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No pecorino Si Frocio


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4 hours ago, Almadel said:

Perdere il lavoro mi sembra un monito assai superiore a un pugno.

La differenza e' che a licenziarlo non e' stato l'offeso ma il proprietario mentre il pugno l'avrebbe dato il cliente.

dunque non e' un'alternativa che il cliente ha scelto se licenziarlo.

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Ecco appunto, il pugno l'avrebbe dato il cliente mentre a licenziarlo è stato il titolare che ha ritenuto che il cameriere andasse contro il brand. Fosse stato un cliente etero con la sua fidanzata maggiorata, al primo sguardo il cameriere si sarebbe ritrovato il fidanzato alle spalle con l'aria infuriata. Niente contro il ristorante, magari ai titolari non frega niente della sessualità del clienti. 

Riguardo il cameriere? Nessuna pietà. Forse il provvedimento è stato troppo forte? Chi se ne frega. Si viene licenziati per molto meno e pur comportandosi in maniera educata, non sarà certo il primo licenziato in Italia, almeno si è liberato un posto per un ragazzo, probabilmente gay e educato, in cerca di lavoro. Durante qualsiasi colloquio ti fanno il pippone sull'avere spirito di team working, essere spigliati, educati, sorridenti e senza difetti e poi scrivi frocio sullo scontrino? Oltre che omofobo sei anche stupido. Se vuoi fare l'omofobo e chiamare frocio le persone, fallo quando esci con i tuoi amici.

Next!  :aha:

Se ora avrà livore verso i gay perché è stato licenziato per aver chiamato frocio un cliente significa che non ha capito niente della situazione ed è stupido e forse il lavoro a contatto con il pubblico non fa per lui. Potrebbe fare uno di quei famosi lavori che "gli italiani non vogliono" più fare e raccogliere i pomodori. 

Edited by Sorgesana
3 hours ago, faby91 said:

Sicuramente non é la prima volta e capita. Avrà già fatto atti simili magari contro stranieri che non hanno capito o non hanno letto bene lo scontrino. Inoltre chi fa un gesto simile, solitamente poi si pavoneggia con i colleghi quindi al 99,9% tutti lo sapevano. 

Una prova di questo é che il titolare ha minimizzato e non si é scusato. Se fosse stato all'oscuro di tutto si sarebbe di certo comportato diversamente. Viste le polemiche é stato costretto a licenziarlo, altrimenti dubito che l'avrebbe fatto. 

Dopo la vicenda dello scontrino omofobo nel ristorante la Locanda Rigatoni a San Giovanni, i gestori hanno provveduto al licenziamento del cameriere responsabile del grave episodio. La conseguenza del provvedimento nei confronti del dipendente ha suscitato la reazione del gruppo di estrema destra Forza Nuova che ha pensato bene di prendere le difese del cameriere, giustificando quindi il vile gesto condannato da più parti di scrivere "Pecorino no, Froci sì" su uno scontrino fiscale. Così questa mattina uno striscione con su scritto "Licenziato dalla vostra omofollia" è stato lasciato appeso davanti al ristorante.

Era una prevedibile conseguenza! E si sta ripercuotendo soprattutto contro i gestori,che si trovano ora tra due fuochi. 

Da La Repubblica :

“Ieri è stato un susseguirsi di telefonate violente e volgari e non poche minacce di morte e di danni al locale, che pertanto oggi resterà chiuso. Per non parlare della violenza sui social. Stamattina ci siamo ritrovati uno striscione omofobo e razzista di Forza Nuova di fronte il nostro locale, che è stato poi rimosso da noi stessi".

Secondo me si sta esagerando, finendo così per apparire come isterici e perdendo di credibilità. 

Giusta la segnalazione del comportamento del cameriere, giusto il suo licenziamento, ma basta lì. Accanirsi sui gestori, che subito si sono dissociati dal comportamento del dipendente licenziandolo anche, è meschino. Gestori che hanno anche fatto "richiesta di un confronto e di un percorso condiviso con la comunità Lgbt, in modo tale che episodi vergognosi come quello capitato non possano e non debbano più ripetersi".

Leggo addirittura di associazioni lgbt che invocano la revoca della licenza e la chiusura del locale. Buon senso non pervenuto, sacrificato sull'altare di un politicamente corretto estremo. 

9 minutes ago, Uncanny said:

Secondo me si sta esagerando, finendo così per apparire come isterici e perdendo di credibilità. 

