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Omofobia interiorizzata,questa sconosciuta...


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Prince1999

Buonasera ragazzi,stasera vorrei porvi un quesito un po' particolare..da che è mondo è mondo,sappiamo che esiste la celebre omofobia interiorizzata..che ostacolo il cammino di molti omosessuali verso l'accettazione. Ecco,io di sicuro ne ho tantissima,e lo dico pubblicamente perché vorrei privarmi di questo fardello bruttissimo...spero che magari leggendomi qualcuno si rivedrà nella mia esperienza e magari potrà darmi qualche consiglio. A me negli ultimi periodi,che come chi avrà letto i miei topic sa,sono stati costellati da grande ansia,ho una grandissima angoscia nel pensare al sesso. In genere quando una persona pratica ad esempio autoerotismo,si sente soddisfatta,e tutto fila liscio,molti lo fanno anche per smaltire il nervosismo..io vi giuro che non riesco a farlo da almeno 5-6 giorni quasi,e quando azzardo un pensiero sessuale nella mia testa,mi viene istintivamente ansia,e soprattutto un forte senso di colpa,non so neanche verso chi. Mi sento come se fossi vergognoso,come se non fossi degno,diciamo. Ne ho parlato con la mia terapeuta e stiamo scavando nella mia vita per capire il perché di queste emozioni,che sono veramente brutte,anche perché quando io non ero dichiarato, riuscivo a vivere tutto ciò molto serenamente,eppure ero costantemente a contatto con un ambiente ostile all'omosessualità. È come se dentro di me ci siano delle cellule troppo avverse a questa parte di me,che non riesco a debellare al meglio. La questione dei 40 ragazzi è stata una forma di attacco a questa omofobia interna,come a dire: "Mi sono rotto,la devo superare cosí!!" E a posteriori,mi sento uno straccio per averlo fatto.. fortunatamente con gli anni la cosa è migliorata,ricordo che quando i miei dubbi iniziarono a venir fuori,andai ad una festa e mi ubriacai a dismisura,cercando proprio di procurarmi del male, perché detestavo profondamente questa parte di me. Mi sembra scontato che io non mi sia ancora accettato,ma proprio no, però vi scrivo sperando che qualcuno abbia avuto un'esperienza simile e possa raccontarmi in merito ;)

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https://www.gay-forum.it/topic/52354-omofobia-interiorizzataquesta-sconosciuta/
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Prince1999
4 minutes ago, Almadel said:

Sì, parecchio tempo fa quando avevo la ragazza

e credevo che la mia fissa per il sesso gay ci avrebbe impedito di essere felici.

Avrei fatto qualsiasi cosa per "accontentarmi" di lei e non pensarci più.

 

E come l'hai trattata? Ti riconosci in qualcuno di questi episodi che ho citato?

Sinceramente no, quando ho cominciato a scopare solo coi ragazzi

la mia vita ha avuto una brusca sferzata di benessere.

Ho avuto però una compagnia di amici molto supportiva

in cui razzismo e omofobia non erano mai state tollerate.

Prince1999
7 minutes ago, Almadel said:

Sinceramente no, quando ho cominciato a scopare solo coi ragazzi

la mia vita ha avuto una brusca sferzata di benessere.

Ho avuto però una compagnia di amici molto supportiva

in cui razzismo e omofobia non erano mai state tollerate.

Ma questo lo ho anche io..i miei amici sono super pro...mi hanno sempre invogliato a dirlo..quello dovrebbe essere scontato...

Prince1999
5 minutes ago, Dav1de said:

Ciao Prince, avevo messo su un thread molto più corposo su quest'argomento, tempo fa:
 

 

Ora provo a leggiucchiarlo

Bello, purtroppo lì è troppo vaga la questione..io ho millemila trip...diciamo che per me da quando ero etero è stata difficile, perché avendo vissuto con tante donne vittime di violenza ho subito sviluppato una difesa nei loro confronti,e quindi le ho viste deboli e da tutelare al 1000 per 1000,facendo mea culpa,devo dire,mi trascino un'idea debole della donna,sebbene ne abbia sommo rispetto. Un'altra caratteristica è che pur essendo versatile,ho proprio la difficoltà forte a fare da passivo. Ho troppi pregiudizi sui passivi e la passività,la lego troppo a una svirilizzazione,e al di là del fatto che sia sbagliato in sé,non ci trovo spiegazioni razionali. Infatti quando i tipi che ho frequentato mi trattavano da passivo,mancava poco che mi mettessi a piangergli in faccia, è abbastanza inquietante,anche per loro, infatti alcuni sono scappati a gambe levate.

