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Gli "instagay"


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E poi vi immaginate la figata?

Solo i veri bonazzi potranno postare le loro foto senza disclaimer

e potremmo bullizzare gli sfigati costretti a ricorrere al foto ritocco.

E chi esibisce foto ai tropici dovrà mostrare la dichiarazione dei redditi

per far capire se se la poteva permettere davvero.

Perché il vero problema non sono i complessi che fanno venire ai brutti e ai poveri,

ma il fatto che in realtà non siano davvero belli e ricchi come dicono;

mentre se lo sono davvero hanno tutto il diritto di farci rosicare :D

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11 hours ago, Uncanny said:

Non colgo il paragone. 

Non volevo paragonare Puccini agli Instagay, ci mancherebbe 😅 ma sempre più spesso noto che a fronte di un contenuto mediatico qualsiasi non ci si interroga più sull'intenzione dell'autore, ma lo si promuove o lo si condanna sulla base del presunto effetto che avrebbe sugli utenti, anche su pochi utenti...alle volte confondendone del tutto il senso.

5 hours ago, Almadel said:

Davvero è stato proposto il disclaimer: "Tranquilli ragazzi, non sono davvero così bello: è solo Photoshop"?

Questi vogliono l'internet eticooo!!! Già ce lo vedo @Serpente a fare ayatollah...

1 hour ago, Almadel said:

Perché il vero problema non sono i complessi che fanno venire ai brutti e ai poveri,

ma il fatto che in realtà non siano davvero belli e ricchi come dicono;

mentre se lo sono davvero hanno tutto il diritto di farci rosicare :D

Ecco che succede ad esagerare con la celebrazione dell'autenticità e della meritocrazia...😂😂😂

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11 hours ago, Bullfighter4 said:

Io spero che a parte per una piccolissima minoranza, il fatto che le foto siano ritoccate e’ una cosa risaputa dato che  viene ripetuta continuamente. Gli articoli “guardate la Sabry non fotoshoppata che cesso che è” sono ovunque sui social.

 Dubito che soprattutto la adolescente media abbia questa consapevolezza. E poi il ritocco lo può fare anche l'influencer più piccolo (anche senza Photoshop) meno sgamabile

Gli articoli che dici esistono ma non sono così ovunque come dici, certamente non raggiungono lo stessa platea che ha l'influencer in questione

11 hours ago, Bullfighter4 said:

.se gli instagays e gli influencer sono così potenti, a questo punto anche in questo nostro covo di degenerati queste dinamiche dovrebbero avere terreno fertile. Ma qui nessuno parla di se, ma di un problema “ sociale”. Dove sono tutti queste persone rovinate dagli influencers e fagli instagays qui nel forum? Perché fra quelli che partecipano attivamente tutto si può dire altro che tutti abbiano un ego smisurato. E mi ci metto pure io nel mezzo ( vabbe’, nel mio caso giustificatissimo 😉).

Ho già detto che il fenomeno instagay per me in Italia è molto marginale, probabilmente è una realtà negli USA e altri paesi

Ho fatto un discorso generale sugli influencer e anche detto che ad esserne in gran parte colpite sono ragazzine adolescenti e donne giovani 

Non capisco perché questa distinzione di genere non venga mai considerata nel discorso. Perché le donne sì e l'uomo etero quasi no? L'uomo gay un po' più di quello etero ma meno della donna

6 hours ago, Almadel said:

Davvero è stato proposto il disclaimer: "Tranquilli ragazzi, non sono davvero così bello: è solo Photoshop"?

aaf.thumb.png.39b7c806beaaaf915f79965aa71f6656.png

2 hours ago, Almadel said:

E chi esibisce foto ai tropici dovrà mostrare la dichiarazione dei redditi

per far capire se se la poteva permettere davvero.

Adoro un tocco di strawman di prima mattina 

Com'è che dice il detto? Uno strawman al giorno toglie il medico di torno? :D 

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Poichè per me ogni desiderio di Isher è un ordine, 😛 aderirò al suo appello.