Giusta la segnalazione del comportamento del cameriere, giusto il suo licenziamento, ma basta lì. Accanirsi sui gestori, che subito si sono dissociati dal comportamento del dipendente licenziandolo anche, è meschino. Gestori che hanno anche fatto "richiesta di un confronto e di un percorso condiviso con la comunità Lgbt, in modo tale che episodi vergognosi come quello capitato non possano e non debbano più ripetersi".

Leggo addirittura di associazioni lgbt che invocano la revoca della licenza e la chiusura del locale. Buon senso non pervenuto, sacrificato sull'altare di un politicamente corretto estremo. 

La penso come te.

davydenkovic90

Non è omofollia, semplicemente ha offeso dei clienti. Se invece che froci li avesse chiamati schifosi o coglioni, sarebbe stato licenziato comunque.

 C'è da dire che in molti locali tipici le prese in giro ai clienti sono all'ordine del giorno e talvolta fanno anche ridere. In Toscana è all'ordine del giorno ed è usato quasi per fare amicizia, oltre che per sdrammatizzare il lavoro., Penso sia lo stesso a Roma, a mo' di stornello. A Treviso queste cose non le fanno e neanche le capiscono.

In questo caso penso che il tutto nasca dalla bestemmia di chiedere il parmigiano al posto del pecorino nella cacio e pepe, il che a un romano suona come un'eresia. Poteva commentare qualcosa nel merito, il cameriere, a limite.

l'offesa gratuita nello scontrino non è giustificabile e il titolare ha fatto bene a licenziarlo.

Edited by davydenkovic90
5 hours ago, davydenkovic90 said:

C'è da dire che in molti locali tipici le prese in giro ai clienti sono all'ordine del giorno e talvolta fanno anche ridere. In Toscana è all'ordine del giorno ed è usato quasi per fare amicizia, oltre che per sdrammatizzare il lavoro., Penso sia lo stesso a Roma, a mo' di stornello.

A  Trastevere c'è un locale chiamato "la parolaccia", famoso per canzonare, goliardicamente, i propri clienti.

La direzione del ristorante si è scusata ed ha licenziato il deficiente DOPO aver ricevuto l'ondata di critiche sui social, a seguito del sopraggiunto panico per l'elevato rischio di veder la propria attività sbriciolarsi come una casetta calabrese durante un terremoto di magnitudo 9 Richter.
Nel presente dell'atto, la proprietaria ha minimizzato cercando di liquidare biecamente il tutto con "sarà stato un errore del pc",  coprendo pertanto il suo dipendente.

Se le scuse fossero state sincere, sarebbero state avanzate immediatamente, non in differita e come forma estrema di paracadute.

A titolo esplicativo, allego foto rinvenuta su FB

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Edited by Laen

Ammesso e non concesso che quanto detto dal commento sia vero - mi sembra dubbio dal momento che già in serata era stato fatto uno sconto del 50% dai gestori ai ragazzi insultati, cosa che non sarebbe stata fatta se fossero stati impertinenti come dice il commento - cosa ci ottieni con la messa alla gogna tipica della PC culture, oltre al piacere momentaneo del sentirti un grande paladino della giustizia sociale per aver insultato o messo una stellina di recensione?

Niente, i presunti offensori rimarranno incattiviti sulle loro posizioni e saranno ancora meno propensi a cambiare idea, e anzi viene fatta dai membri della comunità lgbt la figura degli isterici e dei lobbisti brutti e cattivi che per la minima parola sbagliata sono in grado di distruggere vite. 

Non è molto meglio il confronto? Ammesso e non concesso che sia una paraculata (sembra poi sia vietato rendersi conto dei propri errori a posteriori), è comunque un atteggiamento costruttivo e non distruttivo a differenza dell'altro, così da costruire un percorso condiviso che dia un cambiamento di atteggiamento e mentalità concreto. 

Edited by Uncanny

Lo sconto del 50% non è stato applicato dal ristorante, bensì è merito degli sconti di The Fork di Trip Advisor: nulla, pertanto, che abbia a che fare con la magnanimità rimediante del locale.

Le scuse a posteriori, in tal caso, tutto risultano fuorché convincenti, risultando molto più papabilmente una manovra tappezzatoria per cercare di arrestare la caduta nel baratro.
Che piaccia o meno, l'era social è contraddistinta da un'estrema viralità, sia in positivo che in negativo, e non vedo alcunché di isterico nell'avvertire i potenziali avventori del concreto rischio di essere scherniti.

