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Sessismo e razzismo: il lato oscuro del mondo nerd


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Se il punto fosse solo quello che indichi tu, mi pare del tutto privo di sostanza ( cioè interessa solo lui )

Se il punto fosse quello che indico io, potrebbe interessare almeno la comunità giapponese in America ( che lui ha rappresentato nella serie ) che può avere interesse a conservare la memoria della sua-propria discriminazione, senza che venga sostituita o aggiornata da quella gay

20 minutes ago, Saramandasama said:

Fatemi capì, Trump e Marine sono nerd?

Ovviamente no, al massimo avrebbero a libro paga dei nerd che lavorano per loro

Comunque è chiaro che se il fandom si oppone per sua natura ai cambiamenti, è lecito - mi pare - che sia una debolezza che possa essere sfruttata a fini propagandistici, non c'è bisogno di immaginare dei nerd con lati oscuri della personalità. Fanno ciò che è nella loro natura di fare...in quanto fan.

AndrejMolov89

Secondo me è un po' una puttanata. I giochi di ruolo sono sempre stati inclusivi, e aperti a queste tematiche, il problema è che un tempo non se ne dava una connotazione politica così forte. Del resto di razze che potenzialmente possono cambiare sesso ce ne erano a bizzeffe, e mettere gli elfi "lumache" è stato un modo per usare una razza "main stream" per dare visibilità al tema dell'inclusione. 
Il problema non è inserire elementi inclusivi, ma farlo per politicizzare un hobby, oppure far finta che vi sia un problema all'interno della comunità dei giocatori di ruolo. Io ho interpretato personaggi omo, bi, donne, mutaforma, macedonie di razze, o altro, il fulcro è che lo facevo al solo scopo di provare nuove esperienze di gioco, senza dover rendere conto alla buon costume. 
Uno dei problemi fondamentali non è tanto il sessismo&razzismo (e.g.  Doctor Who che ha inserito personaggi omo-trans praticamente fin dagli anni ottanta), ma l'idea che si voglia forzare la storia per seguire il credo politico del momento. Nessuno si è lamentato della possibilità di fare famiglie omosessuali nei giochi di ruolo (e.g.  Elder of Scrolls oppure Dragon's Age, in cui ci sono anche scene di sesso esplicito), ma diventa un motivo di lamentazione solo quando lo si fa col preciso scopo di appicicarsi il bollino dell'inclusività. Se per esempio nel mio mondo voglio rappresentare i problemi del razzismo in modo realistico, devo essere preso di mira dai social justice warrior? 
L'articolo in sé denota ignoranza, capacità di raccatare commenti da internet alla cazzo di cane e contemporaneamente non fare indagini sensate. Rappresenta una popolazione come una comunità, e fa un j'accuse che non ha minimamente senso. Dimenticando anche che molta produzione fantasy o tipicamente nerd ha trattato temi come l'androginia, l'amore omosessuale, o la violenza sessuale ben prima che qualche disadattato dei gender studies scrivesse troiate sul tema (e.g.  Ursula L.K Guin, in cui descrive in maniera esplicita l'amore di un ragazzo nei confronti del protagonista, Sparviere, o la mano sinistra delle tenebre in cui la scrittrice descrivere una società di persone che sono asessuali e diventano sessuate solo durante il periodo dell'accoppiamento, senza entrare in un inutili utopie/distopie; Buffy, Xena, o altri ancora). 

Edited by AndrejMolov89
21 hours ago, AndrejMolov89 said:

l'idea che si voglia forzare la storia per seguire il credo politico del momento

Se dovessimo però assecondare l'idea politica del momento sarebbe : Trump, Salvini, Putin...

Semmai vorrai dire l'esatto contrario: si presume che i nerd debbano contrapporsi all'idea politica del momento dimostrandosi super "inclusivi" mentre lo sono sempre stati, ma solo per "divertimento" e senza finalità politiche, semplicemente riflettendo gli umori prevalenti, che ora sono cambiati.

Il ché è probabilmente vero se parliamo di giochi di ruolo o cose simili ( ambienti di cui io sia chiaro non conosco molto, l'articolista mette insieme tante cose diverse ma la mia opinione vale solo per ciò che vagamente conosco, per questo parlo di fandom piuttosto che genericamente di nerd o geek )

AndrejMolov89

La questione è che è un hobby, e i "nerd" non sono una comunità. Si presume un gruppo unitario, senza che ne esista uno, e si chiede di avere una azione politica volta sia a destra che o a sinistra a qualcosa che di fatto non esiste, se non in singole monadi di persone accumunati da una passione. Si accusa un intero gruppo senza una ragione plausibile, è come dire chessò, che gli amanti dei minerali dovrebbero iniziare a parlare di politiche di genere, perché mostrano sesssismo nei confronti delle mineralogiste. 

