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L'emergenza coronavirus


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13 minutes ago, schopy said:

Mi pare comunque che il problema logistico dei tamponi per tutti non siano tanto i kit, quanto la disponibilità di laboratori che dovrebbero analizzarli...eppure dobbiamo provarci lo stesso.

Beh è chiaro che va creata una rete di laboratori coinvolgendo anche i privati, questo a seconda di quanto i tagli della sanità degli anni scorsi abbiano influito sugli organici specifici, perchè ogni Regione ha fatto quadrare i conti a modo suo, è chiaro che se per razionalizzare i costi dei laboratori sono stati chiusi ( allungando i tempi di consegna dei risultati delle analisi non urgenti...solo che ora sono tutte urgenti ) vanno riaperti e poi vanno costituite delle unità mobili

Il tutto si promette qui in Toscana di riuscire a realizzarlo in 7 giorni, il problema è che ieri qui sono morte 16 persone in un giorno il ché ha portato il totale regionale da 22 a 38, niente di tragico rispetto alla Lombardia ma è chiaro che è fondamentale il tempo di reazione della logistica amministrativa

Vediamo se arrivano in tempo, altrimenti è come mandare in prima linea dei rinforzi che arrivano quando lo sfondamento nemico è già avvenuto

Chiaro che conoscendo la lentezza della nostra macchina burocratica, stanno facendo miracoli...nessuno mette in dubbio l'impegno in questa fase

 

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6 hours ago, marco7 said:

Meno male! Gli italiani sono indisciplinati e vanno tenuti al guinzaglio !

Certo, non come gli irreprensibili svizzeri :asd:

Supermercati svizzeri presi d'assalto
https://www.tvsvizzera.it/tvs/qui-svizzera/coronavirus_supermercati-svizzeri-presi-d-assalto/45617094

Negozi e ristoranti aperti nonostante il divieto, scattano le prime denunce
https://m.tio.ch/svizzera/attualita/1426477/polizia-vallese-infrazioni-denunce-negozi

La polizia svizzera costretta a disperdere dei gruppi di persone 
http://www.agefi.com/home/politique/detail/edition/online/article/la-police-a-deja-du-intervenir-a-plusieurs-reprises-a-zurich-et-a-winterthour-zh-pour-disperser-des-groupes-de-personnes-reunis-malgre-linterdiction-prononcee-lundi-par-le-conseil-495037.html

Abbiamo anche i turisti indisciplinati in Sardegna 

Coronavirus, sanzioni a famiglie in giro. Fermati camperisti tedeschi e svizzeri
https://www.sardiniapost.it/cronaca/coronavirus-sanzioni-a-famiglie-in-giro-fermati-camperisti-tedeschi-e-svizzeri/


Serve che continui? In fondo mi sto divertendo. Veramente un popolo esemplare quello svizzero :aha:

1 hour ago, schopy said:

Finalmente prende quota l'ipotesi Crisanti, sostenuta anche da Romagnani. 

OT - Il vecchio Romagnani pure mi sembra voglia cavalcare un po' la situazione. Io mi chiedo come faccia ad affermare che Crisanti è stato un suo allievo... 

In tutto questo la civile Svezia è rimasta credo l'unico paese a non aver fatto sostanzialmente nulla se non dare qualche raccomandazione e adottare delle misure molto blande

Tutto aperto, dalle scuole ai ristoranti, incluse le frontiere. A questo si aggiunge una deliberata mancanza di trasparenza sulla situazione

Eppure hanno quasi 1500 casi accertati, certamente sottostimati considerando che fanno tamponi solo su chi ha sintomi gravi, con una decina di morti

Un approccio all'inglese ma seguito con coerenza al contrario degli inglesi che stanno facendo parzialmente marcia indietro

Anche gli espatriati italiani non sembrano molto contenti

Coronavirus, gli expat in Svezia: “Vorremmo essere in Italia. Lo Stato tace su posti di terapia intensiva e non chiude niente. Abbiamo paura”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/16/coronavirus-gli-expat-in-svezia-qui-non-siamo-al-sicuro-vorremmo-essere-in-italia-lo-stato-tace-su-posti-di-terapia-intensiva-e-non-chiude-niente-abbiamo-paura/5737579/

