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Perché gli omosessuali parlano al femminile?


gigaleimagnus87

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XD nemmeno io parlo di me stesso al femminile... cioè non mi viene automatico,anzi XD

l'unica cosa che posso dire... (dopo che mi sono venuti i 5 minuti,o ho un pò la luna storta),è: HO LE MIE COSE... ovviamente scherzando ^^

ma in questo caso lo dico anche ai miei amici eterissimi che magari stanno male... chiedo sempre se sono incinti o hanno le loro cose...XD

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Non m'è mai risultato naturale parlare di me stesso al femminile, e per qualche motivo mi urta sempre i nervi sentire uno che parla come una "checca sfranta", forse per il fatto che tutti gli individui che ho conosciuto che parlavano in quel modo lo facevano chiaramente apposta, e detesto chi non si comporta con naturalezza.

Di contro, una volta conobbi un ragazzo transessuale che parlava di sè al femminile, e la cosa non mi disturbò in alcun modo, probabilmente a causa del fatto che la sua parlata era, per l'appunto, la SUA parlata, e non un qualcosa di artefatto.

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  • 2 years later...

Il “Gender Fucking” è l’atteggiamento, tipico dell’attivismo storico, di usare liberamente il genere soprattutto per definire omosessuali maschi col genere femminile in modo giocoso.

Si tratta di un tipo di attivismo in cui (si faccia presente che si tratta di una fase in cui i trans ftm erano poco conosciuti), mediamente le associazioni erano popolate da omosessuali maschi, trav e transessuali mtf (chiamate I trans, all’epoca, mentre si sarebbe detto LE trans per gli ftm, così come anche all’epoca si coniugava in psichiatria).

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Guest Staralfur_84

a parte che solo alcuni gay parlano di se e degli altri al femminile, ma la maggior parte non lo fa.

 

girando le varie realtà in italia ho notato, almeno fra i coetanei, che hanno questa abitudine soltanto i raga che sono stati per lo più.. come dire.. inglobati nel mondo gay (inteso come il locale di riferimento della città, frequentazioni con adulti, ecc).

 

Personalmente credo sia più un retaggio che un esigenza ancora attuale, nato per esorcizzare la discriminazione della effeminatezza, più evidente e più discriminata per la quale facile era l'equazione eff = donna. In un mondo dove di genere non si parlava, ma l'esigenza di trovare una collocazione restava.

 

i giovani di oggi lo fanno, certo è divertente.. ma la consapevolezza di star indossando una gabbia??

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L'ho visto fare più spesso dagli over 40 che dagli under

e più dai meridionali che dai settentrionali.

Non so se altri di voi hanno questa impressione.

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...trovo che il "Gender Fucking" citato da Ghery sia una bellissima cosa...   :)

 

...tuttavia penso che dietro a questo discorso che "quando gli omosessuali si parlano al femminile" ci sia "dietro" una rivendicazione (...seppur fatta in modo giocoso) e cioè che gli omosessuali (almeno quelli che si appellano al femminile) hanno dentro se una forte femminilità (...spesso non solo a livello sessuale, ma anche a livello caratteriale che da a loro una certa sensibilità femminile)...  

poi è vero che NON TUTTI i gay sono così...  molti sono molto "machi" e hanno ben poco di femmina dentro se, però come negare che i gay "checche" ed effemminati che parlano di se al femminile non possiedano anche loro la femminilità (grazia, dolcezza, sensibilità) tanto quanto (se non più) di una donna???

 

X Staralfur...

