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Cosa pensavate dell'omosessualità prima di riscoprirla dentro di voi?


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Buongiorno a tutti meraviglie,ispirato particolarmente dalle mie riflessioni quotidiane, soprattutto ora che sono chiuso in casa per studiare,ho pensato ad una discussione interessante... Prima di scoprirsi omosessuali,quale è il pensiero che normalmente si ha verso l'omosessualità? A me è capitato di alternare forte accettazione a una mera tolleranza, infatti fu memorabile un mio discorso a Natale 2009,quando dissi: "Che schifo,se avessi un figlio gay mi farebbe schifo" con rimprovero o meglio, ragionamento contrario da parte di alcuni parenti. Devo dire che il karma mi ha castigato per bene hahahaha. Voi cosa pensavate? Raccontiamoci!

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23 minutes ago, Prince1999 said:

soprattutto ora che sono chiuso in casa per studiare

:nono: queste riflessioni seppur interessanti ti distolgono dallo studio :aha:  farai ammenda studiando di più oggi pomeriggio :sisi:

 

Sinceramente io non pensavo nulla di male, ero gaio, ingenuo e pensavo che le caramelle offerte dagli estranei non fossero diverse dai regali di natale di babbo natale lol 🤣

Il guaio di essere ingenui è quello di essere spugne e di assorbire in questo caso il pensiero altrui o dominante: omosex sbagliati, froci new ebrei da ammazza, ecc ecc...

 

Edited by Tyrael
6 minutes ago, Tyrael said:

:nono: queste riflessioni seppur interessanti ti distolgono dallo studio :aha:  farai ammenda studiando di più oggi pomeriggio :sisi:

 

Sinceramente io non pensavo nulla di male, ero gaio, ingenuo e pensavo che le caramelle offerte dagli estranei non fossero diverse dai regali di natale di babbo natale lol 🤣

Il guaio di essere ingenui è quello di essere spugne e di assorbire in questo caso il pensiero altrui o dominante: omosex sbagliati, froci new ebrei da ammazza, ecc ecc...

 

Amore mio ero in pausa, tranquillo hahaha

48 minutes ago, Prince1999 said:

Voi cosa pensavate?

considerando chei miei erano alquanto "estrosi" (frikkettoni anni 70, con molti amici delle avanguardie artistico-musicali dell'epoca), da sempre ci giravano per casa i tipi più assurdi, per cui ho sempre visto qsi forma di sessualità come naturale;

quando, verso i 14-15 anni ho realizzato di esser frocio, non ho mai avuto nessun problema prima ad ammetterlo a me stesso e poi, a 16 anni, a passare dalla teoria alla pratica

Edited by freedog
davydenkovic90

Domanda interessante. 

Da piccolo guardai migliaia di volte il Ciclione di Pieraccioni, che aveva anche un motivo lgbt (pur non essendo il tema principale del film).

Il film è del 97, io lo guardai tantissime volte in quegli anni, imparai a memoria tutte le battute perché c'è una Tosca D'Aquino favolosa e divertentissima. Che poi ebbi anche modo di incontrare, in quegli anni, e mi fece una piccola dedica con la sua firma, che conservo tuttora gelosamente, con scritto "Baci a Davide!"

Nel film c'è la sorella del protagonista, Selvaggia, lesbica e fidanzata con la farmacista del paese, Isabella (interpretata da Benedetta Mazzini, la figlia di Mina). Il film si svolge in un piccolo paese immaginario della Toscana. La farmacista ha già fatto coming out con la famiglia e vive tutti i problemi annessi, mentre di Selvaggia sanno solamente i fratelli ma non il padre e tende a vivere la relazione come clandestina. Poi arriva la compagnia di flamenco e Selvaggia si invaghisce di Penelope, interpretata da Natalia Estrada.

