Jump to content

Credete in Dio?


sexfeet

Recommended Posts

  • Replies 847
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Almadel

    83

  • Mic

    33

  • Isher

    33

  • Anakreon

    29

Top Posters In This Topic

Personalmente ci credo, come si è già detto la fede è qualcosa che si ha o non si ha (ma che si può trovare), non si può dimostrare l'esistenza o no di Dio (si chiama fede appunto :D)

Link to comment
Share on other sites

non credo assolutamente in Dioè stata solo un invenzione dell'uomo per interpretare fenomeni che non riusciva a spiegare ... e anhe un modo per dare il contentino al popolo oppresso."la religione è l'oppio dei popoli" come diceva qualcuno

Link to comment
Share on other sites

naa...troppo facile credere in un dio...il cervello si fossilizza molto facilmente...meglio tenerlo allenato con altre occupazioni/pensieri

Link to comment
Share on other sites

Guest .Weakness88.

Non so se ho già risposto, comunque...Io credo in Dio fermamente e in quanto si legge nei vangeli e negli scritti in generale.Sono stato educato così, sono stato cresciuto così, e il fatto di essre gayha rafforzato di più la mia fede perchè quando ho parlato con Luimi ha illuminato la strada e mi ha fatto uscire da brutte situazioni..Mi spiace che molti non si avvalgono di questa cosa stupenda..avevo 7anni quando sono entrato nel coro della chiesa del mio paese, ora ne ho 19 e sono ancora lì..

Quando c'è la fede...

Link to comment
Share on other sites

sunshine87

beh ad essere sinceri......credo Nella religione, ma un po meno nell'istituzione ecclesiastica.....purtroppo la corruzione infetta gli uomini, la tentazione li induce a peccare....e dietro le tuniche....ci sono uomini.Io non do la colpa a nessuno....ma, penso che la chiesa debba occuparsi un po meno di politica e di propaganda, e lo stato debba occuparsi un po meno di chiesa e piu di politica!

Link to comment
Share on other sites

penso che la chiesa debba occuparsi un po meno di politica e di propaganda
La Chiesa non fa politica, eh! Consiglia i fedeli! Non hai sentito le continue uscite del genere da parte di Penedett@? :asd:
Link to comment
Share on other sites

anhe un modo per dare il contentino al popolo oppresso."la religione è l'oppio dei popoli" come diceva qualcuno
Questo è vero per alcune religioni, non per altre. Per esempio, nelle religioni e nelle filosofie orientali(Buddhismo e Taoismo) si invita il discepolo alla ricerca interiore personale, svolta con un forte senso critico, evitando ogni fideismo e ogni approccio consolatorio alla religione, che è invece visto come uno dei modi peggiori per allontanarsi dal proprio risveglio spirituale."siate un'isola per voi stessi.Non credete in un insegnamento perché è scritto in un libro sacro o perché ve l'ho dato io. Rapportatelo sempre alla vostra personale pratica spirituale e al vostro buonsenso", così insegnava il Buddha. Addirittura, la meditazione buddhista libera da ogni schema emotivo e mentale fideistico per poter permettere all'individuo di analizzare se stesso e il mondo al di là del concetto di fede, che in Oriente è in genere visto come un preconcetto che noi applichiamo alle cose del mondo, e che non consente il risveglio spirituale, perché non ci permette la parcezione diretta e profonda della realtà. Lo stesso si può dire del Taoismo, un po' meno nell'Induismo(dove fede e consolazione sono tollerate).
Personalmente ci credo, come si è già detto la fede è qualcosa che si ha o non si ha (ma che si può trovare
Questo va bene nel monoteismo, dove devo credere anche quando mi si chiede di credere a cose illogiche. Questo approccio alla religione secondo me è deleterio, perché cancella la ragione umana. Sarà un caso se in Occidente adesso si diffondono sempre di più da un lato le religioni orientali e dell'altro il Neopaganesimo, tutte correnti sipirituali che invitano all'esperienza profonda del Sacro, non ad una fede cieca che sia un dono? IN queste religioni, non c'è fede, ma un rapporto diretto, esperienziale, con il Sacro, nel quale non si crede in virtù per una fede donata dalla Provvidenza, ma in virtù di una profonda e continua esperienza del corpo e dello spirito che non nega la riflessione, che invece è parte integrante di questo percorso. L'uomo moderno, per quanto spesso sia acritico, è abituato a pensare, e non riesce ad accettare un monoteismo che annienta la riflessione umana. Io credo che questo sia il motivo della crescita sempre maggiore di simili religioni, ancora lenta in Italia, ma molto rapida in altri paesi occidentali. In America e in Nord Europa il Neopaganesimo è sempre più diffuso, in Francia il Buddhismo è la terza religione in crescente espansione... ciò che non nega la ragione umana e invita alla riflessione attira sempre più l'uomo occidentale, che quando cerca un percorso spirituale, è stanco di sentirsi invitato a credere in un Qualcuno con cui non può rapportarsi in modo soddisfacente, in un Essere la cui esistenza è solo postulata, senza che gli si dia la possibilità di vivere l'esperienza profonda del Divino.
Link to comment
Share on other sites