...sei in gabbia quando vieni constretto da altri, dalla società a certi comportamenti...   ma in questi casi i gay che parlano di se al femminile si prendono una libertà... cioè quella di "sentirsi donne" senza esser costretti per forza a travestirsi, a ormonarsi e a farsi le tette (..come ho fatto io)   ...io ammiro questi gay per il loro coraggio, per come si comportano da donna senza farsi problemi sul fatto che per uno che "sembra un uomo" i comportamenti femminili sono tabù...    :)

...ovvio che voi gay "normali" (non effeminati) avete un certo risentimento verso questi gay "effeminati" perchè loro rappresentano quasi sempre i "gay" nell'immaginario collettivo  ...ma la colpa non è loro, è che semplicemente loro sono più visibili, mentre voi "gay normali" spesso passate inosservati...  (per Boy George e Solange a prescindere dal CO cmq tutti capiscono che sono gay... mentere per Paone o George Micheal è stato necessario aspettare il loro CO)   ...credo che cmq la gente stia capendo che esistano diversi modi di "essere gay", solo che forse non sa come chiamare tutti questi diversi tipi di gay...   :)

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ovvio che voi gay "normali" (non effeminati) avete un certo risentimento verso questi gay "effeminati" perché loro rappresentano quasi sempre i "gay" nell'immaginario collettivo
Personalmente non parlerei di risentimento. Per me è semplice fastidio. Cioè, quando vi si posa una mosca sul naso non è che provate risentimento verso la mosca, ne siete solo infastiditi. Per me è così. E non perché io sia più macho di questi gay "effeminati", ma semplicemente perché SO che quel comportamento non è naturale o lo è solo in piccola parte, e per lo più è invece costruito e viene consapevolmente adoperato in determinati contesti come pura posa. Questo mi irrita esattamente al modo stesso in cui mi irritano gli eterosessuali che giocano a fare i maschioni riempiendosi la bocca di figa quando magari non la vedono da dieci anni. Mi irrita la posa.

E mi irrita l'omologazione.

Perché a me piace chi si mostra così com'è, ma se proprio uno deve fare una posa, che almeno faccia una recita originale e che possa esprimere una diversità ed una provocazione. In un locale di cinque metri per cinque in cui sono tutti gay e molti fanno "la checca" giocare a quel gioco non è certo originale e non provoca nessuno (sempre ammesso che questo bisogno di provocare sia così sentito e fondamentale). Forse serve per affermare con più forza un'identità fragile ed ancora in costruzione, e ciò spiegherebbe come mai è un atteggiamento che riscontro soprattutto nei giovani.

Come al solito, omo o etero, io coi miei coetanei ho un rapporto giammai privo di conflitti...

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Leggo ora che c'è chi si era già espresso sul tema dell'età. Personalmente ho riscontrato questo atteggiamento, in effetti, SOLO fra i giovani. E' pur vero che le mie frequentazioni "mature" sono assai più limitate, ma l'uso del femminile l'ho sentito davvero solo fra i coetanei. Fra un certo tipo di coetanei, aggiungerei. Probabilmente è una fase... non ricordo quale studioso del Coming Out aveva descritto le fasi che attraversa l'individuo prima e dopo il CO. Fra di esse c'è una fase in cui si sente il bisogno di ostentare la propria diversità sessuale. Ci sono sicuramente passato anche io e forse ci sto ancora un po' dentro. E' possibile che l'uso del femminile sia appunto un modo in cui si vuole ostentare la propria diversità onde rafforzare la sicurezza di sé...

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Ripeto... :)

 

L'uso politico del femminile come linguaggio alternativo, la cosa per cui Grillini

era ritenuto conservatore nel 198x perchè non parlava al femminile, quella cosa

lì è finita da mo'.

 

L'uso sociale del femminile resiste ancora e si può sommare all'effeminatezza, che

però è fatta anche di altre cose ed è in larga parte non volontaria, al contrario del

linguaggio. Può scheccare un effeminato, può scheccare un non effeminato, può

non scheccare un effeminato ( e rimane sempre effeminato anche se non parla al

femminile )

 

Essendo l'uso sociale, la vostra impressione è condizionata dalla socialità che avete.

 

A me personalmente può dare fastidio in presenza di eterosessuali, perchè ritengo

che davanti agli eterosessuali si debba avere un contegno e non avallare certi stereotipi.

La mia valutazione politica è rovesciata rispetto alla militanza storica.

 

Nei locali o tra gay può essere più o meno divertente a seconda di ciò che si dice

al femminile...personalmente non mi infastidisce. Va bene anche fare le pazze o le

stupide...pur di non esserlo.