Da bambino, a onor del vero, non pensavo nulla e neanche realizzavo la stranezza della cosa. Questo è un ricordo molto forte e importantissimo che mi porto dietro, perché è proprio vero che un bambino che ancora non abbia subito determinati condizionamenti, non vede nei suoi occhi tutta questa stranezza nell'omosessualità (o almeno non più stranezza che nell'eterosessualità)

Alle medie invece uscì il video di Christina Aguilera "Beautiful" (bellissimo pezzo scritto dalla grande Linda Perry, tra l'altro) dove si vedevano due ragazzi che si baciavano. E mi pare che fu anche il periodo dello scalpore delle T.A.T.U. (duo russo, si baciavano nel videoclip del loro pezzo "All the things she said"). Provavo imbarazzo, forse mi sentivo chiamato in causa dal video della Aguilera, perché già avevo capito di essere attratto dai ragazzi. Erano comunque anni di ribellione e con le amichette andavamo a comprare certi dischi il sabato pomeriggio, tra un giretto da Sweet Sweet Way. E io le limonavo anche, ma perché assomigliavano a Christina Aguilera, e loro credo limonassero me perché ero spiritoso e pazzerello. Anni molto divertenti.

Al liceo invece è iniziata la clausura: ambiente liceale paradossalmente più arretrato e monotematico rispetto alle medie perché tante mie compagne non solo erano secchione, ma magari venivano da piccoli paesi vicini ed erano molto indietro su tutto. Non trovai terreno fertile per le uscite e mi misi a studiare pure io. E' stato quello il momento di affrontare l'omosessualità in senso "colto", e ricordo che già al primo anno di liceo, in un dibattito in classe sull'omosessualità, alzai la mano per chiedere alla professoressa di Greco (me lo ricordo come se fosse ieri) come era gestito nell'antichità, e se ci fosse, il pensiero che le unioni omosex non generassero figli ed eventuali problemi collegati alla riproduzione della specie o di una data popolazione, o al concetto di forza.

Non sono mai stato omofobo, mi sono solamente nascosto e sono stato evasivo per tutti gli anni del liceo, dato che non mi sentivo in grado di gestire il peso di un coming out. Mi tenevo alla larga soprattutto dalle ragazze che ci provavano con me (nella mia scuola erano quasi tutte ragazze, diciamo al 90% quindi capitava) perché credevo che da certe mie "non reazioni" potessero capire che ero gay ancor prima che io l'avessi affrontato e metabolizzato, oltre che rovinarmi la vita in un ambiente scolastico molto impegnativo (E io tenevo molto allo studio)

Comunque nella mia scuola c'erano anche diverse ragazze lesbiche dichiarate già all'epoca (in classe avevo una bisex, ma si dichiarò dopo la fine del liceo quindi non conta) e andavo piuttosto d'accordo con tutte...

Gay (nella mia classe eravamo solo 5 maschi) non ce n'erano, e nelle altre classi nemmeno. C'era una buffa piccola percentuale di iscritti che si iscrivevano solo per trovare gnocca (e duravano un anno, poi erano bocciati e se ne andavano. Oppure continuavano e si diplomavano a 25 anni). Ma gay, anche col senno di poi, non ne è saltato fuori nessuno che io sappia, a parte me, e neanche c'erano sti gran dibattiti, fra noi ragazzi, sull'argomento, perché in quegli anni non era proprio di moda. Vennero anche ragazzi dell'arcigay a parlare durante la settimana di occupazione, ma nessuno se li filò di pezza. Interessavano più altre problematiche, ad esempio la disabilità (Gestita nello stesso dibattito) visto che c'erano alunni disabili e anche professori.

 

p.s. se preferite c'è pure la divertentissima parodia

 

Edited by davydenkovic90
6 minutes ago, freedog said:

considerando chei miei erano alquanto "estrosi" (frikkettoni anni 70, con molti amici delle avanguardie artistico-musicali dell'epoca), da sempre ci giravano per casa i tipi più assurdi, per cui ho sempre visto qsi forma di sessualità come naturale;

quando, verso i 14-15 anni ho realizzato di esser frocio, non ho mai avuto nessun problema prima ad ammetterlo a me stesso e poi, a 16 anni, a passare dalla teoria alla pratica

Certo che hai avuto una fortuna non indifferente..mio padre, pochissimo più grande di te ha seri problemi con la comprensione del mondo e anche dell'omosessualità..vero che il mondo è terribilmente vario eh?

12 minutes ago, davydenkovic90 said:

Domanda interessante. 

Da piccolo guardai migliaia di volte il Ciclione di Pieraccioni, che aveva anche un motivo lgbt (pur non essendo il tema principale del film).

Il film è del 97, io lo guardai tantissime volte in quegli anni, imparai a memoria tutte le battute perché c'è una Tosca D'Aquino favolosa e divertentissima. Che poi ebbi anche modo di incontrare, in quegli anni, e mi fece una piccola dedica con la sua firma, che conservo tuttora gelosamente, con scritto "Baci a Davide!"

