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Matrimonio IL GRANDE PASSO . ma come funziona?


grumpypa

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Forse sono l'unico cirinnato del Forum, per ora.

Ci siamo uniti civilmente l'anno scorso, e l'anno prima ci iscrivemmo al registro comunale delle unioni civili più x far scena che altro..

Siamo insieme dal '92, ho 61 anni e il mio amore ne ha 47, più passa il tempo e più ci sentiamo legati e vincolati; unirsi civilmente è stato un atto reciprocamente dovuto, anche per metterci in sicurezza dal punto di vista legale (infortuni, eredità, assistenza).

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davydenkovic90
10 hours ago, yalen86 said:
11 hours ago, davydenkovic90 said:

Intanto le coppie eterosessuali non possono contrarre unione civile ma il matrimonio civile, che è un istituto diverso.

Falso. Le coppie eterosessuali possono usufruire anche della "Convivenza di fatto", che è sempre un'unione civile "annacquata". 

Vero. La convivenza di fatto non è un' unione civile. Le coppie eterosessuali non possono contrarre unione civile.

9 hours ago, Mario1944 said:

Certamente la natura formalmente non matrimoniale dell'istituto dell'unione civile non favorisce una celebrazione fastosa, anche se nulla impedisce che la si celebri come ogni altra festa.

Guarda caso le unioni civili vengono celebrate esattamente come i matrimoni, fastose per chi le ama fastose, sottotono per chi le ama sottotono.

Meanwhile alla fine dell'anno scorso...

http://www.ansa.it/toscana/notizie/2017/10/28/fiera-gay-wedding-a-pisa-prima-in-toscana_4f24c9fd-42a1-43ee-8ab0-97d99618f3ed.html

Edited by davydenkovic90
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Come funziona? Vai al registro civil, compili il modulo, alleghi i documenti richiesti(un bel po') e aspetti che ti diano l'appuntamento per stabilire la data di nozze. Per gli etero magicamente la data è vicinissima per i gay aspetti un mese (se hai fortuna) o il max (3 mesi). Una volta avuta la data decidi se sposarti squallidamente in comune, o peggio ancora in una delle sale del registro civil, o per un giorno speciale fai un po' le cose per bene.

Ps. Il matrimonio non è un obbligo. 

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12 hours ago, davydenkovic90 said:

Guarda caso le unioni civili vengono celebrate esattamente come i matrimoni

e guarda caso nel linguaggio comune della ggente  i due istituti sono appunto definiti "matrimonio".. 

Personalmente, vissute entrambe le esperienze, a memoria non sento differenze, pur nella differenza d'età  con cui le ho vissute, 28 e 60 anni.. 

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E' chiaro che l'unione civile rappresenterà il cd "grande passo" nel bene e nel male, per quei giovani gay che cresceranno dai 14 anni fino alla data X, con un istituto già operativo o comunque sono almeno cresciuti e si sono formati nei 10 anni precedenti e quindi pur non disponendo di un istituto operativo si sono formati negli anni del dibattito per averlo, con l'idea che - prima o poi - qualcosa avremmo avuto

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1 hour ago, Capricorno57 said:

nel linguaggio comune della ggente  i due istituti sono appunto definiti "matrimonio".

Certamente l'unione civile non è nella sua configurazione giuridica granché diversa dal matrimonio, benché non sia neppure perfettamente uguale, ad esempio per la mancanza dell'obbligo della fedeltà oltre che per la diversa denominazione, che qualcosa vorrà pur significare.

E' normale dunque che nella parlata "volgare" ai due istituti ci si possa riferire con il nome di quello tradizionale, facendone quasi il genere di cui il nuovo sia una specie, se non altro per la comodità della brevità.

Tuttavia non son affatto certo che per non pochi l'uso della parola "matrimonio" in caso di omocoppie non abbia un'accezione spregiativa, se del caso sottolineata da un sorrisetto di compatimento o da un'increspatura di disgusto sulle labbra.

D'altronde non si può ottenere tutto nella vita..... ;-)

1 hour ago, Capricorno57 said:

Personalmente, vissute entrambe le esperienze, a memoria non sento differenze

Vabbe' ma la tua esperienza personale verso un matrimonio con una donna ed un'unione civile con un uomo non ci dice molto sulla (eventuale) differenza di giudizio con cui i due eventi siano stati osservati esternamente a te.

