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Immigrazione e sicurezza con Salvini


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1 minute ago, Uncanny said:

Non sosteneva la minima spesa per i viaggi, la formazione o l'integrazione degli immigrati. Infine l'italiano che arrivava era vagliato in base alla disponibilità di denaro, a riferimenti a conoscenti già presenti nel paese, professione e precedenti penali. Non entrava chiunque senza la minima forma di controllo. 

Eh sì, Ellis Island era un filtro eccellente, difatti i mafiosi son tutti restati fuori. 

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18 minutes ago, freedog said:

quale sarebbe la differenza coi nostri vecchi che 100 anni fa prendevano i bastimenti per le Americhe, di grazia?

basterebbe un minimo sindacale di memoria storica e si sparerebbero molte meno cazzate razziste sulla questione!

esempio pratico: 100 anni fa giusti giusti il congresso degli stati uniti d'america in una relazione descriveva così quei pulciosi degli itliani che continuavano a venire a frotte dall'altra parte dell'oceano.

la cosa triste è che un secolo dopo, queste frasi, che abbiamo vissuto sulla nostra pelle, noi le diciamo sugli africani.

non abbiamo capito niente.

PUNTO

01.jpg

Volevo postarlo io, mi hai preceduto! 

In ogni caso dovrebbe far riflettere... Dovrebbe, cosa che invece non sembra sortire effetto!!

Nessuno obietta che bisogna giustificare ogni cosa, però santo cielo, un minimo di tolleranza ! 

8 minutes ago, Uncanny said:

Quella era migrazione regolare voluta e controllata dagli USA, che all'occorrenza effettuavano respingimenti. Era un paese dell'enorme bisogno di manodopera, non di certo l'Italia che ha un mercato del lavoro asfittico. Non sosteneva la minima spesa per i viaggi, la formazione o l'integrazione degli immigrati. Infine l'italiano che arrivava era vagliato in base alla disponibilità di denaro, a riferimenti a conoscenti già presenti nel paese, professione e precedenti penali. Non entrava chiunque senza la minima forma di controllo. 

fatti una passeggiatina al museo di Ellis island e ne riparliamo eh??

20 minutes ago, freedog said:

esempio pratico: 100 anni fa giusti giusti il congresso degli stati uniti d'america in una relazione descriveva così quei pulciosi degli itliani che continuavano a venire a frotte dall'altra parte dell'oceano.

Colossale FAKE NEWS.

Certo che da quelli che frignano per le bufale "grilloleghiste" un giorno sì e quello dopo pure, è decisamente ridicolo. Poi vi permettete pure di fare i superiori e bollare gli altri come "analfabeti funzionali". 

https://www.bufale.net/home/bufala-gli-italiani-visti-dallispettorato-per-limmigrazione-congresso-americano-bufale-net/

https://www.davidpuente.it/blog/2017/09/09/piccoli-scuri-puzzano-rubano-la-pagina-facebook-mamafrica-una-bufala-storica-sugli-immigrati-italiani/

5 minutes ago, andy94 said:

Eh????????

Gli immigrati italiani dovevano arrivare obbligatoriamente ad Ellis Island, che era la frontiera del paese, in cui dovevano mostrare:  i documenti di viaggio con le informazioni della nave che li aveva portati a New York, nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di destinazione, disponibilità di denaro, riferimenti a conoscenti già presenti nel paese, professione e precedenti penali. 

Se c'erano irregolarità o non venivano soddisfatti dei requisiti erano respinti. 

Just now, freedog said:

fatti una passeggiatina al museo di Ellis island e ne riparliamo eh??

ma per favore, finiamola di tirare fuori questi argomenti lacrimosi.  @Uncanny ha pienamente ragione: quella era immigrazione di cui gli USA avevano bisogno per espandere la propria industria mantenendo i salari bassi, una situazione economica completamente diversa dall'Italia attuale, che ha bisogno di aumentare le nascite (comprese quelle degli stranieri residenti, perchè non si può sostituirle con l'arrivo di gente nuova, a pena di scomparire, è matematica)

l'unico paese europeo ad essere in una situazione paragonabile agli USA d'inizio '900 è la germania: si è presa volentieri i profughi che le servivano ed ora ha chiuso le porte. 

