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Credete in Dio?


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Cara Villov,benché io dubiti che i numi siano o, essendo, che si diano pena dei mortali, non di meno reputo che, se a Te piace porre un dio provvido, benigno ed onnipotente, non puoi non sopportare che non pochi casi dei viventi confliggano con codesta Tua nozione del dio.Come ammonisce volgarmente il proverbio:non puoi avere la botte piena ed il consorte ebbro.O togli un nume tale o tieni le contraddizioni, le quali, per altro, puoi riferire alla natura imperfetta della nostra ragione, inetta a capire i fini veri e dell'universo mondo e dei casi singolari.Anakreon.

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Credo in Dio perché tutto lo è, anche noi stessi, e lo "sento".
Si personalmente credo che ci sia un solo Dio, universale, dolcissimo e in perenne comunicazione con noi.
Scusate ragazzi, ma quando leggo queste cose mi viene da ridere fino a piangere. Sembrano risposte da Radio Maria!!! :P :ok: :rotfl:E lo dico da ex-credente. :asd:
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Quando da bambino andavo al mare con i miei e mi annoiavo a morte mi capitava di passare un po' di tempo a guardare "dall'esterno" la situazione in cui mi trovavo: corpi mezzi nudi abbandonati in riva al mare, distesi, appoggiati, mezzi addormentati, grassocci, unti, esattamente come una tribù di trichechi e foche su un iceberg. La cosa mi faceva particolarmente ridere.In maniera analoga mi capita di pensare ai credenti e ai praticanti. Riuniti in luoghi dall'architettura bizzarra, inginocchiati e a mangiare copate come i cattolici, prostrati davanti ad un minareto a baciare il suolo come i musulmani o a borbottare davanti ad un muro come gli ebrei.Se non fossero così tanti a fare così mi verrebbe quasi da pensare che alla fine l'uomo non sia una macchina così perfetta.

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Indubitatamente, caro Riccardo, terzo re de' Britanni, l'uomo, come tutte le cose che hanno un principio ed una fine e che continuamente appetiscono altro da sé, non è perfetto.Forse proprio perciò poniamo alcunché di perfetto fuori di noi, il quale regga e corregga, in grazia della sua perfezione, l'imperfezione delle cose universali.Anakreon.

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Credo all'esistenza di "Dio", non nel senso comune. "Dio" è la ricerca che ogni essere umano fa, è parte integrante della sua mente, quel qualcosa di superiore cui intimamente, anche inconsciamente, ci riferiamo (ad esempio quando diciamo, a noi stessi "ma non è giusto", come se qualcuno ci ascoltasse al di fuori di noi).Non esiste alcuna entità superiore, alcuno spirito che governa il mondo. Esiste solo la nostra voglia che ci sia, che esso esista. Questo perverso meccanismo (creiamo un finto essere superiore che ci crei), è utilizzato per indurre convinzioni, per validare idee e proporre atti, che altrimenti la ragione vieterebbe.

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Caro Nesso,è difficile negare che porre un dio provvido e benigno, verso i mortali, il quale premii, nella vita presente od in quella futura, coloro che operano bene e castighi coloro che operano male, sia piuttosto una rappresentazione possibile delle nostre speranze, che una descrizione necessaria dell'ordine universale.Non di meno, rimane pur sempre, nel cuore umano, l'appetito d'investigare se sia causa prima ed un fine ultimo di tutte le cose, sia che l'appelliamo col nome di dio sia che lo nominiamo altrimenti.Ma il nostro appetito d'investigare le cause ed i fini dell'universo e la nostra speranza di premii, per i buoni, e di castighi, per i mali, non sono la medesima cosa e non producono, di necessità, il medesimo effetto.Anakreon.

