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"Together Alone", The Epidemic of Gay Loneliness


Alexandro

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"Together Alone", The Epidemic of Gay Loneliness

Ho letto questo articolo, scritto da Michael Hobbes, e mi ha veramente sorpreso.
Traccia un quadro molto preciso e dettagliato di tutto quello che ruota intorno agli omosessuali.
https://highline.huffingtonpost.com/articles/en/gay-loneliness/ 
Mi piacerebbe molto sapere le vostre opinioni a riguardo.
(L'ho anche tradotto in italiano, per chi avesse problemi con l'inglese).
 

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davydenkovic90

Ho letto il primo capoverso e già mi basta.

Tutto il forum, se vuole, può immaginarmi insonne  e imbottito di farmaci, reduce da un'allergia al collutorio che sabato sera mi ha fatto venire le labbra di Valeria Marini, mentre nel frattempo mi preparo un té freddo - nero alla violetta - e guardo il tennis femminile. 

A parte qualche canna in gioventù e qualche birra, non bevo, non fumo, non mi drogo, non vado ai sex parties (mado', che faticaccia che devono essere), i miei interessi spaziano dai pokèmon ai Notturni di Chopin.

I rapporti che ho e ho avuto con altri gay sono tipo pranzi al sushi, Mario Kart e cose così.

Articoli del genere mi sembrano quelle classiche robe idealistiche in cui ama sguazzare una certa tipologia di gay da sindrome di stoccolma, autolesionista, rancoroso o semplicemente omofobo. L'errore è sempre quello di etichettare e lasciarsi etichettare  e psicanalizzare, o studiare come se fossimo ragni in un terrario: sugli etero si potrebbero scrivere articoli che descrivono dinamiche ben peggiori, ma nessuno li scrive.

Edited by davydenkovic90
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Era già stato aperto un thread identico, sullo stesso articolo, in passato. 

Comunque rileggendolo velocemente ho notato che si parla sempre e solo, anche relativamente agli studi riportati, di uomini gay. Mi viene dunque da chiedere...e le donne lesbiche? Vale anche per loro lo stesso discorso? A quanto pare no, anche perché non ho mai sentito associare cruising, saune o più recentemente chemsex e via dicendo a loro.

Quindi cosa differenzia gli uomini gay, o meglio solo uomini che si relazionano, dalle donne lesbiche, ovvero solo donne che si relazionano? Appunto il fatto che i primi sono solo uomini mentre le seconde solo donne, e quella maschile e quella femminile sono sessualità diverse, per ragioni evolutive.

La sessualità maschile è tendenzialmente - lungi da me generalizzare per ogni singolo caso - più "animalesca" di quella femminile, più promiscua e meno legata alla componente sentimentale. Sono stati fatti anche diversi studi a proposito di fedeltà nelle diverse conformazioni di coppia (etero, gay o lesbica) ed è stato rilevato come le più fedeli siano proprio le lesbiche mentre i meno i gay. Esempio: http://www.gay.tv/articolo/i-gay-tradiscono-di-piu-si-ma-sono-piu-felici/42801/

Nel caso eterosessuale la parte maschile viene "limitata" da quella femminile, mentre in quello omosessuale maschile no. 

Tutto questo per dire cosa? Che alla base dei problemi di solitudine e salute mentale di parte - ovviamente non ha senso generalizzare, io ad esempio non mi rispecchio minimamente in quanto letto nell'articolo, lo stesso dicasi per gli uomini gay che fanno parte del mio "mondo" - degli uomini gay sta la promiscuità propria della sessualità maschile, che poi porta ad una maggior difficoltà nell'instaurare relazioni stabili e durature, a maggior competitività in ambito relazionale/sessuale, etc. E tutto ciò porta a maggior solitudine e problemi di salute mentale.

Non si spiega altrimenti perché per le donne lesbiche non valga lo stesso discorso. 

Edited by Uncanny
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Come vanno i tuoi paragoni tra amici gay e amici etero?
Davvero i tuoi amici gay pensano solo alla droga e al sesso senza protezioni?
I miei amici gay no.. Quelli etero sì XD
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37 minutes ago, Uncanny said:

Nel caso eterosessuale la parte maschile viene "limitata" da quella femminile, mentre in quello omosessuale maschile no. 

Io avrei voluto dire che la parte maschile viene "castrata" da quella femminile,

ma "limitata" è decisamente più politicamente corretto. ?