EDIT: anzi, le scuole a quanto pare le hanno chiuse da un paio di giorni ma solo per gli over 16 e le università. Per i bambini e le classi sotto i 16 anni rimane aperto. Mi sfugge la logica 🤔

Edited by Uncanny

Probabilmente ritengono che gli over 16 possano stare a casa da soli mentre i più piccoli porrebbero dei problemi ai genitori che ancora lavorano, magari esponendo al contagio nonni over 70, fatto sta che hanno sospeso l'obbligo del certificato medico per giustificare l'assenza, consentendo ai genitori che lo preferiscono di tenere i figli a casa.

Il risultato finale è classi aperte ma mezze vuote

17 minutes ago, Hinzelmann said:

genitori che ancora lavorano

Tutti ancora lavorano, il telelavoro è solo consigliato

Se fosse imposto, fatte salve le mansioni necessarie per cui non c'è alternativa, i bambini avrebbero chi con cui stare a casa

Poi ovvio che se fanno andare i bambini a scuola a contagio avanzato e tutto d'un tratto li mettono a casa c'è rischio di esposizione coi nonni, dovrebbero e avrebbero dovuto lasciarli a casa già da un po'. Così trasformano scuole elementari, medie e parte delle superiori in epicentri di diffusione del contagio

La mancanza di trasparenza e il sistema sanitario scadente poi fanno il resto

Sono penultimi in Europa per numeri di postazioni di terapia intensiva per ogni 100 mila abitanti 

Risultato immagini per icu rate europe

Edited by Uncanny

Chi entra in terapia intensiva per il virus ha molte probabilita' di uscirne morto (non si sa bene ma sono numeri attorno al 50%).

avere tanti posti di terapia intensiva non serve dunque a sconfiggere il virus ma solo a dare un po' di speranza a chi entra in terapia intensiva di poter continuare a vivere.

il virus lo si sconfigge con la prevenzione attraverso la distanza sociale e lavando / sterilizzando le mani e non toccandosi il viso quando le mani non sono ben sterili / lavate.

Edited by marco7

@Uncanny

Questo lo sapevo, l'idea dello stato sociale svedese che ti cura dalla culla alla tomba, oramai è un lontano ricordo, vengono da 30 anni di politiche liberiste fatte sia dai governi di destra che di sinistra, quindi ininterrotte, questo ha abbassato sensibilmente la loro pressione fiscale che negli anni '80 era record ma il sistema sanitario svedese dei cd ospedali di prossimità è stato quasi smantellato ( come d'altronde anche l'università pubblica gratuita etc  non è che abbiano agito solo sul versante sanitario )

Il problema è che quando poi ti arriva una malattia in cui un paziente può rimanere in terapia intensiva per un mese o due e non esistono terapie per rimandarlo a casa in 6 giorni, tutto il sistema tarato esclusivamente sull'efficienza salta e con questo potremmo dire anche tutte le politiche sanitarie OCSE degli ultimi 20 anni

Staremo a vedere, forse il problema riguarderà prima l'Olanda, ovviamente non si può non notare come Tedeschi ed Austriaci se ne siano abbondantemente fregati...

 

3 hours ago, marce84 said:

OT - Il vecchio Romagnani pure mi sembra voglia cavalcare un po' la situazione. Io mi chiedo come faccia ad affermare che Crisanti è stato un suo allievo... 

Dice che lo è stato più di trent'anni fa...

