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Perché i millennial non riescono a fidanzarsi


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On 9/27/2019 at 10:44 AM, marce84 said:

Non approvo la parte successiva in cui vengono elencati quelli che secondo Wikipedia sono gli attributi propri delle donne.

wikipedia stessa usa il condizionale e lo fa proprio perchè è scontato ciò che dici tu

On 9/27/2019 at 10:44 AM, marce84 said:

E la maggior parte delle differenze di carattere tra maschi e femmine non sono dovute a fattori innati, ma a condizionamenti culturali

Tanto è vero che parla di "supposti attributi psichici"  una supposizione che nasce proprio dalla constatazione che il fattore innato non c'è

Se però riteniamo che degli attributi psichici interiori non esistano - anche se potrebbero tranquillamente convivere in maschi eterosessuali dall'aspetto esteriore virile come Gino Strada - una femminilità interiore non esiste e quindi diventerebbe solo un attributo fisico-biologico o del tutto esteriore.

Venendo quindi a coincidere la femminilità maschile  ( in mancanza di quelli fisici ) esattamente con l'effeminatezza.

On 9/28/2019 at 8:32 PM, Iron84 said:

A 35 anni forse potrei fare il passivo in una relazione e non mi peserebbe ma chi può dirlo che a 40 si?

L'idea che un maschio sia sessualmente valorizzato dal legame sentimentale, se di ruolo passivo, è esattamente il corrispettivo dell'idea della donna che è valorizzata dal legame sentimentale che riesce ad istituire con il maschio ( matrimonio ) ed è una concezione che tendenzialmente respingiamo

Dopodichè è chiaro che se ti identifichi come passivo, più per le fantasie che per il ruolo sessuale fisicamente interpretato, può essere che tu abbia bisogno di istituire una relazione di tipo psicologico, non di suo necessariamente sentimentale, ma lo stesso varrebbe per un gay che per poter essere attivo avesse bisogno di istituire una relazione da daddy

 

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5 hours ago, Hinzelmann said:

L'idea che un maschio sia sessualmente valorizzato dal legame sentimentale, se di ruolo passivo, è esattamente il corrispettivo dell'idea della donna che è valorizzata dal legame sentimentale che riesce ad istituire con il maschio ( matrimonio ) ed è una concezione che tendenzialmente respingiamo

Ma non credo che lui intendesse dire che per sentirsi valorizzato in quanto passivo ha bisogno di una relazione stabile. Forse voleva solo dire che non è sicuro di avere tra qualche anno gli stessi desideri.

9 hours ago, davydenkovic90 said:

Lasciando perdere la solita provocazione cui non darò seguito, forse mi hai frainteso e hai un po' di coda di paglia. 

Intendevo sommessamente ricordare, una volta tanto, che questo non è un forum dell'ISTAT e che sarebbe anche carino se uno partisse dal particolare per poi (eventualmente) arrivare al generale.   

In ogni singola situazione è abbastanza evidente il perché uno non riesca (o al contrario riesca facilmente) a fidanzarsi, e i motivi possono essere svariati. Per questo sarebbe più interessante una discussione in cui chi vuole racconta la propria esperienza, specie in quei casi in cui quella difficoltà a fidanzarsi è percepita come un problema. In quel caso magari il forum può dare spunti interessanti.

Io non ho avuto particolari difficoltà nel fidanzarmi, a parte quella di fare CO e mettermi un po' in gioco su qualche app o raduno, ma tutte cose veramente tranquille e con i miei tempi. Ho difficoltà a farmi amici gay,non ne ho quasi nessuno. Probabilmente in passato era perché frequentavo solo i gay che mi piacevano, e la cosa finiva sempre a letto di qualcuno oppure in un fidanzamento decennale. E' anche vero che mi creo poche occasioni di fare amicizia, comunque ci stiamo lavorando.

 

Non ho code di paglia, se non "riesco" a fidanzarmi a te non riguarda, il topic non è su di me, quindi rimani in tema o vattene a fanculo, che è l'unica cosa che sai fare.

davydenkovic90
45 minutes ago, Aarwangen said:

Non ho code di paglia, se non "riesco" a fidanzarmi a te non riguarda, il topic non è su di me, quindi rimani in tema o vattene a fanculo, che è l'unica cosa che sai fare.

 Continui a fraintendere,  ti sei messo sulla difensiva rispondendomi in modo acido quando volevo solo invitarti, se vuoi, a raccontarci (anche) la tua esperienza di millennial (che riesce o non riesce a fidanzarsi, non lo so) solo ed esclusivamente per dare dei connotati un pochino più vividi al topic e parlare del tema in modo un po' più concreto.

