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Un canone personale

Dovendo sfrondare la libreria per fare posto ai nuovi acquisti, mi sono interrogato su quali sono i libri da cui non vorrei separarmi fisicamente.

Ho quindi finito per redigere una specie di mio canone composto dai libri  che. per varie ragioni, sono stati per me particolarmente significativi. I libri più significativi, per come la vedo io, non sono necessariamente quelli che trovo più belli o interessanti, o quelli che mi piacciono di più o a cui sono legato affettivamente, sono invece quelli che hanno avuto l'influenza culturale maggiore su di me. Quelli che hanno contribuito maggiormente a farmi vedere le cose come le vedo ora, per così dire. Oltretutto faccio presente che vorrei stilare un un canone e non una lista, quindi l'elenco vuole essere  libero da gerarchie interne.

L'ossatura del canone è la seguente:

- Il garage ermetico di Jerry Cornelius. Un fumetto che ha influenzato moltissimo il mio gusto estetico, dal punto di vista grafico e narrativo.

- Storia dell'eternità.  Ha cambiato il mio modo di maneggiare l'erudizione e il nozionismo.

- 2666. Ha  scombinato sia il mio modo di intendere una narrazione sia il mio modo di fruire di un libro.

- Infinte Jest. Ogni volta che l'ho letto ho sempre provato un fortissimo senso di immedesimazione, vergognandomene sempre tantissimo.

Vite immaginarie. Ha influenzato come poche altre cose le mie letture future.

Un po' in subordine rispetto a questi  qui dovrebbero inserirsi LimonovIl deserto dei TartariIl sistema periodico e alcuni racconti di Kafka. 

La prima osservazione che mi viene in mente è che il canone non rispecchia molto i miei gusti letterari. Innanzitutto io in letteratura sono un tremendo passatista, leggo un sacco di roba vecchia, e qui c'è invece un solo libro del XIX secolo ma ben due libri contemporanei (Infinite Jest è del '96, 2666 addirittura del 2004). In secondo luogo ci sono la bellezza di due libri sudamericani mentre mancano mancano complertamente i russi e i tedeschi: io sono un gran divoratore di letteratura russa e tedesca, mentre quella sudamericana non mi ha mai molto appassionato mediamente. Brilla l'assenza degli austriaci. 

LocoEmotivo
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Discussione stimolantissima, ça va sans dire.

Per una serie di ragioni che non starò qui a specificare, circa quattro anni fa ho cominciato a riflettere sulla necessità di una "decrescita felice" vertiginosamente drastica della mia biblioteca personale. Se il primo passo è stato trovare un'alternativa ai volumi cartacei (dio benedica il mio eReader e l'inaffondabile Mulo), il secondo è stato capire cosa fare della mia collezione: congedarla in toto o ridimensionare l'organico? E con quale criterio, con quale obiettivo?
Una prima idea è stata quella di valorizzare i libri o gli autori più importanti: un paio di Camilleri, allora (Un filo di fumo e Il cane di terracotta); Fuga senza fine di Roth; City di Baricco, prima edizione regalatami vent'anni fa; e poi i classici latini, la sezione russa, e i libri d'arte, e quelli a fumetti...
No, non poteva decisamente andare: avrei ridotto l'ingombro, è vero, ma sempre un ingombro rimarrebbe - ed io voglio che i libri siano un lievissimo paio d'ali, non un fardello inamovibile. Bisogna essenzializzare, allora, e non limitarsi al rappresentativo: vada per quell'autore o per quel titolo, allora, ma solo se non posso (o se non ho potuto) farne a meno.
Perché, come diceva appunto il nostro opener, ci sono dei libri che sono talmente fondamentali per la nostra formazione da rimanere impressi quanto un ricordo, una foto, un momento importante - e sono quelli, esatto!, proprio quelli i libri da cui non voglio (ancora) separarmi.

Dovessi abbozzare un elenco anch'io, allora, comincerei con:
A piena voce, di V. V. Majakovskij (il poeta che mi ha aperto al Novecento, la figura che porto ancora dentro di me come il ricordo del tuo più caro amico di un tempo);
Lo stormo bianco, di A. A. Achmatova (straordinaria poetessa russa la cui sensibilità mi influenzò tantissimo);
Il fu Mattia Pascal, di L. Pirandello (il primo "classico" che mi sia realmente piaciuto oltre il mero apprezzamento scolastico, aprendomi così la strada a tanti lavori conosciuti sui banchi);
Satura, di E. Montale (straordinario affresco del dolore che insegna come poche pennellate possano straziare il cuore senza pietà);
- il Tao te ching (che ancora oggi spero influenzi le mie azioni, il mio agire e soprattutto il mio non-agire);
Fuga senza fine di Roth (la nuova, straziante Odissea dal così tremendo valore universale);
Saggio su Pan, di J. Hillman (perché mi ha regalato un nuovo approccio a tante, troppe cose).