Non si comprende perchè l'Italia debba rassegnarsi ad accogliere nell'indifferenza generale del mondo, creando situazioni di tensione e disagio sociale che potrebbero rendere il nostro paese un posto molto difficile nei prossimi decenni

quindi se tu sei iperliberista e voti la Bonino, ci fai il favore di startene zitto. Del resto un partito che ha preso soprattutto i voti dei giovani italiani all'estero dovrebbe vergognarsi: l'ha votato chi in Italia non ci vive e non sperimenta i suoi problemi

12 minutes ago, Demò said:

se tu sei iperliberista e voti la Bonino, ci fai il favore di startene zitto

intanto non lo decidi tu quando, se & cosa devo dire, ok?

sti toni li vai a usare coi tuoi camerati, non con me

12 minutes ago, Demò said:

un partito che ha preso soprattutto i voti dei giovani italiani all'estero dovrebbe vergognarsi: l'ha votato chi in Italia non ci vive e non sperimenta i suoi problemi

magari i cervelli in fuga .all'estero perchè i problemi dell'italia li conoscono fin troppo bene

Edited by freedog
2 minutes ago, freedog said:

i cervelli in fuga

oh povere menti illuminate troppo sensibili e tenere per campare in Italì

stai zitto per favore, stai zitto

dopo vent'anni di questa solfa ormai emigrare è quasi un obbligo sociale, sarebbe meglio finirla con questi slogan liberisti che scaricano il peso moral edella crisi italiana sui giovani bamboccioni, troppo poco intraprendenti tanto è vero che i "migliori" emigrano

stronzate

ho un amico che sta in irlanda a dottorarsi, invece che fare il commercialista in Italia. Io lo stimo e abbiamo scherzato assieme sul suo voto per la bonino. Ma è un figlio di di due pubblici dipendenti che nel 2013 sosteneva a gran voce che il governo dovesse abolire la cassaintegrazione per i dipendenti privati in modo da usare i fondi per rilanciare l'economia

e che dire di quelli che vanno a studiare nelle università private londinesi perchè il papy e la mamy dopo aver evaso le tasse per 30 anni considerano l'Italia un paese troppo difficile e preferiscono investire all'estero per il figliolo?

o quelli che si sono laureati in facoltà umanistiche in Italia, poi si annoiano a fare i professorini di liceo e grazie ai genitori medici che pagano se ne vanno a studuare medicina a Berlino 

ma dai, finiamola con questa solfa: uno è libero di cercare lavoro dove vuole e dove riesce, senz'altro qui in Itali è difficile sviluppare tante professionalità, ma di qui a inventarsi una superiorità intellettuale o  morale per gli emigranti ce ne vuole

10 minutes ago, freedog said:

sti toni li vai a usare coi tuoi camerati,

esci da matrix per favore, pillola rossa o blu, basta che la smetti di dire stronzate

Il Post

Negli ultimi giorni il nuovo governo spagnolo del socialista Pedro Sánchez è stato elogiato da diversi politici italiani ed europei per avere accettato di far sbarcare i 600 migranti a bordo della nave Aquarius al porto di Valencia, nel sud della Spagna. Altri invece hanno accusato Sánchez di essere un «ipocrita» per avere criticato il governo italiano, che si era rifiutato di far approdare Aquarius nei suoi porti: «ipocrita» perché, hanno sostenuto questi ultimi, la Spagna non ha dovuto affrontare flussi migratori come quelli a cui è stata sottoposta di recente l’Italia; e poi perché l’esercito spagnolo – secondo una convinzione piuttosto diffusa – sarebbe abituato a sparare contro i migranti che arrivano dal mare.