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Non sono affatto "caro", anakeron... vengo via a poco... sono economico... ghghghgTornando al topic,non mi riferivo a quello che tu chiami "appetito di investigare": quella è "ricerca di Dio". Dio è l'intima convinzione che un essere superiore esista, che non trova tuttavia la benché minima validazione dimostrabile, per questo si fa riferimento alla "fede".Cercare Dio, non induce a retti comportamenti, porta a ragionare e, al fine, se la pura ragione ci assiste, a desistere. Ma la mente, così come le scienze cognitive la individuano, ha nella "presenza di Dio" un elemento costante. E' parte integrante di essa, e quindi non ci si libera. La domanda se Dio esista o non esista, al fine, è piuttosto velleitaria: la convinzione della presenza di un ordine superiore, chiamato con nomi assai diversi, è connaturata alla nostra mente, al nostro ragionare per modelli, alla nostra continua semplificazione delle vicende del mondo.L'appetito investigatore è atteggiamento di chi riesce, o crede di riuscire, ad estraniarsi dalla sua intima essenza, quella di essere umano, e di riuscire a ragionare con fredda razionalità. Non ricordando che pure la "razionalità" è invenzione umana.Nexo, con la x.

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Ho sospeso il giudizio da parecchi anni :kiss: Alla fine penso non sia così rilevante :)L'altro giorno ho letto un commento di Massimo Gramellini (editorialista della Stampa) fantastico. Nelle Chiese ormai Dio è un po' come Veltroni, o forse viceversa, il che è anche peggio :)Ecco sicuramente il dio che corre in soccorso o il vendicativo Dio della Bibbia mi risultano poco credibili.

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Guest Aleister
Scusate ragazzi, ma quando leggo queste cose mi viene da ridere fino a piangere. Sembrano risposte da Radio Maria!!!
Oddio, sono cattolico e non me ne sono accorto?A parte gli scherzi, ovviamente non rispondo per l'altro tizio, ma solo per quello che ho scritto io.Ho ragione di credere che tu non abbia capito quello che ho detto, purtroppo. Ad ogni modo il consiglio è sempre il solito, non giudicare ;)Lo dico per te, mica per me :rotfl:
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DaveKawena82
Scusate ragazzi, ma quando leggo queste cose mi viene da ridere fino a piangere. Sembrano risposte da Radio Maria!!! :rotfl: :rotfl: :rotfl:E lo dico da ex-credente. :rotfl:
Con la differenza che Radio Maria è culturalmente limitata. La mia idea di Dio è universale, non legata a religioni precostituite, o meglio, legata ai loro punti di contatto...
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Io personalmente credo che non esista, perchè penso che le cose vadano sempre come devono andare. Se si potesse credere che basta una preghiera per realizzare i nostri desideri, o superare le nostre difficoltà saremmo tutti delle befane!!!  :rotfl:
A me la risata da befana viene benissimo :rotfl: :rotfl:
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O vil Nesso degli architettori,dichiari:“ L'appetito investigatore è atteggiamento di chi riesce, o crede di riuscire, ad estraniarsi dalla sua intima essenza, quella di essere umano, e di riuscire a ragionare con fredda razionalità. Dunque, secondo Te, l’appetito d’investigare le cause è estraneo all’essenza dell’uomo ?.Ma investigare le cause mi pare sia il fondamento di ogni scienza:dunque le scienze sono estranee all’essenza umana ?.Continui:“Non ricordando che pure la "razionalità" è invenzione umana.”Non so se Tu, scrivendo “razionalità” voglia distinguere tra la ragione e l’uso della ragione; non di meno, piuttosto che invenzione dell’uomo, forse converrebbe nominarla, se non essenza, proprietà della specie umana.Asseveri:“Dio è l'intima convinzione che un essere superiore esista, che non trova tuttavia la benché minima validazione dimostrabile, per questo si fa riferimento alla "fede".”.Alcuni, tuttavia, appellano dio la potenza comune delle cose animate ed inanimate, ponendola non altra, superiore, remota, immota, ma connaturata ed eguale e partecipe e commossa con l’universo tutto e con ogni singola particella dello stesso.La dimostrazione che veramente sia un dio superiore, esterno ed altro che l’universo, sia egli creatore ovvero sia solo ordinatore dell’universo, è dubbio si possa dare.Non di meno, mi pare altrettanto dubbio che si possa dimostrare che un dio, al meno quale principio esterno e motore di tutto, non sia e tanto più mi pare dubbio, quanto più m’appare difficile, investigando le cause prime ed i fini ultimi delle cose, congetturare che l’universo tutto proceda per mero caso:non impossibile, ma difficile sì. Per altro, Ti concedo che tale difficoltà possa dipendere dalla nostra ragione o dalla nostra esperienza, le quali soffrono molti confini di tempo e di luogo.Ammonisci:“Cercare Dio, non induce a retti comportamenti, porta a ragionare e, al fine, se la pura ragione ci assiste, a desistere.”Non intendo bene che dici:stando a quel che scrivi, pare che, secondo Te, investigare un dio conduca l’uomo per una via non retta, quella dell’uso della ragione.Dunque l’uso della ragione non è una via retta per l’uomo ?.Giudichi:“ma la mente, così come le scienze cognitive la individuano, ha nella "presenza di Dio" un elemento costante. E' parte integrante di essa, e quindi non ci si libera.”.Col Tuo giudizio potrei anche consentire, se Tu usassi della voce di dio per significare tutte quelle cause, anche casuali, che l’uomo è andato e va elucubrando per l’universo:domandare perché accada qualche cosa, perché accada in questo e non in altro modo, donde venga tutto e dove vada, mi pare inclinazione propria e connaturata nella nostra specie.Per altro, la risposta non sempre fu né sempre è porre un dio, se non, appunto, con dio non s’intenda la risposta stessa, quale che sia, anche se dubbia.Concludi:“la convinzione della presenza di un ordine superiore, chiamato con nomi assai diversi, è connaturata alla nostra mente, al nostro ragionare per modelli, alla nostra continua semplificazione delle vicende del mondo”.Non mi pare che tutti consentano; d’altronde, se pur Tu dicessi il vero, che potremmo fare contro la natura della nostra mente ?.Anakreon.