 

La fase della valorizzazione della propria omosessualità dopo il CO dovrebbe coincidere

con il gay pride, con l'attivismo....con una certa euforia sessuale o "zoccolaggine" anche

l'uso del femminile ma da solo questo non implica una valorizzazione.

 

Valorizzazione che comunque molti di voi ancora iniziano a dover affrontare, non

crediate di essere già arrivati alla integrazione.

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Boh,non so se riusciro' ad esprimere il concetto,ma secondo me (premesso che io non parlo mai al femminile ne di me ne di altri) si usa il femminile per sdrammatizzare una condizione che ci ferisce.

Ovvero,l'eterosessuale cavernicolo quando piglia per il culo un gay usa appellativi femminili perche' ovviamente gay=donna.

l'omosessuale,forse inconsciamente,riprende l'appellativo,o comunque parla al femminile,perche' autoironizzando su se stesso pensa di stare al gioco degli eterosessuali e quindi essere discriminato di meno,pur non essendoci etero in giro.

Essendo un concetto astruso,come esempio è facile portare la tv.

Macchiette come maicol del gf,jonathan sempre del gf,platinette ecc in qualche modo,essendo molto femminei,sono piu' accettati dalla comunità etero,perche' non c'e' ambiguità,sono checche.

Persone invece come rupert everett o (quanto meno subito dopo il suo CO) cecchipaone,che a livello visivo sono molto piu' mascoline e quindi definibili "insospettabili" agli occhi dell'etero fanno molto piu' paura.

Quindi,concludendo,un gay che si appella al femminile,inconsciamente,sempre secondo me,pensa di essere piu' "simpatico" all'occhio etero.

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si almadel, è più diffuso tra gli over40, ANCHE del nord. io l'ho visto appunto tra attivisti figli del genderfucking, attivisti anni 70, 80

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Guest Staralfur_84

Sissy hai ragione quando dici che la gabbia è qualcosa che viene imposto, però volevo evidenziare come una gabbia puoi costruirtela: diviene parte di te senza nessuna consapevolezza, un pò come una nevrosi.

Al di là delle ragioni storiche, psicologiche o sociologiche che hanno dato origine all'uso del linguaggio.

 

Evito di generalizzare troppo chè finirei per dire cavolate, però ho potuto osseravare le persone che ho conosciuto.

 

Amici mascolini e non effeminati che usano il femminile per rivolgersi ad altri ragazzi gay o quando parlano di ragazzi gay.

Un linguaggio che hanno acquisito.. come dire.. in eredità nel momento in cui sono entrati a far parte per la prima volta nella loro vita di un gruppo di amicizie gay che usavano questo linguaggio.

Ragazzi che dopo aver passato l'adolescenza a sentirsi diversi ed esclusi, finalmente si sentivano parte di un gruppo, una comunità.. e l'uso del linguaggio serviva a rafforzarne l'appartenza, diventando un tratto caratterizzante l'identità gay: è "normale" se sei gay usare il femminile (tantè che spesso venivo preso in giro con battute del tipo: beh ma tu sei etero - quanto è etero questa cosa che fai, ecc..)

 

In questo senso parlo di gabbia, per sentirsi parte (con tutta la soddisfazione che ne deriva) hanno accettato dei codici di comportamento, che senza accorgersene da un giorno all'altro sono diventati parte di loro.. con zero consapevolezza del perchè e del come ad es, si usa dare del femminile: è semplicemente "normale" farlo.

 

Da qui la mia considerazione che questi ragazzi hanno indossato una maschera credendo di aver scoperto, invece, un lato di se.

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L'ho visto fare più spesso dagli over 40 che dagli under

e più dai meridionali che dai settentrionali.

Non so se altri di voi hanno questa impressione.

 

Io di quarantenni ne avvicino e frequento pochi, ma debbo dare atto di quanto dici.

Al di sopra di Roma non ho mai sentito ragazzi della mia età usare il femminile, quanto meno tra quelli che ho potuto frequentare.

Né vedrei una ragione valida per farlo: non mi aggregherei a certa banda di inveterata abitudine; bah.