Io non sono iscritto a nessun social: FB, Instagram, Twitter, TikTok, manco LinkedIn. Tra l'altro sarei curioso di sapere chi altri è nelle condizioni mie e di Isher. Isher però ha il doppio degli anni miei. Quali sono le ragioni per le quali non sono iscritto ad un social? Non direi chiusura alla novità. Ho iniziato a navigare in Internet già durante la seconda parte degli anni Novanta, quando ero poco più di un bambino e in pochissimi disponevano di un collegamento e chi lo aveva era in genere adulto e con un certo profilo lavorativo. La rete era molto diversa, pensate che Google ancora non esisteva. Ho assistito con anticipo alla nascita di molti fenomeni: ho conosciuto portali USA che si proponevano di metterti in contatto coi vecchi compagni del college; ho avuto quella che allora era la mia migliore amica nonchè la ragazza di cui sarei rimasto innamorato a lungo che nel 2001 ha conosciuto un ragazzo di un'altra città tramite Internet e col quale oggi è felicemente sposata, a dispetto di quanto allora potesse apparire stramba la cosa. Non ho mai usato i social perchè non sono mai riuscito a capirli, addirittura mi spaventa(va)no. Quando si diffuse FB, scherzai dicendo che mi aspettavo un social in cui si potessero esprimere solo frasi brevi e senza subordinate e vidi facce perplesse. Quando si diffuse Twitter, commentai che prima o poi non avremmo più scritto, ma ci saremmo espressi per immagini e pittogrammi. Ne ho predetto anche i pericoli, la natura manipolatoria a cui potenzialmente si sarebbero potuti prestare A dispetto di questa capacità di predire l'evoluzione delle cose, io non sono mai riuscito a sentire miei questi mezzi, ad impadronirmene. Sono restato, come direbbe SabrinaS, in una bolla: a dimostrarsi staccato dalla realtà sono stato io e non coloro che avevano iniziato ad utilizzarlo. Nei caratteri di Twitter non rientrerei mai, su Instagram non saprei che foto inserire, su FB non saprei cosa esprimere, a chi rivolgere i miei pensieri, finirei tempo dopo col provarne pudore. Non c'è snobbismo in quel che dico, sono sinceramente dispiaciuto di questa mia diversità. Sono tra i pochi maschi della mia età a non aver mai giocato alla Playstation, tanto per dire. Avrei voluto essere più simile agli altri, ma non ci sono mai riuscito. Penso, però, che se li avessi usati - che volete, non ho la maturità e la pace interiore di Almadel... - che se li avessi usati, sarei stato portato a fare confronti, a chiedermi se la vita degli altri fosse più brillante della mia, mi sarei sentito ancora più diverso. Attualmente consulto ogni tanto Instagram per vedere pochissime cose.. https://www.instagram.com/alexsphotographe/ Vedo, ad esempio, questo profilo: mi piacciono questi corpi e trovo belle, al di là dei corpi, le foto. Non mi masturbo utilizzando questo materiale, perchè vedo bellezza prima che sensualità e perchè il mio immaginario omoerotico è così compresso che non è roba sufficiente ad eccitarmi. Non ne invidio l'aspetto, li trovo troppo irreali per potermici immedesimare. Anche nelle foto in cui sono in due o tre non provo nulla, è come se mancasse una storia dietro quelle immagini. Poi consulto il profilo di quei dure ragazzi che conosco e stano assieme e che ufficialmente non me l'hanno mai detto, anche se ho fatto capire che ho capito e loro hanno inteso. Sono entrambi bei ragazzi, a me piace però il meno bello dei due, forse per quel che credo rappresenti. Quando guardo le loro foto cosa provo? Un po' mi immalinconisco: vorrei avere anche io una storia stabile da 6-7 anni, questa cosa gliela invidio. Poi rifletto che della loro storia non so nulla, della loro vita non so nulla e che sicuramente idealizzo e che anche loro avranno dei problemi, delle insoddisfazioni e questo è realismo, non è un volersi convincere ad ogni costo che gli altri non possono star meglio di me. Penso che certe pose, loro e dei loro contatti, siano un po' buffe, innaturali. Penso che io quelle foto così belle non riuscirei a scattarle. Mi domando se sia faticoso produrle, perchè le scattino e perchè tengano a mostrarle a tutti e di nuovo non riesco a capire. Penso che atteggiamenti, sguardi, aspetto rassomigliano a quello di altri ragazzi: come se ci fosse un modo di essere e sia facile conformarsene. Rifletto sul fatto che oramai da mesi vivono assieme e sono fidanzati da anni, eppure non ci sono foto in cui si abbraccino, si bacino, come quelle di molti loro amici etero e di nuovo provo un senso di tristezza: loro sembrano semplici amici e anche questo mi rattrista. Mi rendo conto, quindi, che quelle narrazioni non mi lasciano indifferente e che forse è stato un bene non essere iscritto ai social: mi vengono pensieri tristi e non tutti che - ci si creda o meno - sono connessi all'invidia, al desiderio di avere la vita che io credo loro abbiano. Non è comunque più sano un confronto diretto con le persone?