On 5/20/2020 at 8:37 PM, Prince1999 said:

o troppi pregiudizi sui passivi e la passività,la lego troppo a una svirilizzazione,e al di là del fatto che sia sbagliato in sé,non ci trovo spiegazioni razionali. Infatti quando i tipi che ho frequentato mi trattavano da passivo,mancava poco che mi mettessi a piangergli in faccia, è abbastanza inquietante,anche per loro, infatti alcuni sono scappati a gambe levate.

Questo argomento potrebbe interessare anche me perciò seguo.

Secondo me, prima ancora di dire che non si dovrebbe associare la passività a una persona con caratteristiche femminili, bisognerebbe partire da un discorso ancora più basilare, ovvero che la femminilità non dovrebbe essere considerata inferiore alla mascolinità e di conseguenza la devirilizzazione non dovrebbe essere considerata una degradazione.

Perché altrimenti ci si limiterebbe a superare il pregiudizio omofobo sulla passività lasciando intatto quello maschilista sulla femminilità: "Va bene passivo, ma effeminato mai!", nell'illusione che appunto l'unica via per dare dignità alla passività sia appunto epurarla dal rischio di essere associata alla "femmina", cioè a un modo di essere "inferiore".

E ci tengo a specificare che il mio discorso è totalmente ipocrita perché proviene da uno che vuole eliminare ogni traccia di femminilità da sé e che oltretutto forse proprio per questo non vuole essere passivo. Però mi piace che gli altri lo siano e apprezzo molto quando uno ha lati femminili e non se ne vergogna, quindi per questo difendo la categoria a spada tratta.:sisi: Nel libro delle espressioni popolari, accanto a "fare il frocio col culo degli altri", c'è la mia foto. :sisi:

Dell'omofobia interiorizzata o dell'essere passivo? 

Nel primo caso ne so molto perché mi sono represso per anni, sono stato io stesso omofobo, ho votato la destra ed ho instaurato un conflitto con me stesso che, unendosi ad altri problemi, esterni all'orientamento sessuale e dovuti a fattori esogeni, mi ha quasi fatto crollare l'esistenza. Non mi capacitavo di come potesse essere possibile che mi piacessero i maschi, io, più maschiaccio di tanti etero che conosco, più cazzuto, con relazioni con ragazze belle, e via discorrendo… 

Fino ad un anno e mezzo fa credevo che essere gay significasse essere come Malgioglio, e, pur rispettandolo, l'idea mi terrorizzava. Mi sono anche rivolto ad uno psicologo, ma era un povero coglione, come molti suoi colleghi, e dopo la quinta seduta ha avuto la splendida idea di schiantarsi con la macchina contro non so che, mi pare che lo abbiano riportato a casa dentro diverse scatole da scarpe, più o meno. Ero convinto di essere malato di mente e di avere bisogno di cure mediche.

Insomma ho buttato al cesso una parte della mia vita. Ho fatto anche dei casini. E sono arrivato qui, fuori dalle paranoie e dalle follie, da solo, senza averne parlato con nessuno in carne e ossa, e senza un aiuto da parte di chiunque. Ci sono state alcune piccole cose, piccoli episodi, che mi hanno aiutato a trovare dentro di me la forza per accettarmi e ribaltare tante mie convinzioni. Non ho mai permesso che gli altri vedessero quanto stessi male, se non reggevo mi chiudevo al gabinetto, se stavo peggio andavo in un boschetto remoto dentro al parco vicino casa mia e mi sfogavo. Nessuno, tranne i miei genitori (e pure loro quasi mai), mi ha mai visto piangere da quando ho compiuto gli otto anni. Chissà, magari quando sarò vecchio, se ci arriverò, potrò infrangere questa regola, i vecchi si commuovono facilmente. Un respiro profondo, un mezzo sorriso sulle labbra e un po' di finta allegria: in dieci-quindici minuti ti ripulisci la faccia.

Dell'essere passivo, tu lo sai, ne abbiamo parlato ieri, io sono attivo, quindi ho grande stima per i passivi, fermo restando il fatto che non mi porterò a letto ragazzi troppo effeminati, de gustibus n. e. d.. Però non li vedo come persone deboli, anzi, credo ci voglia un bel nerbo per accettare che un'altra persona invada il tuo corpo con un organo estraneo. E accogliere. E' facile, se non sei impotente, voler infilare il tuo fallo eccitato in un buco, magari una pecora rincoglionita o lo scarico della vasca da bagno se non ha il filtro, e fare ficca sficca finché non vieni, tutt'altra cosa è accoglierlo dentro di te. Perciò, tutta la mia stima ai passivi.

