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Single irriducibili o gay condannati alla solitudine?


Iron84

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davydenkovic90
19 hours ago, Ghost77 said:

Fortunatamente abbiamo appartamenti di proprietà, e il costo incide come per tutti. Ma a che pro fare sacrifici condividendo una casa e risparmiare senza godersi la vita ora, salvo il giusto per la vecchiaia, sempre se ci sarà? 

Sono onesto : piuttosto starei single, e abbraccio infatti la filosofia di @Yukio_

 

Cioè per te condividere la casa con il tuo compagno è un sacrificio e "godersi la vita" significa parlare con Alexa? Ok, de gustibus. 

 

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6 hours ago, Capricorno57 said:


Ciao ragazzi !! intervengo per aggiornare la mia situazione. 
Miki ed io, uniti civilmente nel 6/2017, ormai abitiamo fissi insieme dall'Ottobre dello stesso anno nel piccolo appartamento in centro paese, molto più comodo della casetta di montagna a 15 km da qui dove lui stava, e più vicino al suo posto di lavoro;  passavamo parecchio tempo insieme già prima del trasferimento. 

E' un ottimo periodo per la relazione, la salute, per tutto quanto insomma. 
Sarò pensionato da Settembre, e la cosa non mi esalta particolarmente.  
Saluti cordiali a tutti !!  Edoardo.. 

 :beer:

ohi bello!

fa piacere rileggerti, finalmente!

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36 minutes ago, davydenkovic90 said:

godersi la vita"

Non puntare sui decori e sugli stucchi di un discorso, leggi la struttura. Godermi la vita è avere molto tempo per stare da solo. Alexa è un modo per dire che non voglio parlare con nessuno. 

Per il resto concordo, de gustibus! 

 

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Saramandasama
2 minutes ago, Ghost77 said:

Non puntare sui decori e sugli stucchi di un discorso, leggi la struttura. Godermi la vita è avere molto tempo per stare da solo. Alexa è un modo per dire che non voglio parlare con nessuno. 

Per il resto concordo, de gustibus! 

 

Cí, ce stai pure a perdere tempo con kwello!

eddaï!

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davydenkovic90
24 minutes ago, Ghost77 said:

Non puntare sui decori e sugli stucchi di un discorso, leggi la struttura. Godermi la vita è avere molto tempo per stare da solo. Alexa è un modo per dire che non voglio parlare con nessuno. 

Per il resto concordo, de gustibus! 

 

Puntualizzavo solo il fatto che vivere sotto uno stesso tetto con una persona a cui si vuol bene (se lo si vuole fare, sennò non vale quello che sto per dire, chiaro) dovrebbe essere un progetto, un passo naturale, un piacere, una comodità, e non può essere dipinto come un "sacrificarsi", nemmeno per uno che la pensa come te perché, alla fine, a cena da lui ci vai, immagino che tu gli pulisca la cucina ogni tanto (se non avete la colf), e che questo non ti costi sacrificio. Ed è già una forma di convivenza e condivisione degli spazi che avete scelto voi, come avete scelto di mettervi insieme e giorno dopo giorno per rimanere lì, e non avete preferito rimanere single ed essere semplicemente amici o scopamici, cosa che avrebbe intaccato ancor meno il vostro tempo da soli e i vostri spazi individuali

Edited by davydenkovic90
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10 minutes ago, Ghost77 said:

Alexa è un modo per dire che non voglio parlare con nessuno. 

Ho notato che quando si lavora al contatto col pubblico alla fine della giornata di lavoro passa la voglia di vedere chiunque, per almeno una/due orette x)

 

In toto penso anch'io che qui si sta generalizzando un po' troppo,

piuttosto che parlare perché uno è solo o tende a diventare solo, sarebbe più interessante che le coppie raccontassero i loro equilibri interni, non per essere giudicati per come  vivono la coppia, ma per comprendere ciò che alla fine c'è di reale rispetto a ciò che uno creda che possa esserci all'interno di una coppia.

