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Letteratura omosessuale


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Guest Trisketto87

Già per questo critico fortemente il definire la letteratura gay...di questo passo diventerà una moda..come lo è stata "avere un amico gay". Sono convinto che se stanotte scrivessi un libro a tematica omosessuale l'indomani avrei già venuto almeno 100.000 copie...anche se il libro è scritto male o da gente incapace...

Non è detto...

In che forma vuoi proporlo??? A forma di scarpa col tacco glitterata??? :cool:

Scherzo. Non scherzo, invece, sulla proposta di scrivere davvero. Col mio ragazzo ho una piccola ideuzza da proporre a qualche casa editrice palermitana. Altro non posso dirti...§

Già per questo critico fortemente il definire la letteratura gay...di questo passo diventerà una moda..come lo è stata "avere un amico gay". Sono convinto che se stanotte scrivessi un libro a tematica omosessuale l'indomani avrei già venuto almeno 100.000 copie...anche se il libro è scritto male o da gente incapace...

 

Sì, può essere vero. Ma è un problema derivante dalla massificazione del gusto e vale nei più disparati campi e in tutti i generi letterari. Non capisco perché solo la letteratura gay debba essere per questo oggetto di tali critiche. Certo, anche io preferirei che tutti i romanzi gay fossero capolavori e tutti quelli etero della robaccia frivola... ma dobbiamo rassegnarci all'evidenza: esistono gay furbi e gay scemi, gay belli e gay brutti, gay buoni e gay cattivi... come anche per gli etero, suppongo.

 

Anzi, a pensarci bene, mi verrebbe da dire che chi, come te, sostiene l'illiceità della definizione di letteratura gay dovrebbe essere ben contento del fatto che la letteratura gay sia soggetta agli stessi fenomeni di ogni altro genere, comprese le mode e le disparità qualitative.

 

N.B. Comunque siete al limite dell'OT, ragazzi. Per favore, basta. Continuate in privato.

Io non capisco perchè non ci possa essere una "letteratura omosessuale", come esiste una letteratura femminile. In grandi università estere esistono corsi di gender studies e anche di queer studies e anche in parecchie università italiane alcuni docenti (particolarmente sensibili a certe tematiche) propongono corsi ad hoc.

  • 3 weeks later...

Sicuramente esiste la letteratura di argomento omosessuale, e non è certo una moda di adesso.  L'omosessualità è sempre stata presente nella letteratura.Nel 1972 nella "Donna della Domenica" di fruttero e Lucentini, due dei princiopali personaggi sono gay: Massimo e Lello. E pazienza che si tratti di una relazione in crisi, con Massimo che si  è annoiato a morte e il povero Lello che gioca a far l'investigatore e ci lascia le penne (a quei tempi non si concepiva che una coppia gay fosse felice e positiva). Il rapporto fra Massimo e Lello è descritto con stupefacente modernità, per quei tempi. Purtroppo in Italia manca un Ethan Mordden o un Armistead Maupin, manca un autore che, come gli autori citati, descriva l'omosessualità con autoironia, senza complessi, in trattando anche argomenti delicati con equanimità, evitando l'aggressività di un Busi o il minimalismo di un Golinelli. Tondelli mi piaceva molto, purtroppo ci ha lasciati. Un autore promettente è Sciltian Gastaldi, autore di Angeli da un'ala soltanto. E' una toccante storia di un amore trovato e perduto, a me è piaciuta molto.

"Esperimenti di felicità provvisoria" di Bianchi, invece, non mi ha "preso", l' ho trovato pretenzioso fin dal titolo e poco convinto.

  • 1 month later...

Ultimamente ho letto "49 gol spettacolari" di Davide Martini, nessun altro lo ha letto? La casa editrice è la playground libri.

Io l'ho trovato piacevole da leggere, anche perchè finisce in maniera positiva  :love:

 

Parla di una coppia di ragazzi, di una quinta superiore di un liceo classico di provincia ....

 

www.playgroundlibri.it

  • 2 months later...

L'ho letto anche io qualche mese fa e mi è piaciuto perché immediato e scorrevole e perché è una storia i cui molti potrebbero riconoscersi, almeno in parte.Io ho trovato anche molto divertente la parte in cui la vicenda si sposta a Roma e nella dicoteca "tube" in particolare... Chi è di Roma o è stato alla serata di Muccassassina non farà fatica a riconoscerla!!! descritta con una precisone straordinaria  :asd:Casualmente ho messo pochi minuti fa un topic proprio su questo libro (http://www.gay-forum.it/forum/index.php?topic=6133.0) e ne segnalavo la presentazione con l'autore.

Adoro Matteo B. Bianchi...in particolare miha preso molto "Espermenti di Felicità Provvisoria".Sempre italiano "Angeli da un'Ala Soltanto" di Sciltian Gastaldi, peccato ce come tutte le grandi menti sia stato costretto a migrare oltreoceano.A proposito di oltreoceano...che ne pensate di Cunningham?Di lui ho letto "Una casa alla fine del mondo". Coinvolgente e commovente. Alcuni passaggi sono delle vere e proprie fitte alla gola...Un libro che sicuramente consiglierei...

