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Gli "instagay"


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3 hours ago, Almadel said:

Ho l'impressione che ciascuno di noi proietti sulla "comunità" le proprie insicurezze.

D'accordissimo con Krad, circa questo intervento. Apprezzo anche molto le virgolette e provo invece un imbarazzo nero per Rotwang che, pur essendo (stato?) studente di storia, non si vergogna minimamente a propinarci della roba che dà per scontata l'esistenza di una comunità LGBT coesa e coerente. 

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@BloodstarNon puoi limitarti a dire che la comunità LGBT non è «cosa e coerente», che è un‘ovvietà – un truismo anzi, se conosci la storia della comunità LGBT – La nostra comunità Massimo Consoli, con la sua bonomia ironica, la chiamava “comunità varia...” E allora? Non essendo coesa coerente non è più possibile fare alcun discorso su di essa. La tua obiezione diventa sofistica perché tu stesso sarai costretto a farla  su qualunque rappresentazione o autorappresentazione della comunità  perché l’obiezione è formulata in modo tale da condurre necessariamente a questo esito. Sarà sempre la stessa.

Poi @Serpente non è che studia o studiava Storia: fa lo storico – oltre a essere un militante omosessuale. Quindi porta rispetto 😄

@Almadel tutti proiettano tutto in continuazione su tutto, e ritengo che tu ne sia conscio. Quindi non ne parliamo più, soprattutto ad personam. Il problema infatti è che se si risponde a qualunque descrizione della comunità in termini relativizzanti, non è più possibile fare un discorso sulla comunità essa stessa, e questa è la ragione per cui nell‘ambito gay non c’è più un’analisi da moltissimo tempo o una autonarrazione o un discorso "culturale" che possa stare in seno ai Gay and Lesbian Studies, ad esempio. In Italia, per quanto ne so io, è così. 

La rappresentazione postata, o scritta, da @Serpente tende all’estremizzazione, ma questo è il vizio di tutte la narrazioni. La parte più interessante mi sembra però il capoverso finale, la parte finale.

In ogni caso il modo di discuterne dovrebbe essere correggerla su punti determinati, non dissolverla, insomma lavorare sui singoli concetti, punti, dati, ecc, portando un contributo costruttivo, come si suol dire.

Edited by Isher
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13 minutes ago, Bloodstar said:

D'accordissimo con Krad, circa questo intervento. Apprezzo anche molto le virgolette e provo invece un imbarazzo nero per Rotwang che, pur essendo (stato?) studente di storia, non si vergogna minimamente a propinarci della roba che dà per scontata l'esistenza di una comunità LGBT coesa e coerente. 

Quando leggi Rotwang non provi mai umiliazione?

L'idea che lui abbia la tua stessa laurea senza le minime competenze per averla,

non ti da sentire come se tu avessi sprecato la tua vita a studiare?

A me verrebbe da piangere.

 

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11 minutes ago, Isher said:

 

@BloodstarNon puoi limitarti a dire che la comunità LGBT non è «cosa e coerente», che è un‘ovvietà – un truismo anzi, se conosci la storia della comunità LGBT – La nostra comunità Massimo Consoli, con la sua bonomia ironica, la chiamava “comunità varia...” E allora? Non essendo coesa coerente non è più possibile fare alcun discorso su di essa. La tua obiezione diventa sofistica perché tu stesso sarai costretto a farla  su qualunque rappresentazione o autorappresentazione della comunità  perché l’obiezione è formulata in modo tale da condurre necessariamente a questo esito. Sarà sempre la stessa.

Che si debbano fare delle generalizzazioni per poter parlare è cosa ovvia. Ma sarebbe sempre necessario riflettere sulle generalizzazioni che si è costretti ad utilizzare e Rotwang non mi pare lo faccia mai. Anzi, fa dell'acriticità una sua cifra stilistica.

15 minutes ago, Isher said:

Poi @Serpente non è che studia o studiava Storia: fa lo storico – oltre a essere un militante omosessuale. Quindi porta rispetto 😄

Anche io avrei una laurea triennale in storia e, a Dio  piacendo, entro dicembre dovrei pure discutere la tesi magistrale. Ma non dichiarerei mai di essere uno storico e avrei difficoltà a dirmi tale anche dopo aver vinto una borsa di dottorato. Quindi insomma.

Just now, Almadel said:

Quando leggi Rotwang non provi mai umiliazione?

L'idea che lui abbia la tua stessa laurea senza le minime competenze per averla,

non ti da sentire come se tu avessi sprecato la tua vita a studiare?

A me verrebbe da piangere.

 

No, a quello ci si abitua già al primo anno di lettere.

