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George Floyd e #BlackLivesMatter


Serpente

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8 minutes ago, Bullfighter4 said:

Però a sto punto puoi manifestare solo per le cose che accadono nel tuo paese...

credo chiunque sano di mente faccia questo, infatti in USA non scendono in piazza se la polizia italiana uccide Cucchi o se Salvini ha proposto un nuovo ddl wierd. 

Buonanotte amore xoxo 

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13 minutes ago, Bullfighter4 said:

che il problema è più Di classe che razziale.

Questo è un vecchio vizio... no, IL vecchio vizio dei veterocomunisti. Dall'Orto in questo senso è maestro.

In realtà quando Dall'Orto - o altri qui che mi paiono seguirlo - parla della questione della razza in America ne coglie bene le contraddizioni fondamentali: anche chi vuole combattere il razzismo, in USA, parla continuamente di razza. È una cazzo di ossessione. Si usa dire "il problema del razzismo" intercambiabilmente con "il problema della razza", che è un'espressione letteralmente hitleriana. E neri di qua, ispanici di là, bianchi di su o di giù, e Gesù era nero o bianco (ma che minchia c'entra? Era ebreo!)... in USA sembrano non comprendere che non puoi andare oltre il razzismo se non ti decidi ad andare oltre la razza, e che la razza è un raggruppamento puramente arbitrario di persone dall'aspetto simile. Si potrebbe creare la razza dei biondi, degli alti, dei bear e dei twink e avrebbe lo stesso senso dei bianchi e dei neri. L'esistenza dalla razza è necessaria, e spesso sufficiente, per produrre il razzismo. E dopotutto, i razzisti non amano chiamare sé stessi "race realists"?

Negli USA sembrano proprio essere nella macchia cieca da questo punto di vista, è una prospettiva sul problema che non hanno. Così come non hanno la prospettiva di classe sul problema, un tema che è stato ampiamente sviscerato qui, ma che nel discorso USA sembra completamente eclissato dal tema razziale.

Qui però il pregio della prospettiva veterocomunista, che esclude ogni spiegazione "sovrastrutturale" dei fenomeni, si esaurisce. Certo, la razza è un raggruppamento arbitrario inventato dai razzisti. La razza non ha alcun effetto della vita delle persone, perché non è un'entità materiale, mentre il censo chiaramente lo è. Tuttavia qui fallisce il marxismo, nello stesso punto dove ha sempre fallito in tutta la sua storia: le entità psicologiche hanno un impatto potentissimo sulla vita delle persone e sul corso della storia, sono attori storici. La razza non esiste, ma il razzismo indubbiamente esiste, e in un paese che vive questa ossessione onnicomprensiva per il colore della pelle dei suoi abitanti, il razzismo avrà un impatto gigantesco ed onnicomprensivo, specie se va a sovrapporsi ed amplificare un problema di classismo.

Quest'impasse razziale in USA sembra durare ormai da centocinquant'anni. Come notavamo prima io e Uncanny, qui in Europa al massimo si parla ancora di fascismo e ci sono ancora pregiudizi fra sud e nord... ma di sicuro non ce l'abbiamo su con l'Impero Austro-Ungarico o ci azzuffiamo sulle statue di Mazzini e Garibaldi; eppure il processo che ha fatto l'Italia non è stato mica pacifico e liscio. Dopo un secolo e mezzo è chiaro che in USA questo specifico problema non riescono a metabolizzarlo; non ho idea di quanto ci possa volere perché vadano oltre se ancora stanno lì a parlare della fondamentale questione della razza. Potrebbero senz'altro beneficare di essere aiutati a vedere quei lati del problema che gli sfuggono, fra cui l'elefante nella stanza del problema di classe, senza per questo negare che ci sia un problema di razzismo.

Cosa vediamo invece? Che stiamo cercando di trapiantare in Europa l'approccio Americano al problema, un problema che in quella forma lì da noi semplicemente non esiste (che non è dire che non esista il razzismo, ma non esistono monumenti confederato, la polizia non ammazza un nero al giorno etc). Tutto questo non fa bene a nessuno.  

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o se in un ospedale terrone muore un terrone per malasanità (che questi incidenti non capitano mai ai ricchi o negli ospedali del nord di solito)

 che poi francamente dall'orto chi se lo incula a parte noi (che poi è colpa di freedog che lo posta) ?

