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La scomparsa dei locali gay


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Marce, Ghost, io ci sono andato poche volte, il mio moroso un po' di più. Sicuramente c'erano i proprietari e le drag queens particolarmente affabili, portati per il contatto umano, lui ci parlava sempre volentieri. Gliel'ho chiesto ma non ricorda nessuna Zia Ivy.

Metal sei fortunato, la tua città è molto grande? Ma parli della lombardia? E' una regione particolare, non puoi aspettarti che il resto dell'italia sia paragonabile.

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10 hours ago, Krad77 said:

secondo me il tuo non è affatto un caso inquadrabile nello spirito dei tempi

Però Krad, molti di coloro che hanno risposto qui hanno evidenziato che per i più giovani è normale uscire meno e cercarsi da scopare con le app. Senza voler fare lo statistico de noantri, queste affermazioni hanno confermato una cosa che già pensavo e in cui già mi rivedevo parecchio. Il fatto che non abbia mai passato i miei sabati sera guardando Netflix non mi allontana dai miei coetanei che il sabato sera comunque non escono.

 

10 hours ago, Krad77 said:

io sospetto che i giovani gay escano la sera con i loro giri di amici o amiche etero, e poi usano le app per rimorchiare.
Il problema è questa separazione, scotomizzazione dell'aspetto gay dalla propria vita, che torna nei ragazzi giovani, la ricerca di una vita in cui la proprio omosessualità non viene vissuta in chiave identitaria... ecco io questo lo combatterò sempre perché non lo trovo positivo, l'accettazione di sé deve passare per una integrazione di questi aspetti nella propria identità, altrimenti sono soluzioni patologiche che non funzionano.

Io penso che il problema sia più generale: a ben guardare mi pare che ogni tipo di aggregazione su base identitaria sia in crisi.

Il punto, secondo me, è che la gente della mia età (anche i più giovani, ovviamente) sia sempre meno disposta a scendere a compromessi quando si tratta di rapporti umani. L'associazionismo, l'attivismo politico etc., sono tutte attività che prevedono una grossa dose di compromessi, perché vai a frequentare gente con cui hai qualcosa in comune ma che non è affatto detto che ti piaccia completamente. Io e tutti i miei amici (mi pare) non siamo affatto disposto a farcii piacere anche solo in minima parte qualcuno "solo" perché abbiamo una identità (LGBT in questo caso) in comune, un interesse comune o perché la pensiamo allo stesso modo. Quindi non si  rischia mai, non ci si impegna mai, le comitive si restringono e non si mischiano. Forse il sabato è proprio meglio restarsene a casa a farsi il risotto, a giocare a quello che ci piace o a guardare le serie: è più sicuro, è più economico, è più appagante (almeno sul breve periodo). 

Edited by Bloodstar
3 minutes ago, Bloodstar said:

Però Krad, molti di coloro che hanno risposto qui hanno evidenziato che per i più giovani è normale uscire meno e cercarsi da scopare con le app. Senza voler fare lo statistico de noantri, queste affermazioni hanno confermato una cosa che già pensavo e in cui già mi rivedevo parecchio. Il fatto che non abbia mai passato i miei sabati sera guardando Netflix non mi allontana dai miei coetanei che il sabato sera comunque non escono.

 

Io penso che il problema sia più generale: a ben guardare mi pare che ogni tipo di aggregazione su base identitaria sia in crisi.

Il punto, secondo me, è che la gente della mia età (anche i più giovani, ovviamente) sia sempre meno disposta a scendere a compromessi quando si tratta di rapporti umani. L'associazionismo, l'attivismo politico etc., sono tutte attività che prevedono una grossa dose di compromessi, perché vai a frequentare gente con cui hai qualcosa in comune ma che non è affatto detto che ti piaccia completamente. Io e tutti i miei amici (mi pare) non siamo affatto disposto a farcii piacere anche solo in minima parte qualcuno "solo" perché abbiamo una identità (LGBT in questo caso) in comune, un interesse comune o perché la pensiamo allo stesso modo. Quindi non si  rischia mai, non ci si impegna mai, le comitive si restringono e non si mischiano. Forse il sabato è proprio meglio restarsene a casa a farsi il risotto, a giocare a quello che ci piace o a guardare le serie: è più sicuro, è più economico, è più appagante (almeno sul breve periodo). 