Insomma è dagli anni '80 che vedo appiccicare a fenomeni di costume, veri o presunti significati  e Wired è una rivista che nacque con l'idea di essere la Bibbia di internet ( al di là del fatto che oramai credo sia tanto se l'edizione italiana paga 5 giornalisti a cottimo )

Perchè lo si fa?

Perchè sono articoli che "fanno discutere"...è un genere del giornalismo ( giornalismo di costume )

Questo è ciò che si trova su questo Fantoni:

Classe 1981, nasce con l’Atari in mano, grazie a un padre che prima ancora di svezzarlo lo introduce a Star Wars, al rock e a tutto ciò che poteva essere nuovo, tec nologico e fantastico.Dopo una laurea in Media e Giornalismo, nel 2007 decide di diventare scrittore, storyteller e divulgatore, esperto in cultura pop, tecnologia, gadget e videogiochi.

Da anni collabora con le maggiori realtà del settore come Wired, Vice, Multiplayer.it, Corriere della Sera, PlayStation Magazine Ufficiale, per i quali è spesso all’estero per reportage su eventi speciali, press tour e racconti dedicati alle mille sfaccettature del mondo “geek”.

La sua conoscenza di vari aspetti della cultura contemporanea lo ha portato a essere ospitato su Virgin Radio all’interno della trasmissione Dr. Feelgood con uno spazio dedicato a videogiochi, serie TV e tecnologia. Recentemente ha partecipato su Rai 3 ad Agorà per spiegare il fenomeno Pokémon Go.
Ha scritto per Sky documentari dedicati al mondo del cosplay e delle competizioni di videogiochi (Cosplay Stories e Esports People), andanti in onda su Sky Generation e attualmente in replica su Sky Atlantic. Vive a Milano e cura un blog dedicato alla cultura nerd (n3rdcore.it), letto ogni giorno da migliaia di persone.

Non mi sembra il profilo di uno che lancia anatemi o formula invettive, direi sia più che altro uno che cerca di sbarcare il lunario

AndrejMolov89

Secondo è segno dei tempi. Ovvio, che all'interno di questo insieme di persone vi sia uno zoccolo duro di paranoici su queste tematiche, però, mi pare che i problemi emergano solo quando si cerca di dare una connotazione politica alla questione e viene vista come una limitazione della propria libertà. Se, per esempio, fino a qualche anno fa introdurre un personaggio apertamente omosessuale non creava un'alzata di scudi così elevata da certe aree, ora, la si vede come qualcosa di forzata e non nauturale, il ché è un po' vero, ma credo che la minoranza rumorosa faccia far sì che persone "problematiche" aprano discussioni su un argomento solo per il gusto di offendere qualche altra categoria e catalizzare comportamenti discriminatori nei confronti dei so called sfigati.

  • 2 years later...

Ma Wired scrive stramberie. Il problema per esempio di Star Wars non è certo il razzismo o la misoginia(che il capo dell'alleanza ribelle fosse una donna si sapeva dagli anni ottanta, per citare un esempio). Ma che i personaggi son messi a caso, e le azioni avvengono senza rispetto per l'universo come era stato stabilito fin lì, questo non solo con Star Wars, ma lo cito perchè è molto conosciuto. Come hanno già detto altri, personaggi(Rey per esempio), che sanno fare tutto(senza necessità di imparare),comportano in modo altezzoso ed arrogante. Valanghe di clichè, buchi nella trama, inconsistenze con quanto detto in film/lore precedenti(perfino dirette contraddizioni con trame precedenti). Se fanno i film pensando solo al denaro senza rispetto per la loro opera è naturale che le persone se ne accorgono. Se sono sopratutto i fan delle opere che si accorgono di ciò è perchè i fan si vanno ad imparare bene la trama(alla fine gli piace l'opera) quindi notano discrepanze. Andare a pagare un giornalista per farsi giustificare(il cinema è un industria gigantesca in fin dei conti) non serve a nulla. Loro prima sfornano film pensando solo al denaro, poi criticano chi si rende conto e storce il naso, come se essi avessero il potere nella transazione. L'oste ha il vino, ma il cliente ha il denaro. Poi siccome devono giustificarsi in qualche modo e comunque devono vendere un film inviso ai fan, vanno ad allisciare il pelo alle varie comunità. Poi magari io mi sbaglio, ma penso sia così.

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