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[Film] The Hours


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Spero di aver visto bene nella lista degli argomenti già trattati ^^

 

Uscito nelle sale cinematografiche nel 2002, tratta la storia di tre donne legate dal romanzo “Mrs Dalloway” scritto da Virginia Woolf.La prima storia è quella  della stessa Virginia Woolf, straordinariamente interpretata da Nicole Kidman, alla fine degli anni venti in  Inghilterra, quando la scrittrice non riesce più a controllare il suo mortale esaurimento,la quale si suiciderà annegandosi nel fiume; La seconda vede protagonista una donna che vive nella Los Angeles degli anni 50, Laura Brown, che ha un marito convenzionale, che le fa odiare la vita e il figlio; li abbandonerà per trovare se stessa. ed infine ecco la terza storia, quella di Clarissa, che svolge la sua vita nella New York dei giorni nostri, e che si occupa di sostenere, in qualità di editor, un poeta affetto da AIDS. Nel film ci sono elementi comuni che collegano le vite delle tre, intecciandole.

 

Lo avete visto?...mi piacerebbe aprire un dibattito circa questo film che io h trovato spettacolare

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ombra della notte

io l'ho visto....devo dire che è bellissimo l'intreccio delle 3 donne fatto con la trama di quel libro...virginia spettacolare nella sua follia esprime il dramma di essere una donna intelligente e creativa nella sua epoca,laura forte e coraggiosa...non riesce a capire chi è,e da una grande lezione secondo me....non è possibie accettare di sposare una persona perchè si crede di doverle qualcosa,non si può sempre soccombere....e clarissa....l'amicizia sopra ogni altra cosa,il coraggio di amare al di là delle avversità,il coraggio di lottare per ciò in cui si crede...davvero un film degno di essere visto e ricordato...

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Concordo pienamente con te...una scena che mi è rimasta molto impressa perchè stupenda nella sua tragicità è quella in cui Laura Brown è distesa sul letto della pensione e la stanza inizia a riempirsi d'acqua...acqua che personalmente ho ricollegato al fiume in cui Virginia Woolf si è suicidata...Per non parlare di alcune frasi che mi sono rimaste stampate nella mente...come quella pronunciata dalla stessa Virginia "La morte di uno dà la forza agli altri di apprezzare la vita" oppure ciò che la sorella di Virginia dice alla figlia "tua zia è una donna fortunata, perchè vive due vite, la sua e quella dei personaggi dei romanzi che scrive"Eheheheh che dite si vede che è il mio film preferito?

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ombra della notte

eh,si che si vede,in effetti sono due frasi molto belle...anche io l'acqua della stanza l'ho collegata al fiume,ma più nel senso che entrambe si sono rivolte al suicidio anche se laura poi cambierà idea....la mia scena preferita....forse quella in cui....virginia si suicida...si,il coraggio di essere se stessa fino alla fine...

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Si però se proprio ci si vuol sfiziare nel pensare alle varie metafore...l'acqua potrebbe anche riferirsi alla gravidanza della donna...Per quanto riguarda il suicidio di Virginia...beh indubbiamente un coraggio spropositato almeno quanto la propria pazzia, pazzia che poi se vogliamo si può riscontrare anche in Richard, distrutto dalla malattia come lei è distrutta dalla follia

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ombra della notte

mmmm....un topic altamente riflessivo in due....sai una cosa?secondo me lei non era pazza.....lo so che sembra assurdo,ma virginia aveva un unico modo per vivere scrivendo e frequentando intellettuali....quello di sembrare pazza,il marito avrebbe fatto qualunque cosa per farla stare meglio....a me l'acqua non mi fa venire in mente la gravidanza...forse più il senso di disperazione che abbiamo quando non riusciamo più a respirare....quando abbiamo un problema grande e non sappiamo come tornare a galla....in fondo laura aveva un enorme problema....virginia e richard non avevano potere sulla propria vita....virginia perchè era una donna e in quanto tale non aveva potere su se stessa e richard perchè avrebbe vinto la malattia...secondo me hanno scelto di vincere loro e mettere fine alla loro vita come volevano....quando volevano....