Attenzione! Non per identificarsi o meno in uno “schema” ma giusto per capire che cosa esiste per davvero e di come discosta dalla propria “idea” della coppia.

 

I motivi che spingono uno a voler/non voler stare con un'altra persona sono pressochè infiniti, e dunque è comprensibile che si trovi difficoltà a creare un qualcosa insieme, sempre ammesso se poi si ha il desiderio di investirvi del tempo quando si incontrano delle difficoltà e se effettivamente uno lo ritiene sensato.

Alla fine dei conti la coppia la si fa in due, se uno dei due ritiene che questa non funziona, l'altro potrebbe fare anche dei salti mortali, ma probabilmente non cambierà nulla.

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davydenkovic90
18 minutes ago, BeeFree said:

sarebbe più interessante che le coppie raccontassero i loro equilibri interni, non per essere giudicati per come  vivono la coppia, ma per comprendere ciò che alla fine c'è di reale rispetto a ciò che uno creda che possa esserci all'interno di una coppia.

Attenzione! Non per identificarsi o meno in uno “schema” ma giusto per capire che cosa esiste per davvero

Eh, bello mio, con tutti i romanzieri, troll, fan di Elettra Lamborghini e imbecilli vari che ci sono su 'sto forum è quasi utopia quello che chiedi.

Comunque, io e il mio ragazzo (che non conviviamo, correggo Almadel) abbiamo abitudini completamente opposte. Penso niente a che vedere con quelle di Ghost e del suo ragazzo, ma molto molto molto peggio. Nonostante questo stare insieme e cercarsi è la cosa più naturale.

Ci siamo allineati solo su "cosa mangiare". Io cerco di mangiare cose sane, non bere alcool ecc. (lo faccio anche per la mia salute oltre che per abitudini e fissazioni sue). Per il resto, io amo svegliarmi presto e sono iperattivo (solitamente mi alzo alle sei ed esco a correre al mattino, o comunque devo uscire un po' di casa) mentre lui dorme anche fino alle 9 per rispettare le tot ore di sonno.

Io sono cresciuto con la ferrovia davanti casa, perciò il silenzio mi infastidisce e ho bisogno sempre di un sottofondo di automobili che passano o persone che parlano, o cose del genere, per poter dormire... qualche settimana fa sono stato in Umbria in un agriturismo nel nulla e non ho chiuso occhio tutta la notte perché c'era un cane in lontananza che abbaiava e poi silenzio di tomba

Lui dorme coi tappi, finestre sprangate (io sempre finestra aperta, al secondo piano), buio totale... infatti io quando butta così dormo sul divano

E' maniaco dell'ordine (livello ultra, tipo che il caricatore del telefono deve stare... no, questi sono segreti nostri...)

Però ci si incastra su tante altre cose, per esempio io guido (male, ma guido ovunque) e lui, pur avendo la patente, no. (non è capace, non vuole prendersi la responsabilità). In questo sono io "l'uomo" della coppia.

Sentivo anni fa Giuseppina La Delfa (di famiglie arcobaleno) in tv raccontare di come si distribuiscono i compiti lei e sua moglie, ovviamente distruggendo tutti gli stereotipi che la gente riversava su di loro in quanto, delle due, quella più mascolina era addetta alla casa e alla cucina mentre l'altra più femminile a pagare le bollette e andare all'ufficio reclami....

A me piacerebbe andare a vivere col mio ragazzo ma lo vedo come un progetto da realizzare per bene e non come un'impellenza, proprio perché, appunto, stiamo anche molto bene da soli. 

C'è un appartamento in vendita che si affaccia, dalla parte opposta della strada, proprio sulla villetta dove il mio ragazzo ha avuto la sua stanza da studente per qualche anno, e mi piacerebbe comprare proprio quello, che così acquisterebbe anche un valore simbolico. Tuttavia lui dice no (è brutto, davanti alla strada trafficata, ecc. ecc. quindi punto e a capo... se due persone non sono mai d'accordo e stanno bene da sole, penso sia difficile anche scegliere una casa che vada bene a entrambi, così come i mobili ecc. ecc. infatti io sogno un appartamento bohemienne con un divano e poco altro, mentre lui penso s'immagini le casette perfette delle coppiette etero del sud... ci sarà da vedere)

Di certo non mi vedo a 40 anni io a pulire la mia cucina e lui la sua, continuamente facendo avanti e indietro per cena.

chiusa la parentesi personale.