E potrei fermarmi qui, a naso.
Va da sé che non ridurrò a così poco i miei traboccanti scaffali (no, non rinuncerò così facilmente alla mia sezione russa!), però questi sono i testi che porterei con me sempre. Potrei ridurli fino al numero di due, in realtà, ma sarebbe un esercizio troppo violento.
Mi fermo qui, sperando che la mia zoccoletta sia soddisfatta dell'intervento.
 

Posted (edited)
  On 4/8/2019 at 12:46 PM, Bloodstar said:

in letteratura sono un tremendo passatista

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SOLO in letteratura, sor maè?

?

cmq io in materia cernita librerie non faccio testo;

non perchè non legga o usi gli e book (che in realtà aborro), ma perchè, quando io -o coniuge- abbiam finito di leggere qsa, ci rimpolpiamo la biblioteca della mia MegaDitta.

Certo, se tutti e 2 lo troviamo entusiasmente, il libro resta nella nostra magione; ma succede raramente (di solito una-due volte l'anno)

Edited by freedog
Posted
  On 4/8/2019 at 12:46 PM, Bloodstar said:

Un canone personale

Dovendo sfrondare la libreria per fare posto ai nuovi acquisti, mi sono interrogato su quali sono i libri da cui non vorrei separarmi fisicamente.

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Come li consideriamo i cosiddetti "classici" di filosofia che ho dovuto leggere per studio oltre che per diletto? Fatico ad immaginare di separarmi dai miei libri; forse non ne possiedo così tanti da dovermi porre il problema di far spazio ai nuovi...né riesco ad immaginare un canone che non tenga conto, specificamente, delle mie preferenze.

Comunque, dovessi sceglierne giusto una manciata, i primi titoli che mi vengono in mente sono:

- Fitzgerad, Tenera è la notte,  romanzo in cui ho ritrovato la dolcezza e la disperazione che tanto mi si confacevano da adolescente;

- Mann, I Buddenbrook, perché sono un decadente;

- Fitzgerald, Belli e dannati, perché oltre che decadente sono pure moralista;

- Smith, Denti Bianchi, perché qualche volta mi stanco  pure io d'essere un decadente.

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Nel mio canone ho dimenticato i racconti più tardi di P.K. Dick. Non sono come ho potuto lasciarli indietro considerando la malsana influenza che hanno avuto su di me. 

  On 4/9/2019 at 6:31 PM, schopy said:

Come li consideriamo i cosiddetti "classici" di filosofia che ho dovuto leggere per studio oltre che per diletto?

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Come vuoi te: se pensi che abbiano avuto una suprema importanza mettili pure nel canone.

Per quanto riguarda i miei studi considero testi veramente fondamentali I re taumaturghi di Marc Bloch, Argonauti del Pacifico occidentale  di Bronislaw Malinowski, The age of capital di Hobsbawm e Tristi Tropici  di Levi-Strauss. Non mi sento di metterli nel "canone assoluto" perché, per quanto importanti, sono testi che ho incontrato tardi, dopo i 20 anni, quando le fondamenta erano già state gettate.

  On 4/9/2019 at 6:31 PM, schopy said:

- Mann, I Buddenbrook, perché sono un decadente;

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Anche io lo sono. Infatti penso sia uno dei libri più belli che ho letto.

Posted
  On 4/9/2019 at 9:17 PM, Bloodstar said:

Tristi Tropici  di Levi-Strauss.

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Studi antropologia? Comunque, ricordo che quando lo lessi coi compagni di corso ci eravamo convinti che tutto sarebbe stato più piacevole se Levi Strauss avesse fatto il filmino :D

  On 4/9/2019 at 9:17 PM, Bloodstar said:

Infatti penso sia uno dei libri più belli che ho letto.

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I Buddenbrook per me ha funzionato (strano a dirsi) proprio come romanzo d'evasione; lo leggevo prima d'addormentarmi e mi pareva d'essere proprio lì con Tony, Tom e Christian...la rappresentazione di quell'ambiente era così convincente da trascinarmi davvero "dentro" la storia.