Il racconto di Isher mi ha molto colpito. Anche io passeggiando al parco ho incontrato ragazzi che correvano. Alcuni mi hanno colpito perchè belli. Ma la tristezza l'ho provata anche io quando ne ho incontrati in gruppo: procedevano assieme, con lo stesso passo, non sembravano sforzarsi di restare gli uni al fianco degli altri, la cosa gli riusciva naturale, come se a nessuno venisse di rimanere indietro o di fuggire avanti e di nuovo ho provato tristezza (o, forze, invidia): ho pensato che mi sono sempre sentito solo, diverso, che di rado sono riuscito a procedere con lo stesso passo con cui procedevano gli altri. Ma d'altronde di loro cosa diamine sapevo? Attribuivo a quel fotogramma un significato e non so se quei pensieri mi tornavano utili o mi erano deleteri. Anche in palestra che frequento da oltre 3 anni e mezzo vedo tanti bei corpi, migliori del mio: mi piacciono quei corpi, ma non ho ben chiaro se preferirei in realtà stare abbracciato ad una persona meno muscolosa ed io stesso, ne sono sicuro, vorrei essere meno muscoloso di loro. Non so spiegare: credo che le immagini che ci vengono proposte mi abbiano abituato a trovare belle cose che forse non mi eccitano. Molti sono glabri e li trovo conformi ai canoni attuali, ma forse un po' di pelo mi eccita. Penso quando li guardo anche altre cose: quanta fatica gli è costata, cosa succederà quando invecchieranno, se ne soffriranno più di quanto ne soffrirò io, se un giorno si chiederanno se era meglio concentrarsi su altro, poichè a me spesso è capitato di pormi questa domanda. Mi diverte anche, e li trovo un po' scemi, che a fine allenamento tolgano la maglia e si guardino allo specchio come se intanto potesse essere cambiato qualcosa. Però comunque - come accade sui social - mi abituo a un certo tipo di aspetto e un certo tipo di comportamento, come se quello fosse la norma e non l'eccezione. Anche in palestra - come al parco - guardo con un po' di invidia coloro che sono in compagnia e mi dispiace trovar difficile legare lì con qualcuno. D'altronde il desiderare cose che gli altri hanno o immaginiamo abbiano e che in realtà vorremmo noi, non è naturale? Diverso è odiarli per questo. Ma il confrontarmi con cose che non si conoscono nella loro interezza non è distorsivo? Isher, ho superato le tre righe e sono andato fuori tema, vero?

Edited by marce84
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Bullfighter4
50 minutes ago, marce84 said:

Poichè per me ogni desiderio di Isher è un ordine, 😛 aderirò al suo appello.