Non si tratta solo di sessualità, ma anche di alcol droga sigarette videogiochi alimentazione:

le mogli tendono costantemente a controllare i mariti, a tenerli "in riga" e lontani dalle cattive compagnie (gli amici).

Per questo è più facile trovare un 40enne gay in giro per club a bere vodka lemon e a scopare

rispetto a un suo coetaneo etero probabilmente con figli a carico.

Diverso il discorso a vent'anni: quando il ragazzo etero beve scopa e si fuma le canne,

mentre il ragazzo gay sogna il principe azzurro guardando serie tv con la migliore amica.

E forse anche a sessant'anni quando l'etero divorziato scopre di non avere più amici né possibilità di fare sesso se non a pagamento,

mentre quello gay continua probabilmente a fare quello che faceva a quaranta.

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2 minutes ago, Almadel said:

è più facile trovare un 40enne gay in giro per club a bere vodka lemon e a scopare

rispetto a un suo coetaneo etero probabilmente con figli a carico

infatti i 40enni etero vanno a mignotte (o a trans) con la scusa del calcetto o degli straordinari in ufficio..

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36 minutes ago, Uncanny said:

Quindi cosa differenzia gli uomini gay, o meglio solo uomini che si relazionano, dalle donne lesbiche, ovvero solo donne che si relazionano?

Una ed una sola cosa.

Le lesbiche parlano. Le lesbiche comunicano. Soprattutto quando si parla di sentimento. I maschi omosessuali affidano tutta la comunicazione alla fisicità e al silenzio, soprattutto quando si parla di sentimento. 

Lungi dallo stereotipo del maschio gay come creatura che assomma le sensibilità maschile e femminile, esso è generalmente ossessionato dal maschile e tende ad escludere la femminilità: accoglienza, scambio, dialogo, ricerca di stabilità emotiva... Su tutti questi fronti l'omosessuale, altro che essere mezzo maschio e mezzo femmina: si comporta piuttosto come un "supermaschio"... Che poi fa tutto il giro e sapete, ferro di cavallo... diventa un ipomaschio. E mentre magari non si preoccupa, o non sempre, del pericolo di apparire superficialmente effeminato (cantare madonna o vestirsi da drag o spezzare il polso possono essere tollerate e perfino sfoggiate anche se non sempre lo sono, anzi...), resta la vittima principe della mascolinità tossica nei suoi lati peggiori: terrore di apparire vulnerabile o dipendente o emotivo. Crede nel mondo come posto da conquistare e saccheggiare con forza e potenza glorificando sé stesso; si vede come un guerriero o un criminale, debe vincere sull'universo.

Il resto ne discende naturalmente. Vivi la vita come una gara spesso letterale a chi ce l'ha più lungo... anche fra te e il partner! Ma se anche col partner devi farci la guerra, quando ti riposerai, soldato? Se non chiederai mai scusa, non dirai mai "ho bisogno di te", avrai sempre la mano sull'elsa e lo scudo impugnato, quando avrai pace?

Mai. Sorprende, che ciò prima o poi ti faccia saltare i nervi?

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2 minutes ago, FreakyFred said:

resta la vittima principe della mascolinità tossica nei suoi lati peggiori: terrore di apparire vulnerabile o dipendente o emotivo.

adesso però non esagerare: esistono anche gay che raggiungono una "maturità emotiva"; chi a 20, chi a 30, chi a 50 anni, chi mai.

E quando succede, non ti vergogni più di mettere a nudo la tua anima, le tue fragilità eccetera col tuo partner/fidanzato/coniuge.

Ti assicuro che succede. E a quel punto non te ne frega più un k se ce l'hai più lungo/duro, se scopi di più eccetera

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7 minutes ago, FreakyFred said:

Indubbiamente esistono, ma qui stiamo discutendo di un problema endemico e diffuso. Puntualizzare che sottrarvisi è possibile è superfluo e manca il punto.

penso invece che completi il quadro: non c'è solo il nero nella bandiera rainbow!

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Io sarei curioso di sapere se davvero siete invidiosi (in senso buono) dei vostri coetanei etero.

E se i generale i vostri coetanei etero vi sembrano più felici dei vostri coetanei gay.

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6 minutes ago, Almadel said:

se i generale i vostri coetanei etero vi sembrano più felici dei vostri coetanei gay

Su questo non sissiste il minimo dubbio, ed è peraltro un dato scientifico quindi non c'è discussione aperta su questo punto.

