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Spero di portare un esempio positivo


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45 minutes ago, Fred said:

non c'è da essere ottimisti, perché oggi vige l'assoluta gratificazione dell'ego senza se e senza ma.

.... che, tra l'altro, trova fondamento nella presente cultura dei diritti inalienabili dell'individuo contro qualsiasi coartazione d'interesse comune, sociale o, tanto più, familiare.

Peraltro, quello che mi sembra più difficile da concedere, almeno come comportamento diffuso, al di là ovviamente degli auspici di rito sulla concordia universalis, è la convivenza pacificamente serena in una stretta comunità familiare di persone che si sono lasciate, sia pure consensualmente, dopo diuturne relazioni amorose:

non ho esperienza personale in merito a molteplici relazioni amorose od anche solo sessuali, essendo in coppia stabile col mio ragazzo da quando avevo 45 anni e non avendo mai avute relazioni né sentimentali né sessuali né maschili né femminili fino ad allora;  ma, per quello che posso argomentare dalle notizie circa le relazioni altrui, siano omoerotiche siano eteroerotiche, mi pare che il nostro ComeMe con la sua famiglia molteplice sia una rara avis.

 

1 hour ago, Almadel said:

Se io e mio marito volessimo convivere coi nostri ex non sarebbe per nulla facile,

perché sono - non immigrati come quelli di ComeMe - bensì emigrati.

A parte l'emigrazione, se insistessero ancora nel Padovano, pensi sarebbe possibile una tale convivenza con uno dei quattro come paterfamilias fosse pure eletto, pur senza contare l'eventuale avvento di genitori od altri parenti?

 

13 hours ago, Ghost77 said:

No, ma serio? Dopo tutta questa presentazione, le contro argomentazioni, tu dici ciao? 

No, ora dici che cosa ne pensi!

Eri meno imperioso, quando eri moderatore in carica, di quanto tu sia ora che sei moderatore dimissionario.... 😉 

Peraltro il rimproverato Dragon s'è contenuto nei confini del topic assai meglio di altri, tra cui io stesso, trattandosi d'uno spazio, questo, dedicato alla presentazione dei novizi e non alla disputa su argomenti vari.

 

Edited by Mario1944
davydenkovic90

A me sembra che il topic starter si sia proposto semplicemente per dare un contributo costruttivo al forum, non per pubblicizzare un modello di famiglia o esaltarlo rispetto ad altri.

Non c'è bisogno di convivere con gli ex per averci un bel rapporto o, più in generale, per avere o tentare di avere un bel rapporto con la comunità lgbt tutta.

Io non vivrei mai con un mio ex, né un mio ex vorrebbe mai vivere con me (e non perché è a Shanghai, ma perché semplicemente abbiamo tutti di meglio da fare) però penso che sia fondamentale da parte nostra (di noi lgbt) farci carico di quello che succede fuori dalle quattro mura di casa nostra e aiutare, ad esempio, altri lgbt in difficoltà o isolati. Ma purtroppo, devo ripeterlo, è più frequente notare la tendenza opposta. (sul forum, almeno, ma credo anche fuori)

Poi, più che il fatto della convivenza con gli ex, trovo  interessante e generalizzabile, come situazione, la convivenza con la mamma.  E' meno antidepressivo come pensiero, ma tutti prima o poi dovremo fare i conti coi nostri genitori che non saranno più di primo pelo e con determinati imprevisti della vita e, come ho scritto recentemente in altri topic, fare coming out in tempi utili è un segno di maturità e lungimiranza.

 

Edited by davydenkovic90

Più che altro è difficile che si realizzi un incastro del genere : si decide di separarsi per esaurimento della relazione, ma si trova un compagno di cui addirittura entrambi ci innamoriamo quasi in contestualità, ed in entrambi i casi il compagno trovato è un clone di chi lo cercava ( spirituale con spirituale ; terragno con terragno ) tal per cui neanche va in concorrenza col rapporto precedente, che era ovviamente un rapporto di tipo diverso ( spirituale con terragno coetanei )

Al di là del fatto che ogni tanto piacerebbe vedere smentire certi stereotipi etnici ( ma se è così, è così non è certo una colpa ) e senza trascurare la possibilità che abbia favorito questa soluzione il fattore "ombrello" ora evocato, è un incastro che per ragioni intrinseche è difficile si realizzi.