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Studio storia contemporanea ma l'antropologia mi ha sempre interessato tantissimo. Ho fatto parecchi esami di antropologia, ho letto molti testi classici della disciplina e, in facoltà, sono in buoni rapporti solo con futuri antropologi (gli storici in erba mi stanno mediamente sui coglioni, invece).

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  On 4/10/2019 at 8:12 PM, Bloodstar said:

 (gli storici in erba mi stanno mediamente sui coglioni, invece).

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Mentre con i filosofi come te la passi?

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Malissimo. Ne conosco giusto un paio e con entrambi ci detestiamo cordialmente.

Ad essere sinceri io ho proprio un pessimo rapporto con la filosofia come disciplina. Sono uno dei pochissimi del mio corso che ha dato un solo esame di filosofia (quello mediocrissimo di storia della filosofia moderna, peraltro).

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  On 4/10/2019 at 8:41 PM, Bloodstar said:

Ad essere sinceri io ho proprio un pessimo rapporto con la filosofia come disciplina. 

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Si vede che non hai mai conosciuto qualcuno che te la spiegasse bene :D

Posted
  On 4/11/2019 at 4:52 PM, schopy said:

Si vede che non hai mai conosciuto qualcuno che te la spiegasse bene :D

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Perche' non ci dai lezioni di filosofia sul forum ?

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  On 4/11/2019 at 4:52 PM, schopy said:

Si vede che non hai mai conosciuto qualcuno che te la spiegasse bene :D

Expand  

Di filosofia ho sempre avuto pessimi professori, per carità d'Iddio.  L'unica cosa che conosco abbastanza bene, per i miei studi di storia moderna, è la filosofia politica fra '500 e '600 ( quindi Machiavelli, Bodin, Bellarmino, Hobbes, Spinoza, Locke etc.), 

Posted
  On 4/8/2019 at 8:09 PM, LocoEmotivo said:

Saggio su Pan, di J. Hillman (perché mi ha regalato un nuovo approccio a tante, troppe cose).

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Io lo scoprii credo nel 1980, o forse nel 1978. Mi piacque immensamente, e mi fa piacere che a tanti anni di distanza un ragazzo appartenente a una generazione molto lontana dalla mia, lo abbia tanto apprezzato e amato. E anche io avrei usato l’espressione ‘aprire a’, perché è proprio questa la caratteristica del libro, ciò che determina in chi lo legga. La versione inglese del libro è molto più breve. Tutta la parte iniziale, quella sulla filologia classica e la cultura tedesca, splendida, fu scritta proprio per la traduzione italiana. Conosci Saggi sul Senex, sempre di Hillman, pubblicato da Raffaello Cortina Editore? – non Senex e Puer, pubblicato nella Piccola Biblioteca Adelphi, comunque buono, ma inferiore al primo.

LocoEmotivo
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  On 4/11/2019 at 9:16 PM, Isher said:

Mi piacque immensamente

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Si tratta di un libro meraviglioso, in effetti, fantastico nelle sue intuizioni e nella sua capacità di andare decisamente oltre.
Saggi sul Senex mi mancano ma ho letto molto altro di JH, da Un terribile amore per la guerra a Puer aeternus (con quella barzelletta iniziale sugli ebrei che è un capolavoro), dal più classico Anima a Cent'anni di psicanalisi e il mondo va sempre peggio.
Quando Gabriele La Porta lo citava, nelle sue trasmissioni notturne, per me era un orgasmo doppio :asd:

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Chiunque ragiona partendo da suggestioni junghiane mi sta antipatico anche più dei filosofi.

LocoEmotivo
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Ma dai? Tu che soffri di antipatie pregiudiziali, @Bloodstar caro? E chi l'avrebbe mai immaginato?
:lol:

Posted (edited)
  On 4/11/2019 at 9:38 PM, LocoEmotivo said:

Ma dai? Tu che soffri di antipatie pregiudiziali, @Bloodstar caro? E chi l'avrebbe mai immaginato?
:lol:

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L'antipatia per la filosofia è ovviamente pregiudiziale, non ci piove. Ma Jung, cristo, è inconciliabile con tutto quello che, appunto, ha contribuito a formare il mio canone personale: Freud alle Trobriand ancora si può tentare di portarcelo, ma Jung proprio no.

Edited by Bloodstar
Posted
  On 4/11/2019 at 5:39 PM, marco7 said:

Perche' non ci dai lezioni di filosofia sul forum ?

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Naaaa...temo di diventare come quel mio compagno di corso che ha intrapreso la carriera dello youtuber...e di cui ammiro la determinazione, ma di cui mi lascia molto perplesso tutta la riuscita della faccenda.

