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Gli omosessuali sono di Destra o di Sinistra?


cambiapelle

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HakushakuDark

No, ma gente...

secondo me essere gay e giocare a biglie è contraddittorio, no perchè le biglie si scontrano fra di loro mentre i gay voglioni che tutti si amino, rose e fiori, sesso droga e rock'n'roll.... e quindi, capito, le biglie non possono essere gay, quindi i gay a biglie non ci possono mica giocare! Assolutamente!

 

Ma.. DAI!

 

Ma non diciamo assurdità e banalità.

Cos'è?

Si deve essere consapevoli e avere una PROSPETTIVA STORICA; non si deve essere banderuole.. e via dicendo: perchè?

Intendo dire: ok, avere prospettiva storica è una parola grossa. Mi domando quanti in Italia abbiano una prospettiva storica... No, davvero. Immagino che per avere una PROSPETTIVA STORICA si debba anche avere una certa cultura e una certa capacità critica. Se no al posto di Prospettiva Storica dovresti dire inculcamento di una prospettiva storica.

 

Bah.

 

E perchè non essere banderuole? Per un certo sense of non-contraddiction?

Cioè sarebbe contraddittorio votare Rosa Nel Pugno oggi e AN domani?

Perchè?

La gente matura.

La gente cambia.

Il centro di gravità muta.

Se ieri avevo una CERTA PROSPETTIVA  e maturità epistemologica, e oggi ne ho un'altra, dovrei rimanere fedele a un mio certo passato per essere considerato una persona politicamente corretta?

Ma DAI!

 

Non fatemi ridere.

Io sono GAY e sono di DESTRA.

Perchè semplicemente la DESTRA ha una visione più fredda e asettica della società e condivide alcuni principi "politici" di una certa filosofia secolare (che non è certo la non-filosofia marxista e via dicendo)...

 

Che poi tanto alla fine quando sei nella tomba non te ne frega proprio niente di essere di destra o di sinistra, nè di essere gay o etero.

 

La cosa più stupida che si possa fare? Rendere un'idea un'ossessione, una religione, un proselitismo.

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NorwegianWood

Il mondo cambia, di continuo. E noi cambiano con lui. Anche se non sempre andiamo nella stessa direzione.

 

Tuttavia, cambiare non vuol dire necessariamente crescere, progredire, maturare. Per questo è necessario essere consapevoli, sapere cosa si vuole e dove si sta andando. Essere a conoscenza dei propri desideri, ideali, oltre che dei mezzi per raggiungerli. Perché il mezzo è anche il fine.

 

Essere banderuole può andar bene se capiamo che una strada non è più la nostra. Ma è rischioso se seguiamo il vento, aspettando che ci porti dove vuole.

 

Noi siamo ciò che siamo stati. Noi siamo ciò che pensiamo, diciamo, facciamo. Ma anche ciò che abbiamo pensato, detto, fatto. Il nostro sapere e la nostra identità sono la stessa cosa, procedono a braccetto, anche a livello politico.

 

La propettiva storica non è una parola grossa, sono le nostre radici. E chi è privo di radici, semplicemente muore. O, se fortunato, è in balìa del vento.

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HakushakuDark

No. Ascolta. So cosa è la prospettiva storica. E non è "le nostre radici". Quella è la "propria storia"... o "realtà storica". Prospettiva storica è un'altra cosa, che non è facile avere.

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NorwegianWood

È vero. Dipende, però, da quanto hai interiorizzato la storia. Se fa parte di te, non semplicemente perché la conosci ma perché è una colonna portante della tua identità, allora "prospettiva storica" e "propria storia" non arrivano a coincidere ma sono comunque, entrambe, le "nostre radici". Ma magari do a questa espressione un significato particolare :love:

 

Io, ad esempio, difficilmente riesco a guardare il mondo senza vederne i mutamenti che nei secoli lo hanno portato a diventare ciò che è adesso. Ne osservo i passaggi come se osservassi le tappe che hanno portato me ad essere ciò che sono. E quando penso al futuro, non penso ai prossimi 5 anni ma ai secoli a venire... anche questa è prospettiva.

 

Per questo mi sento radicato nella sinistra. Non è l'opportunità del momento e non è nemmeno (non del tutto) l'adesione a un programma rispetto ad un altro. È un modo di concepire la vita, di sentirla, di viverla.

 

Non credo, infatti, che destra e sinistra potranno mai unirsi come i corni del dilemma. Certo, possono, anzi devono dialogare, costruire insieme un rapporto di forze e di idee. Ma sono fermamente convinto che ognuna di loro abbia un'identità precisa: in una mi riconosco, nell'altra no.

