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Programmazione Neuro-Linguistica


Beppe_89

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Hello guys..

sono tornato in Italia per un mesetto quindi avrò, ahivoi, più tempo per partecipare al forum. 

Un amico poco tempo fa mi ha parlato della Programmazione Neuro-Linguistica. Lui l'ha usata per superare la sua claustrofobia, riuscendoci (a suo dire). 

Incuriosito ho acquistato due volumi per capire meglio di cosa si trattava.

Ho appena finito il primo e sono rimasto deluso perchè era un insieme di banalità e trucchetti "mentali" che non mi hanno stimolato nemmeno a metterli in pratica. E' stato come guardare una puntata di Voyager o un documentario di Morgan Freeman su National Geographic. Tante parole ma zero contenuti. Non ha aggiunto nulla di significativo alla mia conoscenza. 

Io sono una persona piuttosto razionale.. e il libro era pieno di "allora.. pensa ad una tua paura e poi rendi l'idea di quella paura più piccola nella tua testa... poi trasformala in bianco e nero e falla scendere dalla testa allo stomaco e falla ruotare in senso anti orario in modo sempre più veloce e allontanala da te..."  ... della serie..     . W-H-A-T     A-R-E     Y-O-U      T-A-L-K-I-N-G     A-B-O-U-T ??? 

Due pomeriggi buttati nel cesso in sostanza.

L'altro volume sembra diverso e più teorico ma non so se lo inizierò a questo punto.

Qualcuno di voi ha mai approcciato la PNL? 

Sono io che sono cagacazzo o è veramente una roba inutile?

 

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47 minutes ago, Beppe_89 said:

"allora.. pensa ad una tua paura e poi rendi l'idea di quella paura più piccola nella tua testa... poi trasformala in bianco e nero e falla scendere dalla testa allo stomaco e falla ruotare in senso anti orario in modo sempre più veloce e allontanala da te..." 

Già il lacerto rivela tutto....😨

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6 hours ago, marce84 said:

Boh

Ciao! Conosco ma non ho approfondito le tecniche poiché le trovò un po' "meh". 

Tutto deriva da Bandler e Grinder, psicologo e linguista nonché seguaci un po' gigioni degli studi dello psichiatra Milton Erickson. Essi hanno prodotto un distillato delle tecniche ipnotiche del suddetto e le hanno traslate in un insieme di regole generali, la PNL appunto. Gli spunti sono interessanti ma non si può trasformare il tutto un una serie di manualetti per l'autostima. 

Per comprendere la PNL bisogna quindi ripescare i libri pallosissimi di Bandler e Grinder, che comunque non daranno la soddisfazione cercata! 

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Il libro che ho appena finito è proprio di Richard Bandler mentre l'altro, più teorico, è di Robert Dilts. 

L'autostima non mi manca.. L'ho più che altro letto per curiosità e perché ho delle fobie di cui vorrei liberarmi.

È stata veramente una perdita di tempo però. 

Il concetto di submodalità applicato ai pensieri è veramente demenziale così come tutto il ragionamento sulla struttura delle convinzioni. 

 

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14 hours ago, Beppe_89 said:

ho delle fobie di cui vorrei liberarmi

Aracnofobia?

Cinofobia?

Ginecofobia?

Agorafobia?

Arcontofobia?

Demofobia?

Plutofobia?

Penetofobia?

Melantofobia?

Metrofobia (ovviamente con la eta)?

Patrofobia?

Galactofobia?

Teofobia?

Gerontofobia?

Efebofobia?

Eterofobia?

Omofobia?

 

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Acrofobia e glossofobia 😅 

Della prima in realtà non mi importa più di tanto.. La seconda invece me la porto dietro dall'università e non l'ho ancora risolta del tutto. Ho imparato solo a nasconderla e renderla meno evidente agli altri però dentro di me non è cambiato molto. 

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Penso sia una variante della scenofobia....

Peraltro al mondo siamo tutti attori e quindi tutti parliamo in pubblico, quando non parliamo noi soli con noi stessi:

il numero degli ascoltatori non è poi così rilevante.

 

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Non è solo una questione di quantità.. È anche una questione di contesto. 

In genere quello che fa la differenza è un mix tra il numero di persone presenti, l'importanza della situazione e il conoscere o meno gli ascoltatori o parte di essi. 

 

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Be' questo penso che valga per chiunque, anche per l'oratore più navigato:

è famoso il caso di Cicerone che pare abbia persa la sua consueta sicurezza e quindi gran parte delle sua efficacia oratoria pronunciando la Pro Milone, dopo che vide il foro assiepato di soldati....

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ma lo sai @Beppe_89,

che superare le tue fobie,

può significare cambiare come persona?

magari la tua glossofobia è un aspetto del tuo animo aperto e delicato e curioso verso gli altri e il mondo...

una persona più pronta ad ascoltare che a farsi seguire...

a porsi dei dubbi che a donare certezze...

(anche sessualmente magari un tantino bossom…  :D  )

Senza esser un debole o insicuro, dato che sei partito ed andato a lavorare dall'altra parte del globo, dove non conoscevi nessuno.

Noi siamo anche le nostre fobie e i nostri limiti.

Noi siamo perfino i nostri complessi più reconditi,

per questo non amo molto la psicoanalisi né gli psicoterapeuti

 

Sei sicuro di voler cambiare?

Edited by castello
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@castello in linea di massima posso anche concordare.. Però alcune fobie possono diventare limitanti e va fatto qualcosa a riguardo.. 

All'università era davvero un problema per me.. ad ogni presentazione di gruppo..ad ogni discussione collettiva dei progetti dei laboratori. 

La paura finiva ovviamente anche col non farmi esporre i contenuti nel modo in cui avrei voluto.. e questo alla lunga incide sulla percezione che gli altri hanno delle tue capacità e competenze.

Ovviamente nel corso degli anni e accumulando esperienza nel presentare sono migliorato di volta in volta e sono arrivato alla discussione pubblica delle tesi (sia triennale che magistrale) con una capacità accettabile.. (almeno credo : D ) 

La fobia resta però.. accelerazione del battito cardiaco.. bocca secca.. agitazione... a volte mi formicolano le braccia.. XD  la voce riesco a mentenerla ferma (almeno quello) quindi gli altri non notano più di tanto il mio tormento interiore. 

In inglese sono, sorprendentemente, più a mio agio. Sarà perché mi sento meno in dovere di "essere perfetto" e percepisco in misura attenuata le aspettative degli altri (perché so che gli altri sanno che non sono madrelingua quindi mi perdonano errori più facilmente o semplicemente perché me ne frega di meno a me.. quindi sono più chilled). 

 

Edited by Beppe_89
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4 hours ago, Beppe_89 said:

perché so che gli altri sanno che non sono madrelingua quindi mi perdonano errori più facilmente

Avrei pensato che ciò fosse ragione di paura maggiore e non minore, temendo cioè il giudizio non benevolo degli ascoltatori in caso d'errori di lingua.

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Io funziono al contrario delle persone normali XD 

In realtà a Cape Town mi sono trovato molto bene da quel punto di vista.. Sarà perché quasi tutti sono abituati al bilinguismo.. Quindi sono molto poco judgemental quando sentono un accento straniero. 

E un po' anche la mia attitudine credo influisca.. sono sempre un po' "in vacanza tutto l'anno" quando sono giù.. No stress. 

 

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