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Jonathan Bazzi

Sono un ragazzo gay e non ho problemi ad ammettere di avere una vera e propria passione per il mondo femminile. Sia in senso sociale e politico, quindi per il femminismo e per la lotta al patriarcato, ma anche in senso culturale e artistico, per cantanti, scrittrici, poetesse, filosofe. Fino a qualche anno fa pensavo fosse così un po’ per tutti i gay, in realtà mi sono accorto col tempo che essere omosessuale non significa essere automaticamente immune dal condizionamento sessista e patriarcale. Molti gay, ad esempio, pur avendo le loro icone musicali o artistiche, usando il registro scherzoso e goliardico, a volte sviliscono il femminile. O meglio: si relazionano ad esso selezionandone in senso positivo alcune parti, e prendendone di mira altre.

Michael Henry, comico americano, ha pubblicato qualche mese fa un video sul suo canale YouTube in cui denuncia la misoginia degli uomini gay, mostrando che, quando si parla di donne, gli omosessuali ragionano più o meno come gli uomini eterosessuali. Nel video, la scena che ci viene presentata è la seguente: ai bordi di una piscina, Michael Henry e un amico si raccontano quanto sarebbe bello essere una donna: “Sono così forti”, “Possono andare dappertutto”, “Qualcuno gli paga sempre da bere”. “Se fossi donna chi vorresti essere?”, chiede l’amico al comico, e lui indica una delle due ragazze sedute in acqua: “È sexy, ha un fisico pazzesco e dev’essere una che ci sa fare”, “Anche la sua amica è carina, chissà perché si copre così tanto”. Al che la diretta interessata replica: “Ho il costume intero perché ho la cicatrice del parto… La mia vagina era troppo piccola per far uscire il bambino che ho portato in grembo per nove mesi”. Alla parola “vagina”, i due ragazzi gay inorridiscono. “Siete misogini come tutti gli altri uomini”, dicono le ragazze. “Ma siamo gay, come possiamo essere misogini? Siamo più femminili di voi!”, rispondono i due, dando voce al diffuso fraintendimento.

Il punto evidenziato dal video è che tutti gli apprezzamenti e le critiche che i due rivolgono alle ragazze fanno riferimento al loro aspetto fisico: il valore di una donna sembrerebbe per loro essere dato da quanto il suo corpo si rivela in grado di ottenere l’attenzione e la considerazione degli uomini (etero). Il comico ha voluto mostrare insomma come misoginia e maschilismo si annidino anche là dove non te l’aspetti: è così radicata l’idea che il carisma di una donna si misuri in relazione alla seduttività e alla sua capacità di essere scelta dagli uomini, che persino gli uomini gay – seppur a loro volta vittime abituali di pregiudizi  – spesso si rivelano misogini.

Alcuni gay è forse per questo che trovano le lesbiche poco interessanti o addirittura meritevoli di essere prese in giro: non soddisfano la loro idea stereotipata di femminilità e non ricercano l’attenzione maschile. Non che sia sempre così, non è il caso di fare di tutta l’erba un fascio, ma di sicuro misoginia e machismo (quest’ultimo è un problema che tocca anche le lesbiche) non sono affatto assenti nella comunità LGBT e sono temi che non vengono affrontati adeguatamente.

Il giornalista gay dichiarato Jamie Tabberer, in un editoriale sul quotidiano britannico Indipendent, ha messo sotto accusa le “molte sottili sfumature di sessismo proprie degli uomini gay”. I maschi omosessuali, scrive, devono “riconoscere di avere un problema di misoginia”: “sono disgustati e spaventati dalla femminilità, a meno che non sia neutralizzata, uno scherzo, una valvola di sfogo nella forma di uno show televisivo”.