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10 minutes ago, SabrinaS said:

che poi francamente dall'orto chi se lo incula a parte noi (che poi è colpa di freedog che lo posta) ?

Dai, poverino, non infierire xD

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Bullfighter4
9 minutes ago, SabrinaS said:

o se in un ospedale terrone muore un terrone per malasanità (che questi incidenti non capitano mai ai ricchi o negli ospedali del nord di solito)

 che poi francamente dall'orto chi se lo incula a parte noi (che poi è colpa di freedog che lo posta) ?

Vabbe’, ma che c’entra? A meno che tu voglia sotto intendere che i terroni al sud vengono ammazzati, il paragone non regge. Anche i bianchi poveri fanno una vita di merda in USA, ma non vengono brutalizzati dalla polizia come i neri. 

12 minutes ago, FreakyFred said:

Questo è un vecchio vizio... no, IL vecchio vizio dei veterocomunisti. Dall'Orto in questo senso è maestro.

In realtà quando Dall'Orto - o altri qui che mi paiono seguirlo - parla della questione della razza in America ne coglie bene le contraddizioni fondamentali: anche chi vuole combattere il razzismo, in USA, parla continuamente di razza. È una cazzo di ossessione. Si usa dire "il problema del razzismo" intercambiabilmente con "il problema della razza", che è un'espressione letteralmente hitleriana. E neri di qua, ispanici di là, bianchi di su o di giù, e Gesù era nero o bianco (ma che minchia c'entra? Era ebreo!)... in USA sembrano non comprendere che non puoi andare oltre il razzismo se non ti decidi ad andare oltre la razza, e che la razza è un raggruppamento puramente arbitrario di persone dall'aspetto simile. Si potrebbe creare la razza dei biondi, degli alti, dei bear e dei twink e avrebbe lo stesso senso dei bianchi e dei neri. L'esistenza dalla razza è necessaria, e spesso sufficiente, per produrre il razzismo. E dopotutto, i razzisti non amano chiamare sé stessi "race realists"?

Negli USA sembrano proprio essere nella macchia cieca da questo punto di vista, è una prospettiva sul problema che non hanno. Così come non hanno la prospettiva di classe sul problema, un tema che è stato ampiamente sviscerato qui, ma che nel discorso USA sembra completamente eclissato dal tema razziale.

Qui però il pregio della prospettiva veterocomunista, che esclude ogni spiegazione "sovrastrutturale" dei fenomeni, si esaurisce. Certo, la razza è un raggruppamento arbitrario inventato dai razzisti. La razza non ha alcun effetto della vita delle persone, perché non è un'entità materiale, mentre il censo chiaramente lo è. Tuttavia qui fallisce il marxismo, nello stesso punto dove ha sempre fallito in tutta la sua storia: le entità psicologiche hanno un impatto potentissimo sulla vita delle persone e sul corso della storia, sono attori storici. La razza non esiste, ma il razzismo indubbiamente esiste, e in un paese che vive questa ossessione onnicomprensiva per il colore della pelle dei suoi abitanti, il razzismo avrà un impatto gigantesco ed onnicomprensivo, specie se va a sovrapporsi ed amplificare un problema di classismo.

Quest'impasse razziale in USA sembra durare ormai da centocinquant'anni. Come notavamo prima io e Uncanny, qui in Europa al massimo si parla ancora di fascismo e ci sono ancora pregiudizi fra sud e nord... ma di sicuro non ce l'abbiamo su con l'Impero Austro-Ungarico o ci azzuffiamo sulle statue di Mazzini e Garibaldi; eppure il processo che ha fatto l'Italia non è stato mica pacifico e liscio. Dopo un secolo e mezzo è chiaro che in USA questo specifico problema non riescono a metabolizzarlo; non ho idea di quanto ci possa volere perché vadano oltre se ancora stanno lì a parlare della fondamentale questione della razza. Potrebbero senz'altro beneficare di essere aiutati a vedere quei lati del problema che gli sfuggono, fra cui l'elefante nella stanza del problema di classe, senza per questo negare che ci sia un problema di razzismo.

Cosa vediamo invece? Che stiamo cercando di trapiantare in Europa l'approccio Americano al problema, un problema che in quella forma lì da noi semplicemente non esiste (che non è dire che non esista il razzismo, ma non esistono monumenti confederato, la polizia non ammazza un nero al giorno etc). Tutto questo non fa bene a nessuno.  