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Parole sprecate, Norwy.

 

Scendi un momento al centro commerciale sotto casa: tra i jeans trendisssimi e i cellulari multifonici, tra un fast fast food e i provini per "Amici" troverai anche il reparto "ideologie".

 

C'è pure il "tre per due".

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NorwegianWood

Eh lo so, Pyer...

 

Questo è il motivo per cui ho superato da tempo la domanda "come fare la rivoluzione per il proletariato nonostante il proletariato?".

 

Se qualcuno un mondo migliore non lo vuole, perché costruirglielo? :love:

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HakushakuDark

È vero. Dipende, però, da quanto hai interiorizzato la storia. Se fa parte di te, non semplicemente perché la conosci ma perché è una colonna portante della tua identità, allora "prospettiva storica" e "propria storia" non arrivano a coincidere ma sono comunque, entrambe, le "nostre radici". Ma magari do a questa espressione un significato particolare :love:

 

Io, ad esempio, difficilmente riesco a guardare il mondo senza vederne i mutamenti che nei secoli lo hanno portato a diventare ciò che è adesso. Ne osservo i passaggi come se osservassi le tappe che hanno portato me ad essere ciò che sono. E quando penso al futuro, non penso ai prossimi 5 anni ma ai secoli a venire... anche questa è prospettiva.

 

Per questo mi sento radicato nella sinistra. Non è l'opportunità del momento e non è nemmeno (non del tutto) l'adesione a un programma rispetto ad un altro. È un modo di concepire la vita, di sentirla, di viverla.

 

Non credo, infatti, che destra e sinistra potranno mai unirsi come i corni del dilemma. Certo, possono, anzi devono dialogare, costruire insieme un rapporto di forze e di idee. Ma sono fermamente convinto che ognuna di loro abbia un'identità precisa: in una mi riconosco, nell'altra no.

 

E' naturale ^^.

Sono d'accordo con te. La storia è un'entità unica, a mio modo di vedere. E non si può considerare l'hic et nunc trascendendo le coordinate storiche, il passato e ciò che si prepara per il futuro.

La Storia è il genere umano. E' la sua accidentalità e in quanto tale fa parte della sua realtà. Chi butta fango e polvere sulla storia è un assassino della propria identità.

 

Negare la realtà storia sarebbe come... uhm... negare il divenire. E farlo è impossibile, visto che "panta rei"..  No?

 

Ma non capisco in realtà come mai avere prospettiva storica sia per forza di cose un atteggiamento di "sinistra", mentre pensare ai cellulari multifonici sia un atteggiamento di destra.

Questa me la dovete spiegare.

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Se non è chiaro lo spiego.

 

Come ho già scritto più sopra, trovo stupefacente l'idea che ad ogni turno elettorale si possa fare tabula rasa come niente fosse e ripartire da zero nel decidere chi votare... Una o due "conversioni" nel corso di una vita le posso anche capire, ma chi pretende di poter passare continuamente da un estremo all'altro non mi sembra una persona che si evolve, mi sembra una persona con le idee poco chiare...

 

Un gay vuole essere di Destra? Benissimo. Questo, a mio parere, è darsi la zappa sui piedi... ma riconosco che al mondo ci sono anche i masochisti. Però, se un gay vuole essere alternativamente di Sinistra e di Destra, probabilmente a seconda di quale sia il candidato più trendy... suscita in me ilarità.

 

Non dico una novità affermando che viviamo in un mondo qualunquistico... La maggior parte dei giovani di oggi (si veda questo stesso topic) tratta il proprio voto con la stessa superficialità con cui cambia la suoneria del cellulare... Tutto questo pensiero debole lo trovo desolante... E da parte di un gay ancora di più: purché abbiamo dei vestitini fashion, noi gay ce ne infischiamo di tutte le altre rivendicazioni più importanti che dovremmo sostenere.

 

Chi ha una "prospettiva storica" sa riconoscere nei meccanismi della odierna Destra berlusconiana l'intenzione di ipnotizzare gli elettori con il conseguimento di beni di consumo o comunque effimeri in modo che essi dimentichino le conquiste nel lungo termine. Nei gay di Destra, ma soprattutto in quelli che vagano nel deserto dell'indecisione, trovo che queste dinamiche siano massimamente visibili e... risibili.

 

Spero che adesso sia chiara la correlazione tra moda e ideologie "usa e getta" a buon mercato.