Questa è asocialità, qualcosa che sinceramente noto molto in alcuni miei coetani e probabilmente in alcuni giovani.

L'asocialità, ovviamente inteso in senso non patologico, è la chiusura de "meglio pochi ma buoni". Un malcostume dove non c'entrano le app o altro ma il chiudersi al diverso, qualcosa che per un gay è effettivamente un ossimoro ma siamo esseri umani anche noi.
Quindi questo modo di fare fortunatamente non  è un costume comune, sicuramente un costume diffuso, un malcostume

23 hours ago, Bloodstar said:

Cerchiamo di tenere il coronavirus e tutte le questioni connesse fuori da 'sta discussione, su.

parlando di locali gay purtroppo è ormai impossibile lasciare il covid a margine:

il problema non è più quando riapriranno, ma quanti riusciranno a farlo (l'aria che tira è che ci sarà una moria spaventosa: un dirigente Andos l'altra sera mi messaggiava che circa l'80% dei suoi consorziati non ce la farà a rialzare la saracinesca).

ok, probabilmente qualcun altro avrà il coraggio di aprire ex novo, ma anche Porta Venezia non sarà più quella di prima, per tacere della gay street romana

Mah, se c'è domanda prima o poi ci sarà anche l'offerta.

Qui a Padova i locali aprivano e chiudevano spesso, ma è da un po' che chiudono senza riaprire.

Le "discoteche con darkroom" che un tempo erano molto popolari, da anni non lo sono più.

Resistono i cruising bar - sempre meno frequentati - le feste bear, il Village estivo e i bar in cui non si scopa.

Se anche il covid chiuderà alcuni locali storici, pazienza. Riaprirà qualcun altro, se si pensa ci sarebbero clienti.

35 minutes ago, freedog said:

parlando di locali gay purtroppo è ormai impossibile lasciare il covid a margine:

il problema non è più quando riapriranno, ma quanti riusciranno a farlo (l'aria che tira è che ci sarà una moria spaventosa: un dirigente Andos l'altra sera mi messaggiava che circa l'80% dei suoi consorziati non ce la farà a rialzare la saracinesca).

ok, probabilmente qualcun altro avrà il coraggio di aprire ex novo, ma anche Porta Venezia non sarà più quella di prima, per tacere della gay street romana

Bisognerebbe però avviare una riflessione sul perchè imprenditori, commercianti e professionisti dicono di non avere una liquidità minima che gli consenta di andare avanti anche se per diverso tempo il flusso di denaro in ingresso si riduce più o meno drasticamente.

Just now, marce84 said:

Bisognerebbe però avviare una riflessione sul perchè imprenditori, commercianti e professionisti dicono di non avere una liquidità minima che gli consenta di andare avanti anche se per diverso tempo il flusso di denaro in ingresso si riduce più o meno drasticamente.

Non fa parte di questa discussione.

Quindi, ti prego freedog, lo so che sei anziano ma non insistere col covid19, ché sennò degenera tutto.

35 minutes ago, Almadel said:

Mah, se c'è domanda prima o poi ci sarà anche l'offerta.

Qui a Padova i locali aprivano e chiudevano spesso, ma è da un po' che chiudono senza riaprire.

Le "discoteche con darkroom" che un tempo erano molto popolari, da anni non lo sono più.

Resistono i cruising bar - sempre meno frequentati - le feste bear, il Village estivo e i bar in cui non si scopa.

Se anche il covid chiuderà alcuni locali storici, pazienza. Riaprirà qualcun altro, se si pensa ci sarebbero clienti.

Nooooooooooo non dire che sai cosa sia il gay village altrimenti viene davydenkovic e ti chiede se hai una certificazione per parlarneeee a farti la morale 

2 minutes ago, Prince1999 said:

Wewe lasciatemi stare Bloodstar, soprattutto i troll idioti ormai imperanti in questo forum,sennò vi metto a testa in giù come piazzale loreto

Risparmiati queste immagini, ché piacciono solo alla signora Meloni così può fare la vittima.

 

2 minutes ago, SabrinaS said:

Nooooooooooo non dire che sai cosa sia il gay village altrimenti viene davydenkovic e ti chiede se hai una certificazione per parlarneeee a farti la morale 

Vaffanculo blonde. Potresti evitare di inzaccherare di merda le mie discussioni con questa patetica polemica con davy? Puoi farmi questo piacere?

