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Riflessioni sul fanatismo politico


Catilina

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Riflessioni sul fanatismo politico

L'estremismo ideologico ha una fondamentale connotazione psicologica, che vista con la dovuta profondità e neutralità aiuta a porre in secondo piano i contenuti "dottrinari" di un singolo fanatismo. 

L'estremismo di sinistra porta a fissare nella mente determinati valori sociali e a vederli come obiettivi raggiungibili alla stregua di formule chimiche. Agli occhi di un estremista testi filosofici come quelli marxisti o quelli anarchici si traducono in veri e propri manuali "scientifici". Essi vengono consultati come "ricettari" di rivoluzioni sociali. L'esaltazione psicologica è pargonabile a quella di un fondamentalista che memorizza un dogma del suo testo religioso e che tenta di realizzarlo concretamente. Credo che dalla sola espressione (e dalle poche dichiarazioni) della terrorista Nadia Desdemona Lioce trasparisse questo particolare stato d'animo. Gli anarchici semplificano le cose, poiché, vedendo la realtà estreiore lontanissima da quella ideale, concludono che il solo modo per realizzare i loro scopi sia quello di "cancellare" ogni traccia della realtà sociale preesistente. 

L'estremismo di destra porta a fissare nella mente particolari valori, che si traducono in utopie. La differenza tra queste ultime e le utopie proprie degli estremismi di sinistra sta nella "forma". Le utopie "socialiste" hanno una raffigurazione mentale molto più tecnicistica e impongono di deviare il raggionamento quasi esclusivamente sui mezzi e sulle strategie da adottare. Le utopie reazionarie sono invece molto più "visive" poichè si basano su preconcetti legati ad un passato ideale o al razzismo. Per queste ragioni un estremista di destra possiede più elementi - in apparenza - empirici su cui basare le proprie convinzioni e pertanto è meno portato a "tecnicizzare" e ad astrarre i suoi obiettivi. La visione idilliaca che ha in mente è paragonabile ad un'opera d'arte fatta di tante piccole tessere prese da immagini del mondo estreno. Credo perciò che la mente di un rezionario sia più portata a trarre una certa assuefazione da queste utopie visive e che l'individuo cada più facilmente nell'autocompiacimento. 

In questo senso l'estremismo di destra trasforma l'individuo in un sognatore aggressivo e sprezzante verso chiunque non si uniformi al suo pensiero. L'insoddisfzione che prova per il mondo estreno è in parte placata dalla convinzione di saper "vedere" materializzato un frammento (o dei frammenti) di quell'utopia. 
Invece l'estremismo di sinistra rende l'individuo angustiato e furioso verso l'intera società - che ai suoi occhi non muta e della quale s'illude di possedere la chiave per una rivoluzione egaulitaria. L'umore di costui tende più facilmente all'esasperzione o all'ossessione per i dettagli tecnici della sua utopia.

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Sembra che tu faccia combaciare estremismo ideologico e fanatismo politico:

a me invece  sembrano atteggiamenti diversi....

L'estremismo ideologico può infatti essere, e forse per lo più è, un atteggiamento di rigore purista nell'ideologia professata, senza che ciò implichi necessariamente un fanatismo in ambito politico.

Il fanatismo politico a sua volta potrebbe essere anche al servizio d'un'ideologia in sé non estremista, intesa cioè come mezzo tra due estremi ideologici.

D'altronde anche stabilire astrattamente che cosa sia estremo non è sempre facile, dovendosi per forza anche e forse prima stabilire che cosa sia medio, nel senso dell'id quod plerumque accidit, che tuttavia può variare notevolmente nel tempo e nello spazio.

Idem dicasi per l'atteggiamento fanatico, politico o no.

