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Le nostre poesie


FleurDuMal

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una mia poesia

 

Lo Stupro

 

Mentre scopriva il sapore dell'amore

un rigolo di sangue attraversava il suo mento

e le labbra di ciliegia.

 

Gl'occhi gonfi

forse per le lacrime amare.

Ricoprivano ancora il suo volto.

La morte, attraente,

che alleggiava nel suo ventre,

ma che mai l'avrebbe condotta via.

Urlava,

per non sentire che dentro

non era rimasta parola alcuna.

Solo lamenti struggenti

accompagnati dall'ansimo

del suo amato malfattore.

 

Fu così che si voltò

e mentre il male s'impadroniva del suo corpo

una goccia di rugiada apprestava a poggiarsi

delicatamente sul suo volto.

Attorno, i fiori profumati, come un arcobaleno

sporco di sangue.

Il cielo limpido dipinto del suo azzurro intenso che

s'innalzava dinanzi ai suoi occhi.

L'erba morbida e fresca che colorava la vita

d'una macchia verde speranza.

Una coccinella galleggiava nell'aria...

dietro essa le nuvole meravigliose,

le nuvole ovattate,

come lo zucchero filato,

bianche come la neve più candida.

I raggi del sole oltrepassarono le braccia degli alberi maestosi...

un ultimo colpo netto s'impadronì del tempo.

Rimase allora lì, inerte e moribonda

sdraiata su un oceano scarlatto

vestita solo delle sue paure e del suo sangue.

 

E gli angeli alati continuarono a gridare di gioia.

E il cielo era ancora sereno.

E i fiori donavano ancora la loro rugiada.

 

Un sorriso riemerse fra i capelli spettinati

gettati sul volto poco prima

da mani fredde e prive di amore.

Rise allora del suo dolore

e le membra le dolevano ancora.

passò la mano tremante sulle labbra

e la fece scorrere sulle gote

bagnate di lacrime rosse.

Accarrezzò i seni e il ventre,

sotto il palmo della mano

il suo corpo frantumato.

Negli occhi,

le nuvole riflesse

assieme alla speranza

scorrevano lentamente

mentre un'altra lacrima

moriva.

 

COPYRIGHT © Erika I.

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Mo beccateve questa: IL SILENZIO

 

Acque stanche, e stanca aria

Fuoco di neve, e lenta terra:

così errante è l’afonia

così il moto si sotterra.

Al ciel i grafici voli

vitali sconosciuti, penso:

e che l’ire s’imponi

a coprir l’immenso.

Cercami, o suonar immoto

la ove il respiro si fa remoto

o nel dì dalla grave scia

alzandomi dal levante.

 

Hem mi sento di dire che... E' mia 8) L'ho scritta il 9-ottobre-2002

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Niente male...assolutamente....

 

Nel profondo della mia essenza

scorgo gli ultimi frammenti del mio cuore tingersi del nero sangue della gioia.

Come un giullare la mia mente divaga,

attraverso ogni tipo di immonda banalità.

Il povero pagliaccio

non ricorda più i suoi giochi.

Confuso e spaesato

decide di cantare.

Cantare il triste inno della sua anima

nella vana speranza di dimenticare se stesso.

 

Ognuno di noi ha scritto qualcosa di tanto in tanto...

Questo è qualkosa ke viene da me...

Non sono un poeta....

Ma è roba mia

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Ma siamo i primi 2 a scrivere delle opere nostre o sbaglio ? Io dopo che l'ho scritta m'è venuto il dubbio: "Vuoi mai che ho sbagliato sezione o topic ?" :argh: Comunque la tua non è male !

No non siamo i primi :-D

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dolcepensiero

Non c'è due senza tre, e ne posto anch'io una dalla mia penna.

 

 

 

Mah

 

Quincentro ad un quadrivio

non centrano rotaie né ombre

slacciate; solo m'ingombra

la mancanza, l'insignificanza.

 

Aversi addietro a sbadigli

pedinando Viale Qualcosich

più vecchia questa fronte

tra i cipigli della pazienza.