 Se vieni a proporre la riflessione su Gay-forum, che è un raggruppamento informale di ragazzi gay che cercano di conoscersi e interagire cordialmente :roll:, difficilmente riceverai risposte generali e complete per cui servirebbe una preparazione direi quasi specialistica. E quelle che riceverai non fanno testo perché, appunto, non basate su uno studio serio del problema ma su opinioni.

Comunque ho sempre risposto in tema, e ritengo che i motivi di un tale fenomeno siano tanti e molto diversi tra loro. E anche questo mi porta a pensare che sia meglio partire da casi specifici piuttosto che da teorie generali.

 

Edited by davydenkovic90
8 hours ago, Hinzelmann said:

L'idea che un maschio sia sessualmente valorizzato dal legame sentimentale, se di ruolo passivo, è esattamente il corrispettivo dell'idea della donna che è valorizzata dal legame sentimentale che riesce ad istituire con il maschio ( matrimonio ) ed è una concezione che tendenzialmente respingiamo

Dopodichè è chiaro che se ti identifichi come passivo, più per le fantasie che per il ruolo sessuale fisicamente interpretato, può essere che tu abbia bisogno di istituire una relazione di tipo psicologico, non di suo necessariamente sentimentale, ma lo stesso varrebbe per un gay che per poter essere attivo avesse bisogno di istituire una relazione da daddy

 

Scusa, non ho capito se ti riferisci a me, perchè in tal caso il mio discorso era più ampio.

Mi sento di fare una precisazione.Nella mia vita ho avuto non tantissime esperienze ma molto variegate nei contenuti soprattutto in questi anni dove ho avuto relazioni brevi, frequentazioni o momenti di pura zoccolaggine.
Visto che mi sono scoperto tardi e tanti anni sono stato fidanzato, negli ultimi anni ho voluto anche sperimentare per capire. Al momento sono in alto mare ma il discorso sul ruolo passivo in una storia non è che non riesco a vedermi sentimentalmente legato se non ffacendo il passivo in una relazione.
Non ho detto questo.

Poi non ho capito che intendi con relazione sentimentale e relazione psicologica, davvero mi sfugge il nesso.
Se un ragazzo mi piace molto le mie fantasie sessuale sono più passive ma questo non vuol dire che non lo sia anche nel sesso occasionale. Inoltre  sta storia che il passivo sia il sottomesso e l'attivo il dominante lascia il tempo che trovano. Dico che però, in genere, è solo un approccio iniziale che con il tempo può cambiare ed a me spesso cambia. Quindi se mi ci si chiede sei attivo, passivo o versatile per me è una domanda che mi mette in difficoltà. Magari le prime volte che scopiamo voglio fare il passivo poi con il tempo chissà e penso che la cosa sia più comune di quello che si pensa. Poi quali siano le origini culturali sinceramente conta poco, esistono uomini etero che amano essere penetrati, sottomessi ed altri che amano il sesso violento. Esistono etero che vanno a trans per fare i passivi ed altri gli attivi e sono tutti cresciuti in una cultura patriarcale

 

Edited by Iron84
22 minutes ago, Iron84 said:

Non ho detto questo.

Neanche io, visto che ho scritto che noi gay è una idea che respingiamo e nel noi collettivo avevo messo ovviamente anche te

A meno che tu non ti ritenga gay o non rifiuti l'idea di un atteggiamento culturale collettivo dei gay sul tema

( vediamo se ora me lo chiede un terzo...😆 )

Per noi gay un passivo o un versatile è valorizzato nel suo ruolo se gode

33 minutes ago, Iron84 said:

Magari le prime volte che scopiamo voglio fare il passivo poi con il tempo chissà e penso che la cosa sia più comune di quello che si pensa.

Il che certamente non esclude il fatto che si possa variare il ruolo, anzi semmai si tende a dire che le relazioni che durano tendono a "versatilizzare" la coppia

anche perchè noi gay - a differenza degli etero - ammettiamo la possibilità che il rapporto sessuale si completi con un orgasmo differito

 

 

On 9/21/2019 at 1:38 AM, Ghost77 said:

Anche perché non è vero che le persone non cambiano ;è semmai vero che tu, proprio solo tu, non vuoi cambiare, e generalizzi parlando delle "persone" per dare

Non ho seguito l'evoluzione della discussione e rispondo un po' in ritardo perché non amo passare troppo tempo sul forum.

Venendo al punto, anche credere che le persone possano cambiare e se non cambiano è perché non vogliono, è una generalizzazione che parte dal presupposto, tutto da dimostrare, che il cambiamento sia sempre possibile. E poi cosa s'intende per cambiamento? Se parliamo di idee, di modificare certi comportamenti o atteggiamenti, non ci piove, ma se parliamo di personalità o di carattere, mi pare molto più difficile. Ma anche ammesso sia possibile, questo passerà attraverso l'esperienza e non è certo frutto di un ragionamento o un disegno stabilito a priori.

