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Il vostro rapporto con altri gay.


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davydenkovic90
6 hours ago, Gondo said:

Se avessi letto attentamente avresti capito che mi riferivo alla compagnia etero.

Se avessi ragionato, avresti capito che ci sono davvero pochi punti in comune fra il trovare gli amici etero seduti al bar del tuo paese e andare a Milano (anche) per avere una minima chance di relazionarti con altri gay.

Edited by davydenkovic90
47 minutes ago, davydenkovic90 said:

Coi tuoi amici gay ti incontri l bar del paese? Dove, a Gaylandia? 

beh, a Roma (ossia non esattamente il paradiso dei froci, anche se di certo ci son posti ben peggiori) tra gay ci si becca regolarmente 'al coming", il bar della gay street

1 minute ago, marce84 said:

Suffraggetta frocia ce sarai te. :awk:

guarda che non è un'offesa, anzi!

-e te lo dice uno che s'è fatto il primo Pride nel lontano 1996, quando eravamo DAVVERO 4 gatti spelacchiati a metterci la faccia (ok, parecchi il cappuccio della felpa perchè terrorizzati all'idea di essere riconosciuti); e ciò per dirti che di suffraggette frocie un po' me ne intendo, non foss'altro che per antica frequentazione & partecipazione- 

6 minutes ago, freedog said:

guarda che non è un'offesa, anzi!

Lo so, e infatti ho messo la faccina col sorrisone. ^_^

4 hours ago, Ghost77 said:

Dipende da chi hai incontrato, non credo mai al "tutti buoni tutti cattivi". 

Appunto, vedi? Lo dici tu per primo.

Edited by marce84
davydenkovic90
1 hour ago, freedog said:

beh, a Roma (ossia non esattamente il paradiso dei froci, anche se di certo ci son posti ben peggiori) tra gay ci si becca regolarmente 'al coming", il bar della gay street

stavo confutando il fatto che il socializzare fra gay e fra etero siano due cose paragonabili, non che esistano luoghi di ritrovo gay.

Già doversi muovere dal paesello ad una grande citta per trovare anche solo dei ragazzi gay da frequentare (il coraggio di fare CO, e tutta una serie di altre cose) è un passo non da poco che rende frequentazioni tra etero e frequentazioni tra gay due mondi che hanno davvero poche somiglianze.

Per esempio, io sono cresciuto in città, vicino alla stazione ferroviaria con le puttane sotto casa. L'unico bar che frequentavo era la mattina per fare colazione con mia madre. Non ho amici del bar, non ho amici del quartiere, non ho nemmeno amici di infanzia (Avevo una vicina ma si trasferì a Venezia, e ho amici delle elementari con cui non mi sono mai più visto)

L'etero da bar, intuisco, questa socialità "da bar" ce l'ha scontata perché c'è un unico luogo (sicuro) di aggregazione nella piazzetta dove confluiscono grandi e piccini. Io se scendevo sotto casa mia nel 97 trovavo Battons (soprannome della prosituta che batteva sotto casa mia, in verità Raffaella, una signora grassa e orrenda, ma gentilissima e piena di clienti). Ho cominciato ad andare da solo sul corso della mia città verso gli 11 anni, non prima, e cioè quando avevo già amichette trash delle medie con cui compravamo i CD di Christina Aguilera.

Ah, tra l'altro... come fa il cripto-gay "da bar" (cioè quello che è cresciuto relazionandosi con gli amici del bar) a trovare una socialità gay rimanendo nel paese? O anche spostandosi, ma facendo combaciare le due cose? Io non lo so, ma prevedo che si debba in un certo distruggere o accantonare la socialità precedente perché rischia d'essere asfissiante e castrante, salvo botte di fortuna.

Cioè, non ce lo vedo proprio Gondo ad andare dagli amici del bar a dire "Ragazzi, sono gay". Prenderà un trenino o una macchina e andrà al Coming. E a quel punto che fa, si trova un gruppo di amici gay e mantiene la vita parallela etero con gli amici del paesello? 

Ci sono già troppe implicazioni, per me, per non riuscire a vedere niente di simile in quello che accade fra gruppi etero (del bar) e quello che accade a Porta Venezia sotto casa di Malgioglio.