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Postate qui le poesie composte da voi stessi e solo quelle; per quelle di autori celebri c'è un altro topic in questa stessa sezione.

 

Da quel topic ho prelevato i primi post che vedete qui. Continuate voi. Mani ai calami e capi ai lauri!

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Mio pezzo poetico in inglese...

 

FlashBack

 

I haven’t the strength to stay,

I’ve asked you to come with me, to follow me, to bring me with you,

You’ll stay here, with all my memoirs, my dreams,

I only hope that you stay ‘cause you want,

I wouldn’t bear your pity.

If I cried, you were here,

to wipe my tears,

from pain, from melancholy,

you were here, to hinder my fears,

you’ve held me to you for so much time,

but I’m gonna go,

and I will leave you, by all myself.

 

Traduzione

 

Ormai non ho più la forza per restare,

ti ho chiesto di venire, di seguirmi, di portarmi con te,

resterai qui, con tutti i miei ricordi, i miei sogni,

spero solo che resti perché vuoi,

non sopporterei la tua pietà.

Se piangevo, tu eri qui,

ad asciugare le mie lacrime,

dal dolore, dalla malinconia,

eri qui, a contrastare le mie paure,

mi hai tenuto a te per tanto tempo,

ma sto per andare,

e ti lascerò, con tutto me stesso.

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dolcepensiero

Un'altra...di fine anno

 

MMV (2005)

 

Forse l’uomo è solo

il morto di un soldato, il cuore

ingenuo della fanciullezza;

un milione di lacrime

di risa, ogni istante.

 

Ma non avermi bisogno per pareri.

S’io mai sarò uomo, vivrò superstite

vinto e debole al cospetto

delle tante ossa nella terra.

 

Dicembre penzola stremato;

domani un altro diario

una poesia che non riesce

a verbalizzare l’inverbale.

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Un'altra...di fine anno

 

MMV (2005)

 

Forse l’uomo è solo

il morto di un soldato' date=' il cuore

ingenuo della fanciullezza;

un milione di lacrime

di risa, ogni istante.

 

Ma non avermi bisogno per pareri.

S’io mai sarò uomo, vivrò superstite

vinto e debole al cospetto

delle tante ossa nella terra.

 

Dicembre penzola stremato;

domani un altro diario

una poesia che non riesce

a verbalizzare l’inverbale.[/quote']

 

 

è stupenda.

sul serio, veramente, mi piace un sacco. complimenti.

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Ragazzi, perdonatemi, ma devo chiedervi di non quotare integralmente post lunghi (come quelli che contengono poesie), altrimenti la sezione diventa illeggibile: basta l'incipit o il nome dell'utente a cui vi rivolgete.

 

Comunque sto scoprendo dei bravi poeti in erba! Continuate così che prima o poi pubblicheremo l'antologia poetica dei forumini!

 

:D

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Il Carillon

 

Triste, lei. Gira attorno alla sua esistenza inebriandosi con fittizie emozioni, mani di cristallo e occhi dipinti su un volto di ceramica bianca, osserva con occhi vitrei le figure agitarsi attorno, mentre ode il suono del silenzio infrangersi in lacrime di rugiada. E anche percossa dal vento dell'ira di quegli umani non si muove dal suo piedistallo di regina del tempo, continua a vivere di volteggi celati, in questo cerchio interminabile che opprime il suo destino. piange lei, perchè cadere non può. Legata dal filo di questo destino avverso dovrà rimanere in eterno, continuando a danzare; danzare anche quando dalla finestra scorge la pioggia, danzare anche quando la neve diverrà scarlatta, danzare anche quando le fiamme la staranno avvolgendo. E sempre quel carillon in sottofondo che la incanta di una melanconia innata: assieme alle fiamme sazierà la sua morte.

 

 

[ COPYRIGHT © Erika I. ]

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TU SEI

(un classico, suvvia...)