Detto questo, se il mio ragazzo mi chiederà una tantum di essere lui l'attivo, se è una persona che stimo e che reputo al mio livello, accetterò. Anche se non godrò, anche se mi farà dolore, anche se il giorno dopo farà male, purché non provochi lacerazioni troppo gravi, sopporterò, se è a beneficio di una persona a cui voglio bene, no? Non mi sento certo sminuito o umiliato di fronte ad una prospettiva del genere, e l'eventuale dolore fisico non mi preoccupa, l'importante è che l'altra parte ne abbia piacere. Ripeto, come eccezione e con rispetto.

Ho riletto velocemente ed ho visto che ho sbagliato tutta la consecutio temporum e che ho scritto coi piedi, chiedo pazienza, non mi va di correggere da capo sto pippone inutile.

 

Sono tendenzialmente versatile, ma se uno mi dicesse "ho stima di te perché sei passivo" penso che mi offenderei tanto. Cioè, per prenderlo in culo non è che ci vuole chissà quale impegno o sia che prova di coraggio o sacrificio per l'umanità. Avrei stima di un pompiere che salva un bambino da un palazzo in fiamme o dello scienziato che scoprirà il vaccino del covid ma stima per uno perché lo prende nel culo no lol soprattutto se poi mi paragona  con lo scarico della vasca  che tanto è sempre un buco, ancora di più. Quindi non usarla mai durante un appuntamento con un passivo, è un consiglio.

Edited by SabrinaS
1 hour ago, Hazel226 said:

@ldvrsp in che senso "al tuo livello"?

Intendo una persona profonda, non uno sciacquetto eventualmente superficiale ed egoista, come ne vedo tanti. Quelli hanno il solo pregio di essere facili da manipolare, ma ciò è triste.

1 hour ago, SabrinaS said:

Sono tendenzialmente versatile, ma se uno mi dicesse "ho stima di te perché sei passivo" penso che mi offenderei tanto.

Bè, io ne ho stima, o meglio, ho stima della passività; c'è tanta gente che in realtà è passiva ma non lo ammette a sé stessa se non in seguito al desiderio sessuale. Lo stesso termine passivo ha un'etimologia che non mi piace. Infatti preferisco la definizione anglosassone. Poi è ovvio, la stima verso una persona si origina da moooolti fattori che prescindono il sesso.

E non ho paragonato il culo allo scarico della vasca da bagno. Il culo è la porta d'accesso al paradiso.

On 5/21/2020 at 12:07 AM, ldvrsp said:

Intendo una persona profonda, non uno sciacquetto eventualmente superficiale ed egoista, come ne vedo tanti. Quelli hanno il solo pregio di essere facili da manipolare, ma ciò è triste.

Uhm... Non è un discorso che cozza con quello della stima? Ovvero: sei passivo quindi hai "un bel nerbo" e ti stimo per questo. Al contempo però potresti non essere al mio livello e, qualora tu non lo fossi, dovresti rimanere passivo (con me s'intende) perché non ti concederei di fare l'attivo. 

Magari ho frainteso, eh. Però sembra dal discorso che lo "sciacquetto" vada comunque bene come passivo ma che per essere attivo debba dimostrati doti superiori, tipo "passare un esame" in cui lo giudichi degno. Esame che tu fai a lui ma che probabilmente lui non fa a te prima di dartelo :sisi: Nel senso che non è detto che te lo dia perché ti riconosce chissà quali doti umane :sisi:

Edited by Hazel226
davydenkovic90

Io non ho mai avuto il desiderio di essere eterosessuale. Ho avuto una fase di "gioco" eterosessuale alle medie (limonai qualche ragazzina), una fase di repressione e castità totale durante il liceo (avevo capito di essere gay ma non avevo occasioni concrete, quindi mi misi a studiare  e fare altro e non ebbi il tempo di accettarmi e i miei compagni di classe maschi erano tutti figli di papà orrendi, quindi non c'è mai stata nemmeno la classica cotta per l'etero) e una breve fase universitaria (primo anno) in cui iniziai a sperimentare il sesso gay perché volevo capire se era una semplice curiosità che poi avrebbe lasciato spazio all'eterosessualità, oppure se invece c'era qualcosa di più grosso sotto... E m'è bastato uscire col primo ragazzo simpatico e carino per non più neanche mezzo dubbio.

Non sono mai stato neanche particolarmente omofobo, al liceo ero un reietto, secchione, impopolare. Non me la prendevo mai con nessuno, neanche con me stesso. Ma capisco bene che certi gay repressi, o in difficoltà per qualche motivo, possano esserlo più degli etero bigotti. E' una cosa normale, ma va superata.

In generale mi sembra frequente che anche i gay più accettati e risolti, che bazzicano ambienti gay, sviluppino una sorta di omofobia interiorizzata "di ritorno", che li porta ad avere poca pazienza verso i propri simili e a dipingere a tinte fosche qualunque aggregazione gay. Forse è una di quelle cose su cui cerco di essere maggiormente all'erta, perché non voglio cadere anche io nel tranello.