Può capitare forse una volta nella vita ed a condizione che entrambi si stia vivendo la stessa fase, cioè il passaggio della boa dei 50 anni

@Fred, non mi è ben chiaro cosa c'entrerebbe la "gratificazione dell'ego".

Io mi sentirei molto gratificato nel mio ego a fare da patriarca per la mia tribù,

molto più che nel vivere da single o solo in coppia, come effettivamente vivo (più il fratello di mio marito e una gatta).

Per farlo però dovrei avere un ottimo lavoro e una grande casa e non è che non le possieda per "egoismo" 🙂

A mio avviso si tratta di una condizione insolita per tutt'altri motivi.

Uno di questi è anche la rinuncia alle legittime ambizioni di ogni membro della famiglia allargata,

perché se domani il giovane cinese dovesse cambiare città per lavoro e portasse con sé il marito

e la tribù di ComeMe diventerebbe un "banale trio" con una coppia gay e l'anziana madre.

Se lo facesse si dimostrerebbe "egoista"? Dovrebbe continuare a farsi mantenere o a tenere il lavoro che ha già?

Sono situazioni generalmente fragili, che dipendono più dalla fortuna che dall'impegno dei partecipanti.

Il fatto che le cose possano cambiare, però non diminuisce il valore di quello che stanno vivendo

(ma questo è vero anche per le coppie fisse che convivono, in barba alle critiche sulle "società liquida").

Dragon Shiryu
15 hours ago, Ghost77 said:

No, ma serio? Dopo tutta questa presentazione, le contro argomentazioni, tu dici ciao? 

No, ora dici che cosa ne pensi! 😌

una sola parola:Beautiful ahaha

1 hour ago, Almadel said:

non mi è ben chiaro cosa c'entrerebbe la "gratificazione dell'ego".

Io mi sentirei molto gratificato nel mio ego a fare da patriarca per la mia tribù,

Be' dipende dalle persone: 

uno potrebbe anche non sentirsi gratificato, dato che qualsiasi incarico, a maggior ragione se elettivo, importa anche la responsabilità di decidere liti, di dirimere controversie, di accomodare contrasti, di punire violazioni eccetera.

Inoltre ci sono tutti quelli che, non essendo patriarchi, in qualche modo sono sottomessi, sia pure volontariamente, e dunque non possono, per dirla volgarmente, farsi i fatti loro a proprio talento.

Insomma comandare non è sempre gratificante ed obbedire è quasi sempre almeno un poco castrante.

 

2 hours ago, Mario1944 said:

A parte l'emigrazione, se insistessero ancora nel Padovano, pensi sarebbe possibile una tale convivenza con uno dei quattro come paterfamilias fosse pure eletto, pur senza contare l'eventuale avvento di genitori od altri parenti?

Francamente non vedo perché dovrei scegliere un mio ex rispetto a un amico per una convivenza multipla,

dal momento che le relazioni amicali resistono all'usura del tempo ancor meglio di quelle tra ex fidanzati.

C'è stata in passato una grande concordia tra me e mio marito, un paio di questi e i loro compagni;

vi sono state vacanze insieme, brevi convivenze, sporadiche orge, concerti e simposi.

Oggi però non è rimasto molto di quelle intense frequentazioni e non saprei risponderti.

Mi sarebbe sembrato una cosa bella e auspicabile vent'anni fa e forse sarebbe anche nata

se qualcuno avesse avuto una casa e una stabilità economica da offrirci.

Anche in questo caso credo però che la diaspora non sarebbe tardata:

rotture, incompatibilità prima invisibili, lavoro e studio, genitori anziani, nei casi di bisessualità anche figli.

Inoltre spesso ciò che logora una relazione, logora tanto più anche una convivenza

e non sempre ci si lascia da amici solo perché si è assopita la passione.