Nel film c'è la sorella del protagonista, Selvaggia, lesbica e fidanzata con la farmacista del paese, Isabella (interpretata da Benedetta Mazzini, la figlia di Mina). Il film si svolge in un piccolo paese immaginario della Toscana. La farmacista ha già fatto coming out con la famiglia e vive tutti i problemi annessi, mentre di Selvaggia sanno solamente i fratelli ma non il padre e tende a vivere la relazione come clandestina. Poi arriva la compagnia di flamenco e Selvaggia si invaghisce di Penelope, interpretata da Natalia Estrada.

Da bambino, a onor del vero, non pensavo nulla e neanche realizzavo la stranezza della cosa. Questo è un ricordo molto forte e importantissimo che mi porto dietro, perché è proprio vero che un bambino che ancora non abbia subito determinati condizionamenti, non vede nei suoi occhi tutta questa stranezza nell'omosessualità (o almeno non più stranezza che nell'eterosessualità)

Alle medie invece uscì il video di Christina Aguilera "Beautiful" (bellissimo pezzo scritto dalla grande Linda Perry, tra l'altro) dove nel video si vedevano due ragazzi che si baciavano. E mi pare che fu anche il periodo dello scalpore delle T.A.T.U. (duo russo, si baciavano nel videoclip del loro pezzo "All the things she said"). Provavo imbarazzo, forse mi sentivo chiamato in causa dal video della Aguilera, perché già avevo capito di essere attratto dai ragazzi.

Al liceo invece è stato il momento di affrontare l'omosessualità in senso "colto", e ricordo che già al primo anno di liceo, in un dibattito in classe sull'omosessualità, alzai la mano per chiedere alla professoressa di Greco (me lo ricordo come se fosse ieri) come era gestito nell'antichità, e se ci fosse, il pensiero che le unioni omosex non generassero figli ed eventuali problemi collegati alla riproduzione della specie o alla forza di una data popolazione.

Non sono mai stato omofobo, mi sono solamente nascosto e sono stato evasivo per tutti gli anni del liceo, dato che non mi sentivo in grado di gestire il peso di un coming out. Mi tenevo alla larga soprattutto dalle ragazze che ci provavano con me (nella mia scuola erano quasi tutte ragazze, diciamo al 90% quindi capitava) perché credevo che da certe mie "non reazioni" potessero capire che ero gay ancor prima che io l'avessi affrontato e metabolizzato, oltre che rovinarmi la vita in un ambiente scolastico molto impegnativo (E io tenevo molto allo studio)

Comunque nella mia scuola c'erano anche diverse ragazze lesbiche dichiarate già all'epoca (in classe avevo una bisex, ma si dichiarò dopo la fine del liceo quindi non conta) e andavo piuttosto d'accordo con tutte...

Gay (nella mia classe eravamo solo 5 maschi) non ce n'erano, e nelle altre classi nemmeno. C'era una buffa piccola percentuale di iscritti che si iscrivevano solo per trovare gnocca (e duravano un anno, poi erano bocciati e se ne andavano. Oppure continuavano e si diplomavano a 25 anni). Ma gay, anche col senno di poi, non ne è saltato fuori nessuno che io sappia, a parte me.

Minchia Davy toga pure la tua storia.. grazie per aver detto che è una domanda interessante,da una persona intelligente e ipercritica come te questi complimenti valgono il doppio.

Nel mio caso io ancora non ci vedo chiaro.. perché se tutti i calcoli che ho fatto fossero corretti,avrei praticamente represso l'omosessualità sin dalla notte dei tempi (3-4 anni),ma con delle tattiche e delle strategie che hanno dell'inverosimile a quell'età,e quindi evidenzierebbero un'intelligenza allucinante. Uno dei primi ricordi che ho è che stavo vedendo un cartone animato,e un signore adulto,cicciottello,veniva messo in groppa ad un altro,che come punizione lo sculacciava,per umiliarlo. Sto ciccione era un personaggio cattivo. Questa scena mi provocò un livello di disagio a dir poco impressionante...alle elementari avevo le mie simpatie verso gli altri bambini,solo quelli più grandi,ma lì ce l'avevo anche verso le bambine...poi è scomparsa ogni cosa,forse complice questa repressione..e per me l'omosessualità era un tema come altri..ma non me ne importava un fico secco..ad ogni modo sarebbe interessante poter risalire a tutti questi diversi ricordi e farsi un'idea più dettagliata...ricordo peraltro che a 13 anni (Io sono sempre stato un finto ingenuo,e mi riusciva bene) chiesi a mio cognato cosa fossero i gay e cosa ne pensasse di loro. Lui mi rispose brevemente con "Niente,sono persone normali." Là per là,erano tempi non sospetti,ma mi dissi: "Ah,se un domani fossi gay costui potrebbe dire di avere un cognato gay" boh...se mi vengono in mente altri ricordi li spammo. Ad ogni modo spesso sentivo una specie di repulsione quando vedevo scene omoerotiche.