Io non sono iscritto a nessun social: FB, Instagram, Twitter, TikTok, manco LinkedIn. Tra l'altro sarei curioso di sapere chi altri è nelle condizioni mie e di Isher. Isher però ha il doppio degli anni miei. Quali sono le ragioni per le quali non sono iscritto ad un social? Non direi chiusura alla novità. Ho iniziato a navigare in Internet già durante la seconda parte degli anni Novanta, quando ero poco più di un bambino e in pochissimi disponevano di un collegamento e chi lo aveva era in genere adulto e con un certo profilo lavorativo. La rete era molto diversa, pensate che Google ancora non esisteva. Ho assistito con anticipo alla nascita di molti fenomeni: ho conosciuto portali USA che si proponevano di metterti in contatto coi vecchi compagni del college; ho avuto quella che allora era la mia migliore amica nonchè la ragazza di cui sarei rimasto innamorato a lungo che nel 2001 ha conosciuto un ragazzo di un'altra città tramite Internet e col quale oggi è felicemente sposata, a dispetto di quanto allora potesse apparire stramba la cosa. Non ho mai usato i social perchè non sono mai riuscito a capirli, addirittura mi spaventa(va)no. Quando si diffuse FB, scherzai dicendo che mi aspettavo un social in cui si potessero esprimere solo frasi brevi e senza subordinate e vidi facce perplesse. Quando si diffuse Twitter, commentai che prima o poi non avremmo più scritto, ma ci saremmo espressi per immagini e pittogrammi. Ne ho predetto anche i pericoli, la natura manipolatoria a cui potenzialmente si sarebbero potuti prestare A dispetto di questa capacità di predire l'evoluzione delle cose, io non sono mai riuscito a sentire miei questi mezzi, ad impadronirmene. Sono restato, come direbbe SabrinaS, in una bolla: a dimostrarsi staccato dalla realtà sono stato io e non coloro che avevano iniziato ad utilizzarlo. Nei caratteri di Twitter non rientrerei mai, su Instagram non saprei che foto inserire, su FB non saprei cosa esprimere, a chi rivolgere i miei pensieri, finirei tempo dopo col provarne pudore. Non c'è snobbismo in quel che dico, sono sinceramente dispiaciuto di questa mia diversità. Sono tra i pochi maschi della mia età a non aver mai giocato alla Playstation, tanto per dire. Avrei voluto essere più simile agli altri, ma non ci sono mai riuscito. Penso, però, che se li avessi usati - che volete, non ho la maturità e la pace interiore di Almadel... - che se li avessi usati, sarei stato portato a fare confronti, a chiedermi se la vita degli altri fosse più brillante della mia, mi sarei sentito ancora più diverso. Attualmente consulto ogni tanto Instagram per vedere pochissime cose.. https://www.instagram.com/alexsphotographe/ Vedo, ad esempio, questo profilo: mi piacciono questi corpi e trovo belle, al di là dei corpi, le foto. Non mi masturbo utilizzando questo materiale, perchè vedo bellezza prima che sensualità e perchè il mio immaginario omoerotico è così compresso che non è roba sufficiente ad eccitarmi. Non ne invidio l'aspetto, li trovo troppo irreali per potermici immedesimare. Anche nelle foto in cui sono in due o tre non provo nulla, è come se mancasse una storia dietro quelle immagini. Poi consulto il profilo di quei dure ragazzi che conosco e stano assieme e che ufficialmente non me l'hanno mai detto, anche se ho fatto capire che ho capito e loro hanno inteso. Sono entrambi bei ragazzi, a me piace però il meno bello dei due, forse per quel che credo rappresenti. Quando guardo le loro foto cosa provo? Un po' mi immalinconisco: vorrei avere anche io una storia stabile da 6-7 anni, questa cosa gliela invidio. Poi rifletto che della loro storia non so nulla, della loro vita non so nulla e che sicuramente idealizzo e che anche loro avranno dei problemi, delle insoddisfazioni e questo è realismo, non è un volersi convincere ad ogni costo che gli altri non possono star meglio di me. Penso che certe pose, loro e dei loro contatti, siano un po' buffe, innaturali. Penso che io quelle foto così belle non riuscirei a scattarle. Mi domando se sia faticoso produrle, perchè le scattino e perchè tengano a mostrarle a tutti e di nuovo non riesco a capire. Penso che atteggiamenti, sguardi, aspetto rassomigliano a quello di altri ragazzi: come se ci fosse un modo di essere e sia facile conformarsene. Rifletto sul fatto che oramai da mesi vivono assieme e sono fidanzati da anni, eppure non ci sono foto in cui si abbraccino, si bacino, come quelle di molti loro amici etero e di nuovo provo un senso di tristezza: loro sembrano semplici amici e anche questo mi rattrista. Mi rendo conto, quindi, che quelle narrazioni non mi lasciano indifferente e che forse è stato un bene non essere iscritto ai social: mi vengono pensieri tristi e non tutti che - ci si creda o meno - sono connessi all'invidia, al desiderio di avere la vita che io credo loro abbiano. Non è comunque più sano un confronto diretto con le persone?

