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Mia mamma e i nipoti mancati


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Mia mamma e i nipoti mancati

Non ho mai avuto particolari problemi di accettazione riguardo la mia sessualità, almeno pensando alla mia vita nel momento presente e con la consapevolezza di poterla vivere facendo ciò che mi fa stare bene. Ci sono momenti in cui questa sicurezza vacilla e sono sostanzialmente due: quando penso al futuro e quando penso alle aspettative dei miei genitori, in particolare di mia madre.

Mi trovo a casa dei miei da un paio di giorni e poco fa mia mamma, mentre era al telefono con  quello che ho intuito fosse un suo ex collega che non sentiva da molto, ha espresso seppur in maniera leggera, con un'ironia amara, la sua insoddisfazione per il fatto di non avere dei nipoti e di non poterne avere in futuro. Tutto a questo mentre io ascoltavo benissimo queste parole.

La cosa non mi è nuova: so che mia madre non è felice in questo momento della sua vita, dopo il pensionamento ha dovuto occuparsi in maniera sempre più gravosa di suo fratello malato mentale e di mia nonna ultraottantenne, che seppur in buona salute, è una vera spaccamaroni. La fine della relazione coniugale della mia unica sorella (più grande di me di 14 anni) qualche anno fa, è stato l'inizio del clima depressivo che ha colpito un po' tutti, ma in particolar modo proprio mia madre. Mia sorella, poco prima della separazione, ha dovuto affrontare una serie di battaglie e tribolamenti per una gravidanza che non arrivava e alla fine non c'è stata, per problemi di fertilità poi attribuiti al soggetto maschile, soggetto a cui non ha mai fregato veramente nulla della questione e nemmeno di una vita assieme a mia sorella.
Qualche anno più tardi è arrivato il mio CO, fatto proprio a mia madre in un clima ancora abbastanza pesante.

Ormai conosco l'equazione che ha nella testa: sono ormai vecchia e non mi sto godendo in maniera spensierata questa terza età, ci vorrebbero dei nipoti a farmi ritrovare il sorriso e una sorta di  seconda maternità, così come vedo che succede alle altre persone; ma mia figlia non ha ormai più l'età e mio figlio è gay.

Sentirla esprimere questo concetto ad alta voce in mia presenza, tra l'altro con un chiaro sentimento di invidia verso suoi coetanei attorniati da nipotini urlanti, non può fare altro che farmi sentire ovviamente chiamato in causa. E a farmi sentire in colpa, sebbene sappia che le sue aspettative possono ritenersi egoistiche e frutto di una insoddisfazione che non può essere colmata da altre persone. Sul momento ho cercato di mascherare la reazione a questo avvenimento, ma una volta uscita di casa mi sono messo a piangere.  Più che altro non capisco come non si possa rendere conto di dire certe cose in mia presenza, cose che potrebbero ferirmi.

So di molte nostre mamme che avendo comunque figli etero il problema della mancata "venuta di nipotini" non sussiste, e molti figli gay con fratelli etero possono essere sollevati da questo fardello esistenziale, ma non ho mai avuto modo di confrontarmi con chi condivide un'esperienza familiare simile alla mia, perciò vorrei chiedere a voi.

Non so cosa potrei fare io, il problema forse è solo di mia madre e so che non posso essere io a cambiare, però questa cosa mi fa sentire in colpa e mi fa sentire "sbagliato", non solo nel contesto familiare ma anche in generale ogni volta che penso a quanto sia diversa la vita tra etero e omosessuali.

Edited by Biuz90
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https://www.gay-forum.it/topic/37490-mia-mamma-e-i-nipoti-mancati/
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17 minutes ago, Biuz90 said:

Sentirla esprimere questo concetto ad alta voce in mia presenza, tra l'altro con un chiaro sentimento di invidia verso suoi coetanei attorniati da nipotini urlanti, non può fare altro che farmi sentire ovviamente chiamato in causa. E a farmi sentire in colpa

ed è qui che sbagli: che cazzo di colpa puoi avere TU?

-a parte che poi non è detto che perchè sei gay non puoi figliare, ma non inerpichiamoci su quei sentieri, sennò andiamo fuori tema-

Be' non è che tutti coloro che vanno col sesso femminile generino figli o, se li generano, se li tengano a diletto dei nonni.

Del resto, come giustamente osserva il cucciolotto, inclinazione omoerotica non implica sterilità:

il problema dunque non dovrebbe tanto essere nella tua inclinazione omoerotica, ma semmai nella tua indifferenza verso la paternità.

31 minutes ago, Almadel said:

Non posso non chiedermi se avrebbe avuto la stessa faccia di culo

di fare una simile telefonata anche di fronte a sua figlia.

