CutHere Posted March 20, 2007 Share Posted March 20, 2007 titolo : a scanner darkly un oscuro scrutare genere: fantascienza anno di uscita: 2006 recensione : A Scanner Darkly, tratto dal romanzo di Philip K. Dick, è ambientato in California in un prossimo futuro. La diffusione di sostanze stupefacenti è fuori controllo ed una in particolare, la sostanza D, sembra creare conseguenze irreparabili al cervello. L'abuso della sostanza D provoca, infatti, allucinazioni di ogni sorta e rende difficile distinguere ciò che è reale da ciò che non lo é. Il protagonista è Bob Arctor (Keanu Reeves), il quale condivide la casa con i suoi amici tossicodipendenti Jim Barris (Robert Downey Jr.), Ernie Luckman (Woody Harrelson), Donna Hawthorne (Winona Ryder) e Charles Freck (Rory Cochrane). Il gruppo passa le giornate tra sballo, conversazioni sconclusionate e avventure tragicomiche. Quello che gli amici ignorano, però, è che Arctor è un agente infiltrato della narcotici. Il suo compito consiste nello spiare i propri amici al fine di smascherare un imponente giro di spaccio, per fare ciò nella sua casa vi sono telecamere che riprendono tutto quello che avviene. Alla centrale di polizia, gli agenti indossano una particolare tuta disindividuante, capace cioè di cambiare aspetto in continuazione e rendere impossibile l'identificazione. Di conseguenza il compito di Arctor diventa inevitabilmente quello di spiare se stesso, dato che la sua identità è celata al capo. Ad aumentare i sospetti sullo stesso Arctor sono le informazioni che Barris passa alla polizia in un, non ben pianificato, doppio gioco. La complicata situazione, unita all'uso e abuso della sostanza D, manda in pezzi la vita di Arctor, che comincia ad averi seri problemi a connettersi con la realtà. Uno degli effetti collaterali della sostanza D, infatti, è la progressiva separazione dei due emisferi cerebrali, che porta gradualmente alla schizofrenia. L'emisfero destro dell'intuizione prende il sopravvento su quello sinistro della ragione, cercando di rimpiazzarne al meglio le ridotte capacità. Arctor, si ritrova così sopraffatto dalla paranoia e dall'impossibilità di determinare chi cerca di incastrarlo, che gli è leale, chi è coinvolto nel traffico di droga o chi è solo sballato. Cominciamo con il dire che A Scanner Darkly non è un film facile da seguire, fino al doloroso finale non è mai chiara in che direzione vadano i personaggi. Chi è chi? Chi cerca di incastrare chi? Arctor ha davvero abusato della sostanza D? Il suo cervello ha davvero subito danni irreparabili o c'è qualcos'altro che non viene rivelato? Sono molte le domande che si sollevano durante la visione, che coinvolge gli spettatori in un trip allucinato pari a quello vissuto dai protagonisti sullo schermo (e in certi momenti riporta alla mente Paura e delirio a Las Vegas di Terry Gilliam). Quando vengono scoperte le carte sul tavolo e i personaggi acquistano un'identità, il quadro globale assume una forma imprevedibile, ben più grande di quanto fatto credere lungo il corso del film. Tuttavia la sensazione è quella di un finale precipitoso e liquidato nelle poche parole pronunciate da Donna. La storia ha tutti gli elementi tipici di Dick: il senso di persecuzione, la paranoia, l'alienamento da se stessi, l'incapacità di definire la "vera" realtà. Inoltre fa leva sull'esperienza da tossicodipendente dell'autore (come testimoniano le dediche agli amici morti per overdose che chiudono il film) con l'obiettivo ultimo di far riflettere sulle conseguenze letali della droga. Richard Linklater ha insistito per essere fedele al romanzo, finale compreso. Il regista ha mantenuto anche il mix di humour e tragicità presente nel libro, che però nel film ha l'effetto straniante d'indecisione sulla strada da prendere. Il tormento di Arctor è alternato, infatti, alle