1 minute ago, Almadel said:

Inoltre spesso ciò che logora una relazione, logora tanto più anche una convivenza

E forse spesso è proprio la convivenza che logora la relazione....

Perciò il caso de quo pare a dir poco singolare:

evidentemente le vie del Signore, non solo per chi ci crede, sono infinite 😉

15 minutes ago, Mario1944 said:

uno potrebbe anche non sentirsi gratificato, dato che qualsiasi incarico, a maggior ragione se elettivo, importa anche la responsabilità di decidere liti, di dirimere controversie, di accomodare contrasti, di punire violazioni eccetera.

Infatti ho detto che A ME non dispiacerebbe, ma la ritengo più una fantasticheria che altro.

Disporrei così le sedie a tavola: io a capotavola, il mio compagno alla mia destra, mia madre alla mia sinistra

e nei posti più distanti l'altra coppia. Poi credo vorrei qualche altro simbolo della mia dignità di patriarca,

come un bastone da passeggio con l'impugnatura d'argento o essere l'unico col diritto di portare la barba.

C'è da dire che più che più che una famiglia della tarda antichità - conoscendomi -

metterei in piedi più facilmente un collettivo di artisti anarchici o una banda di motociclisti.

Niente mi vieta però di sognarlo, giacché i sogni sono gratis...

Be' tra un collettivo anarchico ed una famiglia patriarcale, seppur con patriarca eletto, sembrerebbe esserci parecchia distanza almeno quanto all'esercizio dell'autorità ed alla sua tolleranza.

Ma forse gli anarchici odierni hanno dismessi i sogni troppo audaci.... 😉

Accidenti che discussione variopinta ed accesa.........ma nessuno ha considerato l'ingrediente principale che permette alla nostra"famiglia" di essere così unita e perfettamente rodata..... l'amore! Per amore di mia madre ora 90enne, ho lasciato il lavoro anni fa (con il beneplacito dei miei 3 fratelli, tutti sposati fuori regione) per poterle dare una vecchiaia piena di gioia ed attenzione. Mia madre ama molto me e considera il mio ex come suo figlio, come si è affezionata al mio compagno ed al suo. Parimenti il mio ex considera mia madre come la sua ed io e lui siamo legati da un amore profondo che ci unisce a livello affettivo come due inseparabili fratelli. Così lui ha legato molto col mio compagno ed io col suo. A questo si unisce un rispetto gli uni per gli altri ed un dialogo sincero. Tutti siamo economicamente indipendenti e provvediamo al buon andamento familiare. A questo si unisce una divisione dei compiti familiari rigida e accettata da tutti con ruoli precisi. Abbiamo 5 TV di cui 2 nelle aree comuni e 3 in quelle private (camere) che sono rispettate ed invalicabili da chi non è deputato a starci. Tutto funziona a perfezione grazie all'amore che ci lega. Il rispetto ed il dialogo sincero non sono altro che parti di quell'amore che ci lega tutti!

davydenkovic90
1 hour ago, Gondo said:

Cosa intendi per teorie da forum?

Non mi riferivo al topic starter, se qualcuno avesse capito questo. 

Andrei un po' più sul concreto e divagherei meno sul perché uno conviva o no con l'ex, così come sui ruoli dei vari esemplari di foca nella vasca dell'acqurio di genova...

E osserverei piuttosto che il topic starter dice di essere riuscito a realizzare una cosa piuttosto particolare (convivenza con ex e rispettivi nuovi compagni, deduco monogama) ma non un'aggregazione lgbt di altro genere, un'associazione o comunque un gruppo inclusivo dove tra le altre cose qualcuno con le spalle un po' più larghe  si fa carico delle difficoltà di altri ecc.ecc.

Colpa del contesto di provincia? Può essere. Ma, anche qui, non è proprio in provincia che le ass.ni lgbt dovrebbero essere più attive? È facilino nascere e crescere nel quartiere gay di Toronto, e affrontare il problema delle relazioni o del coming out fra un locale di drag queen e una scuola di danza. Un po' più complesso se lavori in un panificio e provieni da un paesino sperduto nelle montagne, da dove le grandi città e associazioni sembrano irraggiungibili e impossibili.