Edited by davydenkovic90

Nei 2 anni e mezzo scarsi decorsi dal mio CO a ora, ho provato a conoscere quanti più ragazzi gay possibile e formarmi una qualche rete di amicizie, ma con scarsi risultati. Di conseguenza, la mia impressione sulla qualità dei rapporti tra gay non è esattamente rosea. 

La mia situazione attuale di conoscenze gay è questa:

- Ho due amici storici gay (cioè, li conoscevo già prima, non ci siamo conosciuti in quanto gay). Il primo è un amico di infanzia (elementari medie e liceo insieme), continuiamo a vederci più per appartenenza a uno stesso minigruppo (quello delle elementari) che per rapporto stretto tra noi. Nonostante fu il primo con cui feci CO, non si è mai creata una intesa particolare e davvero profonda. Oltre a ciò, sta insieme al suo ragazzo da millemila anni, convivono e fanno la vita da maritini (beati loro eh, però tendono a isolarsi un po'). Giugno scorso gli chiesi di accompagnarmi al Pride, la risposta fu "eh ma la mattina devo lavorare".

L'altro amico storico invece è di un gruppo di amici (ex) musicisti, ed è una contraddizione vivente: ha un po' il personaggio della diva sfranta, ma non ha mai fatto CO apertamente, contando sul fatto che gli altri ci arrivassero da soli. Credo non abbia mai fatto sesso e mi sembra piuttosto bloccato su certi argomenti: non lo giudico di certo per questo, ma per quanto sia un amabile coglione e gli voglia un gran bene, rende difficile condividere con lui determinate cose. Anche a lui proposi di andare al Pride, la risposta fu "mi fanno schifo le manifestazioni". 

- Gente conosciuta sulle app: è stato il mezzo principale con cui ho incontrato altri ragazzi gay in questi anni. Ci sono stati diversi che ho conosciuto e mi sarebbe piaciuto continuare a vedere in amicizia. In alcuni casi era gente a cui piacevo che non mi piaceva, che si è defilata dopo qualche uscita perché evidentemente si aspettava qualcosa di più (solo un ragazzo recentemente sembra voler andare in controtendenza). In altri, gente con cui ho fatto sesso una o più volte e che poi è sparita, e mi è dispiaciuto perché anche se magari non erano più interessati al sesso mi avrebbe fatto piacere anche solo vedersi per una birra. Come tendenza generale, però, devo dire che mi pare difficile uscire in due senza che vi sia alcuna attrazione da nessuna delle due parti. 

- Le associazioni non le ho ancora mai sperimentate, ma vorrei provare visto il fallimento degli altri mezzi - anche se a leggere le esperienze degli altri utenti sul topic mi si abbassano un po' le aspettative.

Per concludere posso dire che mi sento molto più in sintonia con il mio migliore amico etero che con la stragrande maggioranza dei gay che conosco. Almeno a lui ormai posso raccontare pressoché qualsiasi dettaglio - poverino. Nonostante questo, il desiderio di farmi un giro di amici gay rimane, ma non sembra possibile trovarne uno composto di persone con interessi simili ai miei - che davvero, sono vari: puoi portarmi a ascoltare l'integrale delle sinfonie di Beethoven come alla serata frocia in discoteca, mi diverto in entrambi i casi

Ma non è che uno deve andare a Milano e poi cercare compagnia gay. Uno semmai se la cerca prima, organizza e poi si sposta. Basta chiedere, aggregarsi. Così come c'è gente che chiede a me, ci saranno altri che accetteranno. Magari gli accompagnatori spereranno in un finale di sesso o di limone duro, però intanto si va a Milano non da soli e si inizia a buttare l'occhio. Nessuno muore per aver concesso un bacio, e magari serve a diventare amici.

E se il venerdì Gondo o un altro come lui vuole passare il tempo coi vecchi amici al paese e il sabato con quelli nuovi, che problema c'è? Se non riuscirà a gestirli o se capirà che non varrà la pena di parlare di se stesso con loro prima o poi taglierà dei rami. 