Edited by Bloodstar
3 minutes ago, Bloodstar said:

Risparmiati queste immagini, ché piacciono solo alla signora Meloni così può fare la vittima.

 

Vaffanculo blonde. Potresti evitare di inzaccherare di merda le mie discussioni con questa patetica polemica con davy? Puoi farmi questo piacere?

Scusami non lo faccio più

Bisognerebbe fare un discorso storico, abbastanza complicato e forse poco forumistico

Semplificando all'estremo direi che per diversi anni abbiamo discusso e polemizzato su 3 aspetti

-La commercializzazione

-L'autoghettizzazione

-L'incapacità dei gay italiani di costituire delle communities o dei quartieri gay come si vedevano all'estero

Un mercato è fatto da una domanda, ma anche da una offerta e le difficoltà economiche crescenti avrebbero implicato una capacità della classe imprenditoriale gay di arricchire la propria offerta commerciale, investire forse fare un salto dalla piccolissima impresa a qualcosa di più robusto o ristrutturarsi etc. Per ironia della storia nel momento in cui la classe imprenditoriale ha cessato di aver bisogno delle coperture politiche del movimento LGBT si è rivelata tutta la sua fragilità economica, i suoi limiti personali e societari, insomma l'offerta si è impoverita e strutturata sul tirare a campare per arrivare alla pensione e chiudere. il problema non era quindi la commercializzazione del movimento, ma una classe imprenditoriale politicizzata perchè poco attrezzata in termini economici.

Può essere tranquillamente che il Covid sia la pietra tombale, d'altronde si potrebbe anche sperare che possa essere l'occasione perchè nasca qualcosa di nuovo

Per quanto riguarda l'autoghettizzazione, si è forse depotenziato il carattere politico della polemica al di là del fatto che grindr può far apparire il battuage cool, ha gravato il fatto che rende le persone indistinguibili, impattando su un contesto sociale già incapace di fare comunità in precedenza

9 hours ago, Krad77 said:

Metal sei fortunato, la tua città è molto grande? Ma parli della lombardia? E' una regione particolare, non puoi aspettarti che il resto dell'italia sia paragonabile.

Lombardia, 200.000 abitanti secondo Wikipedia, la regione sarà particolare ma la città per nulla, non so cosa possa farne un'eccezione :) 

comunque @OP, se le cose torneranno come prima, pensi di dare un'altra chance ai locali/disco varie che saranno sopravvissuti/e?

 

 

11 minutes ago, Hinzelmann said:

Bisognerebbe fare un discorso storico, abbastanza complicato e forse poco forumistico

E' in effetti un discorso troppo complesso:

già solo l'idea di parlare della storia di Arcigay e dei suoi rapporti coi locali,

del loro divorzio, del rapporto tra volontari e dipendenti nel Village

mi mette un'ansia tale che ancora mi sogno certe assemblee di notte :D

Just now, Almadel said:

E' in effetti un discorso troppo complesso:

già solo l'idea di parlare della storia di Arcigay e dei suoi rapporti coi locali,

del loro divorzio, del rapporto tra volontari e dipendenti nel Village

mi mette un'ansia tale che ancora mi sogno certe assemblee di notte :D

Questo tipo di umane miserie, ça va sans dire, sono proprio quelle che fanno scappare gente come me dalla sfera sociale.

2 hours ago, Bloodstar said:

per i più giovani è normale uscire meno

Mi sembra impressionistico ^^ dal mio punto di vista, ho lavorato con tanti ragazzi giovani, molti sono tra i 18 e i 28 ora, e non ravviso tendenze a uscire meno, mi sembra che vogliano uscire come sempre. Magari ora si può ammettere che è bello farsi un sabato “risotto e Netflix e al diavolo tutti” ma rimane sempre episodico.

 

Hinzel indistinguibili in che senso?

Just now, Bloodstar said:

Questo tipo di umane miserie, ça va sans dire, sono proprio quelle che fanno scappare gente come me dalla sfera sociale.

E non hai torto, sono stati in molti a scappare: poi sostituiti da nuovi militanti

che arrivano completamente digiuni delle miserie pregresse,

salvo poi fare gli stessi errori o indignarsi per le medesime cose.

