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Perché i millennial non riescono a fidanzarsi


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55 minutes ago, FreakyFred said:

È contando che si vede cosa conta (no pun intended). Hai contato quelle ore? Perché tu puoi dire "io ci vedevo questo, io non ci vedevo quello", ma poi fra le mani hai un numero. E quel numero ce l'avete sia tu che l'altro, ed è lo stesso numero per entrambi, non è interpretabile.

Sì sì, le ho contate, chattate che duravano dalle 21.00 a mezzanotte...una grossa inutilità, ci si poteva vedere e divertire molto di più 😛 preciso che ho in mente una situazione particolare, un ragazzo con cui c'è stata una lunga situazione di "stallo", ma ora che ci penso ho chattato molto pure con altri tizi con cui non mi sono incontrato per molto tempo, addirittura ci si mandava lunghe e-mail...

Contrasto l'idea che la quantità di tempo che passo con una persona determini il nostro rapporto, non so se alludevi a questo...perciò direi che non sempre contando colgo con esattezza cosa conta.

52 minutes ago, Isher said:

Ma FreakyFred non ha detto che la chat è il veicolo «principale» (questo termine è una tua aggiunta). Anzi, ha precisato che «usata in quel modo» la chat diventa un veicolo utile. In effetti qualsiasi mezzo va bene se piace, se è usato bene, se serve a creare un'intimità e a conoscersi.

Sì, in conclusione ho forzato la mano; però continuo a non ritenere la chat un mezzo adatto a creare un'intimità...tant'è che in più di un'occasione l'incontro de visu con l'interlocutore s'è rivelato deludente per entrambi, oltre che imbarazzante perché a mezzo chat già ci si era raccontati qualcosa di piuttosto personale.

47 minutes ago, Ghost77 said:

Magari, magari se gli ex trovano di meglio! 

Dipende da chi lascia chi immagino...ripeto, nel mio caso il disagio aveva a che fare con un certo senso di inadeguatezza. Se poi il rapporto tra ex è pacificato, a distanza di tempo, anch'io sono felice l'ex è felicemente rifidanzato.

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11 minutes ago, freedog said:

quando batti lo fai per soldi

No, battere significa cercare rapporti sessuali occasionali con sconosciuti

Nel gergo gay farlo per soldi si è sempre detto smarchettare o andare a marchette ( a seconda del punto di vista )

2 minutes ago, schopy said:

Sì sì, le ho contate, chattate che duravano dalle 21.00 a mezzanotte...una grossa inutilità

Il punto è che una persona che batte o si smutanda, non dovrebbe perdere tempo dalle 21:00 a mezzanotte

Era di fatto impossibile in un battuage, che spesso era un luogo pubblico popolato dai gay solo in certi orari

Ma ovviamente una chat o un social non sono luoghi pubblici

6 minutes ago, schopy said:

Contrasto l'idea che la quantità di tempo che passo con una persona determini il nostro rapporto, non so se alludevi a questo...perciò direi che non sempre contando colgo con esattezza cosa conta.

Non è contrastabile. Di certo non è l'unico determinante. Ma è un determinante fondamentale. E l'unica risorsa esauribile, l'unica che mai ti sarà restituita. 

Se davvero per te la chat è insignificante, allora passarci le ore è un crimine verso te stesso ed un controsenso. E come se io ti dicessi che odio il calcio, e poi non mi perdessi mai una partita della mia squadra manco sotto minaccia di morte.

E ovviamente apre anche a grossi malintesi anche con l'altro; dopotutto se sei così confuso su cosa è importante per te, non potrai mostrarlo efficacemente neanche con un altro.

11 minutes ago, freedog said:

a Roma (e pure a Perugia & provincia) battere significa prostituirsi

A Torino si usava ancora sentire questa espressione, bei primi 2000, dai più agèe, per riferirsi proprio al batuage (le tue smutandate) . Qui peraltro tra gay dichiarati è un'usanza morta da una quindicina di anni, solo più in voga tra sposati o repressi o da quella fascia che già ci andava negli anni novanta. Se nel 2000 ricordo che ai batuage ci andavano ancora i giovani, poco dopo compresero che non valeva più la pena stare al freddo e al buio. 