Mi sono scoperto gay presto a 12-13 anni, quindi prima non è che avessi fatto chissà che riflessione sull'omosessualità

La consideravo in modo neutro e naturale, tant'è che non sono passato da nessuna fase di accettazione e conflitti interiori 

Ho capito mi piacessero i maschi, mi son detto "ok, allora sono gay" e finita lì. Come se avessi scoperto mi piacesse un nuovo gusto di gelato

Edited by Uncanny
37 minutes ago, Uncanny said:

Mi sono scoperto gay presto a 12-13 anni, quindi prima non è che avessi fatto chissà che riflessione sull'omosessualità

La consideravo in modo neutro e naturale, tant'è che non sono passato da nessuna fase di accettazione e conflitti interiori 

Ho capito mi piacessero i maschi, mi son detto "ok, allora sono gay" e finita lì. Come se avessi scoperto mi piacesse un nuovo gusto di gelato

Incredibile sta storia..penso non sia successo a nessuno sulla terra 

14 minutes ago, Tyrael said:

Fingi e fingiamo: il calippo ci è sempre piaciuto 🤔 :aha:

A me in realtà non è cosí hahaha. Mi piace di tutto dei ragazzi, ma dovendo dire la verità una cosa che non mi ha mai attratto,nemmeno ora, è proprio l'aggeggio. Infatti alle elementari un amico mi si spogliò davanti e non mi fece proprio effetto,pure al liceo in gita ci misurammo i peni a vicenda e a me non faceva alcun effetto vederne uno diverso dal mio.

Nessun particolare pensiero ch'io ricordi, ebbi fino alla pubertà:

d'altronde allora d'omosessualità si parlava pochissimo e certo non davanti ai bambini, che peraltro non ricevevano neppure notizie sulla sessualità considerata normale.

Come effetto dei primi stimoli sessuali causati dalla pubertà desiderai eroticamente un bel ragazzo della mia classe:

ero in prima media e dunque avevo 12 o 13 anni.

Peraltro anche allora non ebbi un concetto specifico d'omosessualità almeno fino al ginnasio:

consideravo il mio desiderio assimilabile agli altri desideri sessuali e quindi moralmente illecito in tanto in quanto extra matrimoniale.

 

 

Just now, Prince1999 said:

Mi piace di tutto dei ragazzi, ma dovendo dire la verità una cosa che non mi ha mai attratto,nemmeno ora, è proprio l'aggeggio.

Se ricordo bene, preferisci il foro al palo.... 😉

3 minutes ago, Mario1944 said:

Nessun particolare pensiero ch'io ricordi, ebbi fino alla pubertà:

d'altronde allora d'omosessualità si parlava pochissimo e certo non davanti ai bambini, che peraltro non ricevevano neppure notizie sulla sessualità considerata normale.

Come effetto dei primi stimoli sessuali causati dalla pubertà desiderai eroticamente un bel ragazzo della mia classe:

ero in prima media e dunque avevo 12 o 13 anni.

Peraltro anche allora non ebbi un concetto specifico d'omosessualità almeno fino al ginnasio:

consideravo il mio desiderio assimilabile agli altri desideri sessuali e quindi moralmente illecito in tanto in quanto extra matrimoniale.

 

 

Se ricordo bene, preferisci il foro al palo.... 😉

Sí lo preferisco.. però se un tipo dovesse stimolarmi il foro,a patto che non lo faccia con il palo,non mi dispiacerebbe.. è un po' strana la situazione,forse legata a dei traumi infantili che ho avuto a questo livello sessuale.