“È stata l’attrice Rose McGowan che per prima mi ha fatto rendere conto del privilegio che abbiamo come gay maschi” scrive Tabberer. “I maschi gay sono misogini quanto gli uomini etero, se non di più”, ha detto l’attrice in un podcast con lo scrittore Brett Easton Ellis del 2014. “Non ho sentito nessuno nella comunità gay, nessun uomo omosessuale prendere posizione per le donne”, lamentava McGowan all’epoca. E se forse l’attrice generalizza un po’ troppo con le sue affermazioni, mi spiace riconoscere che effettivamente, quando è scoppiato il caso Weinstein con la conseguente ondata di denunce e storie raccolte dal movimento #MeToo, mi hanno piuttosto sconfortato i tanti  commenti scettici e pieni di pregiudizi dei miei contatti gay.

Tabberer aggiunge poi un riferimento alle celebri icone gay, spesso citate come prova dell’amore degli omosessuali per le donne:

Prima io mi sentivo in dovere di fare commenti dispregiativi sull’aspetto esteriore delle mie amiche. Soprattutto se non erano abbastanza glamour. Amiamo le dive, da Marlene a Madonna a Ariana Grande, almeno finché non smettono di essere perfette.

Nella riflessione del giornalista britannico compare poi un altro tema importante: Tabberer cita l’ossessione della comunità gay per l’apparenza maschile, per l’estetica della virilità. La femminilità o, meglio, l’effeminatezza, è ancora troppo spesso un tabù: “La femminilità, qualunque cosa essa sia, è una parola dispregiativa, significa essere di minor valore. Viene bandita”.

Oggi è certamente molto più facile di un tempo essere dichiaratamente gay, ma è spesso ancora un grosso problema essere gay effeminati. E questo, come dice Elena Tebano sul Corriere: “Dipende in parte dalla volontà di allontanarsi da quegli stereotipi nei quali sono stati a lungo rinchiusi gli uomini gay. Ma ha anche a che fare con il minor valore ancora attribuito al femminile nella nostra cultura”.

Simon Moritz nell’articolo dal titolo Cos’ho imparato dal sesso gay: misoginia e omofobia pubblicato sull’Huffington Post americano, racconta di una sua frequentazione rivelatasi a suo modo illuminante:

Peter è un uomo gay con cui sono stato a letto. Lo incontrai in un bar gay quando vivevo a New York, e pensai che era perfetto. Lavorava con i senzatetto e i giovani omosessuali. Aveva un cane. Era un po’ più alto della media, tarchiato, con i jeans, una t-shirt e scarpe da ginnastica alte della Puma. Aveva la barba. Diceva cose tipo “non assomigli per nulla ai ragazzi della tua età” (aveva 11 anni più di me) e “Non vado mai a casa con qualcuno la sera stessa in cui l’ho conosciuto”. Quando alla fine venne a casa con me e fummo nudi nel mio letto, mi baciò il collo e io cominciai a mugolare e ansimare, su di giri. Lui si fermò, mi guardò negli occhi e disse “Non farlo. È da froci.” (…) All’appuntamento seguente mi diede buca e da allora non l’ho più sentito. Più tardi, superando la tipica fase “Dove ho sbagliato?” dell’autocolpevolizzazione, mi chiesi: “Cosa significa che Peter mi abbia dato del frocio per aver espresso il mio piacere?”. E così imparai che la gente come Peter fa parte di un problema più vasto: la pervasiva misoginia.

Fino a quando gli omosessuali non inizieranno a riconoscere la loro esplicita o latente misoginia, la vera uguaglianza continuerà a essere irrealizzabile. La comunità gay con la sua presenza e le sue battaglie mette in discussione molti luoghi comuni su cosa significhi essere “maschi”: è bene che non continui a rinforzare quelli che ancora affliggono le donne.