Ma poi con che insolenza mi vieni a dire che non voglio mettermi in discussione? Ma cosa ne sai? Pensi di conoscermi per aver letto due righe di me? Forse dovresti tenere a freno la lingua. Il fatto stesso di venire su un forum a raccontare cose personali è un mettersi a nudo. Di te invece, grand'uomo, non ho ancora letto niente (certo potresti aver raccontato di te in passato).

 

On 9/21/2019 at 12:14 PM, Isher said:

Solo che queste condizioni, proprio perché sono oggettive e di fondo, bisogna poi metterle da parte, sia in pratica, che psicologicamente. Se vivo a Teheran, devo fuggire attraverso la Turchia e andare a vivere altrove; se vivo in un piccolo paesotto isolato, dalla mentalità retrograda, ne devo scappare; se la mia famiglia è omofoba, debbo impegnare tutta la mia prima età per mettermi in grado di lavorare e andarmene di casa

Ci sarà chi è disposto a trasferirsi e chi invece, legittimamente preferisce di no, perché magari ama il proprio lavoro o il paese in cui vive. Oppure vorrebbe trasferirsi, ma non trova opportunità di lavoro o per altre ragioni. Dire che bisogna ignorare le ragioni oggettive è solo un artificio retorico, una fuga dalla realtà: l'esodo di massa non è la soluzione.

 

On 9/21/2019 at 3:28 PM, davydenkovic90 said:

Comunque io non voglio dire che Gondo che andava  4 - 5 volte in palestra oppure quelli che commentano su boys and girls stiano male si sono anche loro cuciti una vita addosso e oggi stanno meglio in quei panni probabilmente starebbero peggio, oggi, provando a vestirne altri. 

Ti comunico ufficialmente che ho ripreso alla grande gli allenamenti caro il mio tennista😛.

Non mi sono cucito una vita addosso se pensi che l'abbia pensata nei dettagli prima e costruita con pazienza certosina dopo. Se mi dovesse capitare di conoscere un ragazzo col quale iniziare una frequentazione non direi di certo no. Ma non a qualsiasi prezzo o condizione. Questo poteva andar bene a vent'anni. Ora ho una vita strutturata, le mie abitudini, i miei interessi, ecc e poi non posso certo reinventarmi chissà dove. Poi chissà, non è detto che in futuro, non possa decidere di trasferirmi da qualche altra parte, ma di sicuro non nella tua schifosa Milano. 🤣


 

 

davydenkovic90
7 hours ago, Gondo said:

Non mi sono cucito una vita addosso se pensi che l'abbia pensata nei dettagli prima e costruita con pazienza certosina dopo. Se mi dovesse capitare di conoscere un ragazzo col quale iniziare una frequentazione non direi di certo no. Ma non a qualsiasi prezzo o condizione. Questo poteva andar bene a vent'anni. Ora ho una vita strutturata, le mie abitudini, i miei interessi, ecc e poi non posso certo reinventarmi chissà dove.

Per "si sono cuciti una vita addosso" intendevo dire proprio quello che hai scritto poco dopo, e cioè che, privati dalla società della possibilità di vivere la sessualità, fare coming out e  progettare una vita di coppia quando poteva essere il momento di farlo, vi siete tenuti occupati e sfogati con altre attività. Attività che non sono state un male o un infelice ripiego, ma magari delle grandi passioni. Come ho scritto nell'intervento che hai citato, ogni scelta di vita (rimanere single o fidanzarsi, in questo caso) ha dei pro e dei contro.

Sottolineo però che tu non sei un millennial (credo che tu sia nato prima del 1980) e non condividi i problemi né la mentalità dei millennial ma, più verosimilmente, quelli del gay della vecchia guardia, già ampiamente discussi nei topic appositi.

 

Edited by davydenkovic90
2 hours ago, Hinzelmann said:

( vediamo se ora me lo chiede un terzo...😆 )

 

anche perchè noi gay - a differenza degli etero - ammettiamo la possibilità che il rapporto sessuale si completi con un orgasmo differito

Se te lo chiede un terzo, devi farti una domanda. :P:

In che senso ammettiamo un orgasmo differito? Cioè non poniamo la stessa enfasi che danno gli eterosessuali all'orgasmo simultaneo? Pensavo non ci fossero differenze in questo.

Di solito gli etero aspettano che venga prima lei e poi si affrettano a finire.

Durante il rapporto anale omo il più delle volte il passivo si smanetta sul finale, quando l'attivo avverte di stare per venire.

Nei rapporti orali è certo molto più complicato inseguire la simultaneità, se si sta facendo un 69.