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Mi piace la piega che sta prendendo questo post ^^

secondo me lei non era pazza....
Questo l'ho pensato anche io, la vedo molto più razionale fino all'inverosimile piuttosto che propriamente pazza, soprattutto perchè bisogna avere una razionalità spropositata per agire come Richard e la stessa Virginia hanno fatto; il modo in cui ambedue si sono privati della vita, brutale in ambedue i casi, ma soprattutto il modo in cui si è suicidata Virginia...proprio per questo tendo a pensare che fosse fin troppo razionale, al punto tale da riuscire ad abbandonarsi all'atto del suicidio. Chiunque, proprio per l'istinto di sopravvivenza avrebbe per lo meno cercato di risalire a galla, ma lei no...e in questo a parer mio è insita la razionalità...Altro punto da non sottovalutare a mio parere è il rapporto tra Clarissa e Richard...decisamente morboso da parte di lui nonchè ossessivo e lei che si ritrova intrappolata nel turbine della vita di lui...
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All_by_myself90

E' assolutamente il mio film preferito!Uno dei film più commoventi e armoniosi che io abbia visto in vita mia; credo una di quelle rare opere che non ci si stanca mai di rivedere, poichè ad ogni visione si coglie un nuovo frammento, una nuova sfumatura dei significati in esso contenuta. Le tre attrici, Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep, compiono una prova davvero magistrale, -divenendo- i personaggi interpretati..... La regia è a sua volta ineccepibile nel rendere i tre diversi filoni narrativi distinti ed interconnessi al tempo stesso... nel guardare la scena in cui tre diverse persone, in diversi piani temporali, compiono il gesto di sollevare un mazzo di fiori, si ha, per un attimo, la sensazione,dell'unità di tutte le cose esistenti ed esistite nella storia umana, di cui ognuno di noi è tassello inconsapevole.... La trama, che ruota intorno al personaggio di "Mrs. Dalloway", la protagonista dell'omonimo romanzo di Virginia Woolf: il ritratto dell'intera vita di una donna reso nella descrizione delle faccende quotidiane di un suo singolo giorno, impegnato nella preparazione di una festa. Virginia Woolf è impegnata, nel 1923, a stendere le prime pagine del libro, mentre sente la sua vita dilaniata dalla tranquilla quotidianità della campagna e frastornante animatezza di Londra, che l'ha già portata, tuttavia, a diversi tentati suicidi; Laura Brown, nel 1951, cerca di sfuggire al vuoto di una vita che sente non sua leggendo "Mrs Dalloway"; infine Clarissa, nel 2001, occupata nei preparativi di una festa, si reca in visita all'amico malato Richard, che la chiama affettuosamente "Signora Dalloway".....Alcune delle frasi più belle sono quando Virginia è alla stazione (rende molto meglio in inglese)"My life has been stolen from me. I am living in the town I have no wish to live in. I am living a life I have no wish to live."Oppure quando parla del romanzo "Qualcuno deve morire perché gli altri apprezzino di più la vita. Per contrasto."Oppure quando Clarissa dice"Mi ricordo che una mattina mi sono svegliata all'alba con dentro un grande senso d'aspettativa . Hai presente, lo conosci? Mmh? e mi ricordo di aver pensato : " Ecco, questo dev'essere il preludio della felicità! questo è solo l'inizio, d'ora in poi crescerà sempre più! ". Non mi ha sfiorato l'idea che non fosse il preludio. Era quella la felicità,era quello il momento... era quello..."Fino alla frase più bella, forse perchè più vicina a me.. detta da Richard a clarissa:"Signora Dalloway dai sempre festa per coprire i silenzi.."E per quanto riguarda Virginia, non penso sia pazza nel vero senso della parola.Lei soffriva di depressione, come molti scrittori del resto, questa è caratteristica delle persone molto sensibili e molto intelligenti. Lei era indipendente, lontana anni luce dai valori familiari che governano la società del suo tempo e quindi tenta inutilmente di dibattersi fuori dal suo stagno esistenziale riuscendo soltanto ad aumentare la sua amarezza. Quindi penso che tutto questo l'abbia portata ad una forte depressione che l'ha anche portata a tentare il suicidio, fino a che non è arrivata anche a sentire delle voci e, come sappiamo, a suicidarsi veramente."non si può trovare pace sottraendosi alla vita.."

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Grazie All_by_myself90 mi hai regalato davvero 10 minuti di relax nel leggere questo tuo post...questo è anche il mio film preferito e al di là delle attrici che sono davvero eccezionali nei rispettivi ruoli, al di la del film in se, a mio parere anche Philip Glass ha dato un tocco di unicità a questo film, componendo una colonna sonora davvero ad hoc...in cui tutta l'essenza di ognuna delle tre donne è colta in pieno...come dice la stessa Virginia nello scrivere il libro "La vita di una donna...in un giorno"

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ombra della notte

usciremmo off topic secondo voi se tentassimo di continuare trovando dei fili conduttori per continuare le nostre riflessioni?magari unendolo ad altri film simili o a delle nostre esperienze?sarebbe un bel modo di confrontarci....

