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Se io fossi il capomastro... (ovvero: Ipotesi di ricostruzione di Notre Dame)


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LocoEmotivo
Se io fossi il capomastro... (ovvero: Ipotesi di ricostruzione di Notre Dame)

Ormai, il danno è fatto.
Il tetto è bruciato, la guglia neogotica ottocentesca è crollata, gli screenshot arabi, gli screenshot nostrani, allonsanfan eccetera.
Lasciamoci tutta questa zozzeria alla spalle e guardiamo avanti, guardiamo al futuro.

La nostra cultura costruisce per durare (exegi monumentum aere perennis, diceva un mio amico) perché concepisce l'arte come un ottimo modo in cui far incarnare un potere che si vuole atteggiare ad eterno: il tempo ci aiuta a sentire questo potere meno invasivo e a cogliere sempre più la bellezza della sua forma terrena, al punto che ancora oggi veneriamo artisticamente quattro cocci di vasi rotti di millemila anni fa.
Questo ragionamento vale a maggior ragione per l'architettura: abbiamo sempre costruito per imporci, per impressionare, per lasciare una presenza nei secoli se non nei millenni successivi, che si parli di uno stadio bucherellato (il Colosseo), di un tempio sgarrupato (il Partenone), di un luogo di culto che manifesti la forza della nostra città (Santa Maria del Fiore).
Negli anni, però, il gusto (o il potere, che un po' è la stessa cosa) magari è cambiato: una chiesa paleocristiana cede il posto ad una bizantina che poi diventa una moschea, tanto per dire, oppure si amplia se non si ristruttura in una direzione del tutto arbitraria. Addirittura, in quel periodo buio che è stato l'Ottocento, si è cercati di tornare indietro, di restaurare in una direzione finto-filologica col risultato (abbastanza grottesco e del tutto inconsapevole) di ottenere un discutibile finto-antico pagato al caro prezzo di un piccolo capolavoro perduto.
In passato, il fuoco è stato discutibile amico  di architetti, urbanisti e potenti vari: dove le fiamme avevano lasciato solo resti carbonizzati era facile andare di ramazza e procedere ad una ricostruzione che era, in molti casi, una creazione ex-novo e che rispecchiava le mutate esigenze estetiche di quella nuova epoca. Si era giustificati da un punto di vista politico ed artistico perché, diavolo!, ormai è tutto bruciato e noi ci meritiamo di meglio e Roma risorgerà più grande e più superba di pria (bravo! grazie!).

Da tutta questa filippica nasce il giochino che vi offro (e che spero vi piaccia): se voi foste i plenipotenziari della ricostruzione di Notre-Dame, come indirizzereste gli sforzi? Ricostruireste tutto com'era? Fareste delle variazioni? Vi dareste alla follia creativa più pura? Usereste il calcestruzzo, il cemento armato, la ceramica fatta in casa, l'alluminio, il vibranio made in Wakanda, i fiammiferi impilati, il vetro? Fareste un tetto liscio, spiovente, col buco stile Pantheon, aperto tipo impluvium, trasparente, cassettonato, in legno? Lo affreschereste, inserireste un'installazione con la vita di Victor Hugo, evochereste Jackson Pollock per tracciare sgorbi qua e là? Incarichereste un team di giovani architetti, chiamereste un'archistar, provvedereste voi stessi, affidereste il tutto ad un ingegnere?

Scegliete (e sciogliete) la fantasia.

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58 minutes ago, LocoEmotivo said:

exegi monumentum aere perennis, diceva un mio amico

Se l'amico è Orazio  ?, la forma è "perennius" ed "aere" è termine comparativo.

Si può usare anche "perennis", ma in questo caso "aere" è limitativo o causale ed il senso cambia assai:

da "più perenne del rame" a "perenne per il rame" (causale) ovvero "perenne quanto al rame" (limitativo).

Per il resto,  data la funzione dell'edificio, religiosa insieme e turistica, una ricostruzione è obbligata e di logica tanto vale ricostruire più o meno com'era (nell'Ottocento peraltro) ad evitare stravaganze futuristiche che forse sarebbero peggiori del male.

Se non fosse necessaria la ricostruzione, lascerei le cose come stanno, salvando il salvabile e conservandolo con maggior cura:

ciò ch'è distrutto è distrutto e non ha gran senso rifarlo imitando quello che c'era prima.

Piuttosto ci sarebbe da fare qualche annotazione sui lavori di restauro:

possibile che siano stati tanto scriteriati da causare una tale rovina proprio operando per la conservazione del monumento?