Io non avevo amici da bar, né mai ci andavo poiché mi è sempre stato insegnato che sono soldi buttati, avevo comunque gli amici del liceo. Scopertomi gay ho sfumato le uscite con loro poiché le nostre vite si stavano separando in tutto e non volevo condividere con loro la mia vita per poi magari essere visto come "oh poverino". Come l'altro giorno, una mia collega voleva presentarmi una sua amica per accoppiarmici "è lesbica ma devo capire se è irrecuperabile ma è nerd come te" e al mio "grazie ma il mio ragazzo non sarebbe contento... " ha fatto quello che più odio :"che bello che bello grazie di avermelo detto!sono così elettrizzata! " 

Ma che bello che? Ma stocazzo, non è un coming out, ti ho solo risposto, ficcati il tuo entusiasmo su per🎤🍑✖️❇️🎇🎃

Ecco perché odio gli etero 😐

 

davydenkovic90
8 minutes ago, Ghost77 said:

Ma non è che uno deve andare a Milano e poi cercare compagnia gay. Uno semmai se la cerca prima, organizza e poi si sposta. Basta chiedere, aggregarsi. Così come c'è gente che chiede a me, ci saranno altri che accetteranno. Magari gli accompagnatori spereranno in un finale di sesso o di limone duro, però intanto si va a Milano non da soli e si inizia a buttare l'occhio. Nessuno muore per aver concesso un bacio, e magari serve a diventare amici.

Ok, ma intendevo dire un'altra cosa, forse sono stato frainteso... intendevo dire che la gente [etero] che trovi al bar del paese e la gente [gay] che trovi a Porta Venezia, pur nelle analoghe dinamiche (tutti bevono e socializzano)  non possono essere paragonate, in quanto la prima è lì di default, per comodità, per noia, molto spesso integrata in una certa situazione da anni, che è tanto rassicurante quanto castrante e asfissiante (almeno per chi non ama andare nella solita discoteca tamarra o guardare la solita partita della juve dal maxischermo), mentre la seconda molto spesso è emigrata dal paesello di cui prima proprio per avere la speranza di relazionarsi  con altri lgbt, è più intraprendente, varia e aperta a qualsiasi possibilità.

E non è solo una differenza fra paese e città ma anche fra ambiente etero e ambiente gay.

Comunque la discussione mi ha fatto venire in mente questo (Incontro milanese, Laura Betti). 

Facilmente reinterpretabile in salsa gay e veramente geniale 🙂 

https://dai.ly/x33l03d

Edited by davydenkovic90
6 minutes ago, Ghost77 said:

Ma che bello che?

La mia collega dell'altra settimana, una ragazzina di manco ventitré anni che credeva scherzassi e che solo dopo un po' si è convinta, ha cominciato col solito repertorio delle mezze stagioni in salsa gay.
Cioè, io capisco che venga dal paesello e tutto, ma non te ne puoi uscire con: "Perché voi avete una marcia in più!".
Anche perché poi non mi trattengo mica dal dirle che confonde la marcia con la leva del cambio :sisi:

Just now, marce84 said:

forse perchè spesso non si sono comportati bene

No, perché sono noiosi.

1 minute ago, marce84 said:

E poi ci saranno etero che trovano noioso te

Ma io sono noioso, e non solo non lo nascondo ma lo rivendico da sempre.
Però io mi sto costruendo la mia vita e la mia coppia senza soluzioni preconfezionate, senza rifugiarmi in modelli stantii e quasi totalmente inutilizzabili: quanti etero possono dire una cosa simile? Pochi, molto pochi - e quei pochi godono di tutta la mia stima e, in molti casi, persino del mio sincero affetto. Ma quello che per noi è un fare di necessità virtù, per loro è uno scoglio molto difficile da superare: ti basti l'esempio della mia collega che è stata piantata dal fidanzato perché questo nuovo lavoro le fa fare degli orari strani e, delitto imperdonabile!, le fa guadagnare più di quanto porta a casa lui.
Ora, con la larghezza di spirito a te propria (cit.), vuoi dirmi quanta considerazione io possa nutrire per un subumano di tale risma, uno che ha fondato la propria identità di genere sull'essere signore economico e padrone de facto di tutto ciò su cui può mettere mano, uno che non solo non è orgoglioso di una fidanzata lavorativamente affermata ma che ha bisogno di averla dietro di sé, a supportarlo e idolatrarlo e a sfornare bambini e governare la casa.
E parliamo di una rottura avvenuta tre mesi fa, eh!, mica tre secoli.
Vuoi davvero istituire un paragone tra noi che cerchiamo ogni giorno nuovi equilibri sulla nostra pelle e branchi di disadattati simili che hanno bisogno di affermarsi sulla pelle degli altri? Dai, su: siamo seri!
(Comunque, non vorrei che pensassi male di me: guarda che ho molti amici etero, eh! :rotfl:)

