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Perché il mondo degli artisti ha una percentuale così alta di bisessuali e gay e lesbiche?


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Che c'entra l'essere misantropi con l'amare omoerotici? :aha: 

Quando una persona diventa un artista? E anche se non si è un artista ma non si vive dentro una campana di vetro? 

Voi vivete in campane di vetro o siete artisti o entrambe le cose?

Edited by Sorgesana
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8 minutes ago, Sorgesana said:

Che c'entra l'essere misantropi con l'amare omoerotici? :aha: 

Quando una persona diventa un artista? E anche se non si è un artista ma non si vive dentro una campana di vetro? 

Voi vivete in campane di vetro o siete artisti o entrambe le cose?

Ciao, qui si parlava di Michelangelo che lo era(ma quello lì aveva altri problemi, non era la omofobia il suo problema ?)

Per LGTB personalmente alle volte sì ma anche qui è una questione culturale!

I ragazzi e uomini di ora sono un discorso che ormai esce dalla sessualità ma entra nella libertà personale tipica del 21 esimo secolo.

Edited by Drrusso
5 minutes ago, Drrusso said:

Michelangelo che lo era(ma quello lì aveva altri problemi, non era la omofobia il suo problema

Be' non è che non fosse un problema anche allora o non lo fosse per lui:

certo, se uno era ricco e famoso, poteva sperare in un occhio di riguardo, ma entro certi limiti, che in sostanza implicavano almeno una non ostentatazione, se non una reticente discrezione, tant'è vero che i sonetti omoerotici di Michelangelo a Tommaso de Cavalieri furono censurati dal nipote, che ne curò l'edizione trasformando il ragazzo in ragazza.

4 hours ago, Drrusso said:

No, semplicemente hanno una sensibilità fuori dal comune.

E semplicemente più facile averla se hai sofferto.

Non capisco questo tuo soffermarti tardo-romantico sulla sofferenza e sulla sensibilità.

Far parte di una minoranza osteggiata non significa solo soffrire, significa anche, e soprattutto, ragionare su se stessi e sugli altri.

2 hours ago, Bloodstar said:

Non capisco questo tuo soffermarti tardo-romantico sulla sofferenza e sulla sensibilità.

Far parte di una minoranza osteggiata non significa solo soffrire, significa anche, e soprattutto, ragionare su se stessi e sugli altri.

Questa è l’empatia di cui parlavo, solo ragionando su sè stessi la si può possedere.

Non è necessario soffrire, ma essere empatici(quindi avere una soglia di sensibilità alta) si soffrirà più spesso!

Ma è una logica abbastanza ovvia.

Inoltre lo si potrà negare, ma se lo fai già vuol dire soffrire.

davydenkovic90

Non generalizzerei troppo nemmeno io, nel senso che sì, sicuramente ,tra i personaggi noti e specialmente in ambito artistico, la percentuale di gay pare essere leggermente più altra che in diversi settori. Tuttavia non sottovaluterei affatto le percentuali di gay fra gli infermieri degli ospedali o i professori di lettere, per dire.

Numerosi altri pittori, scrittori, musicisti e quant'altro erano eterosessuali, per esempio Johann Sebastian Bach, che ha avuto ben 20 figli.

Sì, citiamo sempre i soliti Leonardo Da Vinci &co. ma solo come pretesto per tirare fuori la tiritera che "i gay sono sensibili, ecc. ecc." che mi sembra veramente un giudizio superficiale e stupido.

A volte siamo più colorati e fantiasiosi, tutto qui.

Edited by davydenkovic90
16 hours ago, davydenkovic90 said:

Non generalizzerei troppo nemmeno io, nel senso che sì, sicuramente ,tra i personaggi noti e specialmente in ambito artistico, la percentuale di gay pare essere leggermente più altra che in diversi settori. Tuttavia non sottovaluterei affatto le percentuali di gay fra gli infermieri degli ospedali o i professori di lettere, per dire.