Ci sono alcune cose vere e altre no, in quello che viene detto negli ultimi giorni. È vero per esempio che per anni la Spagna ha avuto, relativamente all’immigrazione via mare, numeri molto lontani da quelli dell’Italia, ed è vero che l’approccio spagnolo nei confronti dell’immigrazione irregolare è stato per lo più orientato verso il blocco dei flussi piuttosto che alla loro gestione. Non è vero però che l’esercito spagnolo spari abitualmente alle barche di migranti nel Mediterraneo e non è nemmeno vero che la differenza dei flussi migratori via mare tra Italia e Spagna sia oggi grande come lo era in passato.

Un po’ di numeri
Anzitutto vale la pena partire da qualche numero. Dal 2014 al 2017 l’immigrazione nel Mediterraneo ha seguito diverse rotte, a seconda del paese di destinazione. Il paese europeo che ha avuto i numeri più scostanti di arrivi via mare è stata la Grecia, che è passata da 41mila migranti nel 2014 agli 850mila del 2015, per poi crollare a 30mila nel 2017 (dati dell’UNHCR, l’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati). I numeri della Grecia sono dipesi dall’apertura della cosiddetta “rotta balcanica” nel 2015, attraverso la quale sono entrate in Europa centinaia di migliaia di persone soprattutto provenienti dalla Siria e dall’Iraq, e dal successivo accordo tra governo greco e governo turco che ha quasi bloccato del tutto il flusso.

In Italia i numeri sono rimasti più costanti: 170mila arrivi nel 2014, poi un calo nell’anno della “rotta balcanica”, considerata più sicura di quella del Mediterraneo centrale; nel 2016 il picco di 181mila arrivi e un nuovo netto calo nel 2017, con 119mila arrivi. Il calo è stato dovuto per lo più ai controversi accordi promossi dall’ex ministro dell’Interno Marco Minniti con le milizie libiche per bloccare i flussi.

Di fronte alle situazioni di Grecia e Italia, i numeri della Spagna fanno piuttosto impressione. Nel 2014 gli arrivi in Spagna sono stati 4.600. Nel 2015 sono saliti leggermente a 5.200, nel 2016 a 8.100 e nel 2017 si è raggiunto il picco di 22mila arrivi. Il tema dell’immigrazione via mare non è stato centrale nel dibattito politico spagnolo: si è parlato molto di più di corruzione del Partito popolare, il principale partito di centrodestra guidato dall’ex primo ministro Mariano Rajoy, di indipendentismo catalano e in generale del difficile rapporto tra governo centrale di Madrid e Comunità autonome. Dalla metà del 2017, però, anche la Spagna ha cominciato a parlare con più costanza di migranti provenienti dal Mediterraneo.

Mentre in Grecia e in Italia il numero di sbarchi si è notevolmente ridotto, in Spagna è costantemente aumentato. Se si guardano i dati dell’UNHCR dall’inizio d gennaio a fine maggio 2018, si vede che il flusso di migranti in Italia, Spagna e Grecia si è quasi pareggiato: rispettivamente 15.316 persone, 12.219 e 12.065.

Cos’è successo?
Partiamo da cosa succedeva prima. Per molto tempo l’immigrazione clandestina in Spagna è stata un problema rilevante. All’inizio degli anni Duemila una delle principali tappe dell’immigrazione clandestina in Europa passava per le isole Canarie, che si trovano di fronte alla costa occidentale del Marocco. Nel corso degli anni i flussi hanno cominciato a concentrarsi verso l’Andalusia, la regione spagnola già vicina al territorio marocchino, e attraverso due enclavi spagnole in Marocco, Ceuta e Melilla.