La lotta che dobbiamo portare avanti deve essere inclusiva, perché il sistema che va superato è lo stesso e, per farlo, la solidarietà tra istanze LGBT e femministe è fondamentale, come ricorda in questo divertente – ma importante – video, l’attivista e comico Gabe Gonzalez:

Articolo assolutamente da condividere, nel mondo gay c'è un sessismo, una voglia di riprodurre i dettami del patriarcato e i modello porno-sessisti degli etero alle donne anche dal nostro ambiente, è più forte di noi, siamo maschi e quindi dobbiamo essere patriarcali. C'è un problema di misoginia molto forte, di apprezzamento delle donne che rispecchiano i canoni estetici della società consumista eteropatriarcale, anche da parte delle cosiddette "sfrante" che inquadrano il mondo negli stessi canoni sessuali di un attivista di CasaPound.

Edited by Rotwang
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Ho sempre trovato molto fastidiosa e sessista l'abitudine di chiamarsi al femminile fra gay. Passiva, frocia, etc. 

Il femminile viene usato in modo svilente, come se fosse qualcosa di insultante. 

Ed è un modo di fare che ho visto fra attivisti out&proud di quelli pronti a fare la ramanzina sulla discriminazione per qualsiasi minima cosa, non fra "attivi MxM no checche" su Grindr. 

Comunque come indubbiamente ci sono gay misogini, così ci sono lesbiche misandriche. Dire però "I gay sono misogini" è una generalizzazione indebita, così come lo sarebbe dire "Le lesbiche sono misandriche".

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davydenkovic90
1 hour ago, Uncanny said:

Ho sempre trovato molto fastidiosa e sessista l'abitudine di chiamarsi al femminile fra gay. Passiva, frocia, etc. 

Il femminile viene usato in modo svilente, come se fosse qualcosa di insultante. 

Sì, ora, non siamo esagerati... un minimo di scherzo ci sta. Anche io talvolta chiamo il mio ragazzo  -persona con cui sono molto in confidenza, non lo farei con altri, perché potrei essere equivocato - "checca sfranta senza uomini disperatamente sola" , ma è semplicemente una battuta relativa al fatto che, pur presentandosi come molto virile, palestrato, e quant'altro, a una più attenta conoscenza spuntano fuori anche elementi e interessi molto colorati e fantasiosi. Il che non è certo un male, anzi, è un bene e mi fa piacere, perciò ci tengo a evidenziarlo.

Il sessismo, la misoginia e il maschilismo sono ben altre cose e sono problemi trasversali, non riguardano principalmente né tantomeno nascono in ambienti lgbt. L'articolo in questione è la solita solfa americana di cui abbiamo già parlato 300 mila volte, su cui non mi pronuncio più perché ne abbiamo parlato fino alla nausea.

Ritornando al discorso di Uncanny dei gay che si apostrofano con nomi femminili... a me ha lasciato perplesso, quando frequentavo le app, per esempio, che molti utenti scrivessero robe del tipo "cerco una tr*ia passiva, sottomessa, ecc."  Tutto sempre rigorosamente al femminile.

Ecco, onestamente non ho mai sentito il bisogno di rivolgermi a un mio potenziale o reale partner in questi termini, siamo semplicemente due ragazzi che fanno sesso e non capisco proprio il bisogno di chiamare o farmi chiamare troia o puttana, ma qui più che di sessismo parlerei di omofobia. E infatti anche 'ste cose le ho viste, appunto, nelle app dove si annidano questi personaggi loschi da battuage o robe così che danno  libero sfogo alla loro omofobia. Non ho mai frequentato né avuto rapporti sessuali con nessuno di questi personaggi, per la cronaca.

Edited by davydenkovic90
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L'uso del gergo gay al femminile, non nacque con l'intenzione di svilire le donne ed il femminile, né tantomeno quei gay che potevano essere più effeminati.

Poi è chiaro che come ogni cosa che viene usata, può essere abbandonata e forse anche richiamata in vita finendo per assumere un significato diverso da quello che aveva in origine, ma immaginare che un Mario Mieli potesse usare il femminile per svilire la femminilità, le donne, o i gay effeminati ( lui che effettualmente era effeminatissimo e si vestiva da donna....) non torna molto.