 

 

Edited by davydenkovic90
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8 minutes ago, davydenkovic90 said:

Puntualizzavo solo il fatto che vivere sotto uno stesso tetto con una persona a cui si vuol bene (se lo si vuole fare, sennò non vale quello che sto per dire, chiaro) dovrebbe essere un progetto, un passo naturale, un piacere, una comodità, e non può essere dipinto come un "sacrificarsi", nemmeno per uno che la pensa come te perché, alla fine, a cena da lui ci vai, immagino che tu gli pulisca la cucina ogni tanto (se non avete la colf), e che questo non ti costi sacrificio. Ed è già una forma di convivenza e condivisione degli spazi che avete scelto voi, come avete scelto di mettervi insieme e giorno dopo giorno per rimanere lì, e non avete preferito rimanere single ed essere semplicemente amici o scopamici, cosa che avrebbe intaccato ancor meno il vostro tempo da soli e i vostri spazi individuali

Perdona se te lo chiedo, ma perché non accetti che ci possa essere una relazione diversa da quella che probabilmente hai in mente tu?

Conosco persone a cui non piace essere abbracciati, a cui non piace dover per forza fare sesso ogni giorno ecc, così come i loro opposti. Ora, non è che uno per forza debba fare una cosa o l'altra perché si presume che sia universalmente ritenuto più opportuno.

Semplicemente cerca un'anima gemella con cui si trova bene per com'è o per come gli va bene essere...

E poi se gli sta bene così, e sta bene anche all'altro, e hanno un equilibrio, perché non essere felici per loro? Anziché cercare di fargli quadrare in uno schema personale.

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davydenkovic90
4 minutes ago, BeeFree said:

E poi se gli sta bene così, e sta bene anche all'altro, e hanno un equilibrio, perché non essere felici per loro? Anziché cercare di fargli quadrare in uno schema personale.

Forse hai frainteso, ho più  volte scritto che sono felice per tutti e che sono gusti. Sono felice anche per quelli che sono felici delle loro relazioni virtuali o immaginarie.

Edited by davydenkovic90
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Saramandasama
6 minutes ago, BeeFree said:

Perdona se te lo chiedo, ma perché non accetti che ci possa essere una relazione diversa da quella che probabilmente hai in mente tu?

Conosco persone a cui non piace essere abbracciati, a cui non piace dover per forza fare sesso ogni giorno ecc, così come i loro opposti. Ora, non è che uno per forza debba fare una cosa o l'altra perché si presume che sia universalmente ritenuto più opportuno.

Semplicemente cerca un'anima gemella con cui si trova bene per com'è o per come gli va bene essere...

E poi se gli sta bene così, e sta bene anche all'altro, e hanno un equilibrio, perché non essere felici per loro? Anziché cercare di fargli quadrare in uno schema personale.

Chiedi troppo

ci sono utenti su questo forum che non aspettano altro di sapere della vita degli altri per sputtanarla. Ci si meraviglia poi se c’è chi si inventa relazioni immaginarie...

Edited by Saramandasama
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davydenkovic90
7 minutes ago, Saramandasama said:

ci sono utenti su questo forum che non aspettano altro di sapere della vita degli altri per sputtanarla. 

come hai fatto tu con me per mesi e mesi, prima che finalmente io dessi un po' spago al tuo trollaggio. Continua pure, tanto non ci casco.

Buon ferragosto!

Edited by davydenkovic90
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21 minutes ago, Saramandasama said:

Chiedi troppo

ci sono utenti su questo forum che non aspettano altro di sapere della vita degli altri per sputtanarla. Ci si meraviglia poi se c’è chi si inventa relazioni immaginarie...