A giudicare dall'atteggiamento complice del personale, non escludo che possa esser già capitato in precedenza, occasioni in cui forse si sono ricordati di correggere il tiro prima di stampare lo scontrino.

Sono perfettamente d'accordo sul ritenere certe reazioni assolutamente esagerate, come le telefonate moleste e le minacce di morte, ma il marcio è ovunque.

E poi, per favore, quale confronto...
Qualsiasi confronto costruttivo sarebbe facile, ora, dopo la gogna mediatica.
 

Edited by Laen

@Almadel Mi riferisco ai gestori, che come già detto hanno anche fatto "richiesta di un confronto e di un percorso condiviso con la comunità Lgbt, in modo tale che episodi vergognosi come quello capitato non possano e non debbano più ripetersi".

Non al cameriere, di cui ho già detto che condivido il licenziamento. 

@Laen Ricordavo male, i due ragazzi offesi hanno dichiarato che la proprietaria aveva offerto loro di non pagare il conto, quindi anche meglio di uno sconto del 50%. Se questo è essere impertinenti... 

La messa alla gogna e la richiesta di chiusura del locale è da isterici per un caso del genere, su questo c'è poco da dire. È un modus operandi in verità comune nella comunità lgbt e in generale di chi fa del politicamente corretto il suo vessillo. Giusto pretendere rispetto, ma spesso si esagera. 

La richiesta di chiusura del locale posso concordare che sia vagamente eccessiva, ma le recensioni negative in risposta ad un atteggiamento, ricordiamoci, in prima e lunga istanza complice del personale sono a mio avviso più che prevedibili.

L’attenzione al cliente è un parametro importante, circa la gestione di un esercizio pubblico, e la sua carenza è passibile di segnalazione: questo ne è un grave episodio.

La proprietaria ha offerto la cena ai ragazzi dopo più di trenta minuti di biechi tentativi di insabbiare e liquidare l’increscioso, va precisato.

47 minutes ago, Laen said:

biechi tentativi di insabbiare e liquidare l’increscioso

Questo non viene neanche accennato dai ragazzi offesi, presumo sia un'invenzione del commentatore che come detto non è granché credibile. 

Tutti lì erano quella sera? Sono gruppi organizzati per fare recensioni negative (come s'intuisce dall'invito del tizio), quindi prendere quello che dicono come verità assoluta non mi sembra molto acuto. 

Questo commento, fatto su un profilo personale e verificabile vedendo i lavori precedentemente svolti sul profilo, direi che dice tutto. D'altronde la stessa proprietaria ha detto che si sono tenute nozze gay nel suo locale e che ha avuto dipendenti omosessuali e bisessuali. Il caso è chiuso. 

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La prossima volta che passerò per Roma sicuramente andrò a mangiare in questo ristorante in segno di solidarietà. 

Edited by Uncanny
Questo non viene neanche accennato dai ragazzi offesi, presumo sia un'invenzione del commentatore che come detto non è granché credibile. 


È quanto riportato dagli articoli delle testate che ne hanno parlato, per cui nulla di inventato.

A me fa molto piacere che un ex dipendente dica tutto ciò, ma il fatto in oggetto è grave, punto, del background interessa relativamente dato che è di un fatto ben specifico e circostanziato che si sta parlando.

L’atteggiamento della proprietaria è stato ben descritto anche dai protagonisti della faccenda, per cui c’è poco di cui supporre.

I protagonisti della faccenda hanno dichiarato, relativamente alla proprietaria:

"Dopo il mio sfogo arriva anche la proprietaria che chiede quale sia il problema. Il cameriere continua con la storia dell’errore del computer.
Io continuo la discussione con la proprietaria che non sapendo cosa dire ci ha detto se volevamo un amaro gratis. Io ho risposto che non volevo nulla, ma solo che qualcuno si assumesse la responsabilità di quello che era successo. Le ho spiegato che la storia dell’errore di battitura mi faceva innervosire ancora di più. 
A quel punto come se non bastasse arriva un’altra cameriera e inizio a rispiegare l’accaduto. Dopo circa 30 minuti di discussione la proprietaria ci dice ‘mi prendo io la responsabilità, vi offro la cena, questo è tutto quello che posso fare’. Io la ringrazio, ma le faccio presente che non volevo una cena offerta, ma che la verità venisse fuori e che il fatto era abbastanza grave."