lunghe conversazioni che hanno i suoi amici, spesso pure divagazioni senza senso che rendono il film un po' troppo sfilacciato. Quello che sembra divertirsi maggiormente nella sua parte da "fattone" è Woody Harrelson, un ruolo che sembra calzargli a pennello. La scelta di utilizzare la stessa tecnica di animazione, chiamata rotoscoping, sperimentata da Linklater nel precedente Waking Life, si dimostra azzeccata. Sembra davvero il modo migliore di rendere il senso astratto delle allucinazioni e gli accorgimenti futuristici, come nel caso della tuta disindividuante, espediente fondamentale per le rivelazioni finali. In definitiva A Scanner Darkly può dare un'impressione di inconsistenza durante la visione, ma è capace al tempo stesso di seminare un germe che cresce col passare del tempo e induce la mente del pubblico ad una riflessione più attenta. impressioni sparse : -"Complessa pellicola firmata Richard Linklater. Trama che rileva diversi spunti interessanti, partendo ovviamente dalla particola tecnica di rappresentazione (c.d. rotoscoping), ma non solo, anche per l’aspetto propriamente contenutistico (il degrado di una società futuristica minata, o per meglio dire, controllata dall’uso di sostanze stupefacenti) ..il ritmo non è particolarmente incalzante, anzi a tratti eccessivamente lento, e la complessità del racconto avrebbe meritato una maggiore attenzione nel disegnare personaggi e sceneggiatura, al fine di limitare il disorientamento che emerge al termine della narrazione. Perfetta invece la scelta stilistica, decisamente funzionale al racconto, riuscendo a dare maggiore forza alla prospettiva dell’alterazione conseguente all’uso della famosa sostanza “M”, così come l’epilogo, capace di incutere un senso profondo di tristezza e malinconia ..si rilevano scelte illuminanti ed altre discutibili, ma nella perdita di contatto dalla realtà, può starci anche questo. Buona la prova del cast (con tutte le cautele del caso), da Keanu Reeves a Robert Downey Jr., senza dimenticare la bella Winona Rider ..apprezabile la regia innovativa di Richard Linklater, anche se alla lunga potrebbe risultare un po’ stancante. Pellicola fantascientifica con pregi e difetti ma indubbiamente originale ..da vedere! " -" Un piccolo senso di malinconia per tutte quelle persone che si abbandonano,che si lasciano andare,che si dimenticano di loro stesse;il finale mi ha trasmesso soprattutto questo,anche se aleggia in forma diversa in tutto il film ( a tratti anche spiritosa;gli scatch di Harrelson e Downey Jr. sono a tratti esilaranti.Quest'ultimoda una prova di grande spessore;sopra le righe anche soltanto per le kilometriche e infinite disquisizioni del suo personaggio,l'apoteosi del paranoico). Ma anche ricordandomi dello spettacolare spezzone dello pseudo-suicidio di Freck (veramente geniale,anche solo il fatto che sia raccontato dalla voce nella radio che lui all'inizio della scena accende),la pellicola centra il bersaglio non forse su un messaggio ben specifico ma ,come dicevo prima,su una sensazione di fondo,un "annebbiamento" cerebrale che ti cala completamente nel mondo della dipendenza;in questo e' bravo il regista (e lo e' stato lo scrittore) a farti sentire dentro il cervello,dietro gli occhi e soprattutto dentro il cuore di un tossicodipendente,figura della quale forse nessuno di noi e' davvero lontano,non forse per droga ma per sesso,convinzioni,karma,solitudine.......ognuno ha la sua dipendenza,ognuno ha il suo piccolo mondo,ognuno lotta con se stesso" mha io l'ho trovato quantomeno interessante era un titolo che mi era sfuggito in uscita nelle sale e ho preso per caso stanotte al videonoleggio ..che dire...io credo valga la pena sprecarci un occhiatina (ottimo cast..woody harrelson...fantastico ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.