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[Film] Gli anni amari


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Gli anni amari è un film di Andrea Adriatico ed è il biopic su Mario Mieli, che dovrebbe uscire il 12 marzo 2020 in onore dell'anniversario. E' stato presentato al Festival di Roma e ne ho letto recensioni interessanti, vedremo...

Sta di fatto che è un film indipendente che ha avuto qualche problema con la distribuzione (doveva essere distribuito da Europictures ma lo sarà da I Wonder Pictures), e visto che in quella settimana usciranno molti film non penso che sarà facile trovarlo in sala... Se avrete l'occasione andate! 

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3 hours ago, Syfy said:

è un film indipendente che ha avuto qualche problema con la distribuzione (doveva essere distribuito da Europictures ma lo sarà da I Wonder Pictures)

QUALCHE????

SE uscirà, sarà per la tigna di un paio di tizi, non perchè in giro si ritenga interessante il biopic.

cmq non è sicuro che uscirà tra un mese, può darsi che rinviino sotto pasqua

Edited by freedog
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Ho letto lo scorso anno Il Risveglio dei Faraoni, che ho trovato super camp e, a suo modo, molto divertente. Mi divertono le persone egocentriche, ancor di più quando sanno fare autoironia, e Mieli in questo era molto bravo. Che fosse anche completamente pazzo è pure vero.

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Vi rammento chi fosse Mario Mieli.

