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babytuckoo
2 minutes ago, Luca069 said:

Ops tapatalk non la riproduce

Se ci sono i presupposti non credo che si tirino indietro

Mah non so che dirti... lunedì scorso mi sono visto con uno come piace a me che ha mostrato un sacco di interesse (e sono successe anche cose) ma dal giorno dopo non mi ha più risposto, nonostante quel giorno avesse già fatto progetti futuri. Sono sfiduciato

babytuckoo
Just now, marco7 said:

Non fidarti di quelli che ti promettono tutto dopo poco tempo.

Hai proprio ragione, infatti poi riflettendoci ho capito che non era normale il suo comportamento; tuttavia ci sono rimasto male perché mi piaceva e lo trovavo interessante. Peccato

  • 4 weeks later...
On 4/8/2019 at 9:26 PM, FreakyFred said:

Assertivo. Che vuol dire un milione di cose, ma per focalizzare: sa cosa vuole e non ha problemi a dirlo; sa cosa sente e non ha paura a mostrarlo; non fa quei giochetti stupidi che fanno le donne secondo lo stereotipo.

Inoltre capisce tutte le mie battute. Tutte. Anche quelle con diciotto strati di ironia che quando le pubblico su facebook metà pensano che sono nazista e l'altra metà che sono ebreo. 

Vada per le battute ma sul'assertivo chiedi davvero troppo

occhioditigre

A livello caratteriale il mio lui dovrebbe essere molto protettivo, un poco malinconico, ironico, divertente, stimolante e soprattutto sorprendente! Sono un tipo che non ama la routine purtroppo, quindi una sorpresa ogni tanto non farebbe male! Il mio lui dovrebbe raggiungere un elevato livello di pazzia!

L'assertività è la più virile delle virtù (e il suo contrario il più femminile dei vizi),

lamentarsi della sua assenza non ci fa sembrare molto assertivi.

Un vero maschio dovrebbe supplire alla mancanza di assertività del partner

e se si è indulgenti riguardo alla propria virilità c'è il rischio

che non ci vengano riconosciuti i titoli per pretenderla negli altri.

FreakyFred

Stai forse dicendo che mi lamento di cose che faccio anche io, e che metto su una certa faccia e cerco di sembrare più virile di quanto non sia mentre invece sono uno smidollato colpevole delle proprie stesse difficoltà?

Accusa ridicola. Andiamo, sono un omosessuale italiano cresciuto in provincia, non potrei mai essere capace di tener su una maschera per anni fingendomi più aderente alle aspettative virili che si riversano su di me di quanto effettivamente non sia, o finanche addirittura timoroso di mostrarmi fragile per paura di un rifiuto che effettivamente il gruppo dei pari infallibilmente ti infligge se non sei all'altezza. Trovo ciò che dici assolutamente fuori dal mondo, nessun gay sperimenta mai situazioni così paradossali!

4 hours ago, FreakyFred said:

Stai forse dicendo che mi lamento di cose che faccio anche io, e che metto su una certa faccia e cerco di sembrare più virile di quanto non sia mentre invece sono uno smidollato colpevole delle proprie stesse difficoltà?

No, ho solo detto che questa fissa per l'uomo con le palle fa troppo ragazzotta di destra.

Bisognerebbe imparare a non pretendere questa "assertività", né da sé stessi né - soprattutto - dagli altri.

Siamo tutti un po' confusi e discretamente smidollati.

Se possiamo evitare di far sentire gli altri sempre non all'altezza forse sarebbe meglio 🙂

FreakyFred
7 hours ago, Almadel said:

Siamo tutti un po' confusi e discretamente smidollati.

Se possiamo evitare di far sentire gli altri sempre non all'altezza forse sarebbe meglio 🙂

Io sono estremamente tollerante della debolezza, ma sono lievemente stufo di soffrire io per le debolezze altrui

Il probleme della debolezza di carattere è che prima o poi la butti sempre addosso ad un altro e che, in generale, amare è un'attività che richiede muscoli; quindi sì, è la più legittima delle pretese che si abbia forza di carattere a sufficienza da non ferire il prossimo.