The Death Angel

Sono ateo. In realtà per quel che ne so potrei anche essere agnostico, perchè sebbene non riesca a percepire un dio, potrebbe esserci sotto sotto. Il mio ateismo deriva dal fatto che anche se si presentasse di fronte all'umanità probabilmente (dico probabilmente perchè non si può mai sapere come si reagisce di fronte alla rivelazione :salut:) continuerei a vivere senza di lui: se fosse quello dipinto dalla chiesa lo cobatterei e finirei all'inferno in bocca a Lucifero; se fosse il dio dipinto dai "Sono cattolico ma non credo nella chiesa" potrei anche concordare con lui su certe cose ma difficilmente arriverei a pregarlo o cose del genere, farei tutto nel mio nome, e non nel suo, e magari me la caverei con l'indulto.

Link to comment
Share on other sites

Non so se ho già risposto, comunque...Io credo in Dio fermamente e in quanto si legge nei vangeli e negli scritti in generale.Sono stato educato così, sono stato cresciuto così, e il fatto di essre gayha rafforzato di più la mia fede perchè quando ho parlato con Luimi ha illuminato la strada e mi ha fatto uscire da brutte situazioni..Mi spiace che molti non si avvalgono di questa cosa stupenda..avevo 7anni quando sono entrato nel coro della chiesa del mio paese, ora ne ho 19 e sono ancora lì..

Quando c'è la fede...

beh guarda che pure io cantavo al coro della chiesa, ero un bambino casa e chiesa e ho pure vinto un premio nella parrocchia ... ma poi crescendo mi sono reso conto di quanto fosse falso e ipocrita quel mondo, e me ne sono alontanato. Ho cominciato a pensare con la mia testa e le cose mi sono andate mlto meglio
Link to comment
Share on other sites

Non credo nel Dio del Cristianesimo, credo però nell'Assoluto, nel Tutto come completezza assoluta e infinita, razionalmente inconoscibile.La mia è una fede mistica-filosofica, ed è semplicemente un'esigenza della mente, un modo per dare coerenza e senso al mio vivere.Al mio vivere, non a quello degli altri. Non ho nessun problema ad accettare il fatto che altri credano ancora in Cristo, o in Allah, o nel Buddha, o che affermino che non credono in niente. E' una cosa che riguarda solo loro.Come sono arrivato a sentire in questo modo? Per me la religiosità non è un dogma, o una dottrina. E' più un sentimento, che uno può ascoltare o rifiutare, o semplicemente non sentire. Io mi sono sempre sentito parte di un Tutto Assoluto, dapprima confusamente, poi sempre più chiaramente. La lettura dei filosofi e dei mistici, sia occidentali che orientali, mi ha aiutato a crescere e a capire il mio sentimento mistico.Non mi preoccupo neanche di "dimostrare" l'Assoluto religioso, anche se penso che sia possibile raggiungere un certo assoluto filosofico... che però non dà nessuna risposta ai problemi dell'uomo come individuo, ma solo a quelli della sua coerenza logica (per inciso, ho letto Severino, e sono un seguace della sua filosofia).Penso che ormai noi viviamo in un'epoca post-cristiana, e che anche la religiosità si emanciperà progressivamente dalla dottrina cristiana, per seguire vie più libere, forse anche più profonde, mi auguro... tuttavia, noi viviamo attualmente in un'epoca in cui il fanatismo religioso, sia cristiano che musulmano, in pratica monoteista, ha rialzato la testa, perché si rende conto che il concetto di Dio che hanno le religioni abramitiche è entrato in crisi, e che forse è destinato a sparire dalla storia come sono scomparse prima molte altre religioni.....