C'è da domandarsi se alla fine non facciano meno danni coloro i quali vogliano deliberatamente distruggere che coloro i quali vogliono diligentemente conservare...

beh, i precedenti (e ormai la tradizione) italica -vedi La Fenice, il Petruzzelli, ma anche Assisi & Norcia- mi porta a dire che rifare tutto com'era & dov'era ha un suo perchè.

Motivazione? Tigna contro la furia degli elementi o rispetto per la memoria & il lavoro di chi lo aveva realizzato?

fai tu

Edited by freedog

In Italia e in Francia si hanno due approcci diversi nella ricostruzione o nel restauro conservativo del patrimonio architettonico. 

Quindi, parlando della Francia, la cattedrale verrà ricostruita esattamente com'era. Al più potranno essere adottati accorgimenti strutturali volti a migliorare la stabilità complessiva ma che non apporteranno nessuna modifica visibile. 

14 minutes ago, freedog said:

i precedenti (e ormai la tradizione) italica -vedi La Fenice, il Petruzzelli, ma anche Assisi & Norcia

perchè grazie al cielo non si è tenuto conto delle ultime folli, a mio parere, tendenze in fatto di ricostruzione che stanno prendendo piede in Italia. 

Vai a vederti come è stato restaurato il Castello di Moncalieri dopo l'incendio del 2008.  Hanno mantenuto e valorizzato i segni dell'incendio come testimonianza e valore da preservare all'interno degli spazi del castello. 

Image result for incendio castello di moncalieri

Edited by Beppe_89
3 minutes ago, Beppe_89 said:

parlando della Francia, la cattedrale verrà ricostruita esattamente com'era.

Be' si potrebbe porre anche la questione intorno al tempo in cui era:

prima o dopo il 1789?

prima o dopo le ricostruzioni ottocentesche?

I soliti Americani ad Atene ricostruirono la stoa di Attalo, fors'anche in modo archeologicamente corretto, ma costruendo tuttavia un edificio che non era necessariamente l'edificio antico.

Aveva un senso?:

funzionalmente no, dunque per la conoscenza storica tanto valeva costruire un modellino....

11 minutes ago, Mario1944 said:

I soliti Americani ad Atene ricostruirono la stoa di Attalo, fors'anche in modo archeologicamente corretto, ma costruendo tuttavia un edificio che non era necessariamente l'edificio antico.

beh sì in Francia hanno più o meno la stessa tendenza. Ossia a ricostruire "com'era" senza tenere conto di cosa è avvenuto nel frattempo a quel determinato edificio (parzialmente crollato? inglobato in altri edifici? ecc)

Per la Cattedrale la questione a mio parere è più semplice perché non si tratta di ricostruire qualcosa che in parte non c'era già più, come ad esempio potrebbe essere un rudere di un castello medioevale o di un tempio greco, ma di risistemare ciò che c'era già ed è andato distrutto.

Per questo sono certo che verrà rifatta esattamente com'era fino a ieri. Ripeto, salvo, accorgimenti tecnologici volti al miglioramento strutturale generale. 

In Italia non siamo così "rilassati" nel trattare la questione... anzi.. tutto il contrario. E, a mio parere, spesso esageriamo anche nel voler conservare e valorizzare TUTTE le fasi di trasformazione di un bene architettonico anche a costo di renderlo meno fruibile o esteticamente meno interessante (caso citato prima del Castello di Moncalieri ma ne potrei citare molti altri). 

Edited by Beppe_89

Il mio gusto personale, dato che qui si chiacchiera esclusivamente di questo, vorrebbe una ricostruzione neutra, non fedele, delle parti andate perdute. Quindi in caso di distruzione di vetrate vorrei non vederle come erano, bensì di un color unico che aiuti a mostrare ciò che è originale e ciò che è stato rifatto. Idem per il tetto, con legni palesemente nuovi e chiari a indicare che è una ricostruzione. 

Ma anche no Ghost... l'opzione che esponi va esattamente nella direzione nevrotica che hanno preso alcuni restauri conservativi in Italia. Perché siamo terrorizzati all'idea di creare dei falsi storici se restauriamo in modo troppo audace. 

Perché vuoi privare l'umanità della bellezza architettonica di Notre Dame per sempre? solo per rendere evidente l'incendio avvenuto il 15 Aprile del 2019?

Per far ricordare alle persone l'incendio di ieri basta una targetta di ottone da qualche parte all'interno della chiesa...non è necessario rovinare l'armonia architettonica di un capolavoro. 

