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I Social stanno distruggendo la democrazia, è il momento di fermarli


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Se Facebook fosse esistito negli anni ’30, avrebbe permesso a Hitler di postare spot di 30 secondi sulla sua “soluzione” per “il problema degli ebrei”.
So che in questo momento siete occupati nella scelta all'acquisto di un Makeup o un Dildo, ma vi consiglio la lettura di questo articolo.

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/11/25/sacha-baron-cohen-anti-defamation-league-social-network-democrazia-dis/44502/

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A me sembrano cavolate. L'odio e l'intolleranza esistono indipendentemente dalle reti sociali. Se non ci fosse FB gli haters troverebbero altre modalità espressive. Non è che cancellando i social l'intolleranza scompare. 

56 minutes ago, Gondo said:

A me sembrano cavolate. L'odio e l'intolleranza esistono indipendentemente dalle reti sociali. Se non ci fosse FB gli haters troverebbero altre modalità espressive. Non è che cancellando i social l'intolleranza scompare. 

Troverebbero altre modalità espressive che non gli darebbero la stessa visibilità dei Social, ma quali ? forse un Ristorante dove il proprietario li caccia fuori a pedate ? o magari al Bar dopo un bicchiere di vino ma messi subito a tacere, ma che visibilità avrebbero ? al massimo qualche stronzo come lui che lo ascolta e gli da retta, ma i Social potenzialmente possono dare visibilità immensa al tuo commento e pensiero col rischio che questo possa danneggiare la collettività, soprattutto se l'insieme di queste castronerie superano il seguito del pensiero di un Premio Nobel.
Per replicarti qui mi è bastato mischiare parti del discorso ci Cohen e parti del pensiero di Umberto Eco.

 

2 hours ago, Gondo said:

Se non ci fosse FB gli haters troverebbero altre modalità espressive.

Non li sentiresti poiché si limiterebbero a borbottare i loro pensieri fascisti alla moglie. 

I social sono utili solo in un mondo utopistico, ma per l'essere umano sono deleteri. 

Ovvio, non si può tornare indietro, salvo qualche atto estremo che ci riporti a un'era pre web, però è innegabile dire che la collettività umana è più pericolosa di quella Borg. 

Grazie per il link, Oscuro.

Perfettamente d'accordo che l'uso che viene fatto dei social per la diffusione di fake news e ideologie pericolose è un dato di fatto.

Anche perché l'utente medio basta che trova una qualsiasi pagina su cui ci sia scritta una cazzata e la prende per buona.

A prescindere da chi abbia aperto il sito, chi ha scritto l'articolo e la totale assenza di prove concrete come bibliografia o inchieste o ricerche fatte con un minimo di criterio.

Già quando leggi commenti allucinanti di gente che mal interpreta un titolo click-bait, che anche se gli fai notare "guarda che l'articolo non dice questo / guarda che è una fakenews" ti vien risposto "fa lo stesso, potrebbe essere vero lo stesso".

L'accesso indiscriminato attuale alla rete, permette semplicemente la possibilità di fare una propaganda da lavaggio del cervello a gente che non ha palesemente gli strumenti per riuscire a comprendere un testo o a fare un ragionamento sensato e logico.

Come già detto da Ghost, almeno una volta lo scemo del villaggio era appunto "lo scemo del villaggio".
Adesso abbiamo gli scemi del villaggio che si organizzano e legittimano  le proprie carenze cognitive e pesce-cani che ne approfittano per plasmarmi.

59 minutes ago, Ghost77 said:

Ovvio, non si può tornare indietro, salvo qualche atto estremo che ci riporti a un'era pre web, però è innegabile dire che la collettività umana è più pericolosa di quella Borg. 

Fossi stato tu una donna, dopo una considerazione del genere, t'avrei già cirinnata

Tutto sta distruggendo il pianeta pure il gay-forum it 🤣

I social sono il riflesso della natura umana. In mancanza di social l'ideologia pericolosa potrebbe manifestarsi con associazioni, club, sette, chiese. Il bulletto di turno lo farebbe al parco con i più piccoli. Le fake news girerebbero sulle bocche delle comari del paesello o di un bar.  Alla fine il problema persiste semmai il web intensifica e facilita la messa in comunicazione. 

Il problema è anche di tipo strutturato. Non c'è un buon sistema di controllo e salvaguardia. 