Chissà cosa succederà in Italia quando/se gli africani diventeranno Italo-africani sul serio... 

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15 minutes ago, Bullfighter4 said:

Chissà cosa succederà in Italia quando/se gli africani diventeranno Italo-africani sul serio... 

Non credo la stessa cosa, ma non ho la controprova, quindi forse sì. O forse anche peggio

Ma PER ORA non è successa la stessa cosa, e non ha il minimo senso fare quel discorso in Italia. 

Che poi come se non avessimo problemi di razzismo palesi in Europa come casi di studio... Vorrei ricordare che abbiamo sistematicamente sterminato sei  milioni di ebrei, e generalmente tendiamo ad omettere dal computo lo sterminio sistematico dei polacchi. Qualche esperienza di razzismo in Europa ce l'abbiamo.

Ma, ripeto: non abbiamo i poliziotti che ammazzano un nero un giorno sì e uno no, fosse solo perché non ci sono abbastanza neri e quelli che ci sono ci servono per raccogliere agrumi a due euro l'ora. Quel tipo specifico di cosa qui non c'è. A ogni paese i suoi problemi.

E poi, seriamente, non ti pare un pochettino sospetto che uno scandalo tipicamente americano, che riguarda un problema tipicamente americano, di scarsa o nulla applicabilità all'esterno se si eccettua un genericissimo "razzismo = cosa brutta" immediatamente diventa un problema globale, e immediatamente iniziamo ad applicare in Europa lo stesso vocabolario, e perfino attuare lo stesso di protesta - prendersela con i monumenti - che qui non ha alcun senso?

Fai caso al linguaggio europeo. Noi abbiamo di certo un problema di vite che "don't matter": quelli che muoiono nel mediterraneo. Ma non diremmo mai "black lives matter", al massimo diremo "le vite degli extracomunitari", che sottolinea il fatto che ci sembrano alieni, oppure parleremo di vita dei migranti, o dei profughi, a indicare la loro particolare condizione, oppure parleremo della nazionalità e diremo che sono profughi libici, o algerini, o quel che sia. "Neri" non è la prima cosa che ti viene in mente... neanche a Salvini interessa particolarmente. D'altro canto, sappiamo benissimo che molti di questi profughi e immigrati hanno la pelle indistinguibile da quella dei meridionali. La verità è che "black lives matter" qui non avrebbe significato alcuno come slogan.

Eppure subito viene copiato. 

Qui c'è un problema, di sicuro. Quanto sia serio non saprei, ma ripeto: trovo triste che noi copiamo gli USA, senza guadagnarci niente, quando in questo caso sono gli USA che potrebbero imparare qualcosa da noi.

Edited by FreakyFred
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Bullfighter4
2 minutes ago, FreakyFred said:

Non credo la stessa cosa, ma non ho la controprova, quindi forse sì. O forse anche peggio

Ma PER ORA non è successa la stessa cosa, e non ha il minimo senso fare quel discorso in Italia. 

Che poi come se non avessimo problemi di razzismo palesi in Europa come casi di studio... Vorrei ricordare che abbiamo sistematicamente sterminato sei  milioni di ebrei, e generalmente tendiamo ad omettere dal computo lo sterminio sistematico dei polacchi. Qualche esperienza di razzismo in Europa ce l'abbiamo.

Ma, ripeto: non abbiamo i poliziotti che ammazzano un nero un giorno sì e uno no, fosse solo perché non ci sono abbastanza neri e quelli che ci sono ci servono per raccogliere agrumi a due euro l'ora. Quel tipo specifico di cosa qui non c'è. A ogni paese i suoi problemi.

E poi, seriamente, non ti pare un pochettino sospetto che uno scandalo tipicamente americano, che riguarda un problema tipicamente americano, di scarsa o nulla applicabilità all'esterno se si eccettua un genericissimo "razzismo = cosa brutta" immediatamente diventa un problema globale, e immediatamente iniziamo ad applicare in Europa lo stesso vocabolario, e perfino attuare lo stesso di protesta - prendersela con i monumenti - che qui non ha alcun senso?