Il governo di Madrid ha risposto mettendo in piedi un sistema di polizia mirato per lo più a bloccare i flussi migratori direttamente nei loro paesi di origine. A Ceuta e Melilla ha costruito delle barriere per dividere il territorio spagnolo da quello marocchino, impiegando per la sorveglianza e la sicurezza un numero notevole di agenti della polizia e della Guardia Civil. Gli episodi violenti sono stati diversi: nel 2014, per esempio, centinaia di migranti tentarono di entrare in territorio spagnolo a Ceuta aggirando a nuoto la barriera che finisce per qualche metro dentro l’acqua. La Guardia Civil cominciò a lanciare in acqua gas lacrimogeno e a sparare proiettili di gomma: morirono 15 migranti. Nel corso degli anni ong e attivisti hanno criticato le autorità spagnole anche per altre pratiche considerate contrarie al diritto internazionale in materia di soccorsi, come quella di entrare direttamente nelle acque territoriali marocchine e rimandare indietro le barche dirette verso la Spagna.

Nonostante le critiche per le violenze, da molti anni le autorità spagnole, con l’aiuto di molte ong, si occupano di coordinare i soccorsi nel Mediterraneo e inserire i richiedenti asilo nel sistema di accoglienza nazionale.

Il governo spagnolo ha anche sviluppato da tempo rapporti bilaterali molto stretti con l’Algeria e soprattutto con il Marocco. Le autorità marocchine hanno lavorato a stretto contatto con quelle spagnole per limitare il più possibile le partenze di migranti diretti verso nord, in cambio di soldi o accordi politici favorevoli. È un approccio che ha funzionato, se lo si guarda dalla parte del governo spagnolo, ed è lo stesso che ha cercato di adottare anche l’ex ministro italiano Marco Minniti con il vicino più meridionale dell’Italia, la Libia, con una differenza fondamentale: in Marocco c’è un governo solido (e un governo solo) che controlla il territorio nazionale e che è in grado di decidere e applicare le politiche richieste dalla Spagna; in Libia ci sono almeno due governi, migliaia di fazioni che si alleano tra loro a seconda dell’opportunità politica, una guerra civile in corso e centri di detenzione per migranti controllati da milizie e personaggi oscuri nei quali vengono compiute violazioni sistematiche dei diritti umani.

Perché proprio ora?
Come detto, da un anno a questa parte il numero di migranti che hanno usato la via del Mediterraneo per raggiungere la Spagna è tornato a salire. I motivi sono stati diversi.

Inizialmente, nell’estate 2017, il Marocco dovette affrontare una rivolta antigovernativa molto intensa nella regione settentrionale del Rif. La rivolta, sostengono alcuni analisti, costrinse il governo marocchino a ricollocare molti agenti della Gendarmeria nazionale a nord, spostandoli dalle zone di frontiera. Secondo altri il Marocco avrebbe diminuito volutamente il controllo sui flussi migratori per ottenere delle concessioni dalla Spagna e dall’Unione Europea, con cui ha alcune questioni in sospeso, tra cui quella del pieno riconoscimento della sovranità marocchina sulla regione del Sahara occidentale.

Ma c’è di più: i numeri dei flussi migratori in Spagna sono cominciati a salire contemporaneamente al calo dell’immigrazione dalla Libia all’Italia. Sempre più migranti dell’Africa subsahariana, ha scritto il Financial Times, scelgono di non rischiare di finire nei centri di detenzione libici, dove potrebbero essere torturati, stuprati e venduti come schiavi. In altre parole, la rotta del Mediterraneo occidentale è diventata più sicura di quella del Mediterraneo centrale, che è stata rallentata proprio dagli accordi tra governo italiano e forze libiche.