Ma il gergo gay esisteva probabilmente da prima che gli venisse assegnato un significato politico ed ha a che vedere con socialità e cultura gay

La venerazione per le icone gay e per l'aspetto fisico di certe donne, ci sovviene in aiuto  perchè in senso lato è una forma di venerazione della Femmina, cioè di una donna sessualmente connotata. E' un fenomeno della cultura gay che possiamo retrodatare addirittura agli anni '30-'40 quando la sessualità femminile era negata e conculcata dalla società, ma lo star system inizia a produrre delle eccezioni, delle donne speciali che sono Femmine. E non sono femmine con la maiuscola solo nella misura in cui sono giovani e belle donne, basti pensare alla Joan Crawford o alla Bette Davis di Feud...che per un giovane gay che non ne sa niente dovrebbe dare l'idea del significato storico del fenomeno.

Esalatazione della Femmina, cioè della donna Sessuata

Certo, semplificando al limite del ridicolo, sono donne su cui i gay proiettano anche se stessi...e quindi sono spesso anche "Bitch" cioè donne che non esitano ad andare a letto con produttori e registi pur di farsi largo in una società ostile, in linea generale tutti  i gay siano essi maschili e misogini o sfrante che adorano lady Gaga finiscono per ragionare sempre da maschi, per cui hanno un approccio maschile alla sessualità, da qui la diffidenza verso i casi Weinstein.

Questo tipo di atteggiamento che esiste in tutti i gay, siano essi ingessati come merluzzi, baldi maschietti palestati, sfrante,nerd etc. è un atteggiamento che può essere "sorvegliato" o può essere un atteggiamento non mediato da niente, perchè al di là della specifica questione e del suo merito, mancano quei mezzi culturali e razionali che danno la possibilità di interpretare la realtà, al di là di un primo e superficiale approccio istintivo

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8 hours ago, Rotwang said:

Alla parola “vagina”, i due ragazzi gay inorridiscono. “Siete misogini come tutti gli altri uomini”, dicono le ragazze. “Ma siamo gay, come possiamo essere misogini? Siamo più femminili di voi!”, rispondono i due, dando voce al diffuso fraintendimento.

Non ho capito.

Inorridire per la vagina significa essere misogini come i maschi etero?

Io credevo che ai maschi etero la vagina piacesse.

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LocoEmotivo
8 hours ago, Rotwang said:

Articolo assolutamente da condividere, nel mondo gay c'è un sessismo, una voglia di riprodurre i dettami del patriarcato

Ma quale mondo gay conosci?
Cioè, sei sicuro di essere gay e di parlare di qualcosa che tocchi con mano?

Io sono misogino. Anzi, io sono AMPIAMENTE e ORGOGLIOSAMENTE misogino - ma per motivazioni diametralmente opposte.
Odio le sciacquette, le donne-oggetto, quelle ragazze tutte truccate e sistemate che non sanno fare un cazzo nella vita se non accavallare gambe; di converso, amo visceralmente quelle donne che sanno andare oltre lo stereotipo, che si sporcano quotidianamente le mani in lavori "maschili" culturalmente non di loro spettanza, che riescono ad essere persone a tutto tondo il cui orizzonte non finisce all'essere moglie e madre.
Ho avuto a che fare con un'infinità di queste "fregne mosce" (termine di uso locale, credo), e devo dire che mi urtano i nervi oltre ogni dire: se ne stanno lì imbambolate coi loro sorrisi ebeti e i loro pseudo-ragionamenti ancora più ebeti che ti verrebbe voglia di prenderle a ceffoni ogni microsecondo, inutili a se stesse e dannose per l'ecosistema. Poi, grazie al cielo, lavoro con esseri mammari che hanno saputo guadagnare sul campo tutta la mia stima: sono ragazze o donne gagliarde o timidine, fragili o cazzute che fanno quello che c'è da fare senza preoccuparsi dello smalto che si rovina e che incutono rispetto e anche un po' di timore.
Quindi, non parliamo di misoginia nel mondo gay, di patriarcato e altre stronzate simili: parliamo di queste Malibu Stacy in carne ossa che ripetono la stessa frase del giocattolo originale ("Pensare fa venire le rughe").