Nato a Milano nel 1952 da una famiglia ebraica estremamente borghese e benestante, lo scontro con questa caratterizza tutta la sua vita. Mieli arriva addirittura – così racconta – a cercare di uccidere il padre, ricco industriale, avvelenandolo, più volte. Carismatico studente al liceo Parini, a diciotto anni frequenta la nota Fossa dei Leoni, luogo deputato al cruising e alla prostituzione maschile milanese, sotto il ponte delle Ferrovie Nord, adiacente al Parco Sempione. Ma è a Londra, dove va come da tradizione familiare per studiare la lingua, che tra feste, happening, sesso e droghe, incontra il "Gay Liberation Front", e tornato a Milano a diciannove anni è tra i fondatori del "Fuori!", prima associazione del movimento omosessuale italiano degli anni '70 (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano).
Il "Fuori!" pubblica anche un’omonima rivista, della quale Mieli è uno dei principali autori, e già a partire dal secondo numero la casa dove vive con i suoi genitori in via Marco de Marchi è indicata come indirizzo milanese per chi volesse entrare in contatto con l’associazione. Mieli comincia a teorizzare il ruolo rivoluzionario degli omosessuali nella costruzione di un mondo liberato e comunista, che per concretizzarsi deve affiancare alla critica al capitale anche quella al "fallocentrismo".
Durante il soggiorno londinese cominciano anche a manifestarsi alcuni segni di squilibrio, come l’approdo alla coprofagia (legata a letture psicanalitiche). L’abuso di droghe porta a un arresto e a un successivo ricovero quando viene trovato nudo e in condizioni evidentemente alterate a vagare per l’aeroporto di Heathrow cercando di sedurre un poliziotto.
Nel 1974 guida una scissione dal Fuori! perché questo si era ormai ufficialmente affiliato al Partito Radicale, concessione borghese inaccettabile per la radicalità di Mieli che come abbiamo già visto legava indissolubilmente la questione omosessuale alla lotta per il comunismo (“gaio comunismo”, come ebbe a definirlo). Ai “riformisti” che guardano a una via “parlamentare” della lotta, Mieli contrappone una "via transessuale e schizofrenica" alla rivoluzione, rivendicando la sua esperienza psichiatrica e teorizzando nessi tra la condizione di omosessuale e quella di malato psichico.
Nel 1977 Einaudi pubblica, con alcune modifiche e ampliamenti, la sua tesi di laurea in filosofia morale. Alla base di quel testo, "Elementi di critica omosessuale", c’è il concetto di "ermafroditismo" originario di ogni individuo, da lui chiamato transessualità, che viene limitato sin dall’infanzia, indirizzandolo verso l’eterosessualità, attraverso quella che Mieli chiama "educastrazione": «in questo libro, io chiamerò transessualità la disposizione erotica polimorfa e ‘indifferenziata’ infantile, che la società reprime e che, nella vita adulta, ogni essere umano reca in sé allo stato di latenza oppure confinata negli abissi dell’inconscio sotto il giogo della rimozione. Il termine ‘transessualità’ mi sembra il più adatto a esprimere, a un tempo, la pluralità delle tendenze dell’Eros e l’ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo».
Al fianco di queste teorie, più “poetiche” e psicanalitiche ( fondamentalmente è Freud chiamato in causa) che scientifiche, c’è anche una forte dimensione politica: Mieli sostiene che la rivoluzione sia possibile solo a partire anche da una rivoluzione dei costumi e dei ruoli nella società, che il comunismo deve essere anche e innanzitutto all’insegna di un eros libero, molteplice e polimorfo.
Tra il 1976 e il 1977 avvengono anche due degli episodi più celebri nella sua rottura con il movimento. Alla fine di una manifestazione bolognese contro la repressione, sale sul palco sottraendo il microfono a Dario Fo e invitando i compagni a non stare lì ad ascoltare il solito monologo dell’attore, ma ad andare a contestare il vescovo in piazza Maggiore. Sommerso dai fischi di 50mila persone e vestito “come una contadinella inerme”, pensa bene di concludere allora il suo intervento girandosi di spalle, alzando la gonna e mostrando il sedere alla folla. All’ultimo “festival del proletariato giovanile” organizzato dalla rivista Re Nudo al Parco Lambro, in un clima crescente di tensione e violenza, i gruppi omosessuali e quelli femministi vengono presi particolarmente di mira. Ivan Cattaneo osa sfidare i 200mila presenti dichiarando sul palco il suo amore per un uomo a cui era dedicata una sua canzone (“Darling”, con testo proprio di Mieli). Il “popolo” non si fa molti scrupoli a fischiarlo e a urlargli insulti di ogni tipo. Mentre i giovani comunisti affermano che non ci doveva essere spazio sotto il sol dell’avvenire per questi degenerati, Mieli sale sul palco, dichiara "non ce ne andremo", rischiando il linciaggio.
Mieli è un pensatore estremo e fortemente provocatorio, nonché uso a esperienze psichedeliche con l’LSD e qualsiasi tipo di sostanza, e le sue istanze di liberazione sessuale sono: teorizza che gli uomini gay dovrebbero fare l’amore con le donne e gli eterosessuali con gli uomini, in un processo di liberazione che porti a relazioni davvero senza limiti, multiple e egualitarie, nel "gioco fantastico della distruzione dei ruoli".
Arriva anche a sostenere filosoficamente le pratiche di necrofilia, coprofagia e pedofilia, forse per scandalizzare la morale perbene, da lui ritenuta borghese e bigotta.
In seguito al suicidio a soli trent'anni, nel 1983, per una depressione molto lunga, avvenuta infilando la testa nel forno, la sua famiglia fa di tutto per condannarlo all’oblio. In primis bloccando l’uscita del suo secondo libro, "Il risveglio dei faraoni", già pronto per essere stampato ancora una volta da Einaudi, ritenendolo troppo autobiografico e lesivo dell'onore familiare.

Edited by Serpente
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Aggiungo che è stato tramite il succitato libro che ho scoperto che un amante di Mieli era un tizio che oggi cura giardini in giro per il mondo e del quale avevo visto un'intervista televisiva qualche anno fa, oltre che ritrovarlo spesso menzionato su Architectural Digest....insomma, gira e rigira i gay che si fanno notare sono sempre gli stessi.

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2 hours ago, schopy said:

Aggiungo che è stato tramite il succitato libro che ho scoperto che un amante di Mieli era un tizio che oggi cura giardini in giro per il mondo e del quale avevo visto un'intervista televisiva qualche anno fa, oltre che ritrovarlo spesso menzionato su Architectural Digest....insomma, gira e rigira i gay che si fanno notare sono sempre gli stessi.

Non ho capito che vuoi dire.

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55 minutes ago, marce84 said:

Non ho capito che vuoi dire.

Ma niente, che sfogli Vogue e ci trovi le foto dei giardini di un decantato architetto del paesaggio, poi leggi Mieli e scopri che mangiavano merda insieme...ma in effetti non c'entra nulla, e va ricordato che a certe performance molto spinte di Mieli partecipavano in effetti personaggi che gravitavano attorno al mondo artistico...