  On 4/11/2019 at 7:41 PM, Bloodstar said:

Di filosofia ho sempre avuto pessimi professori, per carità d'Iddio.  L'unica cosa che conosco abbastanza bene, per i miei studi di storia moderna, è la filosofia politica fra '500 e '600 ( quindi Machiavelli, Bodin, Bellarmino, Hobbes, Spinoza, Locke etc.), 

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Vedi che manca Leibniz! Io consiglio i Saggi di Teodicea. Di Hillman ho sfogliato solo Il Codice dell'Anima.

Posted
  On 4/12/2019 at 8:01 PM, schopy said:

Naaaa...temo di diventare come quel mio compagno di corso che ha intrapreso la carriera dello youtuber...e di cui ammiro la determinazione, ma di cui mi lascia molto perplesso tutta la riuscita della faccenda.

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Male!

devi condividere la tua cultura con tutti noi e non lasciarla invecchiare nei ricordi.

Postaci almeno il canale del tuo compagno di studi !

Saramandasama
Posted (edited)
  On 4/12/2019 at 8:01 PM, schopy said:

Naaaa...temo di diventare come quel mio compagno di corso che ha intrapreso la carriera dello youtuber...e di cui ammiro la determinazione, ma di cui mi lascia molto perplesso tutta la riuscita della faccenda.

Vedi che manca Leibniz! Io consiglio i Saggi di Teodicea. Di Hillman ho sfogliato solo Il Codice dell'Anima.

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Parli di rickdufer?

Non capisco se sia ciulabile o no. A volte sembra molto in carne, altre meno. Comunque è simpatico, no?

Edited by Saramandasama
Posted
  On 4/12/2019 at 5:57 AM, Bloodstar said:

L'antipatia per la filosofia è ovviamente pregiudiziale, non ci piove. Ma Jung, cristo, è inconciliabile con tutto quello che, appunto, ha contribuito a formare il mio canone personale: Freud alle Trobriand ancora si può tentare di portarcelo, ma Jung proprio no.

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Parla di ciò che ti appassiona e piacerai a tutti, riserva le tue antipatie pregiudiziali al tuo fidanzato e creerai con lui una complicità

Posted
  On 4/13/2019 at 7:47 AM, Hinzelmann said:

riserva le tue antipatie pregiudiziali al tuo fidanzato e creerai con lui una complicità

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ma magara lo trovasse, uno che se l'accolla!!!

Posted
  On 4/12/2019 at 8:15 PM, Saramandasama said:

Parli di rickdufer?

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Esattamente.

  On 4/12/2019 at 8:15 PM, Saramandasama said:

Non capisco se sia ciulabile o no. A volte sembra molto in carne, altre meno. Comunque è simpatico, no?

Expand  

Ma che ciulabile e ciulabile :D Simpatico a piccole dosi...eravamo pressapoco amici al primo anno di studi, poi ci si è persi di vista.  

Saramandasama
Posted
  On 4/13/2019 at 9:33 AM, schopy said:

Esattamente.

Ma che ciulabile e ciulabile :D Simpatico a piccole dosi...eravamo pressapoco amici al primo anno di studi, poi ci si è persi di vista.  

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LocoEmotivo
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Si sta perdendo un po' di vista il senso del discorso sul "canone personale", comunque.

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  On 4/13/2019 at 11:14 AM, LocoEmotivo said:

Si sta perdendo un po' di vista il senso del discorso sul "canone personale", comunque.

Expand  

Te e schopy siete gli unici ad aver preso la cosa troppo sul serio.

Saramandasama
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  On 4/13/2019 at 11:51 AM, Bloodstar said:

Te e schopy siete gli unici ad aver preso la cosa troppo sul serio.

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  On 4/13/2019 at 10:59 AM, Saramandasama said:
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...manco mi pagassero :D 

Includerei anche la Critica della Ragion Pura, perché è uno dei rari testi di filosofia la cui "validità"  (se ha un senso parlare di validità per un testo di filosofia) non è venuta meno dopo due secoli e mezzo.

Saramandasama
Posted
  On 4/15/2019 at 5:37 PM, schopy said:

...manco mi pagassero :D 

Includerei anche la Critica della Ragion Pura, perché è uno dei rari testi di filosofia la cui "validità"  (se ha un senso parlare di validità per un testo di filosofia) non è venuta meno dopo due secoli e mezzo.

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Perché no?

sei difficile?

bah

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