LocoEmotivo
5 minutes ago, Beppe_89 said:

non è necessario rovinare l'armonia architettonica di un capolavoro

Ci tengo comunque ad evidenziare come quella che tu definisci "armonia architettonica" sia, molto spesso, la versione a lungo termine del kitsch.
Pensa alla Villa Adriana, per esempio, che oggi apparrebbe di un gusto orribile ma che, con la patina del tempo, acquisisce una dignità artistica non proprio indiscutibile.

La critica che in genere viene rivolta a Viollet le Duc è quella di aver creato una sorta di "stile" neogotico uniforme nazionale, volto nelle intenzioni a rivitalizzare le tradizioni medievali francesi, ma in parte - certamente non a Notre Dame dove si vincolò alla solennità del luogo più che altrove - fino a reinventare un medioevo "realistico" ma puramente immaginario.

Il punto massimo di libertà espressiva, spinto al falso lo si ebbe nei castelli o nella ricostruzione di cinte murarie a fini decorativi etc

Non credo sia il caso di Notre Dame, perchè in quel caso ciò che fece fu ricostruire la guglia abbattuta durante la rivoluzione francese e le statue distrutte in facciata ( con aggiunte tutto sommato modeste rispetto alla disinvoltura dimostrata altrove ) più eliminare alcune stratificazioni negli interni stonacando muri etc.

Edited by Hinzelmann
1 hour ago, Beppe_89 said:

Per la Cattedrale la questione a mio parere è più semplice perché non si tratta di ricostruire qualcosa che in parte non c'era già più, come ad esempio potrebbe essere un rudere di un castello medioevale o di un tempio greco, ma di risistemare ciò che c'era già ed è andato distrutto.

Be' risistemare non direi, perché il tetto e la guglia sono periti e dunque non possono essere semplicemente risistemati,  ma debbono essere costruiti ex novo.

E qui sta appunto la questione, dato che l'edifico ha funzione pubblica, turistica, cultuale, eventualmente patriottica:

ricostruire tale e quale, benché sia un falso o meglio un finto, ovvero fare interventi di restauro di quanto rimasto e di copertura tecnica del tutto a protezione delle intemperie per l'adempimento delle funzioni citate?

Io lascerei perito il perito ed accomoderei solo per le strette necessità funzionali.

1 minute ago, Mario1944 said:

Be' risistemare non direi

il verbo "risistemare" non era evidentemente riferito alle componenti strutturali andate distrutte ma all'edificio nel suo intero e non mi pare che ora su Ile de la Citè ci sia un ammasso di macerie.

2 minutes ago, Mario1944 said:

Io lascerei perito il perito ed accomoderei solo per le strette necessità funzionali.

per carità... 

13 minutes ago, marco7 said:

ma per me non e' la stessa cosa.

e cosa avresti preferito? che lo facessero ricostruire in acciaio e vetro da Christian Menn?

La cattedrale di Notre Dame non è stata danneggiata da una bomba di un terrorista islamico o da un missile a lungo raggio sudcoreano.. è andata a fuoco perché probabilmente c'è stato un corto circuito nelle aree dove si stavano svolgendo i lavori di restauro. Ergo la giornata di ieri non ha nessun valore storico, è solo un incidente. Ergo non ha alcun senso lasciarne testimonianza visibile. Ergo va ricostruita esattamente com'era fino a 22 ore fa. 

29 minutes ago, Beppe_89 said:

il verbo "risistemare" non era evidentemente riferito alle componenti strutturali andate distrutte ma all'edificio nel suo intero

Sì, va bene, ma rimane la questione:

per risistemare l'edificio nella sua funzione cultuale è necessario ricostruire il tetto com'era?

Ovviamente no.

Perché dunque ricostruirlo tale e quale, peraltro solo in apparenza?

E' una scelta ideologica, non funzionale.

Del resto, se la sua fragilità è stata causata proprio dall'essere ligneo, cautela vorrebbe che no lo si ricostruisse con legno, proprio ad evitare pericoli futuri per quanto ora salvato.

4 minutes ago, Beppe_89 said:

Ergo la giornata di ieri non ha nessun valore storico, è solo un incidente. 

Anche gli incidenti hanno valore storico, se non altro sono testimoni della negligenza umana ?

2 minutes ago, Mario1944 said:

Anche gli incidenti hanno valore storico, se non altro sono testimoni della negligenza umana ?

eh vabbò allora... scusa se ti si rompono le tubature del bagno e ti si allaga casa che fai lasci i muri con il segno del livello dell'acqua e ci metti la targetta con scritto "qui arrivarono le acque durante l'allagamento del 14 Settembre del 2005"? o dai una mano di bianco? 