Fai caso al linguaggio europeo. Noi abbiamo di certo un problema di vite che "don't matter": quelli che muoiono nel mediterraneo. Ma non diremmo mai "black lives matter", al massimo diremo "le vite degli extracomunitari", che sottolinea il fatto che ci sembrano alieni, oppure parleremo di vita dei migranti, o dei profughi, a indicare la loro particolare condizione, oppure parleremo della nazionalità e diremo che sono profughi libici, o algerini, o quel che sia. "Neri" non è la prima cosa che ti viene in mente... neanche a Salvini interessa particolarmente. D'altro canto, sappiamo benissimo che molto di questi profughi e immigrati hanno la pelle indistinguibile da quella. La verità è che "black lives matter" qui non avrebbe significato alcuno come slogan.

Eppure subito viene copiato. 

Qui c'è un problema, di sicuro. Quanto sia serio non saprei, ma ripeto: trovo triste che noi copiamo gli USA, senza guadagnarci niente, quando in questo caso sono gli USA che potrebbero imparare qualcosa da noi.

Secondo me invece il problema di fondo è’ che i neri in Italia non sono considerati italiani. Mentre gli afroamericani sono statunitensi da generazioni.

Comunque, come dicevo alla Sabry, non sapevo che il BLM e’ ufficialmente presente sin dalla sua formazione in USA, UK, e Canada. 

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Just now, Bullfighter4 said:

Secondo me invece il problema di fondo è’ che i neri in Italia non sono considerati italiani

Sai com'è, sono il 2% della popolazione, magari non è percepito come questo problema impellente.

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Bullfighter4
2 minutes ago, FreakyFred said:

Sai com'è, sono il 2% della popolazione, magari non è percepito come questo problema impellente.

Appunto...

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@Bullfighter4, non è che mi devi spiegare le differenze fra le due situazioni, sono abbastanza evidenti. Ma proprio queste differenze rendono evidente l'assurdo che si percepisca come nostro un problema che da noi non c'è, perché ne mancano i presupposti. 

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19 minutes ago, Bullfighter4 said:

Secondo me invece il problema di fondo è’ che i neri in Italia non sono considerati italiani.

mica tutti i neri in italia sono italiani. ci sono quelli col passaporto italiano e quelli che non ce l'hanno e si trovano eventualmente anche illegalmente in italia.

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Bullfighter4
15 minutes ago, FreakyFred said:

@Bullfighter4, non è che mi devi spiegare le differenze fra le due situazioni, sono abbastanza evidenti. Ma proprio queste differenze rendono evidente l'assurdo che si percepisca come nostro un problema che da noi non c'è, perché ne mancano i presupposti. 

M a guarda che sono d’accordo con te. Non penso neanche che i pochi che manifestano in Italia siano un fenomeno su cui perderci il sonno.

23 minutes ago, Serpente said:

Per me la seconda o terza generazione di italoafricani sono meglio integrati degli afroamericani.

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-migranti-seconda-generazione-se-ne-fregano-essere-italiani-1323143.html

 

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5 hours ago, SabrinaS said:

o se in un ospedale terrone muore un terrone per malasanità (che questi incidenti non capitano mai ai ricchi o negli ospedali del nord di solito)

Questa è una cazzata dai.

5 hours ago, Bullfighter4 said:

Chissà cosa succederà in Italia quando/se gli africani diventeranno Italo-africani sul serio... 

Credo nulla di che, perché qui da noi non c'è mai stata tutta un'etnia ridotta in stato di schiavitù per un paio di secoli come invece è accaduto in USA.

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Se vabbe... Mo siccome studi medicina allora la malsanita non esiste... Tra un po' di post viene fuori che lamentarsene è fascista e io sono Hitler. 

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18 minutes ago, SabrinaS said:

Se vabbe... Mo siccome studi medicina allora la malsanita non esiste... 

Ma che hai capito...è una cazzata pensare che al Nord non succeda, o che non succeda ai "ricchi". Poi, non ho statistiche alla mano...

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9 hours ago, nowhere said:

Il ragionamento che c'è dietro è becero ed offensivo per l'intelligenza umana visto che è un film tratto da un libro degli anni 30.

PENSARE di poterlo vedere credendo che sia stato scritto, girato e pensato nel 2020 è da imbecilli.

Facciamo un'introduzione a tutto lo scibile umano così da venire incontro a tutti gli analfabeti funzionali?