Semplicemente hanno iniziato a battere usando internet, perchè devo andare a battere a Piazza della Repubblica ( che neanche sarebbe particolarmente fredda e buia ) se con grindr i turisti gay li posso geolocalizzare?

 

 

1 hour ago, Ghost77 said:

Ecco, io vivevo l'esatto opposto. Poiché se ne ero sprovvisto lo accettavo con più serenità. 

Ovvio che se subentra qualcuno che non ha niente in comune con te non risenti della cosa: non è posizionato sullo stesso metro su cui poni te stesso.

@schopy si riferisce a un "meglio" posto sulla stessa scala, da cui la sconfitta competitiva: se percepisci l'altezza come una tua qualità e l'ex se ne trova uno più alto, allora ne soffri.

5 minutes ago, wwspr said:

"meglio" posto sulla stessa scala, da cui la sconfitta competitiva

Sisì ma ho compreso, forse sono io che mi ritenevo a priori "meglio" nelle scale che tenevo in considerazione. Comprendo un pisello di 20 cm, un reddito migliore, un viso più accattivante. Ma se poi tu, ex, ti metti con una scimmia pelata che da ventenne metteva le mani addosso ai ragazzi eterosessuali (legal? Spero) del suo palazzo con la scusa di masterizzare loro i giochi della play dicendo cose tipo "minghia oh, tutti i maschi lo fanno" beh. Beh beh. 

5 minutes ago, wwspr said:

Ovvio che se subentra qualcuno che non ha niente in comune con te non risenti della cosa: non è posizionato sullo stesso metro su cui poni te stesso.

@schopy si riferisce a un "meglio" posto sulla stessa scala, da cui la sconfitta competitiva: se percepisci l'altezza come una tua qualità e l'ex se ne trova uno più alto, allora ne soffri.

Quindi a soffrire per la pretesa superficialità dei millenial

sono solo quelli che si considerano già carini, abbastanza palestrati e piuttosto dotati?

Può darsi, ma mi pare che in generale quando si viene rimbalzati spesso

qualunque causa possa essere addotta come "la peggiore in assoluto".

Non mi sembrerebbe strano rosicare per un palestrato rosicare 

se veniamo lasciati che sia per un mingrerlino o per uno più grosso di noi.

Di solito però gli incel gay non sono "quelli che vengono lasciati per uno più bello",

ma quelli che proprio faticano a cominciare una relazione e al tradimento e all'abbandono neanche ci arrivano.

davydenkovic90

Domanda: ma quei millennial che si fidanzano, com'è che riescono a fidanzarsi? Questo non solo darebbe una risposta alla domanda iniziale, ma anche qualche strategia per ovviare ai problemi che vengono citati ( le app di dating, le città troppo grandi con troppe occasioni, quelle troppo piccole dove non si fa coming out, ecc. )

Ma sarebbe una discussione molto più interessante su un forum etero perché, lo ripeto per l'ennesima volta, il deterrente per noi gay, in passato, era il fatto di dover mantenere nascosto l'orientamento sessuale quasi per forza. Caduto questo impedimento colossale, gli altri ostacoli sono di minore entità.

E, ripeto, anche qui, l' "ostacolo" è sempre una somma di fattori del tutto individuale e personale. Una strategia valida per me può non valere per un altro. 

Quel che è certo è che scaricare la colpa su altri, sul contesto, sui gay, non serve proprio a un tubo. La "colpa", se di colpa si può parlare perché non li reputo insuccessi o fallimenti o cattiverie o scorrettezze che uno ti fa, ma mancate corrispondenze, sta sempre da ambo le parti, per esempio: tu non sei abbastanza attraente e lui non è abbastanza attratto.

Essere belli e simpatici aiuta. E non vado oltre.