Numerosi altri pittori, scrittori, musicisti e quant'altro erano eterosessuali, per esempio Johann Sebastian Bach, che ha avuto ben 20 figli.

Sì, citiamo sempre i soliti Leonardo Da Vinci &co. ma solo come pretesto per tirare fuori la tiritera che "i gay sono sensibili, ecc. ecc." che mi sembra veramente un giudizio superficiale e stupido.

A volte siamo più colorati e fantiasiosi, tutto qui.

Condivido sugli infermieri, mi ha stupito pure.

Che vi siano dei lavori dove la percentuale di omosessuali è più alta direi che è innegabile.

Non so però se davvero ci sono più gay contemporanei nelle arti figurative

come ve ne sono nella danza o nell'architettura.

Tra i musicisti poi non mi pare vi sia un numero rilevante di gay.

Che poi sono tutti lavori poco qualificati in genere: artista di varia natura, shampista, estetista, make up artist, bitchyf, massaggiatore abusivo, escort, casalinghi, visual mercandiser, flower designer

Se sono qualificati (architetti, ingegneri, dottori) allora vivono in una campana di vetro nel loro mondo dorato accoppiandosi tra di loro.

Cosa significherà?

Edited by Sorgesana
1 hour ago, Almadel said:

Tra i musicisti poi non mi pare vi sia un numero rilevante di gay.

A rigore tuttavia i musicisti comprendono non solo i compositori di musica, ma anche i sonatori di musica e qui a Milano l'atmosfera "conservatoria" è sempre stata sospettata di profumazioni sodomitiche ?

13 minutes ago, Sorgesana said:

Se sono qualificati (architetti, ingegneri, dottori) allora vivono in una campana di vetro nel loro mondo dorato accoppiandosi tra di loro.

Cosa significherà?

Che non conosci il mondo "ferrato" della gran parte di architetti, ingegneri, dottori....

18 hours ago, Almadel said:

Che vi siano dei lavori dove la percentuale di omosessuali è più alta direi che è innegabile.

Non so però se davvero ci sono più gay contemporanei nelle arti figurative

come ve ne sono nella danza o nell'architettura.

Tra i musicisti poi non mi pare vi sia un numero rilevante di gay.

Ma infatti io parlo di percentuali non numeri assoluti.

Però è curiosa come cosa, no?

17 hours ago, Sorgesana said:

Che poi sono tutti lavori poco qualificati in genere: artista di varia natura, shampista, estetista, make up artist, bitchyf, massaggiatore abusivo, escort, casalinghi, visual mercandiser, flower designer

Se sono qualificati (architetti, ingegneri, dottori) allora vivono in una campana di vetro nel loro mondo dorato accoppiandosi tra di loro.

Cosa significherà?

Non è assolutamente vero!

Per ‘campana di vetro’ intendevo la parte radicale, ovviamente, ma come al solito mi auto convinco che voi già lo sappiate!?

Fateci il callo, sono di natura confusionario.

16 hours ago, Mario1944 said:

A rigore tuttavia i musicisti comprendono non solo i compositori di musica, ma anche i sonatori di musica e qui a Milano l'atmosfera "conservatoria" è sempre stata sospettata di profumazioni sodomitiche ?

Che non conosci il mondo "ferrato" della gran parte di architetti, ingegneri, dottori....

Molti, invece, sono gay.

Ma personalmente conosco moltissimi bisessuali e sposati.

Creando situazioni: 1 da non rivelare, 2 represse(hanno figli, non si autoaccettano e quando si accettano le mogli si comportano da stronze!)

1 hour ago, Drrusso said:

Ma infatti io parlo di percentuali non numeri assoluti.

Però è curiosa come cosa, no?

Credo che abbia (anche) a che vedere con la maggior libertà di cui godono gay e lesbiche dall'adolescenza ai trent'anni; spesso le professioni "artistiche" comportano scelte poco compatibili, es., con una vita affettiva stabile. con scelte di vita convenzionali...per un ragazzo gay o una ragazza lesbica è più frequente essere slegati.

