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Il governo ha approvato il cosiddetto “decreto dignità”, un decreto legge che contiene una serie di interventi in particolare sul lavoro. «È la Waterloo del precariato», ha detto ai giornalisti il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, riferendosi alla parte del decreto che rende più complicati e costosi i contratti a tempo determinato, quelli che spesso sono definiti “precari”. Secondo gli esperti il decreto contiene parti buone e parti meno buone, ma non è comunque riuscito a sollevare particolari entusiasmi, nemmeno da parte dei sindacati che rappresentano i lavoratori.

I commentatori dei principali quotidiani ne criticano soprattutto la rapidità di approvazione e il fatto che sia avvenuta senza una vera e propria consultazione con sindacati e associazioni di imprese. Un decreto legge come quello approvato dal governo è uno strumento legislativo che serve a intervenire su un tema per ragioni di urgenza: entra immediatamente in vigore, ma deve essere confermato dal Parlamento, ed eventualmente modificato, entro 60 giorni.

Ci sono molti dubbi sul fatto che il decreto riuscirà nel suo obiettivo dichiarato: aumentare il numero di lavoratori a tempo indeterminato a scapito dei precari. Le novità principali del decreto riguardano i contratti a tempo determinato. Il decreto ne diminuisce la durata massima da 36 a 24 mesi e rimette l’obbligo di fornire la causale se il contratto a tempo supera i 12 mesi. Significa che per i contratti più lunghi il datore di lavoro dovrà giustificare l’assunzione di un lavoratore a tempo determinato, specificando per esempio se c’è stato un aumento imprevisto e temporaneo della produzione oppure se ha la necessità di sostituire altri dipendenti assenti.

Mentre la riduzione della durata massima del contratto a tempo determinato è apprezzata o per lo meno compresa da tutte le parti, la reintroduzione delle causali è molto controversa. Le causali, infatti, sono problematiche perché, soprattutto per le imprese più grandi, è praticamente impossibile dimostrare in maniera incontrovertibile la reale presenza di una ragione oggettiva che giustifichi la necessità di assumere un lavoratore a tempo determinato. In passato, prima che le causali venissero abolite dal Jobs Act, era molto comune per i lavoratori minacciare una causa contro i propri datori di lavoro, sapendo che se il giudice non avesse ritenuto legittima la causale, l’azienda sarebbe stata costretta ad assumerli a tempo indeterminato (di solito questi casi venivano risolti con un accordo extragiudiziale e il pagamento di una somma al lavoratore per rinunciare alla causa). Dopo l’introduzione del Jobs Act il numero di cause da lavoro in Italia si era praticamente dimezzato e ora diversi esperti temono che possa tornare a crescere.

Il decreto alza anche il costo del licenziamento, aumentando del 50 per cento l’indennizzo minimo e quello massimo per chi viene licenziato senza giusta causa (visto che l’indennizzo è proporzionale al tempo trascorso al lavoro, questa disposizione favorisce in particolare i più anziani). Secondo diversi esperti, questo è uno dei punti più delicati del decreto. La combinazione delle due norme, che rendono più costosi i licenziamenti e più convenienti i contratti di breve durata (quelli di 12 mesi che non richiedono di specificare una causale), rischia di spingere i datori di lavoro ad accelerare l’avvicendamento dei lavoratori, nella speranza che la breve durata dei contratti permetta di evitare il ricorso al licenziamento divenuto più costoso e la possibilità di essere portati in tribunale per via delle causali.

Un altro problema del decreto è che mentre i contratti a tempo determinato vengono resi più costosi, non viene introdotto alcun tipo di incentivo alla loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato. Per farlo il governo avrebbe dovuto stanziare delle risorse, per esempio per ridurre il carico fiscale su questo tipo di contratti, ma a quanto risulta il provvedimento è stato disegnato a costo zero o quasi, a causa della mancanza di denaro da investire.

Infine il decreto aumenta i vincoli che devono essere rispettati dalle agenzie interinali, quelle che offrono il cosiddetto “lavoro a somministrazione” (in cui un’impresa si rivolge all’agenzia affinché gli venga fornito un lavoratore in genere per periodi di tempo molto brevi che però resta formalmente dipendente dell’agenzia). Su quest’ultimo punto si sono concentrate molte critiche, poiché sembra che il governo abbia intenzione di applicare a questo tipo di agenzie tutte le regole dei contratti a tempo determinato, il che rischia di paralizzarne o comprometterne l’operato.

Il decreto è particolarmente osteggiato dalle associazioni di imprenditori, che chiedono un costo del lavoro più basso e maggior flessibilità, cioè la possibilità di assumere o licenziare personale con più facilità. In un’intervista al Corriere della Sera il presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi, ha detto: «Ci troviamo di fronte a un approccio dirigista che ricorda gli anni Ottanta e Novanta. Il lavoro non si crea per decreto».