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15 minutes ago, prefy said:

Per me uno storico è Giovanni Dall' Orto

Potremmo discuterne (In realtà no, come storico non subisce molte controversie)

Purtroppo ci legge e ha pure inserito un mio intervento su questo forum in un suo libro.

Quindi anche tu sei sotto osservazione. Sappilo 🙂

Edited by Almadel
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io so che ama fotografare i twink e gli instagay facendo fare loro nudi artistici nei suoi appartamenti/hotel ma a me non piacciono molto le sue foto, anzi mi fanno venire molta ansia e angoscia da movimento decadente, ma non so come li scelga i suoi modelli anche perché sono tutte bellezze stereotipate da "ambiente gay" e per niente particolari e non so se li scelga perché piacciono a lui o perché crede che piacciano ai gay. Non c'è uno con un pelo fuori posto, con un po' di ciccetta, tutti coi costumini aderenti. Mi dispiace amò, volevo dirtelo, ma non sapevo mai come e dove, ora so che ci leggi xoxo

Edited by SabrinaS
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Io non so perchè vi agitate tanto quando si parla degli omosessuali (altro termine che curiosamente vi disturba) e si muovono delle critiche. Mica significa che gli eterosessuali siano migliori in assoluto? E' un dato di fatto che nel corso dei decenni all'aspetto fisico si sia data una importanza crescente. L'articolo affronta il problema riferendosi agli omosessuali, embè? Siamo iscritti ad un forum che si rivolge ad omosessuali. Tra l'altro, se anche si sostiene che il problema sia più diffuso tra gli omosessuali, non si intende per forza che lo sia per un difetto intrinseco all'omosessuale stesso. Tanto per dire: è chiaro che su una APP per incontri si valuti in primis l'aspetto, non a caso c'è la foto e non il curriculum studiorum o la dichiarazione dei redditi. E allora è ovvio che se gli omosessuali sono costretti a dover ricorrere in maggior misura a quello strumento, il fenomeno sarà più evidente. Sono gli strumenti che modificano i comportamenti e i sentimenti. Poi ovvio che il discorso è molto più complesso perchè le generalizzazioni sono sempre distorsive e perchè uno strumento come Grindr risente di altri mille fattori (esempio: rifiuto X non solo perchè lo strumento porta a valutarlo principalmente in base ad una caratteristica, ma anche perchè lo strumento mi convince che la scelta sia molto ampia e le possibilità numerosissime).

Edited by marce84
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Il discorso di @Krad77 può funzionare come funziona il suo contrario. Da dove vengono le ansie che uno proietta sulla società? Generalmente, dalla società stessa. La società non può essere un alibi di tutti i difetti e limiti degli individui, ma neanche i limiti e i difetti degli individui possono discolpare sistematicamente la società. 

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1 minute ago, FreakyFred said:

Il discorso di @Krad77 può funzionare come funziona il suo contrario. Da dove vengono le ansie che uno proietta sulla società? Generalmente, dalla società stessa. La società non può essere un alibi di tutti i difetti e limiti degli individui, ma neanche i limiti e i difetti degli individui possono discolpare sistematicamente la società. 

Ma è ovvio, sono vasi comunicanti, altra cosa che qui sembra per molti impossibile da comprendere.

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56 minutes ago, Bloodstar said:

Anche io avrei una laurea triennale in storia e, a Dio  piacendo, entro dicembre dovrei pure discutere la tesi magistrale. Ma non dichiarerei mai di essere uno storico e avrei difficoltà a dirmi tale anche dopo aver vinto una borsa di dottorato. Quindi insomma.

ma infatti non è serpente che dice di sé di essere uno storico! l'ho detto io, magari avrei potuto aggiungere 'storico in via di formazione'. storico, o filosofo, o biologo in via di formazione è chi pubblica libri, e articoli scientifici.

certo che la laurea triennale - solo in italia tra l'altro per un diploma triennale si usa il termine laurea -  non qualifica niente. 

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12 hours ago, Serpente said:

Ciononostante, esiste ancora un uomo gay più prototipico di altri, caratterizzato da una mascolinità con parametri specifici: pelle bianca, pochi peli, tanti muscoli.

Non saprei, non frequentando ragazzi di altre etnie è difficile dirlo; forse è un problema più americano che italiano. È, al solito, un articolo superficiale che posa ad articolo di spessore.

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1 hour ago, marce84 said:

E' un dato di fatto che nel corso dei decenni all'aspetto fisico si sia data una importanza crescente. L'articolo affronta il problema riferendosi agli omosessuali, embè?

