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Acquisto casa e relazioni amorose


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Apro questo topic per affrontare questa tematica che da un po’ mi porta a pensare e rimuginare sopra ovvero l’acquisto casa in vista di una relazione che potrebbe evolversi e passare a uno stadio successivo della mera conoscenza.

Ci sarebbero da fare alcune premesse ma sorvoliamo e andiamo al nocciolo della questione cosi da circoscrivere l’argomento. Allora è da quando ho iniziato a lavorare che sto cercando di mettere da parte soldi al fine di poter giustamente comprare casa per avere una mia collocazione stabile e soprattutto libera. Diciamo che ultimamente, grazie anche a una situazione attinente, ho avuto modo di capire e comprendere meglio le dinamiche di acquisto casa, possibilità di mutuo ecc ecc. Con un consulente finanziario ho stimato un mio possibile mutuo e tutte le annesse possibilità: garante, probabilità,  tetto massimo cosi da varare una possibile scelta e non ci sono state grosse difficoltà, quindi sotto l’aspetto finanziario siamo tranquilli (mancherebbe l’aspetto tecnico ma per ora non c’è una casa che veramente mi ha colpito anche se ne ho viste alcune, ma questo per ora non è fondamentale).  Di mio posso dire che sto risparmiando buona parte dei soldi in vista di questo passo nel senso che a mia decisione a prescindere dell’acquisto sto conservando quasi tutto il possibile in maniera tale da ritrovarmi (o meglio vorrei ritrovarmi) con il 55% della somma da richiedere per il mutuo e per ora siamo al 6% circa… Nel mentre di tutto ciò conosco un uomo ci frequentiamo e portiamo a un passo successivo la “Love story” ed anche questa è cosa buona e giusta però, c’è sempre un fottuto però, mi sento oppresso da una possibilità che non avevo varato (un po’ per il mio pessimismo nelle relazioni) ovvero una convivenza (che potrebbe starci sia chiaro eh) ma manderebbe a puttane il mio obiettivo a cui sto dando la massima priorità in quanto a sacrifici personali.  Convivere sarebbe un passo importante ma assorbirebbe buona parte del mio guadagno e limiterebbe il risparmio che sto cercando di raggiungere per questo l’argomento cerco di non farlo uscire fuori, anzi lo evito proprio… senza contare che in quanto a convivenza e possesso, sono abbastanza dominante e questo sarebbe un altro aspetto dolente (che prima o poi salterebbe fuori).

Alla fine ho varato gli scenari:

1) proseguo e concludo il mio piano

2) si convive e si mette da parte il piano

2.1) se la storia dovesse andare male e la convivenza saltasse mi ritroverei senza un buco

Il punto è come avete affrontato voi la cosa? Spero abbiate capito ciò che sto cercando di dire >.>  

chiarisco: con lui ancora non si è parlato di convivenza ma potrebbe saltare fuori prima o poi, quindi è una cosa da varare. Sia chiaro altro punto, sull'acquisto casa non ho interesse che altri vi partecipano e un piano che riguarda solo e soltanto me, quindi a maggior ragione devo essere il proprietario esclusivo. 

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/35807-acquisto-casa-e-relazioni-amorose/
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A me sembra che ti stai comportando da italianotto tipico che vuole comprarsi casa e cosi' precludersi la possibilita' di essere libero di cambiare citta' per la casa fissa (palla al piede).

mettere la casa davanti all'amore che vorresti avere per viverlo nella tua casa mi sembra altrettanto ridicolo finche' non sei sicuro che la relazione e' solida.

invece di pensare a queste baggianate perche' non risparmi per le cose serie ?

https://www.dpreview.com/news/0594493160/red-s-hydrogen-one-holographic-super-phone-to-ship-this-summer

mirtillamirtilla
2 hours ago, Zafkiel said:

Sia chiaro altro punto, sull'acquisto casa non ho interesse che altri vi partecipano e un piano che riguarda solo e soltanto me, quindi a maggior ragione devo essere il proprietario esclusivo. 

Ma se tu risparmi adesso e quando sarai pronto compri una casa esclusivamente per con i tuoi soldi, sarebbe un problema per il discorso coppia? Cioè lui vuole a tutti i costi partecipare alle spese?