22 minutes ago, davydenkovic90 said:

Anche io talvolta chiamo il mio ragazzo  -persona con cui sono molto in confidenza, non lo farei con altri, perché potrei essere equivocato - "checca sfranta senza uomini disperatamente sola" , ma è semplicemente una battuta relativa al fatto che, pur presentandosi come molto virile, palestrato, e quant'altro, a una più attenta conoscenza spuntano fuori anche elementi e interessi molto colorati e fantasiosi. Il che non è certo un male, anzi, è un bene e mi fa piacere, perciò ci tengo a evidenziarlo.

Anche il mio ragazzo mi dà della "passivah" in molte situazioni per le stesse, identiche, medesime motivazioni.

24 minutes ago, davydenkovic90 said:

Ritornando al discorso di Uncanny dei gay che si apostrofano con nomi femminili... a me ha lasciato perplesso, quando frequentavo le app, per esempio, che molti utenti scrivessero robe del tipo "cerco una tr*ia passiva, sottomessa, ecc."  Tutto sempre rigorosamente al femminile.

Questo potrebbe essere un discorso a parte, forse molto più interessante e sicuramente molto più concreto di questo thread.

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3 minutes ago, LocoEmotivo said:

Odio le sciacquette, le donne-oggetto, quelle ragazze tutte truccate e sistemate che non sanno fare un cazzo nella vita se non accavallare gambe; di converso, amo visceralmente quelle donne che sanno andare oltre lo stereotipo, che si sporcano quotidianamente le mani in lavori "maschili" culturalmente non di loro spettanza, che riescono ad essere persone a tutto tondo il cui orizzonte non finisce all'essere moglie e madre.

Credo che l'articolo ce l'abbia contro quei gay che - al contrario di noi -

adorano Valeria Marini e disprezzano la Camusso.

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4 minutes ago, Hinzelmann said:

immaginare che un Mario Mieli potesse usare il femminile per svilire la femminilità, le donne, o i gay effeminati ( lui che effettualmente era effeminatissimo e si vestiva da donna....) non torna molto.

this

19 minutes ago, Hinzelmann said:

enerazione per le icone gay e per l'aspetto fisico di certe donne, ci sovviene in aiuto  perchè in senso lato è una forma di venerazione della Femmina, cioè di una donna sessualmente connotata. E' un fenomeno della cultura gay che possiamo retrodatare addirittura agli anni '30-'40 quando la sessualità femminile era negata e conculcata dalla società, ma lo star system inizia a produrre delle eccezioni, delle donne speciali che sono Femmine. E non sono femmine con la maiuscola solo nella misura in cui sono giovani e belle donne, basti pensare alla Joan Crawford o alla Bette Davis di Feud...che per un giovane gay che non ne sa niente dovrebbe dare l'idea del significato storico del fenomeno.

io ci aggiungerei anche l'androginia di una Hepburn

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LocoEmotivo
Just now, Almadel said:

Credo che l'articolo ce l'abbia contro quei gay che - al contrario di noi - adorano Valeria Marini e disprezzano la Camusso.

Sì, Alma, ho letto.
Ma la conclusione assurdamente politicizzata del nostro @Rotwang mi sembrava, per l'appunto, troppo assurda per non essere contestata.

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davydenkovic90
7 minutes ago, Almadel said:

Credo che l'articolo ce l'abbia contro quei gay che - al contrario di noi -

adorano Valeria Marini e disprezzano la Camusso.

Ma chi sarebbero questi gay? A parte Dolce e Gabbana, a me non viene in mente nessuno. E non c'entra tanto il fatto che siano gay, quanto che siano di destra e lavorino nella moda.