Ieri ho letto che YouTube è stata multata perché indirizzava in america pubblicità mirate a minori di 13 anni. Da gennaio verrà applicato il coppa. Questo è un esempio di come il sistema fallisca su se stesso.

davydenkovic90
9 hours ago, Oscuro said:

So che in questo momento siete occupati nella scelta all'acquisto di un Makeup o un Dildo, ma vi consiglio la lettura di questo articolo.

Consiglio personale: risolvi i tuoi problemi di omofobia interiorizzata. 

Auguri.

Edited by davydenkovic90
2 hours ago, Almadel said:

Per questo in Cina sono proibiti 🙂

Eh in Cina abbiamo il problema opposto.

Diciamo però che non possiamo paragonare il revisionismo sui campi di concentramento ad oscurare un evento storico come piazza Tienanmen.

Perché in entrambi i casi, si va a negare la morte di innocenti da parte di governi despota.

58 minutes ago, freedog said:

certo che mettersi a parlarne in un social è quanto meno un controsenso...

C'è qualcosa di social qui dentro? A me ricorda più un fps laggato 🤔

Incitamento all'odio e/o violenza e loro diffusione possono essere regolamentati

Sul resto avrei dei dubbi, certo per coerenza se in un paese si vieta la pubblicazione di libri negazionisti, andrebbe poi vietata anche la diffusione social degli stessi contenuti, ma tendenzialmente io non vieterei la pubblicazione dei libri e quindi neanche la diffusione social degli stessi contenuti. Il negazionismo tuttavia vieterebbe 1 notizia specifica, per quanto io sia tendenzialmente contrario 1 eccezione è certamente praticabile. Tuttavia la persona avveduta sa in genere aggirare il divieto.

La questione direi diventi più complicata se imputiamo ai social fenomeni di portata ancor più generale e generica , quali "complottismo" o "fake news"

Praticamente si tratta di due criteri in base ai quali per me una trasmissione di Barbara d'Urso sarebbe un "bip" ininterrotto e Libero uscirebbe con la prima pagina totalmente sbianchettata, ma non da oggi, diciamo da almeno 20 anni.

 

 

 

 

11 hours ago, davydenkovic90 said:

Consiglio personale: risolvi i tuoi problemi di omofobia interiorizzata. 

Auguri.

Ho pensato per 10 minuti a quella frase e avevo scommesso su 3 persone dove tu ovviamente ne facevi parte, sei il primo di questi ad aver abboccato, congratulazioni.
Riguardo al Tema del Topic hai niente da dire, pensi sia una questione che non ti riguarda ?.

Il problema certamente esiste, le soluzioni proposte però presentano molte problematiche 

Se individuare e punire l'incitamento alla violenza è fattibile, ho più di qualche dubbio che lo stessa si possa dire per la diffusione di fake news

Dobbiamo delegare a Facebook e le grandi aziende del tech l'autorità di decidere cosa è vero e cosa è falso? Se è vero che esistono notizie chiaramente false (es. i mille parenti della Boldrini che fanno cose brutte), molto spesso vengono considerate "fake news" articoli semplicemente tendenziosi che rientrano nella normale dialettica politica. Come si distingue in modo oggettivo il tendenzioso dal falso?

Lo stesso Baron Cohen gira attorno a questo punto, che è il fulcro della questione, senza dare una risposta effettiva

Dice: "Non stiamo chiedendo a queste aziende di determinare il perimetro della libertà di parola nella società. Vogliamo soltanto che siano responsabili di ciò che viene messo sulle loro piattaforme." Ok, ma come si possono rendere responsabili senza determinare il perimetro della libertà di parola? La seconda affermazione contraddice la prima

Dice ancora: "Facebook, comincia a verificare la verità delle inserzioni a carattere politico prima di farli girare, smetti di microtargettizzarle subito e quando si capisce che sono false, restituisci i soldi e non pubblicarle." Nella comunicazione politica tutto è tendenzioso se non falso a seconda del punto di vista, quindi di nuovo si ritorna al punto in cui Facebook deve determinare il perimetro della libertà di parola 

Ancora peggio sarebbe una legge contro le fake news, facilmente sfruttabile dai governi e dal potere come strumento di censura contro le opposizioni. Non a caso è stata approvata da governi come quello russo

Senza considerare che si parla solo di social, ma anche i media mainstream fra tv e giornali sono pieni di notizie false o tendenziose. Non è un caso che abbiano perso di credibilità e fiducia.