Edited by FreakyFred
Hinzelmann
1 hour ago, FreakyFred said:

Io sono estremamente tollerante della debolezza, ma sono lievemente stufo di soffrire io per le debolezze altrui

Di per suo tu delinei un tipo comportamentale maschile, con delle sue regole di comportamento generale ed un approccio alla vita

Bisogna vedere però entro che limiti sia parte integrabile nel ruolo "marito-compagno gay "

In secondo luogo dovresti chiederti - in questa ipotetica coppia - quale ruolo assegni a te stesso

 

FreakyFred
4 hours ago, Almadel said:

Suppongo immagini una coppia stile "maschioXmaschio"

in cui sono entrambi assertivi e in carriera 🙂

Mi sorprende sempre quanto, dopo tipo dieci anni che mi leggi, tu non abbia capito proprio niente di niente di me xD

Ma andiamo con ordine; per cominciare decidi se l'assertività possono demandarla solo gli assertivi perché ce l'hanno, o solo quelli che non sono assertivi perché non ce l'hanno. 

Non so come tu intende l'assertività, ma io ne ho dato chiara definizione, e se ti attieni a quella mi pare realizzerai che anche una donna può essere assertiva. 

In effetti, anche se magari non tutte le mie profonde sfumature psicologiche trapelano, avresti dovuto almeno cogliere in una decade che FreakyFred è un amante dei twink un po' femminili che ama fare il master. Non è tipicamente il profilo psicologico del M4M, e infatti io non sono particolarmente stimolato, sessualmente o emotivamente, dall'ideale virile dell'uomo in carriera; altrimenti ti aspetteresti che ne abbia incrociato uno prima o poi, no? Perché sono finito sempre con ragazzini? E perché non faccio altro che ripetere che secondo me il più grosso problema della comunità gay maschile è la mascolinità tossica?

Rispondo dunque, e così rispondo anche ad @Hinzelmann, che la ragione di tutto ciò è che a me il ragazzo femminile, ovvero dolce, mansueto, accogliente e un po' fragile e bisognoso di cure, piace da matti.  E mi piacciono quasi tutte le doti femminili in un partner, se è per questo; in genere quando mi immagino un partner ideale me lo immagino parecchio femminile. 

Donde la richiesta di assertività che è "maschile" allora?

Banalmente, l'assertività la si considera maschile perché è la dote di chi "conduce". Sa dove andare, sa come arrivarci, sa come guidare il prossimo sino a lì. La femminilità è passiva nel senso che si fa condurre, è docile e in cerca di una guida. Da' una lettura a Costanza Miriano, è una cattotalebana ma non è scema: ti spiega esattamente cosa deve fare una femmina stereotipata: essere sottomessa, ovvero accettare di essere quella malleabile e che si adatta all'altro, che si fa guidare da lui e che tende a mettere prima le esigenze di lui. Il maschio d'altro canto deve essere un eroe che la protegge ed è disposto a morire per lei. Questa è l'essenza della dinamica maschio-femmina tradizionale.

Ora, tu dammi un bel twinkino femminile in questo senso qui, ovvero di animo dolce  e mansueto, emotivo ma che ammorbidisca così la mia a volte eccessiva rigidità e al contempo sia disposto a farsi dare invece da me un indirizzo più preciso facendosi "condurre", e io ci metto la firma. Non è quello il problema. Il problema è che non esiste un passivo così; e a dire il vero non esiste più neanche una donna così. Oggi nessuno vuole fare il malleabile, il mansueto, quello che si fa condurre; vogliono tutti guidare loro.

E va benissimo. Non ho alcun problema con questo, abbiamo tutti il diritto di voler guidare noi. Certo in coppia un minimo occorre adattarsi, ma si possono fare dei compromessi, e se uno preferisce fare a turno al volante per me va davvero benissimo. Anzi, ho preso atto da un po' che in realtà questa è diventata l'unica modalità concreta di strutturare una coppia ed è una cosa che mi può anche piacere.

Però il punto è che la donna, e preciso, la donna stereotipata, quella emotiva, delicata, accogliente ma occasionalmente isterica, quella di Costanza Miriano, insomma... è una frana al volante. E io non voglio dare il volante in mano ad uno che è una frana a guidare, ho già fatto vari incidenti quasi mortali in questo modo. 

Ok, dobbiamo fare i turni al volante?

Perfetto, a posto per me.

Ma allora pretendo che il mio partner guidi da Dio

 

Edited by FreakyFred
Saramandasama
4 minutes ago, FreakyFred said:

Mi sorprende sempre quanto, dopo tipo dieci anni che mi leggi, tu non abbia capito proprio niente di niente di me xD

Ma andiamo con ordine; per cominciare decidi se l'assertività possono demandarla solo gli assertivi perché ce l'hanno, o solo quelli che non sono assertivi perché non ce l'hanno. 