Edited by davydenkovic90
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8 minutes ago, freedog said:

io ci aggiungerei anche l'androginia di una Hepburn

E' sempre una donna sessuata, anche se in senso ambiguo e non in quello della femminilità, anche se forse era più una icona lesbica

Tuttavia e questo sarebbe il succo c'è sempre di mezzo il sesso

Purtroppo però sono discussioni che lasciano il tempo che trovano, nel senso che il gay medio è privo di coscienza storica

Quindi saltano fuori articoli macedonia come questo, assolutamente incapaci di orientare i lettori, che mescolano il maschioxmaschio e la sfranta etc

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Fra dire "Guarda che passiva(h)" e "Guarda che passivo" c'è una certa differenza.

"Passiva(h)" ha una connotazione canzonatoria che "passivo" - meramente descrittivo - non ha. Canzonatoria può esserlo benissimo senza malignità e il termine può essere usato anche verso se stessi in modo autoironico. 

Però la connotazione canzonatoria data dall'uso del femminile c'è e personalmente la trovo fastidiosa. 

Edited by Uncanny
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davydenkovic90
7 minutes ago, Uncanny said:

Fra dire "Guarda che passiva(h)" e "Guarda che passivo" c'è una certa differenza.

"Passiva(h)" ha una connotazione canzonatoria che "passivo" - meramente descrittivo - non ha. Canzonatoria può esserlo benissimo senza malignità e il termine può essere usato anche verso se stessi in modo autoironico. 

Però la connotazione canzonatoria data dall'uso del femminile c'è e personalmente la trovo fastidiosa. 

Uncanny nessuno ti ha mai insegnato che le parole decontestualizzate muoiono?

Sul fatto, invece, delle icone gay, perché è di queste che stiamo parlando, non ditemi che Franca Leosini, Moira Orfei, Margherita Hack o Bugs Bunny aderiscono a un modello porno-sessista perché mi metto a ridere

Edited by davydenkovic90
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Moira Orfei era una bellissima donna da giovane, anche se è vero che è diventata una icona gay essenzialmente perchè si è costruita una immagine pubblica da drag queen alla luce del sole, il ché ha costituito una attrattiva irresistibile

Però non ha senso parlare di ogni singolo personaggio e della sua singolarità, va estratto il "succo" del fenomeno che è quello di donne anticonvenzionali che si affermano in una società maschilista per il fatto di essere donne libere, il ché in larga parte ha significato Femmine

Tutto ciò peraltro è iniziato in anni in cui il porno non esisteva, era vietato dalla legge, quindi è del tutto evidente che la pornografia non c'entra assolutamente niente

C'entra l'emersione di un protagonismo femminile, che è anche sessuale

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10 hours ago, Rotwang said:

Peter è un uomo gay con cui sono stato a letto. Lo incontrai in un bar gay quando vivevo a New York, e pensai che era perfetto. Lavorava con i senzatetto e i giovani omosessuali. Aveva un cane. Era un po’ più alto della media, tarchiato, con i jeans, una t-shirt e scarpe da ginnastica alte della Puma. Aveva la barba. Diceva cose tipo “non assomigli per nulla ai ragazzi della tua età” (aveva 11 anni più di me) e “Non vado mai a casa con qualcuno la sera stessa in cui l’ho conosciuto”. Quando alla fine venne a casa con me e fummo nudi nel mio letto, mi baciò il collo e io cominciai a mugolare e ansimare, su di giri. Lui si fermò, mi guardò negli occhi e disse “Non farlo. È da froci.” (…) All’appuntamento seguente mi diede buca e da allora non l’ho più sentito. Più tardi, superando la tipica fase “Dove ho sbagliato?” dell’autocolpevolizzazione, mi chiesi: “Cosa significa che Peter mi abbia dato del frocio per aver espresso il mio piacere?”. E così imparai che la gente come Peter fa parte di un problema più vasto: la pervasiva misoginia.

interessante :aha: mugolare e ansimare è da "gay",  e da questo piccolissimo dettaglio ha capito che si tratta di misoginia. Ma un premio nobel quando glielo danno? lol 

Non penso proprio che i gay siano misogeni anzi non c'è di base un odio o disprezzo per le donne (salvo alcuni casi eh) credo che il problema dei gay è il rifiuto ad accettare i ragazzi effeminati e l'articolo è camuffato per incidere su sto dettaglio al fine da far emergere il sessismo gay come motivo di disprezzo per una categoria quasi sempre snobbata. 

