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Qualche biotecnologo in giro?


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Ehi ragazzi, volevo un parere su una situazione che mi lascia abbastanza perplesso.

Ho un caro amico che è un biotecnologo; ha finito triennale e magistrale, lavorato un anno in un laboratorio e ora e in cerca di dottorato. 

Solo che nonostante abbia provato più e più bandi attualmente non è riuscito a passarne nessuno (cioè solo uno ma legato al laboratorio in cui lavorava, quindi non conta). Non riesco a capire come mai, immagino la concorrenza sia alta. Il mio amico ha finito il percorso di studi velocemente, con il massimo dei voti. Non ha avuto esperienze all'estero ma tutto sommato, per quel che ne posso capire io, ha avuto esperienze formative (di tirocinio e lavoro) di tutto rispetto, ha anche a suo seguito una pubblicazione. Non è la persona più arrivista, competitiva e super motiva, però sa il fatto suo e comunque sa lasciare buona impressione. Quindi, nella mia assoluta ingenuità (lo ammetto), non capisco come sia possibile un suo stallo totale. 

Ho capito che di biotecnologi ce ne sono tantissimi, molti di più dei bandi e dei posti disponibili. Probabilmente c'è forse qualche mancanza del mio amico che io non riesco a cogliere, conoscendo fino ad un certo punto sia lui e che l'ambito di ricerca.

Volevo conoscere qualche esperienza di altri biotecnologi o comunque ricercatori alle prese con il fatidico passo del dottorato! 

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https://www.gay-forum.it/topic/51072-qualche-biotecnologo-in-giro/
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Premessa: non sono né biotecnologo né ricercatore

Ma è noto che in Italia il nepotismo sia lo standard nel mondo accademico. Ci accedi e vai avanti se hai le conoscenze "giuste"

Non è sempre così ovviamente, ma è una realtà molto diffusa

Non mi stupisce affatto la situazione del tuo amico dunque, tanto più in un settore come quello delle biotecnologie dove lo sbocco principale è quello della ricerca e per cui quindi c'è molta competizione per accedere ai dottorati

Fossi nel tuo amico me ne andrei all'estero, dove tra l'altro le condizioni lavorative e le paghe per chi fa ricerca sono ben migliori

Altrimenti sarà probabilmente costretto ad abbandonare la strada del dottorato e fare altro

Edited by Uncanny

di solito chi non viene preso a medicina fa un anno a biotecnologie perché ci sono alcuni esami in comune che possono farsi riconoscere quando vengono presi poi a medicine l'anno dopo o quello ancora dopo

1 hour ago, Indice said:

 

Ho capito che di biotecnologi ce ne sono tantissimi, molti di più dei bandi e dei posti disponibili. Probabilmente c'è forse qualche mancanza del mio amico che io non riesco a cogliere, conoscendo fino ad un certo punto sia lui e che l'ambito di ricerca.

 

in teoria anche di infermieri ne siamo pieni - riempiono i palazzetti dello sporto durante i concorsi, ma ora sembra che non ce ne siano che ci servono quelli elemosinati ucraini e albanesi o cubani o dobbiamo fare la task force speciale per raccattarli in giro...

Edited by SabrinaS

In Italia non vale la pena fare il dottorato in tutte quelle discipline che hanno sbocchi solo nella ricerca. Perché una volta preso il pezzo di carta poi è comunque altamente probabile che ti cacceranno a calci in culo dall'università, e intanto hai buttato tre anni.

Mi permetto di rispondere perchè ritengo di avere una buona conoscenza dell'ambiente universitario e quindo chiedo: da quando si ottengono i dottorati in base a criteri meritocratici? Tra l'altro anche i docenti universitari si accoltellano per entrare nei collegi.

2 hours ago, Bloodstar said:

In Italia non vale la pena fare il dottorato in tutte quelle discipline che hanno sbocchi solo nella ricerca. Perché una volta preso il pezzo di carta poi è comunque altamente probabile che ti cacceranno a calci in culo dall'università, e intanto hai buttato tre anni.

Anche nelle discipline in cui hai altri sbocchi non ti conviene, perché a molte aziende i dottori di ricerca non piacciono: sono troppo vecchi per essere formati internamente e spesso hanno la puzza sotto il naso. E nel frattempo devi sopportare di essere uno schiavo dell'università, quasi-non-stipendiato, per anni.

Ciao, ho studiato per un po' biotecnologie mediche in UniMi per poi lasciare quella facoltà, ma ho mantenuto dei contatti con alcuni ex colleghi, che vanno dall'estremamente brillante all'average quanto a livello di preparazione/voti di esami e laurea/ecc.

