Rigoletto Posted June 23, 2007 Share Posted June 23, 2007 Meno male che la chiamano benemerita. In realtà sono come tutti. Per 18 mila euro al mese vanno fino a Nassiria, per infangare una donna spendono un francobollo e una busta.Poi i cattivi sono gli altriLa busta era stata recapitata al presidente della Cei il 9 giugno Proiettili a Bagnasco, identificato il mittente È un ex carabiniere di 43 anni, vive a Cuneo. Non è terrorismo, voleva far ricadere la responsabilità su una prostituta GENOVA - È un ex carabiniere, espulso dall'Arma a marzo scorso, il mittente della lettera minatoria con tre proiettili recapitata il 9 giugno scorso all'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco. Lo ha scoperto la Digos della questura di Genova che ha denunciato l'uomo, Enzo Comba, 43 anni, residente a Pinerolo (Torino), per minacce gravi e aggravate, detenzione abusiva di munizioni e calunnia nei confronti della sua ex amante, una donna italiana di 43 anni di Ceva (Cuneo), conosciuta alle forze dell'ordine come prostituta. L'ex militare infatti, firmando a nome di questa la missiva, voleva addossarle la responsabilità e vendicarsi così di essere stato denunciato da lei per concussione sessuale. Non c'è quindi nessuna trama eversiva, terroristica o politica dietro la lettera minatoria, ma soltanto una curiosa vendetta ideata anche per il clamore mediatico intorno alla figura di mons. Angelo Bagnasco, ha sottolineato il questore di Genova Salvatore Presenti nel dare notizia del brillante esito delle indagini svolte dalla Digos diretta da Giuseppe Gonan. E neppure - ha ribadito il questore - sono emersi collegamenti con la prima lettera minatoria, contenente un bossolo di pistola, recapitata in Curia nell'aprile scorso e giudicata dagli investigatori opera di un mitomane. «Semmai - osservano gli investigatori - questa potrebbe aver fornito l'idea». La vicenda che fa da retroscena, e da movente, nasce in Alta Val Tanaro, a Garessio, 3.500 abitanti, ultimo luogo di lavoro del militare che ha avuto una relazione con la donna alcuni mesi fa, poco prima di essere espulso. Poi, quando lei gli ha detto che la storia era conclusa, E.C. non si è rassegnato e ha cominciato a perseguitarla con atteggiamenti intimidatori, utilizzando il fatto che era un militare dell'Arma dei carabinieri. Dopo l'ennesima minaccia (richieste di prestazioni sessuali per evitare controlli all'attività lavorativa della donna), lei si è rivolta ai carabinieri della Compagnia di Mondovì (Cuneo) che all'inizio di maggio hanno arrestato l' ex militare con l'accusa di concussione sessuale. Tornato a casa a Pinerolo agli arresti domiciliari, l'ex carabiniere ha pensato di vendicarsi in modo astuto dell'amante. Ha scritto con un computer la lettera minatoria («Monsignore, lei deve morire: se non con queste che le mando, lo farò di persona»), l'ha firmata in modo non chiarissimo col nome della donna e inserendo qualche elemento per risalire al suo attuale compagno albanese, l'ha infilata in una busta con tre proiettili di carabina Winchester cal. 30 e l'ha spedita alla Curia di Genova. Le indagini della Digos sono partite da vari elementi: il timbro postale quasi illeggibile, i nomi della donna e gli elementi per identificare l'albanese. Sabato la svolta nelle indagini, con tre perquisizioni eseguite all'alba dai poliziotti genovesi su ordine del pm genovese Anna Canepa in casa di E.C. a Pinerolo, della sua ex amante, G.G. 35 anni e dell'attuale compagno di questa, l'albanese G.L. di 32 a Ceva (Cuneo). In casa dell'ex carabiniere gli agenti hanno sequestrato un computer in cui dovrebbe essere rimasta traccia del file con il testo minatorio ed altri elementi di prova ritenuti schiaccianti. 23 giugno 2007 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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