Credo che qui si va sempre più [OT] , comunque è un Forum, uno spazio pubblico, e ciascuno sa a che genere di rischi può incorrere, resta a lui decidere se contribuire al 3D o meno e cosa dire/ non dire. [/OT]

PS: In ogni caso il tuo “Chiedi troppo” non mi sembra corretto nei confronti di @davydenkovic90  non aiuta a creare un ambiente sereno su questo forum.

Edited by BeeFree
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Saramandasama
34 minutes ago, davydenkovic90 said:

come hai fatto tu con me per mesi e mesi, prima che finalmente io dessi un po' spago al tuo trollaggio. Continua pure, tanto non ci casco.

Buon ferragosto!

Hai la coda di paglia lungo un chilometro

visti i recenti eventi 

di Almadel + freedog

Almadel + FreakyFred 

vuoi cicciarci sempre tu in mezzo, eh

Vola basso e non scassarci troppo 

ora che resterai solo per le vacanze di ferragosto 

eh!

23 minutes ago, BeeFree said:

Credo che qui si va sempre più [OT] , comunque è un Forum, uno spazio pubblico, e ciascuno sa a che genere di rischi può incorrere, resta a lui decidere se contribuire al 3D o meno e cosa dire/ non dire. [/OT]

PS: In ogni caso il tuo “Chiedi troppo” non mi sembra corretto nei confronti di @davydenkovic90  non aiuta a creare un ambiente sereno su questo forum.

Ambiente sereno, sì! Ma da quanto non leggi il forum?

Edited by Saramandasama
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Io son felice di vedere che un Ghost o un Davyd stanno insieme a qualcuno perché vogliono starci assieme e non perché abbiano paura di star soli. Purtroppo la gente ad un certo punto della vita (solitamente dopo un dieci anni di sesso selvaggio e bagordi) si sveglia e pensa "sono solo" e giù a cercarsi una qualunque persona con cui stare, andando a rovinare se stessa e purtroppo anche l'altra persona. Il punto è che sembra che ci sia questa convinzione generale che gay=troia/gay=single e quindi ci si debba divertire fino ai 50 anni, svegliandosi poi soli e accettando una relazione che non appaghi nessuno dei due e finendo per chiudere un occhio sui comportamenti malsani dell'altro. Non è così. 

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2 hours ago, BeeFree said:

I motivi che spingono uno a voler/non voler stare con un'altra persona sono pressochè infiniti, e dunque è comprensibile che si trovi difficoltà a creare un qualcosa insieme,

Più che difficoltà a creare qualche cosa insieme, perché, se non si crea nulla insieme, neppure penso si possa parlare di "stare con un'altra persona", quale che sia il vincolo che tenga i due insieme;   direi che ci possa essere difficoltà a ridurre il "creato" entro le categorie specifiche d'una certa temperie e d'un certo gruppo sociale:

oggi anche in ambito omoerotico si tende a seguire e perseguire il "creato" della coppia eteroerotica prevalente negli ultimi due millenni in Occidente, cioè padre di famiglia con madre e figli endogamici.

Chiaramente se una coppia, non solo omoerotica,  ma anche eteroerotica si discosta da tale "creato", essa tende a non essere considerata nell'opinione comune una coppia "vera", non solo giuridicamente, ma anche eticamente:

vedi le continue contestazioni contro le coppie cosiddette "aperte", di cui l'apertura è ovviamente quella fisica e sessuale, per il presunto loro abuso del termine di "coppia".

Tutto ciò è pure ragionevole, posto che l'etica è essenzialmente l'abitudine prevalente in un certo tempo ed ambito sociale, ma sarebbe anche da mettere in conto che alcune abitudini si perdono ed altre si acquistano sia individualmente sia collettivamente 😉

 

Edited by Mario1944
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davydenkovic90

Credo sia sano che uno stia bene da solo o voglia stare da solo, se non è innamorato di nessuno.

