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perché le persone intelligenti in Italia non partecipano mai alla vita politica ma si limitano a commentare solamente?


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I nostri politici sono quelli che sono e ogni volta c'è sempre qualcuno pronto a lamentarsi... ma se ci fate caso tra le tante figure rispettabili che abbiamo (divulgatori scientifici, studiosi, giornalisti e tanti altri ancora) nessuno si assume alcuna responsabilità civica e decide di candidarsi e assumere un ruolo di potere rilevante per cambiare questo paese con le proprie capacità? Non vi sembra ipocrita questo atteggiamento? Penso che chiunque con una minima conoscenza nel campo della medicina aiuterebbe qualcuno che si sentisse male per strada e su un mezzo di trasporto pubblico. Di "professori" però del popolo ce ne sono tanti, senza scomodare quelli delle università che risultano antipatici a tutti come Monti o la Fornero.

A parte Sgarbi,  che è un critico d'arte ed esperto nel suo campo, non mi vengono in mente altre persone in Italia al momento che poi abbiamo ricoperto un ruolo politico.

Edited by Sorgesana
26 minutes ago, Sorgesana said:

A parte Sgarbi,  che è un critico d'arte ed esperto nel suo campo, non mi vengono in mente altre persone in Italia al momento che poi abbiamo ricoperto un ruolo politico.

Argan. Non aggiungo altro e manco tento il parallelo con Sgarbi.

Prima cosa se la politica non è la tua passione ma hai la passione per il lavoro che fai non è che decidi così dall'oggi al domani di mollare il tuo lavoro per la politica.

Secondo se sei un tecnico di successo (tipo manager di qualche azienda) spesso guadagni di più a fare il tuo lavoro che non a fare il politico.

Terzo la politica non si lascia scalzare dai tecnici, i politici navigati sanno muoversi meglio in quello che è il loro habitat naturale e non si lasciano certo scalzare da qualche tecnico appena arrivato.

Anche perchè essere un bravo tecnico non vuol dire necessariamente che la gente ti voterà, guarda ad esempio Salvini, sta avendo un grande successo elettorale anche se non è un tecnico ma un politico molto abile, astuto e senza scrupoli.

2 hours ago, Sbuffo said:

Prima cosa se la politica non è la tua passione ma hai la passione per il lavoro che fai non è che decidi così dall'oggi al domani di mollare il tuo lavoro per la politica.

strano perchè stando a Calenda si direbbe il contrario

Quiescent93

Essere un politico non significa automaticamente essere super competenti nel ministero che è stato assegnato.  In effetti molti politici non lo sono, ma si dovrebbero circondare di figure professionali con cui formare una squadra in grado di prendere determinate decisioni piuttosto che altre. 

L'arma del politico è soprattutto la retorica e se non si è in grado di utilizzarla nel giusto modo si possono avere le idee più belle del mondo ma nessuno ti voterà mai. Un tecnico estremamente preparato  su un certo argomento potrebbe essere scalzato in poco tempo da una domanda studiata dalla controparte atta a virare il discorso su altri temi. 

Aggiungerei che siamo italiani ed è insito nella nostra natura la lamentela a qualsiasi cosa prima ancora di rimboccarci le maniche e cercare di far qualcosa per cambiare la situazione. Non dovrebbe essere necessario il tecnico di turno. In ogni caso non trovo alcuna ipocrisia nella critica alle azioni di un governo. L'opposizione (non strettamente interna alle aule del parlamento) è necessaria per evitare che un governo degeneri in una dittatura.

Edited by Quiescent93
2 minutes ago, Demò said:

strano perchè stando a Calenda si direbbe il contrario

Calenda è un soggetto piuttosto eclettico, ha detto che gli piace cambiare spesso.

Quote

perché le persone intelligenti in Italia non partecipano mai alla vita politica ma si limitano a commentare solamente?

ma infatti :sisi: hanno messo cicciolina possono provarci tutti. 

Ma il punto non è che gli intellettuali non partecipino MAI alla vita politica, è che non ci partecipano PIU'. Dovremmo interrogarci sulle loro figure e sul loro ruolo, se ancora ne hanno uno.

davydenkovic90
13 hours ago, Sbuffo said:

Secondo se sei un tecnico di successo (tipo manager di qualche azienda) spesso guadagni di più a fare il tuo lavoro che non a fare il politico.

Terzo la politica non si lascia scalzare dai tecnici, i politici navigati sanno muoversi meglio in quello che è il loro habitat naturale e non si lasciano certo scalzare da qualche tecnico appena arrivato.

