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marco7

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Una mia collega ha venduto casa ad una coppia di lesbiche che avevano scelto prima un'altra casa, ma i proprietari avevano detto delle scuse per non vendergliela più quando hanno saputo fossero unite civilmente. Succede anche con persone non italiane etero...c'è da incazzarsi parecchio...

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37 minutes ago, marco7 said:

Sì sì, avevo letto la notizia stamattina...nel dopoguerra a Milano si esponevano i cartelli "non si affitta a meridionali", siamo pressapoco lì come cosa. Non so se un avvocato possa aiutarli 😕  (non capisco comunque come il proprietario omofobo possa essere pure così stupido da esplicitare che non affitta loro la casa proprio perché sono gay)

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AndrejMolov89
13 hours ago, marco7 said:

Vuoi smetterla di inglobare i padovani per aiutarti a stalkeraere un utente? Perché, no, veramente, sei tra l'inquietante e la merda 

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2 hours ago, marco7 said:

Ma io volevo solo aiutare quella povera coppia gay che cerca un avvocato di fiducia.  :boh:
 

Ma da quando un locatario è obbligato a dare il proprio appartamento al primo venuto? 

Un conto è la disdicevole (ai dati in nostro possesso) situazione, un altro è il diritto a mettersi in casa chi si vuole. 

Semmai il problema ora è tra il proprietario e l'agenzia poiché se il primo non ha posto i propri paletti all'immobiliare, quest'ultima si è sbattuta per concludere il contratto per poi trovarsi con un nulla di fatto. Insomma il lavoro va pagato, se non ci sono clausole non accettazione chiarite prima. 

 

Sarebbe buffo se l'annuncio i due lo avessero trovato su Idealista. 

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41 minutes ago, marco7 said:

Quella coppia gay @Ghost77 chiede l‘aiuto di un avvocato nel loro video. Non me lo sono inventato io.

Non dicevo che fossi tu a dire cose sbagliate. Il fatto è che se le cose stanno così come esposte, la minaccia di avvocato è la solita bambinata. Diverso è se hanno versato caparra e il proprietario ha accettato, ma parrebbe di no visto che l'agenzia li ha liquidati. Fosse stato l'opposto, l'agenzia li avrebbe difesi (per difendere il proprio portafogli, mica per altro, ma è ovvio e comprensibile). 

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3 hours ago, Ghost77 said:

Ma da quando un locatario è obbligato a dare il proprio appartamento al primo venuto? 

No se sei il proprietario di una casa e la dai in affitto, non sei obbligato a darla al primo venuto.
Ma non è che per questo motivo puoi fare discriminazione così, perché ti va. Riporto:
[...] il decreto legislativo 9 luglio 2003 n. 215, con il quale è stata data attuazione alla direttiva 2000/43/CE; tale normativa disciplina il principio di non discriminazione per la razza e l’origine etnica, in parte ricollegandolo al diverso principio di parità di trattamento; l’art. 2 infatti precisa che “per principio di parità di trattamento si intende l’assenza di qualsiasi discriminazione diretta o indiretta a causa della razza o dell’origine etnica” ed esso comporta che siano vietate sia forme di discriminazione diretta, cioè gli atti o comportamenti che si risolvono nel trattamento meno favorevole per motivi di razza o origine etnica, convinzioni personali, religiose, handicap, età o orientamento sessuale di una persona rispetto ad un’altra in una situazione analoga, sia forme di discriminazione indiretta, che ricorrono invece quando una disposizione, una prassi, un atto o comportamento apparentemente neutri determinino di fatto per gli stessi motivi una situazione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone.

(fonte: https://www.justowin.it/tema/il-divieto-di-discriminazione-nei-rapporti-contrattuali)

Il che significa che pur essendo legittimato a non affittare casa a chi ti sta antipatico, o a chi non ti fornisce una busta paga, non sei legittimato a non affittarla perché discrimini su base dell'orientamento sessuale. Per evitare di incorrere in problemi legali, basterebbe non dirlo. Ma qui siamo di fronte al caso in cui, secondo l'agente immobiliare, il proprietario lo ha detto. Dunque se la testimonianza dell'agente è attendibile, c'è una legge che supporta una possibile causa legale, e la coppia che cerca casa fa bene a prendersi un avvocato.