Se iniziasse questa ipotetica convivenza e la casa è tua perché l'hai pagata tu, sarebbe un problema per lui o per te? ?

2 hours ago, Zafkiel said:

con lui ancora non si è parlato di convivenza ma potrebbe saltare fuori prima o poi, quindi è una cosa da varare

bah..

non necessariamente

mi pare il solito vizio di fasciarsi la testa prima di rompersela

2 hours ago, Zafkiel said:

Il punto è come avete affrontato voi la cosa?

con molta tranquillità: un passo alla vota e le cose sono evolute da sè

certo, l'inizio della condivisione del nido è stato pesante, chè ognuno tendeva a volersi garantire i propri spazi vitali.

ma se si sopravvive a quello, 3/4 del lavoro è fatto

3 hours ago, Zafkiel said:

Spero abbiate capito ciò che sto cercando di dire >.>  

No

1) non ho capito quale sia il tuo piano, ti manca il 94% del prezzo...quindi fra quanti anni entreresti in questa casa e dopo quanti altri - liberata dall'ipoteca bancaria - sarebbe effettivamente tua ? 5+10=15 anni ; 20 anni?

2) la convivenza manda all'aria il piano perchè il tuo uomo lo devi mantenere tu e quindi non puoi più risparmiare?

3) intesta il contratto d'affitto a te solo e fai contribuire il tuo partner al 50%, risparmia al massimo e se ci sono problemi caccialo

4 hours ago, Zafkiel said:

soprattutto libera

se non vai a convivere resti a casa dei genitori risparmiando i soldi di un affitto fuori, ho capito bene?
quindi i risparmi sono legati alla scelta di stare a casa con i tuoi perché un affitto non ti permetterebbe di risparmiare abbastanza da perseguire il tuo sogno
tutto dipende da quanto tempo ci metteresti, in teoria, ad andare fuori casa
magari se ti trasferisci in massimo tre anni puoi sopportare, tu, ma anche eventualmente la relazione, di più mi sembra troppo
da un lato hai già visto alcune case quindi sembri essere vicino, da un altro quando parli di un 6% a fronte di un 55% da raggiungere mi sembri lontano, quindi non so, chiarisci meglio

A me sembra che ti stai comportando da italianotto tipico che vuole comprarsi casa e cosi' precludersi la possibilita' di essere libero di cambiare citta' per la casa fissa (palla al piede).
mettere la casa davanti all'amore che vorresti avere per viverlo nella tua casa mi sembra altrettanto ridicolo finche' non sei sicuro che la relazione e' solida.
invece di pensare a queste baggianate perche' non risparmi per le cose serie ?
https://www.dpreview.com/news/0594493160/red-s-hydrogen-one-holographic-super-phone-to-ship-this-summer
Amore mio qua non stiamo in Svizzera , avere una casa ti mantiene al sicuro da tante cose. Per un bilocale di merda qui a Milano se ne vanno quasi 600 euro tra fitto riscaldamento e condominio e sono pure fortunato !! Soldi buttati nel gabinetto, purtroppo incentivare la propensione al consumo è una mentalità tipica dei paesi liberali, fortunatamente abbiamo un pò di sale in zucca sopratutto quando non si hanno spalle forti. Inoltre cambiare città aiuta é una bella esperienza ma non è una bella cosa per tutti. Se ha avuto la fortuna di trovare lavoro vicino casa ben venga , poi è giovane per convivere, sti ragazzi che si fidanzato e dopo pochi mesi o anni si piazzano in casa ma manco le signore del dopoguerra! Imparate l autonomia fatevi una vita, giustamente compratevi una casa !
54 minutes ago, Iron84 said:

sti ragazzi che si fidanzato e dopo pochi mesi o anni si piazzano in casa ma manco le signore del dopoguerra!

allora, mettemoce d'accordo:

qui er vecchio borbottone sò IO,

non esiste che mò arivi te e me freghi er posto.

CHIARO???

Non so da quanto ti frequenti con questo uomo, ma sicuramente se il discorso convivenza anche futura ti spaventa a morte, mi sembra di capire che la tua scelta l'hai già fatta.

C'è anche da dire che se fosse "quello giusto", la possibilità di acquistare casa sarebbe anche più reale qualora casa la compraste assieme.

