Hinzelmann Posted March 21, 2007 Share Posted March 21, 2007 Fassino risponde a Benedino e Concia, ovvero i DS-gayleft che hanno scelto di rimanere e di votare la mozione per il Partito Democratico, al contrario di Zan, recente dimissionario.l'articolo pubblicato su Il Riformista lo trovate al blog di Benedinohttp://andreabenedino.ilcannocchiale.it/Trovo interessante la seguente definizione di laicità:Laicità che significa certo ascolto delle ragioni della fede, ma anche consapevolezza che funzione dello Stato e delle sue istituzioni non può essere l’adesione a una fede religiosa, a un credo filosofico o a un principio etico, ma la emanazione di norme che assicurino l’imparzialità della legge, l’uguaglianza dei diritti e dei doveri, l’intangibilità delle scelte di vita, il rispetto dell’orientamento sessuale di ciascuno. Insomma, un partito laico capace di ascoltare la pluralità delle culture e delle esperienze che vivono nella società e di promuovere quel confronto aperto e critico necessario a ricercare soluzioni condivise su temi cruciali per la vita degli individui e della società.È questo lo spirito, d’altra parte, che ha mosso e muove l’Ulivo nel promuovere sia la legge sui Dico, sia nuove e incisive politiche per la famiglia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
mutinus Posted March 21, 2007 Share Posted March 21, 2007 L'opinione espressa da Fassino non è nuova per chi proviene dal vecchio PCI.Già nel 1977 ( accidenti sono già passati trent'anni!) Enrico Berlinguer, scriveva a Mons. Bettazzi vescovo di Ivrea:" Noi siamo un partito laico e come tale, non deista, non ateista e non antiteista".Erano gli anni in cui questioni cruciali come il divorzio e l'aborto dividevano e appassionavano la società civile.In Fassino vedo una linea continuista, nel solco delle migliori tradizioni della piu' grande forza della sinistra italiana.Questo non significa però unanimismo e che tutto il partito marci con uguale "velocità".Penso tuttavia che sia stato oggettivamente piu' difficile parlare di divorzio e aborto negli anni '70 di quanto lo sia parlare di diritti anche per le coppie omosessuali ai giorni nostri.E' vero che il mondo politico è parecchio diviso; è vero che c'è un revanscismo clericale tutto teso a mettere in discussione conquiste fondamentali ( divorzio e aborto inclusi) ma è anche vero che la società civile ( almeno, così traspare nei sondaggi) è a larga maggioranza favorevole ad una legislazione di merito che affronti queste questioni. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 21, 2007 Author Share Posted March 21, 2007 due "chicche" per voi:Ergife Palace Hotel - Cristiani nel Partito dell'Ulivo - 17 Marzo 2007il tenerissimo :roll:intervento di Paola Concia:http://www.dsonline.tv/dettagliop.aspx?id=4831e un inedito Stefano Ceccanti che ci spiega come i DiCo siano ispirati al discorso di S. Ambrogio 2000del Cardinal Martini ( nonostante i dubbi teologici espressi dai giuristi cattolici di Lucca )http://www.dsonline.tv/dettagliop.aspx?id=4831 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted March 21, 2007 Share Posted March 21, 2007 Per me quello di Fassino è un discorso puramente retorico. Solo la pura retorica è così liscia, tranquilla, scorrevole.Un impegno, uno solo, ma chiaro e deciso, ha una necessariaruvidezza.Chi è che cantava «Parole, parole, parole...»? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
sugar85 Posted March 22, 2007 Share Posted March 22, 2007 Per me quello di Fassino è un discorso puramente retorico. Solo la pura retorica è così liscia, tranquilla, scorrevole.Un impegno, uno solo, ma chiaro e deciso, ha una necessariaruvidezza.Chi è che cantava «Parole, parole, parole...»?Concordo. Fassino sta sulla lama di un rasoio e lo sa bene. Quella del partito democratico è solo una falsa ha tante ragioni ma non certo quello di dare stabilità alla politica italiana ne tanto meno per semplificarla. Domanda, ci state capendo qualcosa? L'Unione è più stabile? Una volta c'erano i Ds con le sue correnti più o meno marcate che condividevano dei principi politici per cui tutto il partito marciava insieme, sapevi la posizione del partito del partito su un certo tema e ne prendevi atto. Adesso? Sfido chiunque a dire che la situazione è chiara. Nel partito si parla di scissione, ci sono rivolte contro il segretario, i gay stracciano le tessere, si abbandonano principi e modi di fare tipici della sinistra per mettersi insieme a Rutelli e tutto questo sapete perchè? Per prendersi i voti di Forza Italia quando Berlusconi abbandonerà la politica in poche parole si cerca di creare un partito nuovo per le casalinghe vi pare sensato? E in tutto questo il carrozzone cerca di non perdere i voti già raccolti cioè quelli della sinistra, quella vera, ed ecco che dobbiamo subirci le "Fassinate" e le "Rutellate" (cosa che a quanto pare stanno studiano all' ), i contentini dei Dico, sentire dire queste str....te della differenza tra laici e laicisti ecc. Tutto questo per tenere i piedi su due