Nella mia personale esperienza, conosco persone, come mio fratello, che soffrono di problematiche identiche alle mie. Eppure stanno meglio, perché? Easy: mio fratello è etero. Fattore di moltiplicazione x10 in mio sfavore.

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26 minutes ago, FreakyFred said:

Le lesbiche parlano. Le lesbiche comunicano.

Esistono anche le nevrosi della parola o femminili, fra cui l'isteria

Lungi dal me il dire che le lesbiche sono tutte isteriche ed i gay tutti ossessivi, anzi la mia impressione è sempre stata che l'omosessualità femminile e quella maschile chiamano in causa la commistione di schemi altrimenti consolidati come riferibili prevalentemente solo a maschi o a femmine

Quindi semmai sarei portato a dire che la distinzione di genere non spiega la diversità e però delle lesbiche si parla poco in generale ( non è l'unico caso in cui delle lesbiche si parla di meno e poco...) anche del loro "stile di vita" poco si sa, cioè se le lesbiche parlano tra loro certamente delle lesbiche non si parla

L'omosessualità è oggetto di pensieri riflessioni critiche e accuse, di carattere generale ( parole quindi che comunicano idee ; parole tendenzialmente ossessive o creatrici di ossessioni forse non necessariamente omofobiche, ma produttive di pensieri e opinioni  ) se maschile.

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8 minutes ago, Hinzelmann said:

del loro "stile di vita" poco si sa, cioè se le lesbiche parlano tra loro certamente delle lesbiche non si parla

Still, la lesbian bed death è un fenomeno famigerato. Come credo di aver scritto altre volte: le lesbiche spesso parlano tanto da dimenticarsi di scopare, viceversa i maschi scopano tanto da dimenticarsi di parlare. Si tratta di una delle poche cose che sappiamo con una certa solidità. E tutta quella roba di a o p, tutta quella ricerca del maschile, la caccia al maschio più maschio di te che però già sei ipermaschio quindi deve essere megametalmaschiomon, e tutti quei risibili dibattiti sul sesso penetrativo... roba con cui le lesbiche debbano vedersela? Don't think so.

Edited by FreakyFred
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3 hours ago, Uncanny said:

Era già stato aperto un thread identico, sullo stesso articolo, in passato.

Ricordavo anch'io, infatti, però è bello che dallo stesso spunto si siano originati nuovi sviluppi.

2 hours ago, Beppe_89 said:

I miei amici gay no.. Quelli etero sì XD

Considerato il fenomeno delle gravidanze indesiderate, credo proprio di doverti dare ragione.

2 hours ago, FreakyFred said:

Lungi dallo stereotipo del maschio gay come creatura che assomma le sensibilità maschile e femminile, esso è generalmente ossessionato dal maschile e tende ad escludere la femminilità: accoglienza, scambio, dialogo, ricerca di stabilità emotiva...

È chiaro che tu voglia "parlare del nero" (e quindi non avrebbe senso criticare queste affermazioni), però sto approfittando delle tue parole per correre in rassegna le mie relazioni senza riuscire a trovare nemmeno un chiaro esemplare di iper/ipomaschio.

Quindi, chiedo un po' a tutti: ma c'è davvero gente così, in giro? E in che percentuale (ovviamente soggettiva)?

1 hour ago, Almadel said:

Io sarei curioso di sapere se davvero siete invidiosi (in senso buono) dei vostri coetanei etero.

Mappercaritadiddio!

Guardo le loro foto profilo di WhatsApp e sono tutte così omologate, tutte così incentrate sulla prole che mi fanno ribrezzo.

1 hour ago, FreakyFred said:

E tutta quella roba di a o p, tutta quella ricerca del maschile, la caccia al maschio più maschio di te che però già sei ipermaschio quindi deve essere megametalmaschiomon, e tutti quei risibili dibattiti sul sesso penetrativo... roba con cui le lesbiche debbano vedersela? Don't think so.

Spero che @nowhere intervenga a chiarire la questione (più di quanto non abbia già fatto in passato, almeno).

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37 minutes ago, FreakyFred said:

Don't think so

Nì è chiaro che la donna - in generale - desidera essere desiderata, cioè desidera una relazione per poter godere, ma alimentare il desiderio sempre e soltanto attraverso una relazione non è facile come potrebbe sembrare, quando manca il rilancio della pretesa maschile di godere del mero oggetto sessuale.