Le valutazioni politiche di Sánchez
L’attuale governo spagnolo è guidato dal socialista Pedro Sánchez, che è arrivato a essere primo ministro in una maniera piuttosto rocambolesca. Due settimane fa Sánchez – a capo di un partito che alle ultime due elezioni nazionali aveva ottenuto i risultati peggiori della sua storia – ha presentato in Parlamento una mozione di sfiducia contro il governo conservatore guidato da Mariano Rajoy, il cui partito era stato coinvolto nell’ennesimo scandalo. Più per opposizione a Rajoy che per vero sostegno a Sánchez, la mozione di sfiducia è stata approvata dalla maggioranza del Parlamento, con la promessa comunque di andare ad elezioni anticipate. Essendo che in Spagna la mozione di sfiducia è di tipo costruttivo – quindi nel momento in cui si vota per mandare via un capo del governo si esprime automaticamente la fiducia a un suo sostituto – Sánchez è passato da un giorno all’altro dall’essere il leader della forza politica più in crisi della politica spagnola all’essere il capo del nuovo governo.

Il partito di Sánchez non ha grandi consensi: dagli ultimi sondaggi, che lo danno in netta risalita, non arriva al 29 per cento. L’obiettivo dichiarato del PSOE è distanziarsi il più possibile dalle politiche di Rajoy, che ha governato in Spagna per sette anni, per cercare di guadagnare consensi in vista delle prossime elezioni. Rajoy è stato a capo di un governo che ha accettato solo una piccola quota dei migranti che avrebbe dovuto accogliere la Spagna secondo il cosiddetto programma di relocation dell’Unione Europea (non solo la Spagna comunque: è stato un problema che ha riguardato tanti altri stati); ed è stato anche a capo di un governo che ha usato particolare durezza contro i migranti che tentavano di attraversare il Mediterraneo. Sánchez potrebbe voler sinceramente adottare una nuova politica migratoria, diversa da quella di Rajoy e diversa anche da quella appoggiata finora dalla maggior parte dei paesi europei non di frontiera, anche perché in Spagna il fenomeno dell’immigrazione sembra essere in costante aumento; di certo, comunque, non ha niente da perdere.

2 minutes ago, andy94 said:

L’hai scritto tu eh! 

oh che arguzie argomentative, ora vado a spalancare la porta di casa ai nigeriani con la seconda elementare ed un master in banane, mi hai convinto

Edited by Demò
11 minutes ago, andy94 said:

Che commento infelice ragazzo

Se pretendi di confrontare l'emigrazione qualificata di laureati e professionisti con l'immigrazione di gente che non ha titoli o competenze e finisce a tirar su pomodori o a far gli spaccini in stazione

Una persona è libera di cercare lavoro dove vuole e dove riesce così come uno stato è libero di stabilire chi far entrare e chi no in base alle proprie esigenze.

Se servi allo stato bene, altrimenti te ne stai fuori. Non esiste nessun diritto ad immigrare, non sta scritto da nessuna parte. 

E in questo caso si parla di immigrazione regolare eh, neanche di irregolare come quella proveniente dall'Africa. 

Funziona così praticamente ovunque, anche in paesi tanto decantati come il Canada con Trudeau cuore d'oro.

3 minutes ago, freedog said:

qualcuno cortesemente leva er vino a sti fasci ubriachi?

ormai straparlano...

grazie

Non sei in grado di sostenere una discussione, i tuoi interventi si riducono a provocazioni infantili e copia incolla da post da buongiornissimo kaffèè di Facebook. 

Sei stato smerdato - mi si passi il termine, non ne trovo di più efficaci - più e più volte. Dicevi che le dichiarazioni che attribuivo alla Bonino erano fake news "grilloleghiste" quando invece non lo erano, mentre poi le uniche fake news della discussione sono state le tue. 

Ho portato dati su dati, pure studi, e aspetto ancora che vengano smentiti. 

Ancora parli? Sai di essere nel torto più marcio e quindi non sapendo più cosa dire ti dai al "name calling" insultando.

Non mi abbasserò certamente al tuo livello, saranno poi i lettori a trarre i loro giudizi. 

4 minutes ago, Uncanny said:

Sei stato smerdato - mi si passi il termine, non ne trovo di più efficaci - più e più volte. Dicevi che le dichiarazioni che attribuivo alla Bonino erano fake news "grilloleghiste" quando invece non lo erano, mentre poi le uniche fake news della discussione sono state le tue. 

