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L'emergenza coronavirus


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1 hour ago, SabrinaS said:

si ma diminuisce abbastanza ma quanto abbastanza? :uhsi: 

non abbastanza per ora.

Diminuirebbe maggiormente se la gente non si recasse in luoghi chiusi senza manco le dovute precauzioni;

cioè,

se persone tipo TE,

non andassero tutti i giorni a fare la spesa in supermarket senza neanche le mascherine (e sicuramente guanti o occhialini).

               :danced:

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Ora sto uscendo con una kefia perché non ho la mascherina che è obbligatoria, obbligando il mio cervello alla mediocrità e all'ignoranza comune, oggi diventata fenomeno di massa, oggi pomeriggio ho comprato 3 scatole di wurstel, due barattoli di yogurt (uno alla banana e uno alla stracciatella con i cosi di cioccolato), le patatine, pennette da 1kg due scatole, spaghetti 1kg e una bottiglia di coso per lavare i piatti che ne pensi? C'erano due che avevano la mascherina però col naso scoperto.

 

ah e anche i pesti gia pronti (x3)

Edited by SabrinaS
Bullfighter4
29 minutes ago, SabrinaS said:

Ora sto uscendo con una kefia perché non ho la mascherina che è obbligatoria, obbligando il mio cervello alla mediocrità e all'ignoranza comune, oggi diventata fenomeno di massa, oggi pomeriggio ho comprato 3 scatole di wurstel, due barattoli di yogurt (uno alla banana e uno alla stracciatella con i cosi di cioccolato), le patatine, pennette da 1kg due scatole, spaghetti 1kg e una bottiglia di coso per lavare i piatti che ne pensi? C'erano due che avevano la mascherina però col naso scoperto.

 

ah e anche i pesti gia pronti (x3)

Sabry, ma tu vivi sola?

31 minutes ago, SabrinaS said:

Ora sto uscendo con una kefia perché non ho la mascherina che è obbligatoria, obbligando il mio cervello alla mediocrità e all'ignoranza comune, oggi diventata fenomeno di massa, oggi pomeriggio ho comprato 3 scatole di wurstel, due barattoli di yogurt (uno alla banana e uno alla stracciatella con i cosi di cioccolato), le patatine, pennette da 1kg due scatole, spaghetti 1kg e una bottiglia di coso per lavare i piatti che ne pensi? C'erano due che avevano la mascherina però col naso scoperto.

 

ah e anche i pesti gia pronti (x3)

A quanto pare abiti in Lombardia. Bene. L'unica cosa giusta della Giunta è stato obbligare a mettersi qualcosa davanti alla bocca.

Ho detto DAVANTI!

Oggi hai fatto quella che si può chiamare spesa. Bene. Brava. Magri la prox volta, aggiungi altre cose, anche non deperibili. non c'erano più gli ovetti kinder? Ora si trovano anche in offerta?!

PS: quei 2 erano dei grandissimi coglioni.  Erano giovani e carini? Se SI, vengo a sculacciarli.

6 minutes ago, Bullfighter4 said:

Sabry, ma tu vivi sola?

e chi se l'accatta??!!

 :afraid: anche in toscana è obbligatoria e in veneto nei supermercati e Piemonte  :afraid: 

in Alto Adige e Valle d'Aosta invece possono usare lo scaldacollo :afraid: 

in Abruzzo invece solo nella fase 2 hanno detto :afraid: 

mentre in Campania non è obbligatoria ma solo a Capri perché i sindaci hanno pieni poteri

sovrapponibili a quelli pieni conferiti dal parlamento a Conte da un mese circa

Si potrebbe abbinare a ogni regione un costume tipico da indossare

comunque volevo dire "sono uscita" e non "sto uscendo" perché ero già tornata

Edited by SabrinaS
24 minutes ago, FreakyFred said:

E quindi? Ho trent'anni, posso anche prendermela un'influenza.

Freaky, ho l'impressione che tu non consideri le indesiderate conseguenze di quest'influenza su ampia scala, e da uno statistico questo invece lo esigerei 😁 sappiamo che ci sono decine di migliaia di persone che necessitano di ospedale e assistenza indipendentemente dal covid, perché sono cardiopatiche, hanno una neoplasia, sono in attesa di un intervento chirurgico, hanno una qualsiasi patologia cronica...e molti di loro già ora hanno dovuto rinunciare a qualcosa di precedentemente previsto.

Saturare gli ospedali di pazienti covid vuol dire anche penalizzare indirettamente tutte le cure che sarebbero dovute agli altri...oltre ad assistere già ora a fenomeni molto preoccupanti, quali cali di ospedalizzazioni per infarti, dovuti probabilmente anche al timore a recarsi in pronto soccorso per paura del contagio 🙄

Ben venga la fase 2, e anche per me blindare la gente in casa è il provvedimento di chi non riesce a realizzare provvedimenti più intelligenti, ma "isolare efficacemente un terzo della popolazione di una nazione" perché più fragile (se questa è la proposta) è, nei fatti, una misura ancora più dura di quelle attualmente in vigore...ci sono molte aziende aperte, e tra i miei conoscenti oltre la metà ancora lavora.

