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Dov'è meglio NON fare il bagno in Italia?


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State pianificando una gita al lago o una vacanza al mare nella nostra splendida penisola? Sapete che ci sono ben 89 siti balneabili italiani dove non dovrebbe essere permesso di immergercisi? 

Il Ministero della Salute, tenuto a monitorare la qualità dell'acqua, li ha individuati tramite delle apposite analisi microbiologiche e vi ha interdetto la balneazione. Secondo la legge il divieto anche se temporaneo dovrebbe essere chiaramente segnalato, ma per fugare ogni dubbio in vista delle vacanze, ecco alcuni posti: la zona industriale di Pozzuoli, il villaggio agricolo a Castel Volturno, lo sbocco del Marano a Rimini, dell'Arrone a Roma, il lungomare di Reggio Calabria, di Pescara, il porto calabrese di Gioia Tauro. Ma a sorpresa nell'elenco non mancano alcune prestigiose località di villeggiatura a cominciare da Rapallo, all'inizio della scogliera, punta di San Martino a Sanremo, oppure Vietri sul Mare (dove ho fatto il bagno da capo a piedi 😏) in Costiera Amalfitana, Praia a Mare alle Marlane sempre in Calabria, Roseto degli Abruzzi alla foce del Tordino, San Lucido nei pressi del torrente San Como ancora in Calabria, la spiaggia Sarello a Bagheria, quella di Capo Mulini ad Acireale, via Marina ad Aci Trezza, tutte in Sicilia; comunque sempre punti specifici che non si estendono interamente alle zone turistiche in cui si trovano.

I principali responsabili del divieto di balneazione sono due batteri fecali che si chiamano Escherichia coli ed Enterococchi. Possono determinare patologie di natura infiammatoria, infettiva e disturbi di vario genere. Tuttavia questi posti rappresentano neanche il 2% delle spiagge italiane. Le altre, la maggior parte, sono per fortuna di “eccellente” qualità (90%), “buone” (5%) e “sufficienti” (2,1%). Queste percentuali sono una sintesi delle condizioni di tutte le località marine e di quelle nell'entroterra che comunque in base agli standard delle normative non si differenziano molto tra di loro. Insomma, le acque italiane balneabili godono generalmente di buona salute, in buona parte.

Edited by Aarwangen

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