Nel caso specifico non si può sapere, ma in generale certe mamme lo fanno.

24 minutes ago, Mario1944 said:

Be' non è che tutti coloro che vanno col sesso femminile generino figli o, se li generano, se li tengano a diletto dei nonni.

No di certo. Ma è comunque il mandato familiare, la missione di preservare la linea di sangue per garantirsi l'immortalità. Un desiderio comune ad ogni genitore volontario e, in un certo senso, comune a tutti, che come tale va capito prima di essere affrontato.

A me importa poco, ma perché io sono adepto del culto della morte e lavoro affinché ogni vita senziente si estingua.

Il problema è che tua mamma non si rende nemmeno conto di quanto sarebbe caotico avere dei nipotini nella situazione difficile in cui si trova: dovendo occuparsi vitanaturaldurante del fratello malato, è piuttosto superficiale desiderare dei nipotini da accudire, dal punto di vista organizzativo sarebbe un onere straordinario che rischierebbe anzi di opprimerla ancor di più. Questo lei non lo può vedere, perchè in questo momento avrà più che altro invidia verso una condizione di benessere che non riesce a vedere nella sua vita. Naturalmente non risolverà mai queste insoddisfazioni tuffandosi nelle idealizzazioni, anzi, starà ancora peggio, e si farà del male volontariamente.

Per quanto ti riguarda, per smettere di sentirti in colpa inizia a osservare dall'esterno i meccanismi compensatori di tua mamma, che sfoga la frustrazione nelle idealizzazioni. e' una cosa che fanno tutti in certi periodi difficili della vita, ma a lungo andare è un logoramento auto-inflitto fine a se stesso. Se una persona desidera un Ideale non esiste nessun umano che possa accontentarla: nessuno di noi è capace di svolgere un compito così straordinario. Il Caso ha voluto, per ironia della sorte, che tua mamma non potesse realizzare l'ideale nemmeno per il tramite dell'eterosessualissimo matrimonio di tua sorella.

Vivere attraverso i figli è il cappio più frequente e dannoso che i genitori sono soliti legare al collo di costoro. Ne si può uscire in vari modi; può essere che si riesca a render esplicito questo meccanismo ad un genitore che ha gli strumenti culturali per poterci arrivare; quando se ne accorge dovrebbe riuscire a dirigere le proprie fantasie verso qualcosa di realistico. Se ciò non è possibile perché non c'è dialogo, ci si può inventare dei surrogati che prendano momentaneamente il posto del figlio dentro la proiezione depressivo-controllante del genitore frustrato, in modo che la sua vita abbia un appiglio per tornare a scorrere serenamente secondo dei parametri reali, e non più secondo parametri fittizi. Il cagnolino di Almadel è un esempio eccellente; altre idee possono venirti facendo esperimenti o indagando i tanti interessi che tua mamma si sarà negata nel corso degli anni, spingendola poi con qualche strategia molto discreta a recuperarli. 

7 minutes ago, Sampei said:

Il problema è che tua mamma non si rende nemmeno conto di quanto sarebbe caotico avere dei nipotini nella situazione difficile in cui si trova: dovendo occuparsi vitanaturaldurante del fratello malato, è piuttosto superficiale desiderare dei nipotini da accudire, dal punto di vista organizzativo sarebbe un onere straordinario che rischierebbe anzi di opprimerla ancor di più. 

Wow. È meraviglioso quanto ciò sia chiaramente non vero.

Mia zia nipotini da accudire ne aveva tre ed era ben felice di occuparsene, benché si lamentasse che la cosa era faticosa, anche perché sostituiva sostanzialmente entrambi i genitori che lavoravano, di cui il padre, mio cugino, spesso fuori di regione ed anche fuori d'Italia.

Certo era coadiuvata da una domestica, ma a settant'anni sonati non è che fosse una cosa lievissima, anche perché non abitava nella stessa casa dei nipotini.

Comunque in generale c'è da dire che accontentare i genitori ed in particolare la madre non è facile:

se generi un nipotino, vorrebbe (anche) una nipotina;  se generi una nipotina, vorrebbe (anche)  un nipotino; se ne generi uno ne vorrebbe due; se lo educhi severamente, ti rimprovera per la severità;  se indulgentemente, ti rinfaccia l'indulgenza eccetera.

Del resto lo stesso vale per i figli:

mia madre m'avrebbe voluto medico, ma a me il solo pensiero di scrutare malattie e ferite altrui faceva e fa orrore;

mio nonno non m'avrebbe voluto avvocato, perché li considerava azzeccagarbugli che fan passare il torto per ragione e la ragione per torto, ma io ho studiato giurisprudenza e, pur non essendo propriamente avvocato, non ne sono molto lontano ?