Non so come tu intende l'assertività, ma io ne ho dato chiara definizione, e se ti attieni a quella mi pare realizzerai che anche una donna può essere assertiva. 

In effetti, anche se magari non tutte le mie profonde sfumature psicologiche trapelano, avresti dovuto almeno cogliere in una decade che FreakyFred è un amante dei twink un po' femminili che ama fare il master. Non è tipicamente il profilo psicologico del M4M, e infatti io non sono particolarmente stimolato, sessualmente o emotivamente, dall'ideale virile dell'uomo in carriera; altrimenti ti aspetteresti che ne abbia incrociato uno prima o poi, no? Perché sono finito sempre con ragazzini? E perché non faccio altro che ripetere che secondo me il più grosso problema della comunità gay maschile è la mascolinità tossica?

Rispondo dunque, e così rispondo anche ad @Hinzelmann, che la ragione di tutto ciò è che a me il ragazzo femminile, ovvero dolce, mansueto, accogliente e un po' fragile e bisognoso di cure, piace da matti.  E mi piacciono quasi tutte le doti femminili in un partner, se è per questo; in genere quando mi immagino un partner ideale me lo immagino parecchio femminile. 

Donde la richiesta di assertività che è "maschile" allora?

Banalmente, l'assertività la si considera maschile perché è la dote di chi "conduce". Sa dove andare, sa come arrivarci, sa come guidare il prossimo sino a lì. La femminilità è passiva nel senso che si fa condurre, è docile e in cerca di una guida. Da' una lettura a Costanza Miriano, è una cattotalebana ma non è scema: ti spiega esattamente cosa deve fare una femmina stereotipata: essere sottomessa, ovvero accettare di essere quella malleabile e che si adatta all'altro, che si fa guidare da lui e che tende a mettere prima le esigenze di lui. Il maschio d'altro canto deve essere un eroe che la protegge ed è disposto a morire per lei. Questa è l'essenza della dinamica maschio-femmina tradizionale.

Ora, tu dammi un bel twinkino femminile in questo senso qui, ovvero di animo dolce  e mansueto, emotivo ma che ammorbidisca così la mia a volte eccessiva rigidità e al contempo sia disposto a farsi dare invece da me un indirizzo più preciso facendosi "condurre", e io ci metto la firma. Non è quello il problema. Il problema è che non esiste un passivo così; e a dire il vero non esiste più neanche una donna così. Oggi nessuno vuole fare il malleabile, il mansueto, quello che si fa condurre; vogliono tutti guidare loro.

E va benissimo. Non ho alcun problema con questo, abbiamo tutti il diritto di voler guidare noi. Certo in coppia un minimo occorre adattarsi, ma si possono fare dei compromessi, e se uno preferisce fare a turno al volante per me va davvero benissimo. Anzi, ho preso atto da un po' che in realtà questa è diventata l'unica modalità concreta di strutturare una coppia ed è una cosa che mi può anche piacere.

Però il punto è che la donna, e preciso, la donna stereotipata, quella emotiva, delicata, accogliente ma occasionalmente isterica, quella di Costanza Miriano, insomma... è una frana al volante. E io non voglio dare il volante in mano ad uno che è una frana a guidare, ho già fatto vari incidenti quasi mortali in questo modo. 

Ok, dobbiamo fare i turni al volante?

Perfetto, a posto per me.

Ma allora pretendo che il mio partner guidi da Dio

 

Quindi tu sei l’uomo E cerchi la donna?

FreakyFred
Just now, Saramandasama said:

Quindi tu sei l’uomo E cerchi la donna?

Raramente ho letto una sintesi così sbagliata xD

Ok, forse vi confondono i testi lunghi provo a semplificare:

Voglio

AUT uno che faccia 'la donna', ma la faccia bene, ovvero sia effettivamente adattabile, mansueto e portato alla cura del prossimo;
AUT uno che faccia 'l'uomo', ma allora che lo faccia bene, ovvero sappia quello che vuole dalla vita, conosca i suoi obbiettivi e sappia lavorare per ottenerli.

O anche uno nel mezzo, purché questo significhi che le fa entrambe bene, e non che le fa entrambe malissimo.