  • 1 month later...

Mi associo alla critica mossa da Trisketto87, almeno in parte. Sia chiaro, non voglio mettere in dubbio che esista una letteratura omosex: essa esiste eccome, è un dato di fatto. Quello che a me sembra sbagliato è voler estendere il concetto di "letteratura omosex" a tutte le opere letterarie in cui sia presente una relazione omosessuale. Ho visto citare Thomas Mann e Pasolini, ma più prosaicamente - e poi non così tanto - anche Fruttero e Lucentini. Ritengo che questa definizione dovrebbe essere ridimensionata. Se infatti la letteratura omosex è tutta la letteratura in cui si riscontra l'amore tra persone dello stesso sesso, allora anche Saffo, Anacreonte e vari poeti decadentisti europei dovrebbero rientrare in tale filone.Voglio invece riconoscere sotto tale definizione quella corrente che si fa carico di una tematica sociale riguardante l'omosessualità nel mondo odierno, presentandone il disagio e i vari aspetti nella sua presupposta diversità rispetto al comune concetto di normalità. Se qualcuno può chiarirmi ulteriormente il concetto con definizioni più precise, lo aprezzerò molto.Il mio intento tuttavia sarebbe quello di riflettere se e come veramente possa ritenersi utile tale filone letterario per la causa degli omosessuali nella società globale. Ma purtroppo, altre questioni mi impegnano al momento. Mi rifarò vivo.

  • 3 weeks later...

Ciao ragazzi, io mi sento di citarvi una novella del Boccaccio, visto che è il mio scrittore preferito, che narra appunto la storia di un omesessuale, tale Pietro di Vinciolo che si sposa con una donna per nascondere la sua omosessualità. E' l'ultima novella della V giornata e sono orgoglioso che il padre della letteratura italiana abbia trattato questo tema in anni difficili come erano quelli del '300, perciò quì sotto vi allego un file word contenente il riassunto della novella, con la speranza che molti alunni attuali, e ex alunni che in precedenza hanno magari odiato questo scrittore si possano un giorno riavvicinare a lui ;)Un abbraccio a tutti

 

[allegato eliminato dall\'amministratore]

Se infatti la letteratura omosex è tutta la letteratura in cui si riscontra l'amore tra persone dello stesso sesso, allora anche Saffo, Anacreonte e vari poeti decadentisti europei dovrebbero rientrare in tale filone.
Ma è ovvio che Saffo fa parte della letteratura omosessuale! Ne è anzi fondativa.

Comunuque, al di là dei "classici", mi piace scoprire scrittori emergenti, quelli magari ancora un pò insicuri, al primo libro, ai primi racconti...forse semplicemente perchè li trovo più vicini a me e a quella che è stata ed è la mia realtà..A tal proposito mi piacerebbe consigliarvi "49 Gol Spettacolari" (anche se mi pare d'aver letto già qualcosa al riguardo da qualche parte, ma non ricordo) di un fantastico Davide Martini...una bella testa (fantastico anche il suo omonimo blog)...secondo me da tenere d'occhio :P

Se Saffo problematizza l'omosessualità sì, Isher, ma sinceramente, così come sta, visti i frammenti che hanno tutto in comune con qualsiasi altra poesia d'amore tra eterosessuali, non vedo come Ella possa essere fatta rientrare in questo filone. Se sono stati scoperti nuovi frammenti della poetessa, sarei anch'io contento di conoscerli... O forse ho sbagliato definizione? Se è così, mi farebbe piacere che mi si spiegasse cosa si intende per "letteratura omosessuale". Grazie in anticipo nel caso emergano illuminanti chiarimenti.

mi sembra di averlo già detto in un vechcio post di questo topic, ma per me la letteratura è omosessuale se è consapevole di esserlo e se lo è volontariamente. E' solo una classificazione - intendiamoci - ma Saffo, pur essendo indubbiamente lesbica - non la possiamo mettere insieme a Leavitt, per il semplice motivo che non c'è "volontà politica" omosessuale in Saffo. In questo senso, io non chiamo letteratura omosessuale, ad esempio, nemmeno le opere di Oscar Wilde. Basta intendersi sulle parole. :kiss:

Mettiamola così, Yrian, la tua non è una definizione della letteratura omosessuale, ma della letteratura gay/lesbica militante contemporanea segnata da una volontà politica. Per dirla in termini logici, la letteratura omosessuale è un Genere, quella di cui tu parli è solo una Specie (una delle tante Specie) compresa in quel Genere.

Oscar Wilde secondo me si presta all'esemplificazione.E' un autore clamorosamente omosessuale, nella vita, nel gusto, nell' approccioal testo ed allo scrivere. Certo da una parte c'è il De profundis, dall'altra il restodella sua opera che non tratta soggetti esplicitamente omosessuali ( a parte alcunepoesie di gusto discutibile...) In mezzo ci sta il carcere per sodomia però...non è che mancasse ad Oscar Wilde la consapevolezza di essere omosessuale o la volontà, mancava la libertà; è diventato per assurdo "libero" di scriverne solo dentro un carceree nei limiti del carcere. Gli scrittori contemporanei piacciono, al di là del riconoscimento nelle storie attuali,perchè raccontano soggetti o storie omosessuali. Ci sono una serie di storie omosessualiscritte negli anni '20-'30 fortunatamente poi recuperate, ma scritte all'epoca sapendo chenon sarebbero forse mai state pubblicate.Nell'approccio all'opera di un autore omosessuale formatosi prima della questioneomosessuale bisogna utilizzare un diverso metro di giudizio.