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6 hours ago, schopy said:

Aggiungo che è stato tramite il succitato libro che ho scoperto che un amante di Mieli era un tizio che oggi cura giardini in giro per il mondo e del quale avevo visto un'intervista televisiva qualche anno fa, oltre che ritrovarlo spesso menzionato su Architectural Digest....insomma, gira e rigira i gay che si fanno notare sono sempre gli stessi.

Chi sarebbe?

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14 hours ago, Serpente said:

concessione borghese inaccettabile per la radicalità di Mieli

infatti io sono straconvinto che, se vedesse che ADESSO le nostre rivendicazioni sono matrimonio, pari diritti eccetera (in una parola, ultraborghesi), ci sterminerebbe tutti col napalm.

e se ogni tanto @purospirito (uno dei massimi esperti del Mieli pensiero che conosca) si degnasse di ripassare di qui, potrebbe confermarvelo!

Edited by freedog
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14 hours ago, Serpente said:

In seguito al suicidio a soli trent'anni, nel 1983, per una depressione molto lunga, avvenuta infilando la testa nel forno

Nel senso che si è intossicato col gas o nel senso che se l'è fatta saltare tipo James Incandenza?

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3 minutes ago, Bloodstar said:

Nel senso che si è intossicato col gas o nel senso che se l'è fatta saltare tipo James Incandenza?

boh..

ho sempre saputo che si tirò una revolverata; a sto punto mi fate venire dei dubbi.

chiederò a FPDR, altro biografo semi-ufficiale di Mieli che ha al suo attivo anche questo

https://www.mariomieli.net/wp-content/uploads/2018/01/articolo_mieli_traviata_norma.pdf

 

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8 hours ago, Almadel said:

Chi sarebbe?

Un botanico, Umberto Pasti. Nel libro Mieli lo eleva a sua "umbertine", ricalcando l'albertine proustiana. Tornando in topic, vedrò il film, sono curioso di vedere come sono stati ricostruiti gli accadimenti di quegli anni, perché il modo di intendere la vita, la società, è cambiato enormemente...io ho visto qualche spezzone del festival del re nudo del 76 a Parco Lambro, e Mieli pur nella sua stramberia ci fa davvero un figurone se raffrontato a tutta la fauna intorno...

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Si è suicidato col gas, mettendo la testa nel forno

i tempi erano ancora estremamente duri, se non fosse morto il circolo in fondazione sarebbe stato intitolato a salvatore Pappalardo un operaio siciliano che lavorava a torino ucciso a monte Caprino

Il 23 aprile 1982 Pappalardo venne assassinato a Monte Caprino a Roma. Aveva lasciato la valigia a stazione Termini, qualche ora di battuage e sarebbe poi ripartito per la Sicilia. Lo faceva tre volte all’anno quel viaggio, sei volte all’anno concedendosi quella sosta a Roma.

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A dire il vero neanche io, ricordo di averlo letto in giro, ma i libri che ho sorvolano sulle modalità del suicidio, quindi non avrei una fonte da citare

D'altronde va pur detto che cambia poco, finchè i forni in casa sono stati a gas e non elettrici o a microonde il suicidio con il forno è stata una modalità assai diffusa

Mieli avrebbe potuto facilmente avvelenarsi coi farmaci o droghe, ma probabilmente ha scelto un mezzo che non fosse equivoco ( incidente, overdose etc ) e forse la pistola non l'aveva

 

 

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5 hours ago, freedog said:

boh..

ho sempre saputo che si tirò una revolverata; a sto punto mi fate venire dei dubbi.

chiederò a FPDR, altro biografo semi-ufficiale di Mieli che ha al suo attivo anche questo

https://www.mariomieli.net/wp-content/uploads/2018/01/articolo_mieli_traviata_norma.pdf

 

Assolutamente no, testa nel forno.

Edited by Serpente
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@Tyrael ho appena trovato un teaser sul tubo:

 

 

Da persona profondamente ignorante in materia di film a tematica LGBT, vi chiedo: è grave non sapere chi fosse Mario Mieli? Ammetto di averne appreso soltanto grazie a voi del forum e mi sono informato sul personaggio spinto dalla curiosità, ma a parte questa sede non ne ho mai sentito parlare da altre parti.