sponde Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Milziade Posted March 23, 2007 Share Posted March 23, 2007 A mio modesto parere il ddl sui dico, in ottica partito democratico, dimostra semmai il contrario. Su quel fronte direi che la linea Rutelli (non riconoscimento delle coppie) si è iposta dando vita a una proposta che non ha eguali nel panorama delle sinistre europee. Che il partito democratico possa essere laico ho i miei dubbi, che NON sarà un partito di sinistra mi sembra una certezza!I movimenti aggregativi nella politica italiana sarebbero certamente utili, ma solo se reali e se basati su vere condivisioni di principi, ideali, valori, obiettivi politici. Se sono cartelli elettorali in cui la divisione interna in sottogruppi e correnti rimane equivalente a quella tra i partiti precedenti, in cui la necessità di trovare punti di contatto porta a semplificazioni e annaquamenti di linee già di per sé poco chiare... be' allora potremmo pure farne a meno!!Quanto alla questione della laicità in Italia, secondo me, si fa un gravissimo errore, purtroppo avallato dalle improvvide parole del Presidente Napolitano proprio sulle coppie di fatto. Si confondono le posizione delle Gerarchie Cattoliche con il sentire dei cittadini cattolici italiani. Finché questo equivoco non sarà del tutto sfatato continueremo ad avere grandi problemi.quanto alla linea continuista... credo che l'operazione togliattiana di costituzionalizzare il concordato sia stato il peggior lascito del PCI. Si è sancito ne nostro ordinamento un principio inaccettabile di superiorità di fatto della chiesa Cattolica intesa come Sato della Santa Sede sia rispetto alle altre confessioni religiose, sia, inevitabilmente rispetto allo stesso Stato Italiano, in quanto, di fatto i doveri della Santa Sede verso lo stato sono nulli o facilmente disattesi, mentre viceversa lo Stato ha enormi oneri finanziari, garantisce grandi esenzioni fiscali, extraterritorialità, privilegi, esclusione di applicazione dal sistema giudiziario, ampie autonomie... Per non parlare della questione strutturale che essendo lo Stato italiano democratico è strutturalmente sottoposto a instabilità di linea politica e a pressioni di agenti sterni che leggittimamente premono sulla sua opinione pubblica. La Santa Sede, invece, è un regime assoluto, verticistico e piramidale, in grado di muoversi compattamente e di garantire straordinaria continuità nel proprio operato! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted March 23, 2007 Author Share Posted March 23, 2007 Premessa: qualunque sia l'opinione mi pare emerga la strumentalità dell'operazione Di.Co ad un progetto politico più ampio, che poi l'esito sia realmente funzionale invece è discutibile, perchè è stato un detonatore di tensionie contraddizioni anche per chi l'ha strumentalmente concepito ( Fassino ) in questo quadro si muove il"movimento gay", che per debolezza strutturale è collaterale ai partiti e ha espresso una delega.[ lo stesso Mancuso oggi dice: mai più deleghe...]Esiste un filo rosso che parte dal '48 e arriva al '78 nei rapporti fra comunisti e cattolici e va sotto il titolodel cd. "compromesso": si dice cioè che il compromesso costituzionale abbia poi figliato il compromesso storico, che era un compromesso di governo ( concepito come transitorio e quindi già in chiave minore )Qui si vuole portare la logica del compromesso dentro un partito unitario, non considerando però un fatto.Che il compromesso implicava quantomeno due identità diverse: il compromesso per default non crea una identità ma si dispone appunto a comprometterle, mettendole in gioco fra loro, in vista di un risultato politico. Operazione in cui in genere il PCI è stato fregato...ma va detto che c'era la guerra fredda a stavadalla parte sbagliata ( per loro )Qui invece il compromesso è il risultato politico del compromesso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted March 23, 2007 Share Posted March 23, 2007 Sono d'accordo con gli ultimi post di Milziade e Hinzelmann, e potrei quotare molti loro passaggi, il che sarebbe inutile. Importante è soprattutto quello che Milziade ha detto circa la costituzionalizzazione del Concordato fatta da Togliatti in accordocon la DC e alle spalle di Nenni, che l'apprese dai giornali! eccolo qui il compromesso storico, che il PSI ha sempre avversato. Nenni che va da Paolo VI e gli stringe la mano (sic) è un episodio simbolico di laicità unico da parte di un presidente della Repubblica o Carica Istituzionale d'Italia. A Milziade vorrei dire: il Pd non sarà sicuramente un partito laico, che possa essere un partito di sinistra moderna è altrettanto impossibile.Quanto alla replica di Fassino a Gayleft, che io ho giudicato una paterna presa in giro, trovo che la replica di Concia e Benedino sia veramente pietosa, sia l'espressione della peggiore retorica giovanile, quella che rende impotenti e felici di esserlo:http://www.gaynews.it/view.php?ID=72965 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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