 

Tu sei un deserto marino

Tu sei un urlo lontanissimo

Tu sei una soffice carezza

Tu sei un rosso sempre acceso

Tu sei la rugiada calda d’inverno

Tu sei un sottilissimo tuono

Tu sei un mare verderame sotto i cieli dell’alba

Tu sei una rondine nomade

Tu sei la solita finestra sul nulla

Tu eri il rifugio più lontano dall’irrequietezza assassina

Tu sei un porto immenso

Tu sembri una zolletta di zucchero

Invece sei una zolletta di sale

Tu sei la seta sul mio sentiero

Tu sei la ruota più giusta

Tu sei un lampo intenso nel giorno più luminoso

Tu sei neve al sole

Tu sei qualcosa che sfugge

Tu sei senza nome

Tu sei la speranza di morire in pace

Tu sei oro senza tempo

Tu sei l’oasi e il gelido buio

Tu sei comunque droga ed elisir

Tu sei ancora da scoprire, leggere, capire, amare.

 

Scritta il 30 maggio 2005

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  • Giace, come una foglia secca

aspettando il suo tempo

che non arriva mai

i piedi freddi s'intrecciano fra loro

come i fili del destino

che tengono esso sospeso

fra la sua vita frantumata

e il dolce oblio della morte

che sussurra fredde parole

alle sue membra,

che tranquilizza il battito del suo cuore

strappato dalla carne fredda e rassegnata

L'amore è il suo assassino

adorarlo è morte

è come l'orrore che il figlio prova per la madre

è l'affetto che la madre prova verso il figlio

l'apparenza è l'ombra dell'uomo,

la pienezza che si unisce al suo vuoto

e sanguina;

sì, tu sanguini per sentirti ancora vivo.

Lo sguardo spento lo protegge

non dice una parola

col sangue ha scritto il testamento...

due tiepide parole, sul marmo della parete

gelida e sporca.

Sorride nel dipinto che ritrae il sorriso suo ormai spento, ricordo di una fragile felicità perduta.

Quel ritratto che poco dista

dal suo messaggio insanguinato di speranza.

LOVE ME.

Amatemi come io vi amo, odiatemi come io mi odio.

Ricordate però, questo vi prego, che esisto ancora.

Mentre dentro il cuore la mia speranza vola

...e lo sai...

cadrà ancora.[/list:u]

 

 

COPYRIGHT © Erika I.

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FRAGILE MARZO

 

Nel buio salto dell’incerto

lontan dal debole lenir di foglie cadenti

l’odio reciso, non così aperto

nei tanti sorrisi

di occhi sognanti.

Un equilibrio malato

cadde silente, ma

è solo meraviglia:

“E’ nato ! E’ nato

uno sguardo lucente !”

ma la norma sconsiglia.

Metri e metri da terra

l’aria è cristallo:

con essa io brillo

in una serra di speranza;

quando l’abbondanza è seta

la vital brezza mia s’acquieta, ma

l’infinito respiro dell’incostanza

continuerà

non fermerà

la sua antica danza.

 

Scritta il 25 marzo 2005

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Guest Paulie

28/03/2004

 

Mi tuffo in un mare di illusioni

Lascio il mio passato alle spalle

Nuoto nel mare dei ricordi

E affogo nel riemarginare delle immagini

Scorgo il suo profumo fra le alghe

Il suo sorriso fra la sabbia bagnata

La sua immagine riflessa nello specchio d'acqua

Il suo volto sfumato fra le onde

Cosa sei tu immagine riflessa?

Sei forse ingannatrice di ieri?

Sei forse la dura realtà di oggi?

Rimango ad osservarla chiedendomi se è reale.

Non riesco che ad immaginare....

Continuo a vedere quello sguardo sfumato

quell'ombra del passato...

Scorgo il suo mento, i suoi lineamenti

i suoi tradimenti i suoi turbamenti

nei suoi occhi non vedo luce adesso

solo quella del cielo ormai spento

Poso la mano sulle sue guancie

l'acqua con le sue increspature annega le mie dita

scorgo un sorriso nelle sue labbra

e mi rendo conto, che la vita, non è mai finita.