Ciò che può venire a mancare nella sessualità lesbica è la dimensione del gioco, non perchè le lesbiche non sappiano mettersi in gioco come oggetti sessuali ma perchè manca -nella relazione e non nel sesso occasionale-l'innesco continuativo maschile del gioco sessuale, manca questa domanda che è una dialettica e manca insieme la prova del desiderio della partner, perchè manca l'erezione.

Ed è a quel punto che - credo - e mi costringo a parlarne in assenza di lesbiche perchè è evidente che dovrebbero parlarne loro, c'è il rischio che la relazione degeneri in logorrea, perchè la parola sostituisce il fallo diventa un dimostrazione continua della persistenza del desiderio e non è più vera comunicazione, ma un parlarsi addosso.

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10 minutes ago, LocoEmotivo said:

Quindi, chiedo un po' a tutti: ma c'è davvero gente così, in giro? E in che percentuale (ovviamente soggettiva)?

Non devi andare troppo lontano. Questo forum è al 98% misurarsi i cazzi xD

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È un fenomeno più americano che gay. Negli states l’individualismo e l’agonismo generano un’ansia che i 30-something delle grandi città provano ad alleviare buttandosi su ansiolitici, antidepressivi, droghe di ogni sorta, ed escludendosi. 

I loro simili, in Italia, vivono con la mamma come tutti, non sono workaholic e non hanno ambizioni né preoccupazioni, insomma sono amebe

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davydenkovic90

Ennesimo topic-spazzatura dove ci si sfoga a cazzo sui gay e su quanto sono superficiali.

Io sono d'accordo con Almadel, certe stesse dinamiche contemporanee e psicosi si vedono molto di più tra gli etero, e ben peggiori. Giusto per fare un esempio, di etero che fanno uso di cocaina ne ho conosciuti diversi tra i miei coetanei, mentre di gay neanche uno.

I gay sono più tendenti ad avere disturbi mentali perché spesso vivono in realtà omofobe o isolati, hanno pochi amici, faticano a fare coming out, ecc. e non certo per colpa di qualche scopata su grindr, perché si fidanzano e si lasciano, né tantomeno della comunità lgbt che, per quanto può, cerca di riunire e aiutare chi è più in difficoltà... 

Però in anni recenti i gay sono tendenzialmente più alla ricerca di una "normalità" che è mancata in anni passati. Vogliono formare famiglie, andare a vivere insieme, anche in modo molto semplice e tranquillo. Gli etero hanno standard molto più elevati e vogliono emozioni più forti - abiti costosi, auto di lusso, feste faraoniche ecc. -e infatti spesso i matrimoni durano quanto un gatto in tangenziale.

L'unica differenza che vedo fra me e i miei coetanei etero è che loro hanno iniziato prima ad avere relazioni, che per anni hanno vissuto in contesti creati ad hoc per loro, e quindi hanno avuto modo di progettare e imparare a gestire meglio il tutto (sia amicizie, che vita di coppia). Io fino a 23-24 anni ero un po' rassegnato all'idea che sarei rimasto da solo a vita, che non avrei avuto mai dei veri amici e classiche cose da scapolo anni 70.

Ogni ragazzo gay che frequentavo e che trovavo affine a me, anche solo in amicizia, lo vedevo come un piatto di carbonara dopo 10 anni di dieta... non so se rendo il paragone. E chiaramente non è facilissimo "digerirlo" perché non sei abituato.

Ma sono anche molto contento di essere gay e di aver attraversato anche certi periodi bui perché mi hanno fortificato. Ad esempio, ritornando al problema dell'isolamento, io sono felicissimo di aver fatto il callo alla solitudine, perché,  se mai la dovessi vivere in futuro, non sarebbe per me un dramma.

Non soffro se non ho il gruppone di amici tutti i sabati o tutti i capodanni o tutti i ferragosti. Cosa che invece manda in bestia certe mie conoscenti etero. Alcune devono per forza trovare la coppietta "ad hoc" che si adatta bene con loro per essere sufficientemente presentabili nei ristoranti o nei locali in cui vanno.  Queste, se non trovano niente da fare a capodanno, muoiono. Io mi faccio una maratona sex and the city e sono il ragazzo più felice della terra.

Edited by davydenkovic90
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Ho notato una cosa interessantissima, ma invece di mandarla dritta come una supposta in culo, vediamo se se ne accorge qualcun altro.

Provate a confrontare questo topic (preso assieme al suo predecessore) con quello su Asia Argento. Guardate in particolare chi scrive cosa, lì e qui.