Link to comment
Share on other sites

AndrejMolov89

o sono agnostico, dunque non mi permetto di dire nè che esiste nè che non esiste, non ci sono prove per poter arrivare a simili conclusioni. Io sinceramente non credo nella chiesa, che da sempre considero una associazione a delinquere, che si permette di elargire moralità quando la trafila di papa criminali confermano che quella moralità che vanno sbandierando non esiste tra le mure della chiesa cattolica.Io non sono sicuro della esistenza o inesistenza,però so sicuro che un'impianto morale che prende come base una figura incerta, non sia degno d'esistere, e, che impedisca il progresso della umanità-Io non ce l'ho con i credenti. la religione cristiana è una delle gude morali migliori presenti, ma il problema di fondo d'una religione non stà nel messaggio in sè, ma negli uomini che si fanno vicari di questo messaggio e si permettono di guardare gli inserti: santi, Levtico and so on per denunciare tutto, senza mai GUARDARE, il testo su cui realmente dovrebbero basarsi: il vangelo.VANGELO che loro stessi hanno modificato durante il medioevo per giustificare il loro stra potere. Io sarei per la distruzione della mafia cattolica, e, intendo PIRlazzingher e company, non tutto il culto in sè. [modbreak=yrian]Peccato. Sarebbe stato un bell'intervento, se non fosse stato rovinato dall'ultima riga. Se, per perseguire i vostri ideali, non trovate nulla di meglio che fare giochi di parole idioti sul cognome dell'avversario, fate pure: peggio per voi e per la vostra lotta. Ma, dove io modero, siete pregati di astenervi dal cadere nell'insulto gratuito, anche nei confronti diun personaggio pubblico. Oltretutto, direi, è anche una pessima caduta di stile.[/modbreak]  

Link to comment
Share on other sites

orodeglistupidi

Nel mio percorso "religioso" ho sempre avuto la sensazione che non ci fosse nessun "padre" tra i cieli. Se dovessi giustificare razionalmente questa mia sensazione, mi rifarei a Feuerbach.......cito pari pari da filosofico.net:La religione ha un origine pratica: l'uomo avverte la propria insicurezza e cerca la salvezza in un essere personale, infinito immortale e beato, cioè in Dio. (...) Dio dunque non è altro che l'essenza oggettivata dell'uomo . La religione è appunto l'oggettivazione dei bisogni e delle aspirazioni dell'uomo , la proiezione di essi in un ente, che viene considerato indipendente dall'uomo e nel quale tali aspirazioni si trovano pienamente realizzate. Nella religione è l'uomo a fare Dio a propria immagine e somiglianza, non viceversa ( ' Non è Dio che crea l'uomo, ma l'uomo che crea l'idea di Dio ' afferma Feuerbach)...e nonostante la mia mente condivida tutto questo, troverei innaturale sopprimere del tutto le mie necessità spirituali....Rimango però fermo nella convinzione che non ci sia nessun "Dio". Preferisco credere nelle forze della natura.

Link to comment
Share on other sites

[modbreak=yrian]Da qui in poi si è aperta una discussione sulla natura della religione, la quale, ancorché preziosa, era off topic in questa sede ed è pertanto da me stata spostata in quest'altro topic dove potete ora trovarla e - come spero farete - intevenire.[/modbreak]

Link to comment
Share on other sites

NorwegianWood

Il conciso post di assodicuori mi ha fatto tornare in mente un'espressione di Seneca: in unoquoque virorum bonorum (quis deus incertum est) habitat deus ("in ogni uomo virtuoso (quale dio è incerto) abita un dio").Anch'io non saprei ben dire quale sia il vero aspetto del dio che abita dentro di noi, forse perché ne ha più di uno e mai lo stesso. Ma in ogni momento critico della mia esistenza c'è una voce che mi consiglia e m'impedisce di seguire strade che non mi appartengono. Chiamatela coscienza, chiamatela demone come faceva Socrate, chiamatela dio (maiuscolo o minuscolo, demiurgo o meno) ma io sento che Seneca - sempre lui - aveva ragione anche quando scriveva prope est a te deus, tecum est, intus est ("il dio è vicino a te, è con te, è dentro di te").