Anche perchè essere un bravo tecnico non vuol dire necessariamente che la gente ti voterà, guarda ad esempio Salvini, sta avendo un grande successo elettorale anche se non è un tecnico ma un politico molto abile, astuto e senza scrupoli.

Cavolo,  hai un'idea della politica tutta tua.

 Da Berlusconi a Trump abbiamo esempi di gente che sarebbe potuta rimanere nelle sue ville o nei suoi attici a Manhattan e non rompersi i maroni ad andare lì a onorare impegni, a stringere mani, ecc. (e avrebbe fatto molto meglio a rimanere nelle ville...)

I vari Renzi, Meloni, Salvini, Di Maio sono quelli che ragionano nella tua logica: faccio il politico perché, se avessi un lavoro più remunerativo, farei quell'altro lavoro. Mentre invece, tra lavorare da McDonald's o vivere a Rignano e fare lo sfigato perché sono cesso e ho solo una laurea in scienze politiche, mi conviene - sul piano della realizzazione personale ed economica - andare a Roma a fare il demagogo e lo show di televendite delle auto blu.

Inoltre fare il politico non è un onore al merito, né un lavoretto divertente e comodo da fare nei ritagli di tempo.

Margherita Hack, a suo tempo, entrò in politica come consigliere comunale a Trieste - se non sbaglio - ma si ritirò quasi subito  dicendo che partecipare a interminabili riunioni e mediare continuamente  non erano cose che era capace di fare, tanto più se rubavano troppo tempo alla sua attività principale.

Infine, se qualche tecnico o qualche persona che abbia fatto una luminosa carriera in qualche campo si presentasse alle elezioni, dubito che riceverebbe voti, perché l'elettorato sceglie sempre le paillettes, il demagogo, quello che promette mari e monti, e giammai chi dimostri di avere delle capacità intellettuali utili alla risoluzione dei problemi. Per voler fare della fanta-politica, fra Carla Fracci e la Gelmini che ha fatto l'esame a Reggio Calabria, preferirà la Gelmini. Fra un luminare e Di Maio che non ha lavorato né studiato nulla in vita sua, preferirà sempre Di Maio.

Per fare un altro esempio, perché alla guida di un partito sulla famiglia c'è Adinolfi - un divorziato con secondo matrimonio a Las Vegas, per non farci mancare niente - e non un qualunque padre di famiglia sposato in Chiesa da vent'anni con la stessa donna, minimo tre o quattro figli più un cane di nome Toby? Perché ormai la realtà delle famiglie etero italiane è esattamente quella di adinolfi: un familismo sbandierato proprio per tappare le falle di una famiglia - la loro - che va a rotoli e si disgrega sempre di più. Alla ricerca del capro espiatorio del diverso sessuale e delle famiglie arcobaleno.

Un politico laureato con 110 e lode o una persona di eccezionali doti in un dato settore, qualsiasi esso sia, quasi sicuramente non rappresenta la mentalità, le aspirazioni e i bisogni della maggior parte degli italiani.

Comunque, racconto questo piccolo aneddoto a margine, in recenti elezioni svolte nella mia zona, ho trovato volantini elettorali di un candidato che si configuravano come un curriculum,  sto tizio aveva scritto non solo cosa aveva studiato e che lavoro aveva fatto (cose normali) ma addirittura di essere in possesso di certificazioni tipo PET o ECDL... e lì ho avuto la conferma che la politica ha toccato il fondo, nel senso che da Renzi in poi ogni profondità intellettuale è morta definitivamente, tutto diventa una passerella per inetti e ignoranti molto sicuri di sé, ancor più di quanto lo fosse prima, con Berlusconi ad es. Io che nel 2011 con Ruby e Minetti pensavo che la politica italiana avesse toccato il fondo, mi sbagliavo di grosso.

Edited by davydenkovic90

Non è che ho capito esattamente di ciò di cui volete parlare

L'intellettuale è o sarebbe una persona di cultura che ha una visione della società, del cambiamento della società : quindi Cultura

Il tecnico è o sarebbe una persona che ha le competenze per risolvere dei problemi : quindi Competenza

Io posso avere una cultura immensa e poi non ho la competenza per montare una zanzariera....in genere l'intellettuale è criticato per avere la testa fra le nuvole, mentre il tecnico mi risolve il problema, ma non ha una visione e quindi la capacità di immaginare un futuro

Cominciamo con il dire che la cd Buona Scuola si basa tutta sulle Competenze, cioè in questa fase storica a parità di intelligenza si tende a premiare il Tecnico e la persona Competente, c'è un recupero di pragmatismo, imitativo del classico modello educativo americano.