Non ho le competenze per dire se quanto tu suggerisci sia astrattamente "più sensato", intuisco però che sia di difficile attuazione (troppi fragili che convivono con non-fragili); pare poi (ma speriamo di sbagliare) che chi supera l'infezione da paucisintomatico sviluppi una quantità di anticorpi tanto modesta da non proteggerlo da un'infezione successiva...

Aggiornamento sulla situazione in Svezia e confronto coi suoi vicini, così da avere un quadro dell'efficacia di strategie di laissez-faire (la Svezia è l'unico paese europeo ad averla adottata) rispetto a quelle di chiusura. Chiusura che non significa modello Wuhan, la chiusura nei paesi scandinavi Svezia esclusa è stata relativa

Svezia: 132 morti per milione di abitanti (1242 totali)

Danimarca: 55 morti per milione di abitanti  (321 totali) 

Norvegia: 28 morti per milione di abitanti (150 totali) 

Finlandia: 13 morti per milione di abitanti (72 totali)

I contagi sono simili a circa 1200 per milione di abitanti per i primi tre, mentre 600 in Finlandia. Non è però un dato affidabile perché in Svezia e Finlandia sono stati fatti pochi tamponi rispetto a Norvegia e Danimarca 

Sempre per milione di abitanti la Norvegia ne ha fatti 24mila, la Danimarca 14mila, la Finlandia 9mila a la Svezia soli 7mila 

È chiaro che il laissez-faire con raccomandazioni non stia funzionando e siamo solo agli inizi. È previsto che in Svezia morti e contagi schizzeranno 

Credo aggiornerò questo confronto settimanalmente 

La fonte dei dati: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Raccomandazione di alcuni medici riferita oggi su Il Sole24Ore circa i modi di ripresa delle attività detta "Fase 2".

"La Fase 2 della gestione dell’epidemia potrebbe sortire effetti drammatici se non fosse organizzata tenendo conto delle informazioni scientifiche disponibili riguardo alla circolazione del virus e allo stato di immunità degli individui. Dobbiamo ripartire subito, ma è necessario ripartire bene.

L’implementazione della Fase 2 non può non considerare tre premesse scientifiche essenziali e le relative conseguenze operative.

Nonostante il calo significativo dei nuovi contagi, la circolazione del virus è ancora alta. Il numero di casi attivi di infezione da Sars-Cov2 al momento è ancora estremamente elevato.

Inoltre, i casi di positività al Sars-Cov2 conteggiati finora sono una frazione, probabilmente minoritaria, del totale dei contagiati. Molti contagi rimangono non diagnosticati, in quanto poco sintomatici o non sintomatici o per la limitata disponibilità dei test diagnostici, ma sono ugualmente pericolosi in termini di trasmissione. Nel prossimo futuro, l’entità della circolazione del virus nella popolazione dipenderà ancora dalle misure di contenimento messe in atto. Tuttavia, esiste un consenso pressoché unanime sul fatto che nessuna di queste misure porterà all’azzeramento della circolazione del virus nella popolazione e quindi dei nuovi contagi. Quindi, la Fase 2 sarà una fase di coesistenza con il virus, il cui impatto dovrà essere attivamente e rigorosamente limitato con misure preventive e di controllo senza precedenti.

Il concetto di patente di immunità non ha attualmente fondamento scientifico. Indipendentemente dalla validazione dei test sierologici utilizzati, pur necessaria, non esiste al momento alcun test di laboratorio che consenta di stabilire con certezza la resistenza alla reinfezione degli individui portatori di anticorpi contro Sars-Cov2. Questo perché non esiste alcuna dimostrazione scientifica definitiva che la presenza di anticorpi circolanti contro Sars-Cov2 in individui guariti determini la resistenza dell’individuo a una nuova infezione. Quindi non si può rilasciare alcun “patentino di immunità”. Sperimentazioni cliniche per stabilire il grado della risposta immunitaria protettiva contro la reinfezione e la sua durata sono in corso in Italia e altrove e cominceranno a darci delle informazioni nei prossimi mesi. In assenza di dati certi, è bene evitare semplici equivalenze tra presenza di anticorpi e resistenza all’infezione.