Link to comment
Share on other sites

orodeglistupidi

Molto probabilmente questo sarà considerato un intervento stupido...ad ogni modo, che ne pensi di una persona che agisce spinta da una voce interiore che le suggerisce di fare del male a sè e/o agli altri? Si potrebbe considerare questa la voce di una divinità? Possiamo credere che un dio spinga a propria discrezione l'uomo alla distruzione? Purtroppo credo che non abbia senso attribuire al Padreterno la capacità di tirarci fuori dai guai, giustificando in altre occasioni i mali che ci elargisce come fossero necessari e funzionali al suo Progetto. Temo che non ci sia nessun progetto, se non quello che sta nelle mani di noi uomini. Non mi va di de-responsabilizzarmi, nè quando agisco per il meglio, evitando di "seguire strade che non mi appartengono", nè quando procuro male a me e/o agli altri.(P.S.: quanta saggezza nelle parole di Seneca, lui che nei fatti si rendeva complice dei delitti di Nerone... :sisi:) [off topic? :sisi:]

Link to comment
Share on other sites

NorwegianWood

Seneca aveva già risposto con "non de me loquor sed de virtute" e comunque poi si è svenato per ordine di Nerone. Perlomeno era coerente. ;)Il tuo intervento, FreakQuency, non era comunque "stupido", anzi. Il punto è intendersi sul ruolo di questa coscienza/demone/dio su cui avevo appositamente lasciato un ampio margine d'interpretazione. Anche perché se decido di seguire un consiglio, da qualunque parte provenga, la scelta resta mia come la responsabilità della mia azione. È un concetto che si ritrova anche nella teoria del libero arbitrio.Poi ovviamente ognuno è libero di credere che l'ispirazione si annidi nei recessi della propria mente o che, al contrario, s'insinui in noi con un invasamento divino (il cosidetto enthousiasmós degli antichi Greci). Io stesso, che credo in una presenza sacra che trascende l'uomo, non amo chiamarla Padreterno per il semplice fatto con la vedo come Padre né come entità maschile o legata a un'identità di genere.Certo, se questa presenza diviene per noi una scusa dietro cui trincerarci per abdicare dalle nostre responsabilità, allora siamo d'accordo. :sisi:

Link to comment
Share on other sites

Caro Wood,non solo la presenza di un demone ci deresponsabilizza quando facciamo il Male (e infinite sono state e saranno le occasioni), ma ci deresponsabilizza anche quando facciamo il Bene.Sento anche io Qualcosa dentro di me che mi trascende, ma è la Bestia che la civiltà vuol farmi dimenticare e non il Dio che l'Istinto piega.

Link to comment
Share on other sites

Seneca - sempre lui - aveva ragione anche quando scriveva prope est a te deus, tecum est, intus est ("il dio è vicino a te, è con te, è dentro di te").
Mi piace il tuo post, Wood, anche perché i pensieri di Seneca sono un ponte verso il passato e vero l'avvenire.prope est: l'uomo omericotecum est: Saffo e Afroditeintus est: SocrateMa anche se Seneca accentuerà il singolare astratto di deus, il suo pensiero è che si tratti pur sempre di «un dio», quindi di riconoscimento di più dèi. E allora l'intus est ci riporta a Jung, che affermava che gli dèi non sono fuori o al di là di noi ma dentro di noi: cioè siamo noi, con il precipitato di storia archetipica individuale e collettiva che ci portiamo dietro e che dovremmo elaborare e rendere veramente dèi! In questo precipitato ci sarà pure la Bestia di Almadel. Il compito è però veramente arduo. Comunque, divinità immanenti e - dormienti. Mi spingo ancora oltre (a rischio di dir scemenze): il demone che ti consiglia non è il punto d'arrivo - il dio - di questa tua esperienza, ma un punto di partenza, forse. :sisi:
Link to comment
Share on other sites

