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Le conseguenze sociali ed economiche del lockdown italiano e delle misure restrittive degli sceriffi locali


SabrinaS

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I bambini piccoli non stanno andando all'asilo, molti giovani non hanno internet o tecnologia ad uso personale con cui fare smart working (800 mila e soprattutto al sud) in maniera efficace,la metà di questi (400 mila) condividono pc o tablet, gli studenti delle scuole non liceali - solitamente delle classi più basse - come alberghieri, artistici, IPSIA, ITIS non stanno facendo le attività pratiche che avrebbero fatto a scuola nei laboratori e quindi lo smart working è impossibile, aumento dell'abbandono dal lavoro da parte delle donne. La fase 2 che sarà una fase 1 fake cambierà a seconda della discrezionalità delle regioni. In Svezia invece gli asili sono aperti e in Germania stanno già aprendo, in Slovenia dall'altra parte di Gorizia, la gente esce. 

Molti negozi chiuderanno le serrande per non aprirle più in Italia, altre aziende hanno già perso moltissimi soldi, alcune stime portano il PIL per la fine dell'anno in Italia a -12% circa... che cosa potrebbe significare? Quanto schifoso sarà il 2021?

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La Germania ha creato un fondo di 50 miliardi per il settore cultura e spettacolo. In Italia invece abbiamo fatto il 

aspe che abbiamo

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Movida e coronavirus: "Noi rovinati. Locali chiusi, ma le bollette continuano ad arrivare" https://www.bolognatoday.it/attualita/discoteche-locali-bologna-coronavirus-interviste-testimonianze.html

discoteche e locali a rischio fallimento. Gestori che si dicono “completamente rovinati”. Il Covid ha gettato in una crisi nera anche le realtà che ruotano intorno alla vita notturna bolognese. Cassa integrazione per qualcuno, per altri neppure quelle. Il rischio di chiudere i battenti è alto e la data della riapertura ancora ignota. Il Comune cerca di venire incontro sospendendo le fatture degli affitti fino ad ottobre che tuttavia dovranno, al termine del periodo, essere corrisposte e per alcuni sono un “ritardare la morte”. La maggior parte sono concordi della necessità che il governo nazionale pensi a qualche forma di ammortizzatore per la categoria. In mezzo alla crisi tuttavia c’è chi ha trasferito quanto possibile online per continuare la propria attività.

"Settore misconosciuto dai politici nazionali"

Enrico Troncossi gestore e socio del Qubò, dello Chalet dei Giardini Margherita e del Ca' De Mandorli di S. Lazzaro dice di “essere completamente rovinato” avendo tre locali a rischio fallimento e di essere dispiaciuto che il settore sia “misconosciuto dai politici nazionali. Nel Cura Italia era previsto un credito d’imposta per le categorie C1, quella dei negozianti, ma non D3, ovvero delle discoteche”.  “Circa 70 persone che lavoravano nei 3 locali sono rimaste a casa. Le domande per la cassa integrazione per i lavoratori a chiamata sono state respinte, mentre non sono state ancora accettate quelle per i contratti a tempo determinato”. Locali vuoti ma bollette che continuano arrivare. Una speranza è data dalla sospensione degli affitti dei locali come è successo a San Lazzaro o a Bologna dove è stato deciso che, per quanto riguarda gli affitti commerciali e delle libere forme associative per immobili comunali, il Comune sospenderà le fatture fino ad ottobre, quando la somma dovrà comunque essere corrisposta anche se in forma rateizzata. Troncossi tuttavia teme che sia un “ritardare la morte” anche perchè comunque rimangono le bollette dell’acqua, della luce e del gas. La speranza è rivolta al governo perché si discuta di un credito d’imposta per le discoteche”.

C'è poi chi come il Cassero che 'trasloca' online

Definire il Cassero, semplicemente una discoteca sarebbe riduttivo, praticamente tutti i Bologna e non conoscono lo spazio culturale e circolo politico Lgbti impegnato nel riconoscimento dei diritti delle persone trans*, bisessuali, lesbiche e gay, tuttavia la parte dedicata alla movida notturna riveste un ruolo centrale, anche per sostenere gli altri progetti. “E’ difficile fare un calcolo dei danni -ci dice Giuseppe Seminario, presidente del Cassero-, ma si aggireranno per ora intorno alle decine di migliaia di euro. 20 persone sono in cassa integrazione e purtroppo percepisco l’apertura ancora lontana anche perché vorremmo riaprire nella totale sicurezza. Quello che vorremmo è una maggiore attenzione non tanto cittadina quanto statale per andare avanti attraverso ad esempio il prolungamento degli ammortizzatori sociali e maggiori strumenti di supporto per le attività del terzo settore”. Giuseppe racconta come comunque il virus non li abbia fermati. “Diverse attività sono state spostate online. La Gilda ad esempio, un laboratorio ludico dove si riunivano ogni due settimane giocatori di ruolo, da tavolo e di carte, si ritrova in rete sulla piattaforma Discord, Gender Bender usa Instagram, ci sono video con letture per bambini che sono state caricati su Youtube ed è continuata attraverso la rete anche l’attività di consulenza legale e psicologica.  