1 hour ago, FreakyFred said:

io sono adepto del culto della morte e lavoro affinché ogni vita senziente si estingua.

Fai il medico abortista?

Vabbe' in ogni caso è fatica sprecata:

la vita senziente o no s'estinguerà, prima o poi, per la sua stessa natura.

La maggioranza delle madri tra cui la tua sono un fallimento come genitore in quanto hanno delle aspettative sui figli. Il figlio deve farsi la vita che vuole lui senza avere nessuna aspettativa da parte dei genitori.

manda tua madre da uno psicologo e bona. Dille che le serve per tirarsi su.

1 hour ago, Mario1944 said:

Comunque in generale c'è da dire che accontentare i genitori ed in particolare la madre non è facile:

Forse. Ma la riproduzione, biologica è sociale, è il punto della genitorialità. Difficile, dunque, per un genitore, confrontarsi con la consapevolezza che la linea di sangue muore. Specie quando tuo fratello è malato, tua madre rompe e tu ormai hai più anni alle spalle che davanti.

Certo non è giusto scaricare la problematica sul figlio, che non ha scelto di essere messo al mondo e non risponde delle tue aspettative. Non è equo, però, neanche sminuire o irridere il più antico timore dell'umanità: quello del nulla, di diventare nulla e lasciarsi dietro il nulla.

7 minutes ago, FreakyFred said:

Non è equo, però, neanche sminuire o irridere il più antico timore dell'umanità: quello del nulla, di diventare nulla e lasciarsi dietro il nulla.

No, certo, non c'è nulla da irridere, tanto meno se si crede in un dio creatore e nell'immortalità di qualcosa di noi.

Ovviamente una considerazione oggettiva di quello che siamo e saremo nell'immensità dell'universo e del tempo non può non portare non solo all'irrisione delle nostre speranze e dei  nostri timori, ma anche, se volessimo essere deduttivamente rigorosi, all'inutilità del nostro stesso essere hic et nunc....

Ma tutti in fondo, chi più chi meno, ci culliamo in qualche illusione e sapientamente il Leopardi si domandava che sarebbe la vita senza illusioni.

Be' anche i giovani (relativamente....) sono incontentabili:

se uno simula o dissimula il suo sentire per non offendere altrui, lo chiamano ipocrita;

se uno palesa autenticamente il suo sentire per non essere ipocrita, lo chiamano stronzo.

D'altronde la cortesia è essenzialmente dissimulazione e simulazione, ergo non si può insieme essere cortesi e veridici, per la contraddizion che no 'l consente ?

4 minutes ago, Almadel said:

stiamo solo dicendo che è una stronza a parlarne con le amiche

not quite true

13 minutes ago, Mario1944 said:

No, certo, non c'è nulla da irridere, tanto meno se si crede in un dio creatore e nell'immortalità di qualcosa di noi.

l'esatto opposto. La filiazione rende immortali, ma non ne hai bisogno se immortale lo sei già.

16 minutes ago, Mario1944 said:

Ovviamente una considerazione oggettiva di quello che siamo e saremo nell'immensità dell'universo e del tempo non può non portare non solo all'irrisione delle nostre speranze e dei  nostri timori, ma anche, se volessimo essere deduttivamente rigorosi, all'inutilità del nostro stesso essere hic et nunc....

Potremmo discuterne... ma di certo io tifo estinzione per una ragione.

11 minutes ago, FreakyFred said:

l'esatto opposto. La filiazione rende immortali, ma non ne hai bisogno se immortale lo sei già. 

Evidentemente la diffusa credenza nell'immortalità dell'anima o di qualche cosa di noi non è sufficiente a soddisfarci o forse l'immortalità per perpetuazione del sangue si stima possa aggiungersi a quella per perpetuazione dell'anima.

D'altronde come si può confidare nell'immortalità del nostro genere, se non si confidi anche in un dio creatore provvidente che abbia stabilito e garantisca tale immortalità?

Edited by Mario1944

I tempi necessari all'estinzione dell'umanità sono talmente dilatati che rispetto alle capacità immaginative umane sono infiniti, quindi l'idea di sopravvivere quanto sopravvivrà l'umanità è in genere un'idea soddisfacente. In ogni caso, il proprio ruolo è compiuto laddove si sua stabilita una linea fertile durante la propria vita.