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Leggo ora che c'è chi si era già espresso sul tema dell'età. Personalmente ho riscontrato questo atteggiamento, in effetti, SOLO fra i giovani. E' pur vero che le mie frequentazioni "mature" sono assai più limitate, ma l'uso del femminile l'ho sentito davvero solo fra i coetanei. Fra un certo tipo di coetanei, aggiungerei. Probabilmente è una fase... non ricordo quale studioso del Coming Out aveva descritto le fasi che attraversa l'individuo prima e dopo il CO. Fra di esse c'è una fase in cui si sente il bisogno di ostentare la propria diversità sessuale. Ci sono sicuramente passato anche io e forse ci sto ancora un po' dentro. E' possibile che l'uso del femminile sia appunto un modo in cui si vuole ostentare la propria diversità onde rafforzare la sicurezza di sé...

 

freakyfred (o chi per lui) potreste indicarmi se c'è un post su questo argomento? Cioè le fasi del CO??? O anche solo il nome dello studioso che lo cerco!!!

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...ovvio che voi gay "normali" (non effeminati) avete un certo risentimento verso questi gay "effeminati" perché loro rappresentano quasi sempre i "gay" nell'immaginario collettivo  ...ma la colpa non è loro, è che semplicemente loro sono più visibili, mentre voi "gay normali" spesso passate inosservati...  (per Boy George e Solange a prescindere dal CO comunque tutti capiscono che sono gay... mentere per Paone o George Micheal è stato necessario aspettare il loro CO)   ...credo che comunque la gente stia capendo che esistano diversi modi di "essere gay", solo che forse non sa come chiamare tutti questi diversi tipi di gay...   :)

 

Hai ragione e torto, Sissy.

Il fastidio, almeno per quello che mi riguarda è in parte legato a proprio un modo di fare che non mi piace, che, come dire, disturba il mio senso estetico: dopotutto, se cerco un'omo e quello mi ancheggia, la mia libido si riduce di un bel po, e in generale non mi piace come stile, non lo apprezzo. In senso generale, una parte di me è invece irritata dal fatto che, ogni volta che un gay schecca, ho la sensazione che si rafforzi un luogo comune e una distanza che invece vorrei vedere cancellata.

 

Poi è vero, la gente capisce che ci sono molti tipi di gay, ma lo stereotipo gay è quello.

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Essendo l'uso sociale, la vostra impressione è condizionata dalla socialità che avete.

 

 

Il contesto sociale è sicuramente importante, e proprio per questo è anche importante che non si obblighi chi ha gusti e preferenze di un certo tipo ad accettare comportamenti che sono chiaramente dettati da una volontà di sottolineare l'essere gay.

 

perché io credo che la questione di fondo sia proprio questa: a un certo punto scatta la volontà di marchiare il terreno e dimostrare di appartenere a un genere, in puro contrasto con il resto del mondo. E questo voler far genere personalmente umilmente e korio-centricamente lo ritengo fastidioso e del tutto controproducente alla "causa".

 

Poi si può discutere all'infinito sull'innocenza, sul divertimento, sul fine ironico e così via.

 

Rimane comunque una cattiva abitudine che è forse tollerabile da giovani ragazzi in cerca di una chiara identità e di far parte di un gruppo soprattutto di fronte all'amara esclusione dal gruppo più grande degli etero, ma che io ritengo meno tollerabile in persone adulte.

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freakyfred (o chi per lui) potreste indicarmi se c'è un post su questo argomento? Cioè le fasi del CO??? O anche solo il nome dello studioso che lo cerco!!!
Io proprio non lo ricordo, ma Hinzelmann immagino abbia capito a cosa mi riferisco :)
Essendo l'uso sociale, la vostra impressione è condizionata dalla socialità che avete.
Nessun dubbio su questo. Lo trovo irritante proprio come uso sociale.
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Voi conoscete gay che parlano al femminile davanti agli etero?

Tutte le persone che conosco che lo fanno, non sono neanche dichiarate.

Forse per questo ho pensato a "over 40" e a "meridionali"...