Io partirei dall'educazione. Dovrebbe essere compito delle scuole permettere alle persone di sviluppare un pensiero critico e dunque anche insegnare come approcciarsi correttamente al mondo dell'informazione

Edited by Uncanny
On 11/29/2019 at 3:46 PM, Oscuro said:

Se Facebook fosse esistito negli anni ’30, avrebbe permesso a Hitler di postare spot di 30 secondi sulla sua “soluzione” per “il problema degli ebrei”.

Be', ma anche senza Facebook mi pare se la sia cavata egregiamente in fatto di acquisizione di consensi e di attuazione della famosa "soluzione finale"....

 

23 hours ago, Gondo said:

 L'odio e l'intolleranza esistono indipendentemente dalle reti sociali.

Pacifico.

Tuttavia è inoppugnabile che, tornando all'esempio di Hitler o meglio della sua fanfara, cioè Goebbels, una certa ideologia che veicoli odio ed intolleranza può diffondersi ampliamente ed essere profondamente recepita dalle moltitudini solo se si usino adeguatamente strumenti di comunicazione di massa:

argomentare in un gruppo ristretto di persone, tanto più se provviste di adeguate conoscenze storiche e scientifiche, che gli Ebrei sono geneticamente diversi e psicologicamente perniciosi non avrebbe la medesima efficacia nel produrre consenso che strombazzarlo ieri sui giornali e sulle radio ed oggi sulla rete internettiana.

3 hours ago, Uncanny said:

Dovrebbe essere compito delle scuole permettere alle persone di sviluppare un pensiero critico e dunque anche insegnare come approcciarsi correttamente al mondo dell'informazione

tipica frase qualunquistica di chi non ha più messo piede dentro una scuola dal giorno in cui ha preso il diploma dell'asilo:

hai presente che razza di delirio sia insegnare oggi?

io me ne accorgo in minima parte coi seminari che faccio all'istituto cine-tv, ma maestre & prof oggi (ah, tra l'altro è un mestiere quasi esclusivamente femminile ormai) fanno un mestiere non so se più eroico o masochistico,

strette come sono tra millantamila legacci burocratici -quasi sempre surreali- e i genitori, che hanno SEMPRE da ridire su qsi cosa venga detta/proposta in classe (hai presente le chat delle mamme? bene, sono IL male assoluto, sallo!!!).

Prova a fare, che ne so, un discorso di banale educazione sessuale in una classe di 15enni coll'ormaone galoppante e l'abbonamento a pornHub Gold sul telefonino (non devi dire niente di chissà quale morbosità: bastano banalità tipo "usate i preservativi se volete evitare gravidanze indesiderate o MST") e ti ritroverai orde di mammine pancine, popoli delle famiglie & bigotteria riunita che chiederà la tua testa al grido di "brutto perverso, come ti sei permesso di turbare le caste & innocenti anime dei nostri poveri bambini/e?? Non sei degno dell'Alto Compito Educativo che ti abbiamo affidato, cambia mestiere!!!", e finisce che ti ritrovi cacciato da tutte le scuole del regno.

Oppure dai un meritatissimo 2 meno meno a quella zucca vuota del pupo. Andrà subito a piagnucolare da mammà che tu, orco cattivo che non sei altro, lo hai traumatizzato e tempo mezz'ora ti ritrovi lei & tutto il parentado fuori scuola che ti spediscono all'ospedale colle ossa rotte.

E pretendi che sti poracci si mettano perfino a far sviluppare un pensiero critico a quelle mandrie di bufali?

Ma de che stai a parlà???

3 hours ago, Uncanny said:

Dice: "Non stiamo chiedendo a queste aziende di determinare il perimetro della libertà di parola nella società. Vogliamo soltanto che siano responsabili di ciò che viene messo sulle loro piattaforme." Ok, ma come si possono rendere responsabili senza determinare il perimetro della libertà di parola? La seconda affermazione contraddice la prima

Può essere la medesima responsabilità penale e civile che grava sul direttore responsabile d'un giornale:

infatti un giornale non può pubblicare ciò che vuole senza risponderne penalmente e civilmente, perché potrebbe chi pubblichi in rete o permetta che altri pubblichino?