Con un po' di attenzione dovreste scovare un pattern molto chiaro e affascinante. Non so voi ma io sono emozionato, adoro quando scopro uno schema ?

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20 minutes ago, FreakyFred said:

Provate a confrontare questo topic (preso assieme al suo predecessore) con quello su Asia Argento. Guardate in particolare chi scrive cosa, lì e qui.

Ma uno spoilerino? Ché qui c'è gente che non apre quel thread da mesi e che vorrebbe continuare a non farlo... ?

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No, devo vedere se se ne accorge anche qualcun altro ?

È molto lampante secondo me, emergono delle worldview, emergono delle estetiche e delle etiche molto precise. Non sorprenderà vedere come dire certe cose lì porti a dire cose naturalmente corrispondenti qui. 

Se proprio devo dare un indizio... la femminilità è il punto. 

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8 minutes ago, FreakyFred said:

No, devo vedere se se ne accorge anche qualcun altro ?

Lo sai che mi ora costringi a fare una collazione tra le due discussioni perché hai stuzzicato la mia curiosità, vero? Ti odio ?

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Beh a dire il vero io in questo topic ho parlato di lesbiche ma insomma la formula "guerra di cazzi" l'ho impiegata tante altre volte.

Diciamo che io tendevo e tendo a spiegare la guerra dei cazzi non come competitività maschile vera, ma come rivalsa compensazione o sfogo di una frustrazione ricevuta nella società o nella vita di tutti i giorni, calata nel confronto al maschile fra 2 gay.

Per certi versi io tendo a giustificare certi comportamenti con il minority stress, non l'idea che la femminilità sia solo un coacervo di difetti, questo tipo di posizione ideologica l'ho sempre combattuta.

Devo dire però che io sono anche un "antinaturalista" cioè io sono avverso all'idea che la sessualità maschile sia più spontanea e naturale di quella femminile, perchè "animalesca", io credo che il desiderio sessuale maschile sia strutturalmente perverso e che di questo suo atteggiarsi secondo tratti perversi, bisogna essere consapevoli per "giocarli" in modo etico.

Comprendo - anche in questo caso - il bisogno di una minoranza che è stata stigmatizzata come minoranza di "pervertiti", di naturalizzare la sfera sessuale o di rovesciare gli stereotipi

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46 minutes ago, Hinzelmann said:

non l'idea che la femminilità sia solo un coacervo di difetti, questo tipo di posizione ideologica l'ho sempre combattuta.

... ma, di fatto, va molto di moda in questi luoghi. Fra femmine che in quanto femmine ti castrano, stigmatizzazione del desiderio di relazione come di un sintomo di carenza virile che dunque è carenza umana, elogio acritico e titanista di indipendenza e solitudine...

Questo tipo di temi si trovano simili in certi discorsi femministi, laddove si demanda alle donne di essere diciamo 'donne con le palle', e dunque single e senza figli e autonome eccetera eccetera. Anche lì, attenzione, è un discorso che può diventare oppressivo, perché una donna ha il sacrosanto diritto di avere le ovaie e non le palle, senza essere crocifissa dalle lesbofemministe per questo. Ma diciamo che per una donna avere le palle è una forma di emancipazione dal sessismo, quindi è comprensibile in parte quell'implicita venerazione del maschile come ideale da raggiungere. Ma per il maschio gay parte dell'emancipazione sta proprio nel diritto di essere femminile. Dunque libero di essere vulnerabile, sensibile, emotivo eccetera. Tutti questi diritti furono duramente negati nella sua infanzia. Nell'età adulta saranno nuovamente negati, con più forza, e stavolta proprio da coloro che invece dovrebbero comprendere e solidarizzare. Esiste un'esigenza più naturale per il maschio gay che quella di potersi rilassare e abbassare la guardia? Esiste un desiderio più ovvio che quello di poter essere femminile, e realizzarsi in una relazione? Perfino gli omofobi sono del tutto a proprio agio con chi scopa nei cessi o nei battuage, perché quello non realizza niente, non libera nessuno ed anzi rinnova la prigionia; è la relazionealla luce del sole ciò che libera. Ed esiste un desiderio che sarà altrettanto stigmatizzato? Questo peana continuo all'happy single, che poi non è quasi mai happy e talora manco single, questo ossessivo Osanna nell'alto dei cieli ad un'idea di indipendenza ed autonomia, che espressa in termini così estremi semplicemente NON PUO' non essere menzognera, riecheggia ed amplifica la stessa massa di aspettative eteronormative cui eravamo soggetti da piccoli. E se tutto ciò non si traduce in aperto disprezzo per la femmina (spesso accade, infatti, QED), sicuramente si traduce in aperto disprezzo per il femminile, il femminile castrato e castrante, il femminile carente, il femminile debole, il femminile come limite da superare.