Un’altra disposizione che non piace molto alle imprese è una norma che dovrebbe servire a scoraggiare le delocalizzazioni all’estero. La norma prevede che se un’impresa si trasferisce fuori dall’Italia entro cinque anni dal momento in cui ha ricevuto un qualunque tipo sostegno pubblico dovrà restituire l’importo ricevuto maggiorato dagli interessi. Con ogni probabilità questa disposizione si potrà applicare soltanto alle imprese che provano a trasferirsi fuori dall’Unione Europea (le delocalizzazioni all’interno dell’Unione sono protette dal diritto europeo, in base alle norme sul mercato unico).

Anche se non c’è stato un confronto ufficiale e pubblico con le parti sociali, le bozze del decreto erano circolate comunque tra gli addetti ai lavori che avevano notato numerosi gravi errori o mancanze nel testo del decreto, la maggior parte delle quali sono state corrette nella versione approvata dal Consiglio dei ministri (diverse fonti hanno riferito al Post che è insolito che un governo faccia circolare la versione completa di un decreto sul lavoro, e non soltanto i temi principali dei quali si occupa). Il decreto appare comunque scritto relativamente in fretta e di getto, oltre ad avere al suo interno una serie di disposizioni aggiuntive che non c’entrano nulla con il lavoro (una vecchia abitudine del modo di scrivere i decreti in Italia).

Il più importante è probabilmente il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, fatti salvi i contratti pubblicitari già in essere e le pubblicità della Lotteria Italia. Di Maio ha spiegato questa decisione con la necessità di ridurre la ludopatia, la dipendenza da gioco d’azzardo (l’Italia è uno dei paesi che spendono di più al mondo per il gioco: a ridurlo ci aveva già provato il governo Renzi, ma senza successo). A protestare contro questa decisione ci sono, oltre ai concessionari dei giochi, anche editori e società di calcio che beneficiavano delle sponsorizzazioni del settore.

Infine il decreto introduce una serie di semplificazioni per le imprese che sono state spinte in particolare dalla Lega, e che da molti sono considerate il “prezzo” che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha chiesto in cambio del suo via libera. Anche qui però non è stato fatto nulla di rivoluzionario: il decreto rimanda a febbraio 2019 la scadenza per la presentazione dello “spesometro” (in sostanza, l’obbligo da parte di imprese e lavoratori autonomi di comunicare ogni tre mesi le fatture emesse sopra un certo importo, per ridurre l’evasione fiscale). Viene anche abolito lo “split-payment”, ma solo per i professionisti: è una norma per combattere l’evasione fiscale che prevede che le pubbliche amministrazioni che acquistano servizi versino l’IVA direttamente allo Stato e non al fornitore, che poi dovrebbe procedere in un secondo momento a pagarla allo Stato, come avviene normalmente.

Cosa ne pensate? Anacronistico per certi aspetti o vero strumento di lotta al precariato?

Edited by Rotwang
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https://www.gay-forum.it/topic/36231-il-decreto-dignit%C3%A0/
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4 hours ago, Rotwang said:

Cosa ne pensate?

pura fuffa promozionale, scritta pure male:

non ci vuole un genio per prevedere che tribunali del lavoro, cassazione eccetera saranno sommersi di ricorsi, di (im)prenditori & precari scaricati senza un perchè

mettiamola così: prova a farti un giro, per esempio, a piazzale clodio a roma anche solo per un casellario giudiziale (lo richiedono per un nuovo impiego); o a viale giulio cesare per una causa dal giudice di pace

e vedi cosa intendo per "intasati"...

Hinzelmann

Beh insomma, in miniera non ci andiamo

Tuttavia essere costretti a scambiarsi, memorie, repliche, scritti...da giudici che poi non ammettono i mezzi di prova e contestualmente fissano l'udienza per la precisazione delle conclusioni ( che senza istruttoria saranno le stesse degli atti introduttivi ) dal 2018 al 2020, in modo da poter scrivere la sentenza a comodo nel 2021, magari ci indispettisce un poco.

Come anche i 4 rinvii di una udienza testimoniale penale, perchè la procura non riesce a notificare nei termini ( cosa che a noi costerebbe la decadenza ipso facto ) e tante altre cosine, che vengono regolarmente sottaciute ad ogni riforma processuale che rende più complicato il nostro lavoro nel presupposto che i problemi siano creati dagli avvocati, quando è vero esattamente il contrario

Poi vabbè siamo leggermente OT qui il tema è che fa un po' tristezza vedere il PD schierato con Confindustria, Confcommercio e Confesercenti

oh, era solo una battuta, non la prende subito sul personale!!

---

cmq, noticina a margine tornando on topic

 mi sa che i mugugni degli industrialotti del lombardo veneto l'ha sentiti perfino lui; e mò vediamo che succede..

Edited by freedog
Hinzelmann
4 minutes ago, freedog said:

oh, era solo una battuta, non la prende subito sul personale!!

Se l'avessi presa sul personale ti avrei mandato a quel paese, al contrario ti rendo edotto di esperienze personali perchè magari ci pensi su ed eviti di cadere nel renzismo più becero, secondo il quale la giustizia è una lungaggine da imputare ad avvocati che han tutto da guadagnare a perdere tempo ( avran da guadagnare forse gli avvocati di Renzi, che han preso lucroso anticipo e cioè gli avvocati dei ricchi

9 minutes ago, freedog said:

mi sa che i mugugni degli industrialotti del lombardo veneto l'ha sentiti perfino lui; e mò vediamo che succede..