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ombra della notte

dunque...vediamo un pò....si potrebbe fare un collegamento con la pazzia(supposta) di virginia e confrontarlo con la pazzia reale di David protagonista (storia vera) del film Shine....lo conoscete?allora David è un ragazzo ebreo,australiano,bravissimo suonatore di piano...suo padre è una persona molto autoritaria e non vuole che lui accetti la borsa di studio che lo farà sfondare in america...alla fine David va ma al prezzo di perdere la sua famiglia e la sua sanità mentale...questo perchè darà il meglio di sè finchè alla fine di un concerto non ha un collasso...quando si risveglierà sarà diventato folle....questa è la parte centrale,ma non vi dico la fine... :asd: quello che vi chiedo ora è:-perchè bisogna scegliere fra quello che noi vorremmo essere e quello che gli altri vogliono che noi siamo?

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Beh potrei risponderti facendo altri paragoni, servendomi ad esempio della figura di Clarissa in The Hours...combattuta tra la sua vita e quella di Richard, o meglio quella che lei vorrebbe per lui...Richard non fa altro che ripeterle le sensazioni e le emozioni provate da lui 'quella mattina all'alba nella casa al mare', ponendola sempre a paragone con la signora Dalloway del romanzo...quindi come vedi...chi mai potrebbe essere piu combattuto tra il dover essere se stesso o il dover essere ciò che gli altri vorrebbero che fosse se non proprio Clarissa?

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ombra della notte

adesso mettendo da parte clarissa,io parlo di fare riflessioni anche sulla vita che è intorno a noi...proviamo a riflettere perchè dobbiamo scendere a compromessi con i nostri sogni e i nostri desideri,perchè accade e cosa succede a chi lo fa e a chi non lo fa?

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Il celebre film 'The hours' ...tre donne legate dal romanzo “Mrs Dalloway” scritto da Virginia Woolf. La prima è la stessa scrittrice, che vive alla fine degli anni venti in Inghilterra;La seconda , una donna che vive nella Los Angeles degli anni 50, Laura Brown, che ha un marito convenzionale, che le fa odiare la vita e il figlio;ed infine la terza ed ultima protagonista, Clarissa, che svolge la sua vita nella New York dei giorni nostri, e che si occupa di sostenere, in qualità di editor, un poeta affetto da AIDS.

Tutte e tre le donne hanno un'introspezione psicologica che trapela perfettamente da ogni scena del film...ma vorrei soffermarmi a riflettere e a farvi riflettere sulla prima...già...proprio lei, Virginia Woolf, dichiaratamente pazza...Come la maggior parte di voi saprà, chi attraverso il film, chi attraverso la lettura della biografia della scrittrice, questa donna si è tolta la vita gettandosi in un fiume con le tasche colme di sassi, un gesto decisamente folle direte voi...ebbene si, ma tale suicidio pare ai miei occhi fin troppo brutale...ogni persona ha un istinto, quello di sopravvivenza e il fatto che ella non abbia accennato minimamente ad un tentativo di tornare a galla, abbandonandosi così spontaneamente alla corrente del fiume mi fa pensare che non fosse affatto pazza, ma semplicemente estremamente razionale...ed è proprio su questo che vorrei riflettere insieme a voi...

Virginia era pazza o solo meravigliosamente razionale e coraggiosa??

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ombra della notte

secondo me lei non era pazza.....lo so che sembra assurdo,ma virginia aveva un unico modo per vivere scrivendo e frequentando intellettuali....quello di sembrare pazza,il marito avrebbe fatto qualunque cosa per farla stare meglio...la follia a volte è l'alternativa che i sani si danno per fare qualcosa che esula dalla normalità...o forse da quello che gli altri vorrebbero che loro facessero...