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DaveKawena82

Mi dica Oh Sommo Anakreon,

per virtù di quale spezia, od essenza fumattosi,

o per merito di qual divino nettare,

le è dato proferire tali somme parole.

La prego di illustrarmi il prodigio

che la rende capace di proferire tali versi

'si che anc'io possa sopraelevarmi sulle mortali genti

e raggiunger così le divine sfere

dalle quali ci separano le nostre spoglie terrene...

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Non mi sento certo di credere nel Dio della religione cattolica...un dio così buono che va distinzioni sull'amore... sì perchè l'amore etero è amore, quello omosessuale è peccato. E' un Dio arretrato, chiuso e ignorante. E mi fa ancora più schifo la gente che continua a professare la bontà del cattolicesimo e dica quelle fesserie.... Proprio oggi ho litigato col mio insegnante di religione.... che mi ha detto che è una questione morale.. e io gli ho rispsto: mi dica caro prof, secondo Dio, secondo la sua moralità... perchè l'amore è solo etero? Me lo spieghi... è un prof, dovrebbe saperle queste cose...e ho concluso con "Bel dio del cavolo (non ho detto del cavolo, però evito di ripere la parolaccia :P) che avete"... frase detta ridendo, mentre lui continuava a parlarmi sopra non facendomi esprimere le mie opinioni. :roll:

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Io però traccerei una bella linea rossa tra il dio della chiesa in quanto tale e il dio del Vangelo. Gesù era un rivoluzionario, la chiesa l'ha trasformato nel più ottuso dei conservatori.[modbreak=yrian]Roby, a proposito del distinguo che fai, ti segnalo il topic Gesù vs. Cattolicesimo[/modbreak]