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davydenkovic90
21 minutes ago, Mario1944 said:

E' normale dunque che nella parlata "volgare" ai due istituti ci si possa riferire con il nome di quello tradizionale, facendone quasi il genere di cui il nuovo sia una specie, se non altro per la comodità della brevità.

Tuttavia non son affatto certo che per non pochi l'uso della parola "matrimonio" in caso di omocoppie non abbia un'accezione spregiativa, se del caso sottolineata da un sorrisetto di compatimento o da un'increspatura di disgusto sulle labbra.

Forse per quelli del 1944 come te.

A me il sorrisetto di compatimento viene appena leggo "omocoppie", "omoclita" e "omoerotico".

21 minutes ago, Mario1944 said:

Certamente l'unione civile non è nella sua configurazione giuridica granché diversa dal matrimonio, benché non sia neppure perfettamente uguale, ad esempio per la mancanza dell'obbligo della fedeltà oltre che per la diversa denominazione, che qualcosa vorrà pur significare.

Significa semplicemente esser stati per l'ennesima volta presi in giro dalla Chiesa e dai partiti cattolici che non volevano questa legge. L'obbligo di fedeltà è stato tolto per palese presa in giro, oltre che per dare connotazione di instabilità e quindi escludere  più possibile passi avanti verso il matrimonio egualitario che, lo ripeto perché forse nel tuo piccolo mondo 'sta cosa è assurda, esiste già nella maggior parte dei paesi europei (oltre che extraeuropei naturalmente).

Ah, e il termine matrimonio non si usa per brevità né per comodità, ma perché si tratta della stessa cosa: due persone che si amano, convivono e condividono un progetto di vita comune. Non è una specie aliena e non servono nomi speciali. Serve semplicemente che qualcuno impari anche a vedere oltre il proprio naso, ogni tanto.

Edited by davydenkovic90
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13 minutes ago, davydenkovic90 said:

Significa semplicemente esser stati per l'ennesima volta presi in giro dalla Chiesa e dai partiti cattolici che non volevano questa legge.

Ti dirò che, personalmente, a me la cosa non dispiace affatto.

Anzi.

Il nostro istituto è molto più onesto del loro (escludendo ovviamente il discorso su adozione e gpa, ça va sans dire), molto più realista e reale: avendo tolto queste connotazioni morali, rimane in piedi una struttura essenziale e solida in quanto estremamente adattabile e priva di fronzoli. Il matrimonio non rinnega la sua derivazione religiosa, l'unione civile nasce libera dalla sua nefasta influenza - tant'è che molte voci si sono levate, all'epoca della Cirinnà, a chiedere un aggiornamento della questione fedeltà anche per le normocoppie.

Insomma, stiamo avanti noi. Come sempre.

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1 minute ago, LocoEmotivo said:

Il nostro istituto è molto più onesto del loro (omissis), molto più realista e reale: avendo tolto queste connotazioni morali, rimane in piedi una struttura essenziale e solida in quanto estremamente adattabile e priva di fronzoli.

Ma le "connotazioni morali" non sono state tolte, al contrario, proprio l'istituto dell'unione civile vuole essere, ed è realmente, il riconoscimento giuridico d'un vincolo che ha rilevanza etica (buona per alcuni, cattiva per altri) e quindi connotazioni morali.

Altro è che le connotazioni morali siano diverse, come ad esempio per  la mancanza, buona o cattiva che sia, dell'obbligo di fedeltà.

3 minutes ago, LocoEmotivo said:

Il matrimonio non rinnega la sua derivazione religiosa, l'unione civile nasce libera dalla sua nefasta influenza -

Non credo proprio che il matrimonio abbia una derivazione religiosa:

come a tutti i comportamenti umani in età primitiva  si riconosceva un patronato divino che ovviamente s'adattava alle necessità dell'aggregazione sociale in cui il comportamento si manifestava;  era cioè la religione o meglio l'interpretazione religiosa che seguiva l'interpretazione morale e non viceversa, perché gli dei furono fatti ad imitazione degli uomini e non gli uomini ad imitazione degli dei.