Chi prima chi dopo, sono TUTTI finiti a fare il dottorato all'estero dopo la magistrale - o a lavorare in lab all'estero - oppure hanno fatto triennale + master (all'estero) e hanno poi conseguito (in un caso, iniziato di recente) il dottorato, sempre e comunque fuori dall'Italia: come paesi parlo di Francia, Germania, Svezia e Olanda.

Parlando anche con altri amici laureati magistrali e dottorati ma di ambit non biotec - chimica industriale, fisica - il mondo accademico post laurea in Italia è duro e bisogna mandar giù bocconi amari, ma questa è solo l'esperienza di alcune persone con cui ho parlato e immagino che le cose cambino molto a seconda dell'ateneo.

Almeno il tuo amico ne ha parlato con i suoi (ex)colleghi di corso al riguardo ? Quanti di loro hanno trovato un impiego o una position di dottorato ? Quanti di questi all'estero e quanti in Italia ?

Edited by Duma
Just now, marco7 said:

Guarda @SabrinaS che quando fai un dottorato all'estero hai uno stipendio. In italia credo si usi poco pagare i dottorandi ma all'estero e' prassi comune.

in Italia semplicemente si sfruttano tutti i ricercatori e studiosi

anche quelli che fanno carriera, magari bravi, fanno i servi quasi gratis  per anni

(poi ci si domanda del perché della fuga dei cervelli all'estero)

3 minutes ago, marco7 said:

Guarda @SabrinaS che quando fai un dottorato all'estero hai uno stipendio. In italia credo si usi poco pagare i dottorandi ma all'estero e' prassi comune.

guarda che la casa devi pagarla in anticipo con tutte le spese dei primi tempi o in svizzera vi danno anche la casa con le caparre avanti oltre alle barrette di cioccolato di benvenuto?

1 minute ago, SabrinaS said:

guarda che la casa devi pagarla in anticipo con tutte le spese dei primi tempi o in svizzera vi danno anche la casa con le caparre avanti oltre alle barrette di cioccolato di benvenuto?

magari ti trovano loro l'alloggio

Non so come funziona con l'alloggio esattamente, molti dottorandi abitano con coinquilini e in questo caso non devi pagare roba in anticipo.

Se un ricercatore e' importante e desiderato come ad esempio un professore al politecnico di zurigo c'e' chi si occupa di trovargli casa e aiutarlo in altre cose come la burocrazia.

18 minutes ago, SabrinaS said:

guarda che la casa devi pagarla in anticipo con tutte le spese dei primi tempi o in svizzera vi danno anche la casa con le caparre avanti oltre alle barrette di cioccolato di benvenuto?

Uno logicamente parte con una certa somma di denaro per coprire le spese iniziali, somma o accumulata precedentemente in vario modo o data dai genitori

Non va allo sbaraglio senza un soldo in tasca se non quelli per il biglietto dell'aereo

Comunque è OT

Edited by Uncanny

sì ma non arrabbiatevi care a parte che l'avevo chiesto a duma e non a voi, ma poi lo chiedevo perché già quando devi trasferirti in Italia (in questo caso Milano dato che si parlava di Unimi) chiedono due o tre mesi in anticipo piu l'affitto e spese e come minimo impieghi 6 mesi per trovare un buco a nero, se lo trovi, con lo stipendio da fame che prendono i ricercatori... poi appunto mi sembrava strano che "TUTTI"

Edited by SabrinaS
49 minutes ago, SabrinaS said:

erano TUTTI molto abbienti? Per poter andare all'estero...

Uno di loro è un mio buon amico, famiglia direi che non gli ha fatto mancare nulla ma da qualche mese si paga praticamente tutto da sé con lo stipendio da dottorando lì in Svezia (ora come ora le sue spese sono l'affitto dell'appartamento da 20mq in cui sta e il cibo, visto che va al lavoro in bici non spende nulla in trasporti).

Non direi che uno vada a lavorare all'estero solo se è "abbiente", menchemeno a fare un dottorato visto che solitamente paga molto meglio che farlo qui. 😬

Vi ringrazio tutti per le immediate risposte 😊

On 4/7/2020 at 6:43 PM, Uncanny said:

Ma è noto che in Italia il nepotismo sia lo standard nel mondo accademico. Ci accedi e vai avanti se hai le conoscenze "giuste"

Non mi stupisce affatto la situazione del tuo amico dunque, tanto più in un settore come quello delle biotecnologie dove lo sbocco principale è quello della ricerca e per cui quindi c'è molta competizione per accedere ai dottorati

Fossi nel tuo amico me ne andrei all'estero, dove tra l'altro le condizioni lavorative e le paghe per chi fa ricerca sono ben migliori

Il discorso del nepotismo lo sa ed è noto, non ci si può fare nulla. Lui ha comunque provato ad accedere a bandi all'estero ma senza successo. In tutto ha provato 7 bandi, di cui due in Italia. E' stato preso per uno ma ha rifiutato la posizione perché sarebbe finito nello stesso laboratorio in cui lavorava, un posto invivibile. C'è da dire che quasi tutti i bandi erano di centri rinomati con centinaia e centinaia di application di fronte a un paio di posti disponibili. In un paio di questi è arrivato fra i primi 3 posti venendo superato da una posizione o due. 