NorwegianWood

Esatto Isher. Hai colto perfettamente il senso del mio post, e sei andato anche oltre. Sarebbe interessante, ad esempio, capire se il dio che agisce dentro di noi è davvero una presenza esterna o siamo noi stessi in tutto e per tutto. Se cioè in noi vi sia una scintilla divina o se il vero dio sia l'uomo (o qualunque creatura oltre all'uomo). Io naturalmente non conosco la risposta, anche se credo nella prima. Ma la seconda mi tenta...Quanto al problema della deresponsabilizzazione, così come prospettata da Almadel, non condivido. Se accetto ciò che il dio suggerisce, sono un complice, un "collaborazionista" come dicono in The Addiction di Abel Ferrara. L'unico caso in cui potrei affermare di essere innocente è se la mia volontà viene annullata con un plagio... ma questi sono cavilli. Siamo tutti capaci di intendere e di volere e quindi, fino a prova contraria, responsabili e colpevoli (o meritevoli) delle nostre azioni.

Link to comment
Share on other sites

Esatto Isher. Hai colto perfettamente il senso del mio post, e sei andato anche oltre. Sarebbe interessante, ad esempio, capire se il dio che agisce dentro di noi è davvero una presenza esterna o siamo noi stessi in tutto e per tutto. Se cioè in noi vi sia una scintilla divina o se il vero dio sia l'uomo (o qualunque creatura oltre all'uomo). Io naturalmente non conosco la risposta, anche se credo nella prima. Ma la seconda mi tenta...
Io credo tutte e due. Se accettiamo Jung, il fondo estremo dell'inconscio collettivo non è psichico ma psicoide: cioè è realtà. Siamo perforati in basso verso la realtà (tutta). Possiamo dire che il patrimonio archetipico siamo noi, nel senso che lo conteniamo, ne siamo pervasi, ma solo in questo senso. Forse la seconda risposta può essere assunta come una direzione di ricerca, perché appunto la sollecita, ma non vorrei cadere nel prometeico. Certo, come qualcuno disse una volta di Mina, siamo una Ferrari che va a 50 all'ora...
Link to comment
Share on other sites

io nn so se credo in dioio credo che cmq ci sia qualcosae credo nell'esistenza di tante ''creature''in ogni caso per credere a dio nn biosnogna pr forza esserereligiosi

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

Per quel che mi riguarda, credere in Dio è un bisogno che devi sentire dentro... Non esistono spiegazioni o prove della sua esistenza: esiste se ci si crede. E credere in qualcosa di diverso da se stessi, a mio giudizio, è importante :love:

Link to comment
Share on other sites

Non credo in Dio, nè in qualsiasi altra cosa non sia direttamente tangibile.Ma ammiro e rispetto molto chiunque abbia una grande fede unita al rispetto per la mia posizione, e sappia dimostrarmi la gioia della propria spiritualità pur senza cercare di indottrinarmi.Detesto con tutte le mie forze chiunque si prefigga di convincermi delle proprie posizioni in materia, di inculcarmi l'assoluta esigenza di credere in qualcosa di soprannaturale, e di dipingermi come "vuoto" e "arido" solamente perchè credo unicamente nella vita terrena.A dire il vero, un Dio ce l'ho... anzi due: mamma e papà, che per me rappresentano la forma più autentica, profonda ed indissolubile dell'amore.

Link to comment
Share on other sites

Per rendere più interessante la discussione si può ricordare che di Dio si parla almeno in tre sensi: Dio delle religioni rivelate, cioè del Monoteismo, Dio del Teismo, e Dio del Deismo. Forse questa distinzione non interesserà per niente chi vive Dio come una pura esperienza interiore, ma su un piano di ragione forse può non essere così (anche perché, ma questo è un altro discorso, è possibile che anche le diverse esperienze di fede e sentimenti di fede corrispondano a dimensioni di pensiero, di ragione, diversi).  

Link to comment
Share on other sites

Io nel momento in cui mi dico ateo, mi sento in fondo in fondo credente. Nel momento in cui mi dico credente, mi sento profondamente ateo.Diciamo che ho una fede e un ateismo queer :look:

Link to comment
Share on other sites

Mercy_on_me

Io credo molto in Dio.Se vogliamo portare l'eterno paragone della nascita della Terra, chi sostiene che è nata dal Big bang, chi da Dio, allora lì è tutta questione di fede.Ma anche lì poi sarebbe da pensare a come siano nate le particelle che portarono allo scoppio.Vabbè, mi fermo :salut:

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...