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Difficoltà ad accettare la mia omosessualità


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25 minutes ago, nayoz said:

elitaria un paio di palle, è stata un'infanzia vissuta in mezzo a gente cattolica parecchio devota... pure i pellegrinaggi m'è toccato fare...

Beh per esempio il Papa è cattolico ed è una delle persone più ricche e influenti al mondo. Per cui non c'accocchia niente

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davydenkovic90
On 5/23/2020 at 7:12 PM, cloroformio said:

La risposta è intuibile: non volevo che si venisse a sapere tra gli amici di fb e non. Non credo che alla zia o al cugino sarebbe passata inosservata la mia iscrizione in quei gruppi LGBT. In più era una pratica abbastanza comune, tutte le persone che ho conosciuto tramite questa modalità avevano un profilo fake ed uno ufficiale, è stata una sorta di consuetudine.

Ma dopo esserti scritto con questi ragazzi tramite profili fake (che alla fine non è niente di diverso che stare su un'app di incontri con un nickname), perdonami se m'è sfuggito o se non l'ho ancora capito, vi siete incontrati di persona? E vi siete mostrati con le vostre vere facce e presentati coi vostri veri nomi, suppongo, e non in maschera tipo Eyes Wide Shut.

Quindi, in sintesi, perché non replicare la stessa tipologia di approccio e incontro oggi, in una città più grande, dove è ancor più difficile che qualcuno possa creare un pettegolezzo sgradito proprio su di te?

 

cloroformio
On 5/30/2020 at 2:47 AM, davydenkovic90 said:

Quindi, in sintesi, perché non replicare la stessa tipologia di approccio e incontro oggi, in una città più grande, dove è ancor più difficile che qualcuno possa creare un pettegolezzo sgradito proprio su di te?

Me lo sono chiesto diverse volte, in una città sono generalmente più open minded e non c'è quella fitta rete di conoscenze che potrebbe in un niente farmi scoprire. Inoltre, c'è anche un'offerta più varia. Credo che il non replicare sia una forma di rifiuto interna. Il mio trasferimento è stato bellissimo perchè nessuno conosceva me e la mia storia e sono stato finalmente riconosciuto come una persona normale, cosa che giù desideravo tantissimo, per via del mio essere diverso (e non parlo di gusti sessuali) che mi ha fatto soffrire anni addietro. Ho paura che si possa venire a sapere e possa perdere quello che ho costruito per farmi accettare. Giù la situazione era diversa: ero più piccolo ed immaturo, quindi non mi sono fatto problemi ad incontrare gente, ero totalmente solo e in un ambiente che nonostante gli sforzi non continuava ad accettarmi.

2 hours ago, cloroformio said:

Ho paura che si possa venire a sapere e possa perdere quello che ho costruito per farmi accettare

ma sta paura è basata su cosa esattamente?

logica vorrebbe che la tua situazione andasse totalmente al contrario di come sta andando ora, proprio perchè in questa (piccola? media? grande?) città non ti conoscono e non possono spettegolare!

cosa che invece era più probabile al paesello, dove non ti sei fatto problemi ad "incontrare" gente.

mah...

Edited by freedog
On 6/7/2020 at 11:52 AM, Paedicator1987 said:

Ouch!!

Confermo che la locuzione "conditio sine qua non // condiciones sine quibus non" è del tutto corretta e corrente, non appartiene affatto ad un registro latino di uso popolare ed è perfettamente coerente con il contesto in cui l'avevo inserita e lo scopo per cui era stata utilizzata.

Paedicator1987
On 6/9/2020 at 8:49 PM, Saramandasama said:

L’unico latinista che potrebbe confermare qualcosa è un certo Mario, essendo il latino sua lingua madre!

Se parli di Mario944 ha già confermato che conditio invece di condicio è sbagliato

 

  • 4 weeks later...
On 6/3/2020 at 5:56 PM, cloroformio said:

Me lo sono chiesto diverse volte, in una città sono generalmente più open minded e non c'è quella fitta rete di conoscenze che potrebbe in un niente farmi scoprire. Inoltre, c'è anche un'offerta più varia. Credo che il non replicare sia una forma di rifiuto interna. Il mio trasferimento è stato bellissimo perchè nessuno conosceva me e la mia storia e sono stato finalmente riconosciuto come una persona normale, cosa che giù desideravo tantissimo, per via del mio essere diverso (e non parlo di gusti sessuali) che mi ha fatto soffrire anni addietro. Ho paura che si possa venire a sapere e possa perdere quello che ho costruito per farmi accettare. Giù la situazione era diversa: ero più piccolo ed immaturo, quindi non mi sono fatto problemi ad incontrare gente, ero totalmente solo e in un ambiente che nonostante gli sforzi non continuava ad accettarmi.

Non credevo potesse esserci qualcuno con una storia così tanto simile alla mia, a partire dal piccolo paese, dalla migliore amica innamorata e poi persa, dalle infinite amicizie "sbiadite", dalla paura di mostrarsi per ciò che realmente si è, per finire poi con lo studio come "ripiego".

Se può farti stare meglio, posso dirti che non sei solo. Se vuoi parlarne, io ci sono

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