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7 minutes ago, Krad77 said:

No se sei il proprietario di una casa e la dai in affitto, non sei obbligato a darla al primo venuto.
Ma non è che per questo motivo puoi fare discriminazione così, perché ti va. Riporto:
[...] il decreto legislativo 9 luglio 2003 n. 215, con il quale è stata data attuazione alla direttiva 2000/43/CE; tale normativa disciplina il principio di non discriminazione per la razza e l’origine etnica, in parte ricollegandolo al diverso principio di parità di trattamento; l’art. 2 infatti precisa che “per principio di parità di trattamento si intende l’assenza di qualsiasi discriminazione diretta o indiretta a causa della razza o dell’origine etnica” ed esso comporta che siano vietate sia forme di discriminazione diretta, cioè gli atti o comportamenti che si risolvono nel trattamento meno favorevole per motivi di razza o origine etnica, convinzioni personali, religiose, handicap, età o orientamento sessuale di una persona rispetto ad un’altra in una situazione analoga, sia forme di discriminazione indiretta, che ricorrono invece quando una disposizione, una prassi, un atto o comportamento apparentemente neutri determinino di fatto per gli stessi motivi una situazione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone.

(fonte: https://www.justowin.it/tema/il-divieto-di-discriminazione-nei-rapporti-contrattuali)

Il che significa che pur essendo legittimato a non affittare casa a chi ti sta antipatico, o a chi non ti fornisce una busta paga, non sei legittimato a non affittarla perché discrimini su base dell'orientamento sessuale. Per evitare di incorrere in problemi legali, basterebbe non dirlo. Ma qui siamo di fronte al caso in cui, secondo l'agente immobiliare, il proprietario lo ha detto. Dunque se la testimonianza dell'agente è attendibile, c'è una legge che supporta una possibile causa legale, e la coppia che cerca casa fa bene a prendersi un avvocato.

Giusto.

Curret'

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33 minutes ago, Krad77 said:

Ma qui siamo di fronte al caso in cui, secondo l'agente immobiliare, il proprietario lo ha detto. Dunque se la testimonianza dell'agente è attendibile, c'è una legge che supporta una possibile causa legale, e la coppia che cerca casa fa bene a prendersi un avvocato.

Concordo, è ovvio che se non voglio gli zingari in casa dirò semplicemente "ma chi mi hai presentato?" all'agente, o magari glielo dico prima di far visitare l'appartamento, in sede di accordi con l'agenzia. Nel caso specifico in caso di indagine deve saltare fuori una mail, qualcosa di scritto che "inchiodi" il proprietario. Se è stato detto a voce la prima cosa che verrà fuori è "un malinteso".

Perché il proprietario o è stupidotto ad aver fatto tali confidenze all'agente (ma anche l'agente non è una cima a meno che non lo abbia fatto per ripicca) o c'è qualche dettaglio in più che alla stampa non è stato detto. Mi sembra davvero particolare il fatto che l'agenzia si sia arresa così e abbia comunicato la notizia alla coppia. Non parliamo di un monolocale da 300 euro ma di un appartamento da 1500. 

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Ma non conosciamo la situazione, magari l'agente è giovane e inesperto e non sa che un atteggiamento discriminatorio non va reso pubblico, perché come si nota da questo topic non è che sia così diffusa l'idea che non si possa discriminare quando si affitta casa. Magari il proprietario fa una confidenza convinto che l'agente non lo andrà a ridire...
Comunque se mai ci sarà un processo, l'agente e il proprietario possono entrambi essere convocati a testimoniare, ed entrambi sarebbero chiamati a giurare di dire la verità. In teoria un documento scritto non sarebbe necessario per vincere la causa.
 

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3 minutes ago, Krad77 said:

Comunque se mai ci sarà un processo, l'agente e il proprietario possono entrambi essere convocati a testimoniare, ed entrambi sarebbero chiamati a giurare di dire la verità. In teoria un documento scritto non sarebbe necessario per vincere la causa.

Sarebbe interessante se gli interessati aggiornassero sulla situazione, perché sono quei casi che poi restano a metà, nel senso che non si sa più come va a finire e tutto cade nel dimenticatoio. 