20 hours ago, Duma said:

ex colleghi, che vanno dall'estremamente brillante all'average quanto a livello di preparazione/voti di esami e laurea/ecc.

Chi prima chi dopo, sono TUTTI finiti a fare il dottorato all'estero dopo la magistrale - o a lavorare in lab all'estero - oppure hanno fatto triennale + master (all'estero) e hanno poi conseguito (in un caso, iniziato di recente) il dottorato, sempre e comunque fuori dall'Italia: come paesi parlo di Francia, Germania, Svezia e Olanda.

Parlando anche con altri amici laureati magistrali e dottorati ma di ambit non biotec - chimica industriale, fisica - il mondo accademico post laurea in Italia è duro e bisogna mandar giù bocconi amari, ma questa è solo l'esperienza di alcune persone con cui ho parlato e immagino che le cose cambino molto a seconda dell'ateneo.

Almeno il tuo amico ne ha parlato con i suoi (ex)colleghi di corso al riguardo ? Quanti di loro hanno trovato un impiego o una position di dottorato ? Quanti di questi all'estero e quanti in Italia ?

Ecco è questo che non mi capacito. Cioè lui come minimo è nell'average come livello di preparazione. Mi sembra assurdo che non sia riuscito a passare nulla, anche se comunque diciamo che ha puntato abbastanza in alto, forse troppo. Come se la riuscita sia riservata a pochi individui, e tutto l'enorme resto di studenti? Non fanno dottorato? La maggior parte dei suoi amici fanno il dottorato, la maggior parte all'estero, alcune persone invece hanno abbandonato l'idea della ricerca per farsi assumere in azienda. Lui ha lavorato un anno in un laboratorio in cui si è trovato malissimo, con un capo sociopatico (con eventi assurdi) dovendo lavorare anche sabato e domenica regolarmente, spesso anche 12 ore al giorno. 

1 minute ago, FreakyFred said:

In Italia spesso non è il merito a farti entrare nel dottorato, ma l'aggancio giusto. Con una pubblicazione da laureato si dovrebbe trovare aperte un sacco di porte, solo probabilmente non in Italia. 

ah ma ci sei?

Ti pensavamo intubato…

               :lol:

2 minutes ago, FreakyFred said:

Sono un addetto ai lavori e vivo nel cuore dell'ermegenza, ergo, del COVID-19 non mi limito a parlarne, cerco anche di farci qualcosa 🙂 

io ho detto loro che eri stato chiamato da boris johnson nella produzione di dati, per questo continuavo a toccarmi pensandoti, ma loro non ci credevano e ti credevano già cremata a crema 

Oltralpe non è tutto fantastico, ma se si parla di fare ricerca e di lavoro, specie per un giovane, la situazione certamente è migliore

Poi "estero" di per sé vuol dire poco, ogni paese ha le sue specificità 

Fare ricerca non è una passeggiata ovunque, ma in Italia è ancora più dura che altrove, ed è già tanto che si riesca ad accedervi

Non bisogna mitizzare l'estero, ma ci son pochi dubbi che sia generalmente meglio dell'Italia in quanto ad opportunità per i giovani

2 minutes ago, Uncanny said:

Oltralpe non è tutto fantastico, ma se si parla di fare ricerca e di lavoro, specie per un giovane, la situazione certamente è migliore

Poi "estero" di per sé vuol dire poco, ogni paese ha le sue specificità 

Fare ricerca non è una passeggiata ovunque, ma in Italia è ancora più dura che altrove, ed è già tanto che si riesca ad accedervi

Non bisogna mitizzare l'estero, ma ci son pochi dubbi che sia generalmente meglio dell'Italia in quanto ad opportunità per i giovani

Sarà meglio generalmente per gli autoctoni di dato paese, non per gli emigranti, uno su mille ce la fa, tanto vale provare nel proprio paese per cambiare le cose.

Se si parla di fare ricerca è oggettivo che la situazione sia migliore fuori dall'Italia

Se si parla di lavoro dipende ovviamente dal livello di qualifica e da cosa si va a fare, per i giovani laureati di nuovo è oggettivo che la situazione sia migliore fuori dall'Italia

Poi sono il primo a dire di starsene a casa piuttosto che andare a fare i lavapiatti a Londra stando in affitto in una topaia di periferia condivisa con altri sette coinquilini

Edited by Uncanny

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