Anche la distinzione fenomenologica tra estremista di destra ed estremista di sinistra mi pare un po' forzata:

credo che d'entrambi si possa dire pari pari, componendo quello che tu attribuisci all'uno ed all'altro distintamente, che

"Trasforma l'individuo in un sognatore aggressivo e sprezzante verso chiunque non si uniformi al suo pensiero. L'insoddisfazione che prova per il mondo esterno è in parte placata dalla convinzione di saper "vedere" materializzato un frammento (o dei frammenti) di quell'utopia. 
Rende l'individuo angustiato e furioso verso l'intera società - che ai suoi occhi non muta e della quale s'illude di possedere la chiave per una rivoluzione egualitaria. L'umore di costui tende più facilmente all'esasperazione o all'ossessione per i dettagli tecnici della sua utopia.".

Edited by Mario1944
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il fanatismo è fanatismo e già ci vedo scarsa differenza se la sua fonte è ideologica o religiosa, tanto meno se si vuole distinguere tra ideologica  e politica 

Edited by Catilina
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Be' hai parlato tu di fanatismo politico:

l'origine della parola è religiosa, da fanum, tempio consacrato, ed indicava chi era posseduto furiosamente da un dio.

Comunque la distinzione tra ideologia astratta e prassi politica direi sia nelle cose:

uno può essere un profeta ideolologicamente fanatico, ma assente da ogni operatività politica oppure presente, ma moderatissimo.

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il fanatismo per me è uno solo se lo si esamina con l'obiettività scientifica (psicologica) di cui in passato eravamo sprovvisti 

Edited by Catilina
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Va bene che aforisticamente il fanatismo sia  uno solo, ma, se vi aggiungi l'aggettivo "politico", ne distingui le manifestazioni oggettive.

D'altronde nella tua descrizione parli di estremismo di destra e di sinistra e dunque di fanatismo politico, se almeno sovrapponi estremismo  a fanatismo, che tuttavia secondo me, come ho già detto, sarebbero da tenere distinti.

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Non direi:

il fanatico parrebbe potersi definire, giusta l'etimo della parola, uno che sia invasato furiosamente da un'idea qualunque, come da un dio che abbia preso possesso di lui prevaricandone le facoltà deliberative razionali;

viceversa l'estremista è colui che razionalmente propone un'idea che, rispetto alle idee della medesima specie, è giudicabile come estrema perché esterna (ambedue gli aggettivi hanno radice *extr) al comune sentire della maggioranza d'un'aggregazione sociale di un certo tempo e luogo.

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le idee estreme sono sostenute solo da una fede cieca e soverchiante, la razionalità è assente o (al massimo) subordinata al ruolo di sostengo di una fede primaria  

il fatto che il termine fanatico venga ancora oggi associato principalmente a contesti religiosi è dovuto proprio all'origine del termine 

fanatismo s. m. [der. di fanatico, sul modello del fr. fanatisme]. - 1. [espressione esasperata e intollerante di un credo religioso, politico e sim.] ≈ esaltazione. ↑ fondamentalismo, integralismo, invasamento ↓ estremismo, intolleranza, intransigenza. ↔ moderazione, tolleranza. 2. (estens.) [ogni manifestazione di entusiasmo eccessivo o di cieca ammirazione] ≈ adorazione, culto, venerazione. ↔ disprezzo. ↓ disinteresse, indifferenza, noncuranza.

Edited by Catilina
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Certamente fanatico per estensione si riferisce anche a contesti non religiosi, infatti tu hai parlato di fanatismo politico, ma  del resto, anche nel senso strettamente etimologico. l'essere furiosamente invasato  da un dio non implica che l'oggetto del furore invadente sia religioso:

così già in Livio (cursus, iactatio corporis) ed in Orazio (error).