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"Gentile" Anakeron,sinceramento non capisco il motivo che ti porti ad affibbiarmi l'appellativo di "vil". Sia come sia, non è poi troppo importante al vero. T'importerà assai meno sapere che non ti considero ben educato.Tornando all'argomento credo io debba chiarire alcuni punti, che sono, vista l'infelice interpretazione, rimasti oscuri.1.- “ L'appetito investigatore è atteggiamento di chi riesce, o crede di riuscire, ad estraniarsi dalla sua intima essenza, quella di essere umano, e di riuscire a ragionare con fredda razionalità. Dunque, secondo Te, l’appetito d’investigare le cause è estraneo all’essenza dell’uomo ?.Ma investigare le cause mi pare sia il fondamento di ogni scienza:dunque le scienze sono estranee all’essenza umana ?.Le congetture che proponi rimangon tali, e son sbagliate. "L'appetito investigatore è atteggiamento di chi crede di riuscire ad estraniarsi..." In pratica sto dicendo che non è possibile estraniarsi dalla propria essenza. Il desiderio d'investigare è umano almeno quanto il credere che esista un ordine superiore chiamato Dio. Così come la scienza è cosa umana. Interrogarsi dull'esistenza di Dio è cosa umana. Non trovare una risposta definitiva su tale argomento lo è altrettanto.2.-“Non ricordando che pure la "razionalità" è invenzione umana.”Non so se Tu, scrivendo “razionalità” voglia distinguere tra la ragione e l’uso della ragione; non di meno, piuttosto che invenzione dell’uomo, forse converrebbe nominarla, se non essenza, proprietà della specie umana. Idem come sopra. L'uso della ragione è essenza dell'essere umano. La razionalità, ovvero prevedere la possibilità di uso della sola ragione, senza condizionamenti che derivono da fattori esterni (e tra questi anche l'appartenenza alla specie umana) è utopica invenzione dell'uomo.3.-“Dio è l'intima convinzione che un essere superiore esista, che non trova tuttavia la benché minima validazione dimostrabile, per questo si fa riferimento alla "fede".”.Alcuni, tuttavia, appellano dio la potenza comune delle cose animate ed inanimate, ponendola non altra, superiore, remota, immota, ma connaturata ed eguale e partecipe e commossa con l’universo tutto e con ogni singola particella dello stesso.Se qualcuno appella Dio le leggi naturali che governano l'universo, la chimica, la fisica ed il caso, allora non v'è di che discutere. Non c'è bisogno di interrogarsi se tali leggi esistano o meno.Credo di interpretare bene il topic che chiede se si crede in Dio, riferendosi ad un essere superiore che detta tali leggi.4.- La dimostrazione che veramente sia un dio superiore, esterno ed altro che l’universo, sia egli creatore ovvero sia solo ordinatore dell’universo, è dubbio si possa dare.Non di meno, mi pare altrettanto dubbio che si possa dimostrare che un dio, al meno quale principio esterno e motore di tutto, non sia e tanto più mi pare dubbio, quanto più m’appare difficile, investigando le cause prime ed i fini ultimi delle cose, congetturare che l’universo tutto proceda per mero caso:non impossibile, ma difficile sì.Non direi, visto che se lasciamo da parte per due secondi l'inutile filosofeggiare fin'ora messo in campo, che a mio modestissimo avviso ha più lo scopo di appagare vanità e amor proprio che desiderio di confrontarsi, ti inviterei, come ho già fatto, ad approfondire questi temi nel campo delle scienze cognitive, che parlano di mente come sovrastruttura del cervello (mera materia).Gli studi condotti portano a conclusioni che inequivocabilmente inseriscono Dio tra i modelli della mente che ci sono necessari per vivere nel mondo. La limitazione della generazione di modelli, porta a generare un ordine superiore che li governi tutti. Dio, fato, destino, non è poi importante dargli un nome. E' necessario per limitare quella modellazione e schematizzazione del mondo, quella semplificazione che ciserve per ricomprenderlo tutto nella nostra mente, che è limitata dalla capacità fisica rappresentata da quella parte del corpo che la contiene: il cervello.5.- Per altro, Ti concedo che tale difficoltà possa dipendere dalla nostra ragione o dalla nostra esperienza, le quali soffrono molti confini di tempo e di luogo.Non parlerei di difficoltaà a dimostrare l'esistenza di Dio, dovuta alla limitazione della nostra mente. Al contrario. Creiamo Dio (e quindi esiste non in quanto tale, come essere a se stante, vivo) proprio per supplire ai limiti della nosta mente.6.- “Cercare Dio, non induce a retti comportamenti, porta a ragionare e, al fine, se la pura ragione ci assiste, a desistere.”Non intendo bene che dici:stando a quel che scrivi, pare che, secondo Te, investigare un dio conduca l’uomo per una via non retta, quella dell’uso della ragione.Dico che cercare Dio è ricerca e basta, non porta a miglioramento della conduzione della propria vita.Se utilizziamo davvero tutti gli strumenti che ci son dati, capiamo che Dio esiste in noi in quanto la sua esistenza è necessità connaturata all'uomo. esiste la necessità, per la nostra mente, di prevedere un ordine superiore ai livelli cui noi arrivaimo con la nostra mente limitata. Ma l'essere superiore, in vero, non c'è. 7.- Giudichi:“ma la mente, così come le scienze cognitive la individuano, ha nella "presenza di Dio" un elemento costante. E' parte integrante di essa, e quindi non ci si libera.”.Col Tuo giudizio potrei anche consentire, se Tu usassi della voce di dio per significare tutte quelle cause, anche casuali, che l’uomo è andato e va elucubrando per l’universo:domandare perché accada qualche cosa, perché accada in questo e non in altro modo, donde venga tutto e dove vada, mi pare inclinazione propria e connaturata nella nostra specie.Sul perché accada una cosa qui ed ora, non v'è, apparentemente motivo alcuno. Le infinite regole dell'universo convergono nel "qui ed ora" e formano la "legge del caos". Riuscire a scoprirle tutte, ad applicarle per capire l'accaduto, è spesso cosa che risulta impossibile. L'universo lo capiamo attraverso i nostri modelli, quelli che lanostra mente è in grado di creare. ma l'universo non è un modello della nostra mente.8.- Per altro, la risposta non sempre fu né sempre è porre un dio, se non, appunto, con dio non s’intenda la risposta stessa, quale che sia, anche se dubbia.Io rispondo dicendo che Dio esiste, ed è creazione necessaria della mente umana. E' un inesistente ordine superiore ai modelli della mente, che giustifica quello che la nostra mente non riuscirà mai a comprendere.9.- Concludi:“la convinzione della presenza di un ordine superiore, chiamato con nomi assai diversi, è connaturata alla nostra mente, al nostro ragionare per modelli, alla nostra continua semplificazione delle vicende del mondo”.Non mi pare che tutti consentano; d’altronde, se pur Tu dicessi il vero, che potremmo fare contro la natura della nostra mente ?La risposta a quest'ultima domanda è la medesima del primo post: nulla. Dio è nella nosta mente in quanto livello di essa. E lì resterà. Amen.Nexo.