 

Edited by davydenkovic90
On 10/5/2019 at 7:53 PM, Almadel said:

 

"Essere felici di essere single" non è una cosa che si insegna, ma che spesso si impara dopo una relazione oppressiva.

Il circolo virtuoso dovrebbe essere pressappoco così:

1) Sto male perché mi sento solo

2) Mi metto con un narcisista o con un maniaco del controllo pur di stare con qualcuno

3) Sono finalmente felicemente single e mi diverto come un pazzo scopando in giro

4) Trovo una persona che si innamora della mia energia sessuale, della mia esperienza e del mio senso di libertà

Da qualche parte il meccanismo pare però incepparsi e al punto quattro non ci si arriva sempre.

A volte non si sta abbastanza male da soli al punto da mettersi con uno stronzo.

Altre volte gli scrupoli moralistici ci fanno cercare l'ennesimo stronzo invece di divertirci.

In altri casi siamo noi a non innamorarci delle persone libere e felici e siamo lo stronzo che si mette con gli infelici,

permettendo così a lui di tirare un bel respiro di sollievo dopo che si è liberato di noi.

 

Guarda tutta questa centralità al sesso non so fino a che punto sia vera, vale finchè si parte dal presupposto che l'altra persona rientri in paramentri di normalità cosa che a mio avviso è tecnicamente difficile da trovare. La "normalità" è la scelta di stabilità e di equilibrio, difficilmente un normale arriva a 30 o 40 anni senza averla ancora trovata salvo casi particolari, ma che sono minoritari appunto. Tu ti sei costruito una vita stabile, anzi tanti auguri per il tuo bel matrimonio, ed a prescindere dalla condivisione o meno delle tue scelte di coppia, sei coerente e appunto sereni dei vostri equilibri.

Se parliamo di persone mie coetanee, ad esempio, che arrivano single alla mia età (non che non abbiano mai avuto una storia, senza andare in casi patologici, mi riferisco a chi ha vissuto storie anche significative ma mai definitive) in genere hanno problemi con il concetto di stabilità. Nel calderone mi metto anche io, che non sono una persona "normale" in quanto non riesco a fare coming out in famiglia,  vivo tutti i contrasti della vita di coppia che desidero ardentmente a giorni alterni, soffro di solitudine ecc. Aspetti che vivo con consapevolezza su cui ci lavoro ogni giorno mentre la maggioranza delle persone ci lavora uscendo tutte le sere, facendo vite frenetiche ed essendo incapaci di coltivare rapporti in generale. In un modo o nell'altro è noi che siamo rimasti sul mercato, e a quanto pare non siamo nemmeno pochi.
Inoltre sono stato sostituito in amore perchè considerato zoccola per come facevo sesso, ora, il saper scopare in maniera accettabile (penso di essere normale a letto, nè da film porno ma nemmeno da educanda alla prima esperienza) è comunque relativo perchè arrivano ad esserci mille altre sfumature da prendere in considerazione.

Dove hai ragione che chi non trova un fidanzato è anche qualcuno che scopa poco ma a mio avviso il legame tra performance sessuale e coppia non c'entra o comunque non è quello determinante. L'elemento determinante è la difficoltà che abbiamo nel relazionarci agli altri, considerando che noto problemi relazionali, non a letto, non nella coppia ma proprio nella socialità e non solo nel mondo gay, trovo la cosa estremamente normale.

Edited by Iron84
9 minutes ago, davydenkovic90 said:

Quel che è certo è che scaricare la colpa su altri, al contesto, ai gay, non serve proprio a un tubo. La "colpa", se di colpa si può parlare perché non li reputo insuccessi o fallimenti, ma mancate corrispondenze, sta sempre da ambo le parti

vabbè, ma c'è anche la componente casualità da consierare:

ad esempio, se io, che ste settimane sto sotto un treno col lavoro, dovesi incontrare il più meraviglioso dei principi azzurri e lui, per qualche strambo motivo, fosse interessato a concupirmi da qui all'eternità,

sinceramente non lo considererei proprio da nessun punto di vista, per quanto sto stanco, stressato e impicciato.