Sulla necessità che le idee estreme siano causate da una fede "cieca e soverchiante", fanatica insomma, non sono d'accordo, sia assolutamente perché la fede è un'elaborazione altrui cui aderiamo serbandola irrazionalmente intatta, mentre l'idea un'elaborazione nostra che ci formiamo e che quindi implica un nostro procedimento razionale;   sia relativamente perché l'estremità d'un'idea è tale in quanto ci siano altre idee della medesima specie estreme opposte e medie e dunque l'estremità è determinata solamente dalla molteplicità delle idee umane e non dalla furiosità della mente che elabora l'idea supposta estrema, tant'è che un'idea che è considerata estrema  oggi, poteva essere considerata moderata ieri e viceversa.

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una posizione la definiamo estrema in base al contesto temporale e geografico in cui emerge, ma che l'estremismo sia comunque sinonimo di fanatismo io lo ribadisco 

il fatto che nessuno oggi invochi il rogo per gli eretici o le steghe non significa che non ci siano ancora fanatici cristiani   

Edited by Catilina
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9 minutes ago, Catilina said:

il fatto che nessuno oggi invochi il rogo per gli eretici o le steghe non significa che non ci siano ancora fanatici cristiani   

Be' ma che c'entra?:

ci possono essere fanatici cristiani o per qualsiasi idea religiosa, politica, sociale, razziale, finanche alimentare.... ?

Inoltre il fanatismo è indipendente dalle pene corporali o spirituali che il fanatico può invocare contro chi non abbia la medesima sua idea o l'abbia in modo meno fanatico:

il fanatico può infatti pur essere universalmente misericordioso, benché ciò non sia molto frequente.

14 minutes ago, Catilina said:

una posizione la definiamo estrema in base al contesto temporale e geografico in cui emerge, ma che l'estremismo sia comunque sinonimo di fanatismo io lo ribadisco 

Che sia spesso usato come sinonimo è una cosa, che sia correttamente usato come equivalente è un'altra:

a me pare siano cose distinte e distinguibili, soprattutto in una sede di riflessione in materia come vorrebbe, suppongo almeno, essere il tuo topic, il che ovviamente non implica che in alcuni od in molti uomini le due affezioni non possano coesistere "armonicamente".

Che poi, se si tratta solo di questioni nominali, può andar pur bene chiamare fanatico l'estremista ideologico ovvero estremista ideologico il fanatico, purché poi si trovi un altro termine per l'estremista ideologico che non sia anche fanatico ovvero per il fanatico che non sia anche estremista ideologico.... ? 

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estremismo s. m. [der. di estremo]. - 1. (polit.) [atteggiamento di chi propugna un programma con metodi radicali, anche violenti: e. di destra, di sinistra] ≈ fondamentalismo, integralismo, massimalismo, radicalismo. ‖ eversione, fanatismo, sovversivismo. ↔ moderatismo. 2. (estens.) [posizione di chi sostiene teorie estreme: l'e. giovanile] ≈ esasperazione. ↔ equilibrio, misura, moderazione, temperanza.

 
 
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io non sono seguace di chicchesia, mi limito a servirmi delle parole che reputo più efficaci senza lasciarmene condizionare; come se si trattasse di enti metafisici   

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Giustissimo, ma la questione è appunto sul significato attuale dei termini. non sul loro significato "metafisico", ammesso e non concesso che ce ne sia mai uno.

Che se poi, come affermi, estremismo e fanatismo avessero ormai assunto un significato uguale e perfettamente sovrapponibile in forza dell'uso, sarebbe pur necessario trovare un altro termine per l'estremismo ideologico che non fosse fanatismo o per il fanatismo che eventualmente non implicasse estremismo ideologico.

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Spoiler

le parole sono strumenti astratti e transitori, non mi va di complicarmi l'esistenza (+ di quanto lo sia già) a millimetrarle come se fossero oggetti empirici 

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On 2/3/2019 at 4:05 AM, Catilina said:

l'estremismo di destra trasforma l'individuo in un sognatore

Mi sembra una visione edulcorata e parziale dell'estremista di destra

Può corrispondere magari alla visione di un reazionario alla Chateaubriand, cioè di una persona che si muove in un mondo post-rivoluzionario che di fatto non gli appartiene più e vede avviato ad un inevitabile progressivo peggioramento e rimpiange un passato non restaurabile, cercando di intravederne e rafforzarne delle resistenze-rimanenze.