Il racconto di Isher mi ha molto colpito. Anche io passeggiando al parco ho incontrato ragazzi che correvano. Alcuni mi hanno colpito perchè belli. Ma la tristezza l'ho provata anche io quando ne ho incontrati in gruppo: procedevano assieme, con lo stesso passo, non sembravano sforzarsi di restare gli uni al fianco degli altri, la cosa gli riusciva naturale, come se a nessuno venisse di rimanere indietro o di fuggire avanti e di nuovo ho provato tristezza (o, forze, invidia): ho pensato che mi sono sempre sentito solo, diverso, che di rado sono riuscito a procedere con lo stesso passo con cui procedevano gli altri. Ma d'altronde di loro cosa diamine sapevo? Attribuivo a quel fotogramma un significato e non so se quei pensieri mi tornavano utili o mi erano deleteri. Anche in palestra che frequento da oltre 3 anni e mezzo vedo tanti bei corpi, migliori del mio: mi piacciono quei corpi, ma non ho ben chiaro se preferirei in realtà stare abbracciato ad una persona meno muscolosa ed io stesso, ne sono sicuro, vorrei essere meno muscoloso di loro. Non so spiegare: credo che le immagini che ci vengono proposte mi abbiano abituato a trovare belle cose che forse non mi eccitano. Molti sono glabri e li trovo conformi ai canoni attuali, ma forse un po' di pelo mi eccita. Penso quando li guardo anche altre cose: quanta fatica gli è costata, cosa succederà quando invecchieranno, se ne soffriranno più di quanto ne soffrirò io, se un giorno si chiederanno se era meglio concentrarsi su altro, poichè a me spesso è capitato di pormi questa domanda. Mi diverte anche, e li trovo un po' scemi, che a fine allenamento tolgano la maglia e si guardino allo specchio come se intanto potesse essere cambiato qualcosa. Però comunque - come accade sui social - mi abituo a un certo tipo di aspetto e un certo tipo di comportamento, come se quello fosse la norma e non l'eccezione. Anche in palestra - come al parco - guardo con un po' di invidia coloro che sono in compagnia e mi dispiace trovar difficile legare lì con qualcuno. D'altronde il desiderare cose che gli altri hanno o immaginiamo abbiano e che in realtà vorremmo noi, non è naturale? Diverso è odiarli per questo. Ma il confrontarmi con cose che non si conoscono nella loro interezza non è distorsivo? Isher, ho superato le tre righe e sono andato fuori tema, vero?

Io veramente penso a Facebook come: ah che figata, esattamente un anno fa eravamo in visita da mia sorella. Ma che bello vedere le foto di noi assieme e porca puttana chissà quando si potrà viaggiare ancora.

I ragazzi che corrono nel parco...mmm, uno ha un gran bel culo. Fine dell’amicizia sul gruppo di corridori. Speriamo che l’altro minchione ( mio marito) stia preparando qualcosa di buono per cena perché ho una fame...

Finita la doccia, davanti allo specchio. Minchia che panza che mi sta venendo, potrei bere e mangiare meno...ma che cazzo me ne frega, ho 50 anni il minchione se vuole gli addominali può farseli venire lui.

Scherzi ( ma mica tanto ) a parte, ma vi fate veramente tutte ste paranoie? I miei unici pensieri negativi sono, e a volte mi fanno dormire male, il fatto che probabilmente non potrò andare a visitare mia madre questa estate ( e chissà se si potrà viaggiare a Natale) e dato che, se pur in salute, ha quasi 80 anni...
 

 

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@marce84 hai messo tanta carne sul fuoco! È interessante il fatto che non usi i social non per disinteresse quanto per una sorta di timore.

Ad esempio a me non piace il calcio, so che ciò mi isola da colleghi e conoscenti eterosessuali ma non lo vivo come una mancanza, semmai una peculiarità, proprio perché il non piacermi la vince sui contatti sociali mancati. 

Qui tu ti rendi ben conto che rischieresti un confronto, una malinconia nel vedere le altre vite. Quello che tu vivi nelle relazioni io l'ho vissuto con le amicizie in adolescenza. Capitava che, il sabato sera, fscendo un giro con un amico di scuola, vedevo appartamenti con sagome di giovani che facevano festa, pub pieni di gente che si conosceva, gruppi di amici in giro, e mi sentivo quasi un "osservatore". Io passavo solo davanti, vedevo i frames delle loro vite, e tiravo avanti al prossimo quadro, e invidiavo quelle situazioni, avrei voluto essere lì anziché guardare. 

Solo che qui la paura ti spinge a un'obsolescenza anticipata, in quanto l'uso del mezzo social è talmente diffuso dai esserne diventato parte integrante del presente. Come uno che negli anni 90 non avesse voluto imparare a usare il telefonino. 

Però, vedi, io se pur instagram lo utilizzo, non sono mai venuto a contatto con degli instagay. Semmai con gay che fanno torte e ti fanno le storie su come sta andando la loro coltura di lievito madre. Ma instagay neanche mezzo.

E tu che non hai un profilo ci hai appena linkato una pagina ig molto instagay. Vedi, qui è andare a cercare, come una ipocondriaco che si tasta con l'indice tutto il corpo sperando di trovare un punto dolente. 