5 minutes ago, Mario1944 said:

cautela vorrebbe che no lo si ricostruisse con legno, proprio ad evitare pericoli futuri per quanto ora salvato.

ma infatti ho specificato che accorgimenti per migliorare la stabilità complessiva sono benvenuti,  ma non con diversi materiali. 

4 minutes ago, Beppe_89 said:

ma infatti ho specificato che accorgimenti per migliorare la stabilità complessiva sono benvenuti,  ma non con diversi materiali.  

Già, ma i materiali diversi per sé implicano una costruzione che non è ri-costruzione....

5 minutes ago, Beppe_89 said:

eh vabbò allora... scusa se ti si rompono le tubature del bagno e ti si allaga casa che fai lasci i muri con il segno del livello dell'acqua e ci metti la targetta con scritto "qui arrivarono le acque durante l'allagamento del 14 Settembre del 2005"? o dai una mano di bianco? 

Ho detto che anche gli incidenti hanno valore storico, non che ne dobbiamo conservare fedelmente intatti gli effetti.

16 minutes ago, Beppe_89 said:

e cosa avresti preferito? che lo facessero ricostruire in acciaio e vetro da Christian Menn?

La cattedrale di Notre Dame non è stata danneggiata da una bomba di un terrorista islamico o da un missile a lungo raggio sudcoreano.. è andata a fuoco perché probabilmente c'è stato un corto circuito nelle aree dove si stavano svolgendo i lavori di restauro. Ergo la giornata di ieri non ha nessun valore storico, è solo un incidente. Ergo non ha alcun senso lasciarne testimonianza visibile. Ergo va ricostruita esattamente com'era fino a 22 ore fa. 

Avrei preferito che ci fosse un sistema di allarme antiincendio e che non avessero permesso di posteggiare le barche attaccate al ponte. Da una barca infatti parti' l'incendio.

Scusa:  ho letto male.

Ma dunque, se i materiali debbono essere gli stessi, nel caso specifico legno stagionato, la pericolosità e fragilità sarà la stessa;  pertanto una cautela ricostruttiva implicherebbe legni diversi da quelli periti od almeno diversamente trattati, il che già per sé farebbe venir meno quella ricostruzione fedele che si vorrebbe.

48 minutes ago, Beppe_89 said:

vabbò allora... scusa se ti si rompono le tubature del bagno e ti si allaga casa che fai lasci i muri con il segno del livello dell'acqua e ci metti la targetta con scritto "qui arrivarono le acque durante l'allagamento del 14 Settembre del 2005"? o dai una mano di bianco? 

Sì ma magari usi il tubo in multistrato anziche quello in ferro. Poi se i sanitari sono intatti puoi mantenerli, ma quanto meno cerchi di ovviare. E poi un cesso ha una funzione pratica, notre dame no, è un immobile storico atto a richiamare turismo . Il tetto non serve sia scimmiottato, serve invece che vengano esaltate le parti originali rimaste. 

Non scriviamo idiozie per cortesia.. Ricostruire qualcosa mantenendo la fedeltà all'originale non significa scimmiottare.

Tu sei anche di Torino tra l'altro Ghost.. Cosa avresti voluto all'interno della cupola della Sindone? Un involucro di vetro con retrostanti i resti bruciati dell'architettura del Guarini? O la cupola esattamente come era stata concepita e realizzata?

Visto l'enorme valore storico e simbolico del luogo, l'unica soluzione mi sembra il restauro conservativo fedele di quanto presente precedentemente, con al massimo miglioramenti tecnologici non visibili nell'impianto strutturale. 

Se fatto bene trovo molto affascinante il restauro in stile moderno - ad esempio si veda il Museo di Castelvecchio restaurato da Carlo Scarpa - ma non è certamente questo il caso. 

Edited by Uncanny
9 minutes ago, Beppe_89 said:

Cosa avresti voluto all'interno della cupola della Sindone? Un involucro di vetro con retrostanti i resti bruciati dell'architettura del Guarini? O la cupola esattamente come era stata concepita e realizzata? 

Be', ma la cupola rifatta non è esattamente quella pristina....

Se poi mi dici che ci si può contentare, va bene, ma concettualmente la differenza non è irrilevante, anche perché è da vedere se e quanto sia proprio tutto come prima....