Certo l'interpretazione religiosa dei comportamenti tende a cristallizzarli per il riferimento ad entità superiori immaginate  per loro natura non transeunti come le entità umane, ma questo non ne inficia l'origine d'utilità sociale del riconoscimento.

Quindi come vi furono ragioni d'utilità sociale che sottintesero all'istituzione giuridica del matrimonio, così ve ne sono state per l'istituzione delle unioni civili o, dove sia stata concessa, per l'apertura del matrimonio alle omocoppie:

la religione segue, non precede, ma, tendendo essa alla cristallizzazione delle interpretazioni e delle condizioni, non sempre segue, infatti i Cristiani cattolici non seguono, ma alcuni Cristiani riformati sì.

21 minutes ago, LocoEmotivo said:

Insomma, stiamo avanti noi. Come sempre.

Direi che mi sa molto della fedriana favola de "la volpe  e l'uva":

non la posso cogliere, dunque la disprezzo  ;-)

Personalmente penso che l'essere "avanti"  implicherebbe invece una capacità di superamento della necessità di riconoscimento giuridico di comportamenti etici fondati su sentimenti privati, ma mi rendo conto che in una cultura ambiente omofoba questo non è possibile ovvero è molto difficile, perché prima è necessario superare l'omofobia ambiente ed a ciò può essere utilissimo il riconoscimento giuridico del comportamento etico omoerotico, meglio se ricoscimento pieno come si avrebbe con l'apertura del matrimonio.

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26 minutes ago, Mario1944 said:

Non credo proprio che il matrimonio abbia una derivazione religiosa 

Si parlava del vincolo di fedeltà, Mario.

Ad uno Stato secolare non importa niente con quante persone te la spassi mentre l'istituto religioso deve per sua natura ficcare il naso nei tuoi affari privati.

Ergo la tua osservazione, giusta in un contesto generale, calza come i cavoli a merenda nello specifico.

E per quanto riguarda la volpe e l'uva... Io, di uva, ne mangio a quintali (letteralmente): se dico che siamo avanti, è perché lo siamo davvero. #GayPower

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In svizzera la legge sulle unioni domestiche registrate non contempla volutamente la fedelta'. Ci fu una vasta consultazione prima di fare la legge e si ritenne meglio non inserirla, d'accordo con le associazioni gay svizzere.

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davydenkovic90
1 hour ago, LocoEmotivo said:

Il nostro istituto è molto più onesto del loro [...] stiamo avanti noi

Be', la fedeltà è un obbligo morale ma ha numerose implicazioni sul versante pratico (attenzione, non è solo fedeltà in senso sessuale, è da intendersi come lealtà).

Credo che il punto non sia chi è avanti, se gay o etero, quale istituto sia più figo e quale sia meno figo.

"Essere avanti" significa prima di tutto che ogni cittadino è rispettato come dice l'art.3 della Costituzione. Se un gruppo di cittadini, ormai ampio, chiede il matrimonio è perché esistono  situazioni di fatto che hanno bisogno di essere regolamentate con delle leggi. Leggi che non sono impositive e non nuocciono a nessuno che non desideri servirsene. Non ha senso opporsi a una legge sul matrimonio egualitario perché a noi non piace o perché noi quel matrimonio non vorremmo mai contrarlo, perché ci sembra ridicolo o perché ce l'ha detto Dio o per qualsiasi altra ragione. E' come invitare un amico al ristorante e dirgli: "no, tu la bistecca non puoi mangiarla perché io sono vegano".

Infatti chi si è opposto al matrimonio egualitario (e si è opposto, sottolineiamolo ancora una volta, per motivi assolutamente bassi) lo ha fatto strumentalizzando i bambini in innumerevoli modi, dicendo che l'uguaglianza dei diritti porterebbe, non si sa come, al legittimare la maternità surrogata o altre forme di adozione internazionale poco chiare. Col piccolo dettaglio che, statistiche alla mano, a ricorrere a queste pratiche sono in gran parte etero (spesso vanno in paesi sottosviluppati, dove l'omosessualità è reato, ad adottare bambini). Gli etero hanno già la stepchild  da trent'anni e nessuno dice niente.