Ma la mia teoria è che le ass.ni siano più che altro per chi ama organizzare e partecipare. Non risolvono problemi eventuali di isolamento, mancato coming out ecc., al novellino appaiono disagianti, e terreno fertile solo per gay già fatti e finiti che ivi realizzano certe loro ambizioni (legittime, ci mancherebbe!) su attività e cazzeggiamenti  di varia natura.

 

Ma torniamo alle cose importanti

Topic starter, @ComeMe, sei fan di Patty Pravo?

Non mi riferivo al topic starter, se qualcuno avesse capito questo. 
Andrei un po' più sul concreto e divagherei meno sul perché uno conviva o no con l'ex, così come sui ruoli dei vari esemplari di foca nella vasca dell'acqurio di genova...
E osserverei piuttosto che il topic starter dice di essere riuscito a realizzare una cosa piuttosto particolare (convivenza con ex e rispettivi nuovi compagni, deduco monogama) ma non un'aggregazione lgbt di altro genere, un'associazione o comunque un gruppo inclusivo dove tra le altre cose qualcuno con le spalle un po' più larghe  si fa carico delle difficoltà di altri ecc.ecc.
Colpa del contesto di provincia? Può essere. Ma, anche qui, non è proprio in provincia che le ass.ni lgbt dovrebbero essere più attive? È facilino nascere e crescere nel quartiere gay di Toronto, e affrontare il problema delle relazioni o del coming out fra un locale di drag queen e una scuola di danza. Un po' più complesso se lavori in un panificio e provieni da un paesino sperduto nelle montagne, da dove le grandi città e associazioni sembrano irraggiungibili e impossibili.
Ma la mia teoria è che le ass.ni siano più che altro per chi ama organizzare e partecipare. Non risolvono problemi eventuali di isolamento, mancato coming out ecc., al novellino appaiono disagianti, e terreno fertile solo per gay già fatti e finiti che ivi realizzano certe loro ambizioni (legittime, ci mancherebbe!) su attività e cazzeggiamenti  di varia natura.
 
Ma torniamo alle cose importanti
Topic starter, [mention=15420]ComeMe[/mention], sei fan di Patty Pravo?
Debbo dire che nella mia vita e in quella della mia famiglia non abbiamo avuto problemi nell'essere gay in una zona di piccola provincia. Pur avendo un fratello che da giovane si lasciava trascinare dagli amici a scovare gay per deriderli, ho fatto tranquillamente coming out non temendo la loro reazione pronto a difenderla contro tutti, ma alla fine si è tutto sistemato senza scossoni e mio fratello ha smesso di farsi trascinare dall'ignoranza altrui. Così al lavoro e via dicendo........spesso è il nostro atteggiamento di paura che genera la reazione negativa degli altri.........

Riguardo la Patty Pravo, assolutamente no, ascolto da anni solo musica straniera...... Beyoncé, Rihanna, Sam Smith, Celine Dion, Ne-Yo, Derulo, Usher, Enrique Iglesias ecc.....di italiano direi raramente Pausini
......di passato direi Abba, Madonna.
In pratica nel tuo harem sono tutte donne e tu sei l’uomo?
In realtà siamo tutti uomini.......non capisco in che senso tu intendi donne! Sai non ho mai amato l'identificazione di genere stereotipata del mondo gay e mi auguro che non esista più in una società multigenere..........
Saramandasama
3 hours ago, ComeMe said:
3 hours ago, Saramandasama said:
In pratica nel tuo harem sono tutte donne e tu sei l’uomo?

In realtà siamo tutti uomini.......non capisco in che senso tu intendi donne! Sai non ho mai amato l'identificazione di genere stereotipata del mondo gay e mi auguro che non esista più in una società multigenere..........

Intendevo te come figura perno. Tipico di alcune società mediorientali e africane.

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