1 hour ago, Gondo said:

Ci sarà chi è disposto a trasferirsi e chi invece, legittimamente preferisce di no, perché magari ama il proprio lavoro o il paese in cui vive. Oppure vorrebbe trasferirsi, ma non trova opportunità di lavoro o per altre ragioni. Dire che bisogna ignorare le ragioni oggettive è solo un artificio retorico, una fuga dalla realtà: l'esodo di massa non è la soluzione.

Io non ho detto che bisogna ignorare quello che tu chiami "ragioni oggettive", e che sono semmai i "dati oggettivi": ho detto il contrario, che bisogna superarli, se impediscono di vivere la propria omosessualità. L'esempio dell'Iran era stato fatto da altri e io l'ho ripreso, perché è reale. Ho aggiunto esempi meno tremendi, ma che appartengono alla storia di molti omosessuali, a cominciare da una famiglia opprimente, o violenta, che devo abbandonare se mi castra, mi impedisce di vivere la mia omosessualità, mi fa male psicologicamente. Nessuno dice che sia facile, o che non costi: costa, ma è necessario farlo. Si può non farlo, ma se si sceglie di rimanere a vivere in una realtà che ti nega, se ne pagheranno amaramente le conseguenze. Questo, se parliamo di situazioni-limite. Artificio retorico è negare che queste situazioni-limite o particolarmente negative esistano. E peggio che artificio retorico è farsele amiche e sopportarle passivamente. Se amo il mio lavoro, saprò svolgerlo egualmente in un posto che mi offra più vita e più opportunità, che mi offra le condizioni per vivere, anzi cominciare a vivere, degnamente. 

2 hours ago, Gondo said:

Ma poi con che insolenza mi vieni a dire che non voglio mettermi in discussione? Ma cosa ne sai? Pensi di conoscermi per aver letto due righe di me?

Ma che ne so, sei tu ad aver detto che non cambi, generalizzandolo all'umanità mica io 🙃

 

2 hours ago, Gondo said:

Di te invece, grand'uomo, non ho ancora letto niente

E certo, non sono io qui il problematico. Di che dovrei mai sfogarmi? 

 

2 hours ago, Gondo said:

(certo potresti aver raccontato di te in passato).

Su queste pagine dal 2006 con voi 😎

 

Comunque è interessante come sei quasi esploso con le parole per una frase che ho scritto e che ripeteva unicamente quello che avevi scritto tu stesso. E ribadisco, se tu scrivi "le persone non cambiano" torno a risponderti "parla per te". O me ne neghi il diritto, @Gondo

4 minutes ago, marce84 said:

pensavo che davy fosse toscano.

Ma anche io in verità 🤔 o forse era una trappola per farci dire di dove fosse davy 🤔

davydenkovic90
10 hours ago, Isher said:

Ho aggiunto esempi meno tremendi, ma che appartengono alla storia di molti omosessuali, a cominciare da una famiglia opprimente, o violenta, che devo abbandonare se mi castra, mi impedisce di vivere la mia omosessualità, mi fa male psicologicamente. Nessuno dice che sia facile, o che non costi: costa, ma è necessario farlo. Si può non farlo, ma se si sceglie di rimanere a vivere in una realtà che ti nega, se ne pagheranno amaramente le conseguenze. Questo, se parliamo di situazioni-limite. Artificio retorico è negare che queste situazioni-limite o particolarmente negative esistano. E peggio che artificio retorico è farsele amiche e sopportarle passivamente. Se amo il mio lavoro, saprò svolgerlo egualmente in un posto che mi offra più vita e più opportunità, che mi offra le condizioni per vivere, anzi cominciare a vivere, degnamente. 

Secondo me esistono solo in quei casi in cui il figlio ha ereditato la mentalità vetusta dei genitori e non ha il coraggio di liberarsene. Ma il coraggio non lo troverà nemmeno nella grande città, dove farà comunque tantissime rinunce e sopporterà passivamente il fatto di avere una famiglia d'origine che dev'essere tenuta all'oscuro di tutto, perché mi sembra di capire che, in molti di questi casi limite (che una volta erano la norma, ma oggi sono fortunatamente molto più rari), il postulato sia questo: "posso fare qualsiasi cosa ma la mia famiglia non deve sapere niente". Mettiamoci nell'ipotesi che il nostro gay fugga dal paesino della Sicilia e approdi a Milano con l'idea di rendersi indipendente e farsi i cazzi suoi. Trova un fidanzato. Può il fidanzato avanzare pretese di pubblicare foto insieme sui social, festeggiare il Natale, convivere, organizzare un matrimonio, conoscere la famiglia,  gli amici d'infanzia, visitare il paese d'origine dell'altro, se lo scopo principale del nostro è tenere nascosto tutto ai familiari? La risposta è no. Ed ecco perché probabilmente tu, Isher, da quel che mi risulta, come tanti altri gay della tua età, non ti sei comunque dichiarato con la famiglia, né fidanzato, né sposato, nonostante indipendenza raggiunta, casa di proprietà, e grande città a disposizione.