 

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28 minutes ago, Duma said:

Da persona profondamente ignorante in materia di film a tematica LGBT, vi chiedo: è grave non sapere chi fosse Mario Mieli?

i film c'entrano poco (anche perchè credo sia il primo in cui si parli di lui), è più un discorso di conoscenza della storia dei movimenti gay italici.

Argomento di cui la comunità lgbt dimostra di essere molto poco interessata (e non da oggi)

 

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41 minutes ago, Duma said:

è grave non sapere chi fosse Mario Mieli?

No, per niente. Sono cose di nicchia che conoscono solo i gay più addentro la storia del movimento da una parte, e reazionari vari tipo family day che si lamentano dicendo che esaltava la pedofilia dall'altra 

Se ti mettessi a chiedere ai partecipanti di un Pride se sappiano chi è, penso che a risponderti di Sì sarebbero ben pochi

Edited by Uncanny
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42 minutes ago, Duma said:

Da persona profondamente ignorante in materia di film a tematica LGBT, vi chiedo: è grave non sapere chi fosse Mario Mieli?

Sì è grave

Quantomeno dovresti sapere il minimo cioè che non è un regista cinematografico ma che è stato un teorico dell'Omosessualità ed uno dei primi militanti LGBTQ

Potrà essere di nicchia la discussione sul suo pensiero, anche se in realtà a grandi lineee sarebbe preferibile averne una idea ( anche per non rimanere a bocca chiusa di fronte ad omofobi che dicono stupidaggini ) ma sapere almeno identificarlo e collocarlo...

Ovviamente chi ti dice il contrario, fa un po' lo snob...però anche per peccare di snobismo devi almeno sapere chi stai snobbando.

 

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Non vedo cosa ci sia di snobista nel dire che Mieli lo conoscono in quattro gatti pure all'interno del movimento lgbt e che quindi non sia niente di strano e grave non conoscerlo

Il momento di massima esposizione nei media, comunque minima, ce l'ha avuto quando Giovanardi se ne lamentava in parlamento

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5 minutes ago, Uncanny said:

Non vedo cosa ci sia di snobista nel dire che Mieli lo conoscono in quattro gatti pure all'interno del movimento lgbt e che quindi non sia niente di strano e grave non conoscerlo

Hinzelmann ha ragione in linea di principio, su. Per poter giudicare Mieli completamente trascurabile bisogna conoscerlo almeno un minimo.

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1 hour ago, Duma said:

vi chiedo: è grave non sapere chi fosse Mario Mieli? Ammetto di averne appreso soltanto grazie a voi del forum e mi sono informato sul personaggio spinto dalla curiosità, ma a parte questa sede non ne ho mai sentito parlare da altre parti.

Credo - come ti dicevano gli utenti di buon senso fin qui intervenuti - che sia cosa assai comune. Io, ad esempio, lo conosco perchè ho sempre avuto una fortissima curiosità nei confronti del mondo omosessuale. Probabilmente un ragazzo che vive la propria omosessualità in modo pratico, cercando di conoscere ragazzi e stare con loro, ignorerà chi sia Mieli, così come ignora figure ben più importanti nel panorama storico e culturale, non solo omosessuale, di riferimento.

Edited by marce84
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Pure @marce84 sa a grandi linee chi è!

Questo forum è addirittura affiliato ad un cirolo che porta il suo nome

...vero che la Sezione è morta, per motivi che tutti noi preferiamo non dire, ma uno se la vede davanti agli occhi anche non volendo

 

 

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6 minutes ago, Bloodstar said:

Per poter giudicare Mieli completamente trascurabile bisogna conoscerlo almeno un minimo.

Non ho mai detto questo, non mettermi in bocca parole non dette

Ho detto che non è grave non conoscerlo perché oggettivamente non è filato di striscio da nessuno se non da una nicchia interessata in senso favorevole o ostile 

Ti posso elencare diverse band molto di nicchia che conosco e che ritengo dei geni a livello musicale, ma ovviamente se mi dici che non le hai mai sentite nominare non lo considero grave 

Edited by Uncanny
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