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  • 2 weeks later...
dolcepensiero

Ho contato

 

Con gli stessi versi di me

il discorso ho sussurrato

fuori dal diario.

Tra un paziente e l’altro

come un prigioniero

le onde ho contato

le bottiglie vuote di te.

 

scritta istanti fa.

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NorwegianWood

XXXIII

Così, bevendo l'estate, ti aspetto tra i fiori fatati

nel verde giardino che rari adusti mortali violarono

oltre il cancello (li vidi arrivare, la notte, in sella

a cavalli di luna sopra torrenti e ametiste). Forse

sarà una canzone l'alato messia del tuo tempo, e avrà

quella voce, De André, De Gregori, il tuo vivere dentro

di me, il biliardo e le carte, la musica che torna,

già mutata, dai colli del Molise, i riarsi che tu

non conoscesti. O forse, senza l'aria di rugiada

sulle tempie, incontreremo ancora i nostri sguardi a questo tavolo

con una birra rossa fra le dita. Ricordi? A lungo

ne parlammo decantandone le lodi, le diverse

qualità - la Weissen Franziskaner, la Chimay da te non mai

bevuta - nel luccichio degli occhi che fingevano le tinte

della terra. Così blandisco il vento all'imbrunire, così

ti aspetto, all'ombra dei tuoi baci, nei profumi di settembre.

 

 

XXXIV

«La notte rende distante anche il tuo corpo... solo un bagliore

il mattino», al fondale di luce che lento invadeva la stanza

lo mormoravo. Fu allora che con sgomento scoprii quanto

la vita può lasciarci in disparte, e forse fui il solo ad intenderlo.

 

 

 

(A Alessandro, agli attimi vissuti assieme a Arabba... I swear...)

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O mio picciol coniglietto

 

O mio picciol coniglietto,

tu che osservi sol soletto

or degli scoiattolini

poi dei candidi uccellini,

ricercar le bacche amare

e fra i rovi avanzare,

con saltelli e con versetti

come quelli che tu emetti;

Cosa hai visto luccicare

in 'sto vasto ricercare

di animali che in ombrosi

boschi, raccolgon bramosi

noci e frutti e semi e ghiande?

T'avvicini al cespo grande

e pur non comprendi ancora

che sia quella luce chiara.

Or ti accorgi (ma è già tardi!)

cosa brilla lì fra i cardi!

Prima un sibilo, ora un botto

poi di sangue tutt'un fiotto:

nella testa perforato

da un proiettile sei stato!

Sai, coniglio sciagurato,

finirai nel mio stufato!

 

---

 

Composta durante l'ora di latino, a scuola. Mi sono divertito tantissimo. Chi l'ha letta ha detto che è troppo truculenta e che ho dei problemi. :sisi:

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per dirne una: vi è mai capitato di distruggere quello che scrivete? Io di recente ho cancellato tutto quello che poteva essere qualcosa che sarebbe potuto comparire in questo forum. E adesso che facciamo?

 

Per Acrylic: è assolutamente schizoaffettiva!!! WOW!!! Proprio un "amore" di carne!!! Se hai dei problemi ce li ho anche io. . .

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ne scrivo una anche io

l'ho chiamata between days -> (il nome di una song dei cure :) ..ma rendo cmq l'idea ^^')

 

between days

 

..giorni di gioia confezionata

giorni in cui nascondersi

dietro una lastra di vetro

giorni lenti & inespressivi

indifferenti ad ogni

segnale

 

..giorni fragili..

 

in cui il bisogno di te

sfuma

ogni pensiero

deforme..