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Uhm...

Se proprio si parla di pregiudizi sull'orientamento politico dei gay, anche io ne ho parecchi.

 

Provate ad andare in un luogo frequentato solo da gente di sinistra: vedrete capelli lunghi, barbe, vestiti etnici o quasi mai firmati e nessun palestrato. Andate in ambiente frequentato solo da gente di destra: capelli corti o rasati, ben rasati o al massimo col pizzetto, vestiti formati e molta palestra. Poi andate in una discoteca gay e cosa vedete? Gente uguale uguale a quella descritta nel secondo esempio...

 

Il mio pregiudizio è il seguente: i gay sono naturalmente portati a essere di destra. Perchè?

1) Sono i più sensibili alla moda e quindi al "Logo"; non c'è categoria che si distingua di più per aver abbracciato e diffuso il Consumismo. I "gay alternativi" si contano sulle dita di una mano

2) Non avendo figli sono i più inclini allo "egoismo sociale" (meno tasse, meno servizi) e i più insensibili alle questioni ambientali.

3) Sono naturalmente portati alla ricerca dell'Uomo Forte: che sia un presidente, un Papa, Dio Padre Stesso o anche solo un uomo in divisa.

4) La maggioranza dei gay non sono dichiarati. Il modo migliore per allontare da sè le accuse di omosessualità è aderire pubblicamente a delle tesi omofobe. I gay dichiarati sono pochi e quasi tutti di sinistra.

5) Per una minoranza discriminata discriminare è una bella soddisfazione (Burroughs parla della Sindrome del Babbuino: un babbuino attaccato da un altro esemplare più grande, si difende picchiando un babbuino più piccolo per coinvolgere nel "branco" anche l'aggressore).

 

Se i gay ci sembrano di sinistra è solo perchè lo sono la maggioranza di quelli dichiarati e se a Sinistra sono meno omofobi è solo perchè sono più eterosessuali (come dimostra questo mio intervento noi gay un po' omofobi lo siamo sempre... :love:)

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  • 3 weeks later...
grandguignol

Bè se è per "l'amore verso il logo" il propendere a destra mi sembra inevitabile per le nuove generazioni in generale...

 

Ad un gay stiloso seguiranno per lo meno altri dieci amici/e e altrettanti compagni di classe...

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Aladdinsane87

io sono di sinistra...ho i capelli lunghi...non me ne frega delle marche ma dei miei gusti e non sono un egoista sociale. purtroppo non tutti sono così..non voglio vantarmene ma io sono esattamente l'opposto di coloro che ha nominato almadel (con un post VERISSIMO!)...non ho il mito del logo, nè dell'uniforme ( :) anzi..) ecc... insomma sono d'accordo con almadel, i gay tendono ad essere di destra, purtroppo...ma quando escono dal guscio si rendono conto veramente delle cose...

io non sono dichiarato...cioè non sanno tutti di me...ma sono di sinistra lo stesso

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lo so che direte hai 15 anni ke ne vuoi sapere blablabla di qua e di la

a me la politica.. non me ne può fregar di menooooo

fate come volete per me è indifferente

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Caro Grandguignol,

secondo me proprio non c'è paragone tra l'amore per il Logo dei gay e quello degli etero. Dipende anche da come rilevi la tua statistica.

La mia esperienza mi insegna che "la propensione al Logo" dipende dai seguenti fattori:

1) L'Omosessualità e il Genere (i gay più degli etero, le femmine più dei maschi)

2) Il Provincialismo: più abitano in provincia, più si vestono firmati: specie quando vengono in centro città. Il classico "Effetto Sabato Pomeriggio"

3) Il Livello Culturale. Un laureato in matematica o in filosofia non è firmato come un ragioniere, un operaio o un commesso.

4) Essere una Minoranza Etnica (Il mio ex ghanese, cinque minuti prima che io lo lasciassi; mi mostrò il suo costosissimo paio di scarpe dicendo "Guarda! Sono come quelle di voi ragazzi bianchi" - Quando, ad una tavolata, dissi che le scarpe firmate sono roba da extracomunitari, un ragazzo incazzato mise sul tavolo una scarpa da tennis costosissime e assurda dicendo "Io sono rumeno!")

5) Essere Adolescenti (per ogni tre quindicenni firmati, ci sono due trentenni)

6) Essere di Destra

 

Poi uno tira le conclusioni che vuole.

 

Caro Mystico,

quoto il tuo post.

