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Bisessualità e crimine in Piemonte


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5 hours ago, davydenkovic90 said:

Mi ha colpito molto che le conoscenti della Rosboch abbiano raccontato al processo che la professoressa riferiva in giro che il ragazzo , a vent' anni, aveva già due lauree (una in psicologia e una come dirigente di comunità(?) ) e che nessuna di queste amiche di lei "con cui andavano il sabato alla messa" fosse in confidenza tale da affrontarla direttamente e dirle che sicuramente lui la stava raggirando. Sembra che facessero solo discorsi superficiali (come del resto erano i rapporti) in cui lei diceva a queste amiche di voler cambiare vita, di avere questo "ragazzo" con cui si sarebbe trasferita in Costa Azzurra, e i rapporti erano così superficiali che queste non battevano ciglio, e solo una ha riferito di averle detto, a mo' di battuta: "Qualunque cosa succede, non tirare fuori i soldi".

E situazioni di questo tipo sono molto più frequenti di ciò che ci immaginiamo.

Edited by marce84
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7 minutes ago, marce84 said:

sono molto più frequenti di ciò che ci immaginiamo.

Verissimo, tipica dinamica da paese. Paese piemontese, in cui pure le comari non si impicciano più di tanto per una forma di pudore e di chiusura verso gli altri che è più forte di ogni altro sentimento. L'amica sapeva che la Rosboch aveva un po' un "velo" sulla mente, e pertanto non rientrava nella logica dei rapporti discutere con lei di fatti così intimi. Probabilmente aveva pure odorato la truffa ma per non disilludere i suoi sogni semplici si è limitata a dirle di fare attenzione ai soldi.

Insomma "questa è un po' speciale poverina, è nata così, sì diciamo che è una mia amica, per modo di dire, ma non vado a parlarle di sentimenti, che poi va a dire in giro ste cose e io che figura ci faccio ". 

Non è fatto di non battere ciglio, è che quella è una conoscenza cortese, un atto di carità verso una povera donna alla quale la vita ha dato tante miserie."... che quelle così non dovrebbero sopravvivere, è una cattiveria del cielo e una sofferenza per loro".

Perché poi il pensiero del paese, tra le mura di casa, è questo. 

davydenkovic90
1 hour ago, Ghost77 said:

L'amica sapeva che la Rosboch aveva un po' un "velo" sulla mente, e pertanto non rientrava nella logica dei rapporti discutere con lei di fatti così intimi. Probabilmente aveva pure odorato la truffa ma per non disilludere i suoi sogni semplici si è limitata a dirle di fare attenzione ai soldi.

Insomma "questa è un po' speciale poverina, è nata così, sì diciamo che è una mia amica, per modo di dire, ma non vado a parlarle di sentimenti, che poi va a dire in giro ste cose e io che figura ci faccio ". 

Be' ma era una truffa palese, la Rosboch non era una Lollobrigida di 90 e passa anni piena di società, beni immobili e patrimonio difficile da gestire. Era una donna di neanche cinquant'anni, che aveva messo da parte una modesta fortuna lavorando e spendendo poco, non desiderando (o non avendo l'occasione di costruire) una vita fuori da casa dei genitori, neanche da sola.

L'assassino ha fatto leva sull'innocenza e sull'inesperienza di vita di lei, l'ha illusa facendole credere che fosse arrivato il momento di lasciare il nido e di vivere una vita sentimentale idelizzata, in Francia, lontano da sguardi indiscreti e giudicanti. La stessa cosa che la madre di lui ha fatto con il giovane fidanzato ingegnere.

Più che il discorso del paesino e delle amiche della messa, trovo inquietante non tanto che una donna non abbia mai vissuto un'affettività o una rete di relazioni al di fuori di quelle familiari, perché può capitare a tutti, ma che la famiglia stessa o lei stessa non si siano poste mai il problema di come questa poteva essere una bomba a orologeria che sarebbe inevitabilmente scoppiata momento in cui le fosse capitata un'occasione concreta con una persona poco perbene.

Se proprio dobbiamo cercare un punto di contatto fra "noi" (comunità lgbt) e questa triste storia, sta proprio nel fatto che molti di noi, per paura o per mancanza di occasioni, rimangono soli fino a tarda età e vivono un po' nella rassegnazione, sempre aspettando tempi migliori e mai agendo, nel concreto, per fare esperienza di relazione. Aspettano Godot, e, quando arriva, questo Godot, in età avanzata, e uno decide di abbracciarlo, molto spesso è un terremoto sotto vari punti di vista. E, si spera in pochi casi, può  portare anche a estreme conseguenze com'è avvenuto qui.

Se la Rosboch, oltre che 187.000 euro sul conto in banca, nel corso degli anni avesse anche accumulato, pian piano, piccole esperienze o comunque dei pensieri con dimensioni più realistiche e umane dei rapporti, anche sentimentali di sicuro avrebbe capito in tre secondi la truffa e mandato a quel paese il ragazzo

Edited by davydenkovic90
50 minutes ago, davydenkovic90 said:

Se la Rosboch, oltre che 187.000 euro sul conto in banca, nel corso degli anni avesse anche accumulato, pian piano, piccole esperienze

Ma ne parli come se lei fosse normale. Era palese fosse un'anima ingenua, come si chiamerebbe ipocritamente nei paesi una come lei. La famiglia la proteggeva sperando che non incappasse mai in idee strane; i genitori stessi negavano l'evidenza dei suoi limiti cercando di presentarle dei ragazzi che però a lei non andavano bene . Una cosa imbarazzantissima fosse successo a noi. 

E ha incontrato un altro disagiato, in modo diverso, che la ha sbranata più come un vampiro che per malvagità. 

davydenkovic90
7 minutes ago, Ghost77 said:

Ma ne parli come se lei fosse normale. Era palese fosse un'anima ingenua, come si chiamerebbe ipocritamente nei paesi una come lei. La famiglia la proteggeva sperando che non incappasse mai in idee strane; i genitori stessi negavano l'evidenza dei suoi limiti cercando di presentarle dei ragazzi che però a lei non andavano bene . Una cosa imbarazzantissima fosse successo a noi. 

Questo, nel processo, non l'ho sentito. 

Quello che non sembra normale a me (ma che sembrava normalissimo a familiari e conoscenti della Rosboch) è che non avesse avuto relazioni degne di nota a parte quelle a lavoro o coi familiari, e che, nonostante fosse economicamente indipendente, a cinquant'anni non desiderasse alcuna forma di autonomia dai due genitori.

Ripeto che può capitare a tutti, ma, quando capita, bisogna avere delle armi e degli strumenti intanto per provare a uscirne, ma soprattutto per uscirne in modo sano. E  credo che una certa cultura (del paesino, cattolica, menefreghista) non abbia proprio nessuna utilità e, anzi, rischi di essere deleteria e portare alla deriva una persona così ingenua.

Molto triste anche che la Rosboch, dopo esser stata truffata, continuasse  a scrivere lettere d'amore al truffatore, dicendo che non le interessavano più i soldi ma solo risentirlo. 

p.s. non so se ha fatto anche a voi lo stesso effetto, ma mi ha messo una tristezza come poche altre storie di UGIP. Mi hanno fatto molta tenerezza sia Gloria che l'ingegnere.

Prima di dormire mi consolerò con il processo Lollobrigida-Rigau (non presente su Raiplay, ma io ho le mie fonti), con la Malagugini, Alongi, Bigioggero e qualche altro must di UGIP.

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