Su cosa si basa questa tua percezione?  Anzi - mi correggo - questo tuo "dato di fatto"?

Io ho notato dei cambiamenti negli ultimi venticinque, in cui ho frequentato locali o app;

ma niente di questo mi ha dato indizi - nonostante il mio aspetto fisico sia andato declinando -

che vi sia stata una crescente importanza per "l'aspetto fisico" stesso.

Su cosa basi questa tua sensazione, mancando di esperienza diretta?

Sui racconti di qualche amico più anziano che scopava nel buio di una darkroom,

sull'analisi della fotografia erotica gay o della filmografia di genere?

Mi pare che parlare di "dati di fatto" sia un po' esagerato senza qualche fonte.

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beh la fotografia erotica o i film di una cultura sono espressione della moda e dei gusti, per esempio negli anni 80 le fiche erano tutte le pelose, oggi no. Così come Marilyn aveva i fianchi e le zinne a punta, negli anni 90-2000 le modelle erano anoressiche e senza seno.

Edited by SabrinaS
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3 hours ago, Almadel said:

Quando leggi Rotwang non provi mai umiliazione?

L'idea che lui abbia la tua stessa laurea senza le minime competenze per averla,

non ti da sentire come se tu avessi sprecato la tua vita a studiare?

A me verrebbe da piangere.

 

frasi quanto meno infelici

2 hours ago, SabrinaS said:

cyberbullismo

 

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davydenkovic90

Ancora?

Comunque, per rimanere in tema virus, da qualche parte ho letto che, quando saltò fuori l'hiv (sia prima che si sapesse che cos'era che dopo, quindi parliamo di tutti gli anni Ottanta, più o meno) nella comunità gay americana si diffuse molto di più di quanto non fosse già diffuso il culto ossessivo per la palestra, perché si riteneva che fare tanto esercizio fisico favorisse il sistema immunitario.

In generale, e per l'ennesima volta, più che leggere l'ennesimo articolo uguale alle precedenti 150 variazioni sul tema (di cui si è già abbondantemente parlato in altri topic) sarei curioso per una volta di sapere da @Serpente che cosa gli interessi tanto dell'argomento, al punto da spingerlo a cercare, leggere con interesse e condividere questo tipo di riflessione. E ovviamente se (dove, e in quali forme) vede questo problema nella sua realtà quotidiana e nella sua cerchia di amici e conoscenti.

Edited by davydenkovic90
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45 minutes ago, schopy said:

forse è un problema più americano che italiano

Infatti

È un vizio diffuso quello di prendere valutazioni e discorsi fatti riguardo le dinamiche sociali americane e anglosassoni per poi generalizzarle come se fossero valide ovunque e applicarle in contesti in cui non c'azzeccano niente

Non è roba che ci riguarda

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1 hour ago, FreakyFred said:

Il discorso di @Krad77 può funzionare come funziona il suo contrario. Da dove vengono le ansie che uno proietta sulla società? Generalmente, dalla società stessa. La società non può essere un alibi di tutti i difetti e limiti degli individui, ma neanche i limiti e i difetti degli individui possono discolpare sistematicamente la società. 

Possiamo tracciare con una certa precisione la differenza tra i limiti dell'individuo e quelli della società in cui cresce.

Perché a volte è chiaro che l'individuo superi tali limiti, mentre la società resta al palo.

Se io io - sessantenne di un metro e sessanta - sono ossessionato dai ventenni di un metro e novanta,

non posso lamentarmi che i giovani mi discriminino perché basso e anziano, dal momento che PER PRIMO

perseguo un ideale estetico che mi esclude.

Non ho ancora conosciuto NESSUNO che fosse MIGLIORE della comunità che critica.

Di converso chi ha invece standard estetici in cui rientri anche sé stesso,

non ha alcuna difficoltà a trovare del sesso o ad avere un compagno.

Io non avendo mai guardato i muscolosi, non mi sono mai neanche accorto che potessero discriminarmi.

Mi sono accorto di essere discriminato in quanto grasso, quando - ingrassato - 

mi sono reso conto di venire rimbalzato dai magri: ESATTAMENTE come facevo io.

E non mi sono potuto lamentare della "comunità", perché era ovvio che la "comunità" fossi io

e che se avessi avuto standard diversi, non avrei tardato a trovare un'altra comunità più accogliente.

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Almadel :  Joey Mills = Serpente : Teddy Torres , solamente che uno dice che è attivo e l'altro che è versatile allora sembra che ci sia una certa pluralità, tipo quando a miss italia ci sa già chi vince ma fanno tutta la competizione fasulla. Ma poi vorrei capire chi è che chiava ancora nel 2020 in Italia, tranne due o tre.