Anche io devo impegnarmi di più e scrivere "non mi interessa" in tutti i thread in cui non partecipo. Scommetto che avrei già i 150 messaggi...  :)

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Mmmh... discorso interessante, Almadel. Non metto in dubbio che possa avere basi più o meno fondate; ma mi sembra che si stia facendo un po' di tutta l'erba un fascio; e, soprattutto, lo si sta facendo sulla base di luoghi comuni triti e ritriti.

 

Permettimi di commentare punto per punto:

 

1) Sono i più sensibili alla moda e quindi al "Logo"; non c'è categoria che si distingua di più per aver abbracciato e diffuso il Consumismo. I "gay alternativi" si contano sulle dita di una mano

2) Non avendo figli sono i più inclini allo "egoismo sociale" (meno tasse, meno servizi) e i più insensibili alle questioni ambientali.

3) Sono naturalmente portati alla ricerca dell'Uomo Forte: che sia un presidente, un Papa, Dio Padre Stesso o anche solo un uomo in divisa.

4) La maggioranza dei gay non sono dichiarati. Il modo migliore per allontare da sè le accuse di omosessualità è aderire pubblicamente a delle tesi omofobe. I gay dichiarati sono pochi e quasi tutti di sinistra.

5) Per una minoranza discriminata discriminare è una bella soddisfazione (Burroughs parla della Sindrome del Babbuino: un babbuino attaccato da un altro esemplare più grande, si difende picchiando un babbuino più piccolo per coinvolgere nel "branco" anche l'aggressore).

 

1) Classico esempio di luogo comune trito e ritrito. E falso.

2) Non hanno figli perchè la legge non glielo (ce lo, anzi) permette. Molti gay vorrebbero dei figli. E quindi sono ben altro che egoisti.

3) Non è che a tutti i gay manca la figura paterna! Altro luogo comune...

4) Altro leggenda metropolitana, che vede il 90% dei politici di destra cone delle represse. Suvvia. :P

5) Idem come sopra. La repressa cattiva che fa l'omofoba è una figura mitologica, difficile da incrociare sulla via. Non è il leghista medio. ;)

 

In poche parole, ripeto, mi sembra che tu stia un po' troppo cadendo su luoghi comuni che hanno del ridicolo, soprattutto detti in questo forum. :gha:

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Caro Quint,

io l'ho premesso proprio all'inizio del mio post: questi sono i miei pregiudizi e i miei luoghi comuni sui gay.

 

Certo che non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma facciamo attenzione.

Se io dico "i gay sono..." o "i gay vogliono..." sto già facendo una generalizzazione. E noi generalizziamo SEMPRE perchè questa è la base della comunicazione. Se dico "gli alberi sono verdi" tu mi puoi rispondere: e l'acero rosso?" e "in autunno?" e così via... Ma in questo modo ogni proposizione sarebbe da rigettare e ci chiuderemmo nel silenzio!

Le eccezioni esistono, ma sono in contraddizione con lo spirito stesso del comunicare...

 

Nello specifico delle tue obiezioni:

1) Un luogo comune falso? Non mi incanti! Ieri sono stato in un bar gay e giuro sul pelo di mamma che ero l'unico a non essere firmato. La settimana scorsa ero in centro sociale e mi vergognavo di avere gli slip Calvin Klein!

2) I gay vogliono dei figli? Quanti gay? La maggioranza dei gay? O solo i gay di sinistra? E se li vogliono anche quelli di destra, perchè votano a destra? L'argomentazione è debole? te lo concedo.

3) Luogo comune la mancanza di figura paterna forte? E' un luogo comune perchè è una situazione comune! Ti posso citare figli di supermamme, orfani di padre e bambini cresciuti con la madre, a catinelle! Sicuramente con una incidenza superiore alla media nazionale.

4) Credo ci sia un bellissimo post su questo forum su un ragazzo gay che tira un sasso a una coppietta di gay e uno su un omofobo che alla fine ci prova col forumista. Esiste una vasta letterattura sugli outing dei deputati conservatori in UK e sull'omosessualità nella "Gioventù Hitleriana." Non abbiamo niente di paragonabile nella storia del socialismo... Immagino non bastino. Forse è indimostrabile (in fondo è un pregiudizio), difficile però sostenere il contrario.

5) Non mi riferivo ai gay che disciminano i gay (questo è il punto 4), ma a quelli che discriminano zingari, cinesi, neri e mussulmani. Non mi pare il caso di andare in cerca di nomi in questo forum; ma non sarà un grande sforzo.