@LocoEmotivo Se dici così mi costringi a rispondere. È la fase di transizione "vita fissa-vita movimentata" a cui accennavo pomeriggio. Le generazioni più mature(dico così perché la maggior parte di voi che scrivete attivamente sul forum avete più di 40 credo) sono nati e cresciuti con l'idea: trova lavoro,donna,matrimonio,casa,macchina,figli. Vita fissa. Se fai tutte le tappe fino alla macchina entro i 25 anni,fai conto,a 25 anni hai più o meno finito di vivere. Poi ci sono i figli,che sono l'unica cosa che si muove in questo quadro castrante(ed è per questo,secondo me,che molti genitori per ovviare alla loro vita monotona,scaricano tutte le loro aspettative e frustrazioni sull' unico "aspetto vivente" che hanno davanti( io parlo di una situazione simile alla mia,con genitori che hanno lavori umili,magari chi fa lavori più flessibili e remunerati a casa manco ci sta,e forse per i figli non è per forza un male). Se da etero non segui le tappe sei un fallito. Il gay invece é allenato a questa flessibilità,al continuo costruire e distruggere,ed è un bene,secondo me, d'altronde polemos è padre di tutte le cose. Le nuove generazioni (dai 35 in giù?) lo stanno capendo ed è tutto meno fisso(poi ci sono anziani illuminati e giovani più chiusi degli ottantenni, non voglio generalizzare eh). Oggi c'è un conflitto generazionale,e quello colpisce tutti,ma sta di fatto che nel modo di vivere gli etero si stanno avvicinando ai gay. E, ricollegandoci all'altro topic in cui hai risposto,i ragazzi non si fidanzano perché scopano,quindi perché vogliono essere più liberi e perché scopare fa status( l'altra faccia di tutto questo sono gli incel).

11 minutes ago, IlFinnico said:

vita fissa-vita movimentata

Questa fase di transizione credo sia generale e probabilmente connaturata, proprio come lo è l'istinto migratorio o quello letargico: da ragazzino scoppi di energia, da giovane uomo vai ancora a ballare tutta la notte, da adulto "stasera vado a dormire presto perché domani devo andare a dormire presto".
Il discorso relativo alle relazioni etero, però, non si esaurisce in quella che tu definisci "vita fissa": fatti salvi gli ovvi impegni di chi deve accudire la prole, assistiamo ad una imposizione culturale che a noi coglie solo di striscio. Quello del "mi ci vuole la fidanzata" cui accennavo da qualche parte è un ragionamento tipico etero, perché la loro immagine della coppia impone una gabbia erotico-affettiva in cui la negazione del desiderio è una delle forme più alte di martirio (pensa a Doppio sogno, che è un capolavoro borghese perché si dimentica di essere borghese): da noi le cose non vanno così di pari passo e una sedentarizzazione di coppia non implica inevitabilmente la morte dell'amore, perché in molti tentano la strada di una condivisione del desiderio e del piacere che non sia esclusiva.
Se gli etero fanno i figli che sono praticamente dead men walking (come dici tu), questo è dovuto al loro sistema di riferimento condiviso più che personale. Cosa dire, infatti, di tutte quelle coppie anomale? Di tutte quelle persone coraggiose che hanno tentato la loro strada, anche quando le cose non sono andate come volevano e sono finite col culo sentimentale per terra? E proprio qui si rivela il rovesciamento della questione: per gli etero, gli anormali sono questi pionieri; per noi, quelli strani sono quelli che ricalcano le coppie etero.

(Ci ho preso? Sono andato fuori tema? Boh, c'ho sonno.)

Premetto che sto leggendo tutti i post con attenzione e che la discussione è veramente stimolante.