Viceversa, quando ti innamori, in genere non puoi neanche pensarci all'idea di star solo e l'eventualità che l'altro ti rifiuti e ti lasci da solo, è una mezza catastrofe. (mezza perché, naturalmente, la tua vita non dipende tutta da quello e perché prima o poi, ti rialzi)

Io sono sempre stato cosi, non ho mai sofferto neanche per un minuto della mia vita il fatto di non avere un fidanzato "generico" o un fidanzato per come lo sognavo io. Ho cercato, ho conosciuto qualche persona, mi sono innamorato e ho sofferto quando sono stato scaricato. Ma da solo male non stavo e non avevo nemmeno pressioni attorno a me (e da chi avrei dovuto averne?) di fidanzarmi, né me ne facevo io per primo

Edited by davydenkovic90
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26 minutes ago, davydenkovic90 said:

Credo sia sano che uno stia bene da solo o voglia stare da solo, se non è innamorato di nessuno.

Forse hai ragione. Cioè non è detto che io sia innamorato, è possibile che quello che provo sia diverso. Altrettanto importante ma diverso. 

Le famose farfalle le ho provate per il mio primo ex, a 23 anni. Storia durata troppo poco per non farmelo idealizzare (sessualmente, caratterialmente era un disastro più di me). 

Poi boh basta direi, le storie dopo erano più una cosa razionale, non per nulla sono sempre durate abbastanza perché non c'era nulla di pancia. Il mio ragazzo è il mio migliore amico, è mio fratello, è la famiglia che sento mi appartiene ma... con un fratello o un amico non conviverei mai. 

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davydenkovic90
1 hour ago, Ghost77 said:
1 hour ago, davydenkovic90 said:

Credo sia sano che uno stia bene da solo o voglia stare da solo, se non è innamorato di nessuno.

Forse hai ragione. Cioè non è detto che io sia innamorato, è possibile che quello che provo sia diverso. Altrettanto importante ma diverso. 

 

Preciso però che con "da solo", nel mio post, intendevo dire proprio "single" (in risposta a quanto scriveva Yukio) e non "che non convive", in risposta a quello di cui si parlava prima. 

Ovviamente si può anche essere innamorati e non convivere, ma se parliamo di relazioni a lungo termine e se ci si vede spesso, a me sembra l'evoluzione più ovvia di un certo rapporto, mentre, come affermi tu, non lo è di altri tipi di rapporti che si sviluppano in altre sedi, con tempi più dilatati, ecc.

 

 

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24 minutes ago, davydenkovic90 said:

l'evoluzione più ovvia

Il mio lato peggiore, che potremmo chiamare il mio lato (piccolo) borghese, mi fa considerare la convivenza come la più ovvia delle evoluzioni solo per mere ragioni economiche: odierei dover anche solo pensare alle spese e ai mancati introiti legati al mantenimento di due case. Razionalmente, però, mi rendo conto che è un modo dannatamente stupido di ragionare.

Edited by Bloodstar
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Alla fine 🤔 scorgo dai commenti del cinismo come se le relazioni si basassero solo sull'aspetto monetario 😈 e alla fine della fiera non ci sono aspetti che divergono dalla realtà etero 🤔 anzi siamo più uguali che mai. Lol.

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7 hours ago, Tyrael said:

alla fine della fiera non ci sono aspetti che divergono dalla realtà etero

Dimentichi che la coppia eteroerotica ha normalmente in sé la potenzialità di filiare, il che non solo la pone in una diversa e più elevata considerazione sia da parte di sé stessa sia da parte del gruppo sociale d'appartenza, ma la pone anche in una diversa e più implicante condizione rispetto alle necessità di crescita e di educazione di quella prole stessa:

inevitabilmente diversa considerazione etica e sociale e diversa condizione operativa e funzionale non possono non avere, almeno normalmente, effetti importanti sulla strutturazione del rapporto copulare.

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davydenkovic90
9 hours ago, Bloodstar said:

Il mio lato peggiore, che potremmo chiamare il mio lato (piccolo) borghese, mi fa considerare la convivenza come la più ovvia delle evoluzioni solo per mere ragioni economiche: odierei dover anche solo pensare alle spese e ai mancati introiti legati al mantenimento di due case. Razionalmente, però, mi rendo conto che è un modo dannatamente stupido di ragionare.