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Ributtiamoci su questi punti, va. :asd:

 

1) Non andare nei bar gay. I gay che vanno nei bar gay sono quelli che danno origine a certi luoghi comuni. Ma quello non sono "il  mondo gay", ma una parte di esso.

2) Fortunatamente te ne sei accorto da solo che "l'argomentazione è debole", quindi non ho niente da aggiungere.

3) Tu puoi citarmi esempi lampanti di come questo luogo comune sia realtà; io posso citarne altri di come non lo sia.

4) Non ho detto che nessuno di quelli che si dichiara di omofobo sia un gay represso; ho detto solo che non sono la maggioranza, quindi non c'è la base per tirarne una conclusione.

5) Non so perchè, ma ho l'impressione che la percentuale di gay che discriminano altre categorie di persone sia la stessa degli etero che fanno altrettanto.

 

Ci vorrebbero dei numeri; facciamo un sondaggio? :D

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Caro Quint,

tu mi dici "non andare nei bar gay".

E' un buon punto a favore della mia tesi.

Tutti i luoghi che sono deputati allo "essere gay" sono così come io li ho descritti.

Ovunque ci sia una percentuale di gay superiore alla media, ecco che abbiamo un ambiente che si può considerare "reazionario".

 

Tu sembri dire: "costoro non sono la maggioranza"; quasi che i gay di sinistra (o semplicemente "non-consumisti") rimanessero chiusi in casa a digitare di politica sui forum...

 

Riguardo alla "sindrome dell'uomo forte", vedo che non ti accontenti nè di Freud nè della buona fede della mia esperienza personale. Passi per la prima (chi vuole spiegazioni a priori?), ma se non ti fidi nemmeno della seconda, non ho modo di convincerti... :cry:

Ricordo di aver letto, qualche anno fa, un numero di Babilonia (esisterà ancora?) tutto incentrato sul "fascino della divisa". La cosa traumatica è che lo lessi il giorno dopo essere stato pestato a sangue a Genova, durante il G8...

Qui mi fermo... perchè oggi fa caldo e il rancore fa sudare.

 

Io lo farei davvero questo sondaggio: "i gay sono più discriminatori degli etero?"

Forse però litigheremmo sul campione a cui sottoporlo: io lo farei compilare alle migliaia di persone dei locali, tu a una manciata di forumisti...  :cry:

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Guest Lover_Of_Darkness

io credo semplicemente che le convinzioni politiche delle persone non siano determinate dal loro orientamento sessuale...

 

 

Questo è vero...

Allora...io non sono nè di destra nè di sinistra...

Diciamo ke...sono daccordo su alcune cose...di dx e altre di sx....

Tipo..io sono Razzista...(non ci posso fare niente..mi dispiace...ma sono anti abuzzazzà..)....però....sono favorevole all'aiuto ai gay....pacs..etc....vabbè...

Sicuramente, non andrò mai a votare la destra...perchè mi suiciderei...cioè..andrei contro me stesso....

A sto punto voto la sinistra...anke se...purtroppo..sono tolleranti..agli abuzzazzà!!!!! ahah :cry:

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E' convinzione che "i gay sono di sinistra" perché è ASSURDO pensare ad un gay di destra... è una contraddizione, è schizofrenia pura!

 

La destra (quantomeno quella italiana) è conservatrice, cattolica, spesso estremista in alcuni atteggiamenti... E ce l'ha a morte con gay e lesbiche, basta sentire alcuni esponenti come si rivolgono al mondo omosessuale (Calderoli che da' dei culattoni, Tremaglia dei froci, Forza Nuova che ostenta slogan tipo "I finocchi li vogliamo solo al mercato" e "Dietro ad un gay si nasconde sempre un pedofilo", ecc. ecc.). Quindi come si fa ad essere d'accordo con una coalizione simile?

 

Io sono di sinistra, ma perché sono nato in Italia, e del resto in Italia si finisce sempre a votare il meno peggio, e non le persone che si pensa ci possano rappresentare. E piuttosto di astenermi e lasciare che il mio voto non serva a nulla preferisco votare per chi QUANTOMENO cita i problemi degli omosessuali invece di ironizzaci sopra e far finta che non esistano...

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Almadel caro :cry:,

io non ho mai visto di buon occhio bar gay, discoteche gay, spiagge gay, alberghi gay e qualsiasi altra cosa sia esclusivamente gay; e questo proprio perché questi luoghi sono la fonte primaria da cui scaturisce ogni luogo comune sulla comunità GLBT. Ti dico di non andare lì perchè mi sembra che tu stia facendo idee quasi "etero".