Tu parli di "vivere degnamente". Be', io ritengo che vivere degnamente non significhi aspettare minimo i 30 anni per perdere la verginità, simulare continuamente o dissimulare con i genitori, persone da cui ti devi rendere sì indipendente, ma a cui vuoi anche bene e con cui devi avere a che fare per sempre, il tutto perché metti al primo posto il timore di essere scoperto. E' semplicemente il vecchio modo di vivere l' omosessualità, che certo era meglio che farti prete o fare le stesse cose in un paesino piccolo, ma che è molto peggio che investire in un onesto coming out in un guizzo di amor proprio a tempo debito. Quest'ultima cosa tu non potevi farla, perché appartieni a una generazione precedente. Io (e tutti i miei coetanei che conosco, a onor del vero) lo abbiamo fatto: i nostri genitori sono più giovani e disposti a capire e siamo nati in un periodo in cui possiamo già godere dei frutti di una serie di battaglie combattute dalla comunità lgbt internazionale.

Inoltre ho sempre trovato i convinti sostenitori di questa "teoria della fuga", così come gli irriducibili che non fanno coming out nemmeno quando è palese anche al gatto, totalmente insensibili nei confronti di altri gay, li ritengono frequentazioni di serie B e non sono minimamente interessati a entrarci in empatia. Li studiano e li punzecchiano come rane in un laghetto artificiale, ma poi li mollano al loro destino.

Uno deve andarsene a vivere lontano per altri motivi. L'omosessualità è una caratteristica con cui sempre più ragazzi devono far pace ben prima di raggiungere la piena indipendenza dai genitori e con cui sempre più genitori stanno imparando a convivere serenamente. E' un coraggio che va trovato da ambo le parti e che fortunatamente oggi si può trovare più facilmente frequentando associazioni, mettendosi in collegamento tramite internet con altri lgbt, volendo anche proprio attraverso questo stesso forum. Sono sufficienti anche amicizie comuni. Io non vivo a Milano (correggo chi l'ha scritto) ma nonostante questo ho conosciuto diversi ragazzi gay tramite amici comuni. E i miei genitori idem. Non ci sono solo i fermo posta di Capricorno o i battuage per incontrarsi. C'è chi sfrutta bene questa possibilità e si apre a nuove prospettive di vita e chi invece è insensibile e pensa solo a rafforzare la propria posizione e ad arroccarsi nel proprio cucuzzolo con la scusa che, se non lo fa e dice tutto a mamma e papà, lo mandano al manicomio oppure a vivere sotto un ponte. Cosa che, se anche accadesse, nel 2019, finirebbe su tutti i giornali, per 5-6 giorni minimo a Pomeriggio Cinque con faccette di Barbara D,  e e per cui si mobiliterebbero tutte le associazioni lgbt mondiali con avvocati a seguito.

 

Edited by davydenkovic90

Non esiste nessuna teoria della fuga

Come d'altronde mi pare assolutamente inutile cercare di negare che delle situazioni-limite, in cui la fuga diventa necessaria, esistano.

Come era già stato precisato pagine fa, bisogna distinguere le situazioni reali di condizionamento sociale che rendono necessario andarsene, da tutti gli altri casi in cui la paura del CO, fa vedere un mondo ostile che non esiste, produce drammatizzazioni e anticipazioni-prospettazioni di pericoli etc

In questo caso sono l'omofobia interiorizzata e/o l'ansia sociale che portano a proiettare paura e vergogna sull'ambiente circostante

Ci possono essere poi anche dei casi di opportunismo e insensibilità, ma francamente li vedrei più come un a posteriori : vado a Milano, mi sento protetto dall'anonimato e inizio a scopare come un riccio, tuttavia dalla comunità LGBT prendo solo ciò che mi fa comodo a livello individuale ( sesso ricreativo ) evitando tutto ciò che potrebbe crearmi problemi o disagi.

Questo tipo di persone esiste,  li vediamo poco sul forum, ma esistono

Noi però qui a posteriori vediamo ragazzi che hanno avuto dei problemi reali ( certo in parte di natura psicologica ma reali ) e questo disagio ha una sua dignità

Perchè per un Capricorno che viene citato come "residuato storico" io posso citare forumini più giovani che dei problemi li hanno avuti e ne hanno scritto

 

 

 

davydenkovic90
6 hours ago, Hinzelmann said:

Non esiste nessuna teoria della fuga

Mi riferivo a coloro che, a domanda "come faccio a fare coming out con la famiglia?" rispondono "vai a vivere lontano e renditi indipendente prima di farlo". Questa è la teoria della fuga.