E comunque tutta questa bella morale di "farlo per i bambini" e di "non voler discriminare" cade completamente di fronte a una legge 40, che vieta a coppie omosessuali la fecondazione assistita. Se non sbaglio la legge cita proprio il divieto per le coppie omosessuali, nonostante già vieti la fecondazione eterologa (con donatore esterno) e quindi matematicamente anche quella per coppie omosessuali. 

Edited by davydenkovic90
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16 hours ago, Ilromantico said:

Come funziona? Vai al registro civil, compili il modulo

Vado dal Sindaco che ha notificato all'ArciGay (*) la sua disponibilità a effettuare la cerimonia, e accoglie la domanda con entusiasmo; realizzo che a cento metri dal piccolo Municipio c'è un bravo ristoratore noto in zona che mette ben volentieri a disposizione gli interni e l'ampio porticato;  ordino torta bomboniere e orpelli vari a una vicina ditta gestita da due gay...   :whistle: 

(*) come ho già scritto in altre occasioni, proprio GRAZIE a questo Forum trovai l'input per iscrivermi alla locale sezione ArciGay coinvolgendo Moroso, con tutto ciò che ne derivò di positivo, e che forse ne deriverà ancora in futuro.  

2 hours ago, Mario1944 said:

sorrisetto di compatimento

sorrisetto inversamente proporzionale all'orgoglio e all'assertività con cui ci si sveglia, ci si presenta e ci si racconta, neh..  lo so, è operazione faticosa ma sai, tutto inizia con una colazione sostanziosa alle 6 e mezza del mattino seguìta dalla cura per l'outfit (nonostante la mia pseudo notorietà in zona, il CO non finisce quasi mai).   

poi, dietro, dicano pure quel che vogliono caso mai 

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2 hours ago, LocoEmotivo said:

Si parlava del vincolo di fedeltà, Mario.

A maggior ragione:

il vicolo di fedeltà ha origine, ancor più degli altri caratteri del matrimonio, nell'utilità sociale dell'istituto e specificamente nell'utilità di avere una prole sicuramente legittima e nello stesso tempo di escludere pretese di prole esterna al matrimonio.

Del resto com'è noto l'obbligo di fedeltà, almeno sessuale, è sempre stato strettamente vincolante per la parte femminile, scarsamente o punto per quella maschile.

2 hours ago, LocoEmotivo said:

Ad uno Stato secolare non importa niente con quante persone te la spassi

Non direi proprio:

anche lo Stato secolare pesuppone un'etica dei cittadini più o meno vincolante anche giuridicamente;  pensa al richiamo all'ordine pubblico ed al "buon costume".

Inoltre il vincolo di fedeltà, come appena detto, ha o meglio aveva una funzione di garanzia della legittimità della prole:

cosa certo superata ormai dalla quasi perfetta equiparazione tra prole legittima ed illegttima, ma che comunque ha caratterizzato per millenni l'istituto matrimoniale e di cui non è facile sbarazzarsi, ammesso e non concesso che sia socialmente e giuridicamente opportuno.

2 hours ago, LocoEmotivo said:

Ergo la tua osservazione, giusta in un contesto generale, calza come i cavoli a merenda nello specifico.

C'è anche a chi piacciono i cavoli a merenda ;-)

e comunque sei tu che hai riferito la fedeltà alla regolazione religiosa del matrimonio, cosa peraltro non vera, almeno in ambito cattolico, tant'è vero che l'infedeltà non influisce sulla validità canonica del matrimonio perché non è considerata elemento essenziale.

2 hours ago, LocoEmotivo said:

se dico che siamo avanti, è perché lo siamo davvero

Vabbe', ciascuno può dire quello che vuole, ma poi deve dimostrare la verità delle sue asserzioni, se no, fa la parte di quello che sta affacciato al finestrino posteriore dell'ultimo vagone del treno  e crede d'essere sul locomotore perché non vede davanti a sé altri vagoni ;-)

1 hour ago, Capricorno57 said:

sorrisetto inversamente proporzionale all'orgoglio e all'assertività con cui ci si sveglia, ci si presenta e ci si racconta

Sì, va bene, ma quello che osservavo era in merito all'uso della parola "matrimonio" per le unioni civili, uso che non ha per sé necessariamente un connotato di "non omofobia".