Faccio un esempio banale. Sempre nel periodo dell'avanscoperta, mi capitava di conoscere ragazzi gay un po' più grandi di me (io ero sui 20, loro sui 35) molti dei quali con vite sociali gay molto vivaci e attive (amici, partner vari, ecc.) Per quanto ricordo, quasi tutti tendevano a farsi il santino, a parlare di sé come "diversi", "speciali", "mosche bianche" e a criticare tutti gli altri, a partire da quelli delle app, ai loro stessi amici o conoscenti degli ambienti che frequentavano...

Ecco, per quanti schiaffi possa ricevere, penso che, nella vita, vorrò dissociarmi sempre da questo tipo di retorica, che credo sia fin troppo facile da mettere in piedi, nonché ingiusta e priva di fondamento.

 

Edited by davydenkovic90

mai avuto omofobia interiorizzata, invece ero preoccupato dall'aggiungere abbastanza tacche: 1 tacca per ogni esperienza sessuale... ne ho fatte di tutti i colori, sempre convinto di dover "stare al passo"... poi quando ho scoperto che gli eterosessuali di solito hanno poche esperienze sessuali, mi sono cascate le palle... mi sono comportato in un certo modo, perchè mi ero fidato di quello che diceva la gente... la gente diceva che i "veri" maschi facevano sempre sesso, ed io ami adeguavo... poi mi sono stufato, e ho scoperto il piacere di non fare sesso 😛

nel mondo girano un sacco di cazzate, e se ci credi poi sei fregato...

1 hour ago, ldvrsp said:

Intendo una persona profonda, non uno sciacquetto eventualmente superficiale ed egoista, come ne vedo tanti. Quelli hanno il solo pregio di essere facili da manipolare, ma ciò è triste.

Bè, io ne ho stima, o meglio, ho stima della passività; c'è tanta gente che in realtà è passiva ma non lo ammette a sé stessa se non in seguito al desiderio sessuale. Lo stesso termine passivo ha un'etimologia che non mi piace. Infatti preferisco la definizione anglosassone. Poi è ovvio, la stima verso una persona si origina da moooolti fattori che prescindono il sesso.

E non ho paragonato il culo allo scarico della vasca da bagno. Il culo è la porta d'accesso al paradiso.

 << E' facile, se non sei impotente, voler infilare il tuo fallo eccitato in un buco, magari una pecora rincoglionita o lo scarico della vasca da bagno se non ha il filtro, e fare ficca sficca finché non vieni, tutt'altra cosa è accoglierlo dentro di te. Perciò, tutta la mia stima ai passivi. >>

non per fare la maestrina da brava trollona quale sono, ma questa frase è piuttosto offensiva perché tu parli da attivo e bisex (o quasi) per cui hai sempre considerato dal tuo punto di vista piuttosto normale e semplice avere voglia di infilare il cazzo in un buco. I passivi al contrario no, e ritengono molto semplice e ovvio il contrario. Poi è offensivo anche per il "a meno che uno non sia impotente" perché non è carino per un solo passivo sentirsi dare dell'impontente perché non ha il desiderio di infilare il cazzo in un buco dato che ci sono passivi che hanno per esempio une erezione solo se lo prendono o altri a cui non piace che gli si tocchi il cazzo durante il sesso e in questo caso dare dell'impontente è come dare a un passivo della femmina (cosa che piace solo a quei passivi un po' retro con la fantasia dell'eterocurioso in genere per cui anche un po' repressi). E' una forma mentis molto "eterosessuale", al quale sei evidentemente ancora molto legato o da maschio a cui piacciono i maschi ancora vergine in qualsiasi direzione.

Edited by SabrinaS
davydenkovic90
39 minutes ago, SabrinaS said:

<< E' facile, se non sei impotente, voler infilare il tuo fallo eccitato in un buco, magari una pecora rincoglionita o lo scarico della vasca da bagno se non ha il filtro, e fare ficca sficca finché non vieni, tutt'altra cosa è accoglierlo dentro di te. Perciò, tutta la mia stima ai passivi. >>

non per fare la maestrina da brava trollona quale sono, ma questa frase è piuttosto offensiva perché tu parli da attivo

Ma no, parla come uno che, al massimo, ha fatto sesso con lo scarico della vasca da bagno. Ma va bene, avrà tempo per riflettere e rivedere tutte le sue posizioni una volta che sarà uscito dal nido e avrà fatto le sensate esperienze di relazione con coetanei (gay e non, sessuali e non), che gli auguro con tutto il cuore.