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prevedere la possibilità di uso della sola ragione, senza condizionamenti che derivono da fattori esterni (e tra questi anche l'appartenenza alla specie umana) è utopica invenzione dell'uomo.
Sono totalmente d'accordo con te, Nexo, e varie correnti della filosofia della contemporaneità (ma non solo di questa) lo hanno mostrato. Per sviluppare questo pensiero sul piano della filosofia, ciò significa, tra l'altro, che alla base della filosofia non c'è qualcosa come una procedura razionale della dimostrazione che si potrebbe incontrare da qualche parte e isolare quale che sia il contenuto di ciò da cui la si isoli. Questa è l'illusione che a partire dal Medio Evo sarà quella di scoprire l'organum universale della ragione, di determinare la characteristica universalis o di rendere possibile la mathesis universalis. 
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Chi considererebbe oggi il sole come un dio? O la luna o le maree?
Questo - correggimi se sbaglio - è frutto di una storia delle religioni insegnata male, che vuole divinizzazioni di corpi celesti ed eventi atmosferici anche dove non ci furono. Già i babilonesi avevano fatto loro il concetto di archetipo divino...
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https://www.gay-forum.it/topic/359-credete-in-dio/page/7/#findComment-167753
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Si, penso tu abbia ragione. Ma dobbiamo tener conto che i babilonesi erano quelli piu avanzati nello studio dell'astronomia, mentre popoli contemporanei (egizi, greci, ecc) e anche successivi continuarono a credere nel sole-dio.[modbreak=yrian]Non occorre quotare il post precedente. Prego leggere il regolamento del Forum e quello di sezione. Grazie.[/modbreak]

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https://www.gay-forum.it/topic/359-credete-in-dio/page/7/#findComment-167755
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