 

Sia Hinzelmann che Korio sono contrari

all'uso del femminile fuori dall'ambiente gay

e questa è una cosa che concepisco benissimo.

("Non rafforzare lo stereotipo" o cose simili).

 

Eppure non l'ho mai visto fare all'esterno

e molto spesso - tra gay - l'uso del femminile

ha un intento offensivo e denigratorio.

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Pero' avete notato che anche tra lesbiche c'è una cosa "strana"

cambiare i nomi per renderli "neutri"

eugenia diventa gè, alessia diventa alex...

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Pero' avete notato che anche tra lesbiche c'è una cosa "strana"

cambiare i nomi per renderli "neutri"

eugenia diventa gè, alessia diventa alex...

 

Beh, io non sono un esperto, ma si può dire che il fenomeno di femminilizzazione dei maschi gay è paragonabile al fenomeno di maschilizzazione delle donne gay?

 

Le poche ragazze gay e bisex che conosco hanno una tendenza verso un atteggiamento più aggressivo, però credo anche che sia sempre lo stesso discorso: la visibilità diventa molto maggiore di una lesbo che fa il maschiaccio e quindi aderisce allo stereotipo standard.

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Pero' avete notato che anche tra lesbiche c'è una cosa "strana"

cambiare i nomi per renderli "neutri"

eugenia diventa gè, alessia diventa alex...

Mi verrebbe da dire: ma che lesbiche conosci tu?? Io tutte le lesbiche che conosco si fanno chiamare col loro nome di battesimo e non lo maschilizzano. Conosco solo un trans ftm che si fa chiamare con un nome maschile ma ovviamente e' un altro discorso.

 

Le poche ragazze gay e bisex che conosco hanno una tendenza verso un atteggiamento più aggressivo, però credo anche che sia sempre lo stesso discorso: la visibilità diventa molto maggiore di una lesbo che fa il maschiaccio e quindi aderisce allo stereotipo standard.

Come al solito io noto differenze tra l'atteggiamento maschile e quello femminile.

Korio se non ho capito male tu sei uno di quei gay che odia tutto quello che e' "gay", i ragazzi effeminati come partner, le piume e i lustrini ai pride e i pride stessi.

Io sono una lesbica, odio quello che e' "lesbico", i capelli corti, i vestiti sformati, le ragazze con interessi maschili come le moto e il calcio.

Qual e' la differenza tra me e te?

Io vivo la mia omosessualita' in maniera serena, al pride ci vado per rappresentare me stessa, perche' se non ci vado la gente non credera' mai che esistono lesbiche che sanno come si usa il mascara e come si cammina sui tacchi.

Tu invece preferisci stare a casa e lamentarti che l'immagine degli omosessuali maschi e' troppo femminilizzata.

Tu dai la colpa di questa immagine ai gay che vestono in paillettes e hot pants; io concordo e do la colpa dell'immagine stereotipata della lesbica camionista a tutte quelle che decidono di adottare quel look per sentire un senso di appartenenza, de-femminilizzandosi in una maniera che me le rende attraenti quanto bere un bicchiere di olio di ricino la mattina appena sveglia.

Io faccio qualcosa ogni giorno per cambiare questa immagine - io vivo, sono out, e rappresento me stessa - tu se non fai niente per cambiare l'immagine effeminata che non ti piace, e se non lo fanno tutti gli altri come te, come pensi che cambi mai qualcosa?

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Come al solito io noto differenze tra l'atteggiamento maschile e quello femminile.

Korio se non ho capito male tu sei uno di quei gay che odia tutto quello che e' "gay", i ragazzi effeminati come partner, le piume e i lustrini ai pride e i pride stessi.

Io sono una lesbica, odio quello che e' "lesbico", i capelli corti, i vestiti sformati, le ragazze con interessi maschili come le moto e il calcio.

Qual e' la differenza tra me e te?

Io vivo la mia omosessualita' in maniera serena, al pride ci vado per rappresentare me stessa, perche' se non ci vado la gente non credera' mai che esistono lesbiche che sanno come si usa il mascara e come si cammina sui tacchi.