Il problema è che oggi tutti vogliono fare 'gli uomini'... Ma per fare l'uomo devi avere le palle. Se non ce le hai è meglio che fai la donna. 

13 minutes ago, FreakyFred said:

Da' una lettura a Costanza Miriano, è una cattotalebana ma non è scema: ti spiega esattamente cosa deve fare una femmina stereotipata: essere sottomessa, ovvero accettare di essere quella malleabile e che si adatta all'altro, che si fa guidare da lui è che tende a mettere prima le esigenze di lui. Il maschio d'altro canto deve essere un eroe che la protegge ed è disposto a morire per lei. Questa è l'essenza della dinamica maschio-femmina tradizionale.

manco negli anni 50, tra i melodrammoni strappalacrime di Amedeo Nazzari e le commediole wasp di Doris Day trovavi caratterizzazioni così, dai!

hai appena fatto il ritratto perfetto di una personalità passivo-aggressiva, il classico soggetto che ti dice "fai come ti pare, però deve star bene anche a me sennò sò cazzi tua".

Insomma, la tipica mogliettina tanto dolce che però ti può fare scherzetti de sto tipo

 

Edited by freedog
FreakyFred
Just now, freedog said:

manco negli anni 50, tra i melodrammoni strappalacrime di Amedeo Nazzari e le commediole wasp di Doris Day trovavi caratterizzazioni così, dai!

Perché è una caratterizzazione archetipica, e dunque è ovvio che sia estrema. Archetipicamente il maschio è Ares o Zeus e la femmina è Afrodite o Atena o Hera. Il maschio è aggressivo e la femmina è passiva.

La passivo-aggressività puoi intenderla, sempre usando questo schema, come la femminilità deviata: le doti che qua stiamo chiamando solo per comodità e per convenzione 'femminili' non sono doti adatte ad un leader, a qualcuno che comanda. Non sono le doti del guerriero, sono le doti della madre, dell'infermiera etc.

Quando uno che non ha virilità vuole però essere aggressivo lo diventa in quel modo lì, passivo, e non a caso la passivo-aggressività è la caratteristica che più detesto in assoluto in una persona. 

 

Hinzelmann
1 hour ago, FreakyFred said:

Ora, tu dammi un bel twinkino femminile in questo senso qui, ovvero di animo dolce  e mansueto, emotivo ma che ammorbidisca così la mia a volte eccessiva rigidità e al contempo sia disposto a farsi dare invece da me un indirizzo più preciso facendosi "condurre", e io ci metto la firma. Non è quello il problema. Il problema è che non esiste un passivo così; e a dire il vero non esiste più neanche una donna così.

Ma in senso stretto non è mai esistita, nel senso che la donna ha da sempre elaborato degli stratagemmi - trasformare una certa idea di debolezza in privilegio, l'idea che il marito aveva funzioni strumentali ( procurare cibo o poi soldi ) proiettate verso l'esterno - per curare -ma in realtà comandare lei in famiglia ( è noto come nei paesi arabi siano le madri a combinare i matrimoni dei figli etc ) - per far sì che la sostanza fosse diversa dall'apparenza, o almeno ne potesse ricavare il massimo dei benefici

Altrimenti dovremmo credere che le donne siano sempre state adattabili "per altruismo" laddove è presumibile supporre che le stronze siano sempre esistite ed in generale dei vantaggi fossero mediamente procurati a tutte

Al contempo sono sempre esistiti maschi che si sono adattati ad un ruolo tradizionale di marito, che implicava ANCHE l'accettare o il lasciar correre che certe cose succedessero in casa, senza sentirsi per questo diminuito ma curato etc

Tu cosa senti di avere da offrire?

Quali vantaggi mi offri per motivarmi a questa adattabilità?

 

 

MarkCaltagirone
59 minutes ago, FreakyFred said:

un bel twinkino femminile ... che ammorbidisca così la mia a volte eccessiva rigidità e al contempo sia disposto a farsi dare invece da me un indirizzo più preciso facendosi "condurre"

 

in questa frase ho notato tantissimi doppi sensi che non spiegherò

FreakyFred
1 hour ago, Hinzelmann said:

Altrimenti dovremmo credere che le donne siano sempre state adattabili "per altruismo" laddove è presumibile supporre che le stronze siano sempre esistite ed in generale dei vantaggi fossero mediamente procurati a tutte

Ma sì, è un gioco delle parti. Ma questi giochi possono essere dannatamente rilevanti e pericolosi. 