Vorrei chiedere la vostra opinione su un aspetto: quanti dei tratti che stiamo attribuendo agli etero ce li hanno in quanto etero e non gay, e quanti invece sono stereotipi o comportamenti generalmente diffusi che prescindono dall'orientamento sessuale? Cioè: quanto siamo diversi dagli etero proprio in quanto gay? presupponendo che ovviamente ognuno risponderà in base al proprio vissuto e non ci sarà una risposta univoca (neanche io saprei dare una "mia" risposta, non aspettatevi un quadro coerente 😆)

Esempio: il discorso di @davydenkovic90 sulle "amicizie da bar", che, se non ho frainteso (sono pronto a fustigarmi pubblicamente in caso contrario :lol:), sono quelle che sono date per scontate, che nascono per routine e per forza di cose. Credo che nella categoria possano rientrare le amicizie di quartiere, le amicizie di piazzetta, gli amici del liceo, dell'università, gli amici della scuola di musica (anche se quest'ultima e simili possono essere visti come luoghi di aggregazione meno "scontati", dato che chi va in una scuola di musica lo fa per sua scelta, non "di default").

Io, personalmente, non etichetterei come "etero" questo tipo di relazioni; penso che la maggior parte di noi sia incappato in relazioni e contesti simili, naturalmente con maggioranza di persone eterosessuali, ma non solo. Il discorso diventa ovvio finché si è bambini, ma comunque penso si possa estendere a tutte le età: certe relazioni vengono intraprese non in quanto etero. La mia esperienza personale mi ha portato, ad esempio, ad avere un giro di amici di quartiere, all'interno del quale ovviamente alcuni rapporti sono sinceri, altri superficiali e di routine, ma nel gruppo c'è tanto la coppia eterosessuale con maschio alfa aspirante pater familias quanto la lesbica, la frocia (il sottoscritto) e la frociarola. Ed ho un rapporto più o meno "di routine" sia con il maschio alfa sia con la lesbica. (Prendo la lesbica come metro di paragone perché, non essendoci un altro gay in questo gruppo, non saprei dire come sarebbe stato). Per quanto riguarda invece il mio giro di amici del liceo, ormai disgregatosi, eravamo in due ad essere gay; di tutto il giro, sono rimasto amico solo del gay (e di un'altra amica). Ma ha avuto importanza il fatto che fossimo gay? Probabilmente sì, non saprei dare una risposta netta.

Effettivamente questi giri di amicizie "di routine" della mia vita tendono piano piano a sgretolarsi. Invece, per la vostra esperienza, gli etero tendono a mantenere questi rapporti di amicizia formali, "da bar", mentre i gay no? Mi viene in mente un gruppo di amici di cui fa parte la mia migliore amica: tutti etero (anche se sospettano che quello laziale fascista sia represso; infatti fino a un paio d'anni fa lo beccavo al gay village 😈), sono sempre loro, fanno sempre le stesse cose negli stessi posti. Da osservatore esterno mi sembra proprio quel tipo di rapporto. Forse effettivamente gli etero sottostanno a norme sociali non scritte dalle quali noi riusciamo a svincolarci più facilmente? In sostanza: mi pare di capire, in base alla mia esperienza, che le "amicizie da bar" non sono "etero" in quanto tali, ma che gli etero vi rimangano incappati più dei gay, che come leggiadre libellule volano sulle ninfee più belle. Eppure non credo che, in questo, etero e gay siano diversi in senso assoluto, "di default". Mi piacerebbe sentire la vostra esperienza a riguardo: avete amicizie "da bar", e c'è stato un dissidio interiore tra questo giro di amici ed un (eventuale) giro di amici gay?

Altro discorso mi sembra, invece, quello di @LocoEmotivo sulla coppia eterosessuale costruita secondo modelli e schemi obsoleti ai quali la coppia gay non sottostà per forza di cose. Qui entra in gioco l'avito eteropatriarcato, che esiste proprio in quanto contrappone un uomo dominante, orgoglioso timoniere e valoroso generale, ad una donna sottomessa e fertile che gli fa da ornamento. Questo tipo di modello invece è propriamente etero, ma per definizione. In questo aspetto siamo appunto "di default" diversi dagli etero. (benvenuti alla sagra dell'ovvio) Ed è naturale che gente che condivide determinati valori tenda a socializzare con gente che condivida gli stessi valori, da qui tutto il discorso delle uscite etero a coppie super formali ecc, cosa che a quanto pare non esiste tra gay e che non ho mai sperimentato infatti.

 

(S'è capito qualcosa de quello che ho scritto?)