Tu invece preferisci stare a casa e lamentarti che l'immagine degli omosessuali maschi e' troppo femminilizzata.

Tu dai la colpa di questa immagine ai gay che vestono in paillettes e hot pants; io concordo e do la colpa dell'immagine stereotipata della lesbica camionista a tutte quelle che decidono di adottare quel look per sentire un senso di appartenenza, de-femminilizzandosi in una maniera che me le rende attraenti quanto bere un bicchiere di olio di ricino la mattina appena sveglia.

Io faccio qualcosa ogni giorno per cambiare questa immagine - io vivo, sono out, e rappresento me stessa - tu se non fai niente per cambiare l'immagine effeminata che non ti piace, e se non lo fanno tutti gli altri come te, come pensi che cambi mai qualcosa?

 

Allora sweet, parliamoci chiaro: alla fine uno si stufa di prendersi tra i denti attacchi diretti e personali. E io francamente mi sono rotto a questo punto i coglioni. Quindi:

 

Punto 1) io sono bisessuale, e ho accettato definitivamente di esserlo da meno di una cinquantina di giorni. Non ho avuto ne tempo ne modo di chiarire a me stesso ogni cosa, e, chiedo scusa se in questi 50 giorni non ho ancora maturato una forte attitudine politica per la cosa.

 

Punto 2) io non odio nessuno. Odiare è un termine molto forte, e francamente ci sono persone che odio, ma sono realmente molto poche, e in genere destino questo sentimento, oltre che ai "cattivi" (stupratori, assassini, etc), a chi mi ferisce in maniera profonda e personale. Nessun vestito o nessuna paillette può ferirmi in maniera profonda e personale.

Io direi che con questo luogo comune per cui un bisex nuovo nuovo che viene nel forum e comincia a integrarsi deve per forza odiare tutto ciò che è gay perchè gli piacciono anche le donne, è uno stereotipo e un pregiudizio che preferirei cessasse ora. Oppure devo mettermi a scheccare sennò non mi riconoscete come gay? A questo punto si è arrivati?

 

Punto 3) Ho dei gusti però e un senso dell'estetica. Non mi piacciono le checche, le ritengo volgari, così come ritengo volgare qualunque ostentazione eccessiva, soprattutto connessa con una situazione complessa come l'integrazione omosessuale. Non so se è giusta o sbagliata la mia posizione, ma è la MIA posizione. E la domanda è: posso esternare in questo forum questo personale parere? Oppure c'è attiva una censura o delle regole precise che non ho letto? Fatemi sapere e mi adeguerò.

Ma in generale, a questo punto si è arrivati? Qualunque opinione non in linea deve essere perseguita, attaccata e distrutta? Quando essere gay è diventato un regime, una rigida setta di succhiatori di uccello e (nel caso di donne) di passere in cui bisogna per forza adeguarsi o tacere?

 

Punto 4) io non odio ciò che è gay. Come potrei? A me piacciono i maschietti e pensavo che essere gay significhi "mi piacciono i maschietti". Tutto il contorno intorno è un di più che uno può condividere o meno. E io qualche cosa la condivido e qualche cosa no. Non capisco proprio perchè andare in giro con i tacchi deve essere "gay certified". Perchè, mi chiedo, perchè uno deve per forza dire che "checca è bello" quando non lo è, quando nel suo chiaro mondo di piacevoli esseri pelosi e compatti il lustrino proprio non ci quaglia nulla?

E se a un bel gruppo di gay con dei precisi ideali estetici io faccio schifo, perchè a me, che ho precisi ideali estetici, non dovrebbe farmi schifo un bel gruppo di gay? E che è, mi devono piacere tutti quanti???

 

Punto 5) Riguardo al pride. Io non ho avuto ne tempo ne modo, in questi ultimi 50 giorni, di partecipare ad un pride. Ce ne è stato uno? non lo so. Non ho avuto ne tempo ne modo, inoltre, di valutare una mia esposizione pubblica o un coming out generalizzato. Non so neanche se sarà possibile, utile, conveniente. E in ogni caso ritengo la scelta personale, privata e fuori contesto. Se un giorno sceglierò di venire al pride, ci verrò, altrimenti rimarrò a casa.