L'essere gay e/o passivi non ha niente a che vedere con la mancanza di virilità, questa è semplicemente una falsa nozione di alcune sottoculture limitate nel tempo e nello spazio a cui noi millennial non apparteniamo più. Poi è normale che se uno frequenta soprattutto i genitori e i nonni, che si sono formati in un mondo che invece aveva questo tipo di concetti, li assorbirà e li farà suoi e, nei casi di famiglione totalizzanti, ci metterà un sacco e gli ci vorrà molta più gavetta (e tempo) per liberarsene.

Edited by davydenkovic90
2 hours ago, Hazel226 said:

Uhm... Non è un discorso che cozza con quello della stima? Ovvero: sei passivo quindi hai "un bel nerbo" e ti stimo per questo. Al contempo però potresti non essere al mio livello e, qualora tu non lo fossi, dovresti rimanere passivo (con me s'intende) perché non ti concederei di fare l'attivo. 

Magari ho frainteso, eh. Però sembra dal discorso che lo "sciacquetto" vada comunque bene come passivo ma che per essere attivo debba dimostrati doti superiori, tipo "passare un esame" in cui lo giudichi degno. Esame che tu fai a lui ma che probabilmente lui non fa a te prima di dartelo :sisi: Nel senso che non è detto che te lo dia perché ti riconosce chissà quali doti umane :sisi:

Hazel, ma la stima si pone su più piani differenti. Stimare il ruolo sessuale di una persona, nel mio caso probabilmente anche per via di un'attrazione sessuale, o anche per aver studiato l'anatomia del luogo, non significa avere stima definitiva per la persona in sé. Si tratta di piani diversi in cui si percepisce stima. (stima= opinione positiva della/delle qualità)

In relazione al secondo punto, posto che l'andare oltre al ruolo che mi fa piacere esercitare non mi fornisce piacere, si pone un piccolo sacrificio. Che non sono disposto a dispensare a chiunque. Quindi sì, per una scopata classica lo sciacquetto va bene, senza innamoramenti o roba del genere, nel rispetto della reciprocità. Non va bene per altre cose: per quello si deve andare oltre lo sciacquetto. Non sono doti superiori, sono caratteristiche. Questo intendevo con "al mio livello". E non facciamo finta di credere che ogni ragazzo che incontreremo sarà disposto a scambiare, oltre ai genitali, i sentimenti che eventualmente noi, o io, potremmo voler dedicare. Non facciamo finta di uscire dal libro delle fiabe.

Il discorso dell'esame è un esercizio dialettico. Posso dire che tu abbia sottoposto ad un esame i tuoi amici, stabilendo chi fosse degno di sentire quello che avevi celato loro. O che sottoponga ad un esame uno sconosciuto per stabilire se sia degno di entrare a casa tua, sulla base della sicurezza e dell'incolumità nel fare una cosa simile. Ebbene, io esamino la tipologia di rapporto che ho con un partner e stabilisco se sussistano le condizioni perché io voglia dedicarli il sacrificio di cui sopra (e perché lui possa apprezzarlo abbastanza).

1 hour ago, SabrinaS said:

hai sempre considerato dal tuo punto di vista piuttosto normale e semplice avere voglia di infilare il cazzo in un buco. I passivi al contrario no, e ritengono molto semplice e ovvio il contrario.

Hai travisato. Ho parlato proprio dal mio punto di vista, in relazione a quello che provo e che percepisco io, che mi considero attivo. E ho detto questo mentre mi leggeva una specifica persona, e a suo beneficio.

1 hour ago, SabrinaS said:

Poi è offensivo anche per il "a meno che uno non sia impotente" perché non è carino per un solo passivo sentirsi dare dell'impontente perché non ha il desiderio di infilare il cazzo in un buco

Mi riferivo all'attivo, non al passivo. Posso dire che un attivo che non riesce a farselo venire duro con un qualche stimolo erotico è impotente? O no? Parlando dell'attivo e non del passivo.

Nella lettura, le mie frasi vanno inserite nel contesto in cui le ho poste, ed ancor meglio nel topic tenendo conto del suo opener, non estrapolate come fossero individualità isolate dal testo. Se dovessi evitare tale rischio, mi toccherebbe scrivere il triplo.

@davydenkovic90 mi mancavi, da qualche tempo. Lo sai che ti trovo quasi sempre spassoso, no?

1 hour ago, davydenkovic90 said:

Ma no, parla come uno che, al massimo, ha fatto sesso con lo scarico della vasca da bagno.

Ho fatto sesso con delle ragazze, mai con ragazzi, questo non l'ho mai nascosto. I tuoi commenti al riguardo vengono e vanno.