4 minutes ago, Hinzelmann said:

Il problema è che quando poi ti arriva una malattia in cui un paziente può rimanere in terapia intensiva per un mese o due e non esistono terapie per rimandarlo a casa in 6 giorni, tutto il sistema tarato esclusivamente sull'efficienza salta e con questo potremmo dire anche tutte le politiche sanitarie OCSE degli ultimi 20 anni

Sì, queste sono le crepe che si vedono anche da noi. Io scrivo da una regione dove il connubio pubblico-privato "funziona", fondamentalmente perché arricchisce il privato che in molti casi si dota di attrezzature piuttosto costose anche più rapidamente del pubblico. Ma in Veneto molti autonomi ancora preferiscono evadere il fisco e rivolgersi alla clinica privata per portare la moglie a partorire...manca una "cultura" della sanità pubblica. Aggiungo che non era prevedibile che sarebbero occorsi tanti posti letto in TI in una volta sola, perciò si deve continuare a contenere il contagio...buon per la Germania se hanno più mezzi.

Non è che la Germania abbia soltanto più mezzi ( rispetto ad Italia sì ) è che comanda ( vedi soldi dati dall'UE a Erdogan, mentre noi ci becchiamo Salvini ) ed all'occorrenza se li procura ( vedi Grecia e salvataggio delle proprie banche )

Comunque se Svedesi ed Olandesi iniziano a realizzare la cosa, invece che gioire delle disgrazie altrui,  non guasterebbe

2 hours ago, Tyrael said:

Mi ricorda i marchi che portavano gli ebrei sulle braccia

Quella tuttavia non era una marcatura volontaria e per di più dipendeva da una condizione non elettiva della persona:

nel caso de quo si tratterebbe invece di marcare virtualmente chi chieda una facoltà di movimento extra ordinem e dunque accetti volontariamente di sopportarne l'onere.

29 minutes ago, schopy said:

Ma in Veneto (....) manca una "cultura" della sanità pubblica.

Non so in Veneto, ma in Lombardia od almeno in Milano ed adiacenze attesto che molti si rivolgono alla sanità privata a causa dei tempi non celerrimi di quella pubblica.

22 minutes ago, marco7 said:

Esercito contro i disubbidienti lombardi.

Leggo spesso questi commenti da parte tua. Tu pensi che in Svizzera ci sia un maggiore rispetto delle regole rispetto a quanto avviene in Lombardia?

1 hour ago, schopy said:

Dice che lo è stato più di trent'anni fa...

Da quello che so io, Crisanti frequentò il laboratorio che faceva capo alla divisione di immunologia per pochissimi mesi e con Romagnani ebbe assai poco a che fare. Sai, in questi giorni molti stanno mostrando una ambizione smodata, vedi lo stesso Ascierto che si occupa di altro ed improvvisamente si interessa a patologie infettive (e non è l'unico a comportarsi così: sono in atto, da parte di altri, invasioni campo ancora più goffe...).

Edited by marce84

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha invitato l’Africa a “svegliarsi” davanti alla minaccia del coronavirus. Il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Gebreyesus, originario dell’Etiopia, ha usato un tono emotivo e coinvolto: “L’Africa deve svegliarsi, il mio continente deve svegliarsi”, ha dichiarato.

Quando il virus ha oltrepassato le frontiere della Cina, il continente africano è sembrato inizialmente risparmiato dall’epidemia. Questa eccezione ha prodotto teorie strampalate secondo cui l’elevata temperatura o il colore della pelle nera avrebbero bloccato la malattia. Ora le cose sono cambiate.

Al momento sono stati ufficialmente registrati meno di mille casi in tutto il continente (la cui popolazione supera il miliardo di abitanti), ma è un dato sufficiente per stabilire che esistono focolai di contaminazione locali. A questo punto è indispensabile agire al più presto. I primi morti hanno fatto scattare l’allarme, a cominciare dal Burkina Faso, dove a perdere la vita è stata una vicepresidente del parlamento.

Sistemi sanitari inadeguati
Il primo riflesso è stato lo stesso scattato altrove: barricarsi. Le frontiere vengono chiuse e i voli cancellati. La Nigeria, paese più popoloso dell’Africa, ha vietato l’ingresso sul suo territorio a tutte le persone provenienti da uno stato dove si contano oltre mille casi. La Tunisia ha imposto il coprifuoco. All’altro capo del continente il Sudafrica, paese che conta 150 casi tra cui alcuni di contagio locale, ha dichiarato lo “stato di disastro nazionale”.