Eh ma ero giovane oramai l eta avanza anche per me confesso che ogni tanto trovo una perversa attrazione per i lavori pubblici della metropolitana.

Seriamente io ricordavo un anno fa zak come un ragazzo dalla sessualità turbolenta che aveva conosciuto però un bravo ragazzo. Bene dopo poco più di un anno ha un bel lavoro, un fidanzato e già vuole convivere ma insomma! Non posso pensare che un giorno si salti da un uccello all altro e quello dopo si stia insieme due cuori e una capanna. Ora non so la situazione di Zak ma effettivamente noto un certo isterismo nelle coppie gay, si passa dalla difficoltà patologica a trovate qualcuno per un secondo appuntamento ad altri che in men che non si dica sono disposto a stravolgere tutto per qualcuno che conoscono da nemmeno un anno.

Pensa a te Zak .....una casa è per sempre!

Comprare una casa è un passo importante sui cui bisogna rifletterci bene: una persona senza posto fisso può essere licenziata o trasferita e in quel caso cosa se ne farebbe di una casa di proprietà? Certo, la si può affittare ma in giro c'è molta gente poco seria che potrebbe non pagare regolarmente. Altro discorso, poi, per una relazione: si si trova il compagno in un'altra zona oppure se decideste di trovare un'altra casa, avresti investito soldi e sudore per un'immobile  o che dovrai rivendere o fittare (e vale il discorso di prima). In definitiva, credo che l'acquisto di una casa sia più congeniale per una coppia unita civilmente o per una persona che si è già realizzata professionalmente e sa di non doversi allontanare dalla zona.

Mi sembra un discorso del tutto prematuro, ma non in relazione al fidanzato, proprio in relazione alla casa

Questa casa è del tutto ipotetica, non è che abbia visto la "casa dei suoi sogni", o già messo da parte almeno caparra ed anticipo per poter accendere un mutuo e quindi iniziare a cercarla ;  forse ce la può fare a comprarla con un genitore garante ( e quindi potrebbe fare a meno della seconda busta paga di un compagno ) tra qualche anno ( sembra di capire 5-6 anni ipotizzando prezzi fermi e tassi di interesse fermi )

In generale mi sfugge come la convivenza ti possa portare maggiori aggravi monetari, vivendo in due piuttosto che da soli si risparmia sull'affitto, le bollette e la spesa.

Se reputi questa relazione meritevole di buone prospettive e se hai una posizione lavorativa solida potresti valutare di acquistare a breve l'immobile e chiedere al tuo compagno di contribuire alle rate del mutuo. Se poi la relazione vince la sfida degli anni potete decidere di cointestare il vostro nido.

1 hour ago, Icoldibarin said:

In generale mi sfugge come la convivenza ti possa portare maggiori aggravi monetari, vivendo in due piuttosto che da soli si risparmia sull'affitto, le bollette e la spesa.

Evidentemente vive coi suoi nella prospettiva di comprare casa

e si chiede se ha senso rimanere altri tre - cinque anni dai suoi per risparmiare quanto basta

o se trasferirsi (non si sa se o quando) col fidanzato e allontanare questo traguardo.

47 minutes ago, Almadel said:

Evidentemente vive coi suoi nella prospettiva di comprare casa

e si chiede se ha senso rimanere altri tre - cinque anni dai suoi per risparmiare quanto basta

o se trasferirsi (non si sa se o quando) col fidanzato e allontanare questo traguardo.

Anche io vivo con i miei, ma mi sembra il minimo quando si lavora, mettere una parte dello stipendio per contribuire all'economia domestica. La stessa parte che potrebbe essere usata ad esempio dall'autore per condividere un affitto o la rata di un mutuo.

Io piuttosto che chiedere a mio figlio un contributo per vivere a casa mia mi sparerei sulle palle.

Né ai miei genitori, né al mio compagno, né a mio figlio, né a mio fratello; a meno che non fossi obbligato dalla necessità.

Anzi, nel caso di un figlio credo semmai sia normale impegnarsi per fare da garante per il mutuo.

1) Non ho capito da quanto vi frequentate/state insieme. 

2) se non avete mai parlato di convivenza, come mai tu ci stai già pensando?