Non certo a quella di un Mussolini o di un Hitler, che nutrirono progetti di trasformazione radicale della società ascrivibili al cd totalitarismo di destra

Come minimo quindi bisognerebbe distinguere fra Reazionari e Rivoluzionari di Destra, essendo i secondi per loro stessa natura inclini a somigliare psicologicamente ai Rivoluzionari di Sinistra

[ che poi i rivoluzionari di sinistra abbiano ritenuto di monopolizzare il termine degradando i rivoluzionari di destra a pseudo-rivoluzionari o reazionari sotto mentite spoglie, è questione diversa che attiene ai contenuti dell'azione non al profilo psicologico dei soggetti ]

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27 minutes ago, Catilina said:

le parole sono strumenti astratti e transitori, non mi va di complicarmi l'esistenza (+ di quanto lo sia già) a millimetrarle come se fossero oggetti empirici

Come preferisci, ma non è un esercizio di virtuosismo intellettuale, bensì una necessità di comprensione del testo e quindi del significato dato dallo scrivente.

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Mussolini non era un estremista di destra, bensì un ambizioso narcisista che nel corso della vita si è servito delle ideologie politiche in maniera puramente strumentale: prima quella socialista poi ha abbracciato un progetto liberticida e sovversivo dalle connotazioni sempre più reazionarie 

Hitler era un visionario paranoico, che aveva iniziato a sovrapporre la sua autorealizzazione con un'utopia ultranazionalista su scala globale (quantomeno nazionale ed europea)

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Non credo che Mussolini possa essere considerato un reazionario, certamente vi fu in lui l'idea che la rivoluzione fascista fosse il compimento ed il coronamento del Risorgimento italiano, quindi vi fu nel fascismo un fattore di continuità storica  con il nazionalismo risorgimentale, che poteva realizzarsi però solo a costo di sopprimere i principi liberali e trasformare radicalmente la società italiana.

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la svolta autoritaria del fascismo può essere definita reazionaria sotto diversi aspetti (i privilegi concessi alla Chiesa Cattolica, l'antisemitismo e il razzismo nelle colonie li vedo reazionari in questo senso), su altri è stata solo conservatrice; non senza avere anche elementi di modernità 

è chiaro poi che soggetti come Mussolini vadano inquadrati in una luce a sé stante rispetto a qualsiasi ideologia

la storia e l'attualità abbondano di politici che hanno sfruttato e sfruttano le ideologie ai propri fini personali; quando in reltà il loro narcisismo impedisce loro di concedere vero spazio a qualsiasi ideale profondo    

Edited by Catilina
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19 minutes ago, Catilina said:

la storia è piena di politici che hanno sfruttato le ideologie ai propri fini personali; quando in reltà il loro narcisismo impediva loro di concedere vero spazio a qualsiasi ideale profondo 

Il problema è che i politici che hanno "ideali profondi" di solito producono disastri molto peggiori di quelli prodotti da politici che "sfruttano le ideologie ai propri fini personal", se non per altro perché i primi non recedono neppure sotto le macerie di quello che hanno costruito (Hitler ne fu l'esempio), mentre i secondi normalmente recedono prima.... 