O forse conosciamo meglio l'orientamento sessuale degli artisti e ci facciamo l'idea che i gay stiano solo lì :D

I gay italiani sono più liberi degli etero? Ma se un gay in genere ha meno amici e vita sociale di un etero oltre ai problemi post bullismo in un paese ancora troppo omofobico come il nostro, come fa ad essere più libero? E' più libero di fare schifo? 

Edited by Sorgesana
1 hour ago, schopy said:

Credo che abbia (anche) a che vedere con la maggior libertà di cui godono gay e lesbiche dall'adolescenza ai trent'anni; spesso le professioni "artistiche" comportano scelte poco compatibili, es., con una vita affettiva stabile. con scelte di vita convenzionali...per un ragazzo gay o una ragazza lesbica è più frequente essere slegati.

O forse conosciamo meglio l'orientamento sessuale degli artisti e ci facciamo l'idea che i gay stiano solo lì :D

Condivido 

43 minutes ago, Sorgesana said:

I gay italiani sono più liberi degli etero? Ma se un gay in genere ha meno amici e vita sociale di un etero oltre ai problemi post bullismo in un paese ancora troppo omofobico come il nostro, come fa ad essere più libero? E' più libero di fare schifo? 

Il bullismo è trasversale.

Esiste un film, Cyberbully, facilmente trovabile su YouTube che ne parla.

Era etero, nella storia reale è morta suicida.

Per favore, dai, sul bullismo non creiamo etichette!

5 hours ago, Sorgesana said:

Ma se un gay in genere ha meno amici e vita sociale di un etero oltre ai problemi post bullismo in un paese ancora troppo omofobico come il nostro, come fa ad essere più libero? E' più libero di fare schifo?  

Importa che non faccia schifo a sé stesso:

fare schifo agli altri, si può, seppur faticosamente, sopportare....

LocoEmotivo
13 hours ago, schopy said:

Credo che abbia (anche) a che vedere con la maggior libertà di cui godono gay e lesbiche dall'adolescenza ai trent'anni; spesso le professioni "artistiche" comportano scelte poco compatibili, es., con una vita affettiva stabile. con scelte di vita convenzionali...per un ragazzo gay o una ragazza lesbica è più frequente essere slegati.

Questo potrebbe essere, in effetti, il punto cardine della questione.
Visto che non creiamo storicamente un nucleo famigliare, possiamo fare gli artisti. Visto che non facciamo figli da dover mantenere, possiamo concentrarci nello sfondare.
Sì, questo potrebbe spiegare molte cose.
Bravo, @schopy!

Hinzelmann

La tesi tradizionale è che nel cd "mondo dello spettacolo" vi sia un addensamento di "minoranze" a vario titolo ostracizzate

Gli zingari nel circo

I gay nel teatro

etc

Non le arti in sé, ma un certo tipo di comunità al di fuori delle regole comuni

On 7/3/2018 at 12:02 AM, Almadel said:

Tra i musicisti poi non mi pare vi sia un numero rilevante di gay.

stai a scherzà?

non mi addentro nel mondo della classica, che bazzico poco (ma che mi dicono pulluli di compagnucci della parrocchietta),

nella commerciale (hip hop, rapper & trapper a parte, che sono in odore di omofobia macha)  è raro trovare etero!!

tra boy band "scoperte" dai produttori (soprattutto in QUEL senso), velati più o meno cronici con attrici, vallette & pascolame vario di copertura, il pop è straricchione!!!

ma mica da stamattina, eh!!!

20 hours ago, Sorgesana said:

se un gay in genere ha meno amici e vita sociale di un etero oltre ai problemi post bullismo in un paese ancora troppo omofobico come il nostro, come fa ad essere più libero? E' più libero di fare schifo?

succede se si chiude a bozzolo e non lascia entrare manco uno spillo.