6 hours ago, Hinzelmann said:

Come d'altronde mi pare assolutamente inutile cercare di negare che delle situazioni-limite, in cui la fuga diventa necessaria, esistano.

Su 10 millennial gay che fanno coming out, quanti vengono cacciati di casa seduta stante?

Ai vostri tempi c'erano meno alternative, e l'unica era diventare gay avulsi e arroccati senza convivenza ecc. ecc.

Non è che il mondo ostile, il paesino ostile e la famiglia ostile non esistano. Esistono eccome, ma se pensi di fronteggiarli scappando e non facendo coming out, fai il loro gioco e nel frattempo soffri eccome. Non è una sofferenza dover nascondere un fidanzato o degli amici? Non è una sofferenza non approfondire mai un rapporto per paura che qualcuno scopra che sei gay? Lo è eccome, sia per te che per quelli che frequenti. Infatti tutti i millennial che conosco hanno fatto coming out proprio per questo motivo. Il mio ex lo disse ai suoi a 14 anni perché aveva problemi a scuola, dovuti anche al fatto di essere innamorato e non ricambiato. Altri che conosco  hanno fatto coming out quando si sono fidanzati, perché era ingiusto anche per il fidanzato obbligarlo a rimanere nascosto .

Noi millennial ci poniamo il problema del coming out proprio perché per noi è possibile intraprendere (anche) quella strada per essere più sereni anche in famiglia. E questo dovrebbe avvenire ben prima dell'indipendenza economica. E prima avviene, meglio è, perché rinunciare alla sessualità, all'affettività, o anche solo alle amicizie, può essere molto doloroso e portare strascichi per anni.

6 hours ago, Hinzelmann said:

Perchè per un Capricorno che viene citato come "residuato storico" io posso citare forumini più giovani che dei problemi li hanno avuti e ne hanno scritto

Non è un residuato storico, ma non è un millennial, vale a dire che ai suoi tempi era la prassi che un gay facesse il militare e scopasse con altri gay militari, per poi a trent'anni prendere moglie (come prassi sociale) e continuare il divertimento nei battuage o a fare incontri tramite metodi difficili come il fermo posta. E questo lo faceva lui che era intraprendente, altri avranno pensato alla carriera e a costruirsi un'identità di gay asessuati e non dichiarati sul cucuzzolo del grattacielo milanese. Quasi impraticabile la strada del coming out o un qualsiasi tipo di progettualità. 

Per un millennial, trovo che sia più produttivo scindere il problema del coming out  con la famiglia da quello dell'indipendenza economica. La soluzione del primo non passa attraverso il secondo, specie se non si tratta di una vera soluzione ma di bypassare il problema che si ripresenta dieci anni dopo aggravato e che comunque non verrà mai affrontato, perché poi i genitori diventano vecchi ed è meglio che non sappiano. C'è sempre una scusa, insomma.

Edited by davydenkovic90

Non esiste nessuna teoria della fuga

Una situazione-limite è certamente una situazione-limite, mi pare inutile precisare che ricorra poco

I nomi dei forumini più giovani che hanno avuto dei problemi e ne hanno parlato sul forum io non li faccio, ma dovrebbero essere noti a tutti coloro che il forum frequentano e leggono

Ovviamente non sono persone che sono state inseguite dai genitori con il forcone dopo il CO, c'è un intreccio di problematiche diverse ma immaginare una realtà fumettistica per poi smentirne l'esistenza, non cancella il disagio reale esistente

Se poi vogliamo essere ottimisti, sono il primo a dire che la situazione è nettamente migliorata rispetto anche al recente passato

Edited by Hinzelmann
davydenkovic90
6 hours ago, Hinzelmann said:

Non esiste nessuna teoria della fuga

Una situazione-limite è certamente una situazione-limite, mi pare inutile precisare che ricorra poco

I nomi dei forumini più giovani che hanno avuto dei problemi e ne hanno parlato sul forum io non li faccio, ma dovrebbero essere noti a tutti coloro che il forum frequentano e leggono

Ovviamente non sono persone che sono state inseguite dai genitori con il forcone dopo il CO, c'è un intreccio di problematiche diverse ma immaginare una realtà fumettistica per poi smentirne l'esistenza, non cancella il disagio reale esistente

Se poi vogliamo essere ottimisti, sono il primo a dire che la situazione è nettamente migliorata rispetto anche al recente passato

Il CO può creare problemi, ma non è meglio farlo e poi investire energie per superarli, piuttosto subire tutti gli altri problemi derivanti dal mancato CO?