D'altra parte è normale che se c'è promiscuità tra l'impegno politico a favore della comunità

e le necessità imprenditoriali di chi in quella comunità vede soprattutto dei clienti

si creino dei dissidi che si possono conciliare solo tappandosi gli occhi.

Proverbialmente si sa che del senno di poi sono piene le fosse.

Ora peraltro la situazione si è evoluta al punto che rimpiangere le mie battaglie perse

è un po' come incazzarsi per il Trattato di Campoformio all'alba del Plebiscito del 1866 🙂

3 minutes ago, Almadel said:

Ora peraltro la situazione si è evoluta al punto che rimpiangere le mie battaglie perse

Posso chiederti come e perché?

 

14 minutes ago, Krad77 said:

Mi sembra impressionistico

Poco ma sicuro che le mie sono impressioni basate su poche testimonianze. Per questo sono interessato a quel che avete da dire.

46 minutes ago, Hinzelmann said:

Un mercato è fatto da una domanda, ma anche da una offerta e le difficoltà economiche crescenti avrebbero implicato una capacità della classe imprenditoriale gay di arricchire la propria offerta commerciale, investire forse fare un salto dalla piccolissima impresa a qualcosa di più robusto o ristrutturarsi etc. Per ironia della storia nel momento in cui la classe imprenditoriale ha cessato di aver bisogno delle coperture politiche del movimento LGBT si è rivelata tutta la sua fragilità economica, i suoi limiti personali e societari, insomma l'offerta si è impoverita e strutturata sul tirare a campare per arrivare alla pensione e chiudere. il problema non era quindi la commercializzazione del movimento, ma una classe imprenditoriale politicizzata perchè poco attrezzata in termini economici.

I agree

2 hours ago, Bloodstar said:

Io penso che il problema sia più generale: a ben guardare mi pare che ogni tipo di aggregazione su base identitaria sia in crisi.

Quoto. Qui da me c'erano, fino ai primi anni Duemila, almeno una ventina di discoteche o circoli che poi hanno chiuso. Talvolta anche "pezzi di storia" come lo Chalet delle Rose, il Ciak o il Vertigo. Oggi si contano si e no 5 locali attivi (specifico, discoteche etero) più, ovviamente, per quanto riguarda noi, il Cassero e il Red.

Ma il panorama nazionale non è difforme, se per caso qualcuno segue le pagine dedicate ai luoghi dell'abbandono vedrà che dagli anni Ottanta ad oggi i locali che hanno chiuso i battenti sono moltissimi. Pensate solo all'agonia del Cocoricò, prima discoteca italiana che ha chiuso nel 2019 e che è stato recentemente salvato in extremis da Enrico Galli.

Pertanto io credo che il fenomeno delle chiusure non sia un fattore strettamente legato all'associazionismo gay, bensì un sintomo di un problema socio-economico ben più grande.

1 hour ago, Bloodstar said:

Non fa parte di questa discussione.

Quindi, ti prego freedog, lo so che sei anziano ma non insistere col covid19, ché sennò degenera tutto.

se vuoi parlare di prospettive prossime venture post quarantena, purtroppo c'entra.

cazzo, se c'entra...

poi se non ti piace il discorso chiudiamolo qua

Edited by freedog
1 hour ago, Almadel said:

Qui a Padova i locali aprivano e chiudevano spesso, ma è da un po' che chiudono senza riaprire.

...forse il miglior locale del centro in cui non si scopava (ma in cui la scopata era tollerata) è quello che ha chiuso per spaccio alcuni anni fa 😕

2 hours ago, Bloodstar said:

Forse il sabato è proprio meglio restarsene a casa a farsi il risotto, a giocare a quello che ci piace o a guardare le serie: è più sicuro, è più economico, è più appagante (almeno sul breve periodo). 

Quanta avarizia :D se si è meno interessati all'associazionismo o alla politica ciò accade anche perché -credo- si sentono meno alcune urgenze se si raffronta la situazione dei ventenni di oggi con quelli di 15 anni fa; la condizione gay è notevolmente migliorata.

