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12 hours ago, Hinzelmann said:

L'omofobia di matrice cattolica può rimanere immutata ed il contesto psicologico però potrebbe spostare i termini della questione. Se poi tu ritieni di non dover complicare la vita ai tuoi, evita di raccontagli a voce cose complicate che sai non possono capire, perché hanno dei limiti etc e mostragli semplicemente le persone che frequenti

Direi che hai ben sintetizzato il miglior modello di comportamento che, a mio parere, si possa attuare in queste circostanze.

12 hours ago, Hinzelmann said:

Uno dei problemi delle relazioni coi genitori post-CO, mi pare di capire, deriva dal fatto che i tempi del CO coincidono spesso con quelli delle prime complicazioni amorose, il figlio ha bisogno di sfogarsi e ne parla alla madre...ma questa cosa capitata a 20-22-24 anni ( che peraltro chiama in causa il ruolo protettivo della madre e la sua femminilità ) è irripetibile e forse è anche un bene che NON si ripeta ( soprattutto se ha prodotto effetti negativi su entrambi )

In parte è vero; il CO andrebbe fatto -potendo scegliere- con una certa tranquillità e senza lasciar intendere le complicazioni che la condizione omosessuale potrebbe comportare (da cui gli effetti negativi che tu dici se il confronto avviene con genitori "impreparati").

23 hours ago, Isher said:

Quanto a tua madre e tuo padre, non riesco a credere che tu, con la tua omosessualità, rappresenti solo una complicazione per loro: tu sei loro figlio. Ma anche se fossero così ottusi e anaffettivi, è bene che tu ne abbia una ulteriore conferma oggi: dopo potrai sempre  agire come meglio credi. Non trovi?

Non direi siano anaffettivi, via...caratterialmente poco espansivi, ecco! Al momento sono io quello che ha rinunciato (preventivamente) a parlare di sé in famiglia, imponendosi un severo don't-ask-don't-tell :D  

Edited by schopy
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39 minutes ago, schopy said:

Direi che hai ben sintetizzato il miglior modello di comportamento che, a mio parere, si possa attuare in queste circostanze.

Non direi siano anaffettivi, via...caratterialmente poco espansivi, ecco! Al momento sono io quello che ha rinunciato (preventivamente) a parlare di sé in famiglia, imponendosi un severo don't-ask-don't-tell :D  

Ma quello che ha scritto distesamente Hinzelmann è esattamente quello che intendevo io, con la mia formula stenografica: "un minimo spazio di parola". Se sei d'accordo con lui, sei d'accordo con me, e se, d'altra parte, loro sono solo poco espansivi, e sei tu che hai rinunciato a parlare di te in famiglia, allora non hai che da riformare un poco, solo un poco, il tuo don’t-ask-don’t-tell :) 

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