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Ascoltare, aspettando un nulla

Respirare, per il dovere di farlo

ancora

 

Pensare, cercando di smettere

Soffrire, dolcemente

sempre

 

Piangere, di nascosto a tutto

Sognare, un sole accanto

lui

 

Chiudere gli occhi per sentirlo vicino

Fermare il cuore, per sentir battere il suo

lontano

 

E sorridere senza ragione, avvolti nel dolore

e scrivere, e strappare lettere bagnate

arrossendo

 

Voler ritornare indietro, per cambiare

Reagire, ancora una volta alzarsi

al mattino

 

Sussurrare al vento frasi di lui

sussurrare il suo nome di notte

da soli

 

Un istante di gioia è fuggito, ancora

Un istante insieme

a te

 

(scritta per un mio ex, a mano su un foglio in bella calligrafia. Mi è stata restituita - assieme al mio amore per lui) :)

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  • 2 weeks later...

Basta mi sfogo con questa "poesia"

 

TU SEI

 

Tu sei un deserto marino

Tu sei un urlo lontanissimo

Tu sei una soffice carezza

Tu sei un rosso sempre acceso

Tu sei la rugiada calda d’inverno

Tu sei un sottilissimo tuono

Tu sei un mare verderame sotto i cieli dell’alba

Tu sei una rondine nomade

Tu sei la solita finestra sul nulla

Tu eri il rifugio più lontano dall’irrequietezza assassina

Tu sei un porto immenso

Tu sembri una zolletta di zucchero

Invece sei una zolletta di sale

Tu sei la seta sul mio sentiero

Tu sei la ruota più giusta

Tu sei un lampo intenso nel giorno più luminoso

Tu sei neve al sole

Tu sei qualcosa che sfugge

Tu sei senza nome

Tu sei la speranza di morire in pace

Tu sei oro senza tempo

Tu sei l’oasi e il gelido buio

Tu sei comunque droga ed elisir

Tu sei ancora da scoprire, leggere, capire, amare.

 

Scritta il 30 maggio 2005

Dedicata ad Ade...

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Ecco cosa succede quando ci si impunta su campi già abbondantemente sondati, come appunto quello amoroso: che si crea un cumulo di stronzate dal gusto quasi grottesco, come queste.

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Prego l'utente Grissom di astenersi dal commentare in maniera offensiva e volgare i versi degli altri utenti.

 

Posso anche tollerare il degenerare di discussioni dirette (come quelle in News), ma non posso accettarlo in un topic come questo, nel quale ognuno posta in maniera del tutto INNOCUA i propri versi.

 

Sulla validità dei versi in questione apro ora un'altra discussione; a Grissom, invece, ricordo che gli insulti gratuiti e le provocazioni reiterate possono da regolamento portare al ban, come lo stesso Grissom dovrebbe ben sapere, avendo a suo tempo collaborato alla stesura del regolamento medesimo.

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Ecco cosa succede quando ci si impunta su campi già abbondantemente sondati' date=' come appunto quello amoroso: che si crea un cumulo di stronzate dal gusto quasi grottesco, come queste.[/quote']

A me piacciono le mie stronz... :cool: Poi si può essere originali anche scrivendo "poesie" d'amore, come la mia TU SEI... (sto peccando di superbia ? Mi sa di si :asd: beh è quello che penso :asd: )

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ok ci provo..

 

..The Escape..

Io - sul ciglio della strada

Io - con le gambe incrociate

Io - con la polvere nelle tasche e nel cuore

Io - con le suole consumate per rincorrerti

Io - con gli occhi chiusi sfido il Sole

Io - gli strapperò la pelle a morsi

 

Ti ho persa quando hai chiuso gli occhi

o

quando sono scappato per dimenticare?

 

Un'altra sigaretta spenta sull'asfalto.

Un'altra lacrima ingoiata in silenzio.

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dolcepensiero

E' tempo

 

E’ tempo.

Tempo di sparvieri bendati

sulle braccia di chi non riesce

a volare oltre la voglia.

E’ tempo, e tu sai quanto

una rivoluzione, una riforma

è ritrovarsi al bar a bere

E non concludere niente.

Niente. Forse è questo

niente che ci tiene autonomi

con il baricentro giovanile, fermo

puntato dritto nel cuore.

Dove andare

se nessuno segue.

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