È evidente che l’Africa potrebbe essere il prossimo continente colpito dalla pandemia, dopo Asia, Europa e Nordamerica. Questa prospettiva è estremamente allarmante, perché in Africa i sistemi sanitari sono palesemente inadeguati a gestire l’emergenza.

Le potenziali difficoltà sono tante, ma si dividono in due categorie principali: quelle legate alla debolezza degli stati e delle infrastrutture sanitarie pubbliche e quelle politiche legate alla sfiducia nei confronti di governi contestati o assenti.

Perfino un paese come il Sudafrica, prima economia del continente, sta attraversando la più grave crisi economica, politica e morale dalla fine dell’apartheid, e il discorso pubblico non riesce imporsi su un’epidemia che sembra ancora lontana.

Le popolazioni africane hanno una discreta esperienza in merito alle emergenze sanitarie, dalla malaria all’hiv e all’ebola. L’ultima epidemia di ebola, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, è stata appena superata dopo aver provocato oltre duemila morti. Tra l’altro il lavoro del personale sanitario si è scontrato anche con un ostacolo inatteso, gli attacchi dei gruppi armati che accusano medici e infermieri di aver portato il virus. È il genere di reazione originata da false notizie o da calcoli politici che potrebbe compromettere la lotta contro il Covid-19.

Gli Stati africani sanno che non possono contare sull’aiuto dei paesi occidentali, già alle prese con le loro difficoltà. Tuttavia il continente nero ha trovato un nuovo “amico” nella Cina, che ha moltiplicato i gesti di solidarietà e questa settimana ha organizzato una videoconferenza con i servizi sanitari di 24 paesi africani.

Per rendere efficace questa mobilitazione, però, sarà indispensabile che le società africane prendano coscienza della minaccia e decidano di affrontarla, soprattutto nei quartieri popolari delle megalopoli come Lagos o Nairobi, dove lo stato è poco presente. È un test cruciale per un continente la cui ricerca di modernità dovrà fare i conti con un nuovo nemico, per di più invisibile.

https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2020/03/20/africa-prepara-arrivo-covid-19

"Un carico di respiratori è stato dirottato dalla Svizzera verso altri paesi, un altro invece cinese è stato dato ad altri paesi che potevano permettersi di pagare con la valigetta in contanti"

 

Cit (Indovinate chi) IMG_20190825_114702.jpg.303203df830dbf4dc00512545908aa1c.jpg

Edited by SabrinaS
davydenkovic90

Non vorrei disturbarvi mentre risolvete il destino dell'umanità con clickbait copincollati da altri clickbait,

Vedo ogni giorno passare corrieri su corrieri e mi chiedo che tipo di acquisti la gente stia facendo in questo momento, e quali siano legittimi e quali non lo siano (da un pdv. di etico in un periodo di quarantena come dovrebbe essere questo)

Il concetto di "necessità " è estremamente soggettivo e penso che non sia il caso di far venire un corriere a casa per portarci un oggetto non di primissima necessità, anche se magari ci alleggerisce la giornata.

16 minutes ago, marce84 said:

Leggo spesso questi commenti da parte tua. Tu pensi che in Svizzera ci sia un maggiore rispetto delle regole rispetto a quanto avviene in Lombardia?

Dipendesse da me in svizzera consentirei di uscire solo per fare la spesa una volta la settimana e metterei l'esercito nelle strade.

molta gente tra cui mio marito finche' non e' proibito esce solo per passeggiare e altri usciranno anche se e' vietato.

7 minutes ago, davydenkovic90 said:

Il concetto di "necessità " è estremamente soggettivo e penso che non sia il caso di far venire un corriere a casa per portarci un oggetto non di primissima necessità, anche se magari ci alleggerisce la giornata.