Non si è ancora stabilito se esista immunità di gregge. La comunità scientifica è pressoché unanimemente concorde con l’escludere l’attuale esistenza di un’immunità di gregge in grado di contenere la successiva diffusione del virus nella popolazione. I cosiddetti studi di sieroprevalenza, consistenti nella determinazione dei livelli di anticorpi nel siero in campioni rappresentativi dell’intera popolazione Italiana o di specifiche comunità, stanno per essere avviati anche grazie alla validazione di nuovi test sierologici. Tuttavia è estremamente improbabile che, anche nel caso in cui si dimostrasse l’esistenza di una risposta immunitaria protettiva durevole, il numero di persone immunizzate al momento attuale sia sufficiente a conferire un’immunità di gregge.

Queste tre premesse impongono altrettanti princìpi imprescindibili per la ripresa delle attività produttive.

Innanzitutto occorre precisare che la tempestiva identificazione attraverso il “tampone” dei soggetti contagiosi è un caposaldo essenziale e imprescindibile per la ripresa di un numero progressivamente maggiore di attività. L’assunto che la necessità di test di identificazione del virus attraverso i tamponi diminuirà nelle fasi successive dell’epidemia è profondamente errato: all’aumentare della circolazione della popolazione e delle attività lavorative corrisponderà un aumento della circolazione del virus e di conseguenza un aumento molto consistente della necessità di eseguire tamponi per la rapida identificazione e l’isolamento dei soggetti infetti e dei loro contatti. Ancorché il numero dei tamponi sia aumentato significativamente, il numero di test in Italia è insufficiente perfino alla gestione ordinaria nelle attuali condizioni di lockdown, come indicato chiaramente dalla osservazione che il numero di nuovi casi identificati oscilla parallelamente al numero di tamponi eseguiti. Sottolineiamo quindi ancora una volta la assoluta necessità di un significativo aumento del numero dei laboratori in grado di eseguire analisi su tamponi e di un adeguato coordinamento su ampia scala delle attività di acquisto e distribuzione dei test e delle attrezzature.

Inoltre dobbiamo considerare che la ripresa non può prescindere dalla disponibilità di dispositivi di protezione individuale e da un’accurata definizione e intensificazione delle procedure di sanificazione degli ambienti ad alta circolazione di persone (inclusi, ma non solo, le aree produttive delle fabbriche, i supermercati, i mezzi di trasporto, il cui utilizzo aumenterà con l’aumentare della forza lavoro in movimento). Evidenze sperimentali recenti hanno dimostrato la lunga persistenza del virus sulle superfici contaminate (plastica, metallo e cartone). Pure in assenza di una misurazione rigorosa del rischio infettivo generato da superfici contaminate rispetto a quello legato alla presenza del virus nell’aria, l’impiego corretto di dispositivi di protezione individuale e l’adeguata sanificazione delle superfici contribuiranno a ridurre significativamente l’esposizione al virus negli ambienti a maggior rischio di contagio.

Infine è evidente che, a causa della persistente circolazione del virus, la diluizione della forza lavoro in turni e ambienti, combinata con l’esecuzione di tamponi seriali e il tracciamento saranno essenziali per la ripresa in sicurezza. Il virus continuerà a essere presente e circolare nella popolazione nei mesi a venire, con un potenziale aumento proporzionale alla entità e alla rapidità della ripresa delle attività produttive. La ripresa (comunque inevitabilmente parziale) delle attività lavorative in questa situazione richiederà quindi la definizione di modalità innovative di organizzazione del lavoro basate su: distribuzione e diluizione della forza lavoro nel numero massimo possibile di turni e ambienti separati; analisi seriali attraverso tampone per la tempestiva identificazione dei contagiati; tecnologie di tracciamento in ambienti esterni (tramite Gps) e interni (sensori portatili) per la tempestiva quarantena dei soggetti contagiosi e dei loro contatti.

In conclusione, se gli sforzi messi in campo fino a ora sono stati di portata enorme, la ripresa delle attività in presenza di una elevata e persistente circolazione virale richiederà sforzi organizzativi, sanitari ed economici di portata ancora maggiore perché l’intero processo possa andare a buon fine. È necessario pertanto adottare un nuovo approccio che si faccia forte delle risorse che la comunità scientifica del Paese può offrire, altrimenti gli sforzi sostenuti fino a oggi per mantenere il distanziamento sociale saranno vanificati in breve tempo. La scienza continuerà a offrire il proprio contributo ad acquisire con il necessario rigore le conoscenze necessarie ad aumentare l’efficienza, la rapidità e la sicurezza di questo delicatissimo processo.

Andrea Crisanti, Università degli Studi di Padova;

Ruggero De Maria, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma;

Gioacchino Natoli, Istituto Europeo di Oncologia, Irccs, Milano;

Pier Giuseppe Pelicci, Direttore Area Ricerca, Istituto Europeo di Oncologia, Irccs, Milano;

Paolo Vineis, Imperial College, London.".

 

Edited by Mario1944
Bullfighter4
3 hours ago, FreakyFred said:

E quindi? Ho trent'anni, posso anche prendermela un'influenza.