Quale sarebbe il comportamento scabroso? Se poi vogliamo romanzare l'accaduto è un altro paio di maniche, io mi attengo alle dichiarazioni dei diretti interessati. 

davydenkovic90
1 hour ago, Uncanny said:

Niente, i presunti offensori rimarranno incattiviti sulle loro posizioni e saranno ancora meno propensi a cambiare idea, e anzi viene fatta dai membri della comunità lgbt la figura degli isterici e dei lobbisti brutti e cattivi che per la minima parola sbagliata sono in grado di distruggere vite. 

Non è molto meglio il confronto? Ammesso e non concesso che sia una paraculata (sembra poi sia vietato rendersi conto dei propri errori a posteriori), è comunque un atteggiamento costruttivo e non distruttivo a differenza dell'altro, così da costruire un percorso condiviso che dia un cambiamento di atteggiamento e mentalità concreto. 

Vedi, come già ho scritto nell'altro topic, penso che la cosa sia nata in modo goliardico e a causa della richiesta di parmigiano nella carbonara, che forse fatta a un romano suona come un'offesa pure più grave del "frocio". Il problema è che il cliente ha sempre ragione, ha diritto di chiedere il parmigiano, perché paga, e ha anche il diritto di protestare, lasciare cattive recensioni e interpellare associazioni varie, in questo caso anche lgbt evidentemente, perché il problema tocca da vicino.

Se mi fossi trovato nella situazione, avrei fatto la stessa cosa di quei due ragazzi. Più che tentare un ennesimo dialogo con un cameriere burino (cosa che tutti facciamo dalla nascita e sappiamo quanto sia poco fruttuoso) o con un gestore in evidente imbarazzo che cerca di minimizzare la cazzata fatta dal dipendente, avrei preferito rendere noto a più persone possibili che in quel locale ti scrivono offese sullo scontrino.

Poi fatti loro, magari il cameriere con questa pubblicità che si è fatto avrà trovato lavoro subito in qualche ristorante di omofobi o come cameriere personale di costanza miriano. E di certo il ristorante non ha nessuna colpa.

Edited by davydenkovic90

Beh, allora ci sono incongruenze fra le dichiarazioni dei ragazzi e quelle del Gay Center. Un'informazione del genere non è mica un dettaglio da poco, strano che non venga menzionata direttamente dai ragazzi. 

 Comunque alla fine la responsabile si è presa la responsabilità dell'accaduto offrendo la cena, non li ha mandati a quel paese. Quindi anche ammesso che in un primo momento abbia tentato di minimizzare (probabilmente imbarazzata anche perché in presenza di altri clienti in sala), non mi sembra il caso di prendersela in questo modo invocando di tutto e di più, dai boicottaggi fino alla chiusura. 

Sicuramente non è omofoba, come dimostrato dallo screen messo prima. 

E' chiaro che in vicende come queste l'obiettivo è che possano essere risolte con meno caciara

I clienti chiamano il titolare, il titolare offre la cena ed invita  tornare in altra occasione per fruire dello sconto del 50% senza cercare di ridimensionare l'episodio e riconoscendo che è un atto inqualificabile di stampo omofobico, cerca il responsabile dell'accaduto lo costringe a porgere le sue scuse ( che nessuno pretende siano sincere ) e lo punisce, facendo capire che su certe cose non si scherza.

E la cosa finisce lì, come dovrebbe

E' del tutto evidente che la particolarità del caso sta nel fatto che esiste una prova scritta dell'offesa, che non poteva essere in alcun modo negata o ridimensionata come invece accade  nel 99,9% dei casi che sono episodi solo "verbali" e quindi la responsabile della sala e del servizio, o in assenza, il titolare del ristorante deve assumersi la responsabilità di ciò che accade ( dovrebbe farlo sempre, ma in questo caso era veramente necessario ). Questo ci dimostra però quanto sia istintivo per gli eterosessuali negare la matrice omofobica di un gesto o di un comportamento, anche contro l'evidenza della prova scritta...