 

Punto 6) Venire o non venire a un pride non implica avere il diritto o non il diritto di una opinione. Chi si presenta al corteo ha scelto il suo modo di portare avanti le sue idee. E' un modo che si può condividere, ma non per questo si adatta a tutti quanti. Per un gay che viene al pride, ce ne sono mille che non vengono. Questi mille non hanno diritti allora? Non portano il loro mattone con la loro vita lo stesso? Con il loro lavoro, con il loro lento ma costante lavoro di trasformazione della società intorno a loro?

 

Ora. Io sono così. Io sono Ido, sono un bisessuale, non sono affatto in imbarazzo o in conflitto con il fatto che oltre ai maschi mi piacciono le donne, sono una persona con delle idee, con dei principi e con dei precisi valori.

 

Ora chiedo a te, sweet, che sei moderatrice, e a tutti gli altri. Mi volete in questo forum e in generale nella vostra comunità?

 

Se non mi volete, bannatemi e io capirò il sottile messaggio.

 

Se mi volete invece, allora basta a mettermi in bocca che "odio i gay" "che mi repelle tutto ciò che è gay" e ad associarmi in senso negativo a tutte le vostre fisime e le vostre paure e i vostri pregiudizi che vi tengono veramente a distanza da un futuro di integrazione al quale io sono sicuro di partecipare, con i miei tempi e con i miei modi.

 

Perchè ripeto, io non ho nessun problema a condividere con i gay una parte importante e sensibile della mia attuale esistenza. Voi, invece, avete problemi a condividere con i korio una parte della vostra esistenza?

 

Grazie per l'attenzione

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Reazione esagerata e deludente.

Io ho postato da utente, non da moderatrice.

Mi sono gia' espressa in passato sulle persone che non riescono a capire la differenza tra le due cose.

Peccato - io ho provato ad avere un dialogo, ma tu sei troppo sulla difensiva. Magari tra altri 50 giorni sarai pronto ad avere una conversazione pacata con qualcuno, fino ad allora mi chiamo fuori.

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Reazione esagerata e deludente.

Io ho postato da utente, non da moderatrice.

Mi sono gia' espressa in passato sulle persone che non riescono a capire la differenza tra le due cose.

Peccato - io ho provato ad avere un dialogo, ma tu sei troppo sulla difensiva. Magari tra altri 50 giorni sarai pronto ad avere una conversazione pacata con qualcuno, fino ad allora mi chiamo fuori.

 

Io comprendo benissimo la differenza. Non è un problema. E per forza sono sulla difensiva: nei miei 55 post, ne ho dovuti usare almeno 30 per chiarire termini come "normale" e cose del genere.

 

Leggi la tua risposta, sweet, e dimmi se non è un attacco, soprattutto perché proviene da cosa? Dal fatto che ho detto "l'immagine lesbo è in un modo, ma è uno stereotipo"? E' facile adesso da parte tua dire " ah io mi chiamo fuori" e tu non hai una conversazione pacata", dopo che si è tirato il sasso.

 

Per il resto, fai come ti pare. Tra 50 o 5000 giorni non sarò mai pronto a discutere pacatamente con chi mi aggredisce a suon di stereotipi senza neanche conoscermi.

 

E, detto fra noi, chi cazzo sei per dire se vivo o meno la mia condizione in maniera serena? Chi ti ha detto che sto a casa a lamentarmi etc etc? Prima di lanciarti in deduzioni così forti e così dannatamente sbagliate e fuori luogo, la prossima volta, pacatamente, pensaci su. E che cazzo!

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Cerchiamo di moderare il tono...

 

Tu forse sarai stato logorato dalle nostre richieste di chiarimento

sul termine "normalità" noi però siamo logorati anche dal fatto di

vederti parlare su ogni argomento SOLO di normalità

 

Insomma, tu stai tra la fase della "confusione" sulla propria identità

e la fase del "confronto", tra il dire che l'omosessualità è in qualche

modo per te rilevante e lo stabilire se tale impegno provvisorio può

avere implicazioni più ampie.