E' dequalificante quest'abitudine di interpretare quello che le persone dicono nel modo utile per rispondere con attacchi di riflesso. Per il mittente. Mi dispiace (ma non per me)

@ldvrsp Certo, puoi esaminare chiunque e per qualunque motivo, io però intendevo dire un'altra cosa. Intendevo dire che i passivi, o perlomeno quelli che ho conosciuto io, non m'è parso decidessero di essere tali perché mi attribuivano un qualche merito per cui valevo il "sacrificio" (sic), ma avevano tutta l'aria di gradirlo più o meno a priori. Più o meno! Di sicuro però non era una questione di merito o di livello. Cioè: a loro andava di scopare e preferivano farlo così anziché in un'altra maniera, fine. Nell'altra persona cercavano solo qualcuno che avesse desideri convergenti con i loro. Idem valeva per me al contrario: il mio ruolo, ad esempio, non dipende dalla persona che ho di fronte ma da come mi sento io (nel senso che potrebbe essere una persona occasionale o l'amore della mia vita, la barriera sarebbe sempre la stessa al momento attuale – e sia detto per inciso non troverei nulla di interessante in una situazione in cui l'altro vive la cosa come un sacrificio, ma questa magari è una cosa mia).

Empatizzo quindi con te che dici che andare oltre il ruolo ti crea problemi, penso però che sia meglio dire "per fare diversamente avrei bisogno di qualcuno con cui mi sento davvero a mio agio" (ad esempio) piuttosto che dire "valuterei nel caso fosse al mio livello" perché sono due cose molto diverse, oltretutto la seconda si presta a fraintendimento perché può essere intesa come una specie di gerarchizzazione tra attivo e passivo per cui attivo è superiore.

Edited by Hazel226
25 minutes ago, Hazel226 said:

Empatizzo quindi con te che dici che andare oltre il ruolo ti crea problemi, penso però che sia meglio dire "per fare diversamente avrei bisogno di qualcuno con cui mi sento davvero a mio agio" (ad esempio) piuttosto che dire "valuterei nel caso fosse al mio livello" perché sono due cose molto diverse, oltretutto la seconda si presta a fraintendimento perché può essere intesa come una specie di gerarchizzazione tra attivo e passivo per cui attivo è superiore.

No, no, nessuna gerarchia. Perdonami, ma non capisco questo generalizzato ricercare in quello che scrivo una gerarchia fra attivi e passivi, sono rigidità che non mi appartengono. (e qui vorrei ribadire che lo scopo di quello che ho scritto era un altro ed indirizzato ad un'altra persona, mi stavo in effetti rivolgendo ad un'altra persona, rispetto a chi ha ripreso il mio post, ma per rispetto verso questa mi fermo e non vado oltre)

Intendevo il mio livello di voler bene, innamorarsi, amare e dedicare i propri sentimenti, capire l'altro e saperci parlare. E che stimo. Probabilmente le mie parole si prestavano a fraintendimento.

Nell'ambito del ruolo usuale, invece, non farei tutti questi ragionamenti (esaminare e simili). 

davydenkovic90
1 hour ago, ldvrsp said:

Ho fatto sesso con delle ragazze, mai con ragazzi, questo non l'ho mai nascosto. I tuoi commenti al riguardo vengono e vanno.

E' dequalificante quest'abitudine di interpretare quello che le persone dicono nel modo utile per rispondere con attacchi di riflesso. Per il mittente. Mi dispiace (ma non per me)

Ho scritto che ti auguro di fare più esperienze per allontanarti al più presto dalle teorie e dai pregiudizi che ti sei creato sul sesso gay o che ti vengono dall'ambiente esterno. E ho aggiunto anche che hai tutto il tempo per farlo. Che ho detto di male?

Edited by davydenkovic90
26 minutes ago, davydenkovic90 said:

Ho scritto che ti auguro di fare più esperienze per allontanarti al più presto dalle teorie e dai pregiudizi che ti sei creato sul sesso gay o che ti vengono dall'ambiente esterno. E ho aggiunto anche che hai tutto il tempo per farlo. Che ho detto di male?

Pensaci un po'. 

Difficile, dato il tuo carattere. 

(quelli sono problemi tuoi)

davydenkovic90
44 minutes ago, ldvrsp said:

Pensaci un po'. 

Difficile, dato il tuo carattere. 

(quelli sono problemi tuoi)

Il mio carattere che c'entra? Non è un dialogo fra me e te, ma un topic dove stiamo parlando di un certo argomento (divagando, ormai). Io leggo un tuo post in cui parli a vanvera del sesso gay. Ti rispondo: "Ok, si vede che non hai mai avuto esperienze, che ti diverti a inventarti teorie anche su te stesso, che nascono un po' dall'inesperienza e un po' dai pregiudizi, ma non ti preoccupare perché cadrà tutto nel vuoto nel momento in cui farai delle sensate esperienze".