1 hour ago, Hinzelmann said:

Tu cosa senti di avere da offrire?

Quali vantaggi mi offri per motivarmi a questa adattabilità?

Ah, non più molto. Perché credi che abbia deciso di rinunciarvi e adesso metta in cima alla scala di valori l'assertività?

Ok, qualcosina c'è ancora; ho ancora un livello di lealtà che credo sia davvero infinito; continuo a manifestare tracce di lealtà anche contro gente che non meriterebbe di lucidarmi le palle, figurarsi come sarebbe con qualcuno che amo. Quell'aspetto resta ancora, quindi, ma ha più a che fare con l'amore per me stesso che con quello per altri.

Una volta credevo di poter offrire anche una pazienza illimitata nei confronti di tutte le debolezze del carattere altrui, anche le più viscide, anche quelle che nessuno mai sopporterebbe. Una volta quando sentivo una qualche spippata sui sentimenti i complessi e le ansie ero tutto intento ad ascoltare e a pensare a come poter essere d'aiuto; ed ero davvero di una disponibilità infinita a riguardo anche perché effettivamente mi sintonizzo su questo tipo di cose. Mi sbagliavo, però, perché invece è finita. Quando fai capire a qualcuno che sei diposto a portare un po' della sua merda è un attimo che decida di andare a mangiare chipotle e poi cagarti in testa diarrea mista a sangue. 

È questo il punto dell'essere femminili... deve andare di pari passo con lo stare *sotto*, col rinunciare in varia misura al controllo della tua vita. Non puoi dare il controllo a qualcuno che non sa guidare, fine; se vuoi guidare gentilmente tira fuori le palle, se invece vuoi schiantarti contro un albero lo fai senza di me. Non so se là fuori c'è qualcuno che voglia davvero allentare il controllo e lasciarsi andare in cambio che io sia disposto a morire per lui, ma non lo scoprirò mai perché non permetterò mai più a nessuno di credere che io sia disposto a stare al suo fianco fino a morire per lui. Anche perché in effetti non lo sono affatto; chiedo quattro cazzo di cose ma almeno quelle le voglio se no fuori dai coglioni.

La cosa strana, però, è che se ricordi certe nostre vecchie conversazioni emergeva che io sia molto più a mio agio con la femminilità che con la mascolinità. E in effetti le mie amiche più intime sono tutte femmine e non c'è (più) un maschio con cui mi senta a mio agio al punto da rendermi davvero vulnerabile. Dunque è curioso che sia arrivato ad un punto in cui invece sono completamente disgustato da certi tratti classicamente considerati femminili. Ma è plausibile che sia perché io con le donne ho solo rapporti di amicizia; le loro disfunzionalità mi toccano solo di striscio, mentre quelle dei gay, che spesso uniscono il peggio dei due mondi, mi investono come un Frecciarossa. 

Molti redpill dicono che le donne non dovrebbero essere autorizzate a scegliere con chi stare... Sapete che un pochino sto iniziando a capire? Nel senso, certo che dovrebbero essere libere di farlo, ma, come tutti, prima di avere diritto di portare l'auto dovrebbero imparare a guidare, e nei millenni non è che gli abbiamo fatto molti corsi a riguardo. 

Solo che invece stanno disimparando i maschi. lo dico sempre io: l'uguaglianza si ottiene sempre al ribasso.  

Forse non c'entra nulla, un po' ho provato a seguire i discorsi di @Almadel e @FreakyFred, ma credo che in fondo l'assertività non sia così difficile da trovare in una persona, forse però le persone (maschi o femmine che siano) non riescono ad esprimerla, ad esercitarla, perché vista come una debolezza? Io dal mio canto mi sono ritrovato a non esprimere del tutto me stesso, nonostante sapessi bene cosa volessi o sentissi, ma non l'ho fatto perché impaurito dalla reazione e dai sentimenti dell'altra persona. Non credo comunque di comportarmi in questo modo perché sono così naturalmente, ma piuttosto perché sono gli altri ad avermi portato ad avere una visione distorta di ciò che voglio/sento. Da quel che ho visto, così come è stata definita da @FreakyFred, è una qualità che manca a gran parte dei ragazzi omosessuali, ma non attribuirei affatto la non assertività al genere femminile. Mi sembra discriminatorio e molto retrogrado, come lo sono un po' tutti i discorsi seguenti. 

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