 

 

Edited by iamtheibis
5 hours ago, iamtheibis said:

Vorrei chiedere la vostra opinione su un aspetto: quanti dei tratti che stiamo attribuendo agli etero ce li hanno in quanto etero e non gay, e quanti invece sono stereotipi o comportamenti generalmente diffusi che prescindono dall'orientamento sessuale? Cioè: quanto siamo diversi dagli etero proprio in quanto gay? presupponendo che ovviamente ognuno risponderà in base al proprio vissuto e non ci sarà una risposta univoca (neanche io saprei dare una "mia" risposta, non aspettatevi un quadro coerente 😆)

Esatto! Qua ancora si crede che l'orientamento sessuale sia l'elemento identificativo chiave delle persone. E' proprio su questo assunto che si sono perpetuate le discriminazioni nei confronti degli omosessuali!

Edited by marce84
9 minutes ago, marce84 said:

Esatto! Qua ancora si crede che l'orientamento sessuale sia l'elemento identificativo chiave delle persone. E' proprio su questo assunto che si sono perpetuate le discriminazioni nei confronti degli omosessuali!

In realtà abbiamo smesso di perseguitare i gay

proprio quando abbiamo capito che l'omosessualità

non è qualcosa che si fa, ma qualcosa che si è.

Just now, marce84 said:

E che è una delle TANTE cose che si è!!

Vero, ma tu ad oggi quante cose gay hai fatto?

Capisco perfettamente - ed ora parlo in generale - che nel 2019 andare in un bar gay non sia più necessario perchè ci sono le app etc

Tuttavia le alternative sono 2 in astratto : il bar gay chiude perchè facciamo solo il necessario e quindi non serve più, il bar gay evolve ed offre qualcosa che è facoltativo ma c'è un pubblico a cui può piacere e ci va.

6 hours ago, iamtheibis said:

per la vostra esperienza, gli etero tendono a mantenere questi rapporti di amicizia formali, "da bar", mentre i gay no?

Il non detto di tutte queste discussioni è che nel virtuale ciò che è facoltativo appare tranquillizzante per coloro che neanche fanno il necessario

Nella realtà però chi è spaventato dal necessario, il facoltativo non lo fa

2 minutes ago, Hinzelmann said:

Vero, ma tu ad oggi quante cose gay hai fatto?

Capisco perfettamente - ed ora parlo in generale - che nel 2019 andare in un bar gay non sia più necessario perchè ci sono le app etc

Tuttavia le alternative sono 2 in astratto : il bar gay chiude perchè facciamo solo il necessario e quindi non serve più, il bar gay evolve ed offre qualcosa che è facoltativo ma c'è un pubblico a cui può piacere e ci va.

Non vedo cosa c'entra, ma elencami le cose gay e ti dico se le ho fatte o meno.

Edited by marce84

Chi sostiene che l'omosessualità è solo uno di tanti aspetti, finisce per fare solo lo stretto necessario

e spesso vuole essere tranquillizzato anche rispetto a questo

6 hours ago, iamtheibis said:

La mia esperienza personale mi ha portato, ad esempio, ad avere un giro di amici di quartiere, all'interno del quale ovviamente alcuni rapporti sono sinceri, altri superficiali e di routine, ma nel gruppo c'è tanto la coppia eterosessuale con maschio alfa aspirante pater familias quanto la lesbica, la frocia (il sottoscritto) e la frociarola.

A me sembra un gruppo etero inclusivo, ma di fatto direi che ti sei inserito in una compagnia etero, quello che probabilmente sta cambiando è il livello di autocensura, che va dal massimo ( nessuno sa che sono gay ) a lo sanno in 2, fino a posso scheccare e/o parlare liberamente della mia vita sessuale senza imbarazzi

Più l'autocensura è alta, più sentirai soggettivamente un senso di "formalità" ma - intendiamoci - non è solo un problema tuo nel senso che dipende anche da loro, per certi versi la colpa della formalità dei rapporti può essere data al gay velato, ma chi ha fatto CO ha fatto il suo, ciò che accade dopo è biunivoco

La precarietà della frequentazione è legata alla sua occasionalità, al di là dei legami di amicizia che puoi instaurare con qualcuno e possono durare più del tenersi compagnia piacevolmente del gruppo. Ma lo stesso vale per un gruppo gay che si tiene compagnia chiacchierando di fronte ad un bar gay...forse la differenza è se quel bar lo frequenti più assiduamente perchè per te è un punto di riferimento

 

 

 

50 minutes ago, marce84 said:

Non vedo cosa c'entra, ma elencami le cose gay e ti dico se le ho fatte o meno.