Pare che la mia definizione di "letteratura omosessuale" coincida con quella di Yrian. Ciò che non capisco invece è la definizione che ne vuole dare Isher. Forse intendi, Isher, come "letteratura omosessuale" qualsiasi opera in cui sia presente un sentimento di amore tra due persone dello stesso sesso? Dunque, anche il Simposio di Platone sarebbe un esempio di letteratura omosessuale? Ma allora, quelle in cui non è presente possono essere classificate come "letteratura eterosessuale"? E nel caso fossero presenti rapporti sia tra persone dello stesso sesso che di sesso diverso? Allora sarebbe letteratura bisessuale? O forse si considera filone letterario solo quello in cui appare l'amore omosessuale? Ma quindi esso è una particolarità, una peculiarità che caratterizza di per sè in maniera radicale un'opera, anche se non costituisce il centro della narrazione in quanto tale?Attendo risposte a questi interrogativi.

Pare che la mia definizione di "letteratura omosessuale" coincida con quella di Yrian. Ciò che non capisco invece è la definizione che ne vuole dare Isher. Attendo risposte a questi interrogativi.
Innanzitutto quoto interamente Hinzelmann su Wilde, che centra il problema.Ma il discorso su Wilde sarebbe lungo.Letteratura omosessuale è per me quella che manifesta quella differenza che è l'omosessualità.Quanto agli altri tuoi interrogativi, caro Wotan, è ovvio che il Simposio appartiene alla letteratura omosessuale, e mi domando perché tu te lo domandi.
Questa definizione però sottintende che l'omosessualità sia una differenza ma, da cosa?
La differenza è la determinazione di un'alterità. L'alterità non implica per sua natura una determinazione. La determinazione di un'alterità può essere data da molte caratteristiche, come da una sola. Di fatto, la differenza è, in generale, la specificità di un irriducibile, l'emergere di una particolarità, una radice ultima del reale: reale ontologico, come storico, come del pensiero, eccetera. La differenza non si oppone tanto o principalmente a qualcosa («differenza, ma da cosa?»), ma è piuttosto ciò per cui una o più cose «stanno diverse» tra loro. Nel caso dell'omosessualità, credo che le determinazioni siano tante, stratificatesi e accumulatesi nel corso dei secoli, lungo assi che sono esse stesse delle determinazioni aggiuntive della differenza-omosessualità: pertengono al desiderio, al modo di vita, all'immaginario, e appunto alla storia, la più importante di tutte.

Secondo me la letteratura omosessuale, sta nell'intraprendere argomenti, di natura omosessuale, ma sta anche nello style di scrittura che solo un omosessuale può avere. Quindi concordo con chi sostiene che sia tanto dovuto agli argomenti quanto anche alla natura e allo style dello scrittore; quando questi due elementi coincidono si può parlare di "Letteratura Omosessuale". Se si tratta dunque un tema omosessuale in un libro, ma lo scrittore non è omosessuale, a mio avviso, non c'entra nulla con la "Letteratura Omosessuale", si tratta di un libro che narra vicende di ragazzi che amano ragazzi narrato dal punto di vista di un eterosessuale. Sia chiaro non è discriminazione la mia ma solo un punto di vista e sono belli entrambi i generi e gli stili se saputi affrontare. :kiss:

Grazie per il chiarimento concettuale, non sospettavo usassi il termine "differenza" in quell'accezione, poichè comunemente si usa definire la diversità rispetto a qualcosa. Se poi la si pone in questi termini, non posso che dirmi d'accordo. Dunque è letteratura omosessuale tutta quella in cui appare l'omosessualità. Se questa è la tua definizione, la accetto, in quanto necessariamente valida. E' quindi però la letteratura omosessuale non un vero e proprio genere letterario, come quello della fantascienza o del poliziesco (cito due generi a caso), bensì una caratteristica, una distinzione - determinata a posteriori, quando essa non è volontariamente inserita dall'autore nell'opera in quanto tale. Come l'ambientazione geografica di un romanzo, che è elemento di distinzione, ma non necessariamente è fondamentale per lo svolgersi della trama.Comunque, voglio puntualizzare che secondo il mio - personalissimo - parere, la categoria "Omosessualità" non dovrebbe nemmeno esistere. Certo, attraverso i secoli essa è venuta formandosi; nondimeno, voglio eliminarla, in quanto originatasi principalmente da discriminazioni e condanne. Pertanto voglio indicare come letteratura omosessuale, solo quella in cui l'autore si occupa dell'omosessualità quando essa viene vissuta come problema, o al più, quando essa è al centro della sua opera, e per un manierismo letterario, e per la scelta peculiare e volontaria di un determinato argomento.

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