Su questo però non sono del tutto d'accordo

Nel senso che Via col Vento è proprio il simbolo di quella cultura nostalgico-confederale che di fatto servì ai bianchi americani per riconciliarsi dopo la guerra civile ( come d'altronde le statue in memoria ai caduti, l'onore concesso agli sconfitti etc ) questa ricomposizione dell'unità nazionale avvenne anche perchè si accettò la segregazione razziale, cioè un compromesso razziale che danneggiò gli afroamericani

D'altronde era anche fatale che avvenisse visto che il paese questa guerra civile doveva metabolizzarla, ad ogni modo anche noi abbiamo avuto una guerra civile nel 1943-1945 e credo che se esistesse l'equivalente "fascista" di Via col Vento scoppierebbero delle polemiche mica da ridere....

Certo a noi queste cose sembrano delle imbecillità e per certi versi lo sono ma a parte il fatto che convivono con un atteggiamento generale ( cioè negli USA ti mettono anche un cartello "attenzione si può scivolare" sotto una cascata, o l'avvertenza ai piedi di una lunga scalinata che i cardiopatici potrebbero avere un infarto ) dobbiamo anche considerare il fatto che è un paese composto per ondate migratorie, non si può pretendere dalla figlia di Abruzzesi piuttosto che dal figlio di Vietnamiti la stessa coscienza storica che abbiamo noi Italiani

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5 minutes ago, Hinzelmann said:

credo che se esistesse l'equivalente "fascista" di Via col Vento scoppierebbero delle polemiche mica da ridere....

È vero; è come se il film italiano più famoso del mondo raccontasse le peripezie di un gruppo di carismatici fascisti...ma è stato sufficiente che la Lega qualche anno fa sponsorizzasse un film mediocre come "il segreto di Italia"- in cui si racconta di un eccidio avvenuto nel paese limitrofo al mio ai danni dei fascisti - perché l'ANPI insorgesse e tutta la critica de' sinistra si stracciasse le vesti e gridasse allo scempio 😊

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Però non dimentichiamoci qual è il primo ed indispensabile ingrediente del ragionamento storico: il tempo. Centocinquant'anni non sono settant'anni, sono circa il doppio. Come dicevo prima, noi non ce l'abbiamo su con l'Impero Austro-Ungarico, al massimo parliamo ancora di fascismo, ma per capirci: ci sono ancora dei partigiani che sono vivi.

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1 minute ago, FreakyFred said:

Come dicevo prima, noi non ce l'abbiamo su con l'Impero Austro-Ungarico, al massimo parliamo ancora di fascismo, ma per capirci: ci sono ancora dei partigiani che sono vivi.

Capisco; però due secoli di schiavitù ed uno di segregazione razziale in America producono ancora oggi i loro effetti, mentre noi non ricordiamo nemmeno chi fosse Radetzki...insomma, lasciamo ai neri la loro battaglia. Un paio di mesi fa la sede parlamentare del Michigan è stata occupata alcune ore da un gruppo di uomini armati, che protestavano contro le misure di lockdown; ci immaginiamo cosa sarebbe accaduto se ad entrare in una sede istituzionale armati fossero stati uomini di colore?😅

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13 hours ago, Isher said:

dalla fine degli anni 50 ha smarrito, dimenticato e voluto cancellare la propria tradizione culturale. Non si sopravvive senza una propria riconosciuta tradizione culturale.

non fare il pasolininano nostalgico dei bei tempi andati, su!

hai davvero tanta nostalgia di quelle belle ipocrisie bigotto-familiste da "vizi privati e pubbliche virtù"?

io per niente!

13 hours ago, schopy said:

tutto sommato le statue a Montanelli magari non serviva nemmeno farle? Al di là della squallida faccenda del matrimonio africano, io non l'ho mai trovato questo grande intellettuale...insomma, è come se tra vent'anni ci trovassimo le statue di Bruno Vespa.

ma se hanno fatto una statua perfino a MIke Bongiorno, di che stiamo a parlà?

11 hours ago, Bullfighter4 said:

Nel frattempo ieri a Philadelphia un gruppo di deficienti, durante un corteo di protesta Pacifico , ha messo in piedi una scenetta che scimmiottava la morte di George Floyd. Con un paio di pick ups con bandierina con  Trump 2020 a caratteri cubitali. Un cretino di questi e’ una guardia carceraria. 

più che ste clownate mi preoccupano situazioni tipo quella del povero vecchietto di Buffalo dell'altro giorno

 

10 hours ago, SabrinaS said:

che poi francamente dall'orto chi se lo incula a parte noi (che poi è colpa di freedog che lo posta) ?

veramente di solito è rotwang a venerarlo,

io negli anni ho solo riesumato la sua riflessione sul razzismo americano.