Qualche baldo giovine senza nessuna patologia grave L”influenza” l’ha presa bella forte. Così forte e che non occupa più il letto in ospedale.

Io di anni ne ho quasi 50 e il Covid l’ho preso leggero e senza danni, ma avrei anche fatto a meno di prenderlo...Soprattutto dato che non è’ ancora chiaro se una volta preso si è’ immuni o no.

Il Fontana longobardo, che prima avrebbe volute serrare anche le porte d'Averno, ora vuole diserrare anche le porte del Cielo e chiede riapertura di tutte le attività produttive il 4 Maggio, purché siano rispettate le "quattro D":

Distanza di un metro di sicurezza tra le persone, anche tra moglie e marito nel talamo nuziale,

Dispositivi, per l'obbligo di mascherina per tutti, cani e gatti compresi,

Digitalizzazione, per l'obbligo di lavoro a distanza per le attività che lo possono prevedere, cioè tutte fuorché i becchini, e

Diagnosi, perché dal 21 aprile inizieranno i test sierologici con l'aiuto degli angeli, dato che medici ed infermieri sembrano in altro occupati.

Non è dato sapere donde gli sia venuta tanta conversione, ma si può congetturare abbia compreso che, continuando imperterrito con la serrata, gli sarebbe rimasta da governare non la regione più ricca d'Italia ed una delle più ricche d'Europa, ma una regione più povera del Burundi....

Qui i dati svizzeri attuali. Sotto i 50 anni da noi muoiono veramente in pochi. Negli usa pero' ho letto che ci sono molte piu' ospedalizzazioni (e forse anche decessi) di persone non vecchie che in europa e non si sa il motivo.

 

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Edited by marco7
Bullfighter4
5 minutes ago, SabrinaS said:

perché in usa sono piu obesi che in europa 

Probabile. Tra l’altro adesso c’è una grossa polemica sul fatto che alcune minorities ( fra tutti neri e ispanici) si ammalano e muoiono di più. La polemica e’ fra chi dice che il motivo è il cattivo stile di vita ( fumano di più’, cattiva dieta, ipertensione, obesità, etc), e chi dice che non ricevono lo stesso livello di cure mediche e ospedaliere rispetto ai bianchi. E la rissa su questioni razziali diventa sempre più accesa...😞

13 minutes ago, Bullfighter4 said:

Probabile. Tra l’altro adesso c’è una grossa polemica sul fatto che alcune minorities ( fra tutti neri e ispanici) si ammalano e muoiono di più. La polemica e’ fra chi dice che il motivo è il cattivo stile di vita ( fumano di più’, cattiva dieta, ipertensione, obesità, etc), e chi dice che non ricevono lo stesso livello di cure mediche e ospedaliere rispetto ai bianchi. E la rissa su questioni razziali diventa sempre più accesa...😞

Voi statunitensi siete fissati con le questioni razziali solo per nascondere le questioni classe...

E la vostra destra credo sia l'unica di tutto l'Occidente che si è messa a sfidare la quarantena

in nome di uno strano concetto di "libertà" (a parte mia suocera fascista, naturalmente).

2 minutes ago, Almadel said:

Voi statunitensi siete fissati con le questioni razziali solo per nascondere le questioni classe...

E la vostra destra credo sia l'unica di tutto l'Occidente che si è messa a sfidare la quarantena

in nome di uno strano concetto di "libertà" (a parte mia suocera fascista, naturalmente).

Sto male, sono d'accordo con te Almadel.

Bullfighter4
Just now, Almadel said:

Voi statunitensi siete fissati con le questioni razziali solo per nascondere le questioni classe...

E la vostra destra credo sia l'unica di tutto l'Occidente che si è messa a sfidare la quarantena

in nome di uno strano concetto di "libertà" (a parte mia suocera fascista, naturalmente).

Classe e questioni razziale sono così strettamente correlate che e’ impossibile non sembrare fissati da chi vive altrove.

in Italia e’ più facile dare del negro di merda a qualcuno perché la maggiorparte dei “ colorati” non è considerata veramente “ italiana” anche se sono nati lì o hanno il passaporto italiano.

Qui e’ un po’ più difficile dato che non puoi considerarli “ stranieri “. Chissà perché i bianchi razzisti qui finiscono sempre le frasi con “ this is my country” quando litigano con qualcuno non bianco.

 

I neri in america @Almadel sono in genere appaenenti a una classe sociale povera proprio per motivi razziali del passato perche' i loro antenati erano schiavi e i loro discendenti continuano ad essere poveri.

in genere tendenzialmente i figli delle classi povere saranno poveri e quelli delle classi ricche saranno ricche.

ora che i poveri neri in america fanno figli che saranno poveri non credo sia dovuto al loro essere neri e dunque a razziso ma al loro essere poveri, come accade per i figli dei bianchi poveri e americani o italiani.

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