E' un bene che i gestori siano messi in mezzo, nel senso che sono loro a dover imparare a gestire episodi del genere senza farli degenerare ( non solo loro personalmente, ma anche gli altri gestori di ristoranti romani che leggono la notizia etc )

Queste cose negli USA accadevano 20 anni fa ( senza social ) e da noi iniziano ora

PS il politically correct non c'entra niente, perchè tutto si può dire tranne che "frocio" sia un termine politically correct...sarebbe stato politically correct se il cameriere avesse scritto "no pecorino, sì GAY" sostituendo al termine dispregiativo quello che dovrebbe servire ad aprire un "confronto", ma che lui avrebbe impiegato in ipotesi per canzonare ugualmente i clienti, aderendo solo in superficie ad un conformismo linguistico etc.

Saramandasama
18 minutes ago, Hinzelmann said:

E' chiaro che in vicende come queste l'obiettivo è che possano essere risolte con meno caciara

I clienti chiamano il titolare, il titolare offre la cena ed invita  tornare in altra occasione per fruire dello sconto del 50% senza cercare di ridimensionare l'episodio e riconoscendo che è un atto inqualificabile di stampo omofobico, cerca il responsabile dell'accaduto lo costringe a porgere le sue scuse ( che nessuno pretende siano sincere ) e lo punisce, facendo capire che su certe cose non si scherza.

E la cosa finisce lì, come dovrebbe

E' del tutto evidente che la particolarità del caso sta nel fatto che esiste una prova scritta dell'offesa, che non poteva essere in alcun modo negata o ridimensionata come invece accade  nel 99,9% dei casi che sono episodi solo "verbali" e quindi la responsabile della sala e del servizio, o in assenza, il titolare del ristorante deve assumersi la responsabilità di ciò che accade ( dovrebbe farlo sempre, ma in questo caso era veramente necessario ). Questo ci dimostra però quanto sia istintivo per gli eterosessuali negare la matrice omofobica di un gesto o di un comportamento, anche contro l'evidenza della prova scritta...

E' un bene che i gestori siano messi in mezzo, nel senso che sono loro a dover imparare a gestire episodi del genere senza farli degenerare ( non solo loro personalmente, ma anche gli altri gestori di ristoranti romani che leggono la notizia etc )

Queste cose negli USA accadevano 20 anni fa ( senza social ) e da noi iniziano ora

PS il politically correct non c'entra niente, perchè tutto si può dire tranne che "frocio" sia un termine politically correct...sarebbe stato politically correct se il cameriere avesse scritto "no pecorino, sì GAY" sostituendo al termine dispregiativo quello che dovrebbe servire ad aprire un "confronto", ma che lui avrebbe impiegato in ipotesi per canzonare ugualmente i clienti, aderendo solo in superficie ad un conformismo linguistico etc.

Ci sono estremi da parte delle vittime di poter esigere un risarcimento pecuniario? Fanno bene a richiederlo, o sarebbe controproducente?(per chi poi?)?

Capricorno57

La qualità del servizio è seconda a quella del piatto, ma di poco. 

Come è lecito cacciare il cameriere a ceffoni, altrettanto è ridicolo chiedere la revoca della licenza, secondo me. 

In generale, il servizio nei ristoranti e pizzerie mediamente sta calando di qualità; 

mi riferisco alle 2 provincie che frequento, nelle città vere è un po' meglio nel centro e dintorni.. 

Come al solito tocca leggere una serie di commenti pregiudiziali a nostro sfavore, non è una novità tuttavia

Vi richiamo ( si fa per dire...) ad un momento di riflessione dopo una ricognizione sulla situazione attualmente vigente

Il PD ha depenalizzato il reato di ingiuria che è attualmente punito con una multa dai 100 agli 8000 € in favore dello stato, ma che può essere irrogata SOLO se io mi prendo la briga di instaurare un giudizio civile

Questo pone problemi probatori nel senso che in una causa civile è chi la introduce ad avere l'onere probatorio, inoltre ciò che dichiara la persona offesa non ha valore di prova, quindi servono testimoni-terzi.

Diciamo pure  che se io con flemma britannica chiamassi il titolare per protestare, mi rifiutassi di pagare e mi recassi il giorno dopo dal mio avvocato, potrei ritrovarmi privo di testimoni e con il pericolo di una riconvenzionale per il pagamento del pranzo se cito anche il titolare, certo nel caso di condanna a favore dello stato della multa, potrei chiedere un risarcimento del danno morale ma chi me lo fa fare se il responsabile è un cameriere precario?