A proposito di saper "fare economia" vedo i ventenni di oggi più quadrati di quanto io non fossi alla loro età, credo che dipenda anche dall'onda lunga della crisi del 2008...oggi poi organizzandosi è possibile scegliere la propria forma di divertimento in modo molto più definito, molto più preciso, di quanto non accadesse prima: il cinema ce l'hai su Netflix, l'ebook lo acquisti online, se vuoi viaggiare prenoti il low cost dallo smartphone...non che tutto questo non esistesse in nuce già anni fa, ma è incredibile quanto la facilità di accesso a certi servizi li renda desiderabili. Solo che non si cercano nuovi rapporti umani solo per placare un desiderio o trovare un immediato "appagamento"...no??

5 minutes ago, schopy said:

Quanta avarizia

il sor maestro non è avaro

è solo dannatamente sociopatico

5 minutes ago, schopy said:

vedo i ventenni di oggi più quadrati di quanto io non fossi alla loro età, credo che dipenda anche dall'onda lunga della crisi del 2008...oggi poi organizzandosi è possibile scegliere la propria forma di divertimento in modo molto più definito, molto più preciso, di quanto non accadesse prima: il cinema ce l'hai su Netflix, l'ebook lo acquisti online, se vuoi viaggiare prenoti il low cost dallo smartphone...non che tutto questo non esistesse in nuce già anni fa, ma è incredibile quanto la facilità di accesso a certi servizi li renda desiderabili.

mah.. detta così, sembra l'elogio dell'hikikomorismo applicato.

e però nei 20enni non dovrebbe esserci anche tanta curiosità di conoscere il mondo?

o almeno, nel secolo scorso ce l'avevamo (e infatti io per primo ho girato parecchio); che fine ha fatto ora?

Edited by freedog
10 minutes ago, freedog said:

il sor maestro non è avaro

è solo dannatamente sociopatico

No, no, sono anche tirchio.

12 minutes ago, schopy said:

oggi poi organizzandosi è possibile scegliere la propria forma di divertimento in modo molto più definito

Esatto. Quando sei abituato a poter scegliere in maniera definita e con ampia sicurezza, l'azzardo diventa quasi inconcepibile.

10 minutes ago, freedog said:

e però nei 20enni non dovrebbe esserci anche tanta curiosità di conoscere il mondo?

Basta mettersi d'accordo su cosa significa "conoscere" e su cosa si intende per "mondo"

Edited by Bloodstar
8 minutes ago, freedog said:

però nei 20enni non dovrebbe esserci anche tanta curiosità di conoscere il mondo?

Oggi semplicemente sentiamo più voci, un tempo sentivamo quelle dei nostri amici e del nostro contesto sociale. Così il Torinese adesso ha tracce di comportamento del Catanese e viceversa, per cui il nostro modo di comportarci viene a diluirsi con quello del mondo intero. 

E dovremmo chiederci anche che cosa facciano gli eterosessuali, se pure loro si stiano chiudendo o se sia una caratteristica di fragilità da teen gay. 

23 minutes ago, schopy said:

ma è incredibile quanto la facilità di accesso a certi servizi li renda desiderabili. 

Sicuro? La facilità di accesso ne aumenta la diffusione, ma non è detto che li renda più desiderabili, anzi: la privazione è uno dei motori del desiderio.

11 minutes ago, Ghost77 said:

Così il Torinese adesso ha tracce di comportamento del Catanese e viceversa, per cui il nostro modo di comportarci viene a diluirsi con quello del mondo intero. 

beh, no: un conto è conoscere Catania da torinese per sentito dire, 

ben diverso è esserci stato, aver mangiato arancine & pasta di mandorla DEL POSTO (e cazzo se ne vale la pena!) e magari aver.. interagito cogli autoctoni

1 minute ago, freedog said:

beh, no: un conto è conoscere Catania da torinese per sentito dire, 

ben diverso è esserci stato, aver mangiato arancine & pasta di mandorla DEL POSTO (e cazzo se ne vale la pena!) e magari aver.. interagito cogli autoctoni

Pensavo che da Savia tu ordinassi soltanto cannoli.

6 minutes ago, freedog said:

ben diverso è esserci stato, aver mangiato arancine & pasta di mandorla DEL POSTO (e cazzo se ne vale la pena!) e magari aver.. interagito cogli autoctoni

E questo me lo chiami "conoscere"? Ma chi sei? Dibba?

Faccio un'uscita à la Blonde: forse noi giovani d'oggi siamo più scafati.

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