3) per quanto possiate essere una coppia solida (ma mi sembra di capire che state insieme (?) da relativamente poco, ancora) è normale che abbiate dei progetti personali. 

Vuoi una cosa ma non vuoi perdere l'occasione che ti si potrebbe presentare con questo ragazzo?

Trova la via nel mezzo.

Hai un lavoro (fisso, part-time, tempo determinato? Altro? Te lo chiedo solo per sapere su che basi abbiano accettato di darti un prestito finalizzato) e hai già sentito un consulente finanziario col quale hai trovato una sorta di accordo: prova a chiedere il 70% (invece del 55) per qualche anno in più. 

Ci impiegherai più tempo, costerà di più, ma mi sembra il miglior compromesso, al momento. 

PS. A me sembra che ti stai fasciando la testa prima di spaccarla.  Hai preso un impegno con te stesso per la casa e adesso ci ripensi perché "forse potrebbe succedere che, casualmente, da un giorno all'altro finiamo per vivere sotto lo stesso tetto senza capire bene come". 

Lavora per raggiungere il tuo obiettivo con la strategia che stai attuando, se più avanti cambiano le carte in tavola, cambierai anche tu strategia in base alla situazione. 

Mi spaventa un po' il discorso delle percentuali. Perché proprio il 55%? Mi pare abbastanza maniacale come ragionamento.

L'importante decisione di acquistare una casa va presa in modo sereno a prescindere da attuali e future relazioni.

Io che ho messo sempre la casa al primo posto devo riconoscere i miei errori, ho fatto troppi sacrifici negli anni in cui dovevo divertirmi e pensare alla mia formazione e ora mi ritrovo con 300mq sulle spalle che stanno diventando sempre più una gabbia da cui non riesco a liberarmi.

Quindi ti consiglio di fare questo passo solo se hai davvero le risorse per poterlo fare senza doverti privare di nulla.

Come già detto non farti condizionare dalla mentalità italiana della casa a tutti i costi.

11 hours ago, Almadel said:

Io piuttosto che chiedere a mio figlio un contributo per vivere a casa mia mi sparerei sulle palle.

Né ai miei genitori, né al mio compagno, né a mio figlio, né a mio fratello; a meno che non fossi obbligato dalla necessità.

Anzi, nel caso di un figlio credo semmai sia normale impegnarsi per fare da garante per il mutuo.

Se per contributo intendi pagare una parte dell'affitto, sono d'accordo con te.

Se invece si intende spese in generale come bollette, cibo.. allora dipende dalla situazione.

Mi metto nei panni di due genitori magari anziani che si sono fatti un culo tanto per fare studiare il figlio, dargli una buona istruzione e un lavoro decente e poi questo a 40 anni suonati è ancora in casa a vivacchiare non mettendo una centesimo.. allora no, credo sia giusto contribuire in po' all'economia familiare.

Poi va da se' che se i genitori sono benestanti e non  hanno problemi economici possono anche non chiedere nulla. 

28 minutes ago, Almadel said:

Suppongo per avere un mutuo a tasso fisso.

Approfitto per dare delle dritte...XD

Il discorso di arrivare ad una certa percentuale del prezzo in anticipo serve in linea generale a ridurre la somma a mutuo ( che in ogni caso sta fra il 50% e l'80% del prezzo di acquisto, perchè la banca in caso di pignoramento immobiliare ci vuole stare larga e non concede di più ) e poi anche a determinare una rata sostenibile per il proprio reddito

Oramai nessuna banca concede a mutuo il 100% del valore dell'immobile dopo la crisi del 2008, al massimo possono dare l'80% causa sofferenze ed insoluti

Se la banca spinge il variabile pensate al fisso e viceversa ( fanno i loro "interessi" non i vostri )

Ovviamente il tasso fisso "costa" di più perchè scarica sulla banca il rischio del mercato dei tassi di interesse e quindi bisogna vedere se è un costo sostenibile, in molti casi il tasso variabile è una necessità, ma bisogna considerare che la rata difficilmente calerà e quasi certamente aumenterà

Per rendere la rata sostenibile si può anche allungare la durata del mutuo "diluendo" il debito nel tempo fino a 20-30 anni ( anche se il mutuo trentennale di preferenza si condede alle cd "giovani coppie" mentre qui abbiamo un single )

Se la rata del mutuo supera una certa percentuale del reddito, la banca chiede un garante ; se la rata del mutuo supera un percentuale superiore a questa, scatta una segnalazione di rischio e senza autorizzazione di un funzionario di livello superiore il mutuo non è erogabile, neanche in presenza di garante.