Edited by Mario1944
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47 minutes ago, Mario1944 said:

Del resto com'è noto l'obbligo di fedeltà, almeno sessuale, è sempre stato strettamente vincolante per la parte femminile, scarsamente o punto per quella maschile.

Appunto: toglierlo è civiltà.

48 minutes ago, Mario1944 said:

Vabbe', ciascuno può dire quello che vuole, ma poi deve dimostrare la verità delle sue asserzioni, se no, fa la parte di quello che sta affacciato al finestrino posteriore dell'ultimo vagone del treno  e crede d'essere sul locomotore perché non vede davanti a sé altri vagoni ;-)

Non so te ma io vedo, davanti a me, un banco di guida e tutti i segnali orientati dalla mia parte (e potrei addirittura parlarti dei rumori del compressore o dei ventilatori, ma sarebbe eccessivo): se ti dico che sono sul locomotore, forse è davvero così.

Pessimo, pessimo esempio davvero.

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23 minutes ago, LocoEmotivo said:

se ti dico che sono sul locomotore, forse è davvero così.

Forse....

Comunque dubito che siamo avanti solo per la faccenda dell'assenza di fedeltà, anche perché in fondo è contraddittorio esigere un istituto giuridico contrattuale che regoli un rapporto di sentimenti reciproci e poi compiacersi che quell'istituto stesso non contempli un minimo di fedeltà contrattuale:

che senso ha volere per un vincolo i crismi della legge, se poi quel vincolo è inteso nel senso più aleatorio possibile?

la richiesta dei crismi legali è dunque veramente solo dovuta all'interesse economico?

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6 minutes ago, Mario1944 said:

la richiesta dei crismi legali è dunque veramente solo dovuta all'interesse economico?

assolutamente NO, e lo sai benissimo!

è il riconoscimento giuridico formale che tu stato non hai nulla da eccepire sulla MIA coppia/modo di vita/sessualità, e le dai pari dignità & uguaglianza rispetto a quella dei 'normali'.

insomma, non mi consideri più diverso/invertito/inferiore, nè lo farai in futuro.

e no, non sono solo sottigliezze

Edited by freedog
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davydenkovic90
1 hour ago, Mario1944 said:

Sì, va bene, ma quello che osservavo era in merito all'uso della parola "matrimonio" per le unioni civili, uso che non ha per sé necessariamente un connotato di "non omofobia".

5 hours ago, Mario1944 said:

Tuttavia non son affatto certo che per non pochi l'uso della parola "matrimonio" in caso di omocoppie non abbia un'accezione spregiativa,

Una media di 5-6 litoti  per riga. Ti sei mai soffermato a pensare qual è il senso di questa figura retorica?

Ad ogni modo, abbiamo ripetuto alla nausea certi argomenti su altri topic.  Non è la realtà che si adatta alle parole o al loro etimo ma il contrario.

In più è un problema internazionale, non solo italiano, e negli altri paesi - in tutti, guarda caso - si utilizza lo stesso termine che si utilizza nel caso del matrimonio eterosessuale e nessuno si è lamentato. 

L'omofobia interiorizzata, caro Mario, sta nel criticare chi vuole usare il termine matrimonio, chi voglia sposarsi, chi usa la parola "marito". Sei tu la volpe che non arriva all'uva, è evidente. Di sicuro sei cresciuto in un ambiente molto più omofobo di quello in cui siamo cresciuti noi, e mi dispiace per te. 

Edited by davydenkovic90
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9 minutes ago, freedog said:

assolutamente NO, e lo sai benissimo!

è il riconoscimento giuridico formale che tu stato non hai nulla da eccepire sulla MIA coppia/modo di vita/sessualità, e le dai pari dignità & uguaglianza rispetto a quella dei 'normali'.

insomma, non mi consideri più diverso/invertito/inferiore, nè lo farai in futuro.

e no, non sono solo sottigliezze

Che non siano sottigliezze sono pienamente concorde e del  resto, benché io non sia personalmente interessato, tuttavia penso che solo l'apertura del matrimonio possa, se pur non necessariamente, essere un  veicolo di parità dell'amore.

