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DOONESBURYIn Italia sono pochi a leggerlo (anche se quei pochi ne sono fanatici scatenati), ma negli USA è famosissimo. E’ la strip per eccellenza. Tutti i principali quotidiani lo pubblicano – e non nella pagina dei fumetti, ma in quella degli editoriali. La maggior parte degli americani non comincia la propria giornata senza la striscia quotidiana di “Doonesbury”… e tra questi c’è il Presidente in persona, che lo riceve con la rassegna stampa e spesso trema di paura nell’apprestarsi a leggerlo…Infatti, come disse il Presidente Ford negli anni ’70, Doonesbury, con giornali e televisione, è il principale mezzo di informazione degli USA. Non solo riporta i fatti del giorno, ma spesso li influenza: per dirne una, Doonesbury fu uno degli artefici dell’impeachment di Nixon. E’ in grado come pochi di smuovere l’opinione pubblica e tutte le volte (parecchie) in cui è stato censurato, le proteste di migliaia di lettori l’hanno fatto riabilitare. E’ stato il primo fumetto a vincere il premio Pulitzer, grazie al suo marcato impegno sociale.Ma il successo di “Doonesbury” non si spiega solo a colpi di corrosiva satira. C’è una questione di affetto, dovuta ad una caratteristica particolare, caratteristica che lo rende unico nel suo genere: i personaggi di “Doonesbury” vivono una vita vera. Non sono eternamente giovani ed astratti come ad esempio i pur magnifici Charlie Brown e compagni; loro nascono, crescono, lavorano, sognano, amano, figliano, gioiscono, soffrono, muoiono… il tutto interagendo con personaggi davvero esistenti, in una sorta di universo parallelo non privo di elementi fantastici e metanarrativi, ma assolutamente realistico. In più di trent’anni si è dunque creata una immensa e intricatissima saga in continua evoluzione, ai cui protagonisti ti affezioni come se fossero reali. E tuoi complici.Era il 1968 quando Garry Trudeau, uno studente di Yale, iniziò a pubblicare sul giornale scolastico delle strisce che parodiavano gli avvenimenti del campus. In capo a due anni sarebbe stato letto in tutta la nazione.I protagonisti erano: Mike Doonesbury, lo sfigato provinciale; B.D., il bellimbusto reazionario; Mark, il capellone contestatore; Zonker, il fricchettone perditempo; Boopsie, la bonazza sciocchina. A loro si unirono Joanie Caucus, la casalinga frustrata; Duke, zio di Zonker, l’incallito criminale; e poi innumerevoli altri, a loro variamente legati… inclusi, naturalmente, i personaggi presi dalla realtà, primi tra tutti i politici, spesso rappresentati solo da un simbolo (come il dolcetto per Clinton e l’elmo da imperatore per Bush). Ebbene sì, in “Doonesbury” la realtà e la fantasia si mescolano di continuo… e può capitare che i personaggi immaginari siano più “reali” di quelli autentici.Ne sono successe di cose in questi trent’anni ed è impossibile anche solo riassumere tutte le vicende, pubbliche e private. – Quando erano al college, i protagonisti fondarono una comune che divenne il simbolo della gioventù americana anni ’70. Mike cercava invano una ragazza. Mark faceva disperare il padre e il preside. Zonker fumava canne e si abbronzava. B.D. giocava a rugby e flirtava con Boopsie. – Un giorno Mike e Mark partirono per trovare l’America… e invece trovarono Joanie Caucus, che grazie a loro riuscì a ribellarsi al marito. B.D., invece, per non dover fare un esame, andò volontario in Vietnam e lì fece la sconvolgente esperienza di diventare amico di un vietcong, Phred. Il perfido zio Duke era ambasciatore in Cina, dove “sedusse” Zolletta, l’interprete di Mao. – In seguito Joanie, ormai idolo delle femministe, si laureò in Legge, sostenne una candidata di colore, si innamorò invano di Andy Lippincott (il primo personaggio gay della sotria del fumetto) e poi di Rick (con cui fece sesso già prima di sposarlo), entrò nello staff di Clinton. Anche Mike si laureò, divenne pubblicitario e sposò J.J., figlia di Joanie. Zonker continuava ad abbronzarsi: ancora oggi una spiaggia porta il suo nome. Mark e Rick contribuirono a mandare a casa Nixon e complici. Boopsie sfondò nel cinema recitando il ruolo di “terza ragazza nella doccia”. Kim, una bimba vietnamita, venne adottata. – Non si sa come, Zio Duke fu candidato alla Casa Bianca, mentre Zolletta tornò in Cina… e finì nei moti di Tien An Men. Mike rimase disoccupato e venne lasciato da J.J., che fuggì con un complice di Duke. Boopsie e B.D. si sposarono, poi lui partì per la Guerra del Golfo. Phred fu delegato del Vietnam all’ONU. Andy Lippincott, morto di AIDS, apparve in sogno a Mark, che capì di essere gay. – Attualmente Mike ha sposato Kim e dirige una software-house. B.D. è tornato dall’Iraq senza una gamba… ma almeno è tornato, a differenza di tutti i soldati che vi sono morti inutilmente e i cui nomi riempivano, senza altri commenti, una intera tavola di “Doonesbury”, solo la più recente delle tante iniziative shock di questo straordinario fumetto.In Italia “Doonesbury” viene pubblicato da “Linus”: ne è stato traduttore per decenni il grande Enzo Baldoni, che ha trovato la morte in Iraq. Altrimenti potete leggere le strisce di “Doonesbury” ogni giorno sul sito ufficiale. Da lì – e dalle pagine di 1500 pubblicazioni in tutto il mondo – Garry Trudeau, con la sua passione civile e la sua umana pietà, continua imperterrito a sorprendere, informare, indignare, divertire, commuovere, ispirare…

 

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