Nuova emergenza, vecchie problematiche

Micaela Zanni del Kinki parla di una professione “sgretolata”. Il suo locale è chiuso dal 2018 a causa dei lavori di rifacimento del portico del locale che è parzialmente crollato, ma condivide le preoccupazioni di tutta la categoria. “sopravvivere è difficile, i costi sono alti, gli affitti importanti e le fatture ingenti sarebbe necessario un aiuto da parte del governo o del Comune con ammortizzatori o finanziamenti a fondo perduto per resistere al periodo prolungato di chiusura”.

Intrattenimento non significa solo divertimento, per molti significa lavoro, entrate, soldi che servono per andare avanti, per avere una vita dignitosa, per pagare le bollette, l’affitto e molte altre spese necessarie. Che fine faranno, i camerieri, i baristi, i dj, gli organizzatori, i pr e molti altri? Il comparto dei locali bolognesi, ma si potrebbe dire italiani, soffre una crisi che non ha precedenti.

Non si sa quando potranno riaprire, tra gli addetti si parla di inizio 2021 o addirittura marzo ma molti potrebbero non arrivare neanche a quella data. Il rischio di fallimento è alto, alcuni dicono che potrebbero non resistere altri due mesi. Ci si aspetta che qualcuno dal governo o dal Comune faccia qualcosa, che pensi a degli ammortizzatori o dei finanziamenti a fondo perduto. Quando questa tragedia del coronavirus sarà finita, speriamo presto, e le persone potranno ricominciare ad uscire e a riunirsi, potrebbero trovare una città priva dei locali che animavano le loro serate, con concerti, feste e buona musica.


 

Potrebbe interessarti: https://www.bolognatoday.it/attualita/discoteche-locali-bologna-coronavirus-interviste-testimonianze.html
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"Non dovete immaginare – dice nella diretta Fb di oggi – che vadano a fare footing le belle ragazze toniche della pubblicità, con fuseaux aderenti, che riconciliano con la natura, no. Ma io ho trovato che andavano a correre senza mascherina dei vecchi cinghialoni della mia età con una tuta che arrivava alla caviglia, con una seconda tuta alla zuava, e con un altro terzo pantaloncino sopra. Andrebbero arrestati per oltraggio al pudore“

 

i campani che lo hanno votato sono tutti dementi così come quelli che vanno i video meme, sessismo, mascolinità tossica e pattume che non si addice a un governatore in una situazione di emergenza. Ma andasse a Colorado.

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1 hour ago, Serpente said:

Ma tu ce li vedi Almadel o freedog fare attività fisica? Io no.

io piu freedog non me lo vedo, almadel è piu attivo e comunista BLACK BLOCK, abituato a correre per evitare gli sbirri nelle manifestazioni

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MARIPOSA DISCHI A MILANO CHIUDEEEEE PER SEMPREEEE

https://stonemusic.it/35777/mariposa-duomo-lo-storico-negozio-di-dischi-non-riaprira-piu/

Non riaprirà Mariposa Duomo, lo storico negozio di dischi lo ha annunciato sui social. Milano perde un punto di riferimento per il rock e il metal.

In attività dal lontano luglio 1985. Da sempre un punto di riferimento per gli amanti del rock, metal e alternative. Da oggi questo luogo chiave della città meneghina non ci sarà più. A comunicarlo è stato lo stesso negozio su Facebook, in risposta a un cliente affezionato che sperava di poter tornare al più presto a visitarli.

Per quanto non ci sia ancora stata una comunicazione ufficiale, il commento rilasciato dalla pagina non lascia spazio a interpretazioni.

mari-833x141.jpg

I negozi di dischi, come molti altri, sono chiusi da mesi a causa della pandemia da Coronavirus. In molti hanno sottolineato le varie difficoltà che il mondo della musica sta affrontando in questo periodo, dalle case discografiche agli artisti, senza però dimenticarsi degli addetti ai lavori e dei proprietari di questi negozi che sono fortemente presenti nel tessuto sociale delle nostre città, al pari delle biblioteche e delle librerie. Inoltre, in un momento in cui il digitale minaccia le vendite fisiche, l'importanza di questi punti di riferimento è quanto mai essenziale.