Sul forum c'è stato un ragazzo (studente  fuorisede) di circa 20 anni che ha fatto CO ed è andato a convivere col fidanzato, se non sbaglio, e la madre si è fatta ricoverare in ospedale, o qualcosa del genere. Be', chi ti dice che quando lui ne avrà 25 o 30 questa signora non abbia - col tempo e magari con l'aiuto di qualcuno, psicologi, associazioni tipo Agedo altri familiari più giovani - del tutto superato le sue remore e sia pronta a comprarsi l'abito per partecipare all'unione civile?

Non fare coming out voleva dire soltanto passare altri 5-10 anni a raccontare balle (lui) e a farsi filmoni (lei) per poi rimandare lo stesso identico delirio di 10 anni, perché anche se vivi lontano un fidanzato non puoi nasconderlo sotto il tappeto e per noi millennial è snervante sentirci chiedere se abbiamo la fidanzatina quando ce l'abbiamo da un decennio e si chiama Antonio.

Non mi stupisce poi che chi rimanda, rimandi per sempre. A vent'anni devi raggiungere l'indipendenza, a trenta devi fare il mutuo e comprare casa , a quaranta devi fare carriera e i genitori sono troppo anziani per capire certe cose, a cinquanta la tua vita è troppo strutturata da single e non gradisci l'irruzione di un fidanzato nella tua vita (o se proprio dev'essere ti aspetti un twink o muscoloso, ventenne già indipendente, che bussi direttamente alla porta) infine dai 60 in poi posti quotidianamente modelli su boys and girls con didascalia. La verità è che non hai mai voluto dire a nessuno le parole magiche e ti sei adagiato sul gioco omofobo che ti è stato imposto dal paesino da cui sei fuggito in gioventù. Ecco dove sta il problema.

Edited by davydenkovic90
5 minutes ago, davydenkovic90 said:

Non mi stupisce poi che chi rimanda, rimandi per sempre. A vent'anni devi raggiungere l'indipendenza, a trenta devi fare il mutuo e comprare casa , a quaranta i genitori sono troppo anziani per accettare il fidanzamento del figlio gay e a cinquanta la tua vita è troppo strutturata da single per poter reggere l'irruzione di un fidanzato nella tua vita,  infine dai 60 in poi posti quotidianamente modelli su boys and girls con didascalia. La verità è che non hai mai voluto dire a nessuno le parole magiche e ti sei adagiato sul gioco omofobo che ti è stato imposto dal paesino da cui sei fuggito in gioventù. Ecco dove sta il problema.

Il consiglio "Lascia il paesino calabrese e vai a vivere a Milano, così puoi continuare a vivere nascosto; ma almeno puoi farti inculare in darkroom"

è quello che diamo ai ragazzini in panico col padre 'ndranghetista, pronto a sparargli per difendere l'onore della famiglia.

In tutti gli altri casi - come dici giustamente - l'unica cosa utile da fare è il coming out, a qualunque età e in qualunque altra situazione.

Chi "si rende indipendente" prima di dichiararsi poi ha ancora più motivi per vivere nascosto.

 

 

@davydenkovic90, tu hai completamente travisato il mio post. Sei tu che stai parlando di una fuga, fatta per giunta per nascondersi: la responsabilità di questa visione è tua, non certo mia. Io non ho parlato di una fuga, al contrario di un sottrarsi a un paesello, ad esempio, che non offra nulla o molto poco a una persona omosessuale per trasportarsi in una società più aperta e più ricca e beninteso per vivere pienamente la propria omosessualità. È un discorso che spessissimo è stato fatto su questo forum, con tanti forumisti. C'è anche chi se ne va dalla civilissima Milano per andare a vivere in Gran Bretagna, come hanno fatto almeno tre forumisti che io ricordo bene. Che poi tu, a quanto ti risulta???, venga a dire che io non sono dichiarato nella società, o nella mia famiglia, è una tua affermazione gratuita e totalmente falsa, tecnicamente è una diffamazione gratuita. Io mi sono dichiarato a 26 anni e lo sono sempre stato, sul lavoro, nella società, ho firmato col mio nome e cognome manifesti, uno dei quali importante, lettere aperte insieme ad altri gay, non conto più nemmeno quante, ho collaborato col mio nome e cognome a siti gay, ho preso parte a manifestazioni di ogni tipo a partire dal 1980, insomma...Se ti sto antipatico, va bene, ma evita di sparare sciocchezze, più che altro per rispetto di te.