Edited by Mario1944
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la realtà è molto più complessa, semplifichi troppo se categorizzi in modo così netto l'idealismo e l'opportunismo, io stavo solo analizzando l'esempio di Mussolini, su altri leader politici andrebbero fatte analisi specifiche

difficile che dei fanatici o degli idealisti convinti si trovino a rivestire cariche politiche senza che si corrompano almeno in parte i loro principi

per restare ideologi puri di solito ci si isola nella nicchia dell'intellettale che espone semplicemente le proprie convinzioni, opure si opta per la deriva terrorista 

la politica inevitabilmente crea potere, che a sua volta corrompe quasi tutti ed è chiaro che se la cavano meglio proprio quelli che sono già corrotti dentro ed ambiscono solo a traguardi personali     

Edited by Catilina
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1 minute ago, Catilina said:

difficile che dei fanatici o degli idealisti convinti si trovino a rivestire cariche politiche senza che si corrompano almeno in parte i loro principi

Per fortuna è difficile, ma è accaduto e forse accadrà ancora:

Hitler ne fu l'esempio, ma anche Pol Pot e Mao Tze Tung senza contare i loro volonterosi seguaci (almeno alcuni).

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per quanto sanguinari e paranoici, questi dittatori non sono stati ideologi puri. Si riscontrano in loro buone dosi di ipocrisia, anche negli ideali che propagandavano con metodi draconiani; al primo posto fra le loro priorità c'era la preservazione e l'accrescimento del loro potere. Il narcisismo e il fanatismo sono inconciliabili, a meno che il primo non prevarichi in misura massiccia il secondo.   

Hitler ad esempio ha fatto di tutto per insabbiare gli aspetti più discutibili del suo passato e delle sue origini, proprio perché sapeva che egli stesso non averbbe retto alla prova degli stessi ideali razzisti e ultranazionalistici che propagandava  

se si esaminano i profili dei suoi gerarchi si scorgono non pochi fanatici anche più oltranzisti di lui stesso  

Edited by Catilina
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4 hours ago, Catilina said:

per quanto sanguinari e paranoici, questi dittatori non sono stati ideologi puri.

La purezza purissima non si trova nemmeno in Paradiso.... ? 

Comunque uno come Hitler, che subordinò tutto,  non solo la sua vita, ma anche quella de popolo tedesco all'ideale di rendere grande come meritasse  questo stesso popolo, è difficile da trovare nel corso della storia.

Anche il conseguente ideale di soppressione degli Ebrei, perché massimo ostacolo alla grandezza del popolo tedesco, ebbe una purezza quasi paradisiaca, dato che non si lasciò contaminare da nessuna opportunità avversa neppure in tempo di guerra.

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Un politico non è mai un ideologo, deve per certi versi avere il senso dell'opportunità, l'opportunismo

Anche Hitler fu opportunista, non era democratico ma scelse la via elettorale, usò i radicali ma poi li liquidò perchè per fare la guerra aveva bisogno di collaborare con le elité etc

Questo ci dice che Hitler era un Politico, voleva esserlo, e sapeva forse di essere meno bravo di Mussolini in questo aspetto

Certo Hitler non conosceva le mezze misure...liquidare i radicali per lui significava ucciderli ( Mussolini non uccise nessun gerarca fino al processo di Verona ed anche lì non si sa quanto vi si sia sentito costretto essendoci di mezzo il genero ) se c'è la guerra per eliminare gli ebrei bisogna ucciderli e così via.

Per quanto riguarda gli ebrei si può dire fosse condotto dal fanatismo ideologico, ma per altre decisioni la questione è meno chiara

Edited by Hinzelmann
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io comunque intendevo analizzare le ideologie estreme in se stesse, non i regimi dispotici che possono o meno richiamarsi ad esse 

le ideologie pure sono più facili da esibire come tali quando sono minoritarie e ci si può trincerare in una nicchia per i duri e puri che le predicano con le parole o con azioni sovversive 

qualunque ideologia (estrema o meno) va incontro a inevitabili compromessi che la corrompono quando diviene maggioritaria: anche nei casi in cui le conseguenze sono comunque estreme    

Edited by Catilina
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1 hour ago, Catilina said:

qualunque ideologia (estrema o meno) va incontro a inevitabili compromessi che la corrompono quando diviene maggioritaria: 

Questo è pacifico ed è anche cosa buona e giusta, perché l'astratta purezza ideologica può essere molto pericolosa per l'ordinario vivere civile.

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