Poco conta che a ben vedere questa visione non si concretizzi per nulla e che di fatto, invece, correli spesso all'opposto con forme estreme di dipendenza affettiva. Forse che l'ideale virile si realizza mai in altri che in Sean Connery? Il problema non è che si concretizzi, quanto che aleggi, che incomba.

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Io veramente istituirei un anno di eterosessualità obbligatoria per i gay infelici della loro condizione ?

Il ruolo che la donna ha nella formazione di un maschio è quello di renderlo adulto:

fargli lasciare gli amici, le sbronze, i porno, i videogiochi, il cibo spazzatura

e tutte quelle cose che caratterizzavano la sua adolescenza rendendolo un "marito" e un "padre".

Perché le donne a dieci anni guardano le Winx e a vent'anni guardano Titanic,

mentre i maschi a dieci anni guardano Star Wars e a trent'anni sempre Star Wars.

La "sindrome di Peter Pan" è una forma di emancipazione mentale del maschio verso la femmina,

analoga a quella femminista che sostiene che una donna non debba realizzarsi solo come "moglie" e come "madre".

Un ex cubista (oggi cinquantenne) poco tempo fa mi disse: "Beh, a 35 anni la vita di un gay è finita"

Convintissimo che io fossi d'accordo con lui.

Credo che senza una donna che lo mettesse in riga facendo di lui un padre e un marito

soffrisse del vuoto di una vita ormai avara di conquiste in discoteca (almeno secondo i suoi standard del passato).

L'equilibrio tra un'eterna adolescenza mentale e la banale tragedia del decadimento fisico è la sfida del maschio autonomo dal femminile.

Servono soddisfazioni intellettuali e stabilità affettiva per cercare di venirne a capo.

Certo se mentalmente adolescenti non lo siete stati mai e mai vi siete goduti il vostro vigore giovanile

siete al riparo da ogni crisi gay di mezza età e dovrete tenervi la malinconia che vi ha sempre contraddistinto.

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47 minutes ago, FreakyFred said:

... ma, di fatto, va molto di moda in questi luoghi.

Beh da sempre

Anni fa ho rinunciato all'idea che il forum potesse sganciarsi da ciò che io percepivo come un preciso limite, cioè quello di essere solo un luogo in cui contestare - rovesciandoli - degli stereotipi

Altra cosa questo forum non può essere, perchè l'integrazione di maschilità e omosessualità è la nevrosi ossessiva dei gay italiani e come tale il forum non può che rifletterla, riprodurla

Altro discorso è invece promuovere l'indipendenza reale, cioè quella dalla famiglia di origine nella vita di tutti i giorni. Qui bisogna sempre tenere separati i fatti dalle idee.

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27 minutes ago, Almadel said:

La "sindrome di Peter Pan" è una forma di emancipazione mentale del maschio verso la femmina,

analoga a quella femminista che sostiene che una donna non debba realizzarsi solo come "moglie" e come "madre".

I rapporti umani non sono una schiavitù da cui emanciparsi, eccetto situazioni patologiche.

Se la questione passa dal diritto di essere pienamente sé stessi ad un cambiamento delle aspettative si riferimento, non c'è progresso, si passa da una schiavitù ad un'altra. Che è la ragione per cui certe femministe stanno sul cazzo a tutti: vanno a linciare ogni donna che dichiari di avere scelto matrimonio e maternità fra le proprie direttive di vita. Ma che cacamento di ovaie; ma se una donna non ha diritto di voler fare la mamma chi cazzo ce l'ha? Poi nel caso gay è più interessante ancora perché per molti aspetti non si può neanche dire che si passi da una schiavitù ad un'altra: per molti versi, è proprio la stessa!

Hai il diritto-dovere dovere di essere solitario ed indipendente, di scopare con chi ti pare, di non appoggiarti mai a nessuno, di essere nomade, di mostrarti supermaschile, invulnerabile e superiore, di competere con gli altri maschi per controllare l'harem...

Sono gli stessi diritti e doveri che senza problemi ti concede l'omofobo.

Edited by FreakyFred
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