Tu dici che non sapresti che cosa postare : ecco, questo è un motivo valido di non utilizzo. Sentirsi costretti a postare qualcosa toglie il divertimento. 

1 hour ago, marce84 said:

Penso quando li guardo anche altre cose: quanta fatica gli è costata, cosa succederà quando invecchieranno, se ne soffriranno più di quanto ne soffrirò io

Questa è solo compensazione delle nostre mancanze, sublimazione delle nostre invidie in qualcosa di più razionale e più sano. Magari la fatica per loro è divertimento, magari a 60 anni saranno ancora tonici. È più salutare vivere l'invidia anziché trasformarla in modo da darci una parvenza di ragione, poiché così facendo giustifichiamo la nostra condotta che, se ci fa vivere così male, è lei a dover essere corretta.

Correzione non vuol dire cambiare il nostro carattere, eh . Vuol dire assumersi le responsabilità evitando di colpevolizzare il fato, perché è anche possibile che se noi di colpo ci trovassimo nel corpo di un instagay, nel giro di due mesi ci troveremmo a portare quel corpo ad assomigliare al nostro precedente. 

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19 minutes ago, Ghost77 said:

E tu che non hai un profilo ci hai appena linkato una pagina ig molto instagay. Vedi, qui è andare a cercare, come una ipocondriaco che si tasta con l'indice tutto il corpo sperando di trovare un punto dolente. 

Parliamo di Instangay e mi è parso opportuno inserire una che mostra quelli professionisti e spiegare i miei sentimenti.

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3 hours ago, Uncanny said:

Com'è che dice il detto? Uno strawman al giorno toglie il medico di torno? :D 

Scusa sai, ma cosa c'è di strano?

Se pensi che fotoritocco sia ingiusto perché ci fa invidiare persone che non sono davvero così belle,

perché non dovrebbe essere giusto dimostrare anche che quella Ferrari sia davvero nostra e non affittata?

Il principio non è il medesimo?

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4 minutes ago, Almadel said:

perché ci fa invidiare persone che non sono davvero così belle

*perché impone degli standard estetici irrealistici e normativi che poi fanno una marea di danni 

Va a toccare quella che è la dimensione intima, la percezione che si ha di sé e del proprio corpo, e la dimensione relazionale nell'approccio con altre persone 

Cosa dovrebbe c'entrare la Ferrari

Per te non c'è nessun problema se finiamo come la Corea del Sud, una società ossessionata dall'aspetto estetico e con standard rigidissimi a cui tutti cercano di adeguarsi, sembrano poi un popolo di cloni. Il ricorso pro-capite alla chirurgia estetica è il maggiore al mondo, i genitori non si fanno problemi a dirti che sei brutto e a regalarti trattamenti dal chirurgo. Anche lo standard di peso è ferreo, devi pesare 20-25 kg almeno in meno della tua altezza altrimenti sei considerato/a grasso/a. Ovviamente i problemi psicologici (insicurezze, senso di inadeguatezza, etc.) che questo genera sono enormi

Tu da thatcheriano dirai che sono un popolo di idioti e invidiosi, per me la questione è giusto un attimo più complessa e sfaccettata di così

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1 minute ago, Uncanny said:

Cosa dovrebbe c'entrare la Ferrari

C'entra perché anche gli standar economici irrealistici possono farci sentire inadeguati, no?

E se la soluzione all'inadeguatezza estetica è il disclaimer "Non sono davvero così bello"

non vedo perché quella all'inadeguatezza economica non possa essere "Non sono davvero così ricco".

Senza contare che qualcuno potrebbe sentirsi inadeguato perché ti vede con un compagno affiatato nelle foto insieme

e forse per evitare l'inadeguatezza sentimentale si potrebbe dover scrivere "L'ho beccato su Grindr" o "Tranquilli, è figo però lo ha piccolo"

Così evitiamo di far sentire inadeguati i ragazzi su tutti i fronti e non solo su quello estetico.

