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Pseudocotta dopo coming out e fine relazione


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Pseudocotta dopo coming out e fine relazione

Ciao a tutti,

sono Nicola e ho 24 anni...vorrei chiedere il vostro parere su questa situazione.

Mi sono lasciato 2 mesi fa con il mio ragazzo dopo una storia di 2 anni e 4 mesi...per l'esattezza sono stato lasciato. Ho vissuto gran parte della relazione con l'ansia sia essendo la prima relazione sia perchè dentro di me mi facevo un miliardo di domande. Quando tuttavia sono stato lasciato ho iniziato a stare veramente male a capire quanto lo amavo o ero ancora innamorato. Oggi dopo 2 mesi la mancanza è forte e viva ma un po' più si va normalizzando.

Per svoltare ho rivelato al mio migliore amico etero di Milano, io sono di Bari, di essere gay e di essermi lasciato dopo 1 mese...lui non mi è mai piaciuto fisicamente e caratterialmente, è un po' omofobo e un po' grezzo e avevo un timore cane di dirgli di me per paura di perderlo. Quando gli ho rivelato la mia omosessualità e che mi ero lasciato con il mio ragazzo, con cui giocavamo a calcio e andavamo in giro e talvolta anche in vacanza, la sua reazione mi ha sorpreso, è stata positivissima e mi ha detto di avere un amico gay e che nulla sarebbe cambiato. Dopo un momento di euforia iniziale, tuttavia sono arrivati dei pensieri sul fatto che potesse piacermi, forse è stato un inganno della mia mente per allontanare il mio ex, però fatto sta che ho iniziato ad avere ansia e a stare male per lo più quando sono da solo e penso che rispetto a quando sto con lui per il timore di potermi innamorare. Ovviamente ho paura di perdere la sua amicizia e di non riuscire più a stare tranquillo come prima con lui.

Non ho mai provato e non provo attrazione fisica, provo un forte bene, una forte complicità da amici ma sto con l'ansia...voi avete vissuto situazioni del genere? Come mi devo comportare? Passerà? 

Grazie per l'attenzione e sono qui per ulteriori spiegazioni ?

Edited by Nick93

Il fatto che il timore di un'eventuale attrazione sia scaturito dopo la fine di un importante legame, periodo in cui immagino tu sia emotivamente suscettibile, induce a pensare che sia un meccanismo di compensazione: ti rifugi nella figura positiva di una persona che rappresenta fiducia e conforto , e può accadere che le sensazioni scaturite vengano travisate, vista la fragilità del momento.

Fossi in te non ci penserei troppo, passerà non appena ti calmerai interiormente.

Forse ti ha sorpreso la reazione gentile e affettuosa che ha avuto, ma in realtà se tu non avessi avuto il sospetto di essere accolto bene non penso ti saresti buttato in questo genere di confessioni con lui. Organizzati qualche incontro leggero e qualche uscita con altri ragazzi gay per distrarti.

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