Un politico deve saper gestire i problemi che si presentano, ma anche dare un indirizzo politico, ovviamente mediando il tutto con il suo bisogno di consenso, perchè in caso contrario non riceve i voti. Quindi deve essere intelligente, deve saper ascoltare i tecnici e gli intellettuali e quindi fare sintesi fra cultura e competenza

Ovviamente se c'è cronica scarsezza di risorse la prima cosa a cadere è la capacità di investire su una visione del futuro, quindi c'è meno bisogno di intellettuali e di cultura perchè tanto mancano i soldi, è già un "libro dei sogni" un contratto di governo che si propone di affrontare dei problemi esistenti ( disoccupazione povertà oppressione fiscale immigrazione )

@Hinzelmann è una persona intelligente e colta, un intellettuale che sa come dovrebbe andare il mondo in ogni suo dettaglio, eppure se fosse messo alla prova di governo sarebbe mediocre o un disastro.

Sicuramente come politico durerei meno di un gatto in tangenziale

Solo per fare un esempio, il giorno dopo la declaratoria di incostituzionalità del premio di maggioranza avrei chiesto lo scioglimento delle Camere il giorno dopo l'approvazione della legge di stabilità

davydenkovic90
2 hours ago, Hinzelmann said:

Non è che ho capito esattamente di ciò di cui volete parlare

L'intellettuale è o sarebbe una persona di cultura che ha una visione della società, del cambiamento della società : quindi Cultura

Il tecnico è o sarebbe una persona che ha le competenze per risolvere dei problemi : quindi Competenza

Be', io ho inteso il topic come questione sul perché alla politica non partecipano " i cittadini migliori ", ossia quelli che abbiano delle qualità intellettuali per fare delle valutazioni di una certa profondità ancor prima di mettere le mani nei problemi del paese oppure, in generale, quelli che hanno dimostrato di avere grande valore in ciò in cui si sono applicati nella vita, al di fuori della politica. 

Effettivamente se guardiamo il curriculum dei due attuali leader più votati (Di Maio e Salvini, ma anche di Renzi, Meloni e di molti altri) è sorprendente come siano fra i peggiori, e non fra i migliori. Quasi tutta gente che non ha finito l'università ed è entrata in politica come alternativa.

Edited by davydenkovic90

@Zafkiel Nel senso che è una questione di consecutio temporis?

13 minutes ago, davydenkovic90 said:

Quasi tutta gente che non ha finito l'università ed è entrata in politica come alternativa.

Un tempo si lasciavano gli studi per la passione politica o meglio lo facevano i politici di sinistra ( Berlinguer, D'Alema, Craxi )

davydenkovic90
2 hours ago, Hinzelmann said:

@Zafkiel Nel senso che è una questione di consecutio temporis?

Un tempo si lasciavano gli studi per la passione politica o meglio lo facevano i politici di sinistra ( Berlinguer, D'Alema, Craxi )

Di Maio ha fatto uguale, dici? Ho i miei dubbi. Tra l'altro non capisco come possa scattare il paragone, al di là della simpatia o meno per le idee politiche, tra la carriera universitaria di Di Maio e quelle dei personaggi che hai citato tu.

Di Maio è semplicemente un ignorante che vede la politica come fosse fare il rappresentante del folletto o il testimone di geova, solo con molti più soldi e prestigio, e Renzi uguale. 

Non credo che Berlinguer la pensasse così.

21 minutes ago, davydenkovic90 said:

Di Maio ha fatto uguale, dici?

No, se avessi voluto dirlo lo avrei fatto cosa che mi sono ben guardato dal pensare

Non credo esista oggi una "passione politica" tale da motivare ad abbandonare gli studi come fecero D'Alema e Berlinguer o Craxi

Ma d'altronde tu stesso dici che Renzi, che la laurea l'ha presa, non è molto diverso da Di Maio, era solo uno fra le tante migliaia di laureati in legge che non sapeva da che parte girarsi e si è buttato in politica.

La differenza fra Renzi e Di Maio è che Renzi ha almeno fatto un minimo di esperienza a livello locale prima di ascendere al Nazionale, mentre Di Maio ha vinto un terno al lotto ed i voti gli sono piovuti addosso per caso

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