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3 hours ago, Krad77 said:

Riporto:
[...] il decreto legislativo 9 luglio 2003 n. 215, con il quale è stata data attuazione alla direttiva 2000/43/CE; tale normativa disciplina il principio di non discriminazione per la razza e l’origine etnica, in parte ricollegandolo al diverso principio di parità di trattamento; l’art. 2 infatti precisa che “per principio di parità di trattamento si intende l’assenza di qualsiasi discriminazione diretta o indiretta a causa della razza o dell’origine etnica” ed esso comporta che siano vietate sia forme di discriminazione diretta, cioè gli atti o comportamenti che si risolvono nel trattamento meno favorevole per motivi di razza o origine etnica, convinzioni personali, religiose, handicap, età o orientamento sessuale di una persona rispetto ad un’altra in una situazione analoga, sia forme di discriminazione indiretta, che ricorrono invece quando una disposizione, una prassi, un atto o comportamento apparentemente neutri determinino di fatto per gli stessi motivi una situazione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone.

Nel commento c'è tuttavia un'estensione rispetto a quanto indicato nella legge, il Dlgs 215 del 2003, che tratta solo di

"discriminazione diretta o indiretta a causa della razza o dell’origine etnica”,

non invece di:

"convinzioni personali, religiose, handicap, età o orientamento sessuale".

Forse l'estensione è stata poi fatta con altra legge o dalla giurisprudenza?

 

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5 minutes ago, Mario1944 said:

Nel commento c'è tuttavia un'estensione rispetto a quanto indicato nella legge, il Dlgs 215 del 2003, che tratta solo di

"discriminazione diretta o indiretta a causa della razza o dell’origine etnica”,

non invece di:

"convinzioni personali, religiose, handicap, età o orientamento sessuale".

Forse l'estensione è stata poi fatta con altra legge o dalla giurisprudenza?

 

Sono state vinte cause per affitti negati a causa del colore della pelle.

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AndrejMolov89
12 hours ago, marco7 said:

Ma io volevo solo aiutare quella povera coppia gay che cerca un avvocato di fiducia.  :boh:
 

Lo stalker opera nel mondo reale e privatamente e non su un forum pubblico dunque non sono uno stalker.

https://it.wikipedia.org/wiki/Stalking

Mi pare una distinzione abbastanza creativa del tuo comportamento. Esiste anche lo stalking online. E tu sei ai margini, evita in futuro, perché a noi Padovani da fastidio essere interpellati per darti notizie su demo. 

Evita e basta e siamo indifferenti come prima. la questione è che i razzisti ed omofobi sono stupidi. Non trovano motivazioni dignitose, per non esplicitarlo. E vanno incontro ad una denuncia. Ben venga, anche se dubito che sarà una cosa che si concluderà in una compensazione. Ma almeno la scala se la fanno 

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31 minutes ago, AndrejMolov89 said:

i razzisti ed omofobi sono stupidi. Non trovano motivazioni dignitose, per non esplicitarlo. E vanno incontro ad una denuncia. Ben venga, anche se dubito che sarà una cosa che si concluderà in una compensazione. Ma almeno la scala se la fanno

son le classiche situazioni che si risolvono "amichevolmente " -leggi: il denunciato, prima dell'udienza fissata, paga una cifra pattuita tra gli avvocati e si chiude tutta la questione-

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14 hours ago, lr02 said:

Sono state vinte cause per affitti negati a causa del colore della pelle.

Eh, ma il colore della pelle, se non sia una semplice abbronzatura da spiaggia 😉, ricade nella previsione legale della "causa della razza o dell'origine etnica".

Il resto suppongo sia estensione interpretativa, ma appunto è da vedere quanto sia applicabile universalmente.

 

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1 hour ago, Mario1944 said:

Eh, ma il colore della pelle, se non sia una semplice abbronzatura da spiaggia 😉, ricade nella previsione legale della "causa della razza o dell'origine etnica".

Il resto suppongo sia estensione interpretativa, ma appunto è da vedere quanto sia applicabile universalmente.

 

Vedi a che serve la legge zan

Dipende dal giudice 

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Non ho gran fede nell'efficacia delle leggi che reprimono le opinioni.

Nondimeno è un fatto che vi sia distinzione tra comportamenti che distinguono per razza e comportamenti che distinguono per altre cause.

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