SE invece sa aprirsi (e non -solo- nel senso delle gambe..) agli altri, saprà essere l'animatore & il propulsore atomico di qsi gruppo-branco e avrà un boato di contatti, reali e virtuali

8 hours ago, LocoEmotivo said:

Visto che non facciamo figli da dover mantenere, possiamo concentrarci nello sfondare.

sfondare cosa?

anzi, chi??

Edited by freedog
davydenkovic90

Scusate, ma facciamo il solito giochino che propongo sempre... invece che guardare quanti gay ci sono tra gli artisti, guardiamo piuttosto quanti artisti ci sono tra i gay. Per dire, io qui dentro non ne vedo mezzo, a parte forse un paio che fanno il conservatorio. 

davydenkovic90
34 minutes ago, Almadel said:

Io - solo di questo forum - ne conosco ben quattro che hanno pubblicato un libro.

Mah, al di là del forum, io non è che fra i miei conoscenti gay annoveri gente dalla così spiccata indole artistica (anche solo per hobby). Ne conosco tanti che fanno economia, giurisprudenza e medicina e che per hobby vanno in palestra...

Probabilmente i "gay artistici" erano gli unici visibili, una volta. E da qui nasce lo stereotipo del gay artista.  Sulle lesbiche non mi sembra ci sia nemmeno alcuno stereotipo.

8 hours ago, davydenkovic90 said:

conservatorio

Al netto dei molti proclami, conservatorio e arte si incontrano assai raramente. Meno male, aggiungerei io, perché altrimenti non avrebbe senso iscriversi.

Hinzelmann

Non è facile estrarre un criterio valido, che non sia criticabile sotto svariati punti di vista

In passato - si potrebbe ipotizzare - che certe figure professionali avessero la caratteristica di offrire una serie di vantaggi, ma sono caratteristiche mutevoli

Noi sappiamo ad esempio che fare CO in una squadra di calcio o in una caserma può essere difficile anche oggi, perchè sono ambienti quasi-esclusivamente maschili ok, ma soprattutto perchè sono gruppi di lavoro in cui il livello di indipendenza è minimo. Più i legami di interdipendenza sono stretti...peggio è.

Il mondo delle arti e dello spettacolo è un mondo a prevalenza maschile, ma garantisce ampi margini di indipendenza e individualismo. Già queste due caratteristiche di base potrebbero essere viste come un nucleo di percepita libertà: mi sento più a mio agio e libero perchè posso "collaborare" ma non sono soggetto a gerarchie a dover andare d'accordo con tutti i miei colleghi per poter lavorare. Si potrebbero estrarre altre caratteristiche riferibili ad una "libertà senza libertà" ( cioè mi sento libero pur vivendo in una società intollerante in cui non lo sono ) ad esempio il fatto di poter spostarsi da una città all'altra e non essere neanche legato ad un luogo fisico o - nel caso specifico dell'attore - il fatto di poter piacere al pubblico interpretando i suoi desideri e aspettative, interpretando dei ruoli ( questa attitudine i gay ce l'hanno, cioè il fatto di cercare di intuire come sono le persone, prima di conoscerle e potrebbero svilupparsi in una attitudine professionale )

Infine i lavori "creativi" ti consentono di creare un tuo mondo alternativo, per dire Oscar wilde si creò un mondo in cui non vigevano le regole della morale pubblica vittoriana e la cosa poteva anche funzionare fintantoché c'era un matrimonio diventato oramai una copertura, il problema sorse nel momento in cui pretese che la sua stessa vita diventasse la sua "opera d'arte" e qui andò a cozzare con la realtà. Il suo successo precedente però ci dice che era capace di "piacere" a quello stesso pubblico che poi lo linciò.

Ovviamente tutte queste caratteristiche possono presentarsi in tanti altri lavori meno visibili, anche lo psicologo deve intuire come è la persona che ha di fronte ed è un lavoro individuale che consente ampi margini di indipendenza

Il parrucchiere richiede meno abilità forse, ma una certa creatività non basta e ti consente di lavorare con le donne ed in un ambiente femminile dove l'omofobia è minore

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