 

In questa fase ovviamente tendi ad essere preso da un'ansia di

normalità, che dovrebbe teoricamente sfociare nella tolleranza, ma

certo può renderti intollerante.

 

( poi seguirà l'accettazione, poi la valorizzazione, poi l'integrazione )

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Non puoi citare contro di me post che hai scritto rivolti ad altre persone - non e' detto che io abbia letto tutti e 50 i tuoi post. Anzi diciamoci le cose come stanno - NON ho letto tutti e 50 i tuoi post e non credo si possa pretendere da nessuno che lo abbia fatto. Il forum e' vasto, si legge qua e la', personalmente era la prima volta che entravo in questo topic e rispondevo al tuo quesito. Non era un attacco, a meno che adesso non si definisca "attacco" chiunque cerchi di far vedere le cose da un punto di vista diverso. Soprattutto visto che molta gente sul forum si riempie la bocca di cose che farebbero le lesbiche, ma poi di fatto ha un'esperienza molto limitata, ne conosce una o due o piu' spesso nessuna. Io ti ho portato la mia testimonianza come donna. Che tu non te ne faccia niente, peccato, avrebbe potuto arricchirti come individuo.

 

Ma non accetto che nessuno usi determinati toni e termini ne' con me ne' con altri utenti - e se hai paura di essere allontanato dal forum dovresti averla piu' per i toni da te usati che per il contenuto di quello che hai scritto.

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per inciso, la normalità come dice la parola stessa si rifà al concetto di "norma", norma statistica.

un rosso di capelli in questa logica non è "Normale".

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...se posso dire la mia...  :)

in effetti korio è stato preso un po' di mira... non da te Sweet   ....è stato accusato di "criticare le checche" (come fanno quasi tutti i gay) senza però esporsi per cambiare l'immagginario collettivo che la gente ha dei gay, cioè l'idea che il gay è una "checca"...  :)

 

...da parte mia posso dirvi che voi gay (e lesbiche) "normali" siete un po' intolleranti verso i gay effeminati e le lesbiche mascoline...   e ciò non è il massimo...  ok che deve cadere lo stereotipo che vede genericamente il gay come effeminato e la lesbica come mascolina...

...ma quel che dico io è che non potete lottare per la stessa coperta...   :)  

la soluzione che propongo è quella di scindere in varie categorie gay e lesbiche e dargli dei nomi: GAYA, GAY, GAYO, LALLA, LELLA, LOLLA ...così la smetterete di esprimere fastidio su chi, fa certamente parte come voi dell'universo gay, ma è un omosessuale di una "specie" diversa che merita comunque dignità, rispetto nonchè un nome e uno stereotipo tutto suo.

GAYA è effeminato, GAY è normogay, GAYO è macho, LALLA è frivola, LELLA è normolella e LOLLA è butch.

 

...se i nomi che ho proposto non vi piacciono si possono anche cambiare  :)

 

P.S. ...su korio però facciamoci un esame di coscienza... forse a voi un UOMO di quasi 40 anni non fa pena... ma a me sì, io non provo solo pena per le donne, i vecchi, i bambini ed i giovani gay, no io provo pena per tutte le persone che sono in difficoltà senza fare distinzioni  :)     ...e sinceramente la sua situazione non è facile, amicizie e rapporti sociali decennali, tutti che lo ritengono etero mentre in realtà vive la sua bisessualità in clandestinità e con paura...  se facesse CO nella sua situazione potrebbe perdere tanti amici... se non tutti, e alla sua età poi non è facile ricominciare...

quindi forse dovremmo NOI, e non lui, essere più comprensivi, usare modi più moderati ed essere più tolleranti nei confronti di uno che fino a prova contraria fino a pochi giorni fa non sia era mai relazionato con l'universo gay... e che quindi di certo non conosceva ancora il lato "grigio" (intollerante ed aggressivo) dell'arcobaleno.  :)

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