1) Iscriverti in un forum gay

2) Iscriverti in una app gay

3) Andare a un Pride

4) Andare in un'associazione LGBT

5) Avere una compagnia di amici principalemente gay

6) Andare in un locale gay

7) Andare al cinema a vedere un film a tematica omosessuale

8  ) Fare coming out

9) Avere una relazione gay

10) Andare a un concerto di una icona gay

11) Comprare un libro a tematica gay in una libreria

 

 

 

 

8 hours ago, iamtheibis said:

Premetto che sto leggendo tutti i post con attenzione

E queste sono le premesse che ci piacciono! 💪

8 hours ago, iamtheibis said:

In questo aspetto siamo appunto "di default" diversi dagli etero. [...] Ed è naturale che gente che condivide determinati valori tenda a socializzare con gente che condivida gli stessi valori

Esatto!
Se vivessimo in una società diversa, paritaria, che preveda pure la distinzione di ruoli ma sulla base delle inclinazioni accertate e non del genere sessuale di appartenenza, solo a quel punto non avrebbe alcuna importanza il genere di appartenenza e l'inclinazione sessuale: tutti saremmo valutati in base a quanto valiamo, non a quanto ci uniformiamo. Quando ho parlato dei miei colleghi (e soprattutto delle mie colleghe), ho cercato di evidenziare quanto la mia considerazione nei loro confronti vari in base alla capacità che dimostrano di essere intelligentemente lontane dagli stereotipi, da quanto vogliono affermare se stesse: è con gente del genere che mi piace socializzare e che mi piace condividere il mio intimo, perché il nostro modo di vedere le cose è straordinariamente simile - e non è un caso che ci troviamo quasi totalmente meglio con le ragazze che non con i ragazzi: con loro condividiamo tutta una serie di disagi (mutatis mutandis) perché facciamo entrambi parte degli esclusi dal potere, perché siamo entrambi reietti, perché entrambi abbiamo vissuto la violenza e il potere del maschio dominante.
E mannaggia a voi che mi fate tirar fuori 'sta roba da veterofemminista.

3 hours ago, marce84 said:

Qua ancora si crede che l'orientamento sessuale sia l'elemento identificativo chiave delle persone.

Biologicamente, non è così.
Sociologicamente, è proprio così.
Ti invito a fare più chiarezza, a considerare i due distinguo: un numero in valore assoluto, per l'appunto, non ha valore.

3 hours ago, marce84 said:

E' proprio su questo assunto che si sono perpetuate le discriminazioni nei confronti degli omosessuali!

Ma manco per niente.
Gli omosessuali sono stati perseguitati (che è molto diverso da discriminati) perché andavano a minare il modello di potere maschilista, quello in cui il maschio alpha mostra i muscoli e sta a cazzo dritto: se non entri a far parte del suo branco, sei automaticamente contro di lui.
E così è stato per secoli, anche grazie ai maledetti monoteismi che hanno fatto più male che bene.
All'etero alpha non gliene frega un ciufolo di chi tu sia veramente e conosce il solo linguaggio della forza: non a caso, solo quando la realtà omosessuale ha cominciato a contestare il patriarcato, ad obbligarlo ad accorgersi della sua esistenza e ad esercitare un potere economico, solo allora ha potuto strappare qualche concessione. Ma è roba degli ultimi cinquant'anni, come spero tu sappia.

2 hours ago, Hinzelmann said:

Vero, ma tu ad oggi quante cose gay hai fatto?

Applausi.

Caro @marce84, capisco benissimo il tuo disorientamento.
Forse non lo sai ma ho avuto anch'io un passato eterosessuale fatto di ragazze, tette, cunnilingus e fidanzamenti. Anch'io mi sono sentito stravolto quando ho riconosciuto che mi piacevano anche i ragazzi, e ci ho messo molte lacrime e molto sangue per arrivare al livello di consapevolezza che ho raggiunto ora (e che, probabilmente, non è che una tappa intermedia verso qualcos'altro).
In tutto questo tempo, anch'io mi sono aggrappato al mio passato etero: in fondo io non ho il polso spezzato, non ascolto il puttan-pop e non seguo ossessivamente le mode, quindi come faccio a definirmi gay? Eppure, quella non era la mia identità: non rispecchiare certi stereotipi non cambia il tuo genere di appartenenza. Potrei farti l'esempio di @Bloodstar che non rispecchia affatto alcun sottoinsieme eppure è ben più frocio di me: come la metteremmo, in questi casi?
Lascia ciò che hai creduto di essere e abbraccia ciò che sei veramente: omo, bi, pan... in fondo, sono solo parole. Ma sono quelle giuste.