Magari in un altro momento, in cui ero (o sarò) più rilassato, sarebbe potuta scattare la magica scintilla e avremmo fatto faville;

chi può saperlo?

Edited by freedog
8 minutes ago, davydenkovic90 said:

Domanda: ma quei millennial che si fidanzano, com'è che riescono a fidanzarsi? Questo non solo darebbe una risposta alla domanda iniziale, ma anche qualche strategia per ovviare ai problemi che vengono citati ( le app di dating, le città troppo grandi con troppe occasioni, quelle troppo piccole dove non si fa coming out, ecc. )

 

In primis non tutti siamo uguali e va fatta distinzione tra vita di città e di provincia.
Mondo gay o etero non fa differenza, se vivi in un contesto con più possibilità di incontro, scoperai di più e vorrai provare più cazzi o fighe prima di sistemarti.
Gli adolescenti si fidanzano presto e si fermano anche in quella coppia soprattutto quando hanno scarse occasioni di uscire dal guscio. Dividi una coppia per l'università e per un Erasmus anche solo per pochi mesi e ne decreterai la fine. Ovvio che le esperienze aumentano la curiosità e il desiderio di stabilità avviene più che altro quando la tua vita entra in binari prestabiliti ed oggi più di ieri questa cosa arriva in tarda età.


Ultima cosa sulla tua teoria della fuga è la seguente, si scappa non per non fare coming out ma perchè stare in territorio neutro fa sentire più disinibiliti e ci si lascia maggiormente andare. La cosa la trovo molto salutare perchè quando si torna non si bada più a tante cose. Quindi non dico che hai torto dico che però esistono anche altri aspetti da considerare.

15 minutes ago, Almadel said:

Quindi a soffrire per la pretesa superficialità dei millenial

sono solo quelli che si considerano già carini, abbastanza palestrati e piuttosto dotati?

Questa implicazione non l'ho capita. In realtà stavo andando OT su un intervento di shopy.

15 minutes ago, Almadel said:

Di solito però gli incel gay non sono "quelli che vengono lasciati per uno più bello",

ma quelli che proprio faticano a cominciare una relazione e al tradimento e all'abbandono neanche ci arrivano.

Se proprio vogliamo ricondurre questa argomentazione sulla competitività alla discussione, allora gli incel saranno quelli che si pongono in fondo alla scala, che è piuttosto soggettiva e quindi prona ad essere deformata da una scarsa autostima.

Ma in realtà se parliamo di difficoltà a fidanzarsi fra gay, difficilmente parliamo di incel.

1 hour ago, FreakyFred said:

E ovviamente apre anche a grossi malintesi anche con l'altro; dopotutto se sei così confuso su cosa è importante per te, non potrai mostrarlo efficacemente neanche con un altro.

No, non sono confuso su cos'è importante...e utilizzavo le chat anche per convincere il "chattante" dell'opportunità dell'incontro, ma non sempre funzionava.

54 minutes ago, wwspr said:

Ovvio che se subentra qualcuno che non ha niente in comune con te non risenti della cosa: non è posizionato sullo stesso metro su cui poni te stesso.

Ripeto, era un fenomeno giovanile; dopo essere stato scaricato immediatamente mi percepivo "inferiore" al nuovo arrivato, e andavo un po' nel pallone, perché iniziavo a pensare che se fossi stato più simile a quell'altro magari le cose si potevano riaggiustare, eccetera..nel mio caso quel che pesava è che i ragazzi con cui mi sono relazionato più intimamente mi davano dell'immaturo, sempre quest'etichetta che non vuol dire un cazzo. Solo perché ero un po' più dolce e vulnerabile della media dei finocchi. Insomma, ero un ottimo ragazzo della porta accanto scarsamente apprezzato.