Alle medie e all'inizio delle superiori io e la mia ragazza

(sono stato fidanzato dai 12 ai 16 anni con la mia migliore amica delle elementari

che aveva molta fredda di portare la nostra amicizia a un livello superiore...)

adoravamo Arthur Rimbaud ed eravamo piuttosto in fissa con la sua biografia.

Avevo un'opinione sull'omosessualità piuttosto "letteraria", diciamo.

Era sulla mia che avevo più difficoltà, perché la associavo a una mia brutta esperienza:

problema che ho risulto definitivamente solo intorno ai diciannove anni.

Uhm 🤔 la prima volta che ho sentito la parola frocio è stato in prima media (ricordi prima di questo non credo ci siano, forse era più tabù del tabù) comunque sia un compagno di banco stava passando ad un altro nel banco accanto una penna o un pennarello e sporgendosi si stava accostando al pacchettino del compagno vicino e questi rispose: "oh ma sei frocio?".🤔 

Altro episodio curioso lo ebbi sempre alle medie, durante l'ora di educazione tecnica (chissà se esiste ancora questa materia?🤔). La maestra ci divise in gruppi per realizzare e colorare un disegno su un cartellone. C'era un ragazzino timido che lo si beccava solo a scuola e un mio amico gli disse "sai restare sempre in casa rende tin tin" muovendo il lobo dell'orecchio col dito 🤔

 

 

Grazie ai fantastici metodi di autodifesa della nostra contorta mente umana, prima che accettassi di essere omosessuale (ne ero conscio da sempre), ho attraversato un asfissiante quanto normale periodo di omofobia che chiaramente voleva andarsi ad opporre forzatamente alla mia natura così da proteggermi in qualche modo, questo intorno ai 7/8 anni. Ovviamente i risultati sono stati nulli (ovviamente e per fortuna ahah) e soprattutto è una fase che è durata pochissimo e che è stata sostituita da un profondo orgoglio e da un amore verso me stesso decisamente più grande e più sano ahahah ❤️ 

1 hour ago, Tyrael said:

educazione tecnica (chissà se esiste ancora questa materia?🤔).

dovrebbe chiamarsi tecnologia o qsa del genere; credo ci abbiano inzeppato anche qualche infarinata di informatica

6 hours ago, Prince1999 said:

Incredibile sta storia..penso non sia successo a nessuno sulla terra 

Ma no, non penso che sia così raro. Non tutti hanno un passato di omofobia interiorizzata, ci si può benissimo accettare subito

6 hours ago, Tyrael said:

Fingi e fingiamo: il calippo ci è sempre piaciuto 🤔 :aha:

Il calippo non riuscivo a mangiarlo bene da bambino, era scomodo o probabilmente ero io ad essere impedito :asd: 

Poi Dio ha voluto che fossero altri generi di calippi a piacermi :aha: 

Edited by Uncanny

Interessantissima questione.

Ho sempre saputo di non essere eterosessuale e ho chiaramente realizzato di essere frocio verso i 12-13 anni. 

Da bambino ero di una misoginia assoluta e totale: per me il genere femminile era come se non esistesse. Nella primissima infanzia tutti i miei peluche erano rigorosamente maschi e odiavo tutti i cartoni animati in cui ci fossero personaggi femminili di qualche rilievo. Quando iniziai a giocare con i Lego  ero estremamente crucciato dall'avere degli omini marcatamente femminili e, di conseguenza, architettavo folli piani di virilizzazione. In parole povere tutti gli omini con facce dai tratti femminei venivano mascherati o vestiti da motociclista con casco integrale e da cavaliere con elmo a celata. Ovviamente quasi non rivolgevo la parola alle mie compagne di classe, altro che fidanzatine. Vorrei sottolineare però che la misoginia e la "rimozione del femminile" non sono mai sfociate in comportamenti machisti, anzi. Da bambino ero piuttosto effeminato, detestavo le macchine, lo sport (il calcio soprattutto), qualsiasi attività fisica e qualsiasi forma di violenza.

Mi ricordo distintamente che già alle elementari mi ero reso conto che il mio comportamento non era normale ma, visto che tanto non chiedevo di meglio che starmene per i cazzi miei, non mi facevo grossi problemi.

Con le prime seghe realizzai precisamente di essere omosessuale. La cosa non mi sconvolse e a presi con molta naturalezza, non cercando mai di reprimerla. Ricordo solo che, da buon provinciale, fui assai sorpreso di scoprire quanta ottima pornografia gay girasse su internet. Sicuramente devo questa iniziale serenità ai miei genitori, perché in fondo sono cresciuto in una famiglia aperta e (pure se la parola non mi piace) tollerante. 