E tu, come al solito, pensi che io ce l'abbia con te (ma perché dovrei, poi?)

 

Va be', andiamo un po' sul concreto, allora.

Sul punto citato da SabrinaS (non cito il resto del tuo post perché siamo off-topic e sarebbe troppo lunga la questione): Essere attivi non è affatto più facile che essere passivi. E' la stessa cosa, ma vista da un'altra prospettiva. Il sesso non è una masturbazione a due dove uno mette il cazzo e l'altro la mano, dove uno fa un duro lavoro e l'altro se la spassa. Un ragazzo non è lo scarico di una vasca da bagno e non puoi penetrarlo a caso senza sapere che cavolo stai facendo, perché altrimenti rischi, nella migliore delle ipotesi, di non farglielo piacere e, nella peggiore, di danneggiarlo fisicamente. E mi stupisce che tu dica di aver fatto sesso etero, perché queste cose dovrebbero valere anche in quel caso lì. (io non l'ho mai fatto, quindi chiedo a te)

Tra l'altro, io avrei quasi la tentazione di dire che sia più facile essere passivi, una volta che sai come prepararti e come gestire la cosa.

Per esempio, io negli anni ho fatto sesso anche con diversi ragazzi che non mi piacevano particolarmente (capita, ero giovane e mi buttavo in certe situazioni) e con questi, molte volte, avevo più facilità nell'essere passivo perché dovevo un po' fingere, e da passivi si finge molto meglio che da attivi. Avevo comunque un'erezione, non era quello il punto (e lascio volutamente a margine di questa "critica" i casi in cui l'erezione è inibita, vedi ansia da prestazione o problemi organici, che possono capitare a chiunque, a te o ai tuoi partner) Semplicemente non riuscivo più di tanto a fingere un coinvolgimento che non c'era, da attivo, mentre riuscivo a farlo piuttosto bene da passivo. E, in quel fingere, magari alla fine un certo piacere lo provavo pure, vuoi perché mi piaceva che l'altro fosse preso da me, vuoi perché una prostata ce l'ho anche io.

Quindi, come vedi, non è proprio vero che essere attivi sia così banale, scontato e "naturale", mentre essere passivi sia una specie di Nirvana frocio, o un contentino di una volta l'anno per il povero fidanzato proprio perché gli vuoi bene.

Ma son cose, ti ripeto, che non puoi capire scrivendo filippiche su un forum, ma solo quando avrai avuto modo di sperimentarle in prima persona

Non era un attacco ma semmai un augurio, comunque se l'hai percepito così mi scuso, che devo dire.

E mi scuso anche per l'off-topic.

Edited by davydenkovic90
Sono tendenzialmente versatile, ma se uno mi dicesse "ho stima di te perché sei passivo" penso che mi offenderei tanto. Cioè, per prenderlo in culo non è che ci vuole chissà quale impegno o sia che prova di coraggio o sacrificio per l'umanità. Avrei stima di un pompiere che salva un bambino da un palazzo in fiamme o dello scienziato che scoprirà il vaccino del covid ma stima per uno perché lo prende nel culo no lol soprattutto se poi mi paragona  con lo scarico della vasca  che tanto è sempre un buco, ancora di più. Quindi non usarla mai durante un appuntamento con un passivo, è un consiglio.

Non é vero io ho imparato a prenderlo in culo a 35 anni!

Perché ragionate sempre come se tutti fossero come voi? Anche tu all'inizio hai dovuto imparare a prenderlo in culo.

Non penso che la prima volta sia stato semplice e non te ne sia accorto.

 

Inoltre se leggi tanti topic sul sesso anale vedrai in quanti hanno avuto problemi.

Fare il passivo a letto richiede una particolare predisposizione mentale.

Dire poi, non é il caso tuo, che l attivo sconti k ansia di prestazione e che il passivo no é un'altra banalità ad esempio. In questo forse c'é la convinzione che essere passivi a letto sia più facile ed é una convinzione di molti quando fanno gli attivi.

 

9 hours ago, Hazel226 said:

Perché altrimenti ci si limiterebbe a superare il pregiudizio omofobo sulla passività lasciando intatto quello maschilista sulla femminilità: "Va bene passivo, ma effeminato mai!", nell'illusione che appunto l'unica via per dare dignità alla passività sia appunto epurarla dal rischio di essere associata alla "femmina", cioè a un modo di essere "inferiore".

E ci tengo a specificare che il mio discorso è totalmente ipocrita perché proviene da uno che vuole eliminare ogni traccia di femminilità da sé e che oltretutto forse proprio per questo non vuole essere passivo. Però mi piace che gli altri lo siano e apprezzo molto quando uno ha lati femminili e non se ne vergogna, quindi per questo difendo la categoria a spada tratta.:sisi: Nel libro delle espressioni popolari, accanto a "fare il frocio col culo degli altri", c'è la mia foto.