32 minutes ago, freedog said:

ad esempio, se io, che ste settimane sto sotto un treno col lavoro, dovesi incontrare il più meraviglioso dei principi azzurri e lui, per qualche strambo motivo, fosse interessato a concupirmi da qui all'eternità,

sinceramente non lo considererei proprio da nessun punto di vista, per quanto sto stanco, stressato e impicciato.

Sì, più passa il tempo più si è impicciati con vari impegni non prorogabili...eh, c'est la vie...

davydenkovic90
6 hours ago, Iron84 said:

Ultima cosa sulla tua teoria della fuga è la seguente, si scappa non per non fare coming out ma perchè stare in territorio neutro fa sentire più disinibiliti e ci si lascia maggiormente andare. La cosa la trovo molto salutare perchè quando si torna non si bada più a tante cose. Quindi non dico che hai torto dico che però esistono anche altri aspetti da considerare.

Guarda che non ho detto che non sia sano andar via dal paesello ANCHE per questioni legate al proprio orientamento, anzi, per noi lgbt è di vitale importanza. Per far cadere inibizioni, come dici tu, ma anche solo per incontrare altri lgbt. Criticavo chi, alla domanda, "Come faccio coming out coi miei genitori?" risponde "Vai a vivere a San Francisco e renditi indipendente, poi ne riparliamo".

E' un approccio vecchio, chi si impegna a realizzarlo non si rende conto che lo fa semplicemente per omofobia interiorizzata, che peraltro porterà con sé anche a San Francisco,  svaluterà in modo cretino qualsiasi preziosa interazione con altri lgbt,  se tutto va bene perderà la verginità a 40 anni e farà il primo coming out a 50. (se mai lo farà)

Più avanti c'è Pepsi.

Edited by davydenkovic90
1 hour ago, davydenkovic90 said:

Domanda: ma quei millennial che si fidanzano, com'è che riescono a fidanzarsi?

Oh, ti prego, rispondi tu, faremo tutti finta di non averlo mai letto prima. Un po' come si fa coi nonnini che ti raccontano tutti i giorni di "quella volta durante la guerra".

12 hours ago, Bloodstar said:

Ragionare da vecchio non significa essere saggio.

Ciao Bloodstar,

sarebbe stato carino se avessi spiegato un pò la tua affermazione. Non ha molto senso esprimere una critica in sette parole.

Non sopporto il sesso privo di significato e la divinizzazzione di una persona-tipo. Se essere vecchio dentro significa non rassegnarsi alla mentalità dell'usa e getta, allora lo sono e ne vado fiero.

non esiste il ragionare da vecchio o essere vecchio dentro. di solito si dice ad esempio "quello ha 20 anni ma sembra vecchio" in modo improprio e si riferisce ad esempio a un 20enne depresso ma chi la usa non si rende conto che il 20enne è depresso e associa il malumore del giovane con la vecchiaia che non necessariamente deve essere depressa.

invecchiando si accumula esperienza e questo è un vantaggio. un 20enne non avrà mai l'esperienza che ha un 60enne e dunque non ha senso l'espressione di per se.

un vecchio se in salute fisica e psichica ragiona benissimo e in più ha l'esperienza.

i giovani hanno un pensiero più veloce dei vecchi che però compensano il tutto con l'esperienza appunto.

quella che viene appunto definita saggezza è l'esperienza accumulata negli anni che permette di capire più cose della vita di quando si era giovani e con meno esperienza.

Edited by marco7

Ragionare da vecchio significa crogiolarsi nel rimpianto dei pretesi bei tempi andati e vedere il presente come il fumo negli occhi, fissandosi solo su quelli che si considerano i suoi aspetti negativi.

Edited by Bloodstar
1 hour ago, schopy said:

No, non sono confuso su cos'è importante...e utilizzavo le chat anche per convincere il "chattante" dell'opportunità dell'incontro, ma non sempre funzionava.

Volevi evitare chat infinite usando una chat infinita? Ah, il tutto però evitando accuratamente di usare quel tempo per costruire una qualche intimità. Mi domando come mai non abbia funzionato.