Edited by Mario1944
23 minutes ago, freedog said:

E pretendi che sti poracci si mettano perfino a far sviluppare un pensiero critico a quelle mandrie di bufali?

Ma de che stai a parlà???

Il qualunquismo qui si vede solo da parte tua che bolli tutti gli studenti come "mandrie di bufali", classico discorso da vecchio nostalgico che crede che i giovani siano tutti idioti

Per il resto se non sai cos'è un condizionale - "dovrebbe essere compito" - non ci posso fare nulla. Nessuno ha detto che sia una passeggiata 

19 minutes ago, Mario1944 said:

Può essere la medesima responsabilità penale e civile che grava sul direttore responsabile d'un giornale:

infatti un giornale non può pubblicare ciò che vuole senza risponderne penalmente e civilmente, perché potrebbe chi pubblichi in rete o permetta che altri pubblichino?

La pubblicazione di notizie false sui giornali o altri tipi di media (tv, radio, etc.) è punita in qualche modo? 

Edited by Uncanny
22 minutes ago, Uncanny said:

classico discorso da vecchio nostalgico che crede che i giovani siano tutti idioti

solita tua deduzione basata sul nulla cosmico.

insomma, tanto per non smentirti, mi metti in bocca frasi che non ho mai pensato

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37 minutes ago, Uncanny said:

La pubblicazione di notizie false sui giornali o altri tipi di media (tv, radio, etc.) è punita in qualche modo? 

Certamente sì, anche se implica la querela di chi ne sia in qualche modo danneggiato, ma non potrebbe essere altrimenti, se non presupponendo un'autorità censoria.

13 minutes ago, freedog said:

solita tua deduzione basata sul nulla cosmico.

Allora spiega pure perché bolli gli studenti di oggi come "mandrie di bufali"

Sono tutt'orecchi

Just now, Mario1944 said:

Certamente sì, anche se implica la querela di chi ne sia in qualche modo danneggiato, ma non potrebbe essere altrimenti, se non presupponendo un'autorità censoria.

Il reato di diffamazione e calunnia è già valido anche per i contenuti pubblicati online infatti. Stesso discorso per i reati individuati dalla legge Mancino

Le leggi contro le fake news sono un altro discorso. Chi le propone vuole appunto che vi sia un'autorità censoria preposta, che può essere Facebook così come un organo statale

31 minutes ago, Uncanny said:

Il reato di diffamazione e calunnia è già valido anche per i contenuti pubblicati online infatti.

Non conosco bene la giurisprudenza in proposito, ma mi pare che Facebook non sia così tenuta a rispondere dei contenuti delle pagine aperte dai singoli utenti, come un direttore di giornale delle pagine scritte dai singoli giornalisti.

38 minutes ago, Uncanny said:

Le leggi contro le fake news sono un altro discorso. Chi le propone vuole appunto che vi sia un'autorità censoria preposta, che può essere Facebook così come un organo statale

Non è la stessa cosa che il censore sia Facebook o altri privati che offrono le proprie piattaforme in rete agli utenti o sia invece un organo statale!

 

14 minutes ago, Mario1944 said:

ma mi pare che Facebook non sia così tenuta a rispondere dei contenuti delle pagine aperte dai singoli utenti, come un direttore di giornale delle pagine scritte dai singoli giornalisti

Non credo neanch'io questo, ma un giornale non è un social dal punto di vista concettuale

Altrimenti bisognerebbe considerare anche Google, che è un motore di ricerca, responsabile di quello che ci puoi trovare dentro

Comunque Facebook già censura contenuti, gruppi e pagine che non sono in linea con la sua policy. Se si parla di fake news si parla d'altro

14 minutes ago, Mario1944 said:

Non è la stessa cosa che il censore sia Facebook o altri privati che offrono le proprie piattaforme in rete agli utenti o sia invece un organo statale!

Certo, ma chi propone leggi del genere parla di entrambi i casi

Edited by Uncanny
2 hours ago, Mario1944 said:

Tuttavia è inoppugnabile che, tornando all'esempio di Hitler o meglio della sua fanfara, cioè Goebbels, una certa ideologia che veicoli odio ed intolleranza può diffondersi ampliamente ed essere profondamente recepita dalle moltitudini solo se si usino adeguatamente strumenti di comunicazione di massa:

Sicuramente, ma un'idea per diffondersi ha bisogno di molte persone disposte a credere a ciò che viene loro raccontato. Allora il problema è dotare le persone degli anticorpi capaci di reagire alla disinformazione.