Disinfettanti e carta igienica, irreperibili in più di un'occasione 😶 gli unici acquisti "voluttuari" che ho fatto in questi giorni riguardano i libri di testo...naturalmente auspicherei che le ditte di corrieri dotassero i loro lavoratori di mascherine, e ad oggi mi spiace solo che i corrieri che sono passati qui indossassero la mascherina in furgone e la togliessero per parlare con me cliente. Se fanno così con tutti non ci siamo 😣 

 

29 minutes ago, marce84 said:

Sai, in questi giorni molti stanno mostrando una ambizione smodata, vedi lo stesso Ascierto che si occupa di altro ed improvvisamente si interessa a patologie infettive (e non è l'unico a comportarsi così: sono in atto, da parte di altri, invasioni campo ancora più goffe...).

Ho notato che più di un medico pavoneggia un po'! Tutto sommato Crisanti non si dà troppa importanza, e se ora altri si appropriano delle sue idee per farle valere mi sta anche bene...

Dal Sole24Ore odierno:

<<Mezzi pubblici sì o mezzi pubblici no. Uno dei dibattiti tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia, ai tempi della lotta contro il coronavirus. Perché se da una parte, come sostengono i vertici di Palazzo Lombardia, tram e metro possono diventare luoghi di assembramento pericolosi per il contagio, dall’altra sono indispensabili anche per quelle categorie di lavoratori che oggi riteniamo necessari più che mai (dagli operatori sanitari ai farmacisti fino ai cassieri), come evidenzia Palazzo Marino.

Inoltre, le iniziative di ridurre il numero delle corse fino al 50% almeno, su indicazione della Regione guidata da Attilio Fontana, ha prodotto il risultato non voluto, concentrando il flusso di gente in pochi mezzi. Un errore a cui il Comune ha dovuto riparare di sua iniziativa, ripristinando la frequenza al 75% rispetto alla normalità.

Quindi da una parte c’è ancora l’indicazione di un’ordinanza regionale, che dice di contrarre la frequenza; dall’altra c’è il Comune che valuta l’andamento giornaliero e si adegua. In effetti rispetto a quanto accaduto lunedì, quando le immagini mostravano un picco di persone nelle linee metropolitane tra le 6,30 e le 7,30, non si è più verificato, proprio con l’intensificarsi dei mezzi. Ed è stato subito chiaro che in quella fascia oraria non si trattava del mancato rispetto del Dpcm che invita a rimanere a casa se non per ragioni indispensabili o per attività motoria nel proprio quartiere in solitudine. È evidente che in quella fascia oraria le persone vanno a lavoro.

Non sono emersi picchi da gestire nel pomeriggio, evidentemente perché l’ampio utilizzo dello smart working e i differenti orari di lavoro fanno sì che il rientro sia più “morbido”.>>.

Fontana sembra un po' obnubilato ultimamente:

si può capire che i numeri lombardi di morti ed infetti inducano a provvedimenti più rigorosi, ma è chiedere troppo che almeno siano ragionati, sì che non abbiano effetti contrari a quelli sperati?

E' notizia di ora la morte della prima cassiera di un supermarket:

Da questa mattina è stato chiuso il supermercato della catena Simply Market in città a Brescia a causa della morte di una dipendente, risultata positiva al coronavirus. Si tratta di una donna di 48 anni, che lavorava come cassiera e  che era a casa da inizio settimana con febbre alta.

Le sue condizioni si sono aggravate nella notte e in mattina la donna è deceduta a casa. Il supermercato è stato chiuso per permettere la sanificazione della struttura.