Edited by FreakyFred
5 minutes ago, Bloodstar said:

Ragionare da vecchio significa crogiolarsi nel rimpianto dei pretesi bei tempi andati e vedere il presente come il fumo negli occhi, fissandosi solo su quelli che si considerano i suoi aspetti negativi.

Togli a qualcuno la fede nel futuro, e si rivolgerà al passato.

Togligli anche quello e si farà esplodere.

As time goes byyy...

davydenkovic90
17 hours ago, Iron84 said:

Mondo gay o etero non fa differenza, se vivi in un contesto con più possibilità di incontro, scoperai di più e vorrai provare più cazzi o fighe prima di sistemarti.
Gli adolescenti si fidanzano presto e si fermano anche in quella coppia soprattutto quando hanno scarse occasioni di uscire dal guscio. Dividi una coppia per l'università e per un Erasmus anche solo per pochi mesi e ne decreterai la fine. Ovvio che le esperienze aumentano la curiosità e il desiderio di stabilità avviene più che altro quando la tua vita entra in binari prestabiliti ed oggi più di ieri questa cosa arriva in tarda età.

E' soggettivo, ho discusso proprio con ragazze molto giovani (nate dopo il 2000) di questo argomento e mi hanno detto che fra i loro coetanei è diffusissima la coppia aperta. Prendono come fidanzato il preferito tra tutti quelli che hanno intorno, quello a cui sono più affezionate, il più carino, il più presentabile ai genitori perché magari di buona famiglia, ecc. e lo fanno un po'  per comodità e per fare le cose delle coppie, postare le foto su instagram, andare accoppiate alle feste o in vacanza ecc., però poi ognuno dei due sa che può andare anche con altri/e per fare delle esperienze senza che nessuno se la prenda e senza interrompere la relazione, che comunque ha una sua ragion d'essere. A me sembra un buon compromesso (per loro, non per me) ed è un modo per arginare il problema delle "troppe occasioni", perché chiaramente stiamo parlando di gente che di occasioni ne ha a vagonate, e cioè ragazzi e ragazze molto belli/e e attraenti. E' logico che uno  bruttino può andare a studiare dove vuole, in erasmus e installare 4 o 5 app di dating, ma non gli accadrà niente. Probabilmente anche io sarei per la coppia aperta se avessi 18 anni e fossi bellissimo, perché avrei occasioni a palate anche senza volerlo. Di anni ne ho qualcuno in più, le mie esperienze le ho fatte, andandomele a cercare, non ho questo istinto di caccia o di rimorchio per sport, quello che faccio col mio ragazzo mi appaga in tutto e non vorrei fare quelle stesse cose o altre cose con altri.... è logico che nel mio caso la coppia aperta non nasce perché, semplicemente, non avrebbe un senso.

Non lego il fidanzarsi alla ricerca di una stabilità. Ci si fidanza quando è naturale farlo. Se frequento una persona e voglio rivedere quella persona quasi tutti i giorni, facciamo sesso continuamente, allora dopo qualche settimana o mese sono obbligato a chiamarlo fidanzato.  Per me è stato così e non ho mai pensato "ok, adesso mi sono accasato, è ora di disinstallare grindr e di andare a comprare un fidanzato impagliato all'Ikea per quando torno a casa la sera". Le mie relazioni non sono mai state stabili, perché mi piace che non lo siano, finché non deciderò di convivere e sposarmi. Ho sempre salvaguardato il fatto che il rapporto potesse interrompersi da un momento all'altro. Se uno è fidanzato con me da 3 anni e non è felice, per me, è libero di lasciarmi oggi stesso. L'essere umano non è una cosa, la libertà è il valore più importante in un rapporto e volevo (voglio) conquistarmi l'altra persona ogni giorno.