 

5 hours ago, Uncanny said:

Senza considerare che si parla solo di social, ma anche i media mainstream fra tv e giornali sono pieni di notizie false o tendenziose. Non è un caso che abbiano perso di credibilità e fiducia

Questo è vero, ma bisogna distinguere tra notizie completamente inventate e false (es "la terra è piatta") e le interpretazioni dei fatti. L'informazione obiettiva non può esistere perché la realtà è sempre filtrata dagli occhi di chi la racconta. Tutti i giornali sono di parte, nessuno escluso, ma il problema non è questo. Il punto è capire da quale parte si schierano.

Anche un quotidiano che si limitasse a raccontare semplici fatti di cronaca, tra le tante cose che accadono nel mondo, dovrebbe scegliere quali raccontare, dare enfasi ed importanza e quali trascurare. Questa scelta è puramente soggettiva e riflette sempre convinzioni, pregiudizi, orientamento politico, ecc. E poi anche i fatti a volte diventa difficile raccontarli in modo neutro e l'uso dei termini utilizzati spesso rivela il pensiero di chi li racconta. 

Edited by Gondo
21 minutes ago, Gondo said:

Questo è vero, ma bisogna distinguere tra notizie completamente inventate e false (es "la terra è piatta") e le interpretazioni dei fatti

Per questo ho parlato di falso e tendenzioso, distinguendoli

Se si fa una legge che punisce solo il primo sono più che favorevole, ma come lo inquadri giuridicamente? Come lo distingui chiaramente dal tendenzioso evitando che possano finire nello stesso calderone? Mi sembra un gioco rischioso, con il giudizio dipendente dall'impostazione ideologica di chi è preposto alla censura

Trovo pericoloso delegare questo potere a piattaforme private come Facebook. Se si parla di coerenza con la policy aziendale, il mese scorso Facebook ha oscurato decine di pagine pro curdi e l'ha potuto fare in modo assolutamente legittimo

Edited by Uncanny
davydenkovic90
21 hours ago, freedog said:

certo che mettersi a parlarne in un social è quanto meno un controsenso...

La notizia stessa sarà un link che gli è apparso sul social, come tutti gli altri articoli clickbait che vengono proposti a vagonate da vari utenti.

L'unica cosa seria su cui ti puoi documentare in modo serio sui social network è il trash.

Per il resto si tratta solo di clickbait, che odio a morte.

Ed è proprio quello che si sta criticando in questo topic/articolo. Sbattuti in faccia in prima pagina ti trovi gli articoli clickbait che potresti anche non leggere, generati, evidentemente, delle tue preferenze, ricerche, dati che tu hai fornito al social, per non parlare poi dei peggiori influencer tamarri che fanno minchiate in giro per il mondo... e magari ti perdi le notizie davvero importanti e finisci per non ascoltare più fonti autorevoli.

Gli stessi politici non sono più politici, al potere ci sono gli influencer e, come tali, utilizzano i social network (i salottini della D'Urso, Amici di Maria de  Filippi, ecc.) per propagandare se stessi e avere più follower. Ma questo lo faceva - e lo fa - anche Renzi, usando il linguaggio di Berlusconi e delle reti

Edited by davydenkovic90

Prima di tutto questo non è il classico articolo di Giornale dove il Giornalista riporta una notizia sintetizzandone il contenuto, riassumendolo o adattandolo al proprio tipo di pubblico e magari orientamento politico dandone una propria interpretazione o prospettiva per indirizzarne il pensiero o per dare alla maggioranza dei propri elettori quello che loro vogliono sentirsi dire, questo è un articolo dove viene preso l'intervento per intero di Cohen, tradotto e riportato in Italiano.