 

(In Corea del Nord nessuno ha Instagram, così non si accorgono di quanto sia grasso il loro dittatore)

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Bullfighter4
5 minutes ago, Uncanny said:

*perché impone degli standard estetici irrealistici e normativi che poi fanno una marea di danni 

Va a toccare quella che è la dimensione intima, la percezione che si ha di sé e del proprio corpo, e la dimensione relazionale nell'approccio con altre persone 

Cosa dovrebbe c'entrare la Ferrari

Per te non c'è nessun problema se finiamo come la Corea del Sud, una società ossessionata dall'aspetto estetico e con standard rigidissimi a cui tutti cercano di adeguarsi, sembrano poi un popolo di cloni. Il ricorso pro-capite alla chirurgia estetica è il maggiore al mondo, i genitori non si fanno problemi a dirti che sei brutto e a regalarti trattamenti dal chirurgo. Anche lo standard di peso è ferreo, devi pesare 20-25 kg almeno in meno della tua altezza altrimenti sei considerato/a grasso/a. Ovviamente i problemi psicologici (insicurezze, senso di inadeguatezza, etc.) che questo genera sono enormi

Tu da thatcheriano dirai che sono un popolo di idioti e invidiosi, per me la questione è giusto un attimo più complessa e sfaccettata di così

Vedo che hai centrato il punto: la parola chiave e’ GENITORI. Alla fin fine, i valori che ci portiamo dietro ci vengono principalmente insegnati dai nostri genitori. Instagram e’ solo qualcosa che forse fa scattare insicurezze ed amplifica danni fatti da altri.

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24 minutes ago, Ghost77 said:

@marce84 hai messo tanta carne sul fuoco! È interessante il fatto che non usi i social non per disinteresse quanto per una sorta di timore.

Ad esempio a me non piace il calcio, so che ciò mi isola da colleghi e conoscenti eterosessuali ma non lo vivo come una mancanza, semmai una peculiarità, proprio perché il non piacermi la vince sui contatti sociali mancati. 

Qui tu ti rendi ben conto che rischieresti un confronto, una malinconia nel vedere le altre vite. Quello che tu vivi nelle relazioni io l'ho vissuto con le amicizie in adolescenza. Capitava che, il sabato sera, fscendo un giro con un amico di scuola, vedevo appartamenti con sagome di giovani che facevano festa, pub pieni di gente che si conosceva, gruppi di amici in giro, e mi sentivo quasi un "osservatore". Io passavo solo davanti, vedevo i frames delle loro vite, e tiravo avanti al prossimo quadro, e invidiavo quelle situazioni, avrei voluto essere lì anziché guardare. 

Solo che qui la paura ti spinge a un'obsolescenza anticipata, in quanto l'uso del mezzo social è talmente diffuso dai esserne diventato parte integrante del presente. Come uno che negli anni 90 non avesse voluto imparare a usare il telefonino. 

Neanche io ho mai seguito il calcio e proprio non riesco a farmelo piacere e mi dispiace, non perchè io lo reputi un interesse raffinato, perchè poteva essere un punto di contatto con gli altri.  Neanche i social riesco a utilizzarli. Su FB sono poche le persone a cui terrei a comunicare qualche mio pensiero e più probabilmente per far bella figura che per necessità. Su Instagram non saprei che foto mettere e poi perchè dovrei farmi vedere ad altri? Il discorso sul fatto che ho anche timori sul fatto che l'utilizzo possa avere effetti negativi è qualcosa di successivo. Ammetto, però, che forse potrei anche conoscere persone nuove, a quanto leggo, poi chissà se davvero sarebbe così. Ma è così grave non essere iscritto ai social?

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Bullfighter4
1 minute ago, marce84 said:

Neanche io ho mai seguito il calcio e proprio non riesco a farmelo piacere e mi dispiace, non perchè io lo reputi un interesse raffinato, perchè poteva essere un punto di contatto con gli altri.  Neanche i social riesco a utilizzarli. Su FB sono poche le persone a cui terrei a comunicare qualche mio pensiero e più probabilmente per far bella figura che per necessità. Su Instagram non saprei che foto mettere e poi perchè dovrei farmi vedere ad altri? Il discorso sul fatto che ho anche timori sul fatto che l'utilizzo possa avere effetti negativi è qualcosa di successivo. Ammetto, però, che forse potrei anche conoscere persone nuove, a quanto leggo, poi chissà se davvero sarebbe così. Ma è così grave non essere iscritto ai social?

Marce, Instagram, Facebook, Grinder (😉) sono tutti mezzi, non fini. Sta a te usarli o no nella maniera che ti fa stare bene. Se sai che non c’è la possibilità che ti dia alcun beneficio, stacci lontano. 
 