Ma la mia domanda

"la richiesta dei crismi legali è dunque veramente solo dovuta all'interesse economico? "

è stata indotta dall'affermazione di Locoemotivo che l'assenza dell'obbligo di fedeltà nell'istituto dell'unione civile sia un segno di "avanzamento" rispetto alla presenza di quest'obbligo nel matrimonio.

Io credo che ci sia contraddizione tra il volere i crismi dello Stato per il proprio sentimento d'amore e nello stesso tempo negare l'utilità di quei crismi per la stabilizzazione del sentimento stesso, riducendoli a semplici orpelli:

inevitabilmente, dinanzi ad una tale contraddizione, mi domando se dunque la richiesta di crismi abbia solo funzione d'utilità economica.

Funzione d'utilità che è pur lecito che uno chieda, ma che è giusto chiamare con il suo nome.

In somma, se si pensa che il sentimento d'amore reciproco e la conseguante fedeltà di coppia siano un fatto strettamente privato, perché chiedere, fuori dell'interesse economico, i crismi statuali?;

se invece si pensa non lo siano, perché compiacersi che quei crismi non contengano quella fedeltà che è alla base d'ogni rapporto consensuale?

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23 minutes ago, davydenkovic90 said:

L'omofobia interiorizzata, caro Mario, sta nel criticare chi vuole usare il termine matrimonio, chi voglia sposarsi, chi usa la parola "marito".

sai, non so se la sua sia più omofobia o allergia urticante al concetto stesso di sposarsi in assoluto.

non dimentichiamoci che i nostri venerati pionieri della visibilità gaya (da Mieli al fuori eccetera) erano tutti fondamentalmente contrari a qsi istituzione borghese, nozze in primis; e sto parlando di persone coeve del nostro @Mario1944

come dico sempre, se MarioMieli vedesse che l'ass.ne che porta il suo nome ora si batte per 'normalizzare' (in tutti i sensi) la gayezza, sicuramente ci  polverizzerebbe all'istante col napalm

Edited by freedog
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34 minutes ago, freedog said:

allergia urticante al concetto stesso di sposarsi in assoluto.

Mi sembra d'aver già ripetutamente, anche qui poco sopra, affermato:

1) che non sono personalmente interessato al matrimonio ovvero all'unione civile ovvero ad alcun altro riconoscimento statuale, regionale o comunale  del mio affetto verso il mio ragazzo, ma

2) sono propenso a credere che l'apertura dell'istituto matrimoniale alle omocoppie, ben più che la semplice istituzione dell'unione civile, per quanto questa sia simil matrimoniale, sia un veicolo potente di riconoscimento della parità dell'amore.

Proprio perciò, stante l'attuale legislazione matrimoniale che contempla la fedeltà di coppia, non vedo come ci si possa attendere un riconoscimento di parità dell'amore, se si neghi l'opportunità della fedeltà anche per il vincolo omocopulare istituzionalizzato, come  già è di legge e di comune sentire per il vincolo eterocopulare istituzionalizzato, cioè per il matrimonio.

Se poi la parità giuridica dei due vincoli, cioè quello omocopulare e quello eterocopulare, non interessa, ed è lecito che non interessi, è tutta un'altra faccenda, ma, fintantoché la fedeltà sarà caratteristica del vincolo matrimoniale, l'esigenza di parità giuridica e sociale la dovrebbe implicare  anche per l'unione civile o per il matrimonio omocopulare, se mai sarà concesso.

Altro che "siamo più avanti":

o  rifiuti il matrimonio, l'unione civile, il vincolo statualmente certificato insomma o, se lo vuoi, te lo devi prendere così com'è, con onori ed oneri, se non vuoi essere considerato un "parassita" della certificazione statuale, il che contrasterebbe tuttavia con la pretesa esigenza di parità.