Come lo si possa definire Clickbait lo sai solo tu, il titolo è assolutamente pertinente al suo contenuto, se uno vuole documentarsi sul Web e sui Social Network non si legge questo articolo, ma va a cercarsi studi, ricerche, dati, documenti e via dicendo.
L'intervento di Cohen è una riflessione, un punto di vista, una critica, il tutto che può portare a una riflessione e a un confronto, e quello che magari ne può conseguire da tutto questo possono proprio essere studi, ricerche e analisi, e il risultato finale potrebbe essere quello di trovare una soluzione al problema.
Tutti i più grandi cambiamenti avvenuti nella nostra società avvengono dopo confronti, riflessioni, punti di vista e critiche, a volte anche con sassi e bastoni da una parte mentre dall'altra manganelli e fumogeni, ovviamente.

La ragione che mi ha portato alla scoperta di questo articolo non è qualche algoritmo di Google o di un Social, di qualche titolo Click Bait sparso in giro per il Web o un video consigliato sulla bacheca di Youtube, ma più semplicemente è dipeso dal fatto che tra i miei interessi quotidiani c'è anche quello di farmi un giro per le varie testate tra le quali c'è anche Linkiesta, cosi ho trovato questo articolo e trovandolo interessate ho deciso di condividerlo sul Forum che di certo non è un Social Network ma è una Community, e tra le due cose c'è una bella differenza.

L'utente che passa il tempo dedicato al Web ad aprire solamente le tendenze proposte dal Youtube o Twitter di turno, che apre solo titoli Clickbait, che condivide notizie spesso non leggendole ma perché magari il titolo riguarda una questione che alla maggioranza interessa condividere, tipo il Renzi indagato o il PD che fa approdare un barcone, questo tipo di utente stai sereno che dopo l'apertura del link di Linkiesta lo chiude in tempo record, cioè giusto il tempo di accorgersi quanto sia lungo il testo e quando complesso ne sia il suo contenuto.

20 hours ago, Oscuro said:

Ho pensato per 10 minuti a quella frase e avevo scommesso su 3 persone dove tu ovviamente ne facevi parte, sei il primo di questi ad aver abboccato, congratulazioni.
Riguardo al Tema del Topic hai niente da dire, pensi sia una questione che non ti riguarda ?.

L'articolo è certamente serio

Nondimeno tu hai pensato di "spettacolarizzarne" la pubblicazione per attirare l'attenzione e creare un engagement di tipo pubblicitario

Poi  @freedog per caricare di veemenza la sua osservazione sulla difficoltà di "educare allo spirito critico" dice che gli studenti sono una mandria di bufali etc

Abbiamo già in piccolo una dimostrazione di come l'utilizzo di tecniche discorsive proprie del marketing pubblicitario, possano costituire l'innesco di haterism

 

17 hours ago, Uncanny said:

Non credo neanch'io questo, ma un giornale non è un social dal punto di vista concettuale

Altrimenti bisognerebbe considerare anche Google, che è un motore di ricerca, responsabile di quello che ci puoi trovare dentro

Proprio perché Facebook non è un giornale,  una responsabilità pari a quella del direttore di giornale non è forse possibile attribuirgliela, ma ciò non toglie che non si possa nemmeno concedergli un'irresponsabilità assoluta circa i contenuti che esso contiene, benché non ne sia il produttore, in quanto ne è pur il contenitore.

Diverso invece il caso di Google e degli altri motori di ricerca, in quanto essi ricercano appunto ciò che è già presente in rete e neppure presente per merito o colpa o concessione loro.

17 hours ago, Gondo said:

Sicuramente, ma un'idea per diffondersi ha bisogno di molte persone disposte a credere a ciò che viene loro raccontato. Allora il problema è dotare le persone degli anticorpi capaci di reagire alla disinformazione.

Senza dubbio, ma questo è indipendente dal mezzo usato per la diffusione dell'idea o della notizia:

perché prendersela con internet, Facebook e simili?

17 hours ago, Gondo said:

bisogna distinguere tra notizie completamente inventate e false (es "la terra è piatta") e le interpretazioni dei fatti.

Il problema è che ogni cosiddetto fatto alla fine dipende sempre alla lunga da un'interpretazione:

infatti anche affermare che "la terra è piatta" potrebbe in sé non essere considerabile affermazione falsa, ove chi la pronunzi faccia riferimento solo alla sua limitata esperienza di abitante in un luogo pianeggiante da cui non si sia mai mosso in vita sua....;  non per nulla poi giustamente osservi:

17 hours ago, Gondo said:

E poi anche i fatti a volte diventa difficile raccontarli in modo neutro

 

Edited by Mario1944

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