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4 minutes ago, Bullfighter4 said:

Vedo che hai centrato il punto la parola chiave e’ GENITORI. Alla fin fine, i valori che ci portiamo dietro ci vengono principalmente insegnati dai nostri genitori. Instagram e’ solo qualcosa che forse fa scattare insicurezze ed amplifica danni fatti da altri.

sono discorsiii che vanno bene per i figli eteroooooooo lo volete capire o no???? svegliaaaaaaaa i gay non pensano ai genitoriii

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Bullfighter4
4 minutes ago, SabrinaS said:

sono discorsiii che vanno bene per i figli eteroooooooo lo volete capire o no???? svegliaaaaaaaa i gay non pensano ai genitoriii

I genitori si accorgono di avere figli gay normalmente quando i figli sono già grandicelli. 
 

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1 minute ago, Almadel said:

C'entra perché anche gli standar economici irrealistici possono farci sentire inadeguati, no?

Non esistono "standard economici" al contrario di quelli estetici, sono questioni totalmente diverse con implicazioni totalmente diverse che tu cerchi di mettere sullo stesso piano con reductio ad invidiam

5 minutes ago, Bullfighter4 said:

Vedo che hai centrato il punto: la parola chiave e’ GENITORI

Quello era solo un corollario per mostrare quanto gli standard estetici siano diventati normativi e quanto di conseguenza la chirurgia estetica sia normalizzata, al punto da essere i genitori a consigliarti di andare dal chirurgo

Ma gli standard non sono di certo stati imposti dai genitori, come non è da loro da cui deriva l'elevato ricorso alla chirurgia plastica

Gli standard sono nati dall'immaginario degli idol del k-pop, Instagram in questo caso ha fatto da amplificatore

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ora lo dico a chiare lettere per tutti

questo è un forum italiano, parlate in italionsooooo!

10 minutes ago, Bullfighter4 said:

I genitori se fanno il loro lavoro formano figli con un self esteem forte abbastanza da non doversi sentire inadeguati di fronte a tutto quello che gli viene sbattuto in faccia. 

Molti genitori spingono i figli ad essere competitivi

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Bullfighter4
17 minutes ago, prefy said:

ora lo dico a chiare lettere per tutti

questo è un forum italiano, parlate in italionsooooo!

Molti genitori spingono i figli ad essere competitivi

Scusa, non mi è’ venuto in automatico “autostima”. Cerco sempre di scrivere tutto in italiano.

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22 minutes ago, Bullfighter4 said:

I genitori se fanno il loro lavoro formano figli con un self esteem forte abbastanza da non doversi sentire inadeguati di fronte a tutto quello che gli viene sbattuto in faccia. 

Sono d'accordo con quello che dici, ma è anche vero che i genitori possono intervenire fino ad un certo punto 

Il carattere e l'attitudine di un figlio derivano solo in parte dall'educazione data dei genitori, ci sono altre mille variabili (alcune innate, altre ambientali) da considerare su cui i genitori non hanno controllo

Due fratelli cresciuti nello stesso identico modo con la stessa educazione possono poi essere totalmente diversi in quanto ad attitudine, carattere e temperamento 

Edited by Uncanny
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Bullfighter4
3 minutes ago, Uncanny said:

Sono d'accordo con quello che dici, ma è anche vero che i genitori possono intervenire fino ad un certo punto 

Il carattere e l'attitudine di un figlio derivano solo in parte dall'educazione data dei genitori, ci sono altre mille variabili (alcune innate, altre ambientali) da considerare su cui i genitori non hanno controllo

Due fratelli cresciuti nello stesso identico modo con la stessa educazione possono poi essere totalmente diversi in quanto ad attitudine, carattere e temperamento 

Sicuramente, siamo 4 fra fratello e sorelle e siamo molto diversi. Ma alcuni valori che abbiamo appreso ( per esempio, non per imposizione), tipo l’etica lavorativa e sopratutto il saper accettare un no senza rompere troppo le palle sono stati impressi a fuoco in tutta la figliata.

Io non sto dicendo che la colpa delle insicurezze sia tutta dei genitori, ma sono convinto che sia la causa principale. Senza neanche entrare nell’ambito degli abusi...

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1 minute ago, Uncanny said:

Il k-pop è la causa di tutti i mali del mondo :sisi: 

È come il vaso di Pandora

La cura al male supremo (k-pop) sono le fotine di lontre su insta  :aha: nessuno se deprime, nessuno è geloso, nessuno pensa a nulla di male e si leggono miliardi di commenti kawaiii 😚 

:aha:

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