Edited by SabrinaS
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Questa probabilmente è una banalità

Ma chi posta una foto al giorno su Instagram, e per farlo deve scremare fra innumerevoli foto draft, crea un Personaggio. Un Personaggio che il più delle volte non corrisponde, almeno pienamente, al proprietario/autore. A meno che questi non sia una persona particolarmente intelligente, egli potrà diventare schiavo di questo Personaggio, e dovrà compiere degli sforzi per essere alla sua altezza.

Per alcuni fa parte di un lavoro.

Ora, Instagram esiste da non molti anni. Ma: cosa faranno tutti questi schiavi quando si renderanno conto, loro o i follower, che il corpo, la faccia, non riusciranno più a stare al passo con il Personaggio, o non saranno più alla sua altezza? Riusciranno a crearne di nuovi, e poi di nuovi? Sarà sempre più difficile.

Oppure opteranno per una poco (virtualmente) elegante uscita di scena (capitolazione) dal Grande Ballo, angolo Instagram?

Io ogni tanto faccio una capatina.

Edited by ldvrsp
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26 minutes ago, Almadel said:

Possiamo tracciare con una certa precisione la differenza tra i limiti dell'individuo e quelli della società in cui cresce.

Magari se parli di un caso individuale, e non di un fenomeno sociale.

E soprattutto se assumi, come per deformazione storica tende a fare la comunità gay, che le preferenze sessuali siano un assoluto che non è influenzato dai messaggi della società.

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Non capisco perché vi scaldiate tanto, bah, incollo articoli interessanti che criticano l'oggettificazione della nostra comunità. Non penso affatto che la comunità LGBT sia sempre stata coesa, ma quella contemporanea è nata abbastanza unita. Comunque in tempi di inganni, dire la verità è un atto rivoluzionario, non mi aspetto che vi adeguiate ai fatti, viviamo pur sempre in questa epoca. Poi che io abbia studiato storia è irrilevante nel discorso, non capisco perché gente senza competenze umanistiche, senza laurea, che non s'intende e non capisce la materia straparli e s'imponga su chi invece ha già lavorato, studiato in archivio e si sia pure laureato. Come se studiare materie umanistiche sia una colpa! Lo storico non è un mestiere proprio, senza titoli o pubblicazioni è difficile definirsi tali, non basta averla studiata e non l'ho mai messo in dubbio, io ho già pubblicato ma non mi ritengo comunque storico, solo appassionato di storia perché non credo volermi addentrare nella carriera scolastica. Mi spiace leggere tanta omofobia interiorizzata qui dentro, io vado avanti, come sempre.

57 minutes ago, davydenkovic90 said:

In generale, e per l'ennesima volta, più che leggere l'ennesimo articolo uguale alle precedenti 150 variazioni sul tema (di cui si è già abbondantemente parlato in altri topic) sarei curioso per una volta di sapere da @Serpente che cosa gli interessi tanto dell'argomento, al punto da spingerlo a cercare, leggere con interesse e condividere questo tipo di riflessione. E ovviamente se (dove, e in quali forme) vede questo problema nella sua realtà quotidiana e nella sua cerchia di amici e conoscenti.

La domanda invece la rivolgo a te: perché t'infastidisce tanto l'argomento e lo commenti sempre? Aspiri a diventare instagay? Li stimi indirettamente? Non vedo tale problema nella mia cerchia di amici, di conoscenti e ambienti che ho frequentato fisicamente e online sì, vivo su questo stesso pianeta come tutti voi.

La riflessione storica è già presente in questo topic, ed è pure elevata e ancora più vecchia: la critica alla società dei consumi, che va di pari passo con lo sviluppo del liberale movimento LGBT. Criticarlo per molti gay come Bloodstar, davy, freedog, Almadel significa automaticamente essere reazionari, bigotti, "regressisti", perché hanno vissuto una forte componente omofobica interiore e ora che possono vivere "liberamente" pensano che i nemici della loro libertà siano i critici al consumismo sfrenato delle persone e non i neofascisti, i fondamentalisti religiosi o la mercificazione sessuale. Vecchia dialettica marxista antagonista del "con me o contro di me", roba vecchia, stantìa, già vista.

Edited by Serpente
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P.S. dato che questo genere di dibattito suscita tanta rabbia e risentimento, lo posterò sempre, a più riprese, nei secoli dei secoli. Se non destasse tanto livore, neanche lo posterei, mi diverte proprio. E no, è un problema anche italiano, non solo anglosassone, dato che viviamo in un mondo globale.

Edited by Serpente
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