Io continuo a ribadire che secondo me i gay come li vedi te non sono la maggioranza (non "sembro" dirlo, lo dico proprio).

Io di Freud, scusa, ma me ne frego. Idem di quasiasi cosa che ti abbiano fatto a Genova.

Io a questo punto proporrei il sondaggio nel forum. Anche perchè in questo forum c'è anche gente che va nei locali, quindi saresti accontentato anche tu.

:cry:

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Eh, caro Quint,

non sarei accontentato per nulla, se tu facessi qui il sondaggio. Perchè quelli che vedi qui, te lo ripeto, sono un pugno di mosche bianche.

Un pugno di mosche bianche che farebbe comunque vincere le "idee di sinistra" di una misura risicata. (Lover_of_darkness è pazzamente paradigmatico: se non fosse per l'omosessualità voterebbe a destra...)

 

Come puoi pretendere di giudicare i gay, se non vuoi prendere in considerazione tutti i luoghi dove essi sono "massa"? Sarebbe come fare un sondaggio via-internet sugli operai e non volerlo sottoporre in fabbrica!

 

Io ti vorrei anche dare ragione: ma con che onestà intellettuale escluderei dal conto Mikonos, Sitges, Torre del Lago; tutte le discoteche e i bar della penisola?

 

A te questi luoghi non piacciono: buon per te.

Eppure la stra-grande maggioranza dei gay sono lì.

Tu non ci sei? Ottimo.

Nè tu nè io però siamo neppure lontamente significativi della Realtà.

 

Ti ripeto (alla nausea) che non è sulle eccezioni che ci si può fare un'opinione.

 

Io non mi aspetto, nè mi aspetterò mai, che qualcuno giudichi il "mondo gay" o "il Veneto" su di me; ma magari posso essere preso come esempio di studente di linguistica italiana, chissà...

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Guest Lover_Of_Darkness

si ma sai comè...guarda ke adesso non siamo tutti razzisti...

Io non voterei MAI la destra...è un suicidio...ma neanke se fossi etero... ma siamo diventati pazzi???

Io principalmente ODIO  la politica, ma se proprio devo votare...voto quello ke causerebbe meno danni....

Non ci sarà mai un partito ke accontenti tutti i miei ideali....

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Ok, Almadel, allora la soluzione è molto più semplice: tu guardi alla massa, io guardo alle eccezioni. Dunque, tu ti preoccupi (libero di farlo) delle impressioni che suscita la massa, io mi preoccupo (libero di farlo anch'io, no?) di quello che possono fare le eccezioni. Questo perchè, per l'appunto, tu sei di sinistra e sei convinto che le rivoluzioni partano dal popolo; io sono di destra e sono convinto che le rivoluzioni le facciano le singole persone.

:D

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Caro Quint,

il badare alle eccezioni o alla massa non credo sia un indice di "essere di destra" o "di sinistra".

 

In prima analisi perchè, così su due piedi, mi viene da pensare che semmai è il contrario.

 

La Destra non conservatrice (rivoluzionaria, come quella di Mussolini o riformista come quella di Berlusconi) si è molto preoccupata di dare alla Massa proprio quello che essa voleva: treni in orario, bordelli, latte e pane gratis, meno tasse, sicurezza, cartoni animati, Grande Fratello, partite di calcio, eccetera... (il famoso "pane e circo" di cui parlavano i Latini).

 

Mentre la Sinistra non conservatrice (rivoluzionaria, come quella di Lenin, o riformista come quella di Zapatero) al contrario è decisamente più elitaria. Non è la classe dirigente che deve dare alla Massa quello che vuole; ma è la Massa che deve capire cosa è meglio per lei e lasciarsi dirigere. Quindi più lavoro o più tasse, più istruzione e cultura, più diritti civili o più diritti sociali, più ecologia e meno consumismo e se serve austerità (come ai tempi di Berlinguer).

 

Io sono di Sinistra proprio perchè sono elitario, aristocratico direi.

Perchè voglio far capire le mie idee alla Massa e non "cavalcare la tigre" ovvero le pulsioni irrazionali del popolo che piacciono tanto alla destra (razzismo, omofobia, evasione fiscale, guerra, religione, moda, tifo, eccetera...).

 

In seconda analisi, valutare una categoria attraverso le sue eccezioni deve essere davvero un modo buffo di ragionare: considerare "alti" i Sardi e "biondi" i Calabresi potrebbe essere una visione del mondo un po' imbarazzante.

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