Le cose più o meno stanno così

Edited by Hinzelmann

Se può interessare ed essere d'aiuto, ti posso portare la mia esperienza.

A 28 anni inizio la mia prima relazione con un ragazzo lontano 600km, studiava ancora e io lavoravo già. La distanza non era un grosso problema, ma dopo un pò di mesi iniziava a stancare, ma l'amore era grande e solido. E allora iniziammo a fare qualche progetto insieme di convivenza da me a Milano, nel frattempo lui avrebbe finito la triennale giù e si sarebbe trasferito al nord per fare la magistrale. Iniziai a guardarmi in giro per una casetta papabile, un bilocale mi dissi sarebbe stato sufficiente per due e un gatto. Parlo del 2009 quando la crisi immobiliare non era ancora scoppiata ma si iniziavano ad intravedere i primi leggeri ribassi, ma ciononostante non riuscivo a trovare nulla a Milano (in cui lavoravo all'epoca) o meglio avevano prezzi esorbitanti e/o erano catapecchie per il budget che mi ero prefissato. Cercando in provincia (mooolto provincia) trovai finalmente un bilocale carino a buon prezzo. Purtroppo guardai poche case e la scelta ricadde per forza di cose su questo bilocale. Senza pensarci troppo, diedi caparra e mi affrettai a fare tutte le pratiche per l'acquisto. I soldi non erano un grosso problema: avevo appena avuto un corposo rimborso per un incidente con postumi avvenuto l'anno prima ed ero deciso ad investirlo in questo modo, poi mio padre mi diede una mano.. il mutuo fu facile ottenerlo, tutto procedeva nel migliore dei modi, fino al rogito. Di comune accordo anche con i suoi genitori decidemmo che il mutuo l'avrei pagato io (casa intestata a me ovviamente) ma lui mi avrebbe pagato metà della rata mensile come se fosse stato in affitto (e infatti gli feci un contratto di affitto studente con tutte le inculate conseguenti). A novembre 2009 ci trasferimmo finalmente nella nuova casa, ma da subito (forse a causa dei miei stress lavorativi e non) iniziarono subito i primi attriti con la convivenza. Attriti che non c'erano mai stati prima, in un anno di relazione. In breve la situazione degenerò, anche a causa del suo comportamento menefreghista nei miei confronti. Dopo alcuni mesi ci lasciammo, ma gli concessi di rimanere in casa con me per non arrecargli fastidio nel cercarsi altre case. Siamo andati avanti così fino alla fine del 2011, poi la goccia che fece traboccare il vaso e lo mandai via a calci in culo. 

Morale della favola (e scusa se mi sono dilungato nella storia della mia vita): mi ritrovo con un cesso di casa in un condominio disastrato con spese condominiali infinite, che ho scelto per la fretta di convivere con quello che credevo sarebbe stato l'amore della mia vita, e pensandoci a distanza di anni avrei fatto meglio ad alzare un pò il budget e cercare qualcosa di meglio/in un contesto migliore. 

Sunto del pippone: se devi comprare casa, comprala in funzione di te (e/o del tuo lavoro) e di nessun altro. In alternativa, vai in affitto, oppure considera l'affitto con riscatto.

Se il ragazzo con cui ti stai frequentando vorrà venire a stare da te, bene, vedete come vi trovate e se la convivenza è possibile. Altrimenti vuol dire che non siete compatibili per una convivenza. E a quel punto potete proseguire (se non vi siete scannati prima) con la relazione "a distanza" (come fanno molti ragazzi che conosco, e si trovano bene) e vedervi ad es. nel weekend.

Spero di essere stato d'aiuto.

9 hours ago, LupoGrigio said:

da subito (forse a causa dei miei stress lavorativi e non) iniziarono subito i primi attriti con la convivenza. Attriti che non c'erano mai stati prima, in un anno di relazione.

ti capisco benissimo:

quando si cominciano a condivide gli spazi vitali vengono fuori delle magagne che neanche pensavi potesse avere

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