23 hours ago, Ghost77 said:

Su queste pagine dal 2006 con voi

Tredici anni qui e pensi di non avere un problema😂

 

23 hours ago, Ghost77 said:

Ma che ne so

E allora se non sai perché parli?🤫

 

23 hours ago, Ghost77 said:

E certo, non sono io qui il problematico

Parliamoci chiaro. Io non conosco te, tu non conosci me. Noi non siamo amici, né conoscenti. Tu per me sei solo un insieme di bit su uno schermo. Non sei nessuno, non rappresenti niente. Sei l'uomo della strada che passa e dice la sua, come del resto io dico la mia. Finché ci manteniamo sul piano del gioco leale, cioè sul piano del confronto/scontro tra opinioni diverse puoi dire quello che ti pare. Ma se ti metti a dare giudizi su di me, allora non mi sta più bene. Vedo che su questo forum l'insolenza è di casa e c'è gente che si mette a fare addirittura diagnosi sulle persone. A me tutto questo non sta per niente bene. Quindi falla finita e cambia registro: sei problematico, non vuoi cambiare, eccetera eccetera. Credi che fare il moderatore ti autorizzi a dire e fare qualsiasi cosa? Impara a rispettare le persone.

Ora. Mi rendo conto che a volte mettersi di traverso a @davydenkovic90 finisca a stracci in faccia, quindi non insisterò né difenderò il mio punto di vista, però tutti questi discorsi sulla "teoria della fuga" mi irritano abbastanza perché mi sembra che si cerchi di affermare la supremazia morale di un certo percorso di vita su altri:

14 hours ago, davydenkovic90 said:

io ritengo che vivere degnamente non significhi...

In apparenza potrei anche rientrare in questa classificazione di gay pappamolle che fuggono dal loro dovere di emanciparsi facendo coming out, a causa del modo in cui voglio farlo, per il genere rapporto che ho con i miei e per le dinamiche che sto vivendo al momento. Ma questo non è il punto. Il punto è che, proprio perché mi ritrovo a percorrere una strada difforme rispetto a quella del coming-out-solenne-a-cazzo-duro che davy prescrive, mi sento chiamato in causa in quanto "in difetto" rispetto a un percorso di vita delineato come "corretto".

E questo genere di logiche sul "percorso di vita corretto da seguire" le ho sempre sofferte perché no, di amici non ne ho, no di sera non esco, no il viaggio di maturità non l'ho fatto, no, non ho ancora fatto sesso... Quello che è prescritto non è quello che bisogna fare, e questo devo ricordamelo ogni giorno per sopravvivere. C'è chi può decidere di o essere costretto a seguire un percorso diverso e penso che quel qualcuno abbia il diritto di non essere trascinato in dinamiche di confronto smargiasso.

Edited by wwspr
1 hour ago, Gondo said:

Ma se ti metti a dare giudizi su di me, allora non mi sta più bene.

Ma stai facendo tutto tu 😆

Poi spiegami, come passi dal fare una battuta pure carina (quella tua risposta del "12 anni sul forum") a questa rapida escalation verso un finale così piccato? 

Cioè, su un forum si scrive in differita, non è che la reazione cambia durante la digitazione. È... Strano. 

Anche la battuta sull'essere problematici, perché l'hai interiorizzata facendola tua? Ora vado a controllare, magari hai aperto dei topic che mi sfuggono e per cui ti sei sentito attaccato, ma sicuramente questo non è un topic tuo, per cui al limite poteva mandarmi a fare in culo l'opener. 

Che non vuoi cambiare lo hai scritto tu, non io. Se tu dici "le persone non cambiano" riferito al provare a limare il proprio carattere, stai dicendo che anche tu non cambi. Mica io. 

Davvero, non usarmi come specchio, è troppo impegnativo 😄

davydenkovic90
2 hours ago, Isher said:

Che poi tu, a quanto ti risulta???, venga a dire che io non sono dichiarato nella società, o nella mia famiglia, è una tua affermazione gratuita e totalmente falsa,

Buon per te, allora. Non ti conosco e nel forum non ho mai letto di tuoi coming out o di fidanzati (il topic parla di questo: perché i millennial fanno fatica a fidanzarsi?)

Il discorso del paesello l'ho già spiegato sopra, e non mi ripeto. 

1 hour ago, wwspr said:

E questo genere di logiche sul "percorso di vita corretto da seguire" le ho sempre sofferte perché no, di amici non ne ho, no di sera non esco, no il viaggio di maturità non l'ho fatto, no, non ho ancora fatto sesso... Quello che è prescritto non è quello che bisogna fare, e questo devo ricordamelo ogni giorno per sopravvivere. C'è chi può decidere di o essere costretto a seguire un percorso diverso e penso che quel qualcuno abbia il diritto di non essere trascinato in dinamiche di confronto smargiasso.

Dinamiche de che?? Sei totalmente fuori strada. 

Il coming out è un atto di amore verso se stessi. Non è una frase da smargiasso ma un consiglio da amico. 

Sul resto mi sono già espresso sopra.

 

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