1 hour ago, Almadel said:

1) ... 11)

Mi manca la 10! Sono promosso comunque, considerando che in compenso non so resistere a Maracaibo e Alghero?

11 hours ago, IlFinnico said:

Le generazioni più mature(dico così perché la maggior parte di voi che scrivete attivamente sul forum avete più di 40 credo) sono nati e cresciuti con l'idea: trova lavoro,donna,matrimonio,casa,macchina,figli. Vita fissa.

ma che cazzo stai a dì???

noi siamo sempre stati quelli alternativi, che si mettevano uno zaino in spalla e andavano via all'avventura.

siete voi ad esservi parecchio appantofolati e per scrostarvi dal divano ci vuole manco io so cosa!

11 minutes ago, freedog said:

ma che cazzo stai a dì???

Ecco appunto. E tra l'altro, al limite chiediamolo agli etero, di ieri e di oggi. Che c'entriamo noi con donne e figli? 

(tra l'altro, l'ottica di obiettivo "lavoro e macchina" cosa avrebbe di strano? Di qualcosa in teoria si deve campare😐

4 hours ago, Almadel said:

1) Iscriverti in un forum gay

2) Iscriverti in una app gay

3) Andare a un Pride

4) Andare in un'associazione LGBT

5) Avere una compagnia di amici principalemente gay

6) Andare in un locale gay

7) Andare al cinema a vedere un film a tematica omosessuale

8  ) Fare coming out

9) Avere una relazione gay

10) Andare a un concerto di una icona gay

11) Comprare un libro a tematica gay in una libreria

1. Fatto

2. Scaricata, ma ho ancora una serie di freni nell'utilizzarla.

3. Non partecipo in genere a manifestazioni pubbliche e/o politiche e non mi sento in obbligo a farlo.

4. Odio l'associazionismo e non lo farò.

5. Non ne ho manco una etero, per cui il problema prinicipale non è quello.

6. Non amo i locali in generale e non li frequento.

7. Visti a iosa.

8. Sarebbe di fatto da fare solo coi miei.  Punto dolente. Ma come si dice, tempo al tempo.

9. Spero quanto prima.

10. Non mi sono mai recato ad un concerto nè sento l'esigenza di farlo.

11. Ne sto leggendo uno in questi giorni.

Padre Almadel, quanti atti di dolore devo recitare? :P:

2 hours ago, LocoEmotivo said:

Mi manca la 10! Sono promosso comunque, considerando che in compenso non so resistere a Maracaibo e Alghero?

Cos'è Alghero?

13 minutes ago, freedog said:

no vabbè, manco le basi..

non ci siamo proprio qua, eh!

 

Il top delle figure di merda l'ho fatto col mio amico marchigiano al quale ho detto "iamca" leggendo YMCA. Ha riso per 10 minuti rischiando il laringospasmo e, ripresosi, ha pronunciato una scomunica a vita nei miei confronti. :lol:

2 hours ago, LocoEmotivo said:

All'etero alpha non gliene frega un ciufolo di chi tu sia veramente e conosce il solo linguaggio della forza: non a caso, solo quando la realtà omosessuale ha cominciato a contestare il patriarcato, ad obbligarlo ad accorgersi della sua esistenza e ad esercitare un potere economico, solo allora ha potuto strappare qualche concessione. Ma è roba degli ultimi cinquant'anni, come spero tu sappia.

Se proprio dobbiamo ricorrere a questa categoria (il maschio alpha o, direi io, con una strutturata carica di violenza), ti potrei dire che ce ne sono a bizzeffe anche tra gli omosessuali, cosa c'entra con l'orientamento? Io parlo da anni con un ragazzo sicialiano conosciuto su un altro forum. Bravissima persona, ma ha una sessualità prevaricatrice: lui è attivo e, se va per del sesso occasionale col passivo di turno, deve scopargli la bocca, bloccargli la testa ed eiaculare direttamente nel suo cavo orale. Questo non è un maschio "alpha"? O il fatto di essere omosessuale lo monda da ogni colpa?

Edited by marce84

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