Insomma la giustizia 2.0 del PD non premia la flemma britannica

Questo renderebbe ancora più urgente l'approvazione di una legge contro l'omofobia e certamente sì anche nelle forme di minacce più gravi di quelle che possono derivare da una multa che può essere inferiore a quella irrogabile dai NAS che ispezionano una qualunque cucina e che non obbliga affatto la proprietà dell'azienda

1 hour ago, Saramandasama said:

Fanno bene a richiederlo, o sarebbe controproducente?

Attualmente è l'unico strumento di tutela esistente sul piano giuridico

Può essere controproducente nel senso che la multa attualmente prevista parte da un minimo che può essere inferiore al costo di un pranzo essendo una pena del tutto generica e non mirata alla repressione dell'omofobia negli esercizi commerciali

Edited by Hinzelmann

Mi spiace, ma non sono d'accordo con chi dice che il licenziamento sia stato ingiusto così come la shitstorm su TripAdvisor o sui social.
Certo, sono d'accordo che la situazione sia sfuggita di mano un po' a tutti (vedi le minacce di morte al telefono ricevute ieri dalla proprietaria del ristorante o lo striscione di Fogna Nuova contro "l'omofollia" del licenziamento...), ma personalmente ho goduto come una scimmia quando ho visto che era partito lo sputtanamento sui quotidiani on-line.
A maggior ragione se, come sembra, la proprietaria non ha chiesto scusa, ha minimizzato l'accaduto e ha dato la colpa al computer delle ordinazioni (probabilmente manovrato da qualche oscura intelligenza artificiale creata da Mario Adinolfi). 


Come diceva Mao "punirne uno per educarne cento".
L'episodio funzionerà da monito per quei (ancora troppi) esercenti commerciali che credono di poter fare il bello e il cattivo con la propria clientela,  scambiando un esercizio aperto al pubblico (sia esso un ristorante, uno stabilimento balneare, un albergo, ecc.) per la propria abitazione privata. Non esiste "NEL MIO NEGOZIO FACCIO ENTRARE CHI VOGLIO!!!11" (ricordate gli episodi dell'anno scorso sui lidi che non volevano froci ?) così come non esiste la possibilità che un commerciante si permetta di insultare i propri clienti senza la paura di pagarne pegno. 
I bigliettini con la scritta "frocio" io me li sono beccati quando ero alle medie, francamente ora che ho 30 anni non riesco a tollerare l'idea di andare in un posto, PAGARE con i miei soldi ed essere insultato solo perché il proprietario, il cameriere o chi per lui è un povero stronzo che si diverte a umiliare chi non gli sta a genio.

Certo, le gogne pubbliche sono d'accordo che non sono la soluzione. Ma in un paese in cui non c'è una legge contro l'omofobia, con ministri che dicono che non esistiamo, con partiti politici che dichiaratamente lavorano per il nostro annientamento culturale e sociale ecc. alla fine uno è costretto difendersi (sempre nei limiti della legalità, sia chiaro) come può.  Quindi se tu ristoratore mi insulti, mi ridi in faccia quando ti faccio notare che ciò che hai fatto mi ha offeso e mi chiedi addirittura di non fare troppo casino altrimenti ti faccio fare brutta figura, io poi ti faccio passare la voglia di fare il bullo sputtanandoti in tutti i luoghi e in tutti i mari.

Il ragazzo licenziato diventerà ancora più omofobo dopo questo episodio? Pace, non tutti sono recuperabili (i bulletti omofobi difficilmente lo sono). Almeno la prossima volta eviterà di fare lo stronzo sul luogo di lavoro. Lui, la proprietaria della locanda e tutti gli altri esercenti come loro.

Edited by Orfeo87
davydenkovic90

Da notare che l'omofobia del ragazzo non sta tanto nel chiamare "froci" due ragazzi gay (che, per quanto ne sa lui potevano essere pure etero, anche se sicuramente avrà avuto un sospetto. Ma mi immagino che offenda anche etero dicendo loro "froci"), piuttosto sta nell'utilizzo improprio e totalmente fuori luogo della parola "frocio". Dal licenziamento avrà imparato che nel 2018 non si può scrivere a due clienti che sono froci su uno scontrino e sperare si cavarsela con due risate.

Lo può scrivere al suo amico burino del calcetto, se vuole e se per lui ha un qualche senso in quel contesto.

Edited by davydenkovic90

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