Ho portato dati su dati, pure studi, e aspetto ancora che vengano smentiti. 

Ancora parli? Sai di essere nel torto più marcio e quindi non sapendo più cosa dire ti dai al "name calling" insultando.

Non mi abbasserò certamente al tuo livello, saranno poi i lettori a trarre i loro giudizi. 

guarda che se davvero volessi insultarti non userei questi toni..

sinceramente di quanto dici me ne sbatto altamente; per questo non ti rispondo.

se poi non lo vuoi capire, problema tuo.

a differenza tua però, non ti dirò MAI di startene zitto: vuoi continuare a sparare cazzate? ok, buon divertimento.

mi prendo solo la libertà di fregarmene altamente di te & delle tue farneticazioni razziste; posso o devo chiederti il permesso?

Seh vabbè, si stanno toccando livelli di ridicolaggine mai raggiunti. 

Studi sulla gobba migratoria, dati sul genere dei richiedenti asilo e su quanti ottengono asilo o forme di protezione sono proprio la stessa cosa delle prove di Hitler e gli studi razziali. 

I post di @freedog sono talmente insulsi e senza logica che neanche più mi sforzo di rispondere, tempo perso. 

Ripeto, i lettori trarranno i loro giudizi. Non mi interessa abbassarmi al vostro livello, è proprio quello che cercate. 

Saramandasama
6 minutes ago, Uncanny said:

Seh vabbè, si stanno toccando livelli di ridicolaggine mai raggiunti. 

Studi sulla gobba migratoria, dati sul genere dei richiedenti asilo e su quanti ottengono asilo o forme di protezione sono proprio la stessa cosa delle prove di Hitler e gli studi razziali. 

I post di @freedog sono talmente insulsi e senza logica che neanche più mi sforzo di rispondere, tempo perso. 

Ripeto, i lettori trarranno i loro giudizi. Non mi interessa abbassarmi al vostro livello, è proprio quello che cercate. 

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Forse non ti è chiaro il concetto gentile amico: l'obiettivo del governo non è  quello di distribuire i migranti economici con gli altri Stati dell'Unione ma di potenziare il Progetto Minniti lungo il confine Meridionale dell'Europa & rimpatriare gli irregolari.

4 hours ago, Bloodstar said:

Tangibilissimi. Con Francia e Spagna siamo allo scontro, La Germania ci stima a parole e il gruppo di Visegrad è l'unico che ci batte le mani.

Interpellati, i leghisti sostengono che il polverone è stato alzato solo per costringere l'Europa a rispettare gli accordi su accoglienza, modifica del trattato di Dublino e ricollocazione delle quote, ma non vedo come questo sia possibile vista la situazione di appoggi e alleanze che si è delineata.

Pieno sostegno ad Uncanny.

Qua solo gente che non riesce a vedere le ragioni di chi la pensa diversamente e si limita a ripetere la lezioncina buonista della Concita di turno 

?

Edited by BerryJuice
1 hour ago, BerryJuice said:

l'obiettivo del governo non è  quello di distribuire i migranti economici con gli altri Stati dell'Unione ma di potenziare il Progetto Minniti lungo il confine Meridionale dell'Europa & rimpatriare gli irregolari.

Il problema è che l'Europa ha di fatto imposto la redistribuzione agli altri stati dell'unione, c'è poco da fare. Visto che chi ha ottenuto l'asilo politico non può essere rimpatriato il governo avrebbe tutto l'interesse a che questo piano vada avanti

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/europa-primo-piano/1025565/migranti-635-ricollocati-da-italia-a-francia-in-oltre-2-anni.html

La Repubblica

Parigi e Roma provano a voltare pagina, dopo lo scontro sulla nave Aquarius. Una telefonata tra Conte e Macron pone fine alle ostilità diplomatiche. Parigi sembra anzi pronta ad accogliere i passeggeri dell'Aquarius, quelli con i requisiti per il diritto d'asilo. Intanto Salvini continua a scatenare polemiche definendo "crociera" il viaggio verso Valencia della nave carica di migranti.