Nonostante sapessi benissimo di essere frocio, in ogni caso, non pensai mai, ma proprio mai, di fare CO. Vissi pertanto gli anni delle superiori, come molti, da completo asessuato. Facendo una scuola di merda e non avendo particolari incombenze di studio, cominciai a leggere moltissimo e qui iniziò la gloriosa stagione dell'omosessualità letteraria. L'immagine che mi feci era radiosa ma anche sofferente. Non ho mai letto Rimbaud, perché sono uno spirito pedestre e la poesia non è per me, però mi sciroppai tutti i vari Mann. Genet, Cocteau, PPP, Gide, Musil. Arrivai alle porte di Proust ma, fortunatamente, mi tirai indietro. Alla fine gli anni delle superiori passarono lievi fra il cazzeggio della mattina e le attività elevate del pomeriggio. Ringrazio Iddio di non essere mai stato bullizzato (e gli estremi c'erano tutti) e di aver trovato dei buoni compagni di classe, gente con cui non ho mai legato veramente ma con cui alla fine non stavo male. Probabilmente tutti avevano intuito fossi frocio, ma la cosa non mi fu mai fatta pesare. Un'altra cosa che non mi fece mai pesare le superiori fu la consapevolezza che, fatta la maturità, me ne sarei andato a Roma per l'università e che quindi l'angusto ambiente del paesello era una parentesi. Il risvolto negativo di tutto ciò è che non pensai mai di dichiararmi, sviluppando una perniciosa inclinazione per le vite parallele.

L'unico vero momento di crisi, in cui misi in dubbio per paura la mia incrollabile omosessualità, durò qualche settimana e coincise con i miei primi giorni dopo il trasferimento. Fu allora che mi iscrissi al forum. Fortunatamente trovai il coraggio di provare il sesso e, soprattutto, di farmi un mezzo giro di frequentazioni gay.

Edited by Bloodstar

Non ho mai pensato niente di male che io ricordi. Quando ho realizzato di essere gay attorno ai 18 anni, dopo che mi presi una cotta tremenda in vacanza per un ragazzo della comitiva cominciai a darmi da fare per conoscere.

davydenkovic90
10 minutes ago, Bloodstar said:

Nella primissima infanzia tutti i miei peluche erano rigorosamente maschi e odiavo tutti i cartoni animati in cui ci fossero personaggi femminili di qualche rilievo.

In questo siamo esattamente all' opposto. Io ho sempre scelto i personaggi femminili in qualsiasi gioco, ad esempio la principessa Peach nei giochi Nintendo e giocavo spesso a Barbie con la mia vicina di casa  (le impiccavamo e le rapavamo a zero... trame decisamente più divertenti di quelle per cui la barbie era stata progettata)

Come cartoni animati, escludendo Pokèmon, guardavo solo quelli da femmine ovvero Pollon, Incantevole Creamy, Sailor Moon, Mila e Shiro, Kiss me licia, Rossana... Le peggio cose, insomma.

Credo che la frociaggine assoluta sia nata con Sailor Moon. Ma, a posteriori, mi rendo conto che era davvero un cartone-one: una studentessa che si fa dei trip mentali assurdi in cui si veste da mignotta per uccidere demoni e mostri di vario genere con l'aiuto delle amiche altrettanto zoccole.

Non c'era paragone coi banali cartoni da maschio (non me ne ricordo uno, lol)

Tra l'altro i cartoni giapponesi non erano intesi per essere roba da bambini. A 5 o 6 anni, tipo, mi sparai tutto "E' quasi magia Johnny" e "Occhi di Gatto", te credo che ero precocissimo e non potevo diventare altro che gay.

Edited by davydenkovic90
3 minutes ago, davydenkovic90 said:

Pollon, Incantevole Creamy, Sailor Moon, Mila e Shiro, Kiss me licia, Rossana

Non ne vidi mai manco uno di questi.

Il mio ragazzo è come te, barbie comprese. Viviamo notevoli attriti culturali, difatti.

Io ho superato la misoginia assoluta in prima media, però gli strascichi ancora si sentono. Non ho mai avuto o ricercato amicizie femminili, odio le arie per soprano, non ho personaggi femminili di riferimento.

Edited by Bloodstar

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