LocoEmotivo
4 hours ago, Biuz90 said:

non ho mai avuto modo di confrontarmi con chi condivide un'esperienza familiare simile alla mia

Presente.
Ti racconto brevemente il mio background (che gli altri utenti conoscono fino alla noia). Ho cominciato la mia "carriera amorosa" con le ragazze e solo verso i 25 anni ho cominciato a guardare alla parte migliore del cielo: anche un po' per questo, mia madre non ha mai pienamente accettato il fatto che fossi finocchio né - e qui ci ricolleghiamo al discorso - che non le dessi un nipotino "mio", cioè con alcuni tratti miei tipo carattere o simili. Aggiungici che a mia sorella, appena più giovane, non passa minimamente per la testa di sobbarcarsi un simile peso e vedrai che il quadro si colora di tinte fosche.
Io, personalmente, mi dispiaccio del non poter vedere una creatura che sia per metà me e per l'altra metà il ragazzo che amo ma, al netto di questo, non mi dispero per la fine della mia linea di sangue: sarò orgoglioso come Cosimo de' Medici, mica no. Però questo dissidio con mia madre giace ora sopito ma non è mai stato superato, nonostante i tentativi che ho intrapreso - ma tu potresti essere più fortunato: se tua madre manca di uno scopo (perché, poi, dei nipotini "ideali" non sono nient'altro che un riempitivo di giornate vuote), perché non la indirizzi verso la realtà associazionistica LGBT? Perché non la porti a confrontarsi magari nei locali dell'AGEDO con altri genitori che hanno vissuto uno "schock" simile al suo?

4 hours ago, Almadel said:

Regalale un cagnolino, coi miei ha funzionato.

È il migliore consiglio che hai ricevuto. Può sembrare una battuta, ma non lo è. Un cane, un gatto, un animale è un mondo di amore, di spensieratezza e distrazione, di istinto, e oltre tutto è un essere di cui bisogna – e come! – prendersi cura. Riempirà la vita di tua madre, pensionata (la pensiona significa, in genere: due anni di depressione, se si è intelligenti, se no una sottile depressione che può durare sempre).

Tu dici che ti senti in colpa e che questa atmosfera materna (o materno/familiare) ti fa sentire "sbagliato".

La prima cosa (il senso di colpa)  non ha un rimedio agevole, la seconda invece ce l’ha.  O meglio, anche il senso di colpa lo potrai ridurre, (ma solo) se interverranno fatti, fatti inerenti alla tua vita, e alla sua vita. Il sentirsi "sbagliato" è invece molto ben curabile con la ragione. Anche qui i fatti ti possono aiutare, ma già il ragionamento, e poi l’appropriarsi di una pace interiore, ti possono aiutare a liberartene decisamente. 

Naturalmente a tutte queste cose c’è un rimedio radicale: capire che sono vane, assolutamente vane – vane nel senso profondo della vanitas vanitatum. L’unica cosa che conti è la vita: se a uno viene diagnosticato un cancro al quarto stadio, se ne rende conto immediatamente! Se hai una capacità intuitiva forte, una capacità veritativa, potresti dissolvere senso di colpa e sentimento di inadeguatezza in un sospiro.

32 minutes ago, FreakyFred said:

quindi l'idea di sopravvivere quanto sopravvivrà l'umanità è in genere un'idea soddisfacente.

Senza dubbio.

33 minutes ago, FreakyFred said:

In ogni caso, il proprio ruolo è compiuto laddove si sua stabilita una linea fertile durante la propria vita.

Anche questo è pacifico, benché il ruolo assegnato dipenda dalle condizioni ambienti che variano nel tempo e nello spazio secondo le varie culture.

47 minutes ago, Bloodstar said:

Gian Gastone, non Cosimo.

Corretto per essere stato l'ultimo, ma non corretto per l'essere stato orgoglioso:

fu tale molto di più Cosimo III che battagliò, diplomaticamente, con i principi di mezza Europa per ottenere il trattamento regio ad onta dello scarso peso dei suoi Stati,

davydenkovic90

Sono figlio unico ma ho pochissimi punti di contatto con la tua storia, perché ho sempre avuto a che fare con una marea di bambini piccoli (ho una famiglia numerosa e sono cresciuto coi nonni... storia lunga)

In più, mia madre e le mie zie non vogliono essere chiamate "zie", perché suona da vecchia, penso che il termine nonna per loro sarebbe un trauma. (giuro: una delle mie zie, la più giovane, nata nel 1972, quand'ero piccolo, mi diceva "io non sono zia, sono un'amica" Ed era già diventata zia a 9 anni di mia cugina e poi a 18 di me. Non ho mai chiamato nessuna zia "zia", neanche per sbaglio mezza volta. E lo stesso gli zii, ho sempre chiamato tutti per nome, inclusa mia nonna!). 