Bisogna autolimitarsi ed andare a fare la spesa una volta a settimana, solo per le cose essenziali mentre prendere provvedimenti normativi tipo limitare gli orari di apertura o simili rischiano di essere controproducenti allungando le file e cose simili

Allo stesso modo per gli orari di lavoro ed i mezzi pubblici

Inutile dire che gli acquisti online possono nel 90% dei casi essere rimandati

Insomma la miglior norma sarebbe il buon senso, applicato in primo luogo a se stessi

1 hour ago, Serpente said:

e il discorso pubblico non riesce imporsi su un’epidemia che sembra ancora lontana.

mah... qui non si parla d'altro.. dal discorso del Presidente di Domenica scorsa a oggi si è notata la differenza nei comportamenti individuali.. molto meno traffico, mezzi pubblici semi vuoti (e hanno mantenuto lo stesso livello di servizio non come in Italia obbligando così le persone ad ammassarsi sui pochi mezzi circolanti).. centri commerciali deserti.. ecc..

Io mi sono accordato col mio amico/collega per due settimane di lavoro da casa. 

Edited by Beppe_89
1 hour ago, marco7 said:

Quanto rapidamente la crisi sanitaria si trasforma in una crisi di democrazia. 

Just now, Beppe_89 said:

mah... qui non si parla d'altro.. dal discorso del Presidente di Domenica scorsa a oggi si è notata la differenza nei comportamenti individuali.. molto meno traffico, mezzi pubblici semi vuoti (e hanno mantenuto lo stesso livello di servizio non come in Italia obbligando così le persone ad ammassarsi sui pochi mezzi circolanti).. centri commerciali deserti.. ecc..

Io mi sono accordato col mio amico/collega per due settimana di lavoro da casa. 

NON C'E' UN CAZZO DI NESSUNO PER STRADA.
Questa è la verità. Abbiamo una compliance altissima su queste misure. Non-esiste la problematica dei "disubbidienti", è una stronzata, un panico collettivo. Mettono in atto misure sempre più restrittive solo per coltivare l'illusione di avere il controllo su di una situazione che non è mai stata sotto controllo per mezzo minuto. Una situazione tragicomica.

10 minutes ago, FreakyFred said:

NON C'E' UN CAZZO DI NESSUNO PER STRADA.

sì ma calmati  ahahahah

io ho visto scene della metro di Milano affollata pochi giorni fa durante il picco mattutino... e ho letto delle lamentele a Torino per le corse ridotte del tram 4 (una delle linee di punta del sistema di superficie) costringendo quindi le persone a non rispettare il distanziamento..

e controllando i dati del traffico, a Torino, ad esempio, un buon 250mila veicoli circolanti al giorno continuano ad esserci... ed è normale visto che le persone vanno a lavoro.. 

 

Edited by Beppe_89
6 minutes ago, FreakyFred said:

NON C'E' UN CAZZO DI NESSUNO PER STRADA.

Effettivamente a Milano ed adiacenze, parlo almeno della parte meridionale, le strade sono quasi deserte sia di veicoli sia di pedoni:

code, peraltro con persone ben distanziate l'una dall'altra, solo all'ingresso dei supermercati più grandi.

 

8 minutes ago, FreakyFred said:

Quanto rapidamente la crisi sanitaria si trasforma in una crisi di democrazia. 

NON C'E' UN CAZZO DI NESSUNO PER STRADA.
Questa è la verità. Abbiamo una compliance altissima su queste misure. Non-esiste la problematica dei "disubbidienti", è una stronzata, un panico collettivo. Mettono in atto misure sempre più restrittive solo per coltivare l'illusione di avere il controllo su di una situazione che non è mai stata sotto controllo per mezzo minuto. Una situazione tragicomica.

Io non vedo nessuna crisi democratica in atto.

Sarà che dell'esercito si è sempre fatto ampio uso (tav, rifiuti campani, strade sicure etc), sarà che ha una finalità dissuasiva: il rischio è una denuncia per inottemperanza, un procedimento e una pena risibile

Anche sul nessuno per strada, ho forti dubbi

Just now, Beppe_89 said:

io ho visto scene delle metro di Milano affollata pochi giorni fa durante il picco mattutino...

La Metropolitana, ma non i tram, almeno quelli che vedo io:

per la Metropolitana peraltro, vedi quanto ho riferito sopra sulle pretese irrazionali del Fontana lombardo che hanno avuti effetti contrari al suo proposito.

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