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Premettendo che io ho visto questo film esattamente ieri sera (ho comprato il dvd solo per la gioia di vederlo in lingua originale), credo che si debba fare una distinzione. Sì, la Woolf è morta affogata coi sassi nelle tasche, ma il fatto che si sia abbandonata alle acque è pura libera interpretazione, secondo me. Non c'era nessuno lì a dire che forse all'ultimo momento, magari presa da paura, non abbia cominciato inutilmente ad annaspare, no?A prescindere da questo credo che chiunque tenti il suicidio abbia un motivo per farlo e che a suo parere sia valido; a volte(ce lo dice anche il recente tentato suicidio della Spears) non occorre una particolare infelicità per voler morire, si vuole morire perché NONOSTANTE tutto quello che si ha non si è felici, non ci si sente realizzati, non ci si sente adatti,  o semplicemente non si sente niente.Virginia Woolf era malata di mente(disordine bipolare), sembra che su questo non ci sia dubbio, e non sapremo mai se si sia tolta la vita in un momento di crisi mentale acuta o in un momento di estrema lucidità (io propendo per la seconda, perché uno quando è fuori di testa si butterebbe senza riflettere, lei aveva dei sassi nelle tasche), ma in entrambi i casi è una persona che ha rinunciato alla sua vita e di questo bisogna prenderne atto.Tutto questo per rispondere alla domanda di Evinrude: togliersi la vita non è un atto di coraggio. Può essere pazzia, ma se non è pazzia è pura codardia. Non c'è niente di più difficile che viverla, sta vita, e il coraggio sta nelle persone che nonostante tutto tirano avanti. In barba alla Spears e a quei cazzoni di Kurt Cobain e Jim Morrison.

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ombra della notte

secondo me evinrude voleva creare un filo conduttore tra i personaggi del film che poniamo al centro di riflessione e quella che può essere la realtà dei nostri giorni,è ovvio che non sappiamo come sia stata la vita e la morte di virginia woolf...lei paragonava la calma del personaggio a quello che può essere una persona che lo fa oggi,almeno io così l'ho capito...

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secondo me evinrude voleva creare un filo conduttore tra i personaggi del film che poniamo al centro di riflessione e quella che può essere la realtà dei nostri giorni,è ovvio che non sappiamo come sia stata la vita e la morte di virginia woolf...lei paragonava la calma del personaggio a quello che può essere una persona che lo fa oggi,almeno io così l'ho capito...
Esattamente...io non ho preso in considerazione Virginia Woolf in quanto donna vissuta alla fine degli anni venti...ma la visione di ella all'interno del film, l'introspezione psicologica data da quell'interpretazione. Mi sembra ovvio che nessuno se non la stessa Virginia possa sapere se ha tentato di salvarsi all'ultimo momento, non riuscendoci suo malgrado, e non ho la presunzione di voler entrare nel merito di esprimermi a riguardo. Il mio era un voler parlare dei personaggi, e tramite la loro psiche , lasciata trapelare dal film, riuscire a parlare dei temi trattati in relazione alla realtà
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ombra della notte

forse per chiarire meglio i dubbi riguardanti la struttura è il caso di fare anche un altro esempio...dunque...vediamo un pò....si potrebbe fare un collegamento con la pazzia(supposta) di virginia e confrontarlo con la pazzia reale di David protagonista (storia vera) del film Shine....lo conoscete?allora David è un ragazzo ebreo,australiano,bravissimo suonatore di piano...suo padre è una persona molto autoritaria e non vuole che lui accetti la borsa di studio che lo farà sfondare in america...alla fine David va ma al prezzo di perdere la sua famiglia e la sua sanità mentale...questo perchè darà il meglio di sè finchè alla fine di un concerto non ha un collasso...quando si risveglierà sarà diventato folle....questa è la parte centrale,ma non vi dico la fine... razz quello che vi chiedo ora è:-perchè bisogna scegliere fra quello che noi vorremmo essere e quello che gli altri vogliono che noi siamo?

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Beh chi non conosce Shine??? Che dire, ti potrei riportare alla situazione di Clarissa, donna combattuta tra la vita che vorrebbe vivere e quella che è costretta a vivere a causa di Richard, combattuta tra il voler essere se stessa e il dover vivere con la costante presenza dell'idealizzazione che l'uomo ha di lei...Perchè bisogna scegliere mi chiedi? perchè fa parte della vita, perchè è la vita a porci dinanzi alla scelta tra vivere come siamo, o vivere come si creda che noi potremmo essere...lo si vede in Shine...i genitori , la maggior parte, tendono a volere che i figli crescano a loro immagine e somiglianza, tendendo a voler che loro siano come loro vorrebbero che fossero, ma soltanto noi possiamo decidere di non soffocare la nostra vera essenza...essendo.