@freedog I troppi impegni sono uno dei problemi di cui si parla nel primo post. Non molto tempo fa guardavo in tv delle campionesse olimpiche di ginnastica ritmica russe, alle quali veniva chiesto "avete tempo per trovare un fidanzato?". E una rispondeva "per quello, il tempo si trova sempre". Siamo tutti adulti qui dentro e sappiamo bene che, se uno vuole, può infilarcelo benissimo un fidanzato anche nel susseguirsi dei suoi tantissimi impegni e, anzi, magari il perdere quattro o cinque ore col fidanzato (o col ragazzo che gli piace) la domenica pomeriggio, gli danno quella carica per essere più produttivo gli altri giorni della settimana quando magari non ha neanche tempo per un breve incontro.

 

 

Edited by davydenkovic90
Quote

 Che non vuoi cambiare lo hai scritto tu, non io. Se tu dici "le persone non cambiano" riferito al provare a limare il proprio carattere, stai dicendo che anche tu non cambi. Mica io.

Ti rispondo per l'ultima volta, poi la chiudiamo qui. Io non ho scritto da nessuna parte che non cambio (ovvero che voglio cambiare).
E' quello che hai scritto tu, interpretando liberamente il mio pensiero. Ho scritto che non è possibile cambiare carattere. E' un po' diverso.
Avresti potuto obiettare che la mia è una affermazione apodittica, sarebbe stato certamente più pertinente che tirare in ballo la trita categoria della proiezione
(io non voglio cambiare, quindi nessuno cambia), cioè senza formulare giudizi sulla mia volontà che non puoi conoscere.
Non avendo mai visto, nella mia esperienza, persone cambiare personalità sono propenso a credere che non sia possibile.
Non si tratta quindi di volere o non volere, semplicemente non si può. Tu invece credi sia possibile “limare“ il carattere
(che io mi trovi in questa necessità, poi, è tutto da dimostrare)? Benissimo, ne prendo atto, ma allora avresti potuto rispondere in maniera diversa
 riportando semplicemente l'esperienza di persone che hai visto cambiare, sarebbe stato certamente più utile, se il tuo intento era quello di farmi cambiare idea

 

10 hours ago, FreakyFred said:

Volevi evitare chat infinite usando una chat infinita? Ah, il tutto però evitando accuratamente di usare quel tempo per costruire una qualche intimità. Mi domando come mai non abbia funzionato.

Diciamo pure che il mezzo funziona quando perfeziona la velocità ( grindr geolocalizzazione etc )  mentre quando si tratterebbe di guadagnare del tempo prezioso a conoscersi prima, di fatto viene boicottato da insicurezze, paure, esitazioni, che portano molti gay  ad interpretare un ruolo o ad usare il mezzo come una sorta di "scudo"

Quello che io faccio fatica a comprendere è come mai non si impara ad usarlo, arrivando alla conclusione un po' tranchant che è tutta una perdita di tempo

 

Il modo più efficace per usare una chat/app è usarla brevemente solo per fissare un appuntamento.

Dovrebbe sostituirsi al "Vieni spesso qui?/Posso offrirti da bere?" o allo strusciarsi mentre si balla

tipico della socializzazione nei locali e non sostituirsi agli amici di penna e alle relazioni epistolari ottocentesche.

Per lo meno nell'Ottocento non eravamo soli nella ricerca di un partner: ma partecipavano attivamente anche i nostri genitori

e se rimanevi single troppo a lungo tua madre ti presentava la figlia del notaio o della lavandaia (a seconda della tua classe sociale).

Forse affidare l'account Grindr alla propria mamma potrebbe essere quel "ritorno al passato" auspicato da molti millennial.

Il mio - orgogliosamente fascista - professore di greco diceva sempre che si era più felici quando c'erano i matrimoni combinati.

Si potrebbe pensare a un'app stile "agenzia matrimoniale" che combina appuntamenti al buio,

tagliando la tediosa fase della chattata infinita e il senso di smarrimento di fronte all'ampia scelta di Grindr.

(Mi stupisce che non ci sia già, visto che era un'idea che compariva sia in un episodio di Black Mirror sia in una serie di fantascienza francese).

Ovviamente il tutto corredato da recensioni degli utenti nel caso non ci si presenti all'appuntamento o si sparisca senza dare spiegazioni.

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