Io non parlavo di ragioni o ovvietà economiche, direi piuttosto pratiche. Visto che in questo momento vi scrivo proprio dal divano della cucina di Layer mentre mi guardo Serena Williams che gioca a Toronto e lui dorme nel suo bunker,  e vista la mia deformazione professionale, domando: ogni quanto si fa sesso in una coppia? 3 volte a settimana (a dir poco)? Bene, considerato che almeno uno dei due durante il giorno è occupato, che una delle scopate sarà la domenica pomeriggio e le altre due equidistanti da quella, se i miei calcoli non sono errati almeno un paio di sere alla settimana, due che non convivono sono nello stesso letto a far roba. Ora, non so voi, ma a me torna un po' scomodo, dopo il sesso, le chiacchiere, la sigaretta, rimettermi i jeans, il cappotto, fare trecento metri a piedi a orari improbabili, spogliarmi di, nuovo, e dormire in un altro letto. E figuriamoci se dovessi fare il "pendolare" per anni e anni. Così come mi dispiacerebbe molto cacciare l'altro da casa mia, preferirei rilassarmi, magari mi addormento e gradirei ritrovarlo lì al mio risveglio e farci colazione, non che se ne sia sgattaiolato via perché si era scordato i tappi per le orecchie.

Ma anche senza sesso, dopo la serata a fare i giochi da tavolo con gli amici fino alle due di notte, dico, davvero il fidanzato, come tutti gli altri ospiti, saluta cordialmente e prende la porta, lasciando l'altro da solo a sparecchiare, pulire, ecc?

Ora, è chiaro che se questa cosa si verifica spesso e volentieri, e se non ci sono scuse più valide (tipo il mancato coming out, o il fatto che due siano in coppia aperta e vogliano scopare con altri senza il partner, il che mi sembra scomodo per due che convivono) una delle case rimarrà tendenzialmente vuota, in breve tempo e a forza di scopare pian piano il guardaroba, lo spazzolino da denti, le ciabatte di entrambi saranno trasferiti e una seconda casa a trecento metri sarà diventata superflua.

Non c'entra niente l'adeguarsi al modello eterosessuale, sono contingenze e scelte ovvie di chiunque abbia fatto un minimo di coming out, abbia più di trent'anni e abbia trovato qualcuno con cui ama passare il tempo e fare sesso.

Se poi non c'è il fidanzato, è chiaro che alla convivenza uno non ci pensi, che stia bene solo e pensi a comprarsi una casa per sé, a maggior ragione se è un gay che non ha fatto e non intende fare coming out (e non lo ritengo questo un modo gay e progressista di vivere, ma molto arcaico e imposto dalla cultura etero, questo si) se sta tutto il giorno a ricamare sui modelli di tumblr e a inventarsi finte relazioni. Può scrivere qualsiasi sofismo ma non dirà mai nulla, sempre il solito niente intriso di vecchiume (vedi l'ultima uscita degli etero che figliano e i gay no... famiglie arcobaleno ti dice niente?)

Stesso discorso sul matrimonio/unione civile. C'è chi si sposa e chi no, a seconda dei gusti, del fatto che si sia trovato uno da sposare o meno (direi che questo è fondamentale), necessità o meno di garanzie per coniugi ed eventuali figli (purtroppo su quest'ultimo punto la legge del 2016 non ha messo ordine). Non c'è una ragione che sia una per mettersi a denigrare il matrimonio gay in quanto copia del matrimonio etero, è una conquista che è costata molto e che serve, magari non a voi che siete scapoli, preti mantenuti dal vaticano o chissà che altro, ma a qualcuno che ha il compagno in carcere, in ospedale, morto, magari con famiglie ostili, state sicuri che l'unione civile serve. A volte si fa più bella figura a tacere che a scopiazzare da latino splash. 