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3 hours ago, Uncanny said:

Ho sempre trovato molto fastidiosa e sessista l'abitudine di chiamarsi al femminile fra gay. Passiva, frocia, etc. 

Il femminile viene usato in modo svilente, come se fosse qualcosa di insultante. 

Ed è un modo di fare che ho visto fra attivisti out&proud di quelli pronti a fare la ramanzina sulla discriminazione per qualsiasi minima cosa, non fra "attivi MxM no checche" su Grindr. 

Comunque come indubbiamente ci sono gay misogini, così ci sono lesbiche misandriche. Dire però "I gay sono misogini" è una generalizzazione indebita, così come lo sarebbe dire "Le lesbiche sono misandriche".

I gay sono misogini ed è una colpa, se le lesbiche sono misandriche, fanno bene.

1 hour ago, LocoEmotivo said:

Ma quale mondo gay conosci?
Cioè, sei sicuro di essere gay e di parlare di qualcosa che tocchi con mano?

Io sono misogino. Anzi, io sono AMPIAMENTE e ORGOGLIOSAMENTE misogino - ma per motivazioni diametralmente opposte.
Odio le sciacquette, le donne-oggetto

Veramente il misogino odia la donna che non ricopre i canoni estetici eterosessuali e patriarcali, quindi adori le donne-oggetto e le sciacquette. Tu sicuramente gay non sei.

39 minutes ago, davydenkovic90 said:

Ma io credo che ai gay  tendenzialmente piacciano donne libere, fantasiose, colorate, anticonformiste... non mi sembra una cosa sorprendente, né superficiale, né allarmante e non ci ricamerei più di tanto su.

E poi siamo tutti stilisti, ricchi, sensibili...

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1 hour ago, davydenkovic90 said:

Ma io credo che ai gay  tendenzialmente piacciano donne libere, fantasiose, colorate, anticonformiste... non mi sembra una cosa sorprendente, né superficiale, né allarmante e non ci ricamerei più di tanto su. 

Io non sono minimamente allarmato, sia chiaro

Ovviamente contrasto l'idea che spiegare il fenomeno, sia un "ricamarci sopra", per me  è semplicemente una spiegazione e non la trovo neanche una spiegazione complicata, per chi conosca un minimo la nostra storia

Che una spiegazione sia utile e necessaria lo dimostra il disordine di certi articoli e la confusione che inducono

L'unica avvertenza che introduco nel discorso è che un eventuale atteggiamento prioiettivo dei gay sulle donne, deve essere sorvegliato dalla consapevolezza del fatto che sono proiezioni sulle donne e quindi pur non essendo, in sé e per sé, sintomo di alcuna misoginia ( anzi semmai del contrario ) deve tenere in considerazione anche il punto di vista della controparte, cioè ciò che le donne pensano e dicono.

Allo stesso modo le donne dovrebbero tenere in considerazione il punto di vista gay, senza cancellarne la specificità ( che esiste e quindi va osservata e interpretata ) senza liquidarlo come "maschile-patriarcale" tout court

Edited by Hinzelmann
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LocoEmotivo
1 hour ago, Rotwang said:

Veramente il misogino odia la donna che non ricopre i canoni estetici eterosessuali e patriarcali, quindi adori le donne-oggetto e le sciacquette. Tu sicuramente gay non sei.

Ma leggi le repliche o vuoi alimentare solo flame?

2 hours ago, davydenkovic90 said:

Ma io credo che ai gay  tendenzialmente piacciano donne libere, fantasiose, colorate, anticonformiste...