Vediamo...certo se il Pd li anticipa sarà poco credibile quando criticherà eventuali marce indietro

Hinzelmann
Just now, freedog said:

ah, PS: non son mai stato renziano, e lo sai

Se tu fossi renziano, non subiresti l'infortunio di "cadere nel renzismo più becero"

Sarebbe la tua condizione esistenziale

Il Pd...secondo me ha perso una occasione per cogliere una eventuale contraddizione fra Salvini e Di Maio, aspettando che maturasse.

Ahimè mi è toccato leggere una valanga di stupidaggini piddine, di critiche "liberiste" al provvedimento e quindi se anche Salvini le traducesse in correttivi, risulterebbe paradossalmente meno destrorso di loro...addirittura il PD si offende se la CGIL non è ipercritica con un provvedimento a favore dei lavoratori

Ma siamo matti?

Mm, quindi se ho capito bene: hanno aumentato il costo del contratto determinato ma senza di fatto agevolare l'assunzione a tempo indeterminato, oltre ad aver reintrodotto misure che rendono più complesso il licenziamento, ecc. - verso cui, si presume, le aziende risponderanno con contratti più brevi, un ricambio più veloce, ecc.

Più che la Waterloo del precariato, mi pare l'Austerlitz della stabilità lavorativa...

Edited by Layer

Dopo un avvio orrendo (vicenda Acquarius, la sottosegretaria Blundo che invita in veste istituzionale medici radiati, le minacce a Saviano) dovuto alla totale inesperienza, sembra che il Governo abbia con il decreto Dignità imboccato la strada giusta. Ora è da andare avanti con il reddito di cittadinanza, la riforma Fornero e l'aumento delle pensioni minime.

6 minutes ago, Fabius81 said:

Dopo un avvio orrendo (vicenda Acquarius, la sottosegretaria Blundo che invita in veste istituzionale medici radiati, le minacce a Saviano) dovuto alla totale inesperienza, sembra che il Governo abbia con il decreto Dignità imboccato la strada giusta.

sì, ok, bravo; pure stavolta hai detto la tua e siamo tutti contenti.

adesso buono buono ti prendi le tue goccine, ti rilassi e speriamo che facciano effetto presto...

Edited by freedog
Hinzelmann

E' un provvedimento che fra le altre cose, si premura di garantire dei diritti minimi e dei limiti al precariato

Non è un provvedimento di natura economica, quindi è chiaro che non può contenere incentivi e/o decontribuzioni ( cioè ulteriori regali all'impresa nella speranza che assuma un po' di più ) semmai la critica potrebbe -sotto questo profilo- limitarsi al fatto di aver voluto anticipare delle misure in un decreto-legge per dargli visibilità anche se @Fabius81 dimostrerebbe che potrebbe aver funzionato : cioè un certo elettorato 5S si aspettava un riequilibrio rispetto a Salvini e ne è contento

CGIL : Va nella giusta direzione, ma ci vuole altro per licenziare il Jobs Act

https://www.corriere.it/politica/18_luglio_03/scelte-fatte-di-maioci-vuole-altro-jobs-actvitalizi-pensioni-no-tagli-39fe8fbc-7efe-11e8-9a5a-8ee160d32254.shtml

Ma per galvanizzare, almeno per un po', una parte dell'elettorato 5S basta anche dire ''30 min di internet gratis al giorno''. ?

Comunque, ieri dopo aver postato, ho cercato qualche opinione in più e ho trovato questo interessante articolo di Mario Seminerio che sottolinea le possibili conseguenze del dl.: https://phastidio.net/2018/07/03/il-degno-giggino-e-la-stabile-precarieta/

2 minutes ago, Hinzelmann said:

Ragazzi, ma siete sempre in tempo a votare Lega eh?

Ci saranno altre occasioni...quel che è certo è che un governo alternativo senza il M5S in Italia non ci sarà

Non almeno per i prossimi 10 anni

Ok, se tra 5 anni e mezzo al governo c'è ancora il Movimento 5 stelle ti offro da bere.

Segnatelo.

Hinzelmann

Non ho detto che il M5S sarà al governo

Ho detto che è l'unico partito con cui il PD può allearsi se pensa di tornarci

Che la Lega possa governare con altri lo sappiamo benissimo

Comunque se pensi che tra 5 anni il PD possa tornare al governo senza il M5S accetto la scommessa

22 minutes ago, Hinzelmann said:

quel che è certo è che un governo alternativo senza il M5S in Italia non ci sarà

Non almeno per i prossimi 10 anni

vista la precarietà di tutto il quadro,

avventurarsi in previsioni su alleanze più o meno futuristiche mi sembra alquanto azzardato, poichè nessuno tra sti grandi statisti ha la minima idea di cosa dirà/farà domattina: son tutti occupati a cercare di conservare in qsi modo la propria rendita di posizione...

Edited by freedog

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