Edited by davydenkovic90
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On 8/4/2019 at 10:49 AM, Iron84 said:

Questa introduzione serve non tanto a parlare di me quanto piuttosto a notare come determinate dinamiche siano terribilmente comuni a molti gay (probabilmente anche etero) e parlandone ho notato che tantissimi rimangono impatanati in questa situazione per tanti anni, entrando nel clichè del gay nostalgico di un amore perduto e che passa la sua vita tra fugaci incontri, locali o alla continua e disperata ricerca dell'amore che puntualmente riesce sempre a trovare il modo di boicottare prima ancora che nasca.

Il problema dell'amore perduto è uno degli scogli psicologici più difficili da superare (anche in ambito etero): sei stato così bene e così felice e avevi raggiunto quel perfetto incastro con quella persona che, dopo, ti riesce difficile allontanarti dal suo ricordo.
La consapevolezza di poter amare nuovamente e di poter essere addirittura più felici è altrettanto ostica da mandare giù, specie in una koiné culturale (come la nostra) che tende alla monogamia e al culto del primo amore: se già nelle fiabe due perfetti sconosciuti si innamorano e riescono a vivere felici e contenti, si chiede il tuo cervello sedotto da tanta poesia, perché non dovrei riuscirci io?
Perché noi non viviamo nelle favole ma in una realtà in cui si può e ci si deve sporcare le mani per arrivare ai tesori nascosti.

Io ho amato e perso, Ironuccio caro: lo sai tu e lo sa praticamente tutto il forum. Il mio ragazzo era meraviglioso, era straordinario, era perfetto, mi rendeva felice - ed ero sinceramente e intimamente convinto che non potessi amare nessun'altro all'infuori di lui. Eppure, oggi amo di nuovo: sono nuovamente convinto che il mio compagno sia meraviglioso, straordinario e perfetto ma non credo più nella unicità dell'amore. In fondo, se riconosciamo che noi cambiamo insieme alla nostra vita, come possiamo anche solo immaginare di cristallizzarci in un singolo e specifico sentimento?

Il passo più importante da fare, quindi, è liberarsi dal passato - e non esistono idealizzazioni che tengano: se quella persona fosse stata così insostituibile, nella tua vita, oggi sareste ancora l'uno accanto all'altro. Dobbiamo prendere atto delle rotture, digerirle e metterle finalmente da parte: finché l'enorme ingombro dei ricordi e della nostalgia ci ingombra gli occhi, non potremo mai vedere cosa ci attende all'orizzonte.

On 8/4/2019 at 10:49 AM, Iron84 said:

La domanda è la seguente: quando è che si passa da essere single a soli?

Ed è una bellissima, bellissima domanda.
Ricordo quanto mi raccontava un mio amico, anni fa, che era arrivato ad un'età abbastanza grandicella senza aver trovato qualcuno con cui condividere la vita: in particolare, diceva "Credevo di non meritare nulla". Ecco: anche alla luce di quanto dicevo prima, credo che il discrimine sia il punto in cui ti arrendi, il momento in cui vorresti qualcosa ma credi che sia ormai troppo tardi. A questo punto sei solo, sei inzitellito dentro, arreso all'inverno e convinto che la vita amorosa debba essere un necessario letargo.

Io credevo di avere la vocazione del solo, prima di conoscere il mio ex: mi sembrava impossibile trovare il giusto incastro e riuscire a costruire un'intesa, così mi ero rassegnato (anche di buon grado, tutto sommato) ad una prospettiva di incontri fugaci e storielle che comunque mi appagavano abbastanza. Lui ha avuto, tra gli altri meriti, quello di farmi capire che quella non era la mia strada e che la felicità è possibile e quasi facile da raggiungere (anche se devo ad un altro ragazzo la consapevolezza che c'è sempre un nuovo amore che ti aspetta, lì fuori): una volta che hai assaporato questo nettare, come fai a soddisfarti solo col suo ricordo? Non è meglio suggerne ancora, suggerne sempre?