Non vedo perché per un gay cisgender la propria identità di genere dovrebbe essere un optional.

Non è affatto questione di "pregiudizio". Chiamare qualcuno con un genere diverso dal suo è bullismo,

sia quando lo fai a un uomo che quando lo fai a una donna, sia che sia cisgender sia che sia trans.

Non ho mai sofferto di omofobia interiorizzata e non riuscirei ad immaginarmi diverso da quello che sono, quindi su questo non saprei aiutarti 

Se rinascessi 100 volte lo farei tutte e 100 da gay 

Semmai ho e ho avuto più difficoltà nel dichiararmi, perché se c'è una cosa che mi dà fastidio come poche cose al mondo è sentirmi oggetto di giudizio

Sulla passività e il senso di "devirilizzazione" ad essa correlata, c'è da dire che sono i gay passivi i primi a perpetuarlo e rafforzarlo. Molti gay passivi trovano proprio eccitante ed "empowering" il sentirsi devirilizzati e in un certo senso degradati in balia del maschione attivo. E quindi specularmente molti attivi assecondano i passivi su questo e li trattano di conseguenza

Non ho mai sentito nessun attivo riferirsi a se stesso come "attivah" e usando il femminile, al contrario dei passivi in cui la cosa è diffusa

Io stesso sono (prevalentemente) passivo e trovo tutto ciò fastidioso. Non mi sono mai sentito meno uomo di nessuno solo perché preferisco ricevere invece che dare

Edited by Uncanny
8 hours ago, ldvrsp said:

Bè, io ne ho stima, o meglio, ho stima della passività; c'è tanta gente che in realtà è passiva ma non lo ammette a sé stessa se non in seguito al desiderio sessuale. Lo stesso termine passivo ha un'etimologia che non mi piace. Infatti preferisco la definizione anglosassone. Poi è ovvio, la stima verso una persona si origina da moooolti fattori che prescindono il sesso.

Da versatile trovo anch'io vagamente straniante questo tuo modo di intendere la cosa 😅 se poi danno fastidio i termini, trovo che parlare di ruolo "insertivo" e "ricettivo" già sia più neutro. Come scrive @SabrinaS non è che occorra chissà quale eroismo per farsi scopare, piuttosto occorre superare dei pregiudizi su di una presunta "gerarchia dei ruoli" (ma leggo che già qualcun'altro te l'ha fatto notare e che già ti sei spiegato). Qualche anno fa Aldo Busi scriveva che "ci vogliono i coglioni per prenderlo nel culo", ma è un modo così vecchio, così rozzo, di intendere la cosa che non posso non trovarlo fastidioso almeno quanto l'espressione "donna con le palle".

11 hours ago, Prince1999 said:

Un'altra caratteristica è che pur essendo versatile, ho proprio la difficoltà forte a fare da passivo. Ho troppi pregiudizi sui passivi e la passività, la lego troppo a una svirilizzazione, e al di là del fatto che sia sbagliato in sé, non ci trovo spiegazioni razionali. Infatti quando i tipi che ho frequentato mi trattavano da passivo,mancava poco che mi mettessi a piangergli in faccia

Nessuno ti costringe a fare da passivo se la cosa non ti piace, certo però se desideri una vita di relazione soddisfacente pensare ad un ruolo in termini di "svirilizzazione" non aiuta 😊

Edited by schopy
6 minutes ago, Uncanny said:

Sulla passività e il senso di "devirilizzazione" ad essa correlata, c'è da dire che sono i gay passivi i primi a perpetuarlo e rafforzarlo. Molti gay passivi trovano proprio eccitante ed "empowering" il sentirsi devirilizzati e in un certo senso degradati in balia del maschione attivo. E quindi specularmente molti attivi assecondano i passivi su questo e li trattano di conseguenza

Al punto che c'è anche una vivace polemica nei confronti degli attivi che cercano ragazzi maschili (il cosiddetto "maschioXmaschio"),

mentre al contrario nessuno mette in dubbio che un passivo abbia il diritto di cercare maschi non effeminati.

Sia la gerarchia dei ruoli che la femminilizzazione del passivo sono cose che piacciono quasi solo ai passivi

e a qualche fortunatissimo attivo a cui sinceramente piace o che si adegua senza storcere il naso.

L'idea che gli attivi considerino i passivi "inferiori" o "femmine" è molto popolare in ambiente militanti e fra gli inesperti,

ma è più un desiderio o una paura dei ricettivi che una realtà (perlomeno non ho mai sentito nessuno che mi riportasse esperienze negative

di fidanzati attivi che li facessero sentire in questo modo)

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