Sul tuo caso, avrei da fare solo un paio di osservazioni:

1) anche i gay possono avere figli, magari non in tempi brevissimi come gli etero, ma ci si può sempre organizzare. Per cui se la preoccupazione di tua madre è che tu non possa averne di default perché sei gay, be', si sbaglia.

2) se il desiderio di tua madre è semplicemente avere un "giocattolino", cioè, un frugoletto con cui passare natali e pasque e vacanze al mare più allegri, allora concordo con chi ha detto di regalarle un barboncino toy, come le cantanti liriche in pensione.

Edited by davydenkovic90
1 hour ago, LocoEmotivo said:

se tua madre manca di uno scopo (perché, poi, dei nipotini "ideali" non sono nient'altro che un riempitivo di giornate vuote), perché non la indirizzi verso la realtà associazionistica LGBT? Perché non la porti a confrontarsi magari nei locali dell'AGEDO con altri genitori che hanno vissuto uno "schock" simile al suo?

Non è, insieme, troppo e troppo poco per una che si lagna della mancanza di discendenti e di nipoti da spupazzare?

29 minutes ago, davydenkovic90 said:

se la preoccupazione di tua madre è che tu non possa averne di default perché sei gay, be', si sbaglia.

non dimentichiamoci inoltre che c'è anche il rischio che, qualora sto fantolino scappasse fuori, l'augusta genitrice potrebbe avere MOLTO da ridire per il fatto che sta pora creatura avrebbe il trauma di cresce con uno (o due) genitori omorikkioni..

**

consiglio pratico: tesò, ignorala!

Edited by freedog

leggendo sta recensione libresca (che un po' c'entra con sto discorso e un po' no),

https://www.illibraio.it/maternita-sheila-heti-1009269/?fbclid=IwAR37M87hKGHLqX_OsLJ-E4e8vqyUz8XAlfMrUKo5LhZkRTuqi2w2ss0MVC8

l'ho collegata mentalmente a @Biuz90, con le ovvie & debite differenze.

soprattuto per questa frase, perchè nel suo discorso vedo una gran fame di piacere alla madre, NONOSTANTE il suo esser gay:

La paura, infatti, è quella di non rispondere allo stereotipo della “camerierina, sempre attenta a tutto”, che accumula “gentilezze dispensate a chiunque nella speranza di piacere”. E quindi essere tagliata fuori da una società che, alla fine, si aspetta questo  

Ma al di là di tua madre, tu i figli li vorresti? 

Lei sente la mancanza dei soli nipotini, o anche di una tua famiglia "tradizionale" (quindi con moglie)? 

Se hai 29 anni, come suggerisce il tuo nome, hai tutto il tempo per farti dei figli. Se non ne vuoi c'è poco da pensarci, deve mettersi il cuore in pace 

1 hour ago, metalheart said:

Ma al di là di tua madre, tu i figli li vorresti? 

Lei sente la mancanza dei soli nipotini, o anche di una tua famiglia "tradizionale" (quindi con moglie)? 

Se hai 29 anni, come suggerisce il tuo nome, hai tutto il tempo per farti dei figli. Se non ne vuoi c'è poco da pensarci, deve mettersi il cuore in pace 

E' una questione di cui ora come ora non saprei come rispondere.  Sono molto dubbioso sulla cosa. In ogni caso, dato che i miei genitori hanno un'età già un po' avanzata avrei già dovuto pensarci ora o al massimo entro una decina d'anni (stando largo). Quindi anche se fossi stato etero non era così scontato che potessi "fornirli" io.

Io credo che come hanno giustamente osservato altri utenti sia una questione di proiezione di bisogni e aspettative per colmare i suoi vuoti, un diversivo insomma. Della famiglia non credo gliene freghi granchè visto il fallimento del matrimonio di mia sorella.

E pensare che sotto sotto anche io avrei desiderato dei nipoti da mia sorella e un senso di dispiacere per questo l'ho provato anche io, soprattutto quando sento di altri amici gay con nipoti vari. Sono però cosciente che ognuno deve costruirsi la propria felicità con quello che ha e senza affidarsi ad altro o ad altri (e penso lo stesso per una relazione)

Altra cosa che è saltata fuori dalle risposte è la questione dell'interruzione della linea di sangue. Sembra una frivolezza, più che altro perchè anni fa insieme a mio padre feci una ricerca genealogica arrivando quasi ai primi anni del '700 e pensare che io sarò l'ultimo della nostra linea beh, mi fa uno strano effetto. Certo se fossi un membro di una famiglia importante o nobiliare avrei più paranoie, quindi vabbè, sticazzi direi.

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