Ora mi leggo gli altri interventi ma mi riservo il dirito, qualora nessun utente l'avesse fatto, di tornare sul discorso dell'autosabotaggio nelle relazioni.

Chiudo questo (lungo) intervento con una canzone di Gaber, perché non c'è niente di male nell'essere soli purché sia una vocazione consapevole e non una scelta vigliacca.

https://youtu.be/1sAPKr_qr6s

 

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9 hours ago, davydenkovic90 said:

Io non parlavo di ragioni o ovvietà economiche, direi piuttosto pratiche.

Certo, certo, il mio commento buttava lì solo una mia idea preconcetta di cui mi vergogno.

Per il mio futuro, in ogni caso, io vedo solo grande instabilità e posso azzardare, senza rischiare troppo, che molte delle scelte che farò in materia di convivenza saranno dettate dalle contingenze e da cause di forza maggiore. Non so se resterò in Italia, non so che lavoro farò, non so se lascerò Roma, città che detesto di cuore ma in cui ho una casa mia. Non so se alla fine deciderò di buttare il mio tempo in un dottorato, dove non si sa. Non so se riuscirò mai a entrare nel mondo della scuola, cosa che mi piacerebbe molto ma che mi forzerà a dover peregrinare per l'Italia settentrionale. 

Insomma, con questo quadro, quanto è il mio margine decisionale su una convivenza? Potrei essere costretto a convivere, per motivi finanziari e logistici, o, per i medesimi motivi, a non poter convivere.

 

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13 hours ago, Mario1944 said:

Dimentichi che la coppia eteroerotica ha normalmente in sé la potenzialità di filiare, il che non solo la pone in una diversa e più elevata considerazione sia da parte di sé stessa sia da parte del gruppo sociale d'appartenza, ma la pone anche in una diversa e più implicante condizione rispetto alle necessità di crescita e di educazione di quella prole stessa:

si ma volendo ridurre tutto ai minimi termini, anche i figli sono costi (sempre il caro cinismo e considerazione monetaria). La omoerotica in un certo senso (o ottica) non diverge poi tanto da quella omoerotica se alla base ci sono ugual problematiche. 

😛

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Be', certo, ma ogni operazione umana implica costi:

non perciò non è intrapresa, se non altro perché a fronte dei costi da sopportare si sperano anche ricavi da conseguire.

10 minutes ago, Tyrael said:

La omoerotica in un certo senso (o ottica) non diverge poi tanto da quella omoerotica se alla base ci sono ugual problematiche. 

NB:  Suppongo che uno dei due omoerotica sia errore di scrittura per eteroerotica.

Il problema è che alla base le problematiche non mi sembrano costituzionalmente uguali, a parte la questione dell'omoerotismo ambiente che non è trascurabile;   ma è proprio la natura filiatrice della coppia eteroerotica che secondo me fa differire sostanzialmente le due specie copulari.

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19 hours ago, Bloodstar said:

Potrei essere costretto a convivere, per motivi finanziari e logistici, o, per i medesimi motivi, a non poter convivere.

Io non ci vedo niente di strano, nel senso che credo sia qualcosa che più o meno riguarda chiunque abbia la tua età.

D'altronde la libertà a cui allude Ghost77, libertà di vedersi o non vedersi, condividere spazi e momenti della giornata o non condividerli, come ogni libertà ha un suo prezzo e bisogna poter permettersela.

Non credo giovi neanche immaginarsi come totalmente arresi di fronte alla realtà e quindi costretti a fare determinate scelte, ci sono dei margini di manovra.

Per dirti io non andrei mai a vivere in campagna in una di quelle casette al confine fra piccoli comuni, con la prospettiva di fare ogni giorno il pendolare e dover prendere la macchina per comprare le sigarette o buttare la spazzatura, lo farei solo se ci fossi costretto perchè magari l'affitto è la metà. In una situazione del genere la prima cosa che chiederei ad un fidanzato è quella di unire le forze per traslocare in città e certamente non mi andrebbe bene di pagare due affitti, per quanto bassi fossero.

 

 

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