Penso d'essermi spiegato bene;   nel caso non mi sia, provvederò meglio, se potrò ;-)

Edited by Mario1944
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Fedeltà è un termine ampio. Non mi pare che le coppie etero libertine rompano la fedeltà secondo la legge se il sesso con terzi è consentito nella loro coppia. Per me non c'è nulla di 'moderno' nel togliere l'obbligo di fedeltà, mi sembra solo un modo subdolo di fare differenze e discriminazioni. Se per una coppia gay libertina non fa differenza, lo fa per una coppia gay monogama. Trovo assurdo rallegrarsi che uno Stato consideri una coppia etero capace di essere fedele e che non possa esserlo una coppia gay.

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3 hours ago, Mario1944 said:

la richiesta dei crismi legali è dunque veramente solo dovuta all'interesse economico?

Per quel che mi riguarda, sì.

Altre domande?

2 hours ago, freedog said:

non dimentichiamoci che i nostri venerati pionieri della visibilità gaya (da Mieli al fuori eccetera) erano tutti fondamentalmente contrari a qsi istituzione borghese, nozze in primis; e sto parlando di persone coeve del nostro Mario1944

Esatto.

È un dettaglio di cui discutemmo approfonditamente con @Bloodstar proprio al primo raduno, ed è un dettaglio che rappresenta quello che è a tutti gli effetti un conflitto generazionale (ma non solo).

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11 minutes ago, LocoEmotivo said:

è un dettaglio che rappresenta quello che è a tutti gli effetti un conflitto generazionale (ma non solo).

non credo; semmai è un'evoluzione del movimento gayo italico (ma non solo: anche Stonewell partì quando si incazzarono le trans, non i benpensanti in giacca & cravatta).

Insomma, ai pionieri dobbiamo tantissimo e non li ammireremo mai abbastanza,

ora però siamo un filo più 'grandi' e visibili -> le nostre esigenze sono fisiologicamente diverse da quelle che ebbero loro

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1 hour ago, LocoEmotivo said:

Per quel che mi riguarda, sì.

Altre domande?

Per ora no, ma mi riservo un interrogatorio successivo, il signor giudice permettendo, se almeno tornerà, perché è scomparso.....

Faccio tuttavia presente, al giudice assente, che una dichiarata rivendicazione del matrimonio con fine meramente economico mal si concilia con la pretesa parità dell'amore, stante almeno la reboante ed assordante ed accecante retorica di coronamento del suo sogno d'amore che la parte eteroclita pretesse da quasi due secoli al suo uso ed abuso dell'istituto matrimoniale.

2 hours ago, Ilromantico said:

Non mi pare che le coppie etero libertine rompano la fedeltà secondo la legge se il sesso con terzi è consentito nella loro coppia.

Non sono un "matrimonialista", ma non credo che il "benign neglect" reciproco possa sopprimere de iure le obbligazioni reciproche legalmente statuite; al più può essere ragione di attenuazione delle rispettive colpe:

come in un qualsiasi contratto, la violazione della legge contrattuale d'una parte non giustifica la violazione dell'altra parte, così che le reciproche obbligazioni siano annullate per compensazione.

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19 minutes ago, Mario1944 said:

[...] una dichiarata rivendicazione del matrimonio con fine meramente economico mal si concilia con la pretesa parità dell'amore,

A Mario, ma me stai a cojonà?

O parliamo di amore o parliamo di matrimonio: prosegui ancora su questa falsariga, confondendo se non mistificando l'uno e l'altro campo, e sarò costretto a considerare questo scambio alla stregua di quelli col mio amato Rottino.

Indipendentemente da quanti riferimenti matrimoniali e amorosi produrrai, è ovvio.

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2 hours ago, LocoEmotivo said:

O parliamo di amore o parliamo di matrimonio: prosegui ancora su questa falsariga, confondendo se non mistificando l'uno e l'altro campo,

Guarda che io non confondo niente, mi pare invece che tu non abbia ben chiari i termini della questione,  ma dubito che essa t'interessi più di tanto, se dichiari che i tuoi fini sono solo economici e per altro è pur lecito siano solo tali:

basta saperlo.

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4 minutes ago, Capricorno57 said:

perchè, oltre alla fedeltà, non mettiamo nero su bianco che l'auto deve essere rossa e vacanze solo al mare? 

Perciò non voglio sposarmi:

non ho l'autovettura rossa e non vado in vacanza al mare ;-)

Edited by Mario1944
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