9 hours ago, Serpente said:

Per me la seconda o terza generazione di italoafricani sono meglio integrati degli afroamericani.

questa è da premio GAC!

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44 minutes ago, freedog said:

ma se hanno fatto una statua perfino a MIke Bongiorno, di che stiamo a parlà?

Però in generale non mi pare che l'Italia repubblicana abbia una gran dimestichezza con il genere statue commemorative di personaggi illustri, sarà che dopo l'alluvione di monumenti ai caduti non se ne poteva più, però giusto con le statue di Mike bongiorno o Montanelli ce la si può prendere

 

 

Edited by Hinzelmann
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11 minutes ago, Hinzelmann said:

Però in generale non mi pare che l'Italia repubblicana abbia una gran dimestichezza con il genere statue commemorative di personaggi illustri, sarà che dopo l'alluvione di monumenti ai caduti non se ne poteva più, però giusto con le statue di Mike bongiorno o Montanelli ce la si può prendere

 

 

che poi, in finale, qui l'unica utilità delle statue è che sono i water dei piccioni...

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4 hours ago, Hinzelmann said:

Certo a noi queste cose sembrano delle imbecillità e per certi versi lo sono ma a parte il fatto che convivono con un atteggiamento generale ( cioè negli USA ti mettono anche un cartello "attenzione si può scivolare" sotto una cascata, o l'avvertenza ai piedi di una lunga scalinata che i cardiopatici potrebbero avere un infarto ) dobbiamo anche considerare il fatto che è un paese composto per ondate migratorie, non si può pretendere dalla figlia di Abruzzesi piuttosto che dal figlio di Vietnamiti la stessa coscienza storica che abbiamo noi Italiani

Con questo ragionamento, non dovremmo più leggere un libro, vedere un film, avere delle documentazioni degli anni passati perché non sono più "consoni" all'etica del 2020 e di conseguenza avremo bisogno del controllo capillare per qualsiasi cosa.
Che suona molto "cinese" come approccio.
Ripeto, è da imbecilli.
E' ridicolo nonché pericoloso fare le pulci alla storia.
Se una persona non si rende conto che un film degli anni 30 è figlio del suo tempo, allora è un'analfabeta funzionale.
Se gli americani hanno bisogno delle istruzioni per l'uso per ogni cosa perché sono ritenuti dei minus habens, non significa che io dall'esterno non possa ritenere la cosa di un'imbecillità unica.

Non è cancellando la storia che risolvi i problemi.
Non è aggiungendo un disclaimer per ogni singola creazione umana del passato che risolvi i problemi.

I problemi sono che i neri in america hanno subito violenze e ingiustizie da parte della polizia americana per palese razzismo e sono rimasti per troppo tempo impuniti.

Via col vento non c'entra una mazza ed è stato usato a mio avviso da HBO semplicemente come un modo per sensibilizzarsi sul tema e beh, l'unico modo che effettivamente hanno è quello, essendo quello il "prodotto" che vendono.

E' quanto mai DANNOSO iniziare ad estendere una questione importante come il razzismo e le proteste contro la polizia americana che è palesemente razzista ed impunita a stronzate come "prendiamocela con un film degli anni 30 perché è razzistah".
 

4 hours ago, FreakyFred said:

Come dicevo prima, noi non ce l'abbiamo su con l'Impero Austro-Ungarico, al massimo parliamo ancora di fascismo, ma per capirci: ci sono ancora dei partigiani che sono vivi.

E ci sono fascisti ancora vivi.

 

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3 hours ago, schopy said:

Capisco; però due secoli di schiavitù ed uno di segregazione razziale in America producono ancora oggi i loro effetti

E l'unità d'Italia invece no?

Ma ha ragione Hinzelmann e tutti gli altri che con lui hanno sollevato l'altro punto: che la schiavitù è finita allora, ma la ferita è rimasta aperta, e ogni volta che si è cercato di richiuderla si è tornato a riaprirla. Finisce la schiavtù, inizia la segregazione. Finisce la segregazione legale, ma inizia quella sociale. È un processo che sembra non finire mai.

La questione riguardo l'abbattimento delle statue riguarda i monumenti confederati, che parlano di un evento vecchio di 150 anni. Non dubito che nel frattempo a quella ferita non sia stato dato modo di rimarginarsi, ma è proprio l'aspetto curioso, e se vogliamo inquietante, della questione razziale in USA. 

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