Assolutamente! Entrambi difettano in almeno una delle caratteristiche rappresentanti figure di potere, quella di essere "uomini" e "eterosessuali": il loro successo in quanto "donne" può essere d'ispirazione a chi vuole affermarsi essendo "omosessuale".

2 hours ago, Zafkiel said:

 mugolare e ansimare è da "gay",  e da questo piccolissimo dettaglio ha capito che si tratta di misoginia. Ma un premio nobel quando glielo danno? lol 

Infatti: si tratta davvero di una ricerca di alto livello!

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6 hours ago, davydenkovic90 said:

Uncanny nessuno ti ha mai insegnato che le parole decontestualizzate muoiono?

Non ho capito che c'entri il contesto, ho detto appunto che potrebbe riguardarne uno qualsiasi (con o senza malignità, autoironico) e quindi è irrilevante. 

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E' chiaro che esiste un contesto nell'uso gergale del femminile, ma è un contesto del tutto generico e proprio di ogni uso gergale

Essere usato solo "tra gay",  preferenzialmente un gruppo di gay ( direi almeno 3 )

Poi - ovviamente - questo non preclude affatto che @davydenkovic90 ne faccia anche un uso diverso e "confidenziale" con il suo fidanzato, cioè ne limiti l'uso a questo specifico contesto, a me è capitato con un mio ex che tendeva in certe situazioni ad atteggiarsi a "vittima" di usare il femminile con lui, per ironizzare sopra questa sua personale abitudine, che era un po' come dire ( guarda che lo so che come al solito su questa cosa ci stai marciando sopra...)

Ovviamente una persona che prova addirittura fastidio per l'uso del femminile, non ne farà mai un uso confidenziale o personale, né io avrei usato con questo ex il femminile per fare ironia se avessi saputo che gli dava fastidio...perchè non aveva alcun altro significato, se non quello di enfatizzare l'ironia che volevo esprimere.

Tuttavia questa funzione "enfatizzante" dell'uso gergale del femminile nasce come modo di relazionarsi in gruppo e non ha una funzione né offensiva né canzonatoria perchè quello è il significato che gli attribuirebbero gli Etero, mentre un gruppo di gay fa esattamente il contrario.

Che poi 3 gay messi in gruppo....finiscano spesso per spettegolare per cui usano il femminile in un contesto di pettegolezzo, è un altro paio di maniche, questo attiene al contenuto della conversazione, che spesso quello è.

Lo farebbero e lo fanno pure al maschile e le battutine più o meno pungenti non mi pare manchino neanche fra utenti del forum, anche se declinate al maschile.

Quindi distinguerei la forma dalla sostanza

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https://www.gay-forum.it/topic/36184-i-gay-sono-misogini/#findComment-1021295
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Ma che puttanata...naturalmente diventa difficile controbattere a questo genere di critiche perché l'interlocutore riterrà che una reazione irritata di fronte a questa scemenza sia prova di misoginia.

L'aneddoto sul gay virile che disprezza l'effeminato dà prova, semmai, di una certa superficialità (da entrambe le parti a dire il vero, la checca se l'è scelto tarchiatello, barbuto, con cane e non si coglie se l'abbia preferito per le Puma o perché socialmente impegnato)

On 6/15/2018 at 11:08 AM, Hinzelmann said:

Però non ha senso parlare di ogni singolo personaggio e della sua singolarità, va estratto il "succo" del fenomeno che è quello di donne anticonvenzionali che si affermano in una società maschilista per il fatto di essere donne libere, il ché in larga parte ha significato Femmine

Sì, credo sia così; specie per un ragazzino gay che si senta intimamente "inadatto" in un contesto maschile, la donna "che ce la fa" esercita una certa attrazione.

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13 minutes ago, Abisso said:

Io ho conosciutoi gay misogini e non, mentre TUTTE le lesbiche che ho conosciuto in vita mia erano misandriche.

Sicuramente la sproporzione è notevole, ma credo che la differenza sia

che le associazione di lesbiche siano praticamente tutte misandriche,

mentre non esiste una sola associazione di gay ad esserlo.

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