Non sappiamo ancora se la causa della chiusura sia riconducibile alla quarantena, ma il fatto che la comunicazione sia avvenuta proprio in questo momento non ci fa pensare ad altre cause. Vogliamo più che mai sostenere che questa non deve essere unicamente una notizia passeggera, ma un vero e proprio monito: la musica, soprattutto quella di realtà simili a Mariposa Duomo, sta soffrendo. C'è la possibilità concreta di perdere altri luoghi simbolo come questo, anche in altre città. 

Edited by SabrinaS
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3 hours ago, Serpente said:

Ma tu ce li vedi Almadel o freedog fare attività fisica? Io no.

proprio non ce la fai a non cacà er cazzo te, eh?

ma và a rompe le palle a qualcun altro, và!

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Hanno cambiato ideaaaaa niente amiciiiii e scopamicizie non sono stabiliiiii AMICHE FALZEEE 

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Restate a casaaaa che li morirete ad aspettare che conte diventi intelligente 

piccoli infami crescono 

https://corrieredellumbria.corr.it/news/coronavirus/1594593/coronavirus-multa-cena-parenti-umbria-foligno-belfiore-vicino-chiama-carabinieri-covid-19-ammeto-marsciano.html?fbclid=IwAR0oFuPJjcRLEuil1LYP0zvsBnY0wjzbfmrYV-E8oMvCKfvpAs-HtE5GiL4

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In due accompagnano il padre disabile e uno dei due viene multato perché ritenuto non necessario. Trovata sul web 

IMG_20200502_211149.jpg

Fila al banco dei pegni a torinoooooo

https://torino.corriere.it/cronaca/20_maggio_01/quelle-code-infinite-al-banco-pegni-la-mia-fede-nuziale-pagare-funerale-mio-marito-8be1f75c-8b71-11ea-b0cd-a1732823ac8b_amp.html?refresh_ce-cp=&__twitter_impression=true

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secondo voi chi viveva in famiglia e usciva con i gay e con il proprio fidanzato all'insaputa dei parenti ora non potrà piu farlo perché dato che non si puo uscire con gli amici che scusa ti inventi? finiranno molte relazioni gay?

Edited by SabrinaS
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H&M chiude alcuni negozi tra cui Milano e Bari e Vicenza, Bassano del Grappa wooooooooow!

https://www.corriere.it/moda/20_aprile_28/hm-chiude-otto-negozi-italia-coronavirus-accelera-declino-colossi-moda-8076f76e-8923-11ea-8073-abbb9eae2ee6.shtml

La fast fashion - già in ribasso prima della crisi generata dal Coronavirus - è il settore che in questo momento di chiusure dà i segnali più preoccupanti. I grandi magazzini vuoti da settimane e l’idea di riaprire con le vecchie formule ormai impraticabili (a partire dalla quantità di gente «ammessa»), sono al centro del dibattito delle società di analisi finanziarie. Il sindacto UilTucs ha annunciato che H&M solo in Italia chiuderà ben otto negozi. Il primo incontro tra azienda e sindacati risale al 22 aprile. Oggi 28, è previsto il secondo. «H&M ha dichiarato di voler chiudere 7 negozi a cui ne ha aggiunto un ottavo, a Bari». Il colosso svedese intende chiudere ben due store storici a Milano (in via Torino e corso Buenos Aires dove sono occupato 70 persone), gli altri a Udine, Grosseto, Gorizia, Vicenza e Bassano del Grappa.

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https://www.barilive.it/news/cronaca/935422/chiude-hm-di-via-sparano-a-rischio-decine-di-lavoratori

Si profila un futuro drammatico per i 50 dipendenti che lavorano nell'ex Rinascente, all'angolo tra via Sparano e via Piccinni.

Il megastore H&M nel cuore di Bari potrebbe non riaprire più.

 

Dopo 13 anni, il marchio svedese (H&M’sono le iniziali dei due fondatori, Hennes e Mauritz) dell'abbigliamento low cost si congeda da Bari e abbandona il palazzo.

La notizia è stata comunicata dall'azienda ai sindacati alla vigilia del 25 aprile dopo una verifica sugli effetti del lockdown che dura ormai da un mese e mezzo.

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Virginia Raggi ha detto che andare nei parchi è una concessione che i romani devono meritarsi, quindi sono indulgenze mentre quello di Messina che i messinesi non devono avere rapporti sessuali per non contagiarsi. 

Saluti a tutti i fascisti interiorizzati che hanno interiorizzato da anni la totale mancanza di libertà fisica e mentale.

dovete stare in auto a distanza di sicurezza EXHsY4WWsAAv1RC.thumb.jpg.fb518aaca23b94397ee2838f8bd8ec12.jpg

e se guidate dovete stare al volanteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

non nel cofano 

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