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ombra della notte

e mettendo da parte clarissa e parlando di un adolescente ad esmpio,proviamo a riflettere perchè dobbiamo scendere a compromessi con i nostri sogni e i nostri desideri,perchè accade e cosa succede a chi lo fa e a chi non lo fa?secondo me è troppo poco dire che è la vita a farcelo fare....ci deve essere altro...io concordo con la teoria della scelta di sartre,ma ci deve essere dell'altro,perchè quello che vedo spesso è che sono le persone non la vita a imporci di sceglire..ma perchè,mi chiedo...è così terribile accettare qualcuno per quello che è?e noi accettiamo gli altri per quello che sono?

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è così terribile accettare qualcuno per quello che è?e noi accettiamo gli altri per quello che sono?
Beh vedi la società forma gli individui, la famiglia li educa e inculca loro una forma mentis predefinita e reputata da loro stessi giusta...quindi questi individui crescono in un ambiente e si relazionano con persone aventi determinati modi di pensare e determinate e differenti educazioni...via via che cresce l'individuo inizia a creare delle proprie idee che , il più delle volte, sono discordanti da quelle inculcategli nella sua vita e ciò è motivo di scontro con gli altri, la famiglia in particolare...un ottimo esempio è dato proprio dall'omosessualità, quanti genitori , quando il figlio o la figlia confessano loro la propria vera essenza, rispondono preoccupandosi di cosa la gente possa pensare e dire??questo è un esempio lampante di ciò che la società impone e di quanto questa di faccia in qualche modo 'temere', inghiottendo tutto e tutti nei suoi pregiudizi.Ma credo che se si accetta se stesso, si riescono ad accettare gli altri...è chi non si accetta per come è che non sa accettare il prossimo...[Mi auguro di aver scritto qualcosa di sensato, o meglio, di essermi espressa in modo sensato]
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quello dell'accettazione è un bel tema...chi sa proporre un film dove vige questo tema per iniziare una nuova riflessione?
Lost and delirious.(nessuna delle protagoniste si accetta ERGO crea duemila problemi a chi le sta intorno)(se poi volete anche qualche esempio in positivo chiedete!)
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Azz, ombra della notte, non è proprio questa la sezione più adeguata... intanto c'è un topic multi-pagina su quel film nella sezione Cinema, ma poi se ci mettiamo a parlare di film nello specifico, questa diventa la sezione sbagliata dove parlarne... i film devono rimanere comunque marginali in questa discussione, altrimenti questo topic diventa improvvisamente inadatto per questa sezione e va spostato...PS: qui c'è il topic di cui parlavo, armati di santa pazienza se vuoi leggerlo tutto...

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https://www.gay-forum.it/topic/4202-film-the-hours/#findComment-155179
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ombra della notte

ho chiesto una breve spiegazione per il semplice fatto che le riflessioni devono partire da un esperinza e se quell'esperienza la sai solo tu noi come possiamo rifletterci?non puoi dire solo che non si accettano e creano problemi...questo pr me non è uno spunto di riflessione....poi sono punti di vista,ma senza elementi non so su cosa riflettere.in questo topic si parte da un film per riflettere sulla vita reale di un determinato tema...

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https://www.gay-forum.it/topic/4202-film-the-hours/#findComment-155309
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Io ti sto dicendo che la domanda che tu cerchi, e la premessa che tu cerchi, sono già in quell'altro topic. Non sei incatenata a partecipare solo in questo topic, se c'è un argomento che ti può interessare anche altrove. Poi questo topic riguarda una riflessione scaturita da un determinato film, e farlo diventare "il topic delle riflessioni scaturite da vari film" risulterebbe solo confusionario e (ripeto) non consono alla sezione in cui si trova. Non prenderla a male, è solo un tentativo di tenere il forum più ordinato possibile.

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ombra della notte

capisco che sia già nell'altro topic,ma ti costerebbe così tanto dirci solo ed esclusivamente perchè c'è il tema dell'accettazione(non voglio tutta la trama,basterebbe una cosa del tipo:ha gli occhiali e non si accetta perchè è brutta,e da lì partirebbe una riflessione sul fatto che i ragazzi non si accettano)sarebbe bello poter parlare in questo topic di cose che tra loro sono collegate,e non è che facciamo 10 film contemporaneamente,uno per volta e legati con un filo logico che va per temi....io non me la prendo ma sembra ordinato come topic,almeno è innegabile che fino a ora lo è...

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