PACE FATTA TRA ROMA E PARIGI
"Il caso è chiuso, ora bisogna cambiare il trattato di Dublino. La soluzione della questione immigrazione non può essere demandata solo all'Italia. Ne parleremo nell'incontro di domani", dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Con una nota dell'Eliseo il presidente francese Emmanuel Macron precisa: "Mai fatto dichiarazioni con l'obiettivo di offendere il popolo italiano". Non proprio scuse ufficiali, ma abbastanza per confermare l'incontro tra i due, domani a Parigi (tra l'altro il premier proseguirà il suo ciclo di incontri lunedì, a Berlino da Merkel, e nelle ore successive dovrebbe essere a Londra per un faccia a faccia con May).

La svolta dopo una telefonata tra lo stesso Conte e il presidente francese Macron nella notte. "C'è il tempo delle emozioni e il tempo del lavoro per affrontare questioni importanti come la crisi migratoria", ha dichiarato la ministra francese degli Affari europei, Nathalie Loiseau, aggiungendo: "Abbiamo bisogno di parlare con l'Italia, è un grande partner, un grande vicino". E definisce la conversazione telefonica tra i due "cordiale".

LE SCUSE MANCATE
Fino a qualche ore prima il vicepremier Luigi Di Maio sembrava voler tenere il punto: "Spero che il presidente Macron si scusi, è ancora in tempo. Ma finché non arriveranno le scuse noi non possiamo indietreggiare", aveva detto il capo politico cinquestelle. È la linea che aveva dettato ieri il leghista Matteo Salvini, da parte del quale era arrivato il veto per il viaggio di Conte in assenza di "scuse ufficiali" del presidente francese, per le accuse di "cinismo e irresponsabilità" rivolte a Roma e in particolare proprio a Salvini, artefice della chiusura dei porti italiani e della conseguente odissea della nave Aquarius. Oggi però il ministro dell'Interno cambia linea: "Quello che conta è la sostanza, non la forma, bene ha fatto Conte a decidere di andare".

SALVINI: "AQUARIUS NON PUO' DECIDERE DOVE FINIRE LA CROCIERA"
Ma intanto si fa più drammatico il viaggio dell'Aquarius verso Valencia, dove la nave si sta dirigendo dopo che il neo-premier spagnolo Pedro Sanchez ha messo a disposizione quel porto per l'attracco. C'è stato un cambio di rotta, reso necessario dal maltempo. "Se hanno problemi, sono loro", è il commento di Matteo Salvini. "Mi sembra che una nave che prende a bordo sistematicamente 4 o 500 persone sia attrezzata, e ne hanno a bordo cento". Ma i toni si fanno sempre più duri e il ministro dell'Interno, escludendo che la nave possa fermarsi in Italia, dice: "Andranno in Spagna? Certo. Non possono decidere dove cominciare e finire la crociera. È tutto sotto controllo, è tutto tranquillo non c'è problema alcuno. Mi sembra che l'arrivo sia previsto sabato senza intoppi". In realtà gli intoppi, come li chiama Salvini, ci sono. E da Madrid dicono che la nave arriverà solo domenica.

Mentre l'Alto Commissario Ue, Federica Mogherini, dice: "Spero che la situazione si possa risolvere in modo migliore più rapido possibile, perchè la priorità assoluta deve essere quella della protezione delle vite umane".

IL PAPA: "I MIGRANTI NON SONO NUMERI"
Sulla vicenda interviene per la prima volta anche il Papa Francesco, in un messaggio inviato ai partecipanti al Colloquio Santa Sede-Messico sulla migrazione internazionale: "Non sono in gioco solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni", scrive Francesco. "Queste persone, che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua indipendentemente dal loro status migratorio".

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