Dopo l’incendio dell’aprile 1997, l’intervento di restauro è iniziato con la messa in sicurezza della cupola mediante un sistema di ancoraggi e cerchiature metalliche che ne hanno scongiurato il crollo. Nel frattempo, a causa della mancanza di qualsiasi materiale grafico e documentario utile a comprendere la genesi e la reale statica della struttura, si avviano indagini molto approfondite. Nel 2000, garantita la stabilità, inizia la rimozione dei detriti e il montaggio degli impianti e dei sistemi per monitorare il comportamento della struttura.

Prende avvio così quello che è stato definito il “cantiere della conoscenza e della sperimentazione”: i rilievi, la schedatura di circa sei mila frammenti in pietra, le ricerche storiche, chimiche, fisiche e strutturali, le mappature dei materiali e del degrado, l’individuazione dei punti resistenti dell’edificio. Un delicato e complesso lavoro preliminare, che si è rivelato fondamentale per la riuscita del restauro e per il recupero totale dell’opera.

Nel 2008 iniziano i lavori veri e propri, che hanno richiesto la riapertura dell’antica cava di Frabosa Soprana (Cuneo), unico modo per per acquisire la pietra necessaria per sostituire i materiali irrecuperabili. Contemporaneamente si consolidano gli elementi in pietra superstiti e si restaurano i quattro gruppi scultorei degli uomini illustri di Casa Savoia e la sacrestia. Dal 2009 vengono eseguiti i lavori di consolidamento strutturaleche hanno previsto la sostituzione completa, al primo livello, di 13 colonne su 30, di tutte le 8 lesene dell’ordine maggiore, delle 2 colonne e dell’arco sghembo di affaccio verso il Duomo, e della trabeazione del vestibolo nord-ovest.

Ai livelli superiori sono stati smontati e sostituiti numerosi altri elementi: dal secondo al quarto livello, parti degli archi e di pareti, pilastri e trabeazione della galleria che corre lungo il perimetro del tamburo; sono state inserite nuove catene in acciaio in corrispondenza dei sei ordini di archetti sovrapposti del cestello dove sono stati sostituiti i tre ordini inferiori di archetti e consolidati i tre ordini superiori; inoltre è stata inserita la struttura di sostegno della stella e sono state rimosse le catene provvisionali esterne, strutture di sicurezza che furono messe in opera durante la fase di emergenza iniziale.

A tutti i livelli sono poi stati eseguiti i lavori diconsolidamento delle murature laterizie, compresi quelli degli archi dei finestroni e del cestello; i lavori di consolidamento delle volte degli scaloni verso il Duomo e dei due vestiboli; i lavori di consolidamento dei costoloni esterni e degli archi di scarico nel cunicolo superiore del tamburo. Infine, è stata eseguita la ricucitura della lesione situata alla base del tamburo e sono state inserite la nuova catena dei finestroni del tamburo e la cerchiatura esterna alla base dello stesso.

Ultimati gli interventi sulle strutture della Cappella, dal 2016 sono stati eseguiti i lavori di restauro, integrazione materica e trattamento di finitura delle superfici interne, che hanno restituito alla Cappella la sua immagine architettonica e decorativa originaria. Dal 2017 il rifacimento dei 103 serramenti esterni, delle balaustre del tamburo, dei tetti, delle coperture in piombo, il restauro delle murature esterne, la riproposizione del grande finestrone in corrispondenza dell’apertura tra la Cappella e il Duomo, e infine l’inserimento delle dotazioni impiantistiche, hanno completato i lavori di restauro consentendo di smontare la struttura metallica interna di sostegno e tutte le strutture di cantiere.

Per me ciò che è perso è perso. Trovo il ripristino totale di un'opera d'arte come denaro buttato. Non riporti in vita la storia, bensì ne preservi le spoglie restanti nel migliore dei modi armonizzando il tutto senza creare inutili inganni percettivi al visitatore . Al quel punto ricostruisci un modello 3d e lo esponi per mostrare il passato, e utilizzi un'architettura neutra e funzionale per ovviare ai danni. 

Un po' come la tecnica del rigatino negli affreschi, in cui distingui originale da restauro. 

Ma Notre Dame non è un affresco incompleto.. prima di prendere fuoco era un edificio fatto e finito. Nessuno deve inventarsi niente.

Si deve semplicemente permettere alle generazioni future la fruizione di un'opera architettonica danneggiata per disgrazia da un incendio.

Fruizione in senso lato ovviamente.

10 minutes ago, Beppe_89 said:

Ma Notre Dame non è un affresco incompleto.. prima di prendere fuoco era un edificio fatto e finito. Nessuno deve inventarsi niente.

Veramente il progetto